L’Italia ha ripreso a ballare sul debito, ed è giusto così
Lo spread BTp -Bund è tornato a sfiorare quota 300. Ed è giusto così. Andrà peggio, nel prossimo futuro, anche se il Tesoro ha annullato oggi le aste previste per agosto, quando occorreva rifinanziare una trentina di miliardi di BTp in scadenza ( e a settembre ce ne sono altri 36). Non faccio il gufo. E’ OVVIO che i mercati si comportino così. E se la politica italiana vuole illudersi del contrario, o sperare che l’accordo sul debito federale USA la notte del primo agosto allenterà le nostre e solo nostre tensioni, allora vuol dire che la politica italiana è completamente fuori di testa. E i fuori di testa vanno messi in condizione di non nuocere, se è possibile. La terza ondata di misure assunte per il salvataggio greco fa ammontare il totale di prestiti e garanzie europee ad Atene a una cifra superiore al suo intero debito pubblico, cioè a circa 380 miliardi di euro rispetto ai 355 di titoli pubblici in essere. Temo che questa cifra da sola dia l’idea di quanto sia risultato oneroso rinviare il più possibile una soluzione giudicabile dal mercato come adeguata al problema. Naturalmente, è una proporzione alla quale si è giunti non per totale inadeguatezza dei politici europei, ma perché così ha voluto chi tira davvero il carro, cioè i tedeschi coi loro alleati olandesi, austriaci e finlandesi, e la Polonia fuori dall’euro ma unico Paese la cui crescita economica non ha mai registrato un segno meno per un solo trimestre nella Ue.
In altre parole, il round finale di aiuti alla Grecia dà ai mercati l’esatta misura che si possono salvare in questo modo le economie piccole, come quella greca, portoghese e irlandese. Ma che in nessun caso è pensabile di adottare misure analoghe per le economie grandi, a cominciare da quella spagnola e soprattutto continuando con la nostra.
Da venti mesi Berlino ha precisamente indicato ai mercati che occorreva finalmente distinguere il premio al rischio dei diversi Paesi dell’euroarea, e cioè che per chi tra loro aveva problemi era impensabile continuare nella pacchia di limitarsi a incamerare con l’euro minori oneri sul proprio debito pubblico grazie ai più bassi tassi d’interesse comuni, continuando ad evitare di mettere mano energicamente ai correttivi più adeguati ai guai di ciascuno.
Ed è esattamente questo, l’effetto che mi aspetto delle nuove misure. Duque a mio giudizio sbaglia chi in Italia si aspetta che non riprendano a salire gli spreads tra Btp e Bund, e che alle prossime aste pubbliche non si incorporino nuovi elevati aumenti dei rendimenti rispetto a quelli degli analoghi titoli in scadenza che occorre rimpiazzare. Per questa stessa ragione, del resto, in assenza dell’accordo europeo che doveva ancora maturare ma evidentemente non sbagliando nel calcolo che i tedeschi avrebbero tenuto duro, la settimana precedente mi auguravo che il governo italiano approfittasse al massimo di poter contare su una manovra approvanda nel giro di 72 ore senza ulteriori mercanteggiamenti, inserendovi l’innalzamento a 70 anni dell’età pensionabile in cinque anni e non entro il 2050 come capiterà per l’effetto gradualissimo del meccanismo adottato, e varando privatizzazioni immobiliari per 3-4 punti di Pil nel prossimo triennio, al posto della disordinata batterie di aggravi di entrata e della traslazione in decreto a copertura dei saldi – cioè di spesa – del taglio lineare per 20 miliardi di detrazioni e deduzioni fiscali. Quest’ultima soluzione, non a caso forsennatamente battuta e ribattuta sulle pagine di Repubblica guardandosi bene dal dire che è prevista come soluzione di emergenza in caso di mancata adozione della riforma fiscale al 2013, costituirà senz’altro un bel regalo all’opposizione in caso di voto politico anticipato. Basterà a Pd e alleati dire che votando per loro non si tagliano deduzioni a famiglie e imprese per 20 miliardi, ed ecco come persino la patrimoniale sembrerà agli italiani più giusta e preferibile.
Tornando all’euroaccordo sulla Grecia, vediamo in sintesi chi vince e chi perde. La Bce ha in parte riequilibrato i ceffoni che da un anno e mezzo prendeva da Berlino, che l’aveva obbligata a essere l’unico soggetto chiamato a sostenere sul mercato secondario i titoli dei Paesi a rischio. Una soluzione inadeguata, che inquinava uil meccanismo di creazione della base monetaria e ledeva l’indipendenza Bce. Ora sarà “anche” l’Efsf a poterlo fare, con proprie emissioni in garanzia al mercato. Ma così congegnate le obbligazioni Egfsf non sono eurobonds e non costituiscono dunque la nascita di un vero e proprio debito pubblico europeo, sono il corrispettivo della collateralizzazione sul mercato di debito a bassa solvibilità: sono insomma un CDO di quelli che avevamo imparato tre anni fa a esecrare, visto che dopo annui di ricorso massiccio a questi veicoli speciali l’effeto0 generale fu scoprire semplicemente da un giorno all’altro montagne di debito a cui il mercato rifiutava di attribuire più un qualunque prezzo rispetto al nomimale.
Berlino ha vinto sulla compartecipazione “volontaria” – si fa per dire – delle banche all’allungamento della durata e all’abbassamento dei rendimenti dei titoli greci, ed è un altro punto essenziale della strategia tedesca perché il segnale che si dà alle banche italiane spagnole è di stare leggere innanzitutto sul proprio debito pubblico, all’opposto di quanto avvenuto in tutti questi anni. Se si tiene conto che dei 355 miliardi di debito pubblico greco circa 160 risultavano alcuni mesi fa nelle mani delle banche, e che due terzi di questi 160 – circa 100 miliardi – sono in carico alle sole banche tedesche e francesi, è una dimostrazione che i tedeschi pur di tenere il punto non escludono colpi anche alle proprie, di banche. Trentasette miliardi su 160 sono una bella tosata, pari al 23% del capitale. In cambio, è passata la richiesta francese sostenuta anche dalla Bce, e cioè che alle banche esposte sui titoli a rischio si garantisse però il sostegno europeo per le necessarie ricapitalizzazioni in caso di perdite. Perchè altrimenti il blocco del mercato a breve interbancario sarebbe proseguito, e in verità le sue difficoltà nell’ultimo mese sono state in tutto e per tutto paragonabili in Europa a quello degli ultimi giorni precedenti e di quelli successivi al crac di Lehman Brothers. Su tutto il resto, a cominciare dall’eurotassa sulle banche che Sarkozy chiedeva come simulacro di una prima fiscalità europea visto che gli eurobond non passavano, Parigi ha letteralmente raccolto cicche.
Se la politica italiana non capisce tutto questo, oppure crede che si sia trattato solo di nubi temibili ma passeggere e che alloro posto risplenderà il sole, allora si condanna con le sue mani. E’ già molto avanti, in questo esercizio di masochismo. Se procede ulteriormente, potrà prendersela solo con se stessa.
ok Oscar…
sono d’accordo che la classe politica italiana (e sorry pure gli italiani)
non hanno ancora capito che il mercato (= la speculazione = le grandi banche d’affari e gli hedge fund) fra poco (qualche gg.. al max qualche settimana) ci attaccheranno molto più violentemente che prima.. vogliono farci pagare ALMENO il 6% come premio al rischio paese se non di più..
conosci la formuletta crescita pil nominale / saldo primario / tassi..
la sostenibilità è chiaramente a rischio..
ed i politici litigano x arraffare l’ultima fetta di torta prima del botto..
cercando di distrarre gli italiani con le tv e le vacanze e le veline..
detto questo.. però forse ti sfugge una cosa…
ma i Piigs oggi son OGGI davvero + mal messi (come fondamentali) che 6 mesi fa 12 mesi fa 24 mesi fa 36 mesi fa 48 mesi fa ?
bè sì mi dirai..
i debiti sono un poco aumentati… i tassi aumentano.. il pil scenderà..
ma in verità se non ci rompessero le scatole con i tassi (=speculazione da spread)
potremmo tirare avanti con un lento declino..
ma allora perchè PROPRIO ORA ?
questo “non” dipende dalla situazione Italiana…
questo dipende dal fatto che solo ORA l’economia mondiale (inclusi Usa e Cina) stà andando in slow down…
nell’ultimo anno la speculazione se la prendeva solo i piccolini (Grecia/Irlanda)
e faceva finta di non vedere i grossi (Spagna ma soprattutto Italia)
perchè aveva bisogno di generare storni di borsa momentanei (uno/due mesi)
per spaventare la gente e poi ripartire al rialzo… xrchè questo era il driver degli utili da trading…
ma oggi è cambiato lo scenario mondiale.. lo slow down globale ha fatto cambiare politica alle grandi banche d’affari.. non si guadagna + con i long…
si guadagna con gli short… e quindi…
prima si vedevano solo i piccolini.. ora si vedranno i grossi…
l’unica speranza è che dopo l’attacco dell’estate che il Congresso si spaventi e dia l’ok alla x pompare ulteriore nuova droga liquida (QE3)… ma anche in tal caso si avrebbe solo un forte rimbalzo speculativo sui mercati finanziari (x qualche mese)..
senza nessun beneficio x l’economia reale..
sarebbe un rinvio al 2012 con interessi maggiorati…
tra l’altro prima o poi arriverà anche il turno degli Usa… le Agenzie di Rating e le Banche d’Affari alla lunga non riusciranno più a coprire il Re Nudo..
ma questo sarà il Capitolo Finale..
noi nel frattempo siam già a gambe all’aria da un bel pò..
il futuro è già scritto x Noi…
se và bene Euro1 ed Euro2 con i Piigs..
se và male Lira Leggera stile argentina..
Caro Dr. Giannino, sono un suo assatanato ascoltatore di Radio 24 alla mattina. Non riesco ad iniziare a lavorare se prima non ascolto le sue interessantissime trasmissioni. Però mi chiedo: anch’io la penso come lui però se lui che è stimato, che è invitato finalmente ad un sacco di trasmissioni, che parla liberamente da una Radio importante (non per gli ascolti ma per la qualità) non riesce a convogliare la protesta contro questo Governo (non ne voglio uno dell’opposizione!!!!), contro l’inettitudine dei parlamentari, contro l’egoismo della “casta”, contro chi circonda Berlusconi come l’anaconda (per stritolarlo), COSA POSSO FARE IO? Putroppo aspettare che qualcuno prenda una qualsiasi iniziativa alla quale aderire e fare vedere alla “casta” che siamo proprio STUFI! Attendo fiducioso che qualcuno si muova.
Una domanda su un fatto che non riesco a spiegarmi. I nostri titoli di stato purtroppo hanno un tasso piuttosto alto, causa il rischio etc… Ma gli USA che hanno anch’essi un problema di debito… perchè i titoli in dollari USA hanno invece dei tassi bassi?
Se qualcuno me lo spiega, grazie
vai tu in pensione a 70 anni CRETINO
C’è una sola cora per questo capitalismo malato:
REDISTRIBZIONE, razza di CRETINO
sei un gufo!
perchè fai il tifo per il crollo
@roberto: gli Stati Uniti non hanno il problema di non avere i denari necessari a finanziare il proprio debito in senso stretto, è più una questione tecnico-burocratica. C’è un gruppo di leggi federali che stabiliscono la quota massima annua da destinare al rifinanziamento del debito sulla raccolta complessiva, stabiliscono la quantità massima annua di debito nuovo da poter emettere, stabiliscono la quantità massima assoluta di debito fuori e via discorrendo un sacco di sotto-aspetti della questione.
L’ipotetico default USA è nient’altro che un braccio di ferro politico tra chi vuole emettere nuovo debito per sostenere la crescente spesa corrente e chi vuole invece tagliare fondi rami dello Stato pur di restare entro i saldi di bilancio. Non è che i denari non ci sono, come in Grecia.
L’empasse si può sbloccare al congresso votando un innalzamento del tetto del debito… ma la maggioranza è repubblicana, di qui tutto il baccano Obama vs Congresso.
Perchè gli USA hanno le portaerei ! @roberto
Giannino, perchè non te ne vai in Germania e ci liberi della tua presenza ?
I tedeschi sono convinti da sempre di essere i migliori ed in un modo o nell’altro perseguono il loro progetto di pangermanesimo trascinando l’europa nella tragedia.
E’ bene che finiscano nella merda ciclicamente, purtroppo succede dopo che ci hanno trascinato l’europa o il mondo intero.
Io il giorno che è caduto il muro di Berlino non ho certo festeggiato !
in pensione a 40 anni…l’inps ti paga con i soldi del monopoli, contento?
Ti auguro:
di finire sotto un tram guidato da un autista settantenne.
che i tui figli vadano a scuola e trovino una maestra settantenne
di essere operato da un chirurgo settantenne
e di essere poi assitito da una bella infermeire della stessa età
di salire su un aereo con l’equipaggio settantenne e di fare un atterraggio di emergenza
ed a te naturalmente di spaccarti i fondo schiena fino a 75 visto che sei più bravo di tutti@Francesco Perrone Capano
@erasmo67
Gran bel commento, hai ragione ma il problema è che sono finiti i soldi ed abbiamo una montagna di debiti (tutto l’occidente). Che si fa? Ci hanno rotto il c…o col mercato ed adesso siamo tutti dei salariati, indipendentemente dalla capacità e cultura personale. Bisognerebbe ripensare il “sistema”….
@Logos
E tu ci credi che sono finiti i soldi, e dove sono finiti ?
Nelle tasche di chi li ha rubati. Hai mai sentito parlare di redistribuzione.
Quelli come Giannino sono la voce della cattiva coscienza di chi vuole cantare il chi ha avuto ha avuto…volete dargli ragione?
@erasmo67
Sorvolando sui toni, potrebbe almeno esprimersi in un post unico invece di scrivere una perla al minuto?
Grazie
la situazione finanziaria è preoccupante. Diventa tragica se penso che i ministri che dovrebbe tirarci fuori dalle sabbie mobili (Tremonti, Bossi, Calderoli, Brambilla) sono impegnati in goliardate quali l’inaugurazione dei nuovi uffici ministeriali a Monza. A vederli tanto ilari quanto soddisfatti ho pensato che non ci resta che piangere (e non è un modo di dire).
@erasmo67
Egregio signor erasmo67 lei scrivendo in questo modo si dimostra un maleducato ed un intollerante, spero sia solo un momento di follia.
Un blog come questo, a mio parere, serve per proporre le proprie opinioni e discuterne non per insultarsi a vicenda. Oltretutto mi permetta di farle notare che lei sarà sicuramente costretto ad andare in pensione a 70 anni e con una pensione da fame, come il sottoscritto d’altronde, e non certo per colpa di Giannino ma per colpa dei Moro, dei Berlinguer degli Spadolini dei D’alema ecc. ecc. ecc. che hanno pensato al loro tornaconto di bottega.
La saluto
erasmo67, in un paese in cui il carico fiscale è tra i più alti del mondo, tu ti lamenti perché non c’è redistribuzione.
“dove sono finiti i soldi?” ti domandi e subito arrivi alla brillante conclusione “Nelle tasche di chi li ha rubati”. Geniale. Erasmo, se 67 è il tuo anno di nascita, vuoi forse dirci che sei arrivato a 44 anni (da compiere o appena compiuti) senza avere capito che la redistribuzione va a braccetto con la corruzione?
Quando l’ingenuità si fa cronica, deve essere definita in altro modo. E naturalmente, sei pure convinto che gli ALTRI siano cretini …
Il quadro patologico è chiaro.
Scusate ma non c’è qualcuno che faccia da moderatore per i post? Non mi sembra sinceramente questo il luogo dove esprimersi come erasmo67..
Caro erasmo67, la mia generazione (sono dell’84) farà sacrifici enormi perchè i sesantottini che chiedevano giustizia sociale e ridistribuzione ci hanno lasciato in regalo una società piena di debiti, bloccata e senza valori. Sono gli stessi che oggi non vogliono il libero accesso alle professioni, che prendono 250 euro per una visita di 10 minuti, e che hanno gli yocht. I turbo capitalisti stanno tutti a sinistra, non a caso, come pure i banchieri. Si domandi perchè! Ma alla base di tutto sta il fatto che il comunismo è una filosofia puramente materialista, e quindi alla sue fondamenta – secondo coerenza – ci sta il denaro. Si svegli invece di insultare perchè il mondo la sta svegliando.
ps: l’Italia redistribuisce tantissimo, c’è mezzo paese che non lavora e vive alle spalle di quelli che lavorano sempre di più e per sempre meno soldi.
@erasmo67
la invito a RIFLETTERE, prima di scrivere! Anche a RILEGGERE quanto scritto, prima di cliccare “inserisci il commento”!
I suoi sono “commenti da bar”! puri e semplici!
Sembriamo un po’ i capponi di Renzo di manzoniana memoria. Non ho i numeri per dire quanto sarebbe utile portare da subito a 70 anni l’età della pensione. Trovo solo ridicolo che si faccia una legga in cui si dice che lo si farà da qui a 30 anni. Quello che mi sembra evidente è che quando 20 anni fa ci si rese conto che lo stato sociale era insostenibile si decise, invece di riformarlo, di abolirlo di fatto solo per le generazioni future. Ciò non fu solo moralmente disgustoso, ma anche economicamente miope, perchè il sistema non sta proprio in piedi. Ennesima riprova di una classe dirigente non all’altezza. Essendo una gerontocrazia oggi ci ritroviamo gli stessi “dottori” a proporci\imporci la cura per i mali del paese. Aumenti delle tasse…patrimoniali e quant’altro. Già me lo vedo il topolino che si intrufolò nottetempo nei conti correnti degli italiani dirci solennemente che dobbiamo fare sacrifici… tutte ricette che non faranno altro che aggravare la situazione
L’Italia è uno dei paesi avanzati con la peggior distribuzione dei redditi.
La vita media si è allungata ma si è allunga la senilità non in modo proporzionale la parte della vita attiva.
La maggior parte delle persone a 65 anni non è più in grado di compiere efficacemente la maggior parte dei lavori, per molti mestieri anche 60 anni è una soglia difficile da raggiungere.
Una società civile deve garantire a tutti (anche ai secondi della classe) una vita decorosa soprattuto quando non sono più in grado di guadagnarsela da soli.
Bisogna ristrutturare pesantemente l’allocazione delle risorse nel corso della vita, ma soprattutto ci volgiono più risorse per cui ci deve essere più redistribuzione.
Oggi il rapporto di stipendio tra la vase e la cima della piramide è alto come non mai si arriva a rapporto di 1:100 ed oltre, ancora negli anni ’80 ci si fermava a 1:20
Io non sono ne comunista ne socialista, Io non ho nessuna ideologia; ma una società o viaggia ragionevolmente compatta o non via da nessuna parte.
La redistribuzione è fondamento di una società civile, quella che avete in mente Voi è la società incivile, trasferitevi negli USA per qualche tempo e poi potrete parlare con cognizione di causa.
Ma che parlo a fare, siete ideologicamente eterodiretti.
..mi permetto di segnalare che il problema redistributivo esiste, così come la questione del divario sempre crescente tra la parte più ricca (sempre meno percentualmente) ed il resto della popolazione, così come la mancanza o la sempre più ridotta opportunità di “ascensore sociale e reddituale” (i figli degli operai fanno gli operai, i figli dei professionisti i professionisti..), così come la questione di una domanda interna sempre più anemica in base ai temi che ho brevemente (e ammetto superficialmente indicato).
..una crisi seria del debito italiano (addirittura lo scivolare in una situazione alla greca) non se lo può permettere neanche la Germania. La Merkel o è miope (uso un termine da ottico per evitare insulti) o è schiava dei sondaggi elettorali (in questo è in buona compagnia in europa per non parlare dell’Italia) o è una giocatrice di poker che ama rischiare tanto (debito tedesco sempre più sostenibile, euro non fortissimo, tempo per far sì che le banche tedesche riescano a gestire la crisi e i titoli di stato di altri Paesi con maggiore tranquillità) o ha deciso che la Germania non deve guardare all’Euro ma ad un’area Euro 1 e area Euro 2 o addirittura ritiene che la potenza esportatrice non guarda più al continente ma ad altri mercati. E’ possibile che l’atteggiamento sia costituito anche da un miscuglio non chiaro di simili considerazioni. Le mie sono solo ipotesi: la cosa sicura che dinanzi all’atteggiamento tedesco manca l’altra europa politica (sia in temrini comunitari= Commissione, sia in termini governativi).
In ogni caso l’Italia deve affrontare il problema debito pubblico. I fondamentali del nostro Paese sono migliori di tanti altri; dall’inizio della crisi ad oggi ritengo che comparativamente, rispetto ad altri Paesi, siano migliorati ma, a proposito di sovranità del popolo e degli Stati ormai fortemente in declino, il problema del debito pubblico va affrontato perchè lo decidono i mercati. Secondo me è triste e pericoloso: è un’opinione personale. Mi chiedo anche: se percentualmente i detentori di titoli di stato italiani fossero soprattutto italiani, la pesantezza del debito pubblico sarebbe più agevolmente sostenibile? E’ una domanda che rivolgerei a Giannino! Io credo di sì e mi chiedo anche se sono da considerare fuori dal mondo azioni per incentivare uno spostamento “all’interno delle mura di casa” del debito pubblico.
Debito Pubblico. L’unica soluzione è aumentare da subito l’età pensionistica? Mi chiedo se non siano percorribili altre strade (magari insieme a quella pensionistica ma con minore fretta). Lo so che quando ci sono determinati numeri i concetti etici potrebbero assumere un munor rilievo ma la proposta di Giannino sulle pensioni la ritengo un’ingiustizia enorme (non solo, meglio non tanto per l’aumento dell’età, ma per la disparità di trattamento con coloro che hanno goduto e godono di veri e propri privilegi pensionistici). Altre possibilità? D’accordo su vendita o gestione diversa del patrimonio immobiliare italiano. Tassazione su transazioni finanziarie che assumano determinate modalità ( lo so adesso mi prenderò una serie d’insulti dai campioni della finanza libera e bella): una simile tassa renderebbe tanto. In alternativa o in aggiunta spostare il peso fiscale sulle rendite. Tagliare gli sprechi nella PA. Lo so che si dice sempre ma partiamo dalle cose elementari. Chiunque abbia un parente che lavora per il settore pubblico sa che accanto a poche risorse per obiettivi meritevoli ci sono degli sprechi su cui agire(anche qui tanti proclami ma l’attuale esecutivo poteva fare di più, più coraggio e assunzione di maggiori responsabilità)….Insomma agire sulle pensioni può rappresentare una scelta razionale considerando il peso sulla spesa ma è anche la scelta giusta, una scelta equa? Non vi sono alternative? Lo chiedo..p.s. sulla questione io ho diversi dubbi e perplessità..voglio vedere se anche su simili questioni vi sono persone con la verità in tasca..p.p.s lo so che non si usa ma per ogni scelta, per favore, considerate anche i cd “costi sociali” che è un modo “finanziario” e carino per segnalare che dinanzi a determinate scelte ci sono migliaia- milioni di persone, di famiglie ..Grazie
@erasmo67
La redistribuzione è un furto.
Agire sulle pensioni è un furto, significa semplicemente dire a chi a 60 anni non è più in grado di lavorare di ARRANGIARSI e CREPARE.
Naturalmente quelli che fanno i lavori meno usuranti sono anche quelli che sono meglio pagati così si spacca ancora di più la società.
Poveri e operai che si spaccano il fondo schiena fino alla fine dei loro giorni, vanno (se ci arrivano) in pensione anziani e già malati e muonio presto con grande sollievo delle casse dello stato.
Avvocati, notai, notai, professori, dirigenti, e manager che guadagnano bene si curano e lavorano tranquillamente fino ad età avanzata con buona qualità della vita e soddisfazione professionale.
Vi piace un mondo così di merda, vero liberisti ? Voi naturalmente siete sicuri di trovare un posto di prima classe gli altri si arrangino pure.
Io personalmente non sarò tra i primi (ma è più fortuna che merito), ma se dovessi esserlo , prima di crepare me ne tiro dietro un po’.
Inoltre la capacità di arricchirsi genera quello che si definisce un feedback positivo ovvero più sei ricco più hai possibilità di diventare più ricco.
Caro Massimo 74 oltre un certo limite (ah il senso del limite) la ricchezza è un furto.
Se potessi decidere metterei un limite alla ricchezza, lo metterei ampio, diciamo 50 volte il valore medio della ricchezza nazionale oltre si ESPROPRIATA
Perchè chi diventa più di 50 volte più ricco dei suoi concittadini non è 50 volte più bravo ma è solo riuscito a sfruttare condizioni speciali che gli si sono create, oppure ha rubato, corrotto, malversato, ma allora è un’altra storia deve solo andare in galera e deve essere espropriato di TUTTO.
Caro Giannino, lasciando perdere i deliri di chi chiede redistribuzione (un po’ come quella compagna di elementari di mia mamma che a 7 anni nel ’46 diceva “presto andremo nelle case dei ricchi con i fucili a prendere quello che è nostro”), innalzare l’età pensionabile subito a 70 anni è una misura di emergenza finanziaria che servirà pure al bilancio ma rischia di contribuire soltanto ad affossare produttività e crescita, spostando la morte un po’ più in la ma non mettendo il paese sulla strada della guarigione.
Sono sufficientemente realista da pensare che in questa situazione sia talmente tardi che la patrimoniale non potrà essere evitata. Ma la accetterò solo e soltanto se assieme verranno varate misure che permettano di dire “è veramente l’ultima volta”. Altrimenti prenderò il forcone.
Spiego meglio, perchè bisogna mettere sul tavolo un po’ di cose. Obbligare chi oggi andrebbe in pensione a 60-65 anni ad andarci a 70 vuol dire solo “spostare in là” gli esborsi pensionistici e ridurre il totale di esborsi considerato che avverranno 5 anni dopo e per 5 anni in meno rispetto a prima. Non è una cifra da poco, per carità, ma è quello che serve veramente all’italia?
Costringere i datori di lavoro a pagare stipendi (alti) che spesso non corrispondono al reale valore di lavoro prestato serve a dare quell’impulso alla crescita al paese? Ho visto TROPPI casi di ragazzi con contratti a progetto che lavoravano il TRIPLO del vicino con 30 anni di anzianità e contratto a tempo indeterminato per LA META’ dello stipendio. Se “redistribuzione” deve essere, invertiamo le condizioni di queste persone, diamo la metà di stipendio ed un contratto a progetto alle piante da ufficio e il tempo indeterminato ed il doppio dello stipendio al 30enne capace e con il cervello in ufficio e non perennemente puntato al prossimo weekend. Con i “diritti acquisiti” scusate (anche il linguaggio) mi ci pulisco i piedi.
Ritengo suicida lasciare nella condizione attuale le nuove generazioni che hanno comunque ancora un barlume di attività, e non l’encefalogramma piatto di chi va in ufficio a scaldare una sedia. Ogni posto di lavoro di un 50enne modello “ficus benjamin” costa in genere un posto e mezzo di un 30enne. Mandiamoli in pensione, ma con una pensione fissa, decente ma non quella maturata. Perchè mantenere i loro diritti acquisiti quando nel 1996 i “diritti” di quelli che non li avevano furono tranquillamente ignorati? Lasciamo andare pure dopo 35 anni in pensione la gente che non usufruisce del “metodo contributivo”, ma a patto che ottenga 1500 euro massimi di pensione, ESENTASSE E NON COSTITUENTI REDDITO, indipendentemente da ruolo, posizione e anni di contribuzione ed anni di pensione già incassati. Sono una cifra onorevole, non si fa la fame, libererebbero risorse enormi per ridurre la pressione del debito pensionistico, per rinnovare profondamente il parco lavoratori, immettendo energie fresche in tutti i settori, prima o poi qualcosa nell’industria migliora, al peggio resta così.
So bene che una grossa fetta del debito italiano sta nel sistema pensionistico (l’altra è il sistema sanitario), ma sinceramente, rischiare di dare ai ragazzi che oggi si barcamenano solo con contratti a progetto e contributi alla gestione separata che non si sa quanto rendimento avranno è solo un volere tirare la corda verso il “casino sociale”. Se macelleria sociale deve essere, meglio macellare i vecchi che i giovani. Almeno i giovani hanno – forse – ancora un po’ di forza per tirarci fuori da questo pantano. Continuare ad avere paura delle ripercussioni sociali di una generazione di pelandroni, di protetti da sindacati ormai appannaggio solo di pensionati, di vuote piante da ufficio, responsabili della perdità di competitività dello stato e delle aziende italiane è solo un atteggiamento suicida.
Sì, ho 38 anni e sono stufo di vedere sopra di me cinquantenni che del mio mestiere nulla sanno o se ne impipano, che prendono il doppio del mio stipendio e che sono lì solo per “anzianità”. Vadano in malora.
Signor Erasmo67
la inviterei ad un maggior rispetto delle altrui idee, forse per lei sbagliate, ma meditate, le consiglio altresì un linguaggio più consono.Ma visto che lei ci tiene ad offendere le voglio spiegare bene cosa penso di quelli che come lei ritengono che uno sia democratico solo se stà dalla parte giusta, mi sovvengono paesi ameni di democrazia come Repubblica democratica del Congo, DDR dove una D stava per DEmocratico ecc. e dove se non la pensavi come loro non eri democratico e potevi finire al confino, in galera o in una tomba senza nome, ma andiamo per ordine:
Non sò su quale dizionario ha trovato la parola eterodiretto, ma le garantisco che io non sono più eterodiretto di lei che beve a collo quanto propinatole dalla pseudocultura finto-sinistroide che i mezzi di comunicazione le propinano a piene mani indicando sempre come colpevoli i “Men in Black” di turno, gli speculatori, gli evasori fiscali ecc. ecc. ecc. senza spiegare che quei signori possono agganciarsi e succhiare abbondantemente sangue grazie pricipalmente ad una politica male accorta, ed alla sua “redistribuzione sociale” che normalmente significa fare ancora di più debito pubblico e dare da mangiare ad ampie fascie di inetti che possono tranquillamente andare in pensione anche a 80 anni perchè sono comunque gli altri a lavorare e a versare il conquibus con cui loro possano comprarsi lo yacht o la casa in riviera, senza aver fatto un giorno di lavoro attivo e dare a loro e alle loro numerose famiglie vitalizi, pensioni d’oro ecc. ecc. con signori plaudenti, oserei dire come lei, me ne scusi, che dicono: “Ecco i beneffatori che ridistribuiscono al popolo i proventi derubati dai piccoli arigiani, commercianti e industriali che SOLO per il loro misero tornaconto lavorano 16 ore al giorno e danno da vivere a milioni di operai, impiegati e famiglie mentre io sono al bar o all’ARCI a maledirli”.
“La redistribuzione è fondamento di una società civile”.
Si, vabbè, bbònanotte …
La provocazione di Giannino (70 anni tout court) va presa per quello che è, una sferzata a chi non vuol ragionare, a chi non vuole neanche sentir parlare in alcun modo di toccare i (grotteschi) “diritti acquisiti”, diritti a cui hanno diritto solo alcuni, mentre altri no.
Come i maiali di Orwell, anche i diritti di alcuni sono “più uguali” dei diritti di altri?
Inoltre quello che molti sembrano non capire è che la ricchezza, la “torta” di cui ciascuno ha diritto ad una fetta grande o piccola, non è data a priori ma deve essere “prodotta”. E se non si fa in modo di rendere possibile e conveniente la produzione di ricchezza, beh allora c’è poco da “redistribuire” (caro erasmo67-dalle-idee-confuse).
Lasciamo decidere liberamente l’età a cui andare in pensione e applichiamo FINO DA ADESSO il sistema contributivo a tutti. Inoltre prevediamo un ricalcolo delle pensioni in essere ogni 5 anni per adeguarlo alla variazione dell’aspettativa di vita.
Non tutti invecchiano alla stessa età, la pensione deve essere lo strumento per assicurarsi una vecchiaia dignitosa, non un premio a chi appartiene ad una categoria ed una punizione a chi appartiene ad un’altra. Deve essere possibile, per chi ne ha la voglia, continuare a lavorare ed accumulare contributi.
Deve essere possibile scegliere a chi affidare in gestione i propri contributi e togliere all’INPS il monopolio, origine di tutte le storture attuali in quanto antitesi del buon padre di famiglia dalla cui diligenza dipende la speranza di una buona gestione.
@erasmo67
Stiamo per fallire perchè lo stato si mangia troppi soldi, rendendoli improduttivi tramite l’assistenzialismo…. e la soluzione sarebbe di aumentare i soldi da dare allo stato? Ma è GENIALE!
Dai su, passiamo dalle tasse al 43% al 50% per la crisi… poi tra 20 anni al 60%, .. perchè ne avremo bisogno, dato che gli imprenditori andranno via in posti meno tassati, diminuendo il pil… e per mantenere i servizi le tasse dovranno aumentare Giusto? poi per il calo demografico potremo passare dal 60% al 70%… ma allora quelli che producono scapperanno davvero tutti, definitivamente, allora per forza si aumenteranno le tasse all’80%, se no come paghiamo i servizi… e poi? poi visto che lavorare o non lavorare sarà piu o meno uguale in quanto a stile di vita, allroa lavoreranno sempre meno , e allora passiamo al 100% di tasse giusto? non lavorerà piu nessuno… ma la casta per pagare i propri privilegi dovrà avere per forza dei lavoratori, e allora arriveranno le leggi per l’obbligatorietà del lavoro.. ecco , ci siamo finalmente.
Lavorare in cambio di poco vitto e forse alloggio. Io la chiamo schiavitù per tutti meno che per la casta. Ma tu chiamalo come vuoi, magari comunismo, tanto son sinonimi.
P.S.: non serve attendere, già oggi le persone oneste pagano piu del 51% di tasse (è 43% solo se diluiamo la statistica anche sugli evasori) … beh i Servi della Gleba del medioevo quanto dovevano dare al signore? metà del raccolto giusto? ecco , il 50%, noi + del 51… siamo messi peggio di loro.
@Max
In realtà nel medioevo si pagava la “decima” al signorotto feudale,cioè un decimo del proprio reddito(inizialmente non si pagava in denaro e la decima corrispondeva ad un decimo del raccolto dei contadini) e in alcuni casi si pagava lo stesso importo anche alla chiesa.Quindi nella peggiore delle ipotesi un contadino doveva pagare in imposte circa il 20% del frutto del proprio lavoro.Il paradosso è che oggi diamo allo stato oltre il 60% del frutto del nostro lavoro e si dice che siamo uomini liberi,mentre allora si pagava al massimo il 20% e si dice che vigeva un sistema schiavista.
@Luciano Mollea
Bravo, di questo non se ne parla mai. I “giovani” se lo sono preso in quel posto già da molto tempo.
Il Mondo naturale, la natura(l’evoluzione), ed in certa misura anche l’antico testamento sono meritocratici e quindi “poco” redistributivi.
Mi pongo due domande:
1) chi si occupa di re-distribuire che criterio applica? E se quel criterio fosse errato? Perseverando nell’errore mancherebbe di dare a chi più merita…
2) Se qualcuno (legalmente e senza evadere le tasse!!) guadagna 1000 volte più di me siamo proprio sicuri che stia rubando qualcosa a me o alla collettività? Io sono bravo quanto lui… e chi è in grado di dirlo.
4)Se prima dell’invenzione della ruota a cagione dell’attrito radente, immaginiamo, una certa quantità di energia andava sprecata dopo, dopo l’invenzione, all’inventore si deve addebitare una redistribuzione di cosa, dell’energia che egli risparmia? Egli a inventato e prodotto qualcosa che non esisteva esattamente come negozietto sotto casa mia che prima non esisteva ed oggi sfama una bocca riverniciando biciclette raccolte nelle cantine ed abbandonate, quindi produce ricchezza che non è stata sottratta a nessuno ma “creata” o se si preferisce ri-creata.
3) Il Coeff. di Gini dice che siamo uno dei paesi europei ove la ricchezza è meno concentrata anche perchè il 90% delle famiglie è proprietaria della propria casa..un primato mondiale di cui io sono orgoglioso… ebbene di quelle famiglie quante sono quelle che non hanno meritato la casa che hanno..
4) La finisco qui perchè non ho più tempo …siamo avviati al baratro poichè c’è ancora qualcuno che crede che la ricchezza esista un poco come l’oro in una miniera… ma purtroppo per un paese privo di risorse naturali come il nostro la ricchezza si crea solamente, senza rubarla a nessuno e senza distribuirla a chi strilla in poltrona.
(scusate gli errori ortogarfico sintattici… e la scarsa chiarezza…)
mi sembra interessante:
traduzione dal Münchner Merkur Nr. 170 – Martedí 26 luglio 2011
Commento del giornalista Georg Anastadiadis (Georg.Anastasiadis@merkur-online.de)
Guadagni in borsa dopo il salvataggio della Grecia
Alla fine ci guadagna la banca
Sembra strano: La Deutsche Bank, che in realtà dovrebbe co-sostenere l’onere del salvataggio greco invece di un aggravio ha registrato un buon profitto. Ma questo non è inaspettato. Fa parte dell´accordo di salvataggio, e vale anche per altre banche. Le banche rinunciano solo davanti ad uno scenario ottimistico: il rimborso integrale e tempestivo del debito greco. Il default era già stato calcolato. Poiché questo non succede, le banche stanno ora meglio di prima del salvataggio. Di conseguenza, i prezzi delle azioni sono aumentati dopo l’euro-accordo. In questo senso, la partecipazione dei creditori privati è stato un bluff.
La minaccia di fallimento è scongiurata, ma non proprio. Dopo un tempo prolungato di una cura da cavallo con riduzione dei redditi, è possibile che ad un certo punto una maggioranza di greci potrebbe prendere in considerazione il male minore: il fallimento dello stato e l’uscita dall’euro. Questo trascinerebbe le banche nel vortice.
Al momento a pagare sono altri attori: Chi ha fatto una scommessa a favore del default a breve termine e il fallimento e ha complicato ulteriormente la situazione in Grecia, non solo deve abbandonare la prospettiva di enormi profitti. Perde anche il suo capitale. Questo da un po’ di conforto.
Erasmo67 spruzza invidia sociale da tutti i pori. E’ rassicurante ritrovare dei comunisti che parlano come mangiano.
Abbiamo un parco vecchi & improduttivi fatto di pensionati ritiratisi a 50 anni e poco più, oltre a dei gagliardi ex babypensionati che si sono godute tonnellate di tempo libero. Cominciamo a fargli fare un giro alla cassa, please.
Poi rifacciamo i conti.
ormai siamo veramente arrivati in fondo….il lavoratore dipendente che se la prende con il titolare di partita IVA (e per questo motivo per definizione evasore),il titolare di partita IVA che se la prende con il lavoratore pubblico (per definizione menefreghista e fannullone),il lavoratore dipendente con 20 anni di anzianità che se la prende con il neo assunto perchè rischia di fottergli il posto data la giovane età la voglia di fare (e il basso stipendio che prende),il neo assunto che si incazza con la “pianta da ufficio” che scalda la sedia da lunedì a venerdì per il triplo del suo stipendio e con contratto a tempo indeterminato.Benvenuti nella giungla!!!Qui vince il più forte (leggasi il più furbo,il più scaltro,quello con così tanto pelo sullo stomaco che non si ferma neppure se deve passare sul cadavere di qualche familiare per arrivare al suo obiettivo).Homo hominis lupus,altrochè modello di società basato sulla redistribuzione della ricchezza equità sociale e altre chiacchiere di questo tipo.Eppure dicono che al peggio non c’è mai fine,gli standard di qualità della vita continuano lentamente ed inesorabilmente ad abbassarsi e noi qui,a lamentarci o scrivere delle scemenze (come le mie tanto per essre chiaro)non facciamo niente per cambiare le cose o perchè non sappiamo cosa fare o perchè siamo troppo impegnati a cercare di salvare quello che si ha per poter dedicare tempo ed energie ad un progetto di rinascita di questo povero Paese.
Redistribuzione ?
Se sei, un invalido (vero) o hai un figlio invalido una famiglia numerosissima o altri gravi problemi sociali, una redistribuzione è non solo auspicabile ma anche socialmente giusta.
Ma se MAGARI sei un raccomandato(che non ha avuto pudore di rubare il posto ad una persona probabilmente più meritevole), MAGARI anche dipendente di una pubblica amministrazione, MAGARI anche isctitto ai SLAI Cobas (i piu fannulloni stanno là) o MAGARI non hai solo voglia di lavorare allora è meglio che la parola redistribuzione venga cancellata.
Comunque quando si parla di distribuzione bisognerebbe chiarire da che parte si stà della barricata, tra quelli che devono dare o quelli che aspettano di ricevere.
Io finche la salute mi sosterrà continuerò a lavorare le mie solite 12 ore al giorno per cinque giorni alla settimana, con risultati economici al netto delle tasse decisamente non entusiasmanti(specialmente nell’ultimo periodo), e spero di non essere mai di peso al sistema sociale del nostro paese.
Saluti
Signori miei non avete capito nulla, e si vede chiaramente.
La ridistribuzione della ricchezza non ha nulla a che vedere con la sicurezza sociale e l’assitenza a malati e disabili .
Quella è semplicemente doverosa non si deve neanche discuterla in un paese civile, e ci deve essere una severissima punizione per chi cerca di ricevere assistenza senza il DIRITTO dovuto al bisogno (si signori liberisti, in una società civile il bisogno genera un DIRITTO).
Quando parlo di ridistribuzione parlo della ridistribuzione dei redditi all’interno delle categorie produttive.
Si deve ridurre la forbice tra gli stipendi bassisimi della parte bassa e la cima della piramide.
Dovrebbe essere fatto innanzitutto dalle aziende stesse prima che pensare di farlo per via fiscale.
Poi si deve ridurre il vantaggio della rendita finanziaria rispetto al’attività produttiva, questo si può fare solo per via fiscale.
Terzo bisogna che si raggiunga un livello di adempimento ai doveri fiscali da paese civile.
Mi sa che sul concetto di distribuzione della ricchezza, welfare e giustizia sociale i frequentatori di questo blog hanno idee alquanto confuse
Caro Oscar, in questi ultimi mesi ti ho rivalutato non poco. Seguendoti sia in radio che sulla carta stampata ho saputo apprezzare il senso fortemente critico, che hai avuto e che continui ad avere, di questo nostro governo e di tutta la ns classe politica.
La proposta che ti invito a diffondere, con i potenti mezzi che tu hai a disposizione, al presidente della Camera e del Senato è quella di NON CHIUDERE LE NS PIU’ IMPORTANTI SEDI ISTITUZIONALI PER LE VACANZE ESTIVE. I SENATORI E I PARLAMENTARI VISTA LA GRAVE SITUAZIONE DEL PAESE DEVONO RIMANERE A LAVORARE ANCHE AD AGOSTO E NON ANDARE IN VACANZA.
“Quando parlo di ridistribuzione parlo della ridistribuzione dei redditi all’interno delle categorie produttive.”
‘Sto qua ha leggiucchiato di straforo qualche riga su un manualetto di economia politica fermo al 1800, non le ha nemmeno capite e le riporta in modo confuso.
Sono sicuro che con gli amici al bar fai un figurone. E loro ti pagano da bere perché tu non smetta mai di farli ridere.
Sei il perfetto qualunquista contemporaneo.
Se il bisogno genera un diritto comincia ad autoconfiscarti il patrimonio e darlo agli africani erasmo67. Il tuo stile di vita è sicuramente superiore di 50 volte a quello del abitante terrestre medio, tanto per parafrasarti. O la tua “solidarietà” si ferma alla dogana?
La beneamata giustizia sociale (nel tuo caso pura invidia) si applica solo al vicino con il giardino più verde e non a te? Usando la tua logica rassegnati all’idea di essere un ladro nei confronti di tutto il terzo mondo. Non senti la colpa di dimorare in una casa fornita di acqua potabile? Non pensi di rubuare qualcosa ai più poveri della terra quando mangi un pasticcino? Non vedi la differenza tra il tuo stipendio e quello di chi campa con 1$ al giorno. Il sussidio di disoccupazione in Italia è 1000 volte più alto del reddito dei più poveri. Che schifo eh? Essere pagati 1000 volte di più per non lavorare.. Dai facciamo una classifica mondiale della “distribuzione”, così anche tu finisci tra gli sporchi capitalisti ladri imperialisti affamatori del popolo da ghigliottinare in caso di rivoluzione sociale globale.
bando ai preamboli, si deve tagliare la spesa pubblica, ( diciamo di ulteriori 60 miliardi di euro circa, intervenendo anche sugli stipendi, che rappresentano il grosso della spesa) ed al contempo tagliare le tasse per un’importo di 30 miliardi .
Con i trenta miliardi si riduce anno dopo anno il debito pubblico, del resto gli unici che stanno pagando questa crisi sono coloro che si confrontano quotidianamente sul mercato, le aziende private, ebbene tutti i numeri dicono che fare impresa libera, non assistita, sia sempre più difficile .
Se si vuole che la mucca produca ancora latte per tutti, bisogna alimentarla , bisogna indurre l’allevatore a pensare che se le mucche sono due le cose possono andare meglio .
Purtroppo invece vedo tanta gente che non vuole più fare impresa ed altrettanta che ambisce al posto sicuro sotto lo stato .
Diamo un segnale forte, che in Italia sia conveniente investire, con liberalizazioni e più concorrenza nei settori protetti e naturalmente con meno tasse.
Lasciate che gli Italiani si dividano su questo tema, io stò con la parte che produce ricchezza, con quelli che non si lamentano mai, con quelli che non aspettano che il governo gli risolva i propri problemi .
Gli statali dovrebbero capire che i loro stipendi non sono sostenibili se dietro non si produce qualcosa da distribuire .
Come ha detto più volte Oscar Giannino questo è uno stato vampiro che io aggiungo stà dissanguando l’unica vittima che ha : il contribuente!
@rothbard
forse Erasmo da Rotterdam esagera un poco… forse esagera anche più di un poco..
ma non Elogia la Follia come dici tu…
una banca d’affari (non ppropriamente Marx) ha recentissimamente (e non nel 1800)
fatto questa analisi sulle possibilità di recupero strutturale dell’economia
americana (traduco in italiano quasi alla lettera) :
“la crescita negli US continuerà ad indebolirsi nel 2012 perchè :
* le famiglie dovranno continuare a ridurre i debiti (privati.. aggiungo io)
* LA ECCESSIVA DISTORSIONE NELLA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO D’IMPRESA A DETRIMENTO DEI PERCETTORI DI SALARIO
* il cambio della politica fiscale verso una restrizione (x rimborsare i suddetti debiti nella loro versione pubblica.. aggiungo io)
post nota : se ti intendi di economia vedrai che tutte le multinazionali Usa ha fatto begli utili… peccato che non dicono che li hanno fatti con gli aiuti di stato (dei contribuenti).. diminuendo il valore reale dei salari x aumentare l’autofinanziamento.. ed attraverso la delocalizzazione (cioè le Corporate gli utili li fanno in Cina, non in Usa)
post nota : la supercrescita della Germania di questi ultimi anni si è fondata su ristrutturazioni fatte 10 anni fa che hanno da un lato tagliato la spesa pubblica e dall’altro AUMENTATO i SALARI x consentire anche una ripresa dei consumi interni..
oltre che dell’export grazie al recupero di produttività del lavoro..
@Silvano
medesimo commento che ho dato sopra a RothBard
@Piero
“Se ti intendi di economia vedrai che tutte le multinazionali Usa ha fatto begli utili… peccato che non dicono che li hanno fatti con gli aiuti di stato (dei contribuenti)..”
Gli aiuti di stato vanno aboliti,ma contestualmente deve essere abolito anche il welfare state.
A tutti coloro che vogliono abolire il welfare state auguro di averne bisogno.
Vi piace la legge della giungla o della savana ma prima o poi verrete mangiati.
Certo che esagero nei toni , per scalfire le teste di cemento ci vuole il martello pneumatico.
P.S.
1) Al bar non ci vado proprio visto. Il poco tempo libero lo passo con la mia famiglia.
2) Mettere nello stesso calderone l’europa e l’africa per poter dire che siccome tanto il mondo è complessivamente molto ingiusto, un po’ di ingiustizia in più o in meno qui da noi “benestanti” in fondo non fa grossa differenza è un ottimo ragionamento se sei tra quelli che si avvantaggiano dallo status quo. Io faccio un ragionamento economico valido per aree economicamente omogenee mettere tutto nel calderone se non c’è malafede è stupidigia che è l’ottavo peccato capitale.
By the way.
Ho studiato sia Rothbard che Mises, è stato un esercizio quasi masochistico ma il nemico va conosciuto!
@Massimo74
premiare il merito è giusto..
ma non vuol dire lasciar solo chi alla fine della competizione non ce la fa..
vuol dire eliminare le clientele, l’assistenzialismo, le raccomandazioni pubbliche e private, le evasioni fiscali, la corruzione, gli sprechi, i privilegi… ecc…
in medio stat virtus..
il nostro fallimento non è economico/finanziario come si crede…
questa sarà solo la conseguenza del nostro fallimento etico/sociale..
Come al solito l’analisi è condivisibile,le soluzioni no.Prima di tagliare alcunchè ,occorrono leggi che impediscano debiti futuri,altrimenti è inutile pensare di ridimensionere i passati.Pareggio di bilancio e limiti invalicabili di spesa.Poi occorre mettere mano all’abbattimento del debito pregresso per almeno il 50%,ma non in tempi biblici ed incerti.Per fare questo si puo’ scegliere fra il default,le patrimoniali o la vendita dei beni dello stato.Le altre ipotesi (70 anni) sono solo carezze che non affrontano il problema principale.Il debito da diminuire.Fra i tanti commenti,molti sono gli argomenti teoricamente accettabili.Anche Erasmo ha qualche ragione.Non mi disturba chi,meritando,guadagna,ma leggere che Topolino percepisce un vitalizio di 40000 euro mensili,qualche disturbo gastrico mi provoca.
@erasmo67
“Certo che esagero nei toni , per scalfire le teste di cemento ci vuole il martello pneumatico”…..
non sono molto d’accordo su questa tua affermazione…
le differenze che ci sono tra le 3 macrovisioni semplificate del mondo (statalista, mista, liberista) non sono tecnico/economiche come ci illudiamo che esse siano..
sono differenze esistenziali.. su che cosa è l’uomo.. come singolo e come collettività..
e queste differenze non nascono nella parte razionale del cervello…
queste differenze nascono nella pancia.. nell’inconscio.. nelle emozioni.. e nelle paure nascoste che tutti noi abbiamo..
se usi il martello.. se esageri nei toni.. se fai proposte estreme.. fai chiudere a riccio la pancia di chi ti ascolta.. è un meccanismo naturale di difesa che abbiamo tutti…
col risultato che sei forse meno efficace nella comunicazione..
così almeno la penso io..
ciao
Piero
sostituirei la parola PRIMA con la parola CONTEMPORANEAMENTE..
x ragioni di urgenza economica..
purtroppo ormai c’è un vincolo ESTERNO al campo delle NOSTRE libertà..
Caro Erasmo
forse lei non ha capito che tutti quelli che in questo blog non la pensano come lei non vorrebbero mai uno stato assente che lascia spazio unicamente alla selvaggia competizione tra cittadini (abitanti della giungla), ma troppi agitano il vessillo della re-distribuzione senza spiegare quanto questa debba essere ampia, perchè come qualcuno diceva e, modestissimamente, anche io dico, spesso la quantità in economia è tutto; poichè vede se l’essere umano è biologicamente egoista (tutto l’ambiente scientifico ne è assolutamente essenzialmente persuaso, per altro l’etologia dimostra che le specie più simili a noi lo sono) la società dovrebbe occuparsi solamente di limitare questo egoismo naturale attraverso le regole, infatti se quella stessa società sceglie di usare (oltre misura come da noi in itaGlia) la fiscalità ottiene il mirabile risultato di far convergere verso il basso il livello culturale e produttivo dei suoi componenti ed innescato questo circolo vizioso la media si abbassa via-via inesorabilmente anche se lentamente ed in un clima di pace sociale, quella pace che immediatamente scompare alle prime avvisaglie di carestia.
Io vorrei,con me molti, uno stato povero di patrimonio(pubblico) e reddito ma ricchissimo di potere regolatorio e sanzionatorio, uno stato giusto e lungimirante che non incentiva ma facilita che non sovvenziona ma sostiene ed incoraggia.
Scuastemi per le solite imprecisioni e saluti ad erasmo per la sua sincerità.
Sig. Giannino
Mi perdoni l’ignoranza, ma potremmo essere in grado di comprarci il nostro debito?
Cordialmente e grazie dei Suoi interventi.
Giuseppe Scotti
Andrea e Pietro,
per indole e cultura sono assolutamente lontano da qualsiasi estremismo, e con molti limiti e salvaguardie , ci sono degli aspetti del liberalismo ce si devono salvare anzi promuovere.
Ciò che mi irrita è sempre l’estemizzazione e l’ideologizzazione e qui ne trovo molta dell’una e dell’altra.
“Ideologia liberalista2 sembra un ossimoro un paradosso ma tant’è…
L’egoismo umano è un dato di fatto, scientifico e facilmente sperimentabile da ciascuno, che non contesto ma è un fatto anche che la percentuale di coloro che ambiscono a illimitati livelli di ricchezza e potere è molto piccola , come relativamente piccola è la percentuale di quelli , che si trovano in tutti gli ambiti, che vogliono vincere primeggiare comandare a tutti i costi.
Purtroppo questi Leoni , privi di senso del limite , magari molto bravi, familiarmente strutturati geneticamente predisposti si trovano davanti praterie sconfinate di povere Zebre e Gazzelle da divorare e più mangiano e più hanno fame e più mangiano più sono forti e veloci ed in grado di mangiare ancora di più.
Sono percentualmente pochi, si parla di poche decine di migliaia nel mondo, un superclub superesclusivo, ma sono diventati talmente potenti da essere in grado di creare seri scompensi a tutto il sistema.
Al di sotto di questi vive assai bene una più ampia pletora di parassiti, mangiatori di carcasse che ben si guarda da essere ostacolo a questa situazione.
Ci sono poi i grandi erbivori animali che si fanno gli affari loro ritenendo di poter vivere tranquilli in grandi gruppi nella savana non avendo quasi nemici naturali, purtroppo la siccità li indebolisce, non riescono più a muoversi in branco e piano piano diventano preda dei Leoni o muoiono di sete.
Poi ci sono appunto le zebre e le gazzelle et similia.
I Leoni sono per definizione liberalisti, posso capire i parassiti, ma gli altri ?
La maggior parte delle persone ha bisogno di una società che sia di supporto alla vita nel senso in cui noi la intendiamo.
Non è vero che un sistema robusto di welfare sia necessariamente generatore di sprechi e malversazioni, è vero in Italia, ma il problema non è il welfare, sono gli Italiani.
Do un suggerimento a tutti voi , per chi non lo avesse già visto: Cipolle e Libertà monologo di Marco Paolini è un breve commuovente capolavoro ed anche una storia vera sono sicuro vi piacerà.
Ridistribuzione vuol soprattutto dire senso del limite.
@erasmo67
Ancora con questa redistribuzione?
Vedo che hai molto tempo da impegnare nelle tue battaglie.
Comunque mi spieghi chi dovrebbe decidere come e quanto redistribuire.
Tu? o forse un consiglio di ‘saggi’ o il ‘tribunale del popolo’ o qualche altra trombonata altisonante.
Poi anche ammesso che questi personaggi non siano (o diventino) dei banditi e che non redistribuiscano verso amici e parenti, mi sai spiegare perché io, povero cretino, dovrei farmi un mazzo tanto ad alzarmi alle 6 del mattino e a tornare alla 8 di sera , se poi arrivano i suddetti personaggi a redistribuire il mio sudato.
Ma me ne starei tutto il giorno sotto il pero ad aspettare la redistribuzione, od al massimo mi farei le mie trenta orette settimanali e la sera andrei al bar a parlar male del politico di turno.
Saluti.
Alex,
se devi stare in ballo 14 ore al giorno per arrivare digniosamente a fine mese allora dovresti essere tu a pretendere una reistribuzione.
Se lavori 14 ore algiorno per soddisfare il tuo bisogno di avere (molto) di più allora sei un poveretto.
Il tempo è denaro ma il denaro non è tempo…
@erasmo67
Durante l’estate la formica lavorava duramente, mettendosi da parte le provviste per l’inverno. Invece la cicala non faceva altro che cantare tutto il giorno. Poi arrivò l’inverno e la formica ebbe di cui nutrirsi, dato che durante l’estate aveva accumulato molto cibo. La cicala cominciò a sentire i morsi della fame, perciò andò dalla formica a chiederle se poteva darle qualcosa da mangiare. La formica le disse: «io ho lavorato duramente per ottenere questo e tu che cosa hai fatto durante l’estate?» «Ho cantato» rispose la cicala. La formica esclamò: «Allora adesso balla!»
P.S. Ai tempi nostri la formica deve versare più della metà del suo raccolto alla cicala che continua a cantare e ballare felice.
@erasmo67
fatti non fummo
per esser come bruti
ma per viver secondo
virtute e conoscenza
detta così suona meglio… pare..
@Andrea bertocchi
il motivo per cui dobbiamo dare il 52% dei soldi allo stato (x ora: a breve saranno ancora di più) è dovuto al fato che i 3/4 della società italiana sono retti da una logica familistica/raccomdandatoria/firbesca a tutti livelli..
la favola della formichina e della cicala presuppone due cose :
* chi più lavora più guadagna… mentre da noi chi più è furbo (cioè non-etico) più guadagna… chi lavora tanto ma non è furbo guadagna poco e paga tanto..
* la punizione della cicala è giusta perchè era sfaticata.. ma se non fosse stata sfaticata ma avesse avuto una gamba rotta allora la formichina l’avrebbe aiutata..
uno stato Liberale (non statalista od etico in senso hegeliano , ma neppure Liberista) deve saper DISTINGUERE tra queste due situazioni…
PS:
about DISCRIMINAZIONE SALARIALE se vai in pag 1 ho lasciato un commento su cosa ne pensa (in Usa) una primaria banca d’affari.. cioè.. non Marx.. e neppure Bertinotti..
@Piero
Piero,
se citi il sommo poeta citalo esatto..
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza”.
Bello , ma cosa c’entra ?
@erasmo67
vado a memoria…non amo i copia ed incolla 🙂
cosa c’entra ? quando critichi “eccessi” di liberismo (uomini = animali = il più debole senza welfare può pure morire).. se lo fai con moderazione (no martellate sul cervello).. eviti di buttar via il bambino (solidarietà) con l’acqua sporca (assistenzialismo)..
@Andrea bertocchi
ha ragione al 100% : le cicale sono presenti anche su questo blog e continuano a pretendere di cantare e ballare a spese degli altri , chiamando questo sfruttamento ” solidarietà “.
@Piero
Dal tempo libero direi che sei uno studente o uno statale, o comunque non hai molto da fare. Solamente filosofeggiare sugli altri dicendo loro come dovrebbero gestirsi il tempo libero, il lavoro e quali pretese dovrebbero vantare verso la società. Del lavoro produttivo immagino tu conosca ben poco. Unisci l’invidia sociale, al classico blaterare del sottoposto che se solo avvesse il potere lui saprebbe come governare la baracca. Invece per qualche strano complotto, dovuto a caso, fortuna o arrivismo non è così.
Leggo solo un proliferante redristributismo da frustrati che è fondamentalmente antisociale.
Sai nella vita a volte capita di perdere non perché nella società si aggirino i leoni, ma semplicemente perché si é stati un po’ pirla. Succede a tutti: serve a crescere. Quasi sempre. Quasi…
@Silvano
Torniamo al tema:
L’italia ha ripreso a ballare sul debido ed è giusto così.
Ma vi rendete conto, sig. Giannino in primis, dell’idiozia di quanto scrivete?
Il liberalista sostiene che è tutto scontato nel prezzo e che qualsiasi intervento regolatorio sia un distorsione che genera quasti peggiori del male che vorrebbe curare.
Ma è sufficiente un semplice ragionamento per capire che non è vero.
Oggi la Germania dice che si deve pretendere un pagamento di interessi più elevato da quei paesi che rappresentano un rischio più alto. Ma questo è assurdo perchè non è l’alea che viene pagata in base al calcolo delle probabilità, qui l’investitore che acquista il debito può pretendere un premio più alto sulla base di un ricatto.
La spculazione altera il prezzo
Se questo è giusto e secondo voi non necessita di correzioni allora implicitamente dite che l’usura non è un reato e che prestare denaro al 100% di interessi ad un povero cristo che per qualsiasi ragione si trova escluso dal credito sia giusto.
Conosco uno che trovandosi in difficoltà finanziarie con il suo negozio, non trovando aiuto dalle banche si è rivolto ad un “parente” che per aiutarlo gli ha comprato la casa con un generoso sconto sul prezzo di mercato poi, sempre per aiutarlo gli ha affittato la casa, a prezzo di mercato.
Per il liberista questa è una dinamica ineccepibile.
A me viene un solo commento, BASTARDI !
@Silvano
ho moltotempo libero.. ma il perchè non lo devo certo spiegare a te..
non ho invidia sociale x chi guadagna lavorando..
non amo chi ruba stipendi/pubblici o pensioni..
non amo chi evade le tasse..
non amo chi non vuol aiutare chi x ragioni oggettive non ce la fa..
mi fanno ridere quelli che dicono che le sinistre hanno aumentato le tasse le spese (vero)
e poi difendono le destre che hanno pure loro aumentato le tasse e le spese (altrettanto vero)..
@Silvano
oops.. dimenticavo di rispondere ad una tua osservazione..
come dipendente.. come consulente.. come fornitore.. e come cliente..
avrò in vita mia conosciuto qualche centinaio di imprese produttive..
di tutti i settori.. piccole medie e grandi.. private e pubbliche..
@Piero
Sorry, era un refuso. Si riferiva a erasmo67.
@Silvano
ok.. cmq ..anche se fosse stato diretto a me no problem..
la dialettica (no maleducazione) è la cosa bella di questo sito..
Mi sembra che con tutte queste parole ed enunciati non si vada da nessuna parte.
Un ministro delle finanze che con una operazione CRETINA provoca un aggiunta di debito pubblico di miliardi ( +4 punti lo score versus i bund) e noi stiamo ancora a parlare di LUI invece di invocarne il licenziamento e confisca dei suoi (forse) beni.
Un governo che ha fallito( pieno di inquisiti e incompetenti che pure ci insultano) e quindi nuove elezioni subito.
Se poi gli italiani saranno masochisti, bene ce ne andiamo e non scriviamo neanche piu’ su questo blog.
Nel mondo ci sono milioni di italiani qualche decina in piu’ si diluira’ facilmente e magari ci danno un passaporto di altro paese e non saremo costretti a mantenere i mafiosi nella migliore delle ipotesi.E? ora di dire basta!
Salve a tutti,
Penso che ci si dovrebbe concentrare più verso problemi interni che non quelli internazionali.in America si parla di default( si parlava)…pero si e’ deciso di mandare in default,se non erro, lo stato del Minesota (comunicazione di un mini trafiletto sui diversi quotidiani).
Se il mondo e’ caratterizzato dalla definizione ed imposizione delle regole un motivo ci deve essere…beh il motivo e’ la necessita di creare un ordine telecomandato..non siamo così civili da capire l’importanza della crisi se coloro che creano le leggi/regole sono i ricchi italiani e non soffrono la fame.Avete mai sentito parlare di sciopero bianco? Beh in America così come in altri paesi europei (non ultimo incremento tasse in uk o manifestazione pacifica in Spagna) si e’ manifestato comunicato i principi che per tratti sono assimilabili agli ideali della rivoluzione francese.Finche non si entrerà nella mentalità di uguaglianza sociale non si potrà mai capire il senso di welfare.
Qualcuno mi sa dire per esempio l’importanza delle regioni .? Siamo uno stato dove il numero degli avvocati di una città come Napoli e’ pari al totale degli avvocati della Francia, dove nessuno dichiara ma dove tutti vestono, mangiano, e si godono la vita…non parliamo della classe medica dove il numero dei dottori per abitante e’ quasi il triplo di quello della Gran Bretagna .(le attività intramoenia dichiarate sono pari a circa 6.000€ anno per dottore’ qualcuno ci crede.?).
La cosa più grave e’ che in questa confusione Si perde di vista il driver della crescita :il consumo trainato da potere d’acquisto reale …beh qualcuno mi dice come si cresce se Telecom Italia decide di ridurre il personale, banca intesa taglia 11.000 posti entro il 2015′ banco popolare altri 1.200 posti di lavoro, tra un Po Finmeccanica fara’ lo stesso…e così Fiat e tante altre aziende.
Tra un pompa generazione 1.000€ dovra’ dare da mangiare ai propri genitori.
Non e’ pessimismo…ma constatazioni di eventi che da lontano e freddezza diventano nitidi.
Saluti,
Massimo