Lotta all’evasione, saggia Bankitalia
In questi giorni sto trascurando il blog perché oberato, e me ne scuso con voi tutti. Tra euro che conferma tutti i nostri giudizi sul fatto che il mercato sia saggio nel giudicare inadeguate sin qui spacciate come scudo di salvezza, e misure annunciate dal governo italiano, moltissimo c’è da dire, opinare e, purtroppo, preoccuparsi. Segnalo al volo però una perla di saggezza, ora che anche il governo si accinge a fare della lotta all’evasione un capitolo essenziale del giro di vite ai conti italiani. In Banca d’Italia c’è chi condivide il nostro approccuio, per il quale gli italiani non sono affatto afflitti da tare ataviche antisociali da eccesso di Guicciardini letto in gioventù, bensì hanno un elevato livello di economia nera ed evasione che si spiega anche – dico apposta “anche”, evitiamo polemiche inutili per favore – semplicemente perché da noi il prelievo è elevatissimo, cresciuto di quasi venti punti di Pil in meno di vent’anni tra gli anni 70 e 90, nonché a fronte della bassissima qualità ed efficienza della spesa pubblica e dei servizi offerti. Leggete questo bel paper di Guglielmo Barone e Sauro Mocetti.
Troverete piena conferma, in coerenza ai buoni vecchi studi di Milton Friedman in materia opportunamente richiamati in bibliografia, come le regioni italiane nelle qualim si considera più condivisibile non pagare il biglietto del tram ed evadere le tasse siano quelle in cui tocca il picco il livello della spesa pubblica, la sua commistione con logiche clientelari e conventicolari nonché di pressoché totale inefficienza: Calabria, Sicilia, Abruzzo e Basilicata in testa a tutti… L’unico vero rimedio all’evasione è spiantare lo Stato corruttore prima che corrotto, amara realtà di quasi metà del Paese, altro che manette e guardia di Finanza.
Pagano e pagheranno sempre i piccoli anzi i micro-piccoli.
Mi aspettavo e mi aspetterei di più da questo nostro governo.
Grazie per l’ennesima graditissima lettura da un micro-piccolo lavoratore autonomo.
quando andiamo al supermercato, prendiamo il bancomat e paghiamo… stiamo “uscendo dei soldi” dal nostro borsellino elettronico e li stiamo infilando in quello del supermercato. Potrebbe funzionare al contrario, rendendo obbligatorio l’inverso? Cioè che per pagare l’idraulico, il taxi, l’avvocato, il medico, eccetera, si debba “inserire” la nostra carta bancomat nel loro lettore e caricare il loro borsellino, con immediata “copia della transazione” sul server del ministero delle finanze che, da un lato traccia il pagamento e dall’altro popola un database che a fine anno, automaticamente, a fronte delle informazioni da noi contribuenti inserite, possa come dire produrre in modo pressoché automatico una dichiarazione dei redditi?
non è, penso, un progetto folle, si tratta solo di accettare, per i ricchi (ladroni) di essere finalmente sottoposti alla legge. Per chi già paga le tasse, non cambierebbe proprio niente, se non forse, la possibilità di avere on line un resoconto della propria contabilità e dei “debiti/crediti” nei confronti dello Stato.
caro Oscar,
le tue osservazioni sono sempre acute, documentate e non banali. E così oggi sul Messaggero hai sottolineato come nel campo dell’evasione il veri scandalo sia l’evasione dell’Iva. Giusto. Ma perchè anche tu indulgi alla moda (molto ideologica) di ribadire sempre che gli evasori trovano giustificazioni nelle inefficienze dello Stato? Se parli di inefficienze nei controlli nei controlli sono d’accordo ma se parli di inefficienze nei servizi non c’è alcuna evidenza empirica che ciò sia vero. Bisognerebbe ad esempio dimostrare che in Italia laddove un ente locale è divenatato più efficiente di altri ad esso comparabili nell’erogazione di servizi questo ha ridotto la propensione all’evasione dei suoi cittadini.Mai visto. Gli evasori evadono perchè sono free riders. Evadono per convenienza (capita a tutti) a cui si sommano scarso senso civico e poche sanzioni sociali e morali. E se avessero servizi più efficienti sarebbero solo evasori più soddisfatti. Poi non è vero che i servizi pubblici in Italia facciano tutti schifo. Non voglio parlare dell’Università dove lavoro perchè è ormai di moda sputarci addosso ma la sanità italiana (al centronord) e tra le migliori e le meno costose del modo sviluppato, la scuola elementare (prima che la Gelmini ci mettesse le mani) anch’essa una delle migliori, e anche le scuole ordinarie, nel centro.nord, non sono affatto male. Se a queste aggiungi la previdenza che non eroga servizi ma redditi differiti hai già fatto i tre quarti della spesa pubblica. Cordiali saluti, Nicola Giannelli
@calogero bonasia
È esattamente l’obiettivo che Visco e soci tentarono di realizzare e temo che anche il Governo attuale cadrà in questo florilegio populistico e demagogico.
Il punto che sembra difficile da comprendere ai più è che, una volta azzerata o quasi l’evasione, il Governo non avrebbe alcuno stimolo per ridurre la pressione fiscale. Al contrario, disporrebbe di una provvista maggiore (nel breve periodo) per finanziare il consenso. Ed è esattamente questo, e solo questo, il vero problema delle cosiddette democrazia.
@calogero bonasia
Prima si paghi tutti poi vediamo cosa fare qualora lo Stato non dovesse abbassare le tasse.
E’ ovvio che lo Stato con meno risorse è costretto a fare economia (ma è così ovvio? allora perché la Grecia è saltata?) ma non trovo alcuna giustificazione “morale” o “economica” all’evasione.
Detto questo sono contrario alla tracciatura dei conti correnti, altrimenti la privacy andrebbe a farsi benedire.
d’accordissimo con il contenuto dell’articolo, penso di non essere l’unico deluso dal comportamento di quelli che ha eletto;
auguri di pronta guarigione ad Oscar Giannino
Eh no, io dello Stato non mi fido, e l’operato dei vari Governi non fa che rafforzare la mia diffidenza in proposito. Prima lo Stato passi ad un’economia di mercato e riduca le spese allegre (e no, gli stipendi dei parlamentari non sono una componente significativa di essi, c’è ben altro), solo dopo io cittadino lo finanzierò.
È invece morale ed economicamente efficiente che lo Stato dissipi senza ritegno le risorse che io sono tenuto a mettere a sua disposizione, sottraendole dal mio contributo al benessere generale (nonché particolare)a?
su un’auto del 98 di 105 kw (una di 50kw costava il doppio) pagata 4000 euro nel 2007 un mio amico ha pagato 700 euro di passaggio proprietà di cui 425 di tassa regionale, comune di pesaro. deve pagare 300 e passa euro di bollo all’anno e siamo ad 1000 euro, cioè un quarto del valore dell’auto allo stato. all’acquisto l’auto ha già pagato iva 20% (6milioni su 30 milioni del prezzo = 3000 euro, più immatricolazione, bollo e accidenti che gli prenda. poi, ad ogni acquisto di carburante quasi il 70% del prezzo alla pompa sono tasse, le autostrade sono carissime (ce le siamo ricomprate 10 volte coi pedaggi) sull’assic.ne paghiamo iva e tassa per il servizio sanitario naz.le: sto per vomitare…in Francia dal 2000 non si paga bollo, le moto non hanno mai pagato bollo, il passaggio di prop.tà costa 70 euro, in Inghilterra si va dal notaio solo se acquisti casa, e solo se la casa è ubicata all’estero: sigg.ri notai italiani, sigg.ri politici italiani:VERGOGNATEVI!!!!!!!!!!
Non mi sembra ci siano evidenze tali da poter affermare che un abbassamento della tassazione porti a un equivalente riduzione dell’evasione fiscale, la stessa produce un tale beneficio che non è pensabile vi si rinunci per una semplice riduzione della pressione fiscale. Le tasse vanno ridotte perché contemporaneamente si riducono gli sprechi e i sussidi indebitamente consumati dallo stato. Osservo inoltre che la pratica dell’evasione fiscale falsa in modo irreversibile i redditi e impedisce la privatizzazione di determinati servizi che comporta inevitabilmente la fissazione della soglia di reddito al di sotto della quale sono a carico dello stato (si pensi a una prospettiva di privatizzazione della sanità).
lo stato criminogeno.
lo diceva una volta anche un certo tremonti. poi deve aver cambiato idea. peccato.
@Andrea Massucco
“Eh no, io dello Stato non mi fido, e l’operato dei vari Governi non fa che rafforzare la mia diffidenza in proposito.”
Neanche io mi fido, ma come dirigente d’azianda devo pagare le tasse e i contributi sino all’ultimo euro.
Quindi cosa facciamo? Sono destinato a rimanere uno degli stupidi che non ha alternative e finanzia i servizi pubblici e le pensioni usufruite da chi non versa le tasse e i contributi?
chiedo scusa, avevo letto operato invece di oberato…….
@Claudio: io non intendo dire di controllare i conti correnti, ma che vi sia un tracciamento elettronico quando io pago il medico che da un lato mi aggiorni il database delle “ricevute per spese mediche” automaticamente e dall’altro aiuti il fisco a controllare il medico. Idem per avvocati, notai, idraulici e quanti altri. Io sono dell’idea che persino pagare il taxi deve essere tracciato, perche’ anche li’ si evade eccome. Alla fine anziche’ produrre una montagnetta di cartacce, come avviene ogni anno in questo periodo, o do il file con i dati al commercialista, o se lo succhia lui in automatico dal mio “profilo-contribuente” sul server dell’agenzia delle entrate. Non avendo nulla da nascondere, ti assicuro, che non mi sento spiato dallo Stato.
Per estensione, ovviamente, io pretendo, da cittadino contribuente, di conoscere in ogni istante chi è presente al consiglio comunale piuttosto che in senato… cosa sta discutendo, cosa ha fatto, cosa intende fare etc… cosi’ come voglio conoscere in tempo reale quanto viene speso e per cosa, dal comando dei vigili urbani piuttosto che dalla provincia… oggi i mezzi di comunicazione ci possono permettere questa forma di controllo.
Del resto, la legge non vieta al datore di lavoro di controllare se i lavoratori lavorano, quindi perche’ io non devo sapere chi spende i miei soldi e come li spende e, concludo per tornare al discorso di questo post, perche’ non dovrei conoscere chi è che non paga le tasse?
La verità non la vuole dire nessuno.
In Italia discutono ancora se la spesa pubblica deve salire del 2.5%, anzi no del 2.3%, no dai del 2.2%.
Come si fa a ridurre?
Basta con le auto blu (tranne presidente repubblica e premier).
Basta con i film spazzatura finanziati dallo stato.
Basta con le scorte parcheggiate con il motore acceso sotto casa dei potenti.
Basta con Internet explorer sulla scrivania degli impiegati pubblici.
Basta con le luci accese 24ore su 24 nel palazzo dell’Agenzia delle Entrate.
Basta con i dipendenti pubblici che volano alitalia a 500 euro a piè di lista mentre potrebbero prendere la ryan air.
Basta con le cartucce e carta fregati dagli statali nei loro uffici.
Basta con le scorte ai giudici, tranne quelli antimafia.
Basta con le poste italiane che vogliono fare banca, telecomunicazioni e chi più ne ha più ne metta ma se poi devi spedire una raccomandata devi girare 3 uffici postali per procurarti le cartoline.
Basta con i medici pubblici che fanno 5 ecografie al giorno in ospedale (e 8 mesi di attesa) e 25 in studio privato (e 2 giorni per prenotarsi).
Basta con i primari che ti operano una settimana dopo in intramoenia oppure 6 mesi dopo con il ssn.
Basta con i dirigenti del quirinale da 200 mila euro e audi A6 con autista.
Basta con i militari in pensione a 45 anni.
Basta con i pullman dell’esercito che portano i militari e famiglie allo stabilimento balneare.
Basta con le pensioni degli uscieri Banca d’Italia da 50 mila euro l’anno.
Basta con i giudici che incarcerano gli innocenti e non pagano se sbagliano.
Basta con i giudici che rinviano la tua causa al 2013.
Basta con i dirigenti pubblici (rai, istat, anas, enac, etc.) da 500 mila euro all’anno
Basta con l’equitalia che ti ipoteca la casa e poi impiega anni a cancellarti l’ipoteca dopo che hai vinto il ricorso.
Basta con istituzioni tipo ice, sace, etc. che in delegazione si portano chi dicono loro e non il piccolo artigiano che produce scarpe.
Basta con inps e agenzia entrate che impiegano 18 mesi a rispondere ad una lettera e 7 anni per un rimborso.
Basta con i conduttori pagati miliardi per sanremo e altre demenzialità.
Basta con i permessi per cure termali usati per fare le vacanze.
Voi riducete il costo di tutta la pubblica amministrazione del 50% e vedrete quanti “evasori” (e non sono tra questi) ricominciano a versare le imposte.
Una chicca: la stampa parla di riduzione del 10%-15% degli stipendi dei politici, il decreto dice “fino al 10%”, che può voler dire anche 1% o 2%.
Gran parte della ricchezza sottratta alla tassazione è in realtà ricchezza che può essere prodotta solo in assenza di tassazione. In altri termini se si trovasse il modo per tassarla allora la stessa non verrebbe più prodotta perchè non sarebbe più conveniente farlo.
Ciò è vero soprattutto per le regioni meridionali e per le piccole attività.
Se un falegname in sicilia dovesse adeguare la sua struttura produttiva alla legge e non mi riferisco sollo alla normativa fiscale (sono migliaia le leggi, regolamenti ecc alle quali è sottoposto l’esercizio di qualunque attività produttiva in italia), ebbene al nostro falegname non resterebbe abbastanza reddito per sopravvivere. Evade è un’esigenza che ovviamente si trasforma in vizio!
E’ semplicemente come se ci trovassimo in una situazione di economia post-bellica tipo quelle del secolo scorso, ma nessuno voglia essere il primo a dirlo.Continuare a pensare e a muoversi nell’ambito dello stesso scenario organizzativo economico attuale (tipo: è colpa dell’evasione fiscale, costi pubblici, etc etc) non ci fa che perdere tempo, sprecare, quindi, il nostro “programma biologico” (la nostra vita per intenderci), acuire la crisi economica e sociale, illudendo qualcuno di poter continuare a vivere i suoi poteri anche in mezzo alle macerie dei crolli che, se così si procede, presto arriveranno.
Come dopo una guerra, ahinoi persa, è assolutamente inderogabile comprendere che è necessario reinventare, il nostro sistema economico, quindi sociale e civile, e che tutti facciano la loro parte, ancor più quelli che una parte sono in condizioni di farla.
Quindi è necessario almeno:
1.Differenziazione funzionale legislativa delle camere (leggi ordinarie solo camera dei deputati)
2.Dimezzamento delle cariche elettive centrali
3.Abolizione delle province (materie intercomunali i comuni interagiscono direttamente)
4.Riforma della giustizia (la certezza del diritto si attua mantenendo contestualità tra fatto lesivo e decisione)
5.Riforma del sistema fiscale con generale semplificazione e riduzione del carico fiscale su retribuzioni lavoro dipendente per le aziende
6.Federalismo fiscale
7.Liberalizzare il mercato delle cosidette “municipalizzate” (le autorità politiche locali devono solo vigilare e non intervenire nell’economia)
8.Liberalizzare le professioni (bastano solo delle semplici associazioni di categoria, il resto lo fa il mercato)
9.Radicale riforma delle pensioni (unificazione del sistema pensionistico con determinazione del reddito da pensione entro dei range realistici, prescindendo dal calcolo dei contributi che assumono, così, un carattere di fiscalità specifica)
10.Riforma dello statuto dei lavoratori (attuare condizioni di lavoro fisso non posto fisso di lavoro)
Basta permettere ai cittadini di dedurre tutte le loro spese… Problema molto semplice e non cervellotico. Io pagando il 37% di tasse e potendone detrarre solo il 19%su alcune spese e nulla su altre, avrò sempre la convenienza ad non essere aggravato ulteriormente e arrivare a fine mese con più comodità. Tutto il resto è solo demagogia populistica…e l’evasione non verrà mai debellata.
Tante ricette, alcune buone altre impraticabili.
La proposta di Giuseppe sulla deducibilità e detraibilità è – a parer mio – la più praticabile nel breve termine e quella che assicurerebbe maggior gettito.
Magari accompagnata da un sano federalismo fiscale.
L’unico dubbio è come verranno impiegate le entrate supplementari.
Ma qui gli scenari sarebbero molteplici….
31/05/2010 Oggi ho sentito, come tutti i giorni, il tuo programma e non sempre concordo con quelli che dici e con le “verità economiche” che sostieni a spada tratta. Sono consapevole che le teorie che proponi (anche avvalendoti dell’esposizione competente di docenti universitari) sono supportate da pensieri macro economici di tutto rispetto.
A mio modestissimo avviso purtroppo i problemi che abbiamo davanti non potranno essere affrontati e risolti con le solite e consolidate teorie economiche oggi esistenti più o meno liberiste.
E’ necessario uno sforzo da parte degli economisti per elaborare nuovi modelli macroeconomici che tengano conto dell’economia globale.
In altre parole ritengo che nel nuovo millennio sia necessario produrre uno sforzo di fantasia supplementare per elaborare teorie economiche che tengano conto della rapidità con cui si evolve dell’economia mondiale con l’affacciarsi sul mercato di nuove potenze economiche quali India e Cina (si tratta di miliardi di persone che fino ad oggi hanno consumato poco rispetto a noi occidentali).
Questo fatto, che accelera in modo esponenziale i consumi mondiali, stressa l’intero sistema e comporta delle indubbie opportunità sotto il profilo segnatamente economico/industriale ma presenta anche notevoli rischi sotto l’aspetto della coesione e della pace sociale dell’intero pianeta.
Il rinnovamento culturale necessario a governare questi avvenimenti non è repentino ma ha bisogno di tempo per maturare.
Intanto però bisogna governare i fenomeni economici senza che le inevitabili ricadute negative si trasformino in catastrofi con conseguenti ribellioni generali che non farebbero altro che aggravare la situazione.
Sempre se il compito principe della Politica (con la P maiuscola) sia quello di cercare di mantenere in equilibrio il sistema penso che, sempre a mio modestissimo parere, non si possa pensare di affrontare gli attuali problemi con l’applicazione “sic et simpliciter” di teorie economiche del secolo scorso (bisognerebbe partire con il rivedere il concetto di PIL con tutti i suoi corollari).
Non è difficile ipotizzare che se l’80% della popolazione mondiale che consuma il 20% delle risorse mondiali decide di aumentare repentinamente i propri consumi a livello di quel 20% della popolazione mondiale che oggi consuma l’80% delle risorse mondiale qualche attrito e qualche tensione fra i due mondi si può creare. (20 e 80 sono due cifre indicative per rappresentare il fenomeno nel suo complesso, ma la realtà non si discosta molto da queste cifre)
Molto pedestremente il fenomeno può essere rappresentato da due vasi identici posti su uno stesso livello e comunicanti tra loro per mezzo di un tubo dotato di valvola. In un vaso ci sono 80 litri mentre nell’altro ci sono solo 20 litri. I Livelli dei liquidi rappresenta l’attuale sperequazione tra paesi industrializzati e gli altri mentre la valvola rappresenta il fenomeno della globalizzazione
Finche la valvola è chiusa la situazione rimane la stessa; ma appena si apre la valvola il liquido tenderà a livellarsi.
In ogni caso questa valvola dovrà essere aperta perché altrimenti verrà fatta saltare dalla pressione prodotta delle popolazioni emergenti.
Quindi il problema non è se aprire o meno la valvola ma in che modo aprirla: repentinamente o gradualmente? e se in modo graduale con che velocità?
Se il destino di tutta l’attuale economia occidentale è quello di ridurre i propri consumi a favore dei popoli emergenti allora bisognerà mettere in atto delle strategie economiche e sociali in grado di resistere all’urto (colpo di ariete) che ci verrà dato.
Per quel poco che ne so oggi non esistono teorie economiche in grado di dare convincenti e concrete risposte a questi interrogativi; inoltre i nostri politici non sembrano avere una visione strategica di lungo periodo ma sembrano rincorrere il contingente modificando le norme a ogni piè sospinto a seconda delle pressioni che ricevono dalle varie lobby.
Alcuni politici che vogliono farci credere che le soluzione alle attuali difficoltà economiche vadano ricercate solo esclusivamente a livello locale o nazionale non fanno altro che allontanarci dalla risoluzione reale dei problemi.
Il modo, ci piaccia o no, è ormai globale e bisogna “pensare in grande e agire in piccolo” nel senso che bisogna avere una adeguata conoscenza a dei fenomeni macroeconomici a livello mondiale per agire in modo congruente ed efficace a livello locale.
Per reggere l’urto del riequilibrio tra “nord e sud del mondo” senza troppi scossoni interni bisognerebbe attuare delle vere e solide politiche di eliminazione delle diseguaglianze sociali nei nostri paesi; solo così la nostra società non cadrà in pezzi.
Su quest’ultimo argomento e per tornare al contingente oggi ti ho sentito negare (ai sussurrato “non li ho mai vesti”) che negli USA ci siano una parte consistente della popolazione americana che pietisce un tozzo di pane per mancanza di adeguata assistenza sociale.
Io sarò stato sfortunato ma purtroppo ho visto, con i miei occhi, a New York (e non solo li) “barboni” in fila ai lati di un McDonald intenti a frugare fra i sacchetti della spazzatura (resti dei panini) per procurarsi del cibo e ho anche potuto constatare di persona che la sanità negli USA è eccellente solo se la tua carta di credito è eccellente altrimenti ti ritrovi in un ospedale pubblico disastrato peggio dei peggiori ospedali che possiamo trovare in Italia.
Non mi sembra siano esempi da imitare.
Non è un caso se l’attuale Presidente degli Stati Uniti ha dovuto fare una battaglia epocale per estendere l’assistenza sanitaria pubblica a tutti i bambini statunitensi.
Concordo pienamente che oggi sarebbe il momento ideale per realizzare lo slogan “meno tasse per tutti” purché “tutti paghino le tasse” proprio perché la condizione che tutti paghino le tasse è un elemento fondamentale per l’attuazione di quelle politiche economiche e sociali necessarie a reggere il colpo di ariete di cui parlavo più sopra.
Ma questo governo è credibile?? In altre parole ha le carte in regola per definire e garantire l’applicazione di regole generali equilibrate e condivise che siano in grado di aggredire questo importante tema?
Mi sembra proprio di no anche se, ne sono quasi sicuro, non condividi le mie motivazioni sulla mia sfiducia che in estrema sintesi sono sostanzialmente motivate da precedenti comportamenti contraddittori degli attuali esponenti politici quali:
– pubbliche dichiarazioni che inneggiano alla rivolta fiscale, condoni vari e ripetuti, scudo fiscale con depenalizzazione del falso in bilancio – tutti adottati solo per fare cassa senza tenere in nessun conto dell’effetto negativo che questi provvedimenti comportano sotto il profilo morale e dell’equità fiscale;
– leggi “ad personam” (adottate per evitare e/o depotenziare processi) – la giustizia non è uguale per tutti;
– attacco strumentale e indiscriminato a tutta la magistratura e emanazione di leggi che, riducendo per legge la durata dei processi, produrranno ulteriori ingiustizie oltre a quelle già esistenti (mettere un limite temporale ad un processo è cosa saggia e giusta; ma è criminale e altamente immorale prevedere che se il processo non si conclude entro i termini stabiliti scatta la prescrizione automatica; di questa norma si gioveranno tutti coloro che devono rispondere di un reato trovando tutti i cavilli possibili e immaginabili per prolungare il processo fino al termine utile);
– attacco al diritto dovere d’informazione con la banale scusa del rispetto della “privacy” solo perché qualche potente di turno non gradisce che si riportino fatti e comportamenti sconvenienti che lui ritiene privati, ma che per un uomo politico che riveste la carica su mandato della popolazione non sono tali in quanto in un paese democratico e civile, tutti devono sapere a chi è stato dato il proprio voto (negli paesi democratici occidentali nessuno si sogna di invocare la privacy o mettere il bavaglio alla stampa quando un potente viene pizzicato a in un comportamento, non dico con risvolti penali, ma solo sconveniente ultimi esempi ”mazzetta alla Ferguson: video la inchioda”, Il ministro Jacqui Smith rassegna le dimissioni per aver chiesto il rimborso di alcuni film porno visionati dal marito in albergo e di aver fatto passare la casa della sorella per la propria seconda abitazione. Da noi solo Scajola si è dimesso per la pressione della stampa, ma quanti altri parlamentari rimangono saldamente avvinghiati ai loro scranni e non si sognano nemmeno di dare le dimissioni nonostante gli avvisi di garanzia e il clamore mediatico?. Dell’Utri ammette esplicitamente di essersi dovuto candidare per evitare i processi e il carcere. E il governo cosa fa? Si appresta a emanare prontamente una norma che criminalizza chi pubblica notizie di reato e chi registra senza il consenso dell’interessato (consiglio la Ferguson di trasferirsi in Italia sarebbe più protetta) Del resto non gliene frega nulla!;
– sostanziale incapacità di proporre una seria e moderna riforma dell’organizzazione dello stato che porti ad una riduzione strutturale sia dei costi di gestione della macchina burocratica sia dei costi della politica ma che non penalizzi lì efficienza e l’efficacia dell’indispensabile attività della pubblica amministrazione.
L’amara conseguenza è che nel “bel paese” si rafforza l’idea che essere “furbi” è l’unica cosa che conta.
Così non si va da nessuna parte e si perde solo tempo prezioso e quello che è peggio non saremo in grado di resistere all’urto.
Mario