Le pillole di Obama, il salasso del Tesoro
L’intervista televisiva di Obama di ieri sera si è risolta nel primo vero grande flop dacché il nuovo presidente ha vinto le elezioni. Non ho trovato un solo commentatore indipendente rispettabile, simpatizzi per i democratici o sia incallito repubblicano, che oggi negli USA non abbia riservato espressioni miste tra l’incredulità e la stroncatura, alle banali storielline con le quali il presidente ha tentato di vincere i tanti dubbi sulla sua riforma sanitaria – da oltre 1,1 bn% di costi aggiuntivi, per metà da nuove tasse sui “ricchi”- spiegando che i chirurghi devono piantarla di fare tonsillectomie solo per guadagnare i rimborsi, e che tra una pillola blu che costa il doppio, e una rossa che costa la metà ma ha lo stesso effetto, è venuto il momento di preferire quella rossa. Così continuando, la riforma sanitaria si candida a essere honeymoon’s grave per Obama come fu per Clinton. Il miglior commento è questo stupefacente grafico che documenta la “fame” del Tesoro Usa nella sola prossima settimana: la bellezza di 229 miliardi di dollari richiesti a tambur battente dal debito pubblico. Ripeto: in una settimana. Hai voglia a pillole, è peggio di un salasso.
Al fine di salvare le banche da questa crisi che loro stesso hanno creato sono stati spesi centinaia di miliardi di dollari di soldi pubblici.
Nessuno ha alzato un dito per dire: “Non va bene. Almeno le banche ripaghino l’operazione con una maggiore trasparenza”. Nessuno ha detto: “Troppi soldi pubblici per salvare soggetti privati che hanno tenuco comportamenti socialmente pericolosi “.
Alla luce di queste considerazioni non vedo perché dovrebbe esserci una levata di scudi contro la riforma della sanitá, che sará anche costosa, ma é una riforma PER le persone.
Forse le persone sono diventate definitivamente meno importanti dei soldi ?
Ci mancherebbe, sulle banche la pensiamo così anche noi: ma il punto non è questo, è quanto costa in vista di quel che promette, e più ancora, di quel che concretamente è in grado di ottenere. Sicuramente la stima di coprirla al 55% con risparmi di spesa pubblica è il punto doente: che Obama in tv non abbia saputo usare esempi se non risibili di risparmi possibili non aiuta né lui né l’eventual riforma.
Le vostre perplessitá sul rapporto costi/benefici e sull’incognita “risultato” sono condivise anche dal sottoscritto.
Probabilmente il deficit federale sarebbe spavensosamente insostenibile sia con che senza questa riforma. Ho l’impressione che Obama, consapevole del disastroso bilancio federale, abbia deciso che questa volta i numeri possano passare in secondo piano….ma solo perché la qualitá del bilancio, nella sostanza non cambiarebbe.
Teniamo sempre ben presente che qualunque altro Stato, nelle condizioni in cui versano adesso gli USA, avrebbe dichiarato default (o lo avrebbe dichiarato l’IMF).
“Il miglior commento è questo stupefacente grafico che documenta la “fame” del Tesoro Usa nella sola prossima settimana: la bellezza di 229 miliardi di dollari richiesti a tambur battente dal debito pubblico”.
bah, ammetto la mia ignoranza, ma non riesco a capire il grafico presentato.
Si tratta, forse parlando di debito pubblico, dei soldi che lo stato deve ripagare
a “chi” ha investito in titoli di stato?? Grazie a chi vorrebbe chiarirmi
Sono assolutamente d’accordo con le tutte considerazioni espresse da Giorgiob75. Se non sbaglio da quelle parti per coprire i disastri del sistema finanziario sono arrivati senza recriminazioni a 28000 miliardi di dollari. A che gli servirà avere un sistema finanziario messo in salvo circondato da un cumulo di macerie e disoccupazione?