La Soda Tax del ministro Balduzzi non sembra una buona idea — di Diego d’Andria
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Diego d’Andria.
Come se la pressione fiscale italiana non fosse già a livelli spaventosamente elevati, il ministro Balduzzi propone di introdurre un’accisa sul prezzo di alcune bevande ad alto tenore calorico, con il fine di ridurre il fenomeno dell’obesità giovanile e non. Il gettito, si legge sul Corriere della Sera, sarebbe poi destinato a “campagne di prevenzione e di promozione di corretti stili di vita e ad alcuni interventi mirati in campo sanitario”.
Nel suo articolo “Che spazzatura la tassa sul junk food” apparso qui su Chicago-Blog, Lucia Quaglino ha già evidenziato importanti pecche della proposta. Riassumendo, la “Balduzzi Tax” sarebbe: A) poco utile a ridurre l’obesità, a causa del fatto che numerosi altri sono i cibi che apportano tante calorie alla dieta (particolarmente quella mediterranea: pasta, olio… per non parlare di patatine fritte e snack caramellati); B) l’imposta è regressiva, dato che i cibi-spazzatura sono solitamente consumati in proporzioni maggiori dalle fasce di reddito inferiori; C) l’idea di impiegare parte del gettito per finanziare la sanità, partendo dall’assunto che le persone obese gravano maggiormente il sistema sanitario nazionale (per maggior incidenza di varie patologie, fra cui quelle cardiache) e perciò dovrebbero proporzionalmente contribuirvi di più, è fallace perché tali contribuenti già partecipano alle spese sanitarie attraverso la tassazione generale, ma al contempo sono impossibilitati ad optare per una copertura sanitaria privata.
Condividendo quanto già detto, vorrei aggiungere ancora qualche considerazione, che inesorabilmente contrasta la proposta del ministro Balduzzi e ne evidenzia l’inadeguatezza. Lasciando da parte quanto si legge, secondo cui la tassa colpirebbe solo le bottigliette da 33 cl. (e le bottiglie da 1 litro o più? Le bevande sfuse alla spina? Non ci è dato sapere se saranno esentate o tassate proporzionalmente alla capienza del recipiente…), andiamo con ordine:
- cominciamo con l’osservare che l’imposta non colpisce solo gli obesi. Il danno sanitario causato a ciascun contribuente dal consumo di un’unità addizionale di bevanda zuccherata non è uguale per tutti, né tale danno sanitario segue necessariamente un andamento lineare al crescere del consumo pro capite. Per fare un esempio, molte persone sane consumano spesso qualche cocktail contenente bevande a base di soda e zuccherate, e tali persone pagheranno la Balduzzi Tax a fronte di benefici sanitari minimi o nulli. Per questi contribuenti, la Balduzzi Tax comporta una perdita secca senza alcun beneficio in contropartita, a meno che il gettito sia impiegato non per campagne di sensibilizzazione, ma piuttosto per ridurre la tassazione generale. Purtroppo, sia il presente governo Monti sia tutti quelli che l’hanno preceduto negli ultimi 20 anni, hanno oramai un debito di credibilità circa la concreta volontà di ridurre tassazione e spesa pubblica, sia pur solo di qualche centinaia di milioni d’euro. Pertanto, è molto probabile che la Balduzzi Tax si sostanzi in gettito aggiuntivo piuttosto che sostitutivo di altri tributi. (Nota per i più secchioni: in un paese come l’Italia dove la tassazione indiretta è già elevata, anche un piccolo aumento di quest’ultima può causare grandi perdite di benessere; la Balduzzi Tax si somma all’IVA ed ad altri eventuali balzelli, e l’eccesso di pressione aumenta in ragione quadratica).
- Ma ammettiamo pure che, per il bene dei concittadini malati d’obesità, tutti gli altri contribuenti non a rischio obesità accettino di farsi carico degli oneri aggiuntivi suddetti. Ci possiamo attendere una riduzione dell’apporto calorico da parte delle persone a rischio obesità? Probabilmente no. Una parte non trascurabile della letteratura in merito ha mostrato una notevole inelasticità dei consumi rispetto al prezzo, evidenziando quindi come l’obesità nasca spesso da forme di dipendenza (psicologica, oltre che fisica) che difficilmente vengono contrastate da piccoli aumenti del prezzo dei cibi ipercalorici. Insomma, per ridurre sensibilmente tali consumi, l’imposta dovrebbe essere con tutta probabilità ben maggiore di 3 cent./€, e quindi dovrebbe essere molto più distorsiva dei consumi dei cittadini non obesi. Inoltre, è noto che una componente causale dell’obesità è individuabile in stili di vita sedentari, i quali non sono influenzati dall’imposta.
- Quindi, l’affermazione del ministro secondo cui l’imposta “non crea problemi ai consumatori né ai produttori” è falsa, ed in più smentisce la potenziale efficacia del provvedimento. Perché infatti delle due: o l’imposta riesce a ridurre i consumi e quindi l’obesità (e dunque crea sì problemi ai produttori ed ai consumatori sani, riducendo la domanda di tali beni sul mercato); oppure l’imposta non riduce il consumo di bevande ipercaloriche, ed allora crea problemi comunque a tutti i consumatori (obesi e non, riducendo il reddito spendibile a parità di bevande consumate), seppure in modo “stealth” e poco evidente.
In conclusione, mi piacerebbe domandare al ministro Balduzzi: ma è davvero il momento di proporre roba del genere, andando ad emulare malamente i provvedimenti di alcune amministrazioni USA già molto criticati oltreoceano? E se pure volessimo credere per fede ai benefici effetti sulla salute pubblica della tassa in questione, prestando orecchio al tam-tam mediatico della stampa statunitense più leftist, non sarebbe opportuno associarla ad una (comunque auspicabile) riduzione della tassazione generale, finanziata dal gettito ottenuto?
stia tranquillo il ministro invece di inventare stupide e cervellotiche tasse per salvare la linea degli italiani, basteranno quelle esistenti a farli dimagrire …
P.S. “”” NON SOPPORTO CHI MI VUOLE SALVARE DA ME STESSO “””
Se prendiamo in considerazione la vicina francia l’introduzione della stessa tassa ha portato un incremento del 35% sul costo di CocaCola e altre bevande, onestamente meglio una tassa su un consumo secondario facoltativo, che l’ennesima accisa sui carburanti, quindi ben venga una tassa sulle bevande zuccherine
@ANDREA
Qualcuno ha proposto di diminuire le accise sui carburanti?
No, anzi già si dice come si spenderanno sperpereranno i soldi incassati, con ulteriore gran dispendio di energie (degli altri) per adeguarsi a nuove cervellotiche modalità di incasso.
… faranno 250 ML da spendere per pubblicita’ progresso sulle reti rai e mediaset che poverine altrimenti come chiudono i bilanci?
C’è poco da dire su questa tassa: è lo Stato etico. Perfetta, inevitabile conseguenza del moralismo dilagante. Andiamo verso il pensiero unico: quante volte al giorno ci sentiamo ripetere dal mainstream che dobbiamo essere coesi? Ma coesi vuol dire tutti uniti ed affasciati? Affasciati mi suona un po’ sinistro (o destro?).
Fascisti?
Immagino poi che quali siano ” i corretti stili di vita” che Balduzzi si ripromette di promuovere lo deciderebbero i funzionari del suo ministero.
Un’altra idea ancora peggiore è la legge sul rientro dei “cervelli”.
Chi sarebbero questi cervelli? E di quei cervelli che non trovano lavoro oggi in Italia, cosa ne facciamo? Basta essere laureati per essere definiti “cervelli”?
Anche in psicologia e scienze infermieristiche? La legge comunque è del 2010.
Per me è meglio tassare la Coca Cola che la benzina. Tra l’altro i produttori di bevande gassate e junk food fanno profitti spaventosamente elevati (da spaccio di coca appunto). Andatevi a paragonare l’andamento di Coca Cola o Mc Donald’s con quello della Kraft, tanto per fare un esempio. E non credo che la Kraft sia un’aziendina.
Chi non la beve, o ne beve poca, non si accorgerà neanche della tassa, così come chi non fuma non si accorge neanche delle tasse sulle sigarette.
E che danneggia la propria salute pagherà, in proporzione, di più per lassistenza sanitaria. Che poi il sistema pubblico di assistenza sanitaria sia criticabile è altro discorso. Ma finché c’è è giusto che chi lo usa di più a seguito di sue libere scelte e non per un accidente del destino lo paghi di più.
Aggiungo un’altra cosa: se è vero che la tassa colpirebbe le lattine da 33 cc, è ancora più giusta. Una lattina da 33 cc è fatta apposta per incentivare un consumo eccessivo. Non a caso, un tempo, c’erano le bottigliette da 20 cc, che sono la dose giusta. Consiglio al riguardo la lettura de “Il dilemma dell’onnivoro” che spiega molto bene le strategie di marketing dei produttori di junk food con le mega-porzioni.
Se il problema è trovare nuove tasse meglio questa dei tiket sanitari.
Il problema vero è la mancanza di tagli che significa solo una cosa L ‘ INCAPACITA’ DI INCIDERE SULLA CORRUZIONE DELLA CLASSE POLITICA-egemonia degli interessi privati su quelli dei contribuenti AMEN
Ma hai visto mai che troviamo un ministro che propone di abbassare qualche tassa! La fantasia di chi sta al potere è illimitata. Siamo stati capaci di inventarci le tasse più inutili e assurde al solo scopo di “fare soldi”. Ma quale utilità sociale! E’ gente che vive nel mondo dei sogni, e della realtà che viviamo noi cittadini se ne straimpipa. Un esempio? Tutti i commercianti sanno che una volta all’anno viene negli esercizi commerciali un “tecnico” ad attaccare un piccolo adesivo verde ai registratori fiscali per una spesa di €. 70,00. QUALCUNO MI VUOLE SPIEGARE A CHE CA.. SERVE QUESTA OPERAZIONE OLTRE A FOTTERCI UN PO DI SOLDI? Forse anche ad ingrassare gente come il nostro ministro per fargli partorire meglio queste idee cervellotiche, o meglio, ridicole! Che si vergogni! (Ma ormai non si vergognano neanche più delle strr… che dicono)
Diamo atto che la fantasia non manca ai professori . Tasseranno anche il peto ? Sempre di gas si tratta e per di più dannoso (metano ) Inoltre proporrei una tassa sui brutti con relativi parametri da accatastare ad insindacabile giudizio di apposita commisione stile Miss Itaglia ! !
CI VUOLE LA GHIGLIOTTINA !!!!!!!