16
Ott
2013

(M)Alitalia? Cambiamo canale! — di Massimo Famularo

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Massimo Famularo.

A sorpresa, come nelle migliori soap opera del genere è arrivato l’incesto Poste in (M)alitalia.

Ancora soldi pubblici impiegati nel peggior modo possibile perché l’italianità, che di per sé  è una bufala di comodo, non verrà preservata, salvare esclusivamente i lavoratori (che nel nostro paese si sa non sono per niente tutti uguali) sarebbe costato molto meno e il concetto di bene strategico si può definire politicamente elastico.

I paraocchi ideologici, che per lungo tempo hanno consentito a scempi di questa portata di evitare l’indignazione generale, sollevando la cortina fumogena del patriottismo di comodo si stanno fortunatamente incrinando e il risultato di Grillo alle ultime elezioni testimonia che sempre meno persone sono disposte a sorbirsi le chiacchiere vuote del partito unico di governo.

Il PD=PDL , da consumato prestigiatore, prima attira l’attenzione dello spettatore fingendo di far sparire l’IMU (che non abbiate timore, in altra forma ricomparirà eccome)  poi aumenta l’IVA dal 21% al 22%, incrementa le accise sulla birra, portandole al 37% e ora  parla di un aumento delle accise sulla benzina.

Oggi possiamo far sentire la nostra voce, partecipando alle manifestazioni contro gli sprechi di stato oppure adoperandoci per segnalare alla Commissione Europea l’abuso perpetrato dal governo come efficacemente suggerito da Carlo Stagnaro su questo blog o anche semplicemente apponendo una firma su una petizione on line.

Invece di rassegnarci al solito programma (e a pagare il conto), come abbiamo sempre fatto in passato, oggi possiamo far sentire la nostra voce, se siamo in tanti a esercitare la sovranità del telecomando “cambiando canale” qualcuno dovrà accorgersi per forza che non può proporci ancora i vecchi programmi di una volta.

Massimo Famularo

@massimofamularo

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1 Response

  1. marco

    ma cosa ci serve non svendere Alitalia? non è mica un comitato d’affari il governo
    tra quegli imprenditori coraggiosi brancaleoneschi tutti han conseguito il master su “relazioni colle banche” soldi pochi quasi tutti debiti è il loro motto
    Fottano le banche! se hanno il coraggio, se no prendan la valigia e vadano a cecarsi un compratore, loro o un loro manager

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