26
Nov
2009

Landesbanken-Odyssey: i contribuenti tedeschi ringraziano

Continua il nostro Landesbanken-watch. Giusto così per non farci mancare il buonumore. Incominciamo con Bayern LB, sì proprio lei, la banca con gli alberghi a cinque stelle. Ebbene, la cassaforte bavarese, dopo i 10 miliardi di iniezione di liquidità garantiti dal governo regionale, pareva essere ormai al di là del guado, quando sono esplose le difficoltà di Hypo Group Alpe Adria, sua controllata rilevata improvvidamente nel 2007 e da sempre nota per aver problemi di capitalizzazione; HGAA ha dato chiari segnali di cedimento a causa del crollo degli affari ad Est, in particolar modo in Croazia, dove i fallimenti di piccole e medie imprese negli ultimi mesi si sono infittiti. Alpe Adria ha già ricevuto lo scorso anno 900 milioni di euro dal governo austriaco e 700 dalla controllante bavarese. Ebbene, nel 2009 Bayern LB sarà così nuovamente in rosso, per più di un miliardo di euro. Il governatore della Baviera Seehofer (CSU) ha smentito che dal bilancio del Land possano uscire ancora denari per aggiustarne i conti: “Ora tocca ad Austria e Carinzia attivarsi”. Di fusioni con la LBBW del vicino Baden-Württemberg non si parla più; i diversi governatori mal digeriscono l’idea di dover fare a meno di un importante centro di potere. A dimostrazione di quanto poco siano contenti di essere intervistati sul tema propongo ai lettori questo reportage (in tedesco) firmato ARD. Ma il circo targato Bayern LB non si ferma qui. E no, perché il gruppo bavarese avrebbe in animo di scendere sotto il 50% in Saar LB, piccola banca regionale del Land omonimo, acquisita dal gruppo bavarese nel 2002 per la sua scarsa rentability. Ottimo. A chi andrà dunque il 25,2%? A qualche privato misericordioso, direte voi. Niente affatto. Si torna agli antichi fasti: la palla passa cioè al Land della Saar. Che quest’ultimo sia iperindebitato non è granché importante, tanto c’è il contribuente. Più divertente è constatare che ad appoggiare l’idea ci si è messo pure il neo-Ministro dell’Economia Christoph Hartmann, leader locale dell’FDP, ossia il partito liberale. Chapeau! Un indignato Gerald Braunberger sulla FAZ l’ha definita “politica del campanile” (Kirchturmpolitik). Sottoscriviamo e chiudiamo il post con un flash su West LB, la banca da cui una decina di anni fa prese la mosse la Commissione Europea per eliminare i privilegi delle Landesbanken. Nella giornata di ieri in Germania è stato infatti ufficialmente dato il via per la costituzione della prima Bad-Bank del paese, la quale servirà ad ospitare i titoli tossici di uno degli istituti più colpiti dalla crisi finanziaria. Quel che più impressiona è che a dover rilanciare la West LB debba temporaneamente -fino al 2011- essere lo Stato centrale, attraverso il fondo di stabilizzazione creato lo scorso anno (SoFFin). Per la prima volta, anche il Bund entra in una banca regionale e copre con tre miliardi di euro parte delle perdite. Olè. Il nuovo che avanza. Non si capisce per quale ragione dove non sono riusciti i governi locali e le casse di risparmio, dovrebbe riuscire la federazione. Mistero. Eppure secondo il Ministro delle Finanze del Nord-Reno Westfalia Linssen (CDU) questo “sarebbe l’inizio di un nuovo futuro”. Non sappiamo bene di quale futuro parli, di certo non è quello dei contribuenti.

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8 Responses

  1. luigi zoppoli

    Non c’è che dire! Anche nelle lande teutoniche quanto a regalini ai contribuenti sono generose le autorità politiche.

  2. andrea lucangeli

    Ma c’è ancora qualche anima pia che crede nell’Unione Europea? Suvvia, siamo seri, la UE non ha anima, non esiste, è una masnada di burocrati cocainomani, relativisti e scristianizzati.- Un esercito di parassiti strapagati e mal sopportati dai popoli nazionali.- Due sedi principali da megalomani (Bruxelles e Strasburgo), decine e decine di sedi secondarie, politici “trombati” in casa mandati al confino, migliaia di funzionari, peso politico = zero…..

  3. Luigi

    a dire il vero quando sono in ballo i cosidetti “interessi strategici” di Francia e Germania l’UE si guarda bene dall’intervenire, e se accenna ad una minima reazione arrivano in men che non si dica gli altola’ dei vari cancellieri, presidenti della repubblica e ministri assortiti. Nello specifico settore bancario, mentre in Inghilterra si finira’ col dividere in tanti pezzi quelle banche che hanno ricevuto l’aiuto dallo stato, in Francia e Germania quatti quatti si stanno preparando, ovviamente ricapitalizzati dai governi senza troppe discussioni e senza cambiamenti sostanziali di management, ad acquisire quote di mercato lasciate libere dal ritiro delle grandi banche statunitensi. in Cina per fare un esempio, per la prossima quotazione della Agricultural Bank, la piu’piccola tra le quattro grandi banche nazionali, sono state ammesse ad acquistare azioni due sole banche straniere, una canadese (del Quebec) ed una francese (Credit Agricole) perche’ davano “buone garanzie”, e naturalmente essendo le banche cinesi tutte sotto il controllo statale questo tipo di garanzie non possono che venire fornite dal governo francese…Ancora qualche anno caro Boggero e leggeremo sui giornali economici i dettagli delle acquisizioni di Deutsche Bank, Commerzbank e compagnia ragliante teutonica.

  4. La Francia e la Germania sono il motore dell’Europa, o almeno lo sono state. Ecco perché in teoria ed in pratica le maglie della Commissione sono sempre più larghe nel valutare ciò che non va a Berlino e a Parigi, dalla situazione del deficit alla violazione delle regole della concorrenza. La Germania oscilla da tempo tra due opposti: il considerarsi autosufficiente e considerare l’Europa un aggancio fondamentale per far sentire la propria voce nel mondo. Il peso e i movimenti della Germania si capiscono in questa perenne oscillazione tra “nazionalismo” ed “europeismo”.

  5. andrea lucangeli

    Ma scusate, di che Unione Europea stiamo discutendo? L’Europa senza (di fatto) il Regno Unito è un’Europa destinata a rimanere zoppa.- O stiamo parlando di un “direttorio” Francia-Germania con al seguito l’intendenza (cioè Italia, Spagna e tutti i paesi dell’est)? Questo “accrocchio” (supercostoso) non funziona, paralizzato da veti incrociati ed interessi nazionali.- E smettiamola pure con la retorica dell’Europa dei gggiovani (con 3 g), che sarebbero così “illuminati” da sentirsi pienamente europei: balle! Non basta farsi tre mesi di “cazzeggio” con Erasmus per sentirsi europei….- Se entri in un pub di Edimburgo o di Dublino e parli ai giovani dell’Unione Europea ti guardano come un marziano. Loro sono Scottish and Irish e – di certo – si sentono più vicini a New Jork e Boston che non a…..Caltanissetta…..- Con buona pace dei “visionari” Spinelli, Adenauer e Schuman….

  6. Luigi

    vero che l’Europa e’ stata concepita sopratutto per evitare nuovi e sanguinosi scontri tra francesi e tedeschi. Ma ormai questa giustificazione e’ diventata storica e non piu’ pratica. Resta solamente l’atteggiamento, piu’ francese che tedesco per amor di verita’, per cui l’Europa e’ lo strumento principale per avanzare gli interessi geopolitici dei due paesi, e gli altri dovrebbero semplicemente adattarsi e chiudere la bocca, secondo una memorabile battura di Chirac di qualche anno fa. Un atteggiamento del genere alla lunga finira’ per creare attriti e tensioni maggiori di quelli storici franco-tedeschi. Quanto al Regno Unito avrebbero dovuto rafforzare i legami storici con le ex colonie riunite nel Commonwealth, invece di perseguire l’entrata in un raggruppamento chiaramente non interessato quando non addirittura ostile al loro ingresso (di nuovo i francesi, per bocca di De Gaulle, uno tra i peggiori politici mai apparso in Europa)

  7. Lungi da me volerla smentire. E’ tutto vero. Io non ho espresso giudizi di valore, ma chiarito quale fosse la situazione. Come detto, la Germania è più tentennante. E lo si vede anche in questi ultimi mesi.

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