11
Feb
2010
Le Iene e i (dis)servizi postali
Le Iene alla prese con i (dis)servizi postali e delle burocrazie pubbliche: come emerge dal servizio i cittadini di Milano ricevono per posta un avviso che li invita a presentarsi in un determinato ufficio postale per ritirare dei documenti. Dopo aver fatto lunga fila ricevono un secondo avviso indicante l’indirizzo di un altro ufficio postale presso cui andare a ritirare i suddetti documenti. All’arrivo nel secondo ufficio postale (dislocato in una zona opposta al precedente) vengono consegnati gli agognati documenti, i quali altro non sono che multe del Comune da pagare. A questo punto ai malcapitati non resta che procurarsi il denaro e rifare una nuova fila presso lo stesso o altro ufficio postale per versare quanto dovuto….
sicuramente il servizio mette in evidenza un modo scandaloso di gestire la questione. ma anche nella normale gestione delle raccomandate la situazione non mi sembra migliore. Porto il mio caso che temo purtoppo non sia isolato. Nella mia zona (Roma sud-EUR) le raccomandate non vengono quasi mai recapitate a domicilio ma viene solo lasciato l’avviso cartaceo che rimanda all’ufficio postale. Questo anche se il destinatario è presente all’indirizzo di destinazione della raccomandata. Arrivati all’ufficio postale, l’attesa, per un’organizzazione del personale d’ufficio a dir poco discutibile, è di almeno 50 minuti. Certo si può attendere nell’ufficio, tra gadget, brutti libri, cd e dvd, senza correre da una parte all’altra della città, cosa che a Roma diverrebbe straziante, vista l’efficienza dei mezzi di trasporto. Rimane però il fatto che il tempo del cittadino per Poste spa non ha alcun valore, considerando probabilmente quest’ultimo come un suddito.
In qualsiasi altri paese civile (dove i cittadini non sono considerati sudditi) il Sindaco di Milano: 1) si sarebbe subito scusato con la cittadinanza ; 2) avrebbe cacciato sedutastante il responsabile della decisione per quanto riguarda il Comune; 3) avrebbe revocato la convenzione con le Poste che – evidentemente – non sanno fare il loro lavoro.
Invece la Moratti – con la sua insopportabile aria di sufficienza e voce stridula – ha solo saputo dire “mi informerò”. Questa è la differenza che passa tra i nostri amministratori e (ad esempio) quelli britannici: manca il senso di responsabilità, il senso del bene comune ed il senso dello Stato. Evviva la Moratti….
siamo schiavi, dunque dobbiamo stare zitti, subire e rassegnarci. questa è l’impressione che ho io.. magari mi sbaglio…
Intanto quello che conta sono il ROE, il MOL in incremento mica la qualità del servizio per il quale i cittadini pagano. Se per raddoppiare il ROE dovessero far girare i cittadini non in due ma in duecento uffici postali lo farebbero. Diamogli tempo.
Resta da capire come mai il nostro servizio postale è così incredibilmente scadente rispetto ad esempio a La Poste francese o Deutsche Post tedesca. Ovviamente l’interrogativo è retorico…
>Andrea Lucangeli: non mi risulta che il sindaco di qualsiasi città sia anche responsabile del servizio postale nazionale e dei suoi disguidi.
@ nikolai: il Sindaco è responsabile se affida al servizio postale la notifica delle contravvenzioni. Esistono i Messi Comunali (Pubblici Ufficiali) che possono fare lo stesso servizio. Nei piccoli comuni funziona così, cioè ti viene a suonare a casa il Messo Comunale e ti notifica la contavvenzione. Nelle grandi città si affidano al servizio postale nazionale, con pessimi risultati….
>Andrea: grazie per la precisazione. In questo senso sono d’accordo; però mi immagino che a gestire centinaia se non migliaia di notifiche a mezzo Messo Comunale non sia semplice e sia costoso. Si potrebbe far pagare il costo aggiuntivo al multato.
@ molti giovani sarebbero disposti a fare i Messi Comunali (anche a tempo determinato come i “novantisti” delle Poste) se solo le Amministrazioni dessero loro una paga decente, invece i Comuni medio-grandi preferiscono affidarsi alle Poste con costi superiori e servizio scadedente…misteri italiani…