L’untore? Il trasporto pubblico!
Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Ivan Beltramba.
E’ il trasporto pubblico lo strumento che gli untori usano per spargere il coronavirus? Per treni, autobus e metropolitane sono state introdotte regole ingestibili, studiate da qualche dirigente del Ministero per “pararsi il fondoschiena” dalla magistratura. Adottate senza sentire il parere delle Regioni, che per legge hanno da tempo ricevuto le deleghe sul trasporto locale anche ferroviario.
Peraltro non risultano autisti o capitreno contagiati in servizio dai viaggiatori. Nè sono noti casi di utenti contagiati sui mezzi del TPL. Ed il famigerato “studio cinese” sul bus di lunga percorrenza è stato ritirato dopo essere stato tacciato di metodo pressapochista.
Sono invece noti molti casi di contagio in crociera e sugli aerei.
Non contenti che in alcune medie città con oltre 180.000 abitanti nella fase 1 si sia passati a frequenze di 30′ ed anche meno (erano 10′ nella punta mattinale…), e niente servizio il sabato pomeriggio e la domenica, adesso siamo al “SERVIZIO RIDOTTO DI AGOSTO” con in più la limitazione sulla capienza e sulla distanza interpersonale, MA ANCHE L’OBBLIGO DELLE MASCHERINE. Però le mascherine non erano obbligatorie solo se non si riusciva a mantenere la distanza di almeno 1 metro? E non erano inutili? (OMS a febbraio…).
Con somma gioia delle Aziende, i decreti hanno stabilito che i corrispettivi da Contratto di Servizio restano al 100% (per risanare il bilancio di ATAC?). Ridurre accessi/uscite e varchi per le stazioni (soprattutto delle metropolitane), aumenta gli assembramenti, lo capisce anche un ragazzino di V elementare. Le porte di autobus e tram erano già distinte per salita e discesa, ma proprio per ridurre gli assembramenti a bordo ed a terra era meglio banalizzarle, invitando quelli a terra a lasciare scendere prima di salire, come sui treni. Ma sembra difficilissimo e si è adottato questo sistema anche per metropolitane e treni. Con il delirio che sullo stesso tipo di veicolo (Rock di Trenitalia) la stessa porta su una composizione era di salita e su un’altra di discesa.
Con la fase 2 l’ATM di Milano ha rimesso in linea il 100% dei mezzi, sia superficie che sotterranei. Ma con le regole fantasiose sui posti a bordo la confusione e gli assembramenti saranno garantiti. La Tangenziale era già intasata la mattina del 4. Alcuni provvedimenti soft sarebbero più user-friendly, ma in quanto tali meno graditi ai ricchi dirigenti delle Aziende. Vediamone alcuni.
TRASPORTO AUTOFILOTRANVIARIO: le imprese di trasporto devono immettere in linea i mezzi più capienti a disposizione, eventualmente anche disaccantonando veicoli anziani destinati alla radiazione se ancora utilizzabili, ed aumentare la frequenza dei passaggi. Finestrini, vasistas e botole di ventilazione sul tetto vanno tenuti aperti, compatibilmente con le condizioni meteo e di temperatura. A tale scopo il riscaldamento va tenuto acceso per tutto il periodo necessario. Evitare di accendere l’aria condizionata. Per alcuni mezzi è possibile tenere socchiusa (in piena sicurezza) anche in marcia la mezza porta anteriore.
Le porte vanno TUTTE banalizzate, perché accelera salita e discesa e distribuisce la gente lungo i marciapiedi, soprattutto se sono strettissimi, come quasi sempre è il caso in Italia.
TRASPORTO FERROVIARIO E METROPOLITANE: le imprese di trasporto devono mettere in servizio i treni più capienti a disposizione, eventualmente anche disaccantonando veicoli anziani, e/o aumentando la composizione dei treni (più carrozze, due treni accoppiati, fino al massimo ammesso). I finestrini ed i vasistas vanno tenuti aperti compatibilmente con le condizioni meteo e di temperatura. Per i finestrini ordinari (tipo Klein) prevedere un blocco di apertura che lo lasci aperto per 5 cm. A tale scopo il riscaldamento va tenuto acceso per tutto il periodo necessario. Non accendere l’aria condizionata. Veicoli privi anche di vasistas possono essere utilizzati solo per servizi a bassissima frequentazione.
In Germania infatti, con grande buonsenso, le limitazioni sui posti a bordo non sono nemmeno state pensate. E’ obbligatoria la mascherina e si invitano le persone, ove possibile, a stare lontane tra loro, punto.
E per i servizi del futuro: smettetela di calcolare la capienza di bus, tram e metropolitane con 4 (o 6!) persone/mq, considerando gli utenti in piedi una condizione eccezionale che va risolta nel più breve tempo possibile. Solo così la cattiva fama del TPL italiano se ne andrà, e riusciremo a considerarlo una valida alternativa alla “comoda” automobile.