Manovra Monti: La patrimoniale c’è ma non si vede
Nella manovra Monti non c’è una patrimoniale progressiva sui “grandi patrimoni” né un prelievo eccezionale in stile Amato. Ciò non toglie, tuttavia, che la patrimoniale, o meglio le patrimoniali, ci siano.
L’imposta patrimoniale, come abbiamo tante volte detto anche in questo blog, è infatti qualsiasi imposta che non grava sul flusso di ricchezza, ma sullo stock, dunque non si calcola, ad esempio, sul reddito del contribuente, ma sull’ammontare dei beni di cui il soggetto è titolare.
Ecco quali “patrimoniali” introduce questa manovra.
1. Anticipazione dell’IMU.
L’imposta municipale introdotta con la riforma del federalismo fiscale (l’IMU) viene anticipata.
Due le novità principali, oltre all’effetto temporale.
In primo luogo, oggetto dell’imposta saranno anche le abitazioni principali e loro pertinenze, ossia gli immobili in cui il possessore dimora abitualmente o ha la residenza anagrafica e gli spazi che vi gravitano intorno (box e cantine). Si ritorna, dunque, alla “vecchia” ICI, abrogata qualche anno fa proprio sulle prime case.
In secondo luogo, la nuova ICI sarà più gravosa dato l’ammontare dei nuovi moltiplicatori per la determinazione dell’imposta (160 per i fabbricati dei gruppi catastali A, B e C, esclusi abitazioni, laboratori, magazzini; 80 per i fabbricati del gruppo catastale D e A/10 (uffici e studi privati, alberghi, opifici); 55 per negozi e botteghe) che porterà a un aumento di imposta almeno del 60%. Aumento minimo, questo, a cui si potrà sommare l’aumento dell’aliquota base generale da parte dei comuni (fino a 0,3 punti percentuali rispetto allo 0,76 dell’aliquota di base), che sfrutteranno probabilmente questa facoltà per recuperare i soldi che sono loro sottratti dai nuovi tagli. In sostanza, secondo le previsioni del Sole24Ore, per gli immobili che non costituiscono abitazione principale si pagherà il 74% di imposta, mentre per questi, ad eccezione di mono e bilocali, la spesa andrà da 100 a 400 euro di media.
La reintroduzione dell’ICI, anche sulla prima casa, è forse meno indigesta, nella prospettiva dello Stato di diritto, rispetto a una patrimoniale eccezionale, che avrebbe introdotto la regola dell’eccezione nell’applicazione delle imposte (contraria alla certezza del diritto) alimentando l’arbitrarietà del diritto tributario. È forse meno indigesta anche pensando che essa andrà a parziale beneficio dei comuni, già sacrificati dalla serie di tagli avuti, piuttosto che dello Stato.
Certo è che l’ICI è un’imposta su patrimoni che nascono e si alimentano con finalità e risorse molto diverse da caso a caso, e reintrodurla anche sulle prime case, per quanto con aliquote inferiori rispetto a quelle degli altri immobili (0,4%, con previsione di detrazioni fino a 200 euro), avrà indubbiamente un effetto regressivo o comunque non equo, rispetto al quale l’aumento del fondo di solidarietà per i mutui prima casa sembra una compensazione contraddittoria.
Inoltre, la rivalutazione delle rendite vorrà dire anche un aumento delle imposte ipotecarie, catastali e sui trasferimenti.
2. Estensione dell’imposta di bollo su titoli, strumenti e prodotti finanziari.
Attualmente, sulle comunicazioni annuali che vengono inviate dalle banche e dagli intermediari ai risparmiatori e concernenti la propria posizione finanziaria, si paga un’imposta di bollo se si tratta di investimenti che vanno tenuti sul deposito titoli. La manovra estende questo bollo a tutte le comunicazioni relative ai prodotti e agli strumenti finanziari, anche non soggetti ad obbligo di deposito, ad esclusione dei fondi pensione e dei fondi sanitari. Il tetto di esenzione, fissato prima in 1000 euro di valore nominale o di rimborso dello strumento finanziario, viene elevato a 5.000 euro.
Tale imposta equivale a una piccola patrimoniale dal momento che si calcola, come si diceva all’inizio, sulla disponibilità di ricchezza accumulata, e costituisce un peso ancor più rilevante considerando l’aumento progressivo, deciso nella manovra di luglio, che il bollo subirà dal 2013.
Queste due imposte, introdotte ex novo dalla manovra Monti, non rappresentano soltanto un sacrificio “in cambio di che cosa?”, come si chiede oggi il Sole24Ore. Essi costituiscono anche, sottilmente, delle ipotesi di tassazione regressiva, a cui si aggiungono gli effetti negativi e regressivi dell’aumento dell’IVA (per quante ragioni si possano addurre rispetto ad un aumento dell’IRPEF). Difatti, la titolarità di beni mobili e immobili, quanta disponibilità economica ogni contribuente ha potuto accumulare, non sono indicative di un unico percorso di vita, mentre il legislatore interviene a livellare ogni differenza di sacrificio a poco servendo come compensazione eventuali detrazioni o franchigie. E questo senza considerare l’aspetto forse più importante circa la legittimità della patrimoniale, ovvero il fatto che ogni imposta di questo tipo insiste su beni già tassati come flusso. Come abbiamo già detto, infatti, esse sono pagate da uno stesso soggetto e su un medesimo presupposto d’imposta, valutato in quanto flusso (reddito) e successivamente in quanto stock (patrimonio), scontrandosi così col divieto di doppia imposizione.
Serena cara, a me la patrimoniale sembrava evidente fin dal primo minuto.
In Banca d’Italia c’è chi ricorda quando, in un altro passato di crisi finanziaria dello Stato, gli straordinari, ai dipendenti di palazzo Koch, venivano pagati con titoli pubblici. In una fase di difficoltà di collocamento forse questa, i Bot e Btp coatti potrebbero essere una misura da tirar fuori dal cassetto, in quanto adatta per varie modalità di applicazione. Certamente risulterebbe meno cruenta dell’inasprimento fiscale sui redditi. Si dirà: non aiuterebbe a ridurre lo stock del debito, ma forse questa forma di risparmo imposto potrebbe contribuire ad allentare un po’ la tensione sui tassi. Che cosa ne dice Maestro Oscar Giannino? Julia Giavi Langosco
Se ad esempio dobbiamo realizzare quell’inutile doppione in Val Susa
(doppione in quanto in quella vallata abbiamo già una linea a doppio binario che alcuni mesi fa ha raggiunto addirittura lo standarda di Alta Capacità dopo un investimento di milioni di Euro)
oppure se dobbiamo comprare 131 cacciabombardieri,
da qualche parte dovremo pur prenderli gli spiccioli …
non credo sia questa la patrimoniale che viene invocata da chi richiede maggiore equità e progressività.
nè credo qualcuno sostenga che l’ici non è una patrimoniale(gravando su immobili, che per loro natura sono una voce del patrimonio).
il riferimento viene fatto ai grandi patrimoni, sul modello della tassazione delle “grandi ricchezze” alla francese o in altri paesi.
altri invocano una misura una tantum, che sia cioè di portata ben maggiore e destinata ad abbattere il debito.
Intervengo solo per dire che la rivalutazione delle rendite non comporterà un aumento delle imposte ipotecarie, catastali e sui trasferimenti, perchè, come si ricava a mio avviso molto chiaramente dalla lettura della norma la rivalutazione si applica SOLO ai fini del calcolo dell’IMU (le parole imposte di registro, ipotecaria e catastale non compaiono).
direi non per tutti, a leggere rassegne stampa e dichiarazioni varie
In Banca d’Italia c’è chi ricorda quando, in un altro passato di crisi finanziaria dello Stato, gli straordinari, ai dipendenti di palazzo Koch, venivano pagati con titoli pubblici. In una fase di difficoltà di collocamento come questa, i Bot e Btp coatti potrebbero essere una misura da tirar fuori dal cassetto, in quanto adatta per varie modalità di applicazione. Certamente risulterebbe meno cruenta dell’inasprimento fiscale sui redditi. Si dirà: non aiuterebbe a ridurre lo stock del debito, ma forse questa forma di risparmo imposto potrebbe contribuire ad allentare un po’ la tensione sui tassi. Che cosa ne dice Maestro Oscar Giannino? Julia Giavi Langosco
@dm
Grazie della puntualizzazione, ma non ne sarei così certa
Ammessa la patrimoniale camuffata, e mettendo tutte le norme sul piatto, la bilancia dice che il povero paga piu del ricco. In tempi di vacche grasse viene consentita e incoraggiata l’evasione con condoni a ripetizione, poi quando arriva la crisi non c’è mai il tempo.
La richiesta di 1,5% agli scudati poi offende tutti. Scontenta Giannino il quale sostiene che essendoci un patto tra delinquenti e Stato questo va comunque rispettato, scontenta il cittadino onesto perchè 5+1,5=6,5 che è sempre ampiamente meno di quanto ha pagato il cittadino onesto. Scontenta la persona ragonevole e di buon senso quando intuisce che questo è stato fatto perchè Monti possa dire: anche a quelli è stato chiesto uno sforzo! Ma per favore! Una seconda emozione di offesa e presa in giro Monti la propina dicendo che le tasche degli evasori sono molto colpite per il fatto che per i prossimi 18 mesi non vi sarano condoni! Dovranno aspettare, costoro, le prossime elezioni. Poi ci vorrà qualche annetto per mettere in cantiere il condono, e siamo a circa 3 anni. Insomma ognuno ha la sua pena.
Il lavoratore aspetta 3-6 per andare in pensione;l’evasore spetta 3-6 anni per andare in condono.
@Serena Sileoni
Io ritengo che la norma sia abbastanza chiara.
In ogni caso, la tentazione, in sede di conversione, di estendere l’aumento anche alle imposte sui trasferimenti, sarà irresistibile. Il che, però, potrebbe non essere di per sè un male, trattandosi di tassare trasferimenti di ricchezza che certamente costituiscono manifestazioni di capacità economica. Non v’è dubbio, tuttavia, che il carico di tali imposte è eccessivo (10% sulle abitazioni, salvo la prima casa, la cui aliquota è del 3%, 18% sui terreni agricoli, 11% sui terreni edificabili).
Mi è parso di capire che la revisione degli estimi catastali è ridotta per la banche. Possibile che beneficino di uno sconto????
Ieri ne ho sentita alla TV una veramente bella!
Le pensioni dei consiglieri del Molise possono essere passate in eredità anche ai figli!!
Che ne dite?
Un consigliere intervistato affermava che poteva tranquillamente cumulare diverse pensioni, con un sorrisetto da furbetto.
@Julia Giavi Langosco
Ma non ricorda che negli anni 70 ci hanno pagato con titoli di stato gli aumenti dovuti alle variazioni di contingenza?