Manovra-Monti: i liberali a Rep! E quel che bisogna costruire
Dal prossimo Panorama
Uno dei più rilevanti effetti del governo d’emergenza è quello che mi ha provocato un mezzo orgasmo, stamane martedì 6 febbraio. Leggere in prima pagina i due editoriali di punta sulla manovra affidati ad Alberto Bisin e Alessandro de Nicola, due cari amici liberali, liberalissimi e anzi “mercatisti” – direbbe qualcuno arricciando il naso. Il primo in cattedra alla New York University, il secondo alla Bocconi e presidente della Adam Smith Society. Il primo a calar giù fendenti contro la via di inasprire le tasse, quando la pressione fiscale è già così alta e iniqua nella sua raccolta, mentre invece tonnellate di letteratura e verifiche e empiriche ci testimoniano che dalle crisi si esce meglio tagliando la spesa e abbassando le tasse. Il secondo a incalzare Monti sulle liberalizzazioni, che devono essere molto più energiche e in tempi stretti di quelle finora solo annunciate, tranne che per i farmaci di fascia C. Ecco, le critiche di Bisin e De Nicola sono le mie critiche, perché le convinzioni da cui partiamo sono le stesse. Se Repubblica ha deciso di sposare la linea liberale e di mercato, me ne compiaccio e il prode Alessandro Penati, castigatore intemerato di malcostume economico pubblico e privato in nome del mercato, sarà d’ora in poi finalmente meno solo. E’ da orgasmo vero, leggere sul giornale dell’Ingegner De Benedetti che bisogna farla finita una volta per tutte con “le favole della lotta all’evasione e della razionalizzazione e della riforma del settore pubblico, che ci vengono raccontate ormai da decenni, con i risultati che abbiamo tutti sotto gli occhi”. Al contempo, a mio modestissimo giudizio sono parole che danno la linea dei liberali veri, sul governo Monti. Ma anche su che cosa dovrebbe dire – dopo non averlo fatto – una grande forza liberale che aspirasse a tirar fuori il Paese dall’incomoda posizione in cui è invece finito, di potenziale detonatore della fine dell’euro dopo che la Grecia ne ha fatto miccia per due anni. Quando vedo che intellettuali e giornali vicini al centrodestra rilanciano tesi antieuro e antimercato, sbeffeggiano Monti e Passera come burattini e burattinai di oscure cupole tecnocratiche che ordirebbero crisi dei mercati e guadagni dalle crisi, allora mi prende lo sconforto. Perché quella che stiamo vivendo dall’estate 2007 è crisi epocale del mondo avanzato illusosi della sostenibilità dell’eccesso di consumo privato come pubblico finanziato a debito. E in una crisi come questa liberali e mercatisti dovrebbero sguazzare rivendicandone soluzioni e rimedi. Non scimmiottare socialisti e statalisti in nome della tutela dell’eccezionalità italiana, delle pensioni di anzianità, e di consimili amenità.
Veniamo dunque alla manovra Monti. Se dobbiamo esaminarla dal punto di vista che dovrebbe essere proprio dei liberali, allora i sue difetti essenziali e macroscopici sono due. Due difetti che ne attestano il continuismo rispetto a cattive pratiche precedenti, non la pretesa discontinuità e tanto meno la rottura.
Il primo difetto macroscopico è che manca una proposta per l’abbattimento in tempi rapidi di una quota considerevole del debito pubblico. Si sceglie di battere con ancora più convinzione la via degli avanzi primari, con un’ulteriore cospicuissima spremitura fiscale. Senonché a questo livello di pressione fiscale – dal 44,4% con crescita prevista all’1% l’anno prossimo, rischiamo di arrivare al 46% con crescita a meno uno nel 2012 – gli avanzi primari comunque non bastano ad abbattere il debito, perché il Pil cioè il denominatore dimagra e rimpicciolisce. Secondo, poiché l’economia reale è già in recessione, questa non potrà che aggravarsi. Al contrario, dal governo d’emergenza era e resta giusto attendersi una drastica misura che non ha effetti recessivi, e che contribuisce ad abbassare il rischio-Italia che comunque resterà alto, anche dopo il miglior successo auspicabile dell’eurovertice salvaeuro del 9 dicembre. Per abbattere presto di 20-30 punti di Pil il debito pubblico le vie sono due. La sinistra sogna, vuole, e predica la superpatrimoniale ammazza-Italia. Non sono di questa idea, ovviamente. I liberali non possono che volere invece una maxidismissione del mattone di Stato, stimato nell’attivo patrimoniale del Tesoro in almeno 500 miliardi di valore. Si prendano immobili per 300 miliardi e più facendone dotazione patrimoniale di un fondo immobiliare chiuso, realizzato come veicolo di mercato e gestito dopo regolare gara da soggetti di mercat6o, vincolandone le cessioni sin da subito a integrale abbattimento del debito, e offrendo liberamente a tutti coloro che volessero la possibilità di scambiare titoli del debito pubblico con obbligazioni del fondo stesso, garantite dal patrimonio. Si può e si deve fare, perché il mattone di Stato è garanzia di rientro del debito che ha fatto lo Stato, non l’ho fatto io e non lo avete fatto voi che mi leggete, come invece raccontano i fautori della superpatrimoniale.
Il secondo difetto macroscopico della manovra Monti riguarda la crescita. Le deduzioni dall’Ires della componente lavoro dell’Irap finanziata finalmente per miliardi in un triennio è buona cosa, ma avrà un effetto sulla crescita assai limitato, servirà più che altro a diminuire il tax rate delle imprese alle imprese non in perdita e che devono affrontare un ulteriore fortissima stretta. L’incentivo a breve più efficace per accrescere il Pil potenziale è lo sgravio di imposte e contributi su lavoro e impresa. E per fare questo occorre un energica riforma dell’intero sistema fiscale, tassando meno i redditi, tagliando molta più spesa di quanto si faccia, ed equilibrando il saldo tributario da garantire su altri cespiti, con l’imposizione indiretta a fronte di molte meno tasse sul reddito, o persino con la minipatrimoniale ordinaria che le imprese avevano – tutte insieme – proposto a settembre al governo Berlusconi. Alla quale resto contrario, perché bisogna tagftliare sussidi alle imprese stesse, ce n’è a iosa, a pioggia e buoni solo per furbi e nicchie protette.
Ecco le due supermagagne della manovra Monti. Quelle su cui dovrebbero puntare i liberali. Sostenendo la riforma previdenziale – io sulla mancata perequazione delle pensioni alzerei però la soglia almeno a 2 mila euro – e riflettendo sulla sberla che per milioni di italiani verrà dall’Ici che torna maxirivalutata, dalle accise e dalla patrimoniale dell’un per mille sui conti bancari e strumenti finanziari. Più il Pdl vola alto e incalza su nuove misure sistemiche abbattidebito e alzacrescita, più da una parte recita il meacupla e dall’altra prepara il suo futuro. Altrimenti, lo faranno altri. E a questo pensa infatti, scaltramente, l’Ingegner De Benedetti.
Giannino lei ha ragionissima. solo su una cosa probabilmente sbaglia. laddove scrive, “… Quando vedo che intellettuali e giornali vicini al centrodestra rilanciano tesi antieuro e antimercato, sbeffeggiano Monti e Passera come burattini e burattinai di oscure cupole tecnocratiche che ordirebbero crisi dei mercati e guadagni dalle crisi…” le da un credito a questi intellettuali e giornali che non hanno e non meritano. sapere esattamante cosa significhi l’ideale liberale. in filosofia, in politica e – sopratutto – in economia.
Ma che liberalizzazione dei farmaci di fascia C. Ma ha letto l’ultima versione del decreto?
Si potranno vendere solo nelle parafarmacia poste in centri con più di 15000 abitanti. Ma che liberalizzazione è? Casomai è un regalo alla GDO..
concordo pienamente, manovra recessiva e credo si stia anche gravemente sottovalutando l’effetto inflattivo degli interventi sull’Iva e sulle accise (che poi influenzeranno tutti i prodotti).
Inflazione che magari raggiungerà il 5% ed inflazioni ferme…… vedete voi.
se poi apriamo anche il capitolo della guerra imminente in Iran….. non oso pensare che accadrà col barile a 180 dollari……..
dovremmo andare a lavorare in bicicletta….poveri noi
…Oscar Giannino Ministro. Quanto dobbiamo aspettare?
MARTEDI’ 6 FEBBRAIO????????? DI QUALE GOVERNO MONTI STA PARLANDO?
Se non ricordo male, l’ultima volta che Alessandro De Nicola scrisse un articolo su la Repubblica fu per dare del somaro (o dell’asino) a Massimo D’Alema, allora Presidente del Consiglio.
Egr. Giannino, non mi potrebbe spiegare perchè non avviare una riorganizzazione della P.A.? perchè neppure lei fa riferimento a questa azione che a mio avviso è necessaria, sarebbe giusta nei confronti del sistema produttivo, miglirerebbe il sevizio pubblico, costituirebbe un importantissimo risparmio della spesa pubblica corrente a giovamento di altre misure inique prospettate? E si dovrebbe fare ex lege perchè se si affida agli amministratori di singoli Enti succedono le enormità che abbiamo letto : dipendenti in sovrannumero, gente che pensa che quel posto e quei privilegi siano intoccabili, reazioni corporative appena qualcuno ha prospettato una revisione di stipendi ed altro. Da fare secondo me per legge e affidata a società esterne ( qui davvero sono indispensabili)!
Avrei giurato che un 8% di aumento dei carburanti, già ai massimi storici, fosse una misura incompatibile con la necessità di far partire una crescita. Ma non sono nè un economista nè un banchiere. Qualcuno, magari un mercatista :), può spiegarmelo?
“non l’ho fatto io e non lo avete fatto voi che mi leggete, come invece raccontano i fautori della superpatrimoniale.”
Io non sono fautore della superpatrimoniale, posso essere daccordo per metttere gli immobili nella dotazione patrimoniale di un fondo immobiliare chiuso, ma mi permetto di dissentire sul
“non l’ho fatto io e non lo avete fatto voi che mi leggete, come invece raccontano i fautori della superpatrimoniale.”
o almeno sarebbe corretto dire che ne sono stati complici tantissimi italiani che hanno usufruito di tantissimi diritti/furti acquisiti e che sono spesso andati in piazza per mantenerli, con un a parte di questi furti acquisiti che sono state comprate e pagate tante abitazioni.
Attenzione che le associazioni delle parafarmacie segnalano che la parte del decreto legge che le riguarda in 24 ore è già cambiato tre volte, prima sono stati esclusi i comuni sotto i 15mila abitanti, poi nell’ultima stesura hanno demandato al Ministro della salute l’ onere di emanare entro 60gg un decreto ministeriale che stabilisca ulteriori prescrizioni, nello stesso tempo il Ministro della salute ha già detto che incontrerà presto i farmacisti che preannunciano delle serrate. Morale della favola, l’impressione è che la liberalizzazione della fascia C finisca anche stavolta all’italiana, come la riforma degli ordini bloccata da avvocati e notati.
Gent.mo Dott. Giannino,
nelle ultime ore pare che il decreto riguardante la liberalizzazione e concorrenza delle parafarmacie nela vendita dei farmaci abbia subìto un insabbiamento
(lobby fortissime)
Faccia sua la battaglia per liberalizzare la concorrenza nel settore farmaceutico,
che in Italia è ancora medioevale (ho scoperto con orrore che la legislazione attuale prevede punteggi maggiori per i figli di farmacista per poter accedere alla professione,
rispetto magari a brllanti laureati che non hanno santi in paradiso)
La mia impressione e’ che rischiamo Qualcosa di peggio del pericolo default, che poi si curerebbe stampando un po di euro. Con gente come Grilli e Monti (li avete ascoltati fare a pezzi lo stato di diritto in televisione) rischiamo di compromettere quel poco di democrazia liberale faticosamente conquistata negli ultimate 60 anni.
La manovra sulle pensioni non potrebbe consentire ridurre in parte i contributi pensionistici?
Condivido la sua puntuale valutazione. Il governo avrebbe dovuto intervenire sulla spesa pubblica anche introducendo meccanismi di messa in mobilita’ del personale pubblico dove e’ in esubero, fissando soglie di spesa pro capite per i servizi erogati dagli enti pubblici, tagliando i finanziamenti a giornali e case editrici, imprese pubbliche e private. Se si aumenta la pressione fiscale senza ridurre la spesa, tra un Po daro’ L’iban del mef per i bonifici che mi fanno e poi andrò alla bouvet della camera.
Bg Oscar, sa cosa mi piacerebbe ? Che creasse attorno a lei un movimento politico economico o un centro studi anche c/o qualche università che formi le persone iscritte sui temi economici legati esclusivamente alla gestione di tutta la PA e del nostro bel paese in funzione della realtà che cambia . Se non vuole impegnarsi politicamente potrebbe dedicarsi alla formazione politica/economica che,penso, sia fondamentale in un mondo in continua “evoluzione”..seguo lei e i suoi interventi di continuo , ma un impegno in più penso sia necessario. So per certo che avrebbe attorno a lei tante altre persone che assieme potreste costruire un bel progetto. .. Ci pensi.. Magari lo sta gia’ facendo..
Nei commenti alla manovra Monti e nella manovra stessa si parla sempre delle stesse cose e non si “osa” attaccare il problema della crescita in modo nuovo. Sappiamo tutti che l’Italia e’ al 51simo posto nella competitivita’ mondiale grazie ad un bassissimo uso dell’innovazione nei processi produttivi e distributivi e l’utilizzo della tecnologia per la semplificazione del modo nel quale le catene del valore funzionano. Perche’ non si inizia una “corsa alla Luna Kennediana” per incentivare da un lato e forzare dall’altro l’uso dell’internet e del Cloud nelle interazioni con la pubblica amministrazione, tra le aziende, nel sistema del credito, nelle Universita’ e Scuola, nella Sanita’. Esistono svariati punti di PIL che languono nella liquidita’ intrappolata da un sistema ottocentesco di interazioni e processi produttivi e distributivi. Insieme a questa liquidita’ intrappolata esiste una velocizzazione e riduzione dei costi amministrativi enorme. Basta fare un benchmark con qualche paese non distante per capire che il mondo del 21simo secolo e’ qui da 11 anni ormai. Mettiamo dei 25enni al lavoro….insegnare agli Italiani qualcosa di questo nuovo secolo.
Il Presidente Monti vuole consigli su come ridurre la spesa; oltre alle proposte di Stella apparse ieri sul Corriere e al suo cavallo di battaglia della vendita del patrimonio pubblico, si possono fare alcune ipotesi:
Privatizzazione della Rai; oggi ci costa 1.900 milioni (bilancio 2010, http://www.impresaefficace.it/2011/11/02/analisi-di-bilancio-rai-e-mediaset/)
Privatizzazione delle poste e delle ferrovie
Privatizzazione di Enel e Eni; abbiamo i costi energetici piu’ alti d’Europa, non credo che si vada a peggiorare
privatizzazione di Finmeccanica
Accorpamento dei corpi di Polizia, Carabinieri e guardia di finanza.
Trasferimento dei compiti della protezione civile ( e taglio del budget) all’esercito
Aumento delle tariffe di concessione alle società di gestione di autostrade e per le frequenze televisive
eliminazione dei contributi ai giornali e alle imprese
Sulle tasse , invece che continuare ad aggiungere adempimenti alle imprese, costosi e farraginosi e implementare uno stato di controllo estremo, con l presunzione che chi fa impresa è un evasore salvo dimostrazione contraria, la piccola evasione si potrebbe combattere con una tassazione fissa, per chi apre attività con un volume di affari inferiore a 500.000 euro, con un meccanismo simile a quello degli studi di settore; chi ha partita iva paga un tanto al mese con importo determinato a priori dall’agenzia delle entrate e possibilità di concordare importi diversi; nessun controllo, nessun adempimento (salvo pagare), possibilità di pianificare le tasse per le imprese e garanzia che tutte le partite iva e le piccole imprese pagano tasse; su quelle piu’ grandi si paga in base al bilancio, con un controllo periodico da parte dell’agenzia delle entrate e della finanza.
I risparmi cosi’ ottenuti andrebbero a riduzione del debito, i risparmi sugli interessi andrebbero a riduzione delle tasse…
prima cosa fatta,perchè urgente dato che eravamo a rischio di non poter pagare gli stipendi (cosi’ ci hanno detto),torchiare ulteriormente l’italiano che già paga,prospettando un tristo futuro per molti (vedi riforme pensioni)mettendo più tasse alcune immediatamente entrate in vigore vedasi questa mattina il benzinaio vicino a casa che alle 0730 stava già diligentemente provvedendo ad aggiornare il prezzo dei carburanti del suo distributore..
Questo compito è stato adempiuto,sia PD che PDL zitti e buoni,al limite qualche bofonchio ma niente di particolare.
Vedremo se il governo Monti riuscirà ad essere altrettanto duro ed incisivo con i prossimi provvedimenti che teoricamente dovrebbe andare ad adottare (es.sistemazione dell’immensa palude pubblica,art.18 etcetc).Sono un pò scettico,credo/temo che si fermerà a questa prima fase,sicura e definitiva.Spero di sbagliarmi.
Intanto non solo De Benedetti,ma anche SB stanno aspettando che arrivi il momento per (ri)mettersi in corsa,quando il malcontento popolare sarà cresciuto troppo e molti arriveranno a rimpiangere i recenti tempi passati quando si poteva spendere e donare favori senza curarsi troppo del futuro ognuno intento a tirare l’acqua al suo mulino/interesse particolare e a quel paese l’Europa evviva torniamo alla lira perchè sì che allora stavamo bene e l’Italia cresceva.Ignoranti,nel senso di grido disperato verso chi ignora o vuole a tutti i costi coscientemente rimuovere il passato senza sapere di cosa parla.Spero di sbagliarmi.
perchè questo gooverno, così capace di trovare tutti d’accordo, non tenta di unificare PRA e motorizzazione civile, così da avere un unico documento per l’auto, e non più la carta di circolazione e foglio complementare? Può sembrare un’inezia, ma almeno sarebbe un segnale di semplificazione burocratica che da almeno 30 anni in Italia chi tenta di fare, fallisce.
Il governo Monti, salvo miracoli o accadimenti eccezionali, ha perso l’occasione per avviare un vero rinnovamento del Paese nel senso liberale del termine. Non è da escludere che non gli verranno concesse altre occasioni. Il tempo gli gioca contro. Se i giorni passano, se gli spread calano e i mercati allentano la presa, allora per il governo suonerà il silenzio. La manovra è zeppa di difetti, solita, già vista. Apparentemente efficace. In realtà inutile. Non è una cura. É solo morfina.
I mali restano e si incancreniscono.
Monti perderà di autorevolezza (sta già perdendo anzi) e perderà l’appoggio della gente prima e dei partiti poi. Forse neanche il ritorno di una emergenza catastrofica potrà dargli nuovi spazi di autonomia.
Non avrà un “secondo tempo” e probabilmente questo governo verrà ricordato come il governo dei peggiori (ingiustamente?).
Ma in fondo dopo i falso-liberali di Berlusconi, dopo che anche un governo di tecnici e di intelletti si dimostra immobile, allora e solo allora sarà chiaro a tutti noi che questo è quel che ci meritiamo e che abbiamo scelto. La fine al termine dell’agonia. “Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo” diceva Pasolini nella poesia “Alla mia Nazione”.
E allora sprofondiamo.
Caro Oscar, mi pare che a volte, anche in rapporto al mezzo di comunicazione dove si esprime, anche Lei viene preso dal desiderio della fata turchina. Sa quel desiderio dell’uomo che può tutto, che quando arriva lui le tue ansie si sedano, ci penserà lui a salvare tua madre, ripararti dalla punizione per un brutto voto, aiutarti a superare la timidezza, et. etc. .
Ma Monti, oltrecchè intelligente e serio, non è e non può essere l’uomo della provvidenza. In italia ne abbiamo avuto 2, e abbiamo visto a cosa ci hanno portato: il primo, Mussolini, all’olocausto della guerra per la propria vanagloria; il secondo, Berlusconi, sempre per la propria vanagloria, per inseguire l’ombra del proprio narcisismo, ci stava consegnando al disprezzo globale come la nazione che aveva fatto fallire tutte le altre!!!
Monti , che lei oggi critica, ha fatto esattamente l’unica cosa che rappresentava il vero e grande risparmio per l’italia e che lei tante volte aveva oindicato da queste pagine: LA CORREZIONE DELL’ETA’ PENSIONABILE.
Ebbene l’hanno fatta, e, parole della Fornero, porterà, a regime, un risparmio di 20 miliardi annui.
Per tutto il resto c’è tempo, e, sono sicuro, anche la volontà, per affrontare i cancri del sistema Italia. Meglio una buona ma non perfetta manovra, che una improvvisazione costante al potere.
Si ricorda di una intervista a Berlusconi nei giorni della crisi dello sprad? quando lui ha detto, rispondendo alla domanda sulle cose da fare per evitare il default :” qualcosa c’inventeremo”
Per me quella risposta era paradigmatica del governo – non di destra europea, ma un mix di populismo latino americano sulla base di un fortissimo affarismo di origini craxiane – e del fatto che al potere ci fossero dei dilettanti. Anzi, rappresentava, quella risposta , la nemesi del 1968: ricordate? ” LA FANTASIA AL POTERE ” ecco ridotta a barzelletta uno dei grandi movimenti culturali, ecco il destinoi storico, in Italia, di quel periodo. Preso a viatiico ed alibi per qualunque prestigiatore di conti e di frottole.
il pdl vola alto? ma dove l’ha visto questo film?
sono solo affaristi e monopolisti. non sanno niente di economia di mercato: vuole conferme? vada a vedere cosa hanno fatto del mercato nel settore della televisione.
ilcontrario del libero mercato.
se lei crede a dei socialisti e a dei democristiani, siamo fritti.
non ci sono scorciatoie: un nuovo partito che scalzi la falsa destra.
ps ma lei crede veramente che il partito anti liberale per eccellenza, la LEGA, SAREBBE MAI STATO SCELTO COME ALLEATO DA UNA TATCHER? o da un sarkosy? solo chi era disposto a tutto per salvare se stesso, ha fatto questa scellerata alleanza che ha fatto rivivere ed alimentato la serpe populista/ nazionalista. ma come poteva accettare, un liberale, di stare in compagnia di chi portava ad esempio MILOSEVIC?
@gaetano criscenti
Caro Gaetano, permettimi di complimentarmi; tra tanti sedicenti commenti liberali, a me sembra che quello realmente liberale sia proprio il tuo. Cordialità.
Grazie Oscar. Apprezzo molto il supporto. Spero tu ti sia ripreso. Tieni duro.
Concordo. Il problema del debito non si risolve aumentando il surplus primario cioè conm manovre sul deficit che al massimo contengono l’aumento del debito ma non lo riducono significativamente se non nel lunghissimo termine. I mercati sanno fare i conti. Il debito si può e si deve ridurre in tempi brevissimi con manovre patrimoniali come i fondi immobiliari a conferimento indicati. Ma perchè limitarsi agli immobili, si possono conferire in fondi anche le partecipazioni, quotate enon (es. Rai, Poste, Treni) e concessioni. Non è difficile arrivare a 500 md. Così facendo non si metterebbero sul mercato grandi quantità di immobili e di azioni abbassandone il valore e svendendole e se ne manterrebbe l’italianità attraverso le società di gestione. Costituiti fondi con conferimenti a fair market value in pochi mesi lo stato potrebbe poi avviare un’offerta pubblica di scambio con titoli del tesoro, magari con un lockout decennale ed offrendo un rendimento minimo garantito (es. 5% ). In meno di un anno si abbatterebbe così il debito sotto il 100%, al livello di quello tedesco, riducendone il costo pert interessi e l’onere del rifinanziamento, senza intaccare il reddito dei cittadini, anzi offrendo loro un valido struemto di risparmio. Colpita sarebbe solola casta che perderebbe alcune miglia di posti in Cda e opportunità di intermediazione. Sarà per questo che non sene parla ?
Bene la critica a Monti caro Giannino, non per gusto catastrofista ma per non farlo sentire solo quando finalmente deciderà (lo farà?) l’ attacco al vero bubbone del nostro Paese : il gigantesco spreco statale.
Attenzione però a non uccidere anche il welfare buono, riformarlo ma renderlo parte del buon governo.
Io continuerò a pensare che quanto fatto finora da Monti poteva farlo chiunque dei MILLE che paghiamo profumatamente anche ora che stanno alla finestra. Attendo ansiosamente scelte inequivocabili che cambino questa mia opinione
Buongiorno sig. Giannino. La ascolto tutti i giorni. Una richiesta tecnica. Perchè è contrario alla tassazione dei capitali scudati? Per il possibile contenzionso?
In merito all’Ici per le varie Chiese (e non solo). Non trova che l’arzigogolo dell’ “esclusivamente commerciale” dia adito a poca trasparenza e troppe scappatoie? L’ho sentita accalorarsi in merito. D’accordo sulle grandezze in gioco, ma lei stesso ha tante volte parlato e scritto di fastidi a pelle di fronte a certi malcostumi, tanto più in questa contingenza. Ovvio che la Chiesa cattolica è poi tante cose, anche Di Liegro o Don Ciotti.
Con cordialità
@Gabriele
dimenticavo…e concorrenza sleale, dato che siamo tutti liberali.
In merito all’ICI Chiese varie, la concorrenza sleale la riferisco a chi fa impresa, anche parziale, avvantaggiandosi di meno oneri.
CHIESA ICI salve, mi pare di aver capito che molti esercizi commerciali della Chiesa non pagano l’ICI semplicemente perché hanno una cappella/Chiesa all’interno, raggirando così le norme. questo e’ estremamente fastidioso, non solo perché. è vero che non pagano e escono dalla concorrenza, ma anche perché agiscono consapevolmente con un’interpretazione delle norme “furbetta”. Questa pratica è stata dimostrata essere piuttosto diffusa , grazie a un’ inchiesta radicale e un giornalista esterno al partito ne hanno raccontato la, del quale purtroppo non ricordo il nome. Apprezzo la Chiesa, nondimeno ritengo questa pratica scorretta, tanto più se attuata da chi si fa portatrice di valori imprescindibili e a volte (preservativi e moltissimo altro) sostitutrice dei valori civili. Per il resto, complimenti a lei e i miei migliori saluti
e ancora (mi scusi la sento in replica): è ovvio che non saniamo il debito con i soldi della Chiesa, nè dei capitali rientrati, e che anzi è opportuno non pestare troppo i loro piedi, ma lo stesso discorso potrebbero quasi fare la categoria dei gelatai, parrucchieri e architetti. si paga tutti e si paga in proporzione. è giustizia se non opportunità. e la giustizia nobilita l’animo!
Quanta verita’ Oscar.
Io sono pronto alla mobilitazione perche ormai e evidente che il sistema è in avvitamento e non sarà in grado di riformarsi se non con interventi dall’esterno. Chi la pensa come me mi dia un segnale.
Per abbattere il debito prenderei in considerazione non solo i beni immobili.Non credo ci siano provvedimenti efficaci per una crescita consistente.Già sarebbe molto limitare la recessione.In ogni caso tutte le ipotesi che si fanno sono inutili perchè la politica è morta e la democrazia non sta tanto bene.Le migliori idee,senza rappresentanza,servono a nulla.
Caro Giannino, pur condividendo quello che scrive, ho una perplessita’. Certamente un abbassamento della pressione fiscale e’ auspicabile, anche perché nel medio-lungo periodo darebbe sicuramente i suoi frutti se associato a misure specifiche di razionalizzazione della spesa pubblica. Il problema e’ che nel breve periodo la diminuzione della pressione fiscale avrebbe un effetto drammatico sul gettito e questo temo che non possiamo permetterlo in questo momento. Immagino l’obiezione: si’ ma quando potremo permettercelo? Ecco il vero problema dell’ Italia, non si riesce mai a fare una seria politica finanziaria di medio-lungo periodo perché sembra che siamo sempre con l’acqua alla gola e perché l’orizzonte temporale dei nostri politici e’ nella migliore delle ipotesi di 5 anni (la durata di una legislatura) e in questo caso addirittura più breve…. In questa prospettiva la riduzione della spesa abbinata ad un programma di dismissione del patrimonio immobiliare ( che comunque per ovvi motivi dovrà avvenire in modo graduale) darebbe forse i suoi frutti in tempi ragionevolmente brevi. Ma quando si tratta di agire sul versante della spesa la classe politica si rivela totalmente incapace e cosi’ il gatto torna a mordersi la coda….
TAGLI ALLE SPESE.
tanti cianciano di tagli alle spese ma nessuno indica dove e cosa tagliare.
Non ha senso continuare a tagliare fondi a tutte le strutture pubbliche riuscendo praticamente solo a peggiorarne la già bassissima e scandalosa efficacia ed efficienza.
(…la banalità intellettuale e l’inefficacia dei tagli lineari di tremonti è ampiamente dimostrata…)
Bisogna ristrutturare la pubblica amministrazione eliminando un livello di spesa, tagliando il ramo più costoso e palesemente inutile visto che per oltre quarantanni non c’e stato e non se ne è mai avvertito il bisogno.
SOLO L’ABILIZIONE DELLE REGIONI PORTA UN RISPARMIO NETTO DI 70 MILIARDI DI EURO ANNO (A PARITA’ DI PESSIMA E MAL GESTITA SPESA SANITARIA).
ELIMINARE LE REGIONI PER FAR VIVERE L’ITALIA.
le manovre finanziarie di tagli di tutti i governi della seconda repubblica, (perchè a chiacchiere tutti hanno fatto manovre aumentando le tasse e tagliando costi centrali)sono stati vanificati dal contemporaneo costante incremento delle spese regionali, assolutamente inutili e fonte di continua corruzione.
ABOLIRE LE REGIONI.
Mi sembra che questo governo non faccia altro che difendere lo status quo, ossia difendere colore che hanno per anni sfruttato le varie amministrazioni pubbliche con corruzione e contributi per svolgere le loro attività private. Ma scusate, è possibile che il Sig. Grilli, che ho sentito l’altra sera balbettare in conferenza stampa sembrando un vero incompetente in materia (probabilmente lo è), abbia un compenso superiore al Sig. Obama, presidente del paese ad oggi più importante del pianeta.
Prima di spremere ancora i singoli cittadini, ma perchè questi grandi professoroni (sono laureato in Ingegneria a Pisa e conosco bene la quasi totale incompetenza di questi signori nell’affrontare la quotidianità) non procedono semplicemente ad adeguare i compensi pubblici (pensioni comprese) più elevate agli standard americani ed europei. Si risparmierebbero milioni di euro e si avrebbero meno c—–i, come questi professoroni ora al governo, a darci lezioni di vista quando fra un pò non sanno nemmeno fare una conferenza stampa leggendo dei fogli, forse non scritti nemmeno da loro ma da qualche assistente come all’Università.
Saluti
Freedom
stronzate….
giannino non dice tutta la verità e ne nasconde una parte….
se si toglie potere allo stato….
si deve costringere il privato alle public company…
restringendo il campo delle “governance padronali”…
in caso contrario avremmo solo spostato il problema detenuto oggi dallo stato statalista ad un gruppo di oligarchie private che impediscono comunque al popolo di partecipare all’economia del paese…
giannino non dice tutta la verità….
@oscar giannino 6 Febbraio? No, 6 Dicembre, il 6 Febbraio 2012 scriverà il de profundis dell’eurozona
@Giovanni Russo
non so se sono gli stessi…ma io li ho sentiti esaltare uno stato di diritto.
in compenso ho visto lo stato di diritto calpestato e umiliato negli ultimi 17 anni
Due osservazioni che non sono strategiche ai fini delle entrate dcello Stato:
1) L’imp osizione sulle barche da diporto è forse un provvedimento falsamente simbolico, ma rischia di uccidere il settore della nautica da diporto
2) Vi è un’area relativamente vasta escusa dall’IRPEF, costituita dai ricavi da affitto di unità abitative su stabili vincolatio dalla Sovrintendenza. Qui a Venezia è pieno di palazzi vincolati adibiti in tutto o in parte all’affitto – nei modi più vari – a turisti, i cui ricavi non vanno certo ad un segmento di contribuenti socialmente bisognosi. Credo questo fenomeno sia diffuso in Italia, se non altro a Roma e Firenze.
Lo stabile vincolato già è avvantaggiato ai fini IRPEF e ICI essendo tassato con riferimento alla categoria e classe catastali più basse, in pratica A/5, di solito cl. 1 o 2.
Si può dire che di “liberale” in questa manovra se ne vede poco ? Siamo in mano a sfrenati monetaristi che hanno eretto a feticcio la moneta ed in nome di questo “moloch” sono intenzionati a sacrificare non solo il popolo italiano ma l’intera Europa. Aspettiamo il topolino che verrà partorito dalla riunione dei 27 il 9.12.2011.
Di nuovo solidarietà per la stupida e vile aggressione all’Università.
Come spesso accade sono d’accordo con lei.
Vorrei però chiederle se non le sembra che dopo un iniziale clima di “lavoriamo tutti insieme per l’Italia” non si stia ritornando ad una contrapposizione che non ci è utile.
Mi riferisco al fatto che sempre più spesso si sente dire ” bisogna colpire chi ha di più” modo di dire francamente odioso perchè criminalizza una parte degli italiani identificandoli come colpevoli di qualcosa (evasione ecc.)
Non sarebbe meglio” chiedere a chi ha di più” che tra l’altro nei limite del possibile credo che oggi sarebbe anche disposto a farlo?
Grazie
@carlo grezio
Il problema con Tremonti è stato non il fatto che i tagli erano lineari ma che erano tendenziali,cioè riferiti a valori che non esistono nella realtà ma che sono calcolati truffaldinamente su andamenti tendenziali degli anni successivi.In pratica si è trattato solo di tagli virtuali,mentre gli aumenti delle tasse quelli sì sono sempre stati dannatamente reali.
Purtroppo la maggioranza della gente in questo paese non capisce queste cose e si beve così tutte le fandonie che la nostra classe politica cialtronesca ci propina a ogni piè sospinto.Sono convinto che se ci fosse maggiore conoscenza saremmo già arrivati da tempo ad una rivolta nazionale.Di sicuro comunque non avremmo mai mandato al governo del paese dei pagliacci come Berlusconi e Tremonti.
se si privatizzano le aziende di stato bisogna imporre le public company altrimenti dallo statalismo si passa alle oligarchie che sono peggio….
@soros sono d’accordo. La Golden Share è sacra, ma i privati non vogliono vincoli dai politi e, forse, hanno ragione. Ma lo stato deve essere presente, altrimenti va tutto a scatafascio.
a patto che la golden share sia in mano ai cittadini e non ad un’istituzione pubblica purtroppo comunque governata dai partiti cioè da singoli privati politici….le azioni devono essere di tutti i cittadini residenti e non possono essere rivendute…serviranno per impedire la statalizzazione o la privatizzazione ad un singolo individuo….
le altre aziende private invece oltre un certo fatturato devono obbligatoriamente quotarsi in borsa….in caso contrario accetteranno di rimanere più piccole e meno visibili di altre che lo faranno….
Ci vogliono anni per vendere 200 miliardi di patrimonio dello stato … E’ qualcosa che puo’ funzionare solo se, nel mentre si incamerano i soldi derivanti dalle vendite di stato, si faccia cassa sui patrimoni in modalita’ una tantum. Per esempio :
– faccio cassa sui patrimoni per x miliardi l’anno
– se in quell’anno incasso y miliardi dalla vendita dei gioielli di stato l’anno successivo ritassero’ i patrimoni per un valore inferiore.
– dopo n anni .. una volta rientrati dal debito la tassazione sui patrimoni sara’ stata automaticamente azzerata.
Naturalmente il prelievo puo’ andare a finanziare la ripresa con un piano economico adeguato.
non si rientrerà mai dal debito…il debito è fatto per tenere in mano la sovranità di un paese senza dover usare un esercito di occupazione….e se il paese non paga gli interessi e cerca di rimanere su un certo livlelo di debito a quel punto si specula sui titoli di satato facendolo finire sull’orlo del flalimento e costringerlo a rastrellare la moneta da ridare ai creditori….