La Troika e la “strage degli innocenti”
“Grecia, strage degli innocenti: +43% di mortalità infantile dopo i tagli alla sanità”. Così titola oggi la Repubblica un articolo di Andrea Tarquini che riprende i risultati di una ricerca pubblicata sulla rivista Lancet (“Greece’s health crisis: from austerity to denialism” – PDF). In effetti, nel paper a p. 757 si legge:
“The long-term fall in infant mortality has reversed, rising by 43% between 2008 and 2010”.
La fonte citata è il database della Organizzazione Mondiale della Sanità. Siamo andati a controllare e abbiamo fatto una scoperta interessante che ci ha fatto tornare alla mente il vecchio detto: se li torturi abbastanza a lungo, i dati confessano sempre.
Il dato riportato nell’articolo di Repubblica è corretto ma, come risulta evidente dal grafico qui sotto riportato, privo di contesto.
Fonte: elaborazione su dati WHO (http://www.euro.who.int/en/data-and-evidence/databases)
Tra il 2008 ed il 2010 il numero di morti per 1000 bambini nati vivi in Grecia è aumentato da 2,65 a 3,8 (+43%). Ma la vera anomalia pare essere il dato di partenza non quello finale. Se confrontiamo il dato della “vittima dell’austerità” con quello della “carnefice” Germania scopriamo che nel 2008 il tasso di mortalità tedesco era pari a 3,54, superiore del 33% rispetto a quello greco: nel 2011 il tasso di mortalità in Grecia è sceso a 3,35 valore di poco inferiore rispetto a quello registrato in Germania nel 2010.
Quanto alla austerità ed ai tagli è forse utile ricordare che nel periodo fra il 2000 ed il 2009 in Grecia la spesa sanitaria procapite è cresciuta (PDF) ad un tasso del 5,7% a fronte di una media UE del 4,6%. Nel 2010, anno in cui si è operato un taglio del 6,7%, la spesa risultava quindi ancora superiore del 54% rispetto a dieci anni prima (+12% rispetto al 2007),di poco superiore alla media europea e sostanzialmente allineata con quella del nostro Paese (2.244 € in Grecia contro i 2.282 € in Italia).
Lies, damned lies and statistics.
Complimenti all’Autore del post per aver puntualmente rilevato, dati e cifre alla mano, l’uso improprio, nel caso di specie, dell’espressione “strage degli innocenti”. Non resta che segnalare il refuso al Signor Tarquini e a Repubblica, con la speranza che pubblichino una rettifica, nell’interesse dei loro lettori.
Anche se l’austerità sta creando condizioni difficili e al limite della sostenibilità dei cittadini, dobbiamo ricordare ancora una volta che cosa hanno fatto in passato i politici greci e quanto è cresciuta la spesa pubblica nel decennio precedente?
Se non cresci e continui ad indebitarti, alla fine il conto da pagare arriva sempre. Inoltre sappiamo bene quali sarebbero le alternative all’austerità e ai tagli dei vari giornalai filosofi di retorica, ovvero l’illusione di poter perpetrare l’impossibile. Chiedete a chi diceva che nel lungo periodo siamo tutti morti…
Ottimo articolo. Comunque credo che sempre meno gente creda alle idiozie che scrive Repubblica soprattutto in campo economico e finanziario… Per me tra pochi anni venderà meno della metà di oggi e spero che in 10 anni fallisca definitivamente.