La notizia del giorno
Non viene da Pittsburgh ma “parte” da Londra. HSBC, la terza banca al mondo per capitalizzazione, sposterà gli uffici del suo amministratore delegato da Londra ad Hong Kong. E’ vero che HSBC sta per Hongkong and Shangai Banking Corporation, ma è altrettanto vero che il colosso del credito, perlomeno dai tempi della fusione con Midland, è considerato uno dei gioielli della corona della finanza britannica. Certezze che fino a un paio d’anni fa sembravano scolpite nel marmo, circa il ruolo di Londra come piazza finanziaria, sono oggi molto più friabili (anche per questo, il Financial Times un po’ di giorni fa ha proposto di regolare anche in questa fase in modo distinto banche rispetto alle quali c’è una “garanzia implicita” da parte delle Autorità inglese, e che hanno quindi il contribuente come “azionista di ultima istanza”, e operatori finanziari non inglesi che operano nel Regno Unito).
Non è una banca ma mi sembra che anche Halliburton abbia spostato il cuore decisionale da Houston a Dubai..mi sembra..
Forse si incomincierà a rendersi conto che le multinazionali, se troppo grosse, potrebbero non esattamente fare gli interessi…nazionali….
In linea di principio sarei anche d’accordo qualora tutti i paesi del mondo rispettassero le stesse regole. Ma non è così….
….LE BANCHE SEGUONO I CAPITALI…..DALL’INGHILTERRA ALLA CINA….RINGRAZIANDO GLI APOSTOLI DEL LIBERO MERCATO….ALLE CASSE DEL PARTITO COMUNISTA CINESE…COME SI DICE…E’ L’IRONIA DELLO SPIRITO…
@ Mercator
… si del cartograf!.
Cambia tastiera se ti si è bloccata in Maiusc, dato che equivale a urlare sul web, e a quanto pare è fiato sprecato.
HSBC e’ sempre stata una banca anomala nel panorama delle grandi banche occidentali, dovuto alle sue origini di riferimento finanziario per gli interessi dell’allora impero britannico in Cina ed Estremo Oriente. La scelta di spostare il quartier generale a Londra risale peraltro alla prima meta’ degli anni 90 del secolo scorso nel periodo immediatamente precedente il trasferimento di Hong Kong alla Cina, quando nonostante fior di trattati firmati c’erano troppi dubbi sul comportamento che avrebbero tenuto i cinesi al momento di assumere il controllo della colonia, ragion per cui si ritenne prudente acquistare una media banca britannica, Midland appunto, per garantirsi lo status di banca nazionale inglese e mettersi al riparo da eventuali nazionalizzazioni di stile maoista. Una leggenda urbana che circola tutt’oggi e’ che il famoso palazzo sede della banca nel territorio, e uno dei simboli di Hong Kong piu’ conosciuti nel mondo, fosse stato costruito in maniera da essere rapidamente smontabile e quindi trasferibile in posti piu’ liberi, nel caso si fosse avverato quanto sopra.
Non sono d’accordo col suo giudizio sulle conseguenze per Londra di questo trasferimento, che come affermato peraltro dal CEO non implica una revisione della decisione originale. HSBC tra le grandi banche e’ una tra le poche che non e’ ricorsa a nazionalizzazioni ed aiuti di stato, ed e’ stata l’unica per quanto ne so a liquidare completamente con l’iscrizione a bilancio di svariati miliardi di dollari le attivita’ principalmente statunitensi nel campo dei crediti subprime. Inoltre e’ presente da sempre in maniera massiccia in Estremo Oriente e paesi in via di sviluppo, al pari di una altra banca inglese, Standard Chartered, e non a caso da tempo circolano voci di una fusione tra la borsa di Hong Kong e il LSE. Io credo che Londra si stia riposizionando per riuscire ad attrarre denaro dalle economie emergenti, candidandosi a diventarne il nuovo punto di riferimento, quindi piu’ che un ridimensionamento stiamo probabilmente assistendo ad un riallineamento dei grandi centri finanziari mondiali secondo certe linee. Certamente il fatto di avere due grandi banche ben posizionate e ben gestite rende casomai Londra piu’ appetibile come destinazione di investimento che non New York, Parigi o Francoforte, dove i grandi gruppi sono tutti dipendenti dagli aiuti di stato.
La ringrazio molto per il suo commento. Il suo punto di vista e’ suggestivo e spero (per gli amici inglesi) che lei abbia ragione. Come giustamente nota, non conta solo la regulation – ma anche la tipologia di servizi che i diversi financial centers saranno in grado di offrire (ci sara’ un po’ di divisione del lavoro anche in questo frangente, immagino). Sono solo un po’ perplesso sul suo punto sugli aiuti di Stato, perche’ non mi sembra che gli inglesi siano stati meno “generosi” degli altri Paesi.
dunque dunque… LSE “compra” la Borsa di Milano.. e sarà prima “fuso” e poi tra 20 anni “comprato” da Hong Kong… quindi.. tra 20 anni saremo pure noi una filiale di Hong Kong.. finalmente una buona notizia sul futuro del nostro paese …
🙂 o 🙁 ? ?