27
Dic
2013

#Liberalizzazioni – Il “Loop” del monopolista

Il cliente è al centro dell’attenzione di un’azienda, se questa è in un ambiente competitivo e liberalizzato.

Quando un mercato è in mano ad un monopolista, il consumatore soffre, ma quando due mercati sono in una situazione di bassa concorrenza, il rischio è che il consumatore possa entrare in un “circolo vizioso”: il loop del monopolista.

Il monopolio è una forma di fallimento di mercato ed è per questo che l’Istituto Bruno Leoni mostra l’andamento del mercato liberalizzato in Italia tramite il proprio Indice delle Liberalizzazioni ogni anno.

Dall’indice del 2013 si ricava che uno dei settori meno liberalizzati è quello postale, come giustamente ricorda nel suo capitolo il professore Ugo Arrigo, dato che il valore assegnato è pari al 2 per cento.

Anche il settore della telefonia non se la passa bene, dato che l’indice di liberalizzazione è arrivato solo al 26 per cento. Inoltre il dato è pesato da una buona liberalizzazione nel settore mobile e dunque il settore della telefonia fissa soffre in maniera importante la mancanza di concorrenza.

E veniamo al “loop del monopolista”.

Poco prima di Natale, la linea ADSL smette di funzionare.

Come fare? Si chiama l’assistenza dell’operatore dominante e si cerca di aprire la pratica per segnalare il guasto. Questa pratica viene aperta ed entro le quarantotto ore doveva essere risolto secondo quanto riportato dall’operatore.

Dopo 48 ore il disservizio non è stato ancora risolto e si richiama l’operatore per capire cosa sia successo.

La segnalazione di guasto è stata chiusa, senza che il guasto venisse risolto e senza dare la comunicazione al cliente, che è obbligatoria. Per segnalare questo ennesimo disservizio, si decide di inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno (quelle che subiranno un probabile aumento del 50 per cento nel prossimo biennio) tramite Poste Italiane alla direzione dell’operatore telefonico.

Grave errore. Si è caduti nel “loop del monopolista”.

Mai chiedere ad un monopolista di segnalare il disservizio di un altro settore poco concorrenziale.

Si decide di andare in Posta per mandare la raccomandata. Dopo un’ora di coda, si arriva allo sportello e si scopre che l’ufficio ha terminato i moduli per fare le raccomandate con ricevuta di ritorno.

Non è  dunque possibile fare le raccomandate con ricevuta di ritorno per segnalare il disservizio subito nel settore telefonico.

Allo stesso tempo non è possibile fare la segnalazione del disservizio di Poste Italiane via internet perché il problema alla rete non è stato risolto.

Perché fare il reclamo via internet? L’ultima volta che si era cercato di fare un reclamo direttamente alla filiale, la direttrice aveva cercato di fare pagare l’invio del fax per inviare il reclamo alla direzione centrale (evidentemente i reclami stanno diventando frequenti).

Il “loop del monopolista” is out.

 

@andreagiuricin

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3 Responses

  1. Nico

    Probabilmente sei arivato tardi in Posta a causa di un ritardo nel monopolio di trasporto pubblico locale (bus o il treno) che hai utilizzato.

  2. gincarlo

    Sig. Giuricin,
    Devo dirle la verità: erano giorni che l’aspettavo al varco. Poi comprenderà…
    Per ora solo un inciso sulla sua strabiliante teoria. Vede, se Poste italiane se ne frega della sua raccomandata, è solo perché, fare la sua raccomandata ‘non fa business’, non è remunerativo. E’ più importante fare polizze vita. Non mi venga ora a dire che non lo sapeva! Non mi dirà certo che lei, al posto dell’AD di PPTT, avrebbe lasciato perdere il vero business per dedicarsi al servizio postale tradizionale? Per fare la sua raccomandata? Lei non è dell’idea che il profitto sia il primo ed unico faro? E allora se ne prenda le conseguenze!
    E ora invece veniamo al discorso del varco…
    Ho avuto il dispiacere di sentire/vedere su YouTube una sua mitica prestazione quale esperto di economia, nel corso di una trasmissione televisiva, credo fosse ‘Cominciamo bene’ sulla Rai (peraltro si tratta di oligopolista nel suo settore TV).
    Ebbene lei, dopo aver studiato tanti anni, mi è cascato in un errore madornale: in proposito di una fuoriuscita dall’euro con ovvia svalutazione di cui parlava tale prof. Becchi di Genova, Lei mi ha confuso la svalutazione con l’inflazione. Anzi no, a riascoltarla, non è proprio così, Lei non si è confuso, Lei ci crede davvero a quel che ha detto. A domanda specifica del conduttore, in merito a quanto poteva stimarsi l’inflazione attesa, Lei, dopo anni di studi, cosa mi risponde? 30%, cioè pari al tasso di svalutazione attesa. Ma dove si trovano i dati storici che sottendono la sua previsione? Secondo lei nel 93/94 noi abbiamo avuto un’inflazione al 20%? (le rammento che abbiamo svalutato sull’ECU del 20% circa!). Allora ai lettori ed anche a lei (che fa convintamente la finta parte di chi non sa) glielo dico io: nel 93 dopo l’uscita dallo SME (che sarebbe una specie di eurino) L’INFLAZIONE E’ SCESAAAAAAAA, SCESA SCESA, SCESA, DI UN PUNTO!
    E ora la degna conclusione.
    Primo.ho avuto il piacere di leggere i suoi interventi in passato e talvolta mi ha anche trovato d’accordo con lei. Ma da quel giorno in cui l’ho sentita sbeffeggiare il prof Becchi ( il quale peraltro diceva pure un fatto vero, che a noi italiani è pure capitato come diceva costui… E non come diceva lei) ho dovuto rivalutare negativamente il mio giudizio sulla sua persona, caro prof.Giuricin
    Secondo. Mi domando, ma lei perché deve infangare il suo nome e il suo lustro curriculum dicendo le stupidaggini che ha detto in quell’occasione? Mi viene il dubbio che lei abbia un secondo fine, come tutti gli appartenenti al partito pro euro! Solo che non comprendo quale sia.
    Per tutti i lettori. Digitate su google la stringa ‘i criminali dell inflazione’ e aprite gli occhi e le orecchie. Iniziate a ragionare con la testa e non per sentito dire.
    Per lei prof. Giuricin: si ricordi che internet è micidiale. Si trova di tutto. Lei potrà prendere in giro sempre meno italiani. Se lo ricordi.

  3. andrea

    Gentile Giancarlo,
    Il caso esplicitato non e’ in prima persona.
    Per quanto riguarda Poste, si dimentica che per quel servizio, Poste e’ sovvenzionato.
    Dunque come contribuente, avrei diritto ad un servizio che pago con le tasse.
    Per il secondo argomento, avevo già risposto il prof. Borghesi e le ricostruzioni di certe persone su internet (in quota grillo o lega) non m’interessano.
    Non ho interessi politici come altre persone sulla questione Euro, come dimostrerà la campagna per le europee…
    Magari legga anche il Prof. Scacciavillani sul tema Euro per avere un quadro più completo.
    Per il resto, non ho tempo di discutere su cose passate a cui hanno già risposto persone ben più qualificate di me.
    La ringrazio per l’attenzione,
    Andrea Giuricin

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