Liberalizzazioni: il Parlamento crede che la crisi sia finita?
Il Parlamento Italiano sembra non essersi accorto che la crisi non è finita, bensì all’inizio. Gli ultimi rumors circa le modifiche in negativo del decreto “liberalizzazioni” da parte di ampi settori della maggioranza (PDL e PD in primis) mostrano che i Parlamentari non hanno capito quanto ancora sia grave la situazione economica.
L’Italia a fine 2011 è caduta in recessione (-0,5 per cento nell’ultimo trimestre), ma la caduta del PIL sarà ancora più duro nel 2012. Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale si annuncia un calo del 2,2 per cento, che di fatto obbligherà il Governo Monti a nuovi “sacrifici”.
Da dove arriva allora tutto questo ottimismo dei Parlamentari che pensano che l’ottima reputazione che possiede Mario Monti di fronte ai mercati e ai partner stranieri possa annacquare una serie di misure già abbastanza deboli?
Un nome su tutti spiega questo ottimismo, ma allo stesso istante dimostra in che modo poco responsabile si stiano comportando una buona parte dei parlamentari: Mario Draghi.
Il presidente della Banca Centrale Europea ha infatti inondato di liquidità le banche per cercare di evitare un default delle stesse. Tale misura è anche servita per cercare di riportare la fiducia dei mercati verso i paesi “deboli” della zona Euro, in primo luogo Italia e Spagna.
Risultato indiretto ma voluto di questa misura della BCE? Lo spread d’Italia e Spagna si è stabilizzato sotto i 400 punti rispetto ai bond decennali della Germania. C’è stato dunque un allentamento della pressione dei mercati sul debito sovrano dei PIGS.
Siamo quindi fuori dalla crisi?
Assolutamente no, poiché tale azione di Mario Draghi può avere effetti nel breve e medio periodo. Sembra che i politici europei abbiano la memoria corta e quelli italiani ancora di più.
Solo per ricordare e tornare alla realtà. Quando Grecia, Irlanda e Portogallo sono “saltati”, la BCE iniziò con il programma di acquisto sul mercato secondario del debito sovrano di questi paesi “deboli”.
Tale misura ha avuto un certo effetto per diversi mesi, finché i mercati hanno compreso che le riforme tanto necessarie dell’Unione Europea non sarebbero arrivate.
Il lungo tergiversare di Germania e Francia a livello europeo, della Grecia a livello nazionale ha portato nell’agosto del 2011 un clima di sfiducia generalizzato verso i debiti sovrani dei paesi UE.
Italia e Spagna sono entrati nel mirino dei mercati e la stessa Francia ha visto il proprio spread arrivare intorno ai 200 punti di differenza rispetto alla Germania.
Una sfiducia totale dettata dalla mancanza di riforme nei diversi Paesi e a livello Europeo.
La tensione è rimasta elevata anche dopo che i due principali “Paesi a rischio” hanno cambiato i Governi. Non è un caso che lo spread è rimasto a livelli elevatissimi anche nel mese dello scorso dicembre e buona parte di questo gennaio.
Alta tensione fino alla manovra di Draghi di iniettare centinaia di miliardi di euro di liquidità nel sistema bancario ad un tasso dell’1 per cento per tre anni.
Cosa insegna il passato recente? Le manovre della BCE possono funzionare solo nel breve-medio periodo, ma nel lungo periodo, senza riforme, un paese è destinato a cadere.
Senza riforme e senza liberalizzazioni il destino è certo: default.
Ultima perla che rende bene l’idea del comportamento da “cicala” di certi politici. Mario Monti ha presentato a livello europeo una lettera a favore delle liberalizzazioni con l’appoggio di importanti paesi europei e contemporaneamente in Italia il Parlamento affossa il pacchetto “liberalizzazioni” già debole.
La politica italiana sembra aver chiuso gli occhi e aver cancellato la memoria, anche quella a breve termine; vuole proprio un default?
Caro Giuricin, lei è infinitamente buono: se un anno fa le avessi detto che lo spread col bund oggi è sui 360 punti, lei avrebbe commentato probabilmente “insostenibile”.
Poi in realtà le aste sul primario stanno andano un po’ meglio, ma poco conta: la sostanza è che anche noi siamo già in spirale deflattiva del debito.
Le vie di uscita possiamo discuterle tra di noi, ma poco conta: la politica in crisi non ci è MAI entrata. Capiamo questo e capiremo tutto.
Nessuno di loro ha mai capito qual è la situazione nell’economia reale, o meglio nell’economia privata. Nessuno ha mai capito che sono le aziende, strozzate da un’austerità unilaterale, che stanno per saltare in aria, perché ormai da 4 anni interi la maggior parte delle aziende fa impresa ad andar bene in pari.
E purtroppo mi spiace confermare che la qui presente Cassandra aveva ragione: questo governo non ha per nulla cambiato le cose. Anzi, da un certo punto di vista ha peggiorato le cose, perché gli elogi che piovono dal mondo su Mario Monti, elogi quanto meno sospetti anche per chi non ama il complottismo come il sottoscritto, stanno facendo pensare alla gente “facciamo qualche sacrificio e ce la facciamo”.
Non si rendono conto che i sacrifici veri li dovrebbe fare qualcun altro: stipendi e pensioni pubblici fantastiglionici, prebende, finanziamenti di amicizia e di scambio, monopoli, oligopoli, distorsioni interventiste.
La crisi non è mai iniziata. Per convincerli del contrario servono, temo, forche e ghigliottine.
E no, non ci sarà default in senso letterale: ci separaremo, torneremo alla nostra liretta e ne stamperemo un fantastigliardo spargendolo in giro.
Tra l’altro oggi Monti mi sembra particolarmente fuori di testa. Cito da La Stampa:
“Il presidente Monti ha, infatti, citato i dati del Pil irlandese degli ultimi anni che hanno segnato una forte ripresa ed evidenziato che «questa è una buona dimostrazione che anche in Italia misure di consolidamento del bilancio e rigore e riforme strutturali possono essere difficili da sopportare ma generano crescita».”
L’Irlanda ha macinato un simpaticissimo deficit del 10,7% nel 2011, 198°al mondo. La “forte ripresa” è un aumento del 1%, 182° al mondo. Il debito ha raggiunto il 110% del PIL, il 10° peggiore.
(Dati CIA)
Questo signor Bocconi sta cominciando a sparare ca…te peggio di quelli che ha sostituito, ma che almeno qualcuno aveva votato: ne chiedo umilmente le dimissioni.
In politici in Parlamaneto sono completamente investiti nel sistema così come è. Non solo non possono concepirne la fine, ma anche quelli che ci riescono, se ne fregano. Continueranno a mangiare sulla carcassa dell’Italia fino a che ci sarà qualche cosa da spolpare. Non gli interessa se ammazzano la fonte del loro sostentamento, dato che la massima punizione per loro è di non avere accesso alla greppia della spesa pubblica e al mercato dei privilegi.
Porteranno avanti questo scempio fino alla fine. Così come hanno fatto i loro colleghi sovietici.
leggi quello che succederà,la fine che faremo,articolo su blog grillo
Una telefonata della tua banca per conto di Equitalia e sei condannato all’ergastolo finanziario senza processo.
“Mi ci è voluto qualche giorno per riacquistare la necessaria lucidità ad esporre in modo comprensibile la condizione kafkiana nella quale sono stato catapultato. Spero di aver recuperato a sufficienza le facoltà mentali e di conseguenza riuscire ad essere esplicito, nei limiti del possibile sintetico e comprensibile.
La scorsa settimana ricevo una telefonata dalla banca dove ho il mio conto corrente, quello su cui mi viene accreditato lo stipendio e attraverso il quale pago le utenze della casa che ho in affitto e dove vivo; la signorina mi comunica che un decreto ingiuntivo arrivato da Equitalia impone alla banca il sequestro del mio conto corrente e di tutti i versamenti che su di esso dovessero arrivare in futuro. Ovviamente mi viene detto che anche l’utilizzo del bancomat è abrogato e che non verrà saldato il conto della carta di credito ad esso correlata. In buona sostanza non ho più i soldi per comprare nemmeno un pezzo di pane raffermo e finirò nella centrale rischi degli insolventi, cosa che per me non ha precedenti. Tutto questo senza che io abbia ricevuto nessun altra comunicazione che la telefonata della banca.”
E’ evidente che tutti, Presidente Monti compreso, stanno ballando sull’onda della relativa bonaccia che si sta attraversando. Le ragioni dell’apparente bonaccia sono quelle da lei evidenziate dotto Giuricin, , in particolare la manovra BCE. Non durerà, chi ne è convinto farebbe meglio a far qualcosa di concreto. Attendere e sperare che le cose si aggiustino è consegnarsi ad un triste destino, a un futuro dove l’impudenza di una classe politica intrecciata con la lobby pubblica compirà interamente il percorso che ci porterà al default, con un blocco sociale costituito dai milioni di beneficiari della spresa pubblica che chiederà sacrifici ulteriori al sistema produttivo il quale non sarà in grado di sostenere. E a soccombere sarà per primo proprio quel che ancora c’è in questo Paese di produttivo e concorrenziale soffocato dalla mancata razionalizzazione e riduzione di spesa da parte dello Stato e della P.A. nel suo insieme.
@Marco Tizzi
E’ vero che l’irlanda ha accumulato in questi anni un forte debito e deficit pubblico,ma questo dipende sopratutto dal fatto che è stata costretta a nazionalizzare le due maggiori banche del paese.Nonostante le pressioni dell’ UE,comunque,il governo irlandese si è rifiutato di aumentare la tassazione sulle imprese (che è tra le più basse in europa) e i risultati in termini di crescita del PIL cominciano a farsi vedere.Cosa centri poi il paragone con l’italia che in confronto alla “tigre celtica” è un vero e proprio inferno fiscale e burocratico, solo un buffone come Monti lo può sapere.
@Massimo74
L’Irlanda è esattamente la dimostrazione che stiamo sbagliando tutto: abbiamo una spesa corrente alta e non l’abbassiamo, abbiamo una pressione fiscale alta e non l’abbassiamo, abbiamo uno Stato grasso e non lo snelliamo in compenso continuiamo a interessarci del nostro maledettissimo disavanzo mentre in questo momento dovremmo fregarcene alla grande.
E mi sento preso per i fondelli se me lo dice uno che in 100 giorni ha ottenuto i seguenti strepitosi risultati:
– taglio alle pensioni, che ricordo essere soldi dei cittadini che lo Stato accumula obbligatoriamente in regime di monopolio. Se chi eroga la mia pensione privata tra 25 anni, a scadenza del contratto, mi dice che si tiene i soldi per altri 4 anni io li denuncio. Capisco che la pensione pubblica non sia la stessa cosa, ma direi che tra tutte le spese poteva essere lasciata in fondo, no?
– aumento pressione fiscale a tutto tondo, inclusa reintroduzione di tassa di possesso sulla prima casa, forse l’unica tassa sostanziosa che era stata abolita a mia memoria;
– finta con supercazzola su decreto liberalizzazioni che non ha cambiato nulla di sostanziale, ma è stat venduta all’estero come una rivoluzione. Come Totò, uguale;
– finta con tripla supercazzola su decreto semplificazioni che in pratica si risolve in: “prendete tutti i milioni di obblighi burocratici assolutamente inutili che avevate prima e fateli via internet”
Porca miseriaccia, ma io devo rinunciare alla democrazia per farmi fare le prediche da uno che sta governando come un qualsiasi governicchio della prima repubblica?
@Marco Tizzi
Chi era quel tipo che postava su questo forum qualche tempo fà invocando alla fine di ogni suo post un governo a guida Monti?Mi ricordo che lo misi in guardia sostenendo che Monti era un burocrate che se fosse andato al governo avrebbe aumentato ulteriormente la pressione fiscale e avrebbe introdotto la patrimoniale (proprio per questo io sostenevo invece la formazione di un esecutivo a guida Antonio Martino).
Direi che pur non essendo il mago Otelma le mie previsioni si sono (ahimè) rivelate tristemente profetiche…
@Massimo74
Di sicuro non ero io 🙂
Quando mi invitarono a festeggiare la fine del governo precedente risposi “ma siete impazziti? State festeggiando la morte della speranza democratica e il trasferimento delle ricchezze private nel buco nero del debito pubblico”.
Una cosa aveva di buono questo Paese, solo una: il risparmio privato.
Cassandra strikes back.
Cari lettori,
le liberalizzazioni del prof. Monti sono per lo più una presa per i fondelli.
Guardiamo i notai:sono una pattuglia famelica di circa 5.000 individui che pur evadendo, come fanno quasi tutti in Italia, dichiarano in media 250.000 euro l’anno.
Considerando l’alto tenore dei ragazzi che si laureano nei nostri atenei quintuplicarne il numero non sarebbe stato errato a meno di non volersi scontrare con quella lobby.
Passiamo ai medici di base. L’Italia è un paese di medici e di ingegneri.
Dieci anni fa esisteva un laureato in medicina ogni 197 abitanti. Ebbene oggi i medici di base, con un massimale di 1.500 assistiti, più che dirottarti in ospedale per accertamenti di solito non fanno.
Che senso ha far guadagnare 8 o 9 mila euro al mese ad una classe di semi- parassiti che da decenni ha avuto l’unico merito accertato di ingrassare,oliare e lubrificare gli ingranaggi del carrozzone della politica fungendo da collettore di voti?
Si potrebbe dare ad ogni medico 500 pazienti per un guadagno di circa 2.500 o 3.000 euro al mese,le eccellenze, poi, emergeranno comunque.
Si potrebbe, inoltre,imporre una segretaria per ogni medico di base per 500 euro al mese più assicurazioni e contributi. Nella mia lunga carriera di semi-occupato ho visto laureate che, pur di far pratica soltanto, lavavano e asciugavano i pavimenti. Idem con i vetri. Da noi al sud si suole dare anche la mancia per un caffè a chi è meno fortunato. L’altro giorno al gommista che mi ha montato le gomme termiche ho lasciato una banconota da 5 euro.
La giustizia.
Se non erro i magistrati sono nella nostra nazione circa 9.000 uno più uno meno. Sono oberati di scartoffie e strapagati.
Non che non meritino, per carità, solamente che con questa situazione il sistema è inceppato e ci sono 9 milioni di contenziosi in atto.
Tagliare lo stipendio ai magistrati,il cui lavoro è paragonabile a quello di medici e ingegneri,è come tagliarsi un braccio ma vista la crisi attuale è saggio osservare che tanti uomini sopravvivono con un braccio solo.
Proporrei di quadruplicarne il numero e di farne oscillare lo stipendio medio intorno ai 5.000 euro tranne per le accertate celebrità.
Gli ingegneri sono il simbolo della doppia professione e per di più aggiungono il loro lavoro ad incarichi politici per lo smaltimento dei rifiuti ,assetto idrogeologico e menate varie; da evitare.
Si dice che la legge è uguale per tutti: non vi è cosa di più falso.
Oggi chi la paga sono i tassisti e i delinquenti comuni: quasi mai i colletti bianchi.
Lo stesso Benito Mussolini ,ancora oggi tanto esaltato da quelli che per lo più non lo hanno conosciuto di persona,quando dovette scegliere un prefetto di ferro per la Sicilia scelse Cesare Mori che si era distinto come questore di Bologna perché faceva sparare indifferentemente su rivoltosi comunisti o fascisti.
Mussolini appena salito al potere lo aveva fatto subito esonerare, ma lo riesumò per l’occasione.
Tutto andò bene finchè si trattò della manovalanza.
Quando si trattò di mettere le mani su tale Alfredo Cucco, personaggio di spicco della borghesia siciliana,il prefetto di ferro fu richiamato a Roma.
A tanti altri servitori dello Stato è andata peggio:per esempio per Carlo Alberto Dalla Chiesa,Giovanni Falcone e tanti altri si sono mossi i cori angelici tra esplosioni di mitra e colpi di lupara.
Sembra una maledizione divina,una nazione dove nulla funziona malgrado il sangue versato da parte di chi ha creduto nelle istituzioni.
Questo è il lato nascosto di quell’inerte fatalismo che paralizza noi altri giovani.
I cosiddetti “bamboccioni” che dalla sera alla mattina prendono un fucile e vanno magari in Afghanistan per togliersi la fame e sempre dalla sera alla mattina,saltati su una mina,diventano eroi per un giorno,per essere il giorno dopo subito dimenticati come gli sfigati di turno.
Verranno dimenticati dalla nazione prima di tutto,perché non abbiamo tradizioni militari,poi dai politici che in questo frangente hanno ,ancora una volta, dimostrato pochissimo senso civico con la storia del taglio dei propri stipendi.
Oltre ai bonus,un politico meriterebbe il trattamento economico di un operaio specializzato tanto per ritornare ai tempi di Clistene e Solone,un 100 euro netti al giorno;più i bonus.
Ci sono milionari in Parlamento che non hanno avuto neanche il buon gusto di rinunciare alle prebende che spettavano loro di diritto,solo così per dare il buon esempio.
Un’ultima osservazione:aumenterei di almeno 10.000 unità,se non di più, i funzionari delle tasse.
Quando,nell’antichità, divenne spasmodica la ricerca delle tasse,vedi ad esempio il periodo di Diocleziano,ogni esattore divenne un arbitro indiscusso da cui la frase “tot curiales tot tiranni”. Tuttavia, i loro stipendi si potrebbero pagare con le maggiori entrate derivanti da evasioni fiscali scoperte.
Il nostro sistema economico è “taroccato” come quello americano degli anni trenta dove si intensifica l’accumulo di capitale verso quei soggetti che già dispongono di danaro o di proprietà.
Negli anni della crisi, il banchiere americano Morgan notò che, finquando la corsa all’acquisto avrebbe avvalorato se stessa, il sistema economico avrebbe retto,mentre quando i grandi investitori si fossero rifiutati di arrischiare i loro capitali ad un tasso inferiore ad un tot, che allora corrispondeva a circa il 10%, tutto sarebbe crollato sulle spalle della povera gente.
Così si affamano popoli interi.
I soldi da qualche parte ci sono ma la legge del profitto ne paralizza l’uso.
Ecco che nel nome del riarmo e del lavoro per tutti un Hitler ipnotizza una nazione,nel nome del suo capo,nel nome del suo sì.
Riflettendo mi rendo conto che queste cose accadono in maniera sorniona anche oggi:non molti anni fa in India una grossa carestia fece morire di fame oltre 20 milioni di uomini e donne.
I magazzini erano colmi di riso ma non c’era nessuno,nemmeno lo Stato, che pagasse i commercianti perché fosse distribuito.
Non sono semplicemente ateo,ma sono disperato perchè non so quale motivo abbia trovato un qualunque Dio per non farmi fare presto o tardi la fine di quegli indiani. Dott.Ugo Sorrentini