L’assurdo dibattito “solidarietà vs sovranità” e il vero federalismo — di Enrico Zanetti
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Enrico Zanetti.
Man mano che aumentano le possibilità che anche Paesi di prima grandezza dell’Unione europea possano ritrovarsi nelle condizioni di chiedere l’attivazione dello scudo anti-spread (pur essendo a tutt’oggi un meccanismo più vago che compiutamente definito), cresce il dibattito sullo scambio che l’Europa a trazione teutonica vuole imporre tra solidarietà e sovranità.
Chiedi la solidarietà dell’Europa?
Allora ti rassegni ad un parziale sacrificio di sovranità, accettando alcuni dettami da parte di chi ti aiuta ed i relativi controlli. In verità, si fatica davvero a comprendere come si possa ritenere opinabile un approccio di questo tipo.
Se il dibattito attiene al merito dei vincoli di indirizzo che l’Europa pretende di imporre in cambio della solidarietà, ci può stare eccome e, da questo punto di vista, più di qualche posizione della Germania pare suscettibile di perplessità.
Se pero’ il dibattito attiene proprio al metodo della contropartita “acquisizione di aiuti – cessione di sovranità”, allora non ci siamo davvero.
Perché mai un soggetto che si è ritrovato nelle peste, evidentemente per la sua scarsa oculatezza gestionale, dovrebbe pretendere aiuti a scatola chiusa?
Anche le imprese, quando vanno in difficoltà e chiedono di essere ammesse a piani di risanamento, subiscono più o meno pesanti limitazioni alla sovranità gestionale dei loro organi apicali. Noi italiani, in particolare, invece che dibattere sulla opportunità di questa sacrosanta impostazione a livello europeo, dovremmo cominciare seriamente a dibattere sulla scelleratezza della sua totale assenza a livello nazionale.
Nel nostro Paese, sono una manciata le regioni che producono un gettito superiore a quello che trattengono o vedono restituito sul loro territorio.
Queste regioni, tuttavia, non hanno alcuna voce in capitolo quando si tratta di operare redistribuzioni di risorse, come recentemente avvenuto con gli 800 milioni di allentamento del patto di stabilita’ a favore dei Comuni.
Perché una regione, che di fatto contribuisce al sostentamento di altre, non dovrebbe poter pretendere che il suo avanzo fiscale venga quanto meno destinato alle sole regioni che, ad esempio, non presentano addirittura incidenze di dipendenti regionali sulla popolazione maggiori dei propri e nemmeno livelli remunerativi dei medesimi addirittura superiori a quelli che loro, regioni ricche e sceme, applicano ai propri?
Più passa il tempo e più si fa insostenibile, per queste regioni, la circostanza di essere, al tempo stesso, da un lato parte debole insieme a tutta l’Italia di un’Europa che, per dare, giustamente pretende e dall’altro parte forte di una Italia in cui chi chiede non è disposto a dare nulla.
Prima che sia troppo tardi, la smettiamo di criticare quello che ragionevolmente accade in Europa e cominciamo a fare semmai in modo che proprio questo accada pure in Italia?
Si chiama federalismo.
Quello vero, non la patacca che ci è stata sino a qui propinata.
Sacrosanto. Detto da un non leghista. Ma il problema è ancora più ampio. Quando una cosa è sostenibile (sanità pubblica, istituzioni pseudo-democratiche elefantiache, ecc…) ? Per questo il mercato, ben regolamentato, è necessario. Specialmente in Italia. Direi che siamo grandicelli per iniziare a prenderci delle responsabilità. Sarebbe inoltre utile che molti docenti, specialmente economisti, escano fuori dai loro bunker nelle facoltà e vadano in Parlamento. Con tutto rispetto per l’apporto dato da Scilipoti e simili …
Lo Stato ha in contratto in essere con i cittadini che lo formano. Tu non rubi ed io difendo le tue cose, tu non uccidi e io ti proteggo, tu paghi le tasse ed io ti restituisco i servizi, tu prendi le armi per difendere i miei confini ed io ti assicuro dei diritti ecc…ecc… Io ho più volte nel corso della mia vita ribadito l’adesione a questo contratto. Se il signor Stato Italiano vuole cedere ad altri queste cose che “per delega” gli ho dato (ma che formalmente sono mie a che posso ritirargli quando meglio credo), non sarebbe il caso di chiedermelo? Si chiama Rederendum di adesione alla Unione Europea. E se mi deve chiedere di aderire a questa cosa (o coso), non sarebbe il caso che mi spiegasse cosa questa cosa o coso sono? Una Banca? Una Confederazione? Una Unione? Una moneta? Un Ipotesi? Un Popolo? Una Nazione? Un DICO? Una convivenza? Un COCOPRO? Cosa unisce un pastore di renne lappone ad un pastore di capre dell’isola di Kos? E un banchiere di Francoforte ad una parrucchiera di Toledo?
Sacrosanto anche per me. L’alternativa è la disgregazione dell’Italia, dal basso.
Sembra il momento giusto per cambiare pagina, spero che succeda. Le regioni virtuose hanno il diritto di comportarsi in Italia come la Germania in Europa. Proporre un vero federalismo alla Cavour non significa essere anti-italiani.
Sacrosanto. Non mi scandalizza la posizione dura della Germania, non mi stupisce che parte degli italiani la trovino ingiustificata. E’ quella parte di italiani che reputa sia normale ed auspicabile che la parte più ricca del paese contribuisca al mantenimento della rimanente. Un principio di solidarietà forse corretto sulla carta, ma chi dubita che dopo 150 anni in Italia non abbia portato altro che sprechi mantenendo inalterati il divario Nord-Sud ?. Certamente un maggiore controllo dalla parte creditrice sarebbe stato salvifico. Quindi perché aspettarsi un atteggiamento diverso da Merkell ed elettori.
Per me, che ho la fortuna di vivere e lavorare nella parte ricca e produttiva del paese (sarà una fortuna?) l’idea che per ottenere credito e aiuto in nome di una pseudo “solidarietà” europea si debba accettare come contropartita la riduzione della propria “sovranità” in favore del “creditore” , per quanto comprensibile” è un boccone amaro da digerire. Lo è pensando che ancora oggi tale principio non è applicato quando la parte ricca del paese continua, in nome di una “solidarietà” nazionale, ad essere “creditrice” nei confronti di un’altra parte, che trova scontato intascare senza controllo.
Auspico che il punto 10 del manifesto del movimento fermareildeclino sia last but not least, perché di prioritaria attuazione prima che la nazione si disgreghi da sé sotto la spinta della crisi, perchè finchè va tutto bene, si sopporta… poi no
@Giordano
Visto che la parola sacrosanto abbonda dico solo: bravo Giordano. Parole sacrosante. Nulla da dire, solo aggiungere a chi parla per luoghi comuni di digitare sul proprio bel PC le parole Ida Magli e leggere e comprendere un po’.
@Marcello
Infatti. La parte più curiosa del tanto utilizzato aggettivo sarosanto, poi, sta nel fatto che qui si parla principalemente di cose che nulla hanno di sacro e tantomeno di santo. Lo sterco del diavolo, dicevano illo tempore. L’Europa non sta andando a meretrici perchè abbiamo dilapidato quattrini, ma perchè non sapendo nè dove stavamo andando, nè cosa ci stavano facendo fare, nè tantomeno dove avremmo voluto parare, abbiamo pensato che tutto fosse permesso. E così abbiamo fatto. Una casa comune si può costruire senza quattrini, ma non se son si sa che cosa è una casa. Il resto sono tecnicismi ipotetici artefatti per coprire altri tecnicismi già falliti.
Non so voi ma io mi vergogno molto quando penso a Monti in giro per l’Europa con il cappello in mano..Dobbiamo salvarci da SOLI!!!!!!!Gli altri ci aiuteranno seriamente solo se iniziamo prima noi..mi sembra talmente assurdo che questo establishment non lo capisca che non so a che punto dovremo arrivare prima che qualcuno si muova..Come possiamo pretendere aiuti quando noi stessi accettiamo tutte le assurdita’ che si leggono sui giornali(situazione siciliana e non solo,scandali continui,intangibilita’ del patrimonio pubblico,ricorso alla cdp etc).Sono veramente arci stufa e molto incavolata|
@Giordano
Il contratto a cui Lei Sig. Giordano si riferisce NON ESISTE, se l’ha ne pubblichi una copia 🙂
Non bisogna usare le parole con significati non corretti.
Un contratto prevede, per essere tale, che due o più parti lo sottoscrivano e ciò NON è mai avvenuto nella vita di un cittadino o di un suddito (perchè questo siamo in itaglia).
…la visione antropomorfa dello stato è un COLOSSALE errore, che aiuta lo stato stesso e i suoi burocrati a perpetuare la loro esistenza a nostre spese.
Salut a tucc
AlxGmb
@Giordano
Recedo dal contratto.
@Marco Tizzi
Anch’io
….chi ne ha una copia lo posti, sono interessato soprattuto a “durata e recesso”
Purtroppo sempre più mi convinco che i nostri politici e media vorrebbero un’europa federale costruita secondo il modello federalista italiano. Che ha pure il vantaggio di prevedere regioni e province a statuto speciale, quindi senz’altro più avanzato di quello USA o Svizzero.
Resta peraltro, a mio avviso, un aspetto concreto di cui mi sembra si parli assai poco – e cioè: come pensa, la dottoressa Merkel, di “commissariare” gli Stati eventualmente inadempienti?
Lei, da brava tedesca, ragiona sulla base delle sue realtà. Parte quindi dal presupposto che un archivio di Stato o di un qualsiasi Ente pubblico sia un sistema organizzato e funzionante, che un bilancio regionale o comunale sia un documento suscettibile di revisione, e cosí via. Se vuole sapere cosa costa la gestione di un determinato reparto di un determinato ospedale in un qualsiasi angolo della Germania non ha che da far partire la relativa schermata. La dottoressa Merkel non può neanche immaginare che una regione non sappia quanti dipendenti ha o che in determinate zone possano esistere decine di migliaia di case abusive non accastate (ma allacciate ai servizi!) – cosí come non può immaginare un sindaco che candidamente ammetta in televisione di non sapere dove siano finiti 4 o 5 miliardi. Non che in Germania non si sprechino i soldi – anzi: ma le spese sono tutte documentate/documentabili, per quanto spesso contestabili.
Di fatto è concretamente impossibile “commissariare” realtà come Grecia, Sicilia o “pubbliche amministrazioni” mediterranee – almeno non con metodi democratici, e non senza il rischio di una guerra civile.
La Merkel, che è tutto fuorché stupida, lo sa – deve saperlo: pertanto la sua minaccia/richiesta di “commissariamento” è – a mio avviso – solo un “paravento”, un modo per indorare ai suoi concittadini l’indigeribile pillola di quella che in Germania viene chiamata “Transferunion”, cioè un'”unione” basata su un costante flusso di trasferimenti dalle aree produttive alle aree non-sviluppabili (appunto Grecia, Portogallo, Spagna, Sud-Italia). Lei (e il suo “assistente” Schäuble) sanno che la “Transferunion” è il prezzo necessario per salvare il “grande progetto europeo” di Adenauer & Kohl. Un prezzo che la stragrande maggioranza dei tedeschi non sarebbe assolutamente disposto a pagare. Ma l’obiettivo della dottoressa Merkel non è la difesa degli interessi tedeschi, bensí la realizzazione del “sogno europeo”, la creazione degli “Stati Uniti d’Europa”, come soluzione storica al problema della Germania: con la definitiva rinuncia ad una propria identità nazionale (che l’elité tedesca tende sostanzialmente a vedere come ipoteca storica) a favore di una nuova identità europea. “Germania delenda est”.
Strano che questa cancelliera super-europeista sia decisamente “malvista” nel resto d’Europa e che sia invece (ancora) molto “benvista” proprio da quei suoi cittadini di cui sta gradualmente sacrificando gli interessi. O forse sono gli altri “europei”, a non condividere il sogno di un superamento degli Stati nazionali?
@AlxGmb
Hobbes; stato = contratto sociale. Spinoza ; stato = contratto SOCIETATIS; Grozio = contratto fra moltitudine e potere; locke…….. Insomma di contratti ce ne sarebbero per definire lo stato. Se lei ha una carta d’identita’, il passaporto, ecc… Il contratto l’ha firmato….eccome!
Musica per le mie orecchie emiliane….
x AlxGmb, clagir, Marco Tizzi
RINUNCIA ALLA CITTADINANZA – La domanda deve essere presentata al ministero dell’Interno tramite raccomandata con ricevuta di ritorno al seguente indirizzo:
Dipartimento per le liberta’ civili e l’immigrazione Direzione centrale per i diritti civili, la cittadinanza e l’immigrazione Via Cavour, 6 00184 ROMA
@Giordano
Quindi io dovrei essere espulso dalla terra in cui sono nato e cresciuto perché non mi piace lo Stato che la governa con le armi?
E se invece se ne andasse lo Stato?
Lei non sarebbe espulso dallo stato. Non sarebbe, semplicemente, italiano. Ce ne sono tanti. Non è lei che ha scritto che voleva recedere dal contratto? Sarebbe un non-cittadino italiano ( ma anche russo, cinese, e perchè no, di Anguilla) in Italia. Potrebbe, peraltro, rimanere di nazionalità italiana (la Nazione non è lo Stato. Il contratto che dite non esistere è con lo Stato, non con la Nazione). Sarebbe apolide. Ovviamente è una provocazione (percorribile). E le polemiche ultime sulla sovranità dei parlamenti suscitate dalle parole di Monti nell’intervista a Spiegel dimostrano che il dibattito sulla cessione di sovranità non è “assurdo”. E che non tutto può essere spiegato e costruito su basi economiche e finanziarie. C’è altro. Ed è quello che a questo casino che è l’Unione Europea, manca. Lei propone giustamente che se ne vada lo Stato, ammettendo, implicitamente, che il “contratto” esiste. Io – dice lei – individuo assoluto, con i miei diritti “naturali” rimango qui, mentre lo Stato – organismo fittizio, sovrastruttura che mi impedisce di godere (perchè glieli ho ceduti) di tutti i “diritti naturali” – se ne va. Si chiama anarchia.
@Giordano
Infatti sono un anarchico convinto, non credo di averlo mai nascosto.
Un apolide l’ho conosciuto, in effetti, mi ha sempre suscitato un profondo interesse e un’innata simpatia. Ma ha il problema contrario: non può uscire dal Paese.
Non si scappa, lo Stato decide sempre e comunque, col potere delle armi, chi va dove e chi fa cosa.
E chi vola giù dalle finestre.
Lei è anarchico. Ma lo status di anarchico non è tutelato dall stato in quanto l’anarchico non vuole lo Stato. L’apolide, invece, è tutelato nel suo esserlo proprio dallo stato e rinuncia più che altro a doveri morali con lo Stato, in quanto è soggetto alle leggi italiane (sennò gli italiani farebbero tutti domanda……) e gode degli stessi diritti (tranne quello del voto), nel senso che se uno è apolide non gli possono sparere impunemente perchè la polizia lo difende, se si rompe una gamba viene curato ecc…. Io penso che cercherò di diventare apolide se va avanti questo progetto di Europa che mi fa vomitare e che non assomiglia, è il quarto Reich. In alternativa cercherò di avere altra cittadinanza.
@Giordano
Il piano è buono, concordo sugli scopi e sulle preoccupazioni. Resta da capire quale altra cittadinanza scegliere. Forse quella svizzera è la meno oppressiva.
Teniamoci in contatto, chissà…
Però faccio notare che gli anarchici sono oppressi in Italia più che in ogni altro Paese occidentale: la comunità di “Christiania” a Copenhagen da noi non potrebbe mai esistere, per dirne una. E negli “anni di piombo” c’è stato un vero e proprio piano di annullamento delle comunità anarchiche in Italia, cosa mai accaduta altrove. Paradossalmente il pensiero anti-fascista è stato molto più avversato del pensiero fascista.
Io penso che sarebbe possibile, con un governo diverso, istituire comunità libertarie anche all’interno dello Stato. Ma ci vuole apertura politica dall’altra parte, perché se ogni cosa vien risolta con le armi non si va da nessuna parte.
Gli Svizzeri hanno lucrato sulle peggiori disgrazie dell’Umanità e scrivevano sui cartelli fuori dai negozi “Vietato entrare ai cani ed agli Italiani”. Non mi sembra il target migliore. Il maggior numero di anrchici ammazzati è stato in URSS, e ha un senso. Negli anni di piombo sono successe cose di cui (forse) sapremo fra 50 o sessant’anni. Detto ciò sono convinto che Pinelli si sia suicidato. Ma, ovviamente, è una opinione e non ci metterei la mano sul fuoco. Curioso che poi Calabresi sia stato assassinato dai vessilliferi di tutto, tranne che dell’anarchia. Personalemnte penso che una qualche forma di organizzazione sia naturale in ogni gruppo nell’intimo di ognuno di noi. Tutto sta a trovare un equilibrio condiviso.
@Giordano
Be’, su Pinelli non sono (ovviamente?) d’accordo, carte processuali alla mano.
Su Calabresi, sull’URSS e sulle altre considerazioni assolutamente sì.
Anche sulla Svizzera, forse, ma oggi è probabilmente il Paese più libero.
Alternative?
Ne vedo poche.
Anche se il periodo è quello dei grandi cambiamenti: i prossimi anni saranno di grande fervore.
@Giordano
Ah, ricordo che la verità giudiziaria su Pinelli non è il suicidio, ma il “malore attivo”, cioé un malore che ha provocato lo svenimento (è accertato che durante la caduta non fosse cosciente) quando Pino stava davanti alla finestra aperta (a dicembre, senza riscaldamento).
Il PM era Gerardo D’Ambrosio, poi famoso per aver diretto il pool di “Mani Pulite”, attualmente senatore eletto tra le file del PD.