L’effetto Forer dell’Agenda Monti
Il marketing politico di Mario Monti punta molto sull’”effetto Forer”.
Così viene definita la tendenza psicologica a considerare accurate quelle descrizioni della personalità che si suppone siano state elaborate specificatamente per una persona ma che in realtà sono abbastanza vaghe e generali da adattarsi bene anche a individui molto diversi tra loro. Nel 1948 il professore statunitense Bertram Forer, dopo aver somministrato un test psicologico ai suoi studenti, restituì a ognuno lo stesso risultato, un’analisi caratteriale dettagliata ma al contempo un po’ ambigua:
Hai molto bisogno che gli altri ti apprezzino e ti stimino eppure hai una tendenza ad essere critico nei confronti di te stesso. Pur avendo alcune debolezze nel carattere, sei generalmente in grado di porvi rimedio. Hai molte capacità inutilizzate che non hai volto a tuo vantaggio. Disciplinato e controllato all’esterno, tendi ad essere preoccupato ed insicuro dentro di te. A volte dubiti seriamente di aver preso la giusta decisione o di aver fatto la cosa giusta. Preferisci una certa dose di cambiamento e varietà e ti senti insoddisfatto se obbligato a restrizioni e limitazioni. Ti vanti di essere indipendente nelle tue idee e di non accettare le opinioni degli altri senza una prova che ti soddisfi. Ma hai scoperto che è imprudente essere troppo sinceri nel rivelarsi agli altri. A volte sei estroverso, affabile, socievole, mentre altre volte sei introverso, diffidente e riservato […]
Forer invitò gli studenti a stimare quanto il profilo fosse rappresentativo della propria personalità e il voto medio in una scala che andava da 1 (bassa rappresentatività del profilo) a 5 (alta rappresentatività) fu 4,26. I profili però, oltre a essere tutti uguali, erano stati costruiti con un collage di oroscopi tratti da riviste di astrologia.
Astrologia e idealismo politico non sono poi così distanti, vediamo quindi di seguito un esempio di effetto Forer politico.
Ecco un collage composto da frasi tratte dall’Agenda Monti:
Proponiamo una politica responsabile, riformista, con obiettivi di crescita sostenibile e di occupazione, capace di innovare, superare i vecchi schemi, che non intende collocarsi “al centro” tra una destra e una sinistra ormai superate, bensì costituirsi come elemento di spinta per la trasformazione dell’Italia. Il nostro impegno a uno stile politico moderato nei toni implica anche il rifiuto di qualsiasi faziosità, svolgendo questo servizio secondo un modello di comportamento politico-amministrativo rigoroso: perseguiremo con la massima coerenza il programma proposto (quale?), ma nella consapevolezza di agire esclusivamente come gestori della cosa pubblica e non come promotori degli interessi di una parte politica rispetto a quelli di altre parti.
Va rafforzato il coordinamento delle politiche di cooperazione mettendo a coerenza l’intero sistema di cooperazione italiano, pubblico, privato, territori e società civile.
Bisogna realizzare un nuovo patto tra fisco e contribuenti per un fisco più semplice, più equo e più orientato alla crescita.
Bisogna armonizzare i bilanci pubblici; Spending review non vuol dire “meno spesa”, ma “migliore spesa”, i tagli devono avvenire in modo intelligente e selettivo, cambiamenti strutturali nella spesa, come la riduzione e il taglio di enti e organismi pubblici, richiedono tempo e un approccio sistematico e continuativo. Bisogna promuovere un’amministrazione pubblica più moderna e più agile; occorre continuare a lavorare per la riduzione del costo dell’energia; bisogna prendere sul serio l’istruzione, la formazione professionale e la ricerca, la priorità dei prossimi cinque anni è fare un piano di investimenti in capitale umano.
La tutela dell’ambiente è investimento per il futuro e presupposto per vivere meglio il presente, per questa ragione l’economia verde non può essere “altro” dell’economia, ma è parte integrante dell’economia.
Bisogna tenere alta la tutela del “made in Italy”. Per il nostro Paese è una scelta naturale puntare sulla cultura, integrando arte e paesaggio, turismo e ambiente, agricoltura e artigianato, all’insegna della sostenibilità e delle nostre eccellenze.
Serve mettere in campo tutto il possibile per creare più posti di lavoro, in particolare per le categorie più colpite dalla crisi: giovani, donne e anziani.
Lo Stato sociale è il cuore del modello sociale europeo e della sua sintesi tra efficienza ed equità, mercato e solidarietà e occorre realizzare obiettivi di redistribuzione e di lotta contro le disuguaglianze senza attenuare le energie per la crescita.
Bisogna riconoscere e valorizzare il ruolo del volontariato.
E’ necessario parlare il linguaggio della verità (per fortuna scritto in minuscolo!).
I cittadini devono essere meno comprensivi verso la cattiva politica e i comportamenti non virtuosi di coloro che hanno responsabilità politiche, il costo maggiore della politica sono le decisioni sbagliate o le non decisioni, la politica dev’essere un servizio reso ai cittadini in modo disinteressato, in nome di un interesse generale; serve riconciliare la politica con i cittadini per far sì che i cittadini si riconcilino con la politica.
L’effetto Forer è detto anche “Barnum” dal nome di Phineas Taylor Barnum, l’impresario circense vissuto nel XIX secolo e divenuto celebre perché nel suo circo, come si diceva, “ce n’era davvero per tutti gusti”.
Nell’agenda Monti la vaghezza degli intenti è tale da piacere a ogni elettore senza prendere impegno alcuno, il che invece piace molto a ogni politico.
Ma Monti lo chiarisce esplicitamente nella stessa agenda che non si tratta di un programma dettagliato ma di un cantiere aperto, aperto alla parte di società civile che in buona fede crede in un reale cambiamento della politica, ma purtroppo anche aperto a quei politici che guardano con interesse “parlamentare” all’opportunità di una nuova reputazione “seria” e “responsabile”: ma come verificare empiricamente le responsabilità reali che si assumono, in assenza di impegni definiti?
Ai politici, si sa, conviene tenere le mani libere da numeri vincolanti, e a Monti realisticamente conviene sfruttare dapprima gli apparati di politici di lungo corso.
Il fatto però che un “tecnico” come Mario Monti, che ha fatto del rigore il proprio stile oltre che la ragione del proprio mandato, non abbia proposto, a poco più di un mese dalle elezioni, un programma con obiettivi precisi e numericamente definito è incoerente con il “radicale cambiamento” per “difendere la democrazia dai populismi di destra e sinistra” che propone.
In molti si assumono l’incarico di “difendere la democrazia”, ma i numeri dovrebbero servire proprio al controllo democratico dei cittadini sulla politica, sulla realizzazione effettiva dei programmi elettorali.
Come misurare il “radicale cambiamento” se non è data alcuna metrica economica ma tanta retorica politica, la solita e scontata, come da effetto Forer?
In attesa di uno sviluppo più programmatico dell’offerta politica, ce n’è davvero per tutti i gusti!
@giacreali
Sig.Giacomo Reali,
a meno che lei non sia un assiduo frequentatore dei saloni “parrucchiere per signora” il suo accostamento non mi sembra felice o quanto meno azzeccato tra <>.
La prima è materia di studio in quasi tutti gli atenei del mondo, la seconda no, non ho sondato le oppisterie, lo confesso.
“astrologia ed idealismo politico”, non capisco perchè non lo abbia inserito il programma, me ne scuso, forse perchè le parentesi acute sono utilizzate per html.
@ Giorgio Andretta
Presso quale ateneo Ella ha studiato astrologia (la prima materia)? E’ sicuro di non aver frequentato le oppisterie ed i parrucchieri per signora?
Il senso della frase di giacreali mi sembra chiaro!
Veramente un Bellissimo articolo!. Però c’è da dire,che NON lo fa solo Monti…
@scimmione
Il buon senso, qualora lei ne fosse fornito, suggerisce di trattare delle materie di cui si ha contezza diretta, diversamente ci si espone al pubblico ludibrio, tra quelle, materie, è contemplata anche l’ironia e non lo sberleffo. Il vertice della sua inconsistenza intellettiva lo raggiunge quando si avvale dei stessi miei morfemi per avvanzare una qualche obbiezione alle mie, offerte all’autore del post.
Wikipedia recita(ma non è la Bibbia):”L’effetto Forer (anche chiamato effetto di convalida soggettiva o effetto Barnum dal nome di P.T. Barnum) è l’osservazione secondo cui ogni individuo, posto di fronte a un profilo psicologico che crede a lui riferito, tende a immedesimarsi in esso ritenendolo preciso e accurato, senza accorgersi che quel profilo è abbastanza vago e generico da adattarsi ad un numero molto ampio di persone.
L’effetto Forer fornisce una parziale spiegazione della grande diffusione di alcune pseudoscienze come l’astrologia e la divinazione, così come molti test di personalità.”
Per sua informazione l’astrologia è una materia di studio alla Sorbona di Parigi e fino a poco tempo fa lo era anche negli atenei italiani, diversamente dalla divinazione, chi commista la prima con la seconda od in qualche modo le apparenta dimostra di non conoscere l’una e l’altra.
Concludo che chi non studia approffonditamente può cadere facilmente nelle trappole della verità ufficiale e nella pedissequia, però può sempre ricorrere ad un eventuale epigono di S.Kubrick che potrà farla allunare.
A disposizione per varie ed eventuali.
Verifico la sua scortesia, sig.Giacomo Reali, perchè chiedere è lecito rispondere cortesia.
Quando si affronta un tema si ha l’obbligo di conoscerne sufficientemente il contenuto, diversamente sono chiacchere al vento che squalificano non solo lei ma anche chi le offre ospitaità, veicolando così mala nozionistica.
Se le può essere da consolazione, si trova in buona compagnia dell’internauta che si firma “scimmione”.
Tanto le dovevo.
Egregio Giorgio Andretta, non capisco il motivo di tanto livore nei confronti dell’autore, Lei ha a che fare con la stesura del programma del divino Monti, o il suo è solo un sottile diverbio in merito a termini usati a suo dire impropriamente?
@Cesare .
non nutro alcun livore nei confronti dell’autore, l’ho semplicemente invitato ad esporre la sua conoscenza circa l’astrolgia che temo sia inconsistente, a questo punto, quindi ognuno dovrebbe cimentarsi solo sulle conoscenze dirette.
Lei deve essere neofita di quest’albergo, traggo questa deduzione dal fatto che in innumerevoli occasioni non ho mancato di dichiarare che non partecipo alle tornate elettorali non riconoscendo la repubblica italiana(minuscolo voluto) e nemmeno alcuna autorità politica.
Lei è a conoscenza che si può ricavare la grappa dal (di)……vino, anche quello di produzione Monti?
Sarà un piacere rileggerLa.
ma l’agenda Monti è il primo programma elettorale che il Sig Reali ha letto in vita sua ? Sembrerebbe di si. Sottolineo che comunque l’agenda non promette un nuovo miracolo economica, massimo due aliquote per le imposte sul reddito, un milione di nuovi posti di lavoro, un nuovo “miracolo” economico.
La mia opinione è che i programmi elettorali sono tutti vaghi ed ottimistici, quasi fossero destinati ad un popolo di allocchi. Dai risultati debbo convenire che gli elettori meritano di essere trattati così. Chi, come La Malfa o Malagodi, ha cercato di rivolgersi agli elettori come ad esseri pensanti ha sempre ricevuto scarsi consensi ed è stato spesso considerato una fastidiosa Cassandra.