La rivoluzione preindustriale del Movimento 5 Stelle
Questo articolo è pubblicato oggi su Il Foglio.
Delle mooncup non sapevo nemmeno l’esistenza, anche se la loro invenzione e messa in commercio è coeva a quella degli assorbenti (http://www.mum.org). Non credo di essere l’unica a non conoscerle, considerando che non è proprio semplice trovarle nelle parafarmacie o nei supermercati. Questo vuol dire che forse non sono un prodotto straordinariamente utile, una di quelle cose che se non ci fossero bisognerebbe inventarle, come si è dimostrato invece per altri, più comuni strumenti di igiene femminile.
In Italia, sono diventate un argomento di discussione da quando il Movimento 5 stelle ne ha fatto un’esempio di virtù ecologista. Non solo Grillo le ha sponsorizzate, a quanto si legge, nei suoi tour, ma gli e le aderenti al suo partito ne incentivano l’uso (così Federica Daga, capolista in Lazio; e Michele P, nel blog di Grillo).
Ci si chiederà cosa mai c’azzecchi un partito politico con l’intimità dell’igiene femminile, ma in fondo, se si guarda bene al Movimento 5 stelle, si può leggere un disegno coerente e razionale che, dalla produzione casalinga di detersivi al limone fino alle coppe della luna, prefigura il ritorno a uno stile di vita preindustriale.
Ho il sospetto che la maggior parte degli elettori del Movimento 5 stelle non abbia nemmeno letto il programma politico del partito. Bastava fermarsi al livello della protesta, agli sbotti di Grillo, alle sue minacce per essere convinti che il cambiamento fosse lì.
Gli stessi ammiccamenti di alcuni industriali come Del Vecchio o Biasion possono motivarsi come un appoggio di superficie verso quei no grillini alla vessazione burocratica e fiscale verso la quale chi avrebbe dovuto rappresentare in politica la cultura d’impresa non ha saputo dare una risposta.
Ma quei no rappresentano solo una parte del programma di Grillo. Come ogni partito che si presentano alle elezioni, anche M5S ha però un programma che non è fatto solo di rifiuti e ricuse, ma pure di proposte.
Il filo rosso di queste proposte è appunto una regressione a una sorta di economia ecologista di sussistenza, fatta di rimedi naturali, autoproduzione e autoconsumo dei beni di prima necessità, fanatiche decrescite in armonia con il Creato, rinnegamenti di una società del benessere che viene posta in contrapposizione netta con la preservazione del pianeta.
Tutti in bici, perché le bici non inquinano, e pazienza se le distanze che oggi percorriamo per raggiungere le nostre famiglie piuttosto che i luoghi di lavoro non sono proprio quelle dei contadi medioevali e se quindi non sarà l’incentivo all’uso delle bici comunali che risolverà il problema dell’inquinamento automobilistico.
Energia solare e eolica a iosa, perché sono fonti pulite e rinnovabili, e pazienza se non bastano a garantire l’energia necessaria agli stabilimenti industriali o l’illuminazione pubblica di notte, che dovranno quindi essere pur sempre fornite dalle fonti energetiche tradizionali.
Per le donne, sensibilizzazione (ci si augura solo quella!) all’uso delle coppe della luna, altro che assorbenti di cotone, che saranno pure riutilizzabili ma vanno lavati col detersivo. E poco importa la praticità, l’igiene, o anche solo quel minimo senso del pudore che vuole che le donne siano libere di scegliere come meglio sentirsi “in ordine”, senza avere il fiato della politica sul collo anche per cose così delicate e riservate.
Ma, soprattutto, poco importa che i prodotti usa e getta entrati in commercio su larga scala dopo il secondo dopoguerra hanno fatto la felicità di miliardi di donne, liberandole – insieme ad altri prodotti tipici dell’economia del benessere come gli elettrodomestici – dal giogo di una vita faticosa e scomoda.
Snobbando le possibilità stesse che il progresso ci sta offrendo in tema di smaltimento, riciclo e riuso dei rifiuti (compresi quelli per l’igiene femminile), la via breve di un ecologismo poco fantasioso è quella di offrire il passato come alternativa a un futuro da inventare e migliorare, di tendere a uno stato preindustriale da cui i nostri avi sono fuggiti migliorando le loro condizioni di vita a vantaggio di se stessi e delle generazioni future, di aspirare a bucoliche e inverosimili armonie con l’ambiente.
Avanti, quindi, come dice Grillo, a “tagliare l’erba sotto i piedi al sistema economico, escludendo il mercato ogniqualvolta sia possibile soddisfare i propri bisogni autonomamente, tramite l’autoproduzione, o instaurando rapporti con gli altri, attraverso scambi non mercantili basati sul dono e sulla reciprocità”. Le donne potranno non solo usare la stessa coppa negli anni, ma anche – perché no – scambiarsela tra loro, nell’ottica della reciprocità e della parsimonia nell’uso delle risorse, confidando nei turni (e non solo nei cicli) mestruali e limitando così il consumo del silicone necessario alla produzione.
A voler prendere sul serio il M5S, come il risultato elettorale impone di fare, ci aspetta un futuro che sa di ritorno al passato, perché la “decrescita – ha detto Grillo – è l’economia del futuro”, perché le marmellate della nonna sono più buone di quelle del supermercato, perché i fazzoletti di cotone profumano di lavanda, ma soprattutto perché non siamo in grado di comprendere che c’è un modo di avere cura del pianeta senza rinunciare alle conquiste di igiene e benessere che le generazioni precedenti ci hanno lasciato.
Tra un Rousseau che scriveva “Finché gli uomini si sono accontentati delle loro rustiche capanne, finché si sono limitati a cucire i loro abiti fatti di pelli con spine o lische …. essi sono vissuti liberi, sani, buoni e felici, nella misura in cui potevano esserlo secondo la loro natura” (J.-J. Rousseau, “Discorso sull’origine della disuguaglianza”, II Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1968, vol. XV, pagg. 879-883), e un Leopardi che guardava con disincanto la natura matrigna, chi ci ha preceduto sembra aver dato maggior credito al secondo, cercando di perfezionare e migliorare la propria esistenza e applicando l’intelligenza e la creatività al servizio delle mille scoperte che hanno reso più gradevole la vita. A noi spetta ora non regredire verso un’economia di sussistenza, ma rendere compatibili gli standard di vita a cui ci siamo abituati con i problemi dovuti alla scarsità delle risorse e all’impegno a consegnare a chi verrà dopo un pianeta vivibile.
Ricordo bene l’espressione sollevata sul volto delle mie nonne al pensiero che la loro nipote godesse di molte più comodità di quante non fossero a loro disposizione. Se vivessero ancora, sono certa che avrebbero un moto di pena per chi pensa che si stava meglio quando si stava peggio.
Pensa invece che io la uso e sono anche una di quelle mamme che ha usato i pannolini lavabili. Decrescita non vuol dire tornare indietro ma utilizzare gli strumenti dell’oggi per fare ciò che ieri non si poteva fare. Quando mia mamma ha visto per la prima volta un pampers era felice e non conosceva ancora i disastri dell’inquinamento. Oggi i pannolini lavabili sono (alcuni) comodi quanto un pampers ma più sani e più ecologici. Certo che se il problema è che ti fa impressione la cacca di tuo figlio…Così i prodotti per l’igene femminile, ci sono oltre le mooncup anche i pannolini lavabil. Certo tutto va usato con intelligenza ed elasticità (es. niente pannolini lavabili durante i cagotti), una cosa che è difficile da pubblicizzare.
Bello il passaggio “a uno stato preindustriale da cui i nostri avi sono fuggiti migliorando le loro condizioni di vita a vantaggio di se stessi e delle generazioni future”. Io non la conosco, ma le cose sono due: o lei non ha figli, o li ha ma le manca la lucidità per capire che il modello attuale di sviluppo non può affatto portare loro dei vantaggi. Se il suo mito del vantaggio immediato le sembra ragionevole, le rimprovero una dappocaggine che non la rende degna di ergersi a commentatrice di coloro che i problemi per l’umanità se li pongono. Il tono di scherno e superficialità con cui semplifica i tentativi di proposta di sviluppo sostenibile, non sono altro che mero cinismo, cieco conservatorismo. C’è nella sua strenua difesa dello status quo tutta la miserabile vuotezza degli esseri privi di volontà ed immaginazione e peggio ancora di visione. Sappia che tutte le cose che cambiano il mondo nascono nella testa e nel cuore di coloro che credono in qualcosa e non si rassegnano a ciò che si trovano davanti. Se comunque è convintà che la direzione che sta prendendo il mondo possa essere definita progresso, le consiglio di intervistare un po’ di persone anziane e chiedere loro se vivevano meglio loro o i giovani di oggi. Se trova qualcuno che ringrazia il progresso per la liberazione dall’inferno di vivibilità in cui si trovava, me lo faccia sapere.
L’economia della decrescita non è un valore, è una proposta propagandata e non operativamente discussa (a livello di paradigma economico). L’ecologia e la gestione delle risorse scarse invece lo sono e sono parte delle linee guida (stelle) del movimento.
Ne risulta evidente che il dibattito è tecnicamente ancora aperto e se pensi di poter dar un contributo portando a conoscenza altri paradigmi che si conciglino con un contenimento delle esternalità negative ti saranno tutti grati.
E’ evidente che nel messaggio grilliano sia forte un richiamo all’ “uomo misura delle cose”. Quindi al recupero ad un sistema di valori che il modello “consumista” (forzando la domanda dal lato dell’offerta?) ha spazzato via erodendo la qualità della vita nonostante il progresso tecnologico.
L’invenzione del frigorifero ci ha dato un decina di anni di speranza di vita in più: la sua promozione ci fa passare i sessant’anni prima sotto la cura di psicofarmaci… ma è solo sommessa opinione….
Mi sembra estremistico e rancoroso il Suo articolo , si ricordi che il petrolio non è eterno e se non ci buttiamo sulle energie rinnovabili il consumismo a cui siamo abituati sarà inevitabilmente penalizzato, non ė continuando a depredare la terra per non rinunciare al progresso il vero sviluppo , ma la consapevole evoluzione che sta nel consumare meno sapendo trarre maggior profitto ,rispettando madre natura …… È vero che attualmente l’energia solare non basta a colmare da sola l’enorme fabbisogno ….. Ma siamo agli inizi e fra una trentina di anni si potrebbe sicuramente incrementare il modo di sfruttarla al meglio, insomma meno spreco e più rendimento su tutti i fronti
serena guarda i video sulla crisi in grecia….1 su 2 non ha un euro…non saremo a quel livello ma la strada senza il moVimento e’ quella e allora la tu nonna sicuramente esclamera’: ‘sti cazzi.
mi sa che quella fuori dal mondo sia lei.
se davvero si occupa di economia,dovrebbe sapere che è un processo già in corso,quello di tornare ad una economia preindustriale.
le sottopongo solo un dato,quello relativo alla vendita di biciclette rispetto a quella delle automobili,in Italia,nel 2011…vedrà il dato molto interessante che dice l’acquisto delle prime battono numericamente le seconde,e pensi,questo senza che le distanze alle quali lei si appiglia,siano state ridotte.
se non le bastasse questo,le volevo segnalare una cosa che certamente non conosce,e cioè il dato sulla qualità dell’aria e sulla velocità del traffico veicolare,non in italia,ma nelle grandi metropoli cinesi;faccia fra le foto di 20 anni fa,di pechino o shangai,con quelle di oggi e poi vedrà una certa “opacità” che spinge il governo a dire alla popolazione di NON USCIRE per il rischio dello smog sulla salute…se vuole continuo volentieri,facendole l’esempio dei paesi scandinavi,dove le bici e le ciclabili,nonostante le condizioni atmosferiche più estreme delle nostre,non impediscono i “verdi ecologisti” di usare la bici,più di quanto non lo si faccia qui.
i modelli di sviluppo,cambiano,è sempre stato così,e ridurre i consumi non vuol dire peggiorare le proprie condizioni di vita,quando quello che entra nella nostra vita,va a migliorarne la qualità;altrimenti avremmo ancora delle utilitarie che percorrono 5km con un litro di carburante…
Serena, credo di vivere a pieno titolo nel 3o millennio, uso la mooncup da 15 anni, cerco di ragionare su ciò che consumo, non ho votato Grillo e non anelo al ritorno al Medioevo, soprattutto per quanto riguarda i ruoli di genere (il modo in cui gestisco la mia vita familiare e il mio lavoro e danno ampia dimostrazione). Credo che lei abbia sbagliato in pieno il bersaglio, se crede che il problema sia chi prova a sperimentare stili di vita più sostenibili. Semplificazioni come la sua non fanno che peggiorare i problemi
Anche io lo scorso anno ho comprato la bici ecologica, ma solo x diletto. E se questo a comportato un aumento delle statistiche a favore della tesi tt in bici e non su altri mezzi. Sono molto dispiaciuta. Conosco infatti un mondo di xsone che tt i giorni vanno a lavorare su percorsi tipo Genova/Milano – Milano/Bologna – Torino/Milano e viceversa x fare solo alcuni esempi. E credo che in bici sia un po’ dura da fare. Ritengo che una classe politica attenta dovrebbe dare riposte anche a chi ha necessità di questo genere e si trova a viaggiare perennemente in ritardo e su treni fatiscenti. Poi da donna il solo pensiero di rinunciare agli assorbenti x un prodotto lavabile, mi schifa, sarò poco ecologista, ma questo e’ II mio pensiero. Ideali ok, ma proposte concrete che rispecchino i bisogni del paese. Di questo abbiamo bisogno!
Qui non si parla di rinunciare a quello che abbiamo per regredire e peggiorare il nostro standard di vita, ma di rinunciare forse a un po di comodità per un uso più sostenibile delle risorse. Forse il gioco vale la candela. Se da un lato sprechiamo di meno e dall’altro ricicliamo di più l’effetto positivo è maggiore. E’ in fin dei conti un progresso e non un regresso a mio avviso. La sfida di consumare meno e meglio mantenendo le stesso stile di vita è un obbiettivo di crescita economica, forse più dal lato della riduzione delle esternalità che dell’aumento di valore nudo e crudo. Che ne pensate?
@gregori
Non me ne voglia gregori, ma questo e’ il tipico caso di “poche idee ma ben confuse”. Prima parla di biciclette la cui vendita aumenta (e certo: da una parte c’e’ una crisi nera che ha fatto crollare le vendite di automobili, dall’altra una robusta vivacita’, una delle poche cose che regge alla crisi, del settore sport e fittness), dall’altra ci dice “altrimenti avremmo ancora delle utilitarie che percorrono 5 km con un litro di carburante”. Ma infatti, caro gregori, l’alternativa alle utilitarie da 5 km al litro sono quelle da 30 km al litro, con emissione di inquinanti infinitamente abbattuti, NON le biciclette (provi lei ad andare a fare la spese una volta la settimana per una famiglia di cinque persone con una bicicletta, poi mi dice)
Una modesta proposta ai signori che vogliono vivere in maniera (in)sostenibile …
vadano in un luogo e vivano come preferiscono e noi egualmente come preferiamo.
L’importante e’ che non ci chiedano di aiutarli quando infezione agli organi genitali coltivazioni distrutte mancanza di elettricita’ poverta’ indotta dalla mancanza di scambi con il mondo libero avranno distrutto la setta del reverendo Jones che tanto amano.L’unica cosa che gli potremmo dare saranno i bicchieri di plastica per ingurgitare la loro pozione velenosa
La gente ancora non ha la più pallida idea cosa significhi appoggiare sto sciamano con i suoi adepti degni delle più efferate sette! A confrono Hitler sembrerà un angioletto!!!!!
ma.. caro gregori deve essere il mercato e non lo stato a determinare la domanda e l’offerta di beni e servizi… mi pare, per quanto riguarda le auto in Europa, il mercato sia stato drogato dai cosidetti incentivi e supportati anche da interessi sui prestiti piuttosto bassi negli anni precedenti….stiamo pagando tutto cio’… fin quando saro’ lo stato o qualsiasi istituzione a decidere che cosa mi conviene (vuoi con aiuti vuoi fiscalmente) a comprare ritorneremo sempre al punto di partenza…Grillo vuole semplicemente sostituire l’attuale assetto politico.istituzionale con un’altro….non mi sembra una grande rivoluzione
@gregori Carissimo Gregori se Serena Sileoni è fuori al mondo , allora siete almeno in due. E’ dai tempi di matusalemme (e non dai tempi di Rousseau) che ci trastulliamo con il mito del Buon Selvaggio. Non è ora che incominciamo a studiare come “è” il mondo e come lo possiamo migliorare e la pinvece di sognare e propugnare scemenze ?
riguardo alla mooncup: l’idea non é malvagia, pero’ é uno strumento abastanza scomodo. io l’ho provata ma per me é fisiologicamente scomoda, dà fastidio in quanto rigida e grossa. cio’ nonostante, é venduta in molti negozi “bio” e conosco donne che ci si trovano bene.
riguardo alle bici: signora, spero lei stia scherzando. provi a visitare grandi città come londra, parigi, berlino, amsterdam… nei weekend quando ci sono pochissime automobili che circolano, e la gente usa le bici. si sta da dio! non c’é rumore, non c’é stress per il traffico, si profitta del paesaggio e delle strade, e soprattutto non c’é inquinamento. cosa sarà qualche km di sport rispetto a quello che si guadagna?!
Per la miseria!!! Non vorrete mica farmi pentire di aver votato Grillo neanche una settimana dopo???
Finalmente qualcuno che ha fatto la fatica di leggere almeno il blog di Grillo per capire cosa sia il movimento 5 stelle.
A tutti i fan della decrescita bisognerebbe porre la seguente domanda, che nessuno – incredibilmente – ha mai posto al signor Latouche: chi vi paga la sanità?
Perché puoi andare in giro in bicicletta, non c’è problema, ma una macchina per la TAC la devi pagare. Ma forse pensano di farsela in casa con una stampante 3D.
Troppo facile fare come la signora bresciana che “vive con meno di 5 euro al giorno” e ci scrive pure i libri. Col piffero che son 5 euro: son 5 euro SUOI, il resto lo metto io.
Non c’è niente di felice nella decrescita: si chiama povertà.
E non ha nulla a che fare con l’andare in giro in bicicletta – che del resto è il mio principale mezzo di trasporto cittadini – ha a che fare con la poca voglia di lavorare.
@Paolo Rosa
Se ha votato per far saltare in aria tutto, non si penta, anzi!
Se ci crede davvero si informi bene…
Io rispetto tutti, basta che non stiano seduti in un angolo a fare meditazione mentre io lavoro per pagare la loro sanità, la loro pensione e il loro “reddito di cittadinanza”.
E
Chi vuole tornare ad un’economia pre-industriale, può cominciare col smettere di usare internet (che è noto ai più, funziona con la corrente elettrica, la quale non è prodotta da un asino che ruota intorno ad un volano….);
Chi vuole tornare ad un’economia pre-industriale scriva un commento con una piuma d’oca e lo consegni brevi manu a Serena Sileoni.
La stima deli abitanti dell’Italia all’inizio del XVIII secolo si aggira attorno a 13 milioni di cui la maggioranza viveva in condizioni di stenti oggi totalmente inaccettabili. E’ il massimo che poteva sostenere un’economia preindustriale. L’Italia ai giorni nostri conta circa 61 milioni di residenti. In Italia ci sono 48 milioni di persone che devono morire in nome della “decrescita”.
Solo lo sviluppo industriale permette di mantenere in vita più popolazione. Quella della decrescita è una delle tante “stronzate megagalalattiche” di M5S. La gente è superficiale e non si accorge, almeno finché qualcuno non lo fa notare attraverso i media più seguiti. La gente è giustamente esasperata e vota M5S non per il programma o perché follower di Grillo. I blog di grillo e quelli riferibili all’area non sono visitati da regolarmente da 8.7000.000 utenti + i giornalisti ed i curiosi che vogliono sapere.
C’è invece un’attenta costruzione dello pseudo-programma e della strategia comunicativa basata sull’analisi dei motivi di rabbia ed esasperazione e delle paure irrazionali della gente (ipocondria, sindrome not in my backyard, complottismo, ecc.). Basta solo alimentarli ad arte ed eccovi il più artificiale di tutti i partiti.
@Marco Tizzi
non dimenticarti di pagargli la mooncup
Siccome reputo Grillo un comico di primo ordine, ho ascoltato con piacere tutti ma proprio tutti i video di Grillo che ho potuto trovare su You-tube, e mi sono divertita da matti. Quando fa le sue prediche eco-compatibili e luddiste, ti fa ridere più di tutti i comici dello Zelig messi insieme. La cosa preoccupante è che c’è gente che non ride affatto, che quelle prediche le prende sul serio. Il fatto che il movimento di un comico anti-progressista abbia ricevuto così tanti voti dimostra soltanto quello che già si sapeva dal tempo dei greci, e cioè che all’interno della popolazione le persone colte e intelligenti rappresentano una minoranza, una élite da preservare. Ma prima del Sessantotto, perlomeno quella minoranza aveva ancora un ruolo di guida; dopo il Sessantotto e dopo il sei politico, si è distrutta ogni gerarchia e ogni meritocrazia, sicché ogni ignorante può avere il diritto di arrivare ai vertici del potere. Vedi i grillini in parlamento, di cui Filippo Facci ha descritto senza pietà la mediocrità intellettuale.
Nel Sessantotto si diceva: la fantasia al potere. Oggi Grillo manda l’ignoranza al potere. Uno dei motti dello stato di Oceania in 1984 di Orwell era “L’ignoranza è forza”. E in effeti, Casaleggio col suo sguardo allucinato ha qualcosa di un Grande Fratello post-moderno.
Comunque, mi preme sottolineare che l’ideologia anti- industriale pro-decrescita di Grillo ha una origine precisa: l’ideologia malthusiana, che dal 1968 l’Onu propaganda indefessamente. Ma l’idea secondo cui le risorse terrestri sarebbero limitate e gli uomini sarebbero troppi è semplicemente falsa: negli ultimi due secoli, proprio grazie al porgresso della scienza e dell’industria, la produzione di cibo e beni è cresciuta svariate volte più della popolazione. Per chi ne volesse sapere di più: Julien Simon, L’ultima risorsa.
Dal momento che l’Onu propaganda queste idee false da quaranta anni, possiamo considerare Grillo e i grillini un effetto collaterale della propaganda onusiana. Quindi, per combattere contro Grillo e contro l’ignoranza al potere dobbiamo cominciare a combattere contro la teoria di Malthus.
Ai grillini:siete la summa dell’uomo italiano medio (e ho detto medio!), quello che Sa tutto di vela quando c’è l’america’s cup (e resta sempre il miglior ct della nazionale). Laureato spesso e volentieri e parla le lingue. Ma il livello medio è tanto tanto tanto basso… Col Tom Tom il parlamento lo trovate?
consiglio ai neoeletti m5s, e a tutti i loro sostenitori, la lettura della “breve storia della vita privata” di bill bryson, un testo divulgativo di gradevolissima lettura che ci mostra quanto dura, insalubre, tormentosa, spossante e, in una parola, infame fosse la vita quotidiana preindustriale vagheggiata da costoro
Il movimento di Grillo non è una peculiarità italiana.
Movimenti o partiti che si richiamano, più o meno, agli stessi “principi” sono ormai presenti in tutti i paesi sviluppati.
La differenza è che, mentre all’estero queste formazioni sono relegate nel ghetto degli estremismi e non entrano di certo in parlamento, da noi, invece, i grillini costituiscono il primo partito.
Purtroppo, a mio modo di vedere, ciò non è un bel segnale e la dice lunga sul degrado politico/sociale in cui stiamo sprofondando.
Sapete il risultato quale sarà? Che ci beccheremo un altro governo dei tecnici.
Questa sarà la grande conquista dei grillini:l’ascesa dei poteri forti (comunque già a buon punto dopo un anno di governo Monti) altro che decrescita!
La verità è che i grillini esistono perché esiste la crescita e ne sono parte integrante (cosa sarebbero senza internet e i pc?!), così come i comunisti esistevano perché c’erano le grandi fabbriche e un capitale da abbattere ( se non ci fosse stato il capitale non ci sarebbero stati nemmeno i comunisti perché non avrebbero avuto nulla da mettere in comune!).
Stiamo sereni. Il peggio deve ancora venire.
Mi pare che tanto l’articolo quanto alcuni commenti stigmatizzino la teoria economica della decrescita come vana farneticazione di qualche fanatico ecologista, ma questo, a mio modesto parere, non corrisponde assolutamente alla realtà. Non voglio spacciarmi per un profondo conoscitore della materia, cosa che non sono, ma qualche libro di Latouche e del nostro Pallante l’ho letto, qualche convegno sul tema me lo sono ascoltato su Youtube e qualche articolo qua e là lo leggo occasionalmente e non ricordo di aver mai sentito nessun sostenitore di questa teoria identificare la decrescita con la regressione (cosa che invece chi dice che si vuole tornare ad un’età preindustriale lascia intendere, tanto più se poi chiama in causa anche Rousseau). Siamo posti di fronte ad una realtà tanto dura quanto innegabile: a livello globale consumiamo più di quanto il nostro pianeta, sistema a capacità finita, sia in grado di fornirci (http://www.footprintnetwork.org/en/index.php/GFN/page/world_footprint/ per vedere qualche tentativo, credo serio, di quantificare il problema). Vogliamo provare ad affrontare il problema e proporre qualche soluzione? La teoria della decrescita ci prova, non proponendo stermini di massa per ricondurre il numero di abitanti della terra ad un livello sostenibile per garantire a tutti gli elevati consumi dei paesi occidentali, nè tantomeno proponendo una regressione ad uno stile di vita preindustriale (probabilmente paragonabile ai livelli di consumo dei paesi meno sviluppati del mondo ai nostri giorni) per garantire la sopravvivenza a tutta la popolazione mondiale esistente e agli altri 2-3 miliardi di esseri umani che si prevede si aggiungeranno entra metà secolo. La proposta che questa teoria cerca di fare è decisamente più ragionevole e articolata e non si pone certo in contrasto con il progresso tecnologico, ma anzi ne fa proprio il grimaldello per far sì che una parte del livello di benessere a cui ci siamo abituati possa essere garantito in maniera più efficiente e sostenibile (edifici energeticamente autosufficienti, elettrodomestici che consumano di meno e durano di più, mezzi di trasporto più efficienti e così via); un’altra parte del livello di presunto benessere però va smascherata e ribattezzata come “benavere”, perchè tutto è fuorchè qualcosa che contribuisce a migliorare il nostro “essere” (molto interessante trovo al riguardo la distinzione tra beni e merci; proviamo a pensare a quante cose abbiamo in casa che neanche ricordiamo di avere, comprate magari in modo impulsivo sotto l’effetto di qualche accattivante pubblicità o di qualche efficace campagna di marketing). Quindi, se da un lato è necessario lavorare per diffondere la consapevolezza del problema e cosa ciascuno di noi può fare per contribuire a risolverlo (che ogni donna si senta libera di usare o non usare la mooncup, che ognuno si senta libero di bere l’acqua del rubinetto o quella in bottiglia, che ognuno si senta libero di mangiare frutta di stagione o di mettersi in tavola le fragole in pieno inverno: non sono certo cose che si possono imporre per legge, l’importante e che si sia consapevoli di cosa ogni propria scelta comporta), dall’altro vedo di buon occhio che ci sia un movimento politico che inserisce questi argomenti nel proprio programma, anche se in forma magari ancora un po’ acerba, perchè credo sia necessario agire a livello legislativo per dare impulso ad alcune idee (imporre che i nuovi edifici rispettino determinati livelli di consumo energetico, regolare il consumo di suolo, impedire che si utilizzino ancora imballaggi non riciclabili, …). Non credo quindi che questo articolo renda un buon servizio al dibattito su questi argomenti, avendoli approcciati in maniera estremamente superficiale e disinformata.
Il vero propugnatore della decrescita è stato Monti. Tassare in una fase recessiva vuol dire bloccare ogni crescita.
Sono d’accordo (e sul mio blog lo ripeto a iosa) la “crescita” anni 60, per intenderci, non è più sostenibile.
Decresceremo comunque, occorre capire se scivolando dal declino al baratro, o “ristrutturando” la crescita.
Di “roba” ne abbiamo fin troppa, mentre non sappiamo come assistere gli anziani, buttiamo i bambini davanti alla playstation-internet-Tv, lavoriamo 24×7 e perdiamo il lavoro. Occorre ripensare la crescita. Latouche dice sostanzialmente cose non sostenibili, ma prenderle come panzane è altrettanto insostenibile.
Su questo tema però il M5S si sta comportanto come certi prelati sui “valori non negoziabili”. Non ha senso “legiferare”. Occore lasciare liberi e chi dimostra che il suo stile di vita è migliore, convince automaticamente l’altro. Chi ha più filo farà più tela.
(leggere “the rise of Cristianity”, che su un altro tema dimostra la stessa cosa)
@Roberto
Ha colto il problema: non c’è alcun bisogno di vivere in una società consumistica per “crescere”. Già oggi l’economia è in gran parte immateriale. Non serve consumare più di quanto si vuole o si ha bisogno di consumare, si può benissimo andare in giro in bicicletta.
Ma prima o poi in ospedale ci si finisce e quell’ospedale qualcuno lo deve pagare.
I movimenti di decrescita, incluso il M5S, sono movimenti neo-Marxisti/ultraecologisti che come Marx criticano il concetto stesso di lavoro (cfr. “manifesto contro il lavoro”, gruppo Krisis) perché confondono il lavoro con la produzione di beni. Errore che fanno anche molto economisti austriaci, ma lasciamo perdere questo dettaglio.
Il problema è che questa gente propone la riduzione dell’orario lavorativo a 20 ore, ma poi vuole il pronto soccorso aperto 24 ore al giorno. E chi paga?
Io pago.
Cambiano gli attori, ma la risposta dello Stato è sempre quella: rubare ai pochi per dare ai molti che ti votano.
Quindi se si prende il voto al M5S per quello che è, una feroce protesta contro lo Stato, allora va benissimo. Mi va benissimo anche che la si porti alle estreme conseguenze.
Ma per carità, non prendiamoli sul serio.
Casaleggio sta preparando una piattaforma online per proporre leggi che poi i “cittadini 5 stelle” porteranno in parlamento. Vi rendete conto che per ridurre i parlamentari questi ne vogliono creare 60 milioni?
In Italia andrebbero cancellate 100 leggi al giorno, altro che promuoverne di nuove.
Ma cosa state scrivendo???? io credevo che ste fanaticherie regressiste non riguardassero questo blog.. poveri noi cara Serena, qui siamo circondati!!
per fortuna il tumultuoso progresso umano che scaturisce dallo scambio di prodotti e di idee galoppa a velocità esponenziale e questi aspiranti trogloditi non possono far niente per fermarlo..
se capite un po’ d’inglese guardate questo video
http://blog.ted.com/2010/07/14/when_ideas_have/
@franz
Mi piace! 😉
OK.
Mi sono definiivamente pentito!!!!
AIUTOOOOO
Ma che bello!! Una fantastica raccolta di opinioni nuove, fresche, convinte, risolutive e accattivanti. Un mondo ideale quello che stanno costruendo queste persone, sotto la illuminata guida di Beppe Grillo. Mi pare che Tommaso Campanella abbia scritto “La città del sole” nel 1602 (dicasi 1602!) ma questi oggi stanno in rete, vuoi mettere, questi capiscono tutto e subito. Frequentatori di luoghi comuni che amplificati vengono scambiati per illuminazioni. Mah, sarebbe meglio studiare, in silenzio e in concentrazione e dopo, provare a dir qualcosa, sempre con molta discrezione e prudenza. Invece oggi questi stanno in rete e pensano di avere il mondo sotto di sè. A mio parere siamo al festival della stupidità e la stupidità non la cancellano certo milioni di voti, anzi la rafforzano. M5S odora di inconsistenza lontano un chilometro e il fatto che oggi Grillo sia osannato non significa altro che questo. Ma forse lo percepisce pure lui che di facili osanna è lastricata la storia, che poi qualcuno bussa alla tua porta e pretende ciò che hai promesso e forse per questo si sottrae. Altro che decrescita, ciò di cui c’è oggi bisogno come l’aria è la crescita, in tutti i sensi ma soprattutto quella di ciascuno di noi. E questa, non si illudano, non si trova certo in rete…
@Paolo Rosa
Il partito più simpatico, cioè quello che ha preso meno in tutta Italia, è Democrazia Atea con 556 consensi (dati del ministero dell’interno pubblicati sul WEB). Il M5S non sarebbe molto più grande se non fosse per la malafede generalizzata di tutti i partiti e partitini che ha finito per esasperare la pazienza degli elettori. La maggior parte di quelli che hanno votato Grillo intendeva dare una spallata al sistema che ci sta consumando a poco a poco, non perché avesse capito l’inconsistenza di un programma scritto per far leva sulle fobie. Solo pochissimi si sono posti il problema se il rimedio fosse peggiore del male.
Come sempre il male e il bene non sono mai assoluti, tranne poche eccezioni.
Il movimento di Casaleggio oggi si trova di fronte ad un bivio: inciuciare, dimostrando la sua vera natura e perdendo il consenso, oppure mantenere la sua impostazione anti-tutto sperando che PD e PDL facciano un un nuovo aborto di governissimo che scontenterebbe tutti. Probabilmente M5S inciucerà per eleggere un Presidente della Repubblica orientato a sx, poi farà collassare la Legislatura. Il solo fatto di non votare la fiducia mette fuori gioco la decretazione d’urgenza, la scappatoia dei governi per superare l’ostacolo dei tempi mediamente necessari per varare un provvedimento per via ordinaria ( vedere senato.it/leg/16/BGT/Schede_v3/Statistiche/Stato//TempiApprovazioneDDL.html ).
I partiti devono cambiare. Non possono lamentarsi del successo di M5S che hanno provocato loro stessi con i vari Mussari, Penati, Lusi, Lavitola, …, fino ai ladri di polli come Fiorito er Batman, Maruccio, Belsito, ….
@B&B
Caro B&B concordo.
Ma di cosa stiamo parlando ?
Come dice B&B sarebbe meglio che ognuno di noi si impegnasse a ” studiare, in silenzio e in concentrazione e dopo, provare a dire qualcosa…”
Vi propongo quello che, dopo lunga meditazione, da due anni ho provato a dire nel pamphlet “Se Gesu’ fosse Tremonti…” ed in particolare al terzo atto intitolato
“Attacco finale all’Europa”
tutto reperibile nel blog:
http://www.segesufossetremonti.blogspot.com
Attendo graditi commenti e critiche
Procumbe viator hic praetium tuae redemptionis adora.
Tutto condivisibilissmo e anzi, OVVIO.
A parte un dettaglio minimale. Che spesso sfugge a coloro che mettono l’economia prima del senso “comune” – che in questo caso vince alla grande.
La marmellata della nonna e’ meglio per davvero. Per qualita’, costo ed esternalita’ (effetti sulla salute), i prodotti industriali sono nel 90% dei casi peggiori di quelli fatti in casa. E’ questo e’ un fatto.
A parte lo stupro della fisica (l’ inquinamento marginale di uno che va in bicicletta è maggiore di uno che va col tram, anche se mosso da elettricità prodotta col carbone), e quello dell’ economia (“forzando la domanda dal lato dell’offerta”: Mises, Keynes, e Marx da lassù si arrovellano), sento tanto puzza di Pol Pot: il ritorno all’ autoproduzione, il rifiuto della tecnologia, lo stato papà che, anzichè fare solo (ma bene) l’ arbitro, fissi i fini, e lo potrà fare per bene solo possedendo i mezzi. Ci sono pochi ricchissimi e tanti poveri: un marginalista risponderebbe che è una dimostrazione di poca concorrenza nel sistema, Beppe Pot ci risponde rendendo tutti più poveri: bel cavolo di equilibrio ! Adesso, scusate: debbo andare a ritagliare pantaloni e camicia di cotonaccio nero e ricavare un fazzoletto da collo da una tovaglia campestre; poi vado a nascondere gli occhiali: forse me la scampo.
Attenti che il M5S, inteso come “base” di consistenza ne ha davvero poca, ma nella testa, quella che – mi auguro – conta davvero è consistente eccome.
Grillo e Casaleggio sono tra i migliori politici che questo paesuccio abbia visto dalla sua disgraziata nascita. Non sottovalutateli.
Se riescono a manovrare i burattini tramite joypad a dovere andranno lontano. Possono arrivare ad un monocolore al prossimo giro, quando Berlusconi non ce la farà più e il PD sarà investito dallo tsunami MPS (che prima o poi arriva, non è che possono nascondere tutto).
Sono d’accordo Marco.
Grillo mi sembra davvero un vecchio marpione.
Ieri ho voluto dare un’occhiata al suo blog, dove sta infuriando un dibattito infuocato se sia o meno il caso di appoggiare un governo PD.
Ho capito che le sue parolacce a Bersani sono funzionali a mantenere in riga la sua gente che, invece, leggendo i vari contributi, mi sembra un pò un gregge.
Inoltre ho capito che tantissime di queste persone, direi almeno l’80%, sono ex piddini-rifondaroli delusi.
In sostanza, la sinistra adesso si è accorta che Grillo gli ha soffiato la mandria sotto il naso e non ci sta.
Pare che nel blog di Grillo siano addirittura presenti alcuni sobillatori del PD che cercano disperatamente di convincere il gregge a ritornare all’ovile.
Sono veramente alla frutta.
Però conoscono i loro polli.
In effetti, secondo me, adesso il vero pericolo per Grillo è che la sinistra gli scateni contro una campagna mediatico/giudiziaria in grande stile, di cui si intravedono già le prime avvisaglie, per creargli il vuoto attorno.
Sono vent’anni che ci provano anche con Berlusconi senza riuscirci, questo è vero, però la base berlusconiana è diversa. Inoltre Berlusconi ha dimostrato di essere un osso durissimo.
Non lo so. Grillo è indubbiamente scaltro, ma i compagni sono maestri nella disinformazija. È sempre stata la loro arma segreta.
Gli daranno ancora qualche giorno per scendere a patti con loro, poi schiacceranno il bottone e comincerà il bombardamento a tappeto.
Voi che dite?
@Signor Rossi
Possibile, ma strategicamente devastante: già è forte, già dichiara alla stampa estera che l’Italia è in bancarotta e che dovrà comunque defaultare, se poi ne fanno un martire al prossimo giro questi prendono davvero il 70%.
La bomba MPS è lì che fa tic tac tic tac tic tac
I giudici stan facendo numeri da circo per disinnescarla. Ma non ce la faranno.
E verrà un lunedì – forse già domani – in cui qualcuno premerà un altro bottone, molto rosso, con lo spread che vola ad altezze siderali, la borsa che viene chiusa per “problemi tecnici” e le casse statali che inesorabilmente andranno svuotandosi.
A quel punto arriveranno gli elicotteri. Ricordate l’inizio di Apocalypse Now? Elicotteri e “the end” dei Doors.
Se credete in Dio, pregate che in quegli elicotteri ci sia solo gente di Washington e Londra. Perché in tal caso ci toccherà solo una svendita di stato ad aziende che parlano inglese, una bella deregulation e la fine dello stato sociale.
Se invece la gente negli elicotteri arriverà da Berlino, Bruxelles e Francoforte, allora ci toccherà la forma di decrescita meno felice che ci sia: la povertà sotto un regime totalitario.
Ti svegli una domenica e la radio di confindustria sta parlando di decrescita.
Siamo fottuti.
E dopo la trasmissione sulla decrescita, una bella pubblicità MPS.
Caro Marco,
secondo te i compagni, dopo il gran rifiuto di Grillo, torneranno a cuccia zitti zitti e molleranno l’osso, andando senza fiatare tra le braccia di SB?
Non ci crede nessuno. Qui ne va della loro sopravvivenza.
Credo invece che si scateneranno in una caccia senza quartiere al grillo parlante per cucinarlo.
Hanno già capito che il gregge senza il suo pastore è facile da ricondurre all’ovile.
Guarda bene. Le prove generali dell’attacco ci sono già. E i poteri forti non faranno mancare il loro contributo.
Intanto stanno già cominciando a scaricargli sulla groppa il barile dell’ingovernabilità, sostenendo che il problema sono lui è Casaleggio, che sono troppo intransigenti, mentre la loro base sarebbe d’accordo all’inciucio.
Poi vedrai, prima o poi arriverà la bomba atomica da qualche PM(nei momenti decisivi non fanno mai mancare il loro contributo….) che, in un colpo solo, farà dimenticare l’affaire MPS e darà il colpo decisivo al grillo parlante.
Grillo che si pappa la sinistra e va pure a governare l’Italia (con quel programma lì peraltro!) secondo te è tollerabile dalle alte sfere.?
Verrà presto normalizzato.
Vuoi che ci scommettiamo?
In svizzera i condomini hanno una sola lavatrice, quella comune appunto. In italia il trasporto pubblico su gomma e rotaia è penalizzato da politiche incoscienti, ne gioiscono i nostri polmoni ed annessi respiratori. Il trasporto pubblico italiano è all’età della pietra. Stigmatizziamo le umoristiche propagande grilliane senza poi pensare che la bici , se è necessaria , in molti paesi europei viaggia in treno.
Ambientalista non è colui che protegge l’ambiente, ma colui che non avvelena le risorse di cui vive. Il pianeta ingloba tutto e procede per la sua strada. Noi esseri viventi possediamo specificità tali da non poterci permettere di alterare significativamente il ns eco sistema. Ci auto estingueremmo!
Crescita economica, certo che si. Come? Partendo da ciò che non c’è abbandonando l’obsolescenza. Una nuova riconversione energetica senza idrocarburi.
Gagliarda l’idea no?
Quanto sono preparati i neoparlamentari del M5S? Quanto conoscono il programma del loro movimento? Tipico esempio: http://video.corriere.it/enza-blundo-senatrice-m5s-/7f0cd804-80f6-11e2-b0f8-b0cda815bb62
Per forza Casaleggio e Grillo non vogliono che i loro candidati parlino alla rsdio o alla TV.
La cosa fa tenerezza ed al tempo stesso è inquietante. Il successo del M5S è il sintomo. La malattia è il livello di inefficienza e di corruzione degli attuali partiti e di tutta la pletora di interessi corporativi che stanno facendo fallire l’Italia.
Cara Serena Sileoni, le segnalo qualcosa che da quanto scrive evidentemente lei ignora: il secondo principio della termodinamica. Ha infiniti enunciati: i più famosi sono quello di Clausius e di Kelvin. Sarebbe il caso che prima di scrivere certe cagate si leggesse un po’ di termodinamica, così capirebbe cosa scrive, oltre che iniziare a capire la realtà OGGETTIVA. Da ingegnere industriale mi stupisco sempre di più di come la gente sia crassamente ignorante della realtà fisica delle cose e ciò nonostante si esprima su argomenti di cui non ha alcuna concezione, nemmeno la più lontana. non è mai troppo tardi per scoprire la realtà: https://www.youtube.com/watch?v=8jGAJIXgv0M: va bene analfabetismo di ritorno, ma essere analfabeti atteggiandosi da intellettuali è un po’ troppo, ma conforme a questo blog. PS: Kelvin alias William Thomson è uno dei padri della rivoluzione industriale, non della “decrescita felice” o del m5s.. Quanta ignoranza….
@Signor Rossi
Con Grillo la campagna mediatico-giudiziaria non può funzionare.
La piazza si scatenerebbe davvero, e forse sarebbe ora.
@Signor Rossi
Dipende chi nelle “alte sfere” tifa per Grillo.
Potrebbe essere un’arma anglosassone contro l’UE. Il programma non è mai contato a nessuna latitudine e longitudine.
Se i mercati reggono può essere che il PD possa prendersi il tempo di comprare qualche grillino.
Se scoppiano non avranno alcuna scelta: stai tranquillo che l’economia mondiale non crolla per lasciar sopravvivere il PD.
@Francesco_P
Gli altri parlamentari di tutti gli altri partiti sono allo stesso livello, basta riguardarsi le vecchie puntate delle Iene o ascoltare la Zanzara.
Non è quello il problema.
Tanto il lavoro del parlamentare risiede nel premere il bottone al momento giusto.
Per i “cittadini 5 stelle” anche meno perché in teoria le proposte di legge dovrebbero arrivare “dalla rete”. Tutto questo in teoria.
Nella pratica credo (e spero!) che siano cyborg comandati da Grillo e Casaleggio.
Cari Marco e Giuseppe,
naturalmente spero abbiate ragione.
Finalmente ci sarebbe un pò da divertirsi e, forse, da ballare (in borsa) nell’italietta del post Rigor Montis.
Il mio timore è dato dalla oggettiva sprovvedutezza dei grillini (non certo di Grillo) e dalla famigerata spudoratezza dei sinistri, i quali, quando si tratta di accaparrarsi gli scranni del potere, sono capaci di tutto.
Comunque, il tentativo di smacchiare il grilletto parlante, o, in alternativa, di far fuori il Berlusca d’accordo con quest’ultimo, lo faranno.
Effettivamente, però, la macchina del fango mediatico/giudiziaria ormai è un pò smacchiata.
Questa volta gli toccherà spremersi un pò di più le meningi se vogliono sfangarla.
Altrimenti, davvero, non rimarrà loro che “schiacciare il grilletto” e farsele saltare (le meningi).
Chi vivrà vedrà.
Con affetto.
Passo e chiudo.
@Marco Tizzi
La questione che pone è molto appropriata. In fondo gli Scilipoti, i Razzi, ma anche la tanto insignificante quanto osannata europarlamentare Debora Serrracchiani e tanti altri personaggi di ogni partito sono il prodotto di leggi elettorali fatte per salvaguardare i partiti e non per permettere agli elettori di selezionare i candidati. Persino con il famoso “Mattarellum” veniva conservata una quota proporzionale per permettere agli esponenti chiave dei partiti di essere comunque eletti. Sì, M5S non è affatto diverso da ogni altro partito, ma addirittura peggiore.
Perché mai non si accetta l’evidenza? Collegi uninominali, elezione diretta del Presidente della Repubblica e divisione di competenze fra Camera e Senato? Nessuna forza politica vuole veramente ciò. Allo scopo ciascuna parte dice di volere fare un pezzo, ma nega l’altro pezzo della riforma. Così non cambia nulla.
E può funzionare un parlamento così? Vedere http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede_v3/Statistiche/Stato//TempiApprovazioneDDL.html
Meno le istituzioni funzionano, più comandano le corporazioni ed i boiardi. C’è tanto da dire sul mito della legge elettorale e non solo. Basti pensare all’opposto significato che le parti attribuiscono al “conflitto di interessi”, ma se togliessimo al PD la possibilità di nomina nel CDA, delle fondazioni, degli enti pubblici, cosa succederebbe? C’è tantissimo da discutere anche su questo argomento.
Alla prossima.
P.S
Razzi e Scilipoti. Forse Di Pietro li ha scelti perché parlavano lo sua stessa lingua. Poi si sono ribellati al loro padre padrone e fanno gli yes man in un altro partito. Grave scandalo! Se invece lo smacchiatore di giaguari scappati cerca di corrompere qualche grillino è alta e nobile politica!
@Marco Tizzi
“Ti svegli una domenica e la radio di confindustria sta parlando di decrescita. Siamo fottuti.”
Guarda che e’ da anni che sul sole24ore corteggiano le idee ecologiste: e’ con quelle che gli ammanicati fanno i piu’ grandi affari senza rischio, adeguatamente foraggiati dallo stato che agisce su mandato dei fessi benintenzionati di cui sopra. (esempi? a bizzeffe: le rottamazioni forzose e “incentivate” delle auto col pretesto dell’inquinamento, la crescita ipertrofica delle spese delle amministrazioni comunali per le istanze pseudo-ecologiste – la mia citta’ fra differenziata che poi finisce nella centrale elettrica, inutilissime ma barocche e costosissime piste ciclabili in cui ci si ammazza e pseudo-tram-elettrico che e’ riuscito a costare (ma come hanno fatto?) per 10 chilometri di linea come una centrale nucleare, assurde “bonifiche” su decine di chilometri quadrati di territorio consistenti nello spostare milioni di metri cubi di terra da un posto all’altro (la camorra ringrazia), e’ andata in bancarotta, e adesso pur con l’IMU e tutta la tassazione al massimo deve vendere ogni anno i suoi gioielli sperando che qualcuno se li compri per stare a galla: 10.000 dipendenti comunali illicenziabili da mantenere da una popolazione attiva di 70.000 schiavi … (e poi ci sono gli statali, i regionali, i provinciali eccetera)).
E poi ci si lamenta del fatto che si lavora come asini per nulla, del fatto che le tasse che si pagano non bastano mai, e della crisi che ne deriva, e si invoca la decrescita: sveglia ragazzi, non vedete di come ci prendono per il culo e si ingrassano e forgiano le catene che ci imprigioneranno, con il nostro volonteroso contributo? Altro che decrescita, non vedete che le istanze del Grillo coi loro lavori inutili stringono anche loro come le altre il cappio che ci soffoca?
Dimenticavo il fotovoltaico: mi sapete dire per favore perche’ deve essere “incentivato”? Cioe’ pagato con soldi estorti a qualcun altro, che di norma e’ sempre un altro poveraccio tramite le aggiunte in bolletta, mentre banche e finanziarie lucrano su quei soldi visto che e’ quasi sempre installato col finanziamento?
Non basta che non sia proibito, e chi vuole se lo installa?
Io lo farei anche se costasse poco di piu’, ma non voglio incentivi da parassita, ed e’ il fatto che sia incentivato che fa restare il prezzo alle stelle, mentre negli USA, senza nessun incentivo se non alla ricerca, e’ gia’ quasi raggiunta la grid-parity, cioe’ l’elettricita’ prodotta col “fotto” costa quasi quanto l’altra, anche senza astrusi, arbitrari, e “ad hoc” calcoli di compensazione di esternalita’ negative.
(per chi ha poca memoria, ricordo che fino a soli venti anni fa lo Stato Italiano aveva il monopolio legale e totale della produzione dell’energia elettrica, per cui chi produceva energia elettrica in proprio doveva chiedere autorizzazione e pagarla comunque al prezzo fissato all’ENEL come se la comprasse fuori. Il monopolio fu introdotto nel 1963 dal primo della lunga serie di governi di centro-sinistra, poco prima della tragedia del vajont (indirettamente la causo’, fu per la fretta di collaudare l’impianto e ricavarne il massimo prezzo dallo Stato che se ne impossessava, che accadde la tragedia))
Sento di dover aggiungere: “Invece quelli che hanno votato PD o PDL appartengono all’ altra Summa dell’ItaGliano medio ovvero quelli che leggono solo la Gazzetta dello Sport. Laureati o non, Lingue parlate o meno, possessori di Tom Rom o Garmin!
@paperino
Altro che ecologia… la decrescita è una critica al concetto di lavoro.
Che va BENISSIMO, basta che si sia autosufficienti.
Altrimenti diventa schiavismo.
Forse i grillini non si sono accorti che nella decrescita ci siamo già e pure da tempo. Smettiamola con il populismo facile e iniziamo a pensare che nella decrescita, quella vera, ci sta finendo il futuro di questo paese.
Intanto a Parma si vedono i risultati…..http://www.lucianavone.it/la-decrescita-poco-felice-e-lo-sviluppo-sostenibile-che-gia-ce/
@Lucia Navone
La “decrescita felice” è sempre la solita solfa raccontata da nuovi guru: io posso passare la mia vita in un angolo a meditare perché tanto mangio solo una ciotola di riso, quindi non ho bisogno di lavorare. Le ultime 5 parole sono quelle che contano davvero.
Certo, tanto se per caso ti servisse un trampianto di cuore te lo pago io.
Lei mi sembra un’ecologista liberale: faccia capire a questa gente che lavoro non significa fabbricare cose consumando risorse, ma svolgere un’attività in cambio di qualcosa con cui barattare i beni e i SERVIZI che vogliamo e di cui abbiamo BISOGNO per vivere.
Dato che al confronto sfuggono o quando qualcuno li attacca direttamente sulle cose concrete continuano a fuggire la questione, come per esempio avviene qui
megachip.info/tematiche/kill-pil/9886-perche-parlate-di-decrescita-felice-senza-conoscerla.html
Forse lei che è molto più vicina a loro come sensibilità riesce a spiegarglielo meglio di quanto possiamo farlo noi sporchi capitalisti individualisti, egoisti e desiderosi ad ogni costo di aria irrespirabile e dipendenza da petrolio.
@Enrica
Io ho un parere diverso. Gli elettori scelgono fra quello che trovano oppure si astengono. Un 25% si è astenuto, un buon 25% ha votato M5S e l’altra metà ha votato i partiti tradizionali non per convinzione, bensì per mancanza di alternative. Hanno votato “turandosi il naso”.
Per dirla come un esperto di marketing un po’ cinico, ma pragmatico, quando la gente sceglie dallo scaffale del supermercato e non trova il prodotto che cerca, compra quello che trova perché se tornasse a casa senza la spesa la famiglia digiunerebbe, non potrebbe lavarsi, ecc.
La forza di PdL, PD, Monti e Grillo è stata proprio la mancanza di alternative credibili. Riflettete anche sui motivi della sparizione di Di Pietro, nonostante il supporto di Ingroia. L’IDV non raccoglieva solo elettori “giustizialisti”, ma raccoglieva consensi da parte di cittadini protestatari e disperati dei partiti tradizionali. M5S ha rappresentato per loro un migliore “offerta”.
Per essere credibile, un’alternativa deve anche sapersi “vendere”. FID non è stato capace di vendere ad un vasto pubblico i punti di forza della propria linea politica. Questo però è un discorso molto lungo e complesso ed usciremmo troppo dal tema del dibattito.
@Francesco_P
Non voglio fare il precisino, ma il 25% si è astenuto, DEL RESTANTE 75% il 25% ha votato M5S. Che fa 18,75%.
Perché il dato che mi pare non stia comparendo nelle analisi è che per la prima volta – credo, non ho fatto i confronti con tuttte le altre elezioni politiche – gli astenuti sono il maggior partito d’Italia.
Che significa, a mio parere, che spazio per un movimento strettamente antistatalista c’è.
Ma ci vogliono tantissimi soldi e qualcuno che abbia il coraggio di non essere moderato nemmeno un secondo e che sappia urlare le frasi giuste.
Purtroppo temo manchino sia gli uni che l’altro 🙁
Caro Marco liberale forse…ecologista vada retro…..penso di essere innanzitutto una cittadina di buon senso che è stufa di pagare per qualcosa che di colore ha solo il verde e non certo la coscienza. Da troppo tempo seguo queste tematiche per averne fiducia. Qua non si tratta di far capire, si tratta di avere a cuore un paese che sta affondando. E l’ecologismo so e sappiamo (http://www.chicago-blog.it/2012/10/11/i-no-che-ci-portano-verso-il-declino-di-lucia-navone/) non è certo famoso per aver dato una mano in tal senso. Il mio blog è firmato green economy proprio per “raccontare” i fatti che nessuno (in un paese fintamente ecologista) ha voglia di raccontare e di ascoltare, temo. @Francesco_P
@Marco Tizzi
Ha fatto bene a fare il “precisino”. Anziché scrivere di getto nel box, bisognerebbe scrivere su un file, rileggere, correggere e poi fare un bel copia e incolla. Lo so, ma non lo faccio per pigrizia.
Mi consenta. Anch’io faccio il “precisino” per amore della discussione, che è sempre utile. La questione non è essere antistatalista, ma per uno Stato leggero, ispirato a veri principi liberali. Insomma quello che SB ha promesso nel 1994, ma da allora ha fatto il contrario. Eppure a ogni elezione riesce a raccogliere tanti voti ripetendo quel personaggio. Si vede che il potenziale c’è ed è sicuramente più vasto del 21,56% raccolto (dato nazionale per la Camera).
@Francesco_P
Be’, io tiravo acqua al mio mulino 🙂
Ma so accontentarmi.
Però resto fisso almeno sulla libertà monetaria e il principio di autodeterminazione dei popoli.
Bastavano questi due punti in costituzione etutto quello che stiamo vedendo non sarebbe mai accaduto…
@Lucia Navone
ricevo completamente il suo commento, anche perché sono un contadino che conduce il proprio fondo con metodo biodinamico.
Cordialità.
@Lucia Navone
La prima domanda che muovo ad un ecologista é: è meglio fare la guerra, è meglio rimanere al buio senza mezzi di trasporto oppure il fracking è il male minore?
Ha senso investire miliardi e miliardi per delle fonti energetiche discontinue come il solare e l’eolico? E’ forse furbo rimanere senza elettricità nel bel mezzo di un’operazione chirurgica, di una colata di acciaio o semplicemente la sera in casa?
In effetti ci sono due fonti energetiche rinnovabili immense e continue: le correnti marine profonde e la geotermia ad alta entalpia. Peccato che siamo ben lungi dal poterle sfruttare e solo tanto petrolio, tanto gas, tanto nucleare permetteranno di acquisire il know-how tecnologico necessario per impiegarle.
Senza industria e senza tecnologia non si possono neppure affrontare i problemi ambientali.
In Italia siamo 61 milioni. Nel mondo più di 7 miliardi. Sono tutte bocche da sfamare, corpi da vestire, bimbi da istruire, case da scaldare… E per tornare ai fatti nostrani, come è possibile mettere in sicurezza case e aziende rispetto ai rischi idregeologico e sismico se non c’è sviluppo? E come allentare la pressione demografica sull’area flegrea se non creando nuovi insediamenti industriali in zone sicure della Campania (sa certamente della preoccupazione degli scienziati per il processo inflativo e per le variazioni del rapporto CO2/H2O e della temperatura nelle fumarole della Solfatara)?
La bella poesia ecologista produce solo effetti contrari al desiderio.
Dopo aver seguito la divertentissima riunione di presentazione dei “cittadini a 5 stelle”, io cittadino di bassa categoria (= pagatore di imposte in guerra con la burocrazia) mi sono reso conto che il punto che davvero li accomuna tutti-tutti-tutti è questa cosa del “reddito di cittadinanza”.
A parte un simpaticone che ha detto che lo pagheranno con il taglio alle auto blu, gli altri non si sono sbilanciati in coperture. Ma quanti soldi servirebbero?
In giro ho trovato stime molto fantasiose. C’è chi sostiene che costerebbe 6 miliardi l’anno.
Allora:
– in Italia ci sono 60 milioni di persone. Di queste 50 milioni hanno diritto di voto. A spanne direi che queste sarebbero i possibili destinatari del provvedimento.
– di questi 50 milioni, circa 20 milioni sono pensionati.
– dei rimanenti 30 milioni, circa 20 milioni sono “lavoratori”.
Quindi abbiamo 10 milioni di destinatari. Supponiamo che il “reddito” sia di 1 000 euro al mese in media (mi auguro pensino almeno sia diverso da regione a regione in base al costo della vita), parliamo di 120 miliardi l’anno.
Tutti gli anni.
Tutto questo mettendo in un angolo il fatto (banale) che chiunque guadagni meno di 1000 euro al mese darebbe le dimissioni per stare a casina e prendere il reddituccio. Pensate solo ai contratti part-time.
E che un’altra buona fetta di persone darebbero le dimissioni per cominciare a lavorare in nero.
Ora dobbiamo ricordarci che i pagatori di tasse, le persone cioé che producono ricchezza, imprenditori e dipendenti privati, sono 16 milioni. Sulle loro spalle peserebbe, quindi, un esborso di almeno 7 500 euro l’anno.
Aggiuntivo? Si spera di no, ma a pensar male si fa peccato però quasi sempre…
Una follia, quindi?
Si potrebbe dire di sì.
Ma poi bisognerebbe anche ricordare che è la stessa cifra identica che dobbiamo sborsare per il fiscal compact.
Che è già stato firmato.
Quindi alla fine questo Grillo è matto, ma di sicuro molto meno matto di Monti.
@Francesco_P ci sono sempre le candele no? Costano poco, non inquinano, creano una bella atmosfera. Senza industria e senza tecnologia non si possono neppure affrontare i problemi ambientali: esatto! Qui non è solo questione di decidere quale fonte appoggiare a livello ideologico, qui e ora dobbiamo decidere dove vogliamo andare (se tornare alle candele ad esempio) E soprattutto senza delle politiche che affrontino – in modo serio – questi temi non potremo mai essere un paese moderno (ed europeo se volete) @Francesco_P
Il computer a lume di candela sarebbe poetico … una sala operatoria, invece, si trasformerebbe in una trappola mortale.
Olà! Sveglia!
Qui si parla di candele, correnti sottomarine, mulini a vento…
Mi sa che questo blog si sta facendo un tantino crepuscolare.
Ve lo dico io cosa bisogna fare per risolvere i problemi ambientali. Bisogna sfruttare la fonte di energia più abbondante e più economica che esista sul pianeta.
I raggi solari? Macché!
Gli stronzi! Quelli sono veramente inesauribili e a buon mercato!
Che voi sappiate Giannino che fine ha fatto?
@Signor Rossi
Occhio che ci sono svariati studi atti a dimostrare l’inquinamento portato dagli stronzi…
Non ci scherzare 🙂
Ho letto che Giannino è stato ripudiato non già dal suo capo, che ci stava pure, ma dai suoi colleghi!
Deve essere un bell’ambientino quello lì a Radio24…
Oscar li lasci perdere e si faccia vivo, che c’è anche chi si preoccupa!
Qualcosa da fare si trova. E comunque tanto adesso arriva il reddito di cittadinanza…
@lucia navone:
Attenzione ! A parte che nessuno, dovendo semplicemente andare dal dentista, vorrebbe certo farsi aprire come una cozza per far vedere qualcosa seza gli elettrici raggi X, non cadiamo nell’ errore del naturale buono contrapposto all’ artificiale cattivo ma necessario: le candele stra-inquinano, chi cammina a piedi inquina più che se si muovesse in metropolitana, in natura c’ è anche l’ amanita phalloides, …. Esistono solo l’ industriale, assolutamente riproducibile, e il naturale/artigianale meno, non il buono ed il cattivo.
Ma chi gliel’ha fatto fare, a Giannino……. il problema è che i suoi peccatucci non rivelano delle debolezze estrinseche alla personalità, ma intrinseche alla stessa. Debolezze che non provocano nella gente rabbia o odio, sentimenti forti, come quando i nostri politici rubano, scopano e magnano a crepapelle alle nostre spalle, ma pena…. e la pena non è tollerabile, in politica. Peccato….
personalmente ritengo che il grosso di chi ha votato M5S l’abbia fatto sull’onda emotiva delle ultime settimane di campagna elettorale e del legittimo rifiuto che si può provare non verso la politica ma verso i politicanti che ci hanno portato sul lastrico. Speriamo solo che serva a qualcosa.
Quello che mi chiedo è quante copie vende “il Foglio” e quanto prende Giuliano Ferrara per dirigere il tovagliolo. Propongo di numerare le copie, così da farle diventare oggetti da collezione. Un blog di Chicago come questo dovrebbe essere contro i giornali che non vendono e costano allo stato… Ma per queste cose ci vogliono laurea e master!
La cosa che mi sorprende un po’ è che su un sito che dichiara di sostenere il modello capitalista si leggano poi articoli del genere che invece si ispirano al suo contrario, cioè il modello consumistico keynesiano.
Sì, perché il capitalismo si basa sul RISPARMIO di risorse scarse oggi al fine di avere domani un maggior reddito. Il capitalismo, non a caso, è nato nell’ambiente calvinista e sappiamo bene quale accezione si dà al termine calvinista.
Il capitalismo è basato sulla sobrietà, non sullo sfoggio di lusso sfrenato. E’ capitalista Ingvar Kamprad, il fondatore di IKEA, che usa una macchina vecchia di 15 anni, non Berlusconi che fa sfoggio, anche nelle maniere più oscene, della sua ricchezza.
E’ capitalistico costruire un frigorifero che duri 20 anni senza bisogno di manutenzione, non costruirne uno che allo scadere della garanzia si rompa e vada sostituito con la scusa che “così si assicura il lavoro all’azienda”.
Sarà forse questa la contraddizione che ha fatto sì che FID facesse “flop” alle elezioni, molto più del master fasullo di Giannino?
La maggior parte degli italiani usa l’automobile per percorrere distanze ridicole a velocità medie di circa 10 km/ora. Ora spiegatemi perché questi non possono usare la bicicletta ? si sentono troppo comunisti a prendere una bici ? A Copehnagen c’è pieno di gente senza patente perchè la mobilità PUBBLICA funziona benissimo (la bici la carichi sulla metro) , e non mi pare che le donne a Copenhagen abbiano meno possibilità di realizzazione delle donne italiane. Non c’è nulla di pauperistico nel programma di Grillo, solo una sana presa di coscienza che certi sprechi si possono evitare. Conosco diverse aziende agricole che non hanno costi di elettricità perché l’energia se la producono in loco. Se facessero tutti così….? un pò di apertura mentale, per favore !
Mi sovviene un avverbio latino”usque tandem!”Angelo E. D’Elia
@Fabio
Mi spiace, ma non è così. Non c’è nulla di male nell’andare in giro in bicicletta, nell’usare la mooncup, nel farsi il detersivo per i piatti con i limoni.
C’è invece TUTTO di male a non lavorare e farsi pagare sanità, pensione e infrastrutture da chi lavora, mentre si sta a casa a meditare e fare yoga.
Ognuno si scelga la vita che vuole, ma non a spese degli altri.
Quindi il discorso grillino regge se si privatizza tutto. E a me sta benissimo.
Altrimenti non regge per niente.
@Fabio & Marco Tizzi:
andrei anche oltre: dopo una giornata in cui una donna mestruata va sul sellino con la mooncup, sfidando salite, vento, neve e ghiaccio sull’ asfalto, stanca ma ecologicamente felice, torna a casa al 7° piano con l’ ascensore. Anzi no: perchè la bicicletta è fatta o con l’ acciao dell’ ILVA o con l’ alluminio della fu ALCOA, alquanto inquinanti; i copertoni non si possono più fare con la gomma naturale, ma col petrolio, come il mooncup; l’ ascensore è fermo perchè è alimentato con la corrente dei pannelli solari ma è sera e con quella dei mulini elettrici, ma c’ è bonaccia. Poi dopo tornerà il vento ed il motore dell’ ascensore si brucerà perchè solo le centrali tradizionali riescono a produrre elettricità “sana” (50 hz altamente sinusoidali e poveri di armoniche, scusate lo sfoggio di elettrotecnica). Ma almeno avrà inquinato di meno ! Nemmeno questo perchè vivendo, ed ancor più pedalando, si producono gas serra (ma i grillini non espirano CO2 e vapore acqueo ? Sono basati sul silicio ed espirano quarzo ?) per di più con un’ efficienza bassissima rispetto a quella di una centrale elettrica.
@Vincenzo
queste santissime parole andrebbero insegnate ai bambini.
Ma niente, ormai siamo diventati tutti ciechi, muti e sordi: confondiamo ogni cosa col suo esatto opposto.
@ Vincenzo & Marco Tizzi:
quando si parla di elettricità, suo uso, distribuzione e consumo, sarebbe logico sentir dire di kw, di kwh, di amperes, di cosfì, di scarti quadratici medi nei consumi, di tonnellate di combustibile, di flussi di venti, di tassi di interesse, di Euro,… . Nulla di tutto questo: all’ italiana il sistema o è il Paradiso (dell’ ecologico) o è l’ Inferno del petrolioso; di più, l’ intelligenza umana può tutto: macchinare contro i poveri servi della gleba (a cui io stesso appartengo) o salvarli dalla Morte, a nulla rilevando che già a fine del ‘700 fu dimostrato che i limiti della termodinamica erano, sono e saranno insuperabili. Ma noi, che mediamente non sappiamo come funziona una pentola a pressione, pontifichiamo: disse uno su un forum “Perchè un idraulico, per montare una caldaia a metano, deve fare un corso ed avere un patentino ed invece chiunque può votare ad un referendum sul nucleare “? Già, perchè ? E perchè proprio oggi e proprio con Grillo si uniscono il “Gl’ italiani sono estremisti per prudenza” di Longanesi ed il pontificare soprattutto su quello di cui si ignora quasi tutto ? Eh, perchè ?
Grillo, e non è il primo, tratta gli italiani da cretini: il dire che qualche ente (lo Stato, la Regione, la Ragione, lui, Casaleggio, Superpippo) debbano stabilire il Bene equivale a dire che i cittadini si comportano da stupidi; e questo è spesso pure vero, basterebbe considerare come si guida perlomeno da Roma in giù, e come siano tuttora scarse le macchine a gpl: io, con buona preparazione in matematica finanziaria, ho dimostrato di avere investito i soldi del mio impianto a gpl a più del 38% annuo esentasse (senza evasione fiscale, per di più), ed in passato la Porsche AG aveva nel cuore il mercato italiano per la gran massa di Cayenne che abbiamo da essa comprato. Il punto è che, nella storia, lo Stato papà ha sempre fatto peggio di quelli a cui voleva rimboccare le coperte la sera, e per farlo ha anche lasciato cataste di morti.
@ALESSIO DI MICHELE
Amen.
brava Serena. Incredibile quanta gente si sta facendo abbindolare dalla sterile protesta. Speriamo che questi esaltati senza programmi e proposte leggano questi articoli