La colpa è nostra, non dell’odiato tedesco, e la pagheremo per 23 anni: se va bene
Ok, la vecchia Europa ci è riuscita. Laddove il caos della finanza ad alta leva del mondo anglosassone aveva atterrito il mondo per tre trimestri, dal crac Lehman fino alla potente ripresa della locomotiva asiatica a metà 2009, e sia pur senza aver adottato da allora regole nuove davvero adeguate al guaio, la vecchia e declinante Europa dopo due anni e mezzo di crisi greca è riuscita a prendersi il posto della dea Ati, la signora della discordia, dell’ira e dei pugni levati al cielo. In poche settimane, a giugno, rischiamo il contagio bancario prima, e l’uscita dall’euro degli eurodeboli uno dopo l’altro. Ma attenti: l’eccesso di debito pubblico è nemico peggiore dell’odiato tedesco che oggi accomuna tutti i blabla sull’eurocrisi.
Da due istituti bancari falliti in Grecia – non hanno presentato il bilancio 2011, con la banca centrale d’accordo “per non influenzare le elezioni”, e chi vuole capire capisca – al crac spagnolo di Bankia, già conclamato e senza che il governo Rajoy possa da una parte affrontare da solo gli oltre 400 miliardi di euro di valori immobiliari illiquidi in pancia alle banche iberiche, né dall’altra subire l’onta di sottomettersi alla vigilanza della Trojka d’emergenza a cui la Germania vorrebbe piegare Madrid. In più, se la Grecia va fuori euro con le elezioni del 17, e se ci va in maniera non concordata, i mercati scontano che sarà come con le ciliegie: una tira l’altra. E l’Italia è in fila.
I tassi del bund tedesco sono di poco sopra l’1%, e tutti i decennali dei Paesi avanzati hanno ripiegato: in altre parole, scontano deflazione di massa inevitabile. (Il che, lo dico per i trader inveterati, non significa affaftto che non ci si possa guadagnare e anche bene:
This also is a view heard in investment committees of institutions of all sorts, from pensions to endowments, that Treasuries at low yields offer no potential return given their low yields. It was expressed most vehemently by The Black Swan author Nicholas Nassem Taleb, who declared in a wrong-way call two years ago worthy of Meredith Whitney that “every single human being” should sell Treasuries short.
Those who have followed that advice through the ProShares UltraShort 20+ Year Treasury exchange-traded fund (ticker: TBT) have suffered 53.42% negative total return in the past year and a negative annual return of 33.51% per annum over the past three years through May 30, according to fund tracker Morningstar.
By contrast, a conservative investor in the iShares Barclays 7-10 Year Treasury ETF (IEF) — representing the sensiblmiddle of the Treasury curve — would have reaped a 15.11% total return for the past 12 months and 9.22% per annum forthe past three years. More aggressive types who went for the iShares Barclays 20+ Year Treasury Bond ETF are looking at a 36.47% one-year return and 15.03% per annum for the past three years. And those who swung for the fences with the Vanguard Extended Duration Treasury Index ETF (EDV), among the most aggressive Treasury funds around, scored a 61.13% one-year return and 21.24% annually for the past three years, again per Morningstar data.)
La Cina ha visto scendere la sua inflazione interna a tassi poco più che europei, il che significa che la sua frenata nel secondo trimestre può intaccare quel 7 e qualcosa per cento di crescita annuale a cui aveva dichiarato di voler planare dal 10%. L’India si avvia a un secondo trimestre di probabile stasi o contrazione del Pil, compromettendo il 5,8% annuale a cui si credeva avviata. Negli States, il miserando numero di posti di lavoro creato in maggio, poco più di 60mila, meno della metà delle attese, e la revisione al ribasso del dato di aprile confermano che Mitt Romney può battere Obama, perché malgrado 5 mila miliardi di dollari di debito pubblico aggiuntivo negli anni di presidenza Obama – il 50% più di quello ereditato – l’economia annuncia ogni volta di decollare e poi si pianta.
A riprova del rallentamento mondiale causato dall’euroarea, il petrolio Brent è sceso del 22% dal primo marzo, del 7% il Commodity Research Bureau Spot Market Price Index, che mette insieme gli andamenti di acciaio, rame, zinco, zucchero, cacao, gomma.
Il peggio è che l’Europa scassatutto grazie agli errori della sua politica annebbia anche la mente a molti economisti. Quasi tutte le scuole concordarono, nella prima parte della crisi, che l’eccesso di consumo privato finanziato a debito e ad alta leva era un grave errore: tranne dividersi poi sul fatto se le banche andavano fatte fallire punendo gli azionisti, salvando i clienti e modificandone regimen operandi, oppure no.
L’irrisolto dilemma della stabilità del sistema bancario dipende in realtà dallo scemare verticale dei collaterali considerati liquidi dal mercato. Mentre negli anni Sessanta e Settanta per una banca commerciale a fronte di un dollaro di asset gli impieghi complessivi erano pari a 3 o al più 4 dollari, nell’anno 2007 eravamo giunti nelle grandi banche transnazionali di modello anglosassone fino a 673 dollari di impieghi diretti e soprattutto derivati per ogni dollaro di asset. Il delevereging verticale occorso da allora – ergo: le classi di asset sempre più vaste considerate illiquide – ha portato a fine 2011 il rapporto a 1 versus 33. E’ questo, a spingere drmmaticamente le banche centrali a creare fiat money, cioè a darci dentro di torchio monetario. Ma è un classico rimedio che non cura il male, checché ne dicano i tanti chiacchieroni che invocano stampa di moneta a gogo come rimedio alla crisi.
Ferve invece uno scontro frontale, intorno agli eccessi di consumo pubblico finanziati a debito. Furoreggia Paul Krugman, che lapida i tedeschi che vogliono imporre rigore quando invece il debito pubblico è perfettamente sostenibile, basta stampare moneta. I governi eurodeboili si accodano, la teutonica Merkel, arcigna e cipigliosa, diventa per tutti simbolo di cinismo ed egoismo. Quando invece è assolutamente og-get-ti-vo, che l’eccesso di debito pubblico europeo è un disastro insostenibile.
Nel nostro caso non è neanche figlio di bolle immobiliari tappate a spese del contribuente né di banche salvate, ma di decennale avanzata di un Moloch ipertrofico, inefficiente e insopportabilmente autoritario nella sua autotutela giuridica contro ogni simmetrico diritto negato al cittadino contribuente e imprenditore. Anche gli statalisti più incalliti dovrebbero leggere un bel paper scritto da Carmen – ex consigliera di Obama – e Vincent Reinhart, suo marito, dal titolo “Debt Overhangs: Past and Present”.
Si studiano in maniera comparata dal 1800 a oggi tutte le maggiori crisi di debito pubblico superiore al 90% del Pil. Se ne stima la durata media in 23 anni, come effetti di crowding out, abbattimento degli investimenti e diminuzione del tasso di crescita del reddito dei loro cittadini. E la media di crescita per ogni anno è dell’1% di pil in meno. Il che, dopo 23 anni, per il tasso composto fa ben più di un terzo di crescita potenziale a cui si è detto addio. Tutto per difendere l’intoccabilità della montagna stregata rappresentata dalla pubblica amministrazione italiana: che pena. E che pena anche i tecnici al governo, che presentano come gran cosa tagliare 4 miliardi su 700 di spesa pubblica corrente cioè lo 0,57%,, quando decine di migliaia di imprese italiane devono affrontare turnaround in cui si taglia anche il 25 o il 30% di costi da un anno all’altro.
Per cui e’ giusto che l’Italia fallisca, se neanche nel momento della difficoltà più acuta si mette mano al taglio della spesa pubblica, che altre speranze possiamo avere. A proposito, ma di dismissione del patrimonio pubblico non parla più nessuno? (a dir la verità nn se ne e’ neanche iniziato a parlare). Penso proprio che sia un governo di tecnici a tutela della struttura burocratica più che a tutela dell’Italia
L a colpa è proprio della Germania che con la scusa di tenere sotto controllo svalutazione e debito pubblico,di fatto controlla l’Europa!
Grazie alla sua esportazione high tech le vendite all’estero tedesche vanno a gonfie vele nonostante l’euro forte.L’Italia con la sua tecnologia medio bassa nel 2002 con il cambio 1 Euro = 1 USD era ancora nelle condizioni di poter essere competitiva.
La svalutazione del dollaro appoggiata dalla politica di Berlino ha portato il nostro paese ad un punto di non ritorno distruggendo la capacità di esportare delle aziende.
siamo sempre lì a parlare di questo, perché mai chi sta meglio degli altri ed è più protetto dovrebbe riconoscere la sua condizione di privilegiato e ravvedersi? chi sta meglio trova sia più facile stringere ancora un po’ il cappio e dire “pagate”, tanto la cognizione del costo reale di un pagamento, lui, non ce l’ha. Affinché ci si renda conto che c’è una guerra in corso occorrono dei traumi ben più forti di quelli che sperimentiamo, traumi che non si possano mascherare con le bugie giornalistiche. Solo quando tutto sarà effettivamente eclatante cominceremo ad intravedere da lontano un possibile dopoguerra. Certo più la tiriamo in lungo con le balle, più i 23 anni di cui parla Giannino saranno una barzelletta, magari alla fine ne basteranno di meno, chissà, ma per ora, il conto alla rovescia, non lo possiamo nemmeno cominciare.
Gent.dott.Giannino, l’Italia ha un grosso problema di spesa pubblica incontrollata e, peggio, la Grecia oltre a tale problema ne ha uno di limpidezza dei conti, la Spagna è reduce da una notevole bolla immobiliare …. ma quale è il problema del resto di Europa (e del mondo). Possibile che la spesa pubblica sia incontrollata ovunque tranne che in Germania ?
Possibile che USA e Giappone siano a livelli di debito pubblico reale (se calcolato con gli stessi criteri usati per Italia e Spagna) analogo o superiore a quello italiano senza avere gli stessi problemi ?
Dov’è l’inghippo ?
Concordo con Lei che in Italia la spesa pubblica è eccessiva ed inefficace, che li Stato va ridimensionato, ma questo non risolverebbe….così come non sta risolvendo (anzi) la politica del governo Napolitano-Monti.
E allora che fare ???
Internamente ridurre spesa, combattere evasione, ma ridurre drasticamente le tasse, soprattutto a partire da questa patrimoniale sbilanciata, iniqua ed illegale (vedi Statuto del Contribuente) che è l’IMU.
Ma la risposta vera è da cercare altrove: rifiutare questo Fiscal Compact; innescare la ripresa economica con bond europei finalizzati alla realizzazione di infrastrutture e di qualità e valore, ….
Basterà ?
@Vincenzo N.
L’Argentina dopo il default ha dovuto sopportare povertà diffusa per 1 ANNO,poi è cominciata la ripresa.Oggi l’Argentina ha una crescita paragonabile a quella dei paesi asiatici.
Basta agonizzare,dobbiamo avere il coraggio di toccare il fondo per cominciare a vedere la luce aldilà del tunnel
Giustissimo OG. Quello che a italiani e a aziende rende ancora più indigesto il boccone delle tasse e della pressione fiscale è l’assoluta mancanza di VOLONTA’ di toccare il problema dei costi delle PA. Facciamo debiti per pagare le tasse ma non vediamo attuata una politica apparentemente logica e lineare: taglio del 10 – 15% della spesa pubblica (e sono buono, le aziende tagliano il 30 – 40%) e smobilizzo degli asset vendibili. Capisco che una parte rilevante dei costi della PA sono cosituiti dal costo del personale, cresciuto a dismisura per la scelleratezza delle classi politiche che hanno “confuso” la soluzione del problema occupazionale con interventismo statalista (e clientelare), specie in regioni e territori dove la presenza di industrie o di attività economiche in grado di produrre vero valore era scarsa o nulla. Ma, tutto ciò compreso, non possiamo sfasciare l’economia tutta in nome di una ipocrita solidarietà che non ha orizzonti temporali definiti in termini di soluzioni alternative. Ecco che serve il coraggio e l’indipendenza che parevano le caratteristiche del governo dei tecnici. Ma se anche loro si fanno condizionare ( e guarda caso da chi, tra il governo, è meno “tecnico” ma più politico) allora, davvero e purtroppo, la funzione dell’attuale esecutivo è esaurita.
Purtroppo perchè temo che le soluzioni che si ventilano da più parti politiche mi paiono fumose e demagogiche (e quindi pericolosissime). Con il vizio italiano – che dovrebbe essere debellato in quanto, questo sì, vera tara del paese – di cercare nuove soluzioni fantasiose rimandando a domani soluzioni che dovrebbero essere state prese l’altro ieri, o sperando di non dovere fare cose (taglio alle PA) che invece debbono essere fatte “a prescindere”, vedo i partiti agitarsi sperando di risollevarsi dalla situazione di rifiuto di riconoscimento di rappresentatività in cui sono stati relegati dalle persone.
Monti sarà fatto “Santo Patrono dello Stato Parassitario”
X Stefano
Amico mio leggi qualche articolo in più su questo sito e troverai le risposte a molte delle tue domande. Cmq:
1) La pressione non è bassa cosi come la spesa non è incontrollata solo in Germania! Affatto! Leggiti al riguardo l’articolo di Giannino sulla Svezia per es. Oppure l’articolo sulle riforme fatte in Polonia o Rep. Ceca per dirne solo alcuni….
2) Le infrastrutture non contano un ficco secco rispetto ai problemi di cui stiamo parlando prova ne è che il traffico su quelle esistenti sta calando perchè l’economia crolla.. Tav e ponti sullo stretto sono solo sprechi di soldi pubblici e non fanno altro che aumentare ancora di più i debiti per pagare i quali si strangolano le poche aziende produttive rimaste… La risposta è meno (MOLTO meno) stato e non più stato!
3) Secondo me a questo punto il nostro debito è semplicemente insostenibile anche facendo le riforme che qui si propongono da anni! Anche un’azienda competitiva se ha troppi debiti fallisce… Noi con le riforme possiamo tornare competitivi ma abbiamo troppi debiti soprattutto prospettici sulle pensioni che non sono affatto in sicurezza come dicono i media mainstream…. Insomma occorre ristrutturare pesantemente sia l’attivo sia il passivo dello stato… Giannino lo sa benissimo ma non può ammetterlo (solo 1 volta in un articolo ha scritto che sarebbe necessaria una ristrutturazione straordinaria del debito… per me è semplicemente inevitabile)
In questi mesi sulla stampa sinistra – che è la quasi totalità in Italia – nelle trasmissioni TV , idem come impostazione , e su queso blog , siamo passati attraverso diverse fasi :
– 1° : tutta la colpa era di SB ,lo spread ne era il testimone . L’euro era un fenomeno , l’Europa aveva problemi ma solo per colpa di SB : per fortuna era arrivato l’economista italiano più tedesco ;
-2° : anche l’Europa aveva qualche responsabilità
-3° : anche l’euro aveva qualche problema :
-4°: la Germania è la vera responsabile , lo spread non conta più , è colpa della speculazione internazionale , della finanza angloamericana :si devono emettere gli eurobond , per far pagare giustamente ai tedeschi cattivi i nostri debiti
Il nostro economista n.1 non è più tedesco ma è diventato francese ;
-5° : anche il presidente afroamericano Barack Hussein Obama , adorato dalla sinistra sopratutto intellettuale , riceve i suoi insulti , perchè si è permesso di dire che l’Europa ha dei problemi e che deve darsi da fare per risolverli ;
Mi sembra di guardare un vecchio film di Totò.
Ci arriviamo prima dei 23 anni …
Grazie alla regola dell’elasticità della domanda applicata alle tasse.
Siamo ormai nella curva in discesa, l’innalzamento oltre il punto di carico ha modificato i consumi (tutti in city car, novelle Trabant).
A breve-medio termine occorrerà finalmente utilizzare il Prof. Amato per un’altro prelievo forzoso.
A quel punto o si dimezzano gli stipendi pubblici o non ci sono più soldi per pagare gli stessi.
Mumble mumble.
Non mi convince molto questo pezzo, Oscar.
A parte il titolo che è assolutamente condivisibile – di certo i nostri mali non sono colpa della Germania – non condivido assolutamente la visione di una figura di Angela Merkel “arcigna e cipigliosa” a difendere la riduzione del debito pubblico contro tutti che la vogliono costringere ad aumentarlo. Per il semplice motivo che la sig.ra Merkel ha imposto agli altri un’austerità che in Germania non è mai stata applicata e mai lo sarà: così com’è il “fiscal compact” non passa al parlamento tedesco. Già ripetuto più volte da tutta la SPD.
Inoltre mi sembra davvero difficile negare che la sig.ra Merkel abbia trasformato un problema da 100 miliardi 3 anni fa, la crisi Grecia, in un problema da 10 000 miliardi oggi: lei non era la causa del problema, lei è la causa della mancata risoluzione.
Il “problema Italia” non ha nulla a che fare col “problema Europa”, arriva da molto prima ed ha responsabili precisi e definiti: tutti i politici italiani dal dopoguerra.
Ma anche tagliando fuori l’Italia il mostro eurozona sarebbe in difficoltà, forse anche maggiore.
E’ vero che esiste oggi uno scontro tra l’economia superfinanziaria anglosassone e quella un po’ meno finanziaria (definire industriale un Paese il cui PIL è per il 70% servizi mi pare esagerato) tedesca. Ma è anche vero che entrambi restano sistemi basati e fondati sul debito, quindi non si capisce – e mai in tal senso ho letto proposte concrete e sensate – come se ne possa uscire e quali siano le alternative realmente attuabili senza rivoluzioni. Una volta che si resta in un sistema basato sul debito, qualcuno i debiti li deve fare. Preferiamo che li facciano i privati invece che gli Stati? Come lei ricorda, la crisi nasce dal debito privato, non pubblico. Quindi? Chi li fa ‘sti debiti?
L’alternativa è la bancarotta globale, né Darwiniana, né Malthusiana.
In quest’ottica bisognerebbe ricordare, caro Oscar, che la strategia del governo Obama non è certo quella dell’aumento della spesa pubblica, che anzi è diminuita: il deficit USA è figlio di tagli alle tasse, non di aumento di spesa.
Questa dovrebbe essere la risposta a chi dice “facciamo come gli americani, aumentiamo la spesa pubblica”.
Semplicemente rispondere “è una balla”.
Bravo, Luca, bravissimo! Ci troviamo troppo spesso d’accordo ultimamente 🙂
L’alternativa è mettere in vendita asset a prezzi ridicoli e chi se li compra? Cinesi? Russi?
Da far notare anche che tra tutti i Paesi del G8 l’Italia è l’unica che non ha mai ristrutturato il suo debito. Quindi non stiamo parlando di un’onta da pagare col sangue.
E comunque i nostri tassi sono sufficientemente alti da essere tagliati pur mantenendo un rendimento accettabile, di certo superiore a bond tedeschi, americani o giapponesi, quindi anche il danno subito dall’investitore sarebbe circoscritto.
Certo, le conseguenze sul sistema bancario sarebbero pesanti nel breve, ma con un vantaggio enrome sul medio-lungo in ternmini di sostenibilità.
Ovviamente tutto ciò deve essere accompagnato da una svolta politica.
Ma tanto quella serve comunque.
Purtroppo temo non sia all’orizzonte.
Interessante sentire Passera dire che ognuno deve fare la propria parte per risolvere i problemi, finora l’unico a non aver contribuito è proprio lo Stato italiano che quei problemi invece li crea.
Passera è stato senza dubbio il più deludente di tutti in questo governo, mentre gli altri provengono dall’apparato statale e non deve sorprendere che considerino lo Stato come un totem intoccabile, Passera dovrebbe avere tutta un’altra storia e altre idee, che invece non ha.
@Marco Tizzi
Concordo con te Marco, tranne che sul problema Italia.
Il debito pubblico è a quei livelli sul PIL da 20 anni circa, oscillando fra il 100 e il 120%.
Cosa è cambiato nel mentre?
Questo:
Household wealth and indebtedness as a percentage of nominal disposable income (dati OECD)
Italia 2003 64,7%, 2009 88,5% (ultimo dato disponibile… dubito che 2010 e 2011 sia calato)
cioè l’indebitamento privato delle famiglie è salito del 37%, per caso il debito pubblico è salito del 37% sul PIL in quegli anni? Non mi pare… anzi mi pare che, tranne per un anno, siamo stati sempre in avanzo primario.
Tutto questo grazie ai famosi tassi bassi che abbiamo fatto tanto male a non usarli per abbassare il debito pubblico.
Certo così avevamo adesso un debito pubblico pronto a coprire i debiti privati, come in Irlanda e Spagna (che non ci stanno riuscendo fra l’altro) e salvare le banche coi soldi dei contribuenti.
La cosa che viene data per scontata dai mercati anche per noi visto l’imputridimento degli attivi bancari e il crollo dei passivi (calo del risparmio, fuga dei depositi, inaridimento dell’interbancario estero, vedere i saldi Target2) e che quindi quotano la sua insostenibilità sul debito pubblico (spread).
La causa é chiara e nota a chiunque intenda apprendere la teoria economica ( scienza dell´azione umana ): la riserva frazionaria e l´inevitavbile conseguenza del ciclo economico che essa provoca. Von Mises l´ha teorizzato e dimostrato oltre ogni dubbio gia´all´inizio del ´900. L´unica soluzione é il ritorno al principio del 100% di riserva da parte della banca commerciale che altro non é se non il rispetto anche per le banche del principio giuridico della proprieta´privata ( la riserva frazionaria e´appropiazione indebita). Discutere di altro non risolve il problema dato che ci si occupa degli effetti e non della causa
Caro Giannino,
ho sentito stamane che di fronte a un governo di professoroni che non capisce ( o almeno non dà segno di capire) cose che sa e capisce un qualunque studentello lei non ha più parole. Capisco la sua delusione dopo che aveva inveito l’estate scorsa contro B. per- ché non faceva abbastanza.
Monti ha voluto ricordare l’eredità catastrofica che ha ereditato e di fronte alla quale il suo governo porrebbe rimedio! (sic!). Ormai si è ridotto al livello di un qualunque politicante da strapazzo che cerca di nascondere il proprio fallimento accusando gli altri. Questo lo poteva fare un Bersani qualunque. Che delusione.
Perché di un vero e proprio fallimento tecnico di questo governo dobbiamo parlare. Aveva un’occasione storica quando si è insediato, quella di prendere qualunque provvedimento senza che nessuno o quasi potesse opporsi con efficacia, di dare una profonda sterzata all’andazzo che ci grava da decenni. Prima usa una durezza perfino eccessiva sulle pensioni (a fronte della giusta abolizione delle pensioni di anzianità gli italiani andranno in pensione a 67 anni ben prima dei tedeschi!) poi che fa? alza le tasse impoverendo tutto.
Verrà ricordato come uno dei peggiori governi non tanto per quello che ha fatto, bensì per l’occasione storica, forse unica, che ha padellato clamorosamente.
Giannino ,Lei ha perfettamente ragione, i punti salienti della nostra crisi sono EVIDENTISSIMI, Stato costoso ed inefficiente, troppa burocrazia, Troppe tasse ecc…,tutto vero, ma la domanda che mi pongo è questa, molto semplicemente cosa facciamo? I problemi li vediamo tutti, tecnici compresi e quindi?? Se continuiamo così sappiamo benissimo quale sarà il risultato, CHI deciderà di cambiare?? Cosa dobbiamo ancora aspettare?? Non basta neanche più un terremoto a smuovere il torpore di questa nazione.
Rivolto ai lettori tutti:
Compensi In Italia
– Presidente Finmeccanica: compenso annuo lordo 5.500.000,00 euro
– Amm.re Delegato ENI spa : compenso annuo lordo 3.000.000 euro
– Presidente INPS: compenso annuo lordo 1.200.000,00 euro
– Amm.re Delegato FFSS : compenso annuo lordo 680.000 euro
– Capo Polizia di Stato : compenso annuo lordo 620.000,00 euro
– Presidente FFSS: compenso annuo lordo 500.000 euro
– Presidente RAI : compenso annuo lordo 450.000 euro
– Presidente Poligrafico dello Stato: compenso annuo lordo 350.000 euro
– Presidente Agenzia delle Entrate : Attilio Befera compenso lordo annuo 320.000
– Presidente Equitalia : Attilio Befera compenso lordo annuo 295.000 euro
– Compenso medio per Deputato/Senatore : 200.000 euro anno lordi ( e sono 945)
– Retribuzione media dipendente Camera e Senato: lordo annuo 170.000,00 (e sono oltre 2600)
– Quirinale : dipendenti addetti 2.200 ,costo lordo annuo 240.000.000 euro
– Fondi pubblici ai partiti anno 2011 :190.000.000 euro
– Servizi di Pulizia Camera (Bilancio 2011) : 7.000.000 euro anno
Altri Paesi :
Stati Uniti d’America : Presidente B. OBAMA : Compenso lordo annuo 300.000 euro
Capo FBI : Compenso lordo annuo : 115.000,00
Casa Bianca: dipendenti 430 costo annuo 52.000.000 euro
Germania : Retribuzione del Cancelliere tedesco: 220.000 euro lordi annui
Fondi pubblici partiti 130 milioni anno
Francia : Retribuzione del Presidente francese: 240.000 euro lordi annui
Fondi pubblici partiti 110 milioni anno
Se i dati sopra riportati corrispondono al vero (e sono solo una piccola cosa) : domanda: dove trovare i soldi mancati senza aumentare le tasse? Risposta…..?
Debt Overhangs: Past and Present” se ce lo traduce in italiano ci fa una grande cortesia …sa ! x chi vuole capire i tempi attuali.
http://ravelstein.ilcannocchiale.it/post/2742338.html
Per esempio gi stessi che attualmente lo finanziano il debito pubblico italiano e hanno 1950mld€
L’Argentina ha ricevuto una diffida formale dall’IMF a non truccare i dati sull’inflazione, l’Economist non pubblica piu’ i suoi dati per la stessa ragione. La Kirchner ha commissariato l’istituto nazionale di statistica, la banca centrale argentina e minaccia i giornalisti che pubblicano dati sull’inflazione diversi da quelli ufficiali.
In altre parole la crescita (reale) dell’Argentina è una bufala totale
Per Oscar Giannino.
Buon giorno.
La ascolto tutti i giorni su radio 24, la stimo e la incito a continuare sulla coraggiosa strada intrapresa.
Ho una proposta relativa alla ricostruzione post terremoto, premetto che non sono un economista quindi potrei non aver considerato problemi a me sconosciuti, me ne scuso da subito.
La mia proposta è questa:
In italia ci sono decine di migliaia, forse centinaia di migliaia, di cassa integrati.
Fra questi ci sono muratori, manovali, elettricisti, idraulici, falegnami tecnici ecc…
Praticamente una risorsa enorme già compensata all’ottanta percento!
Usiamo questa risorsa, i cittadini e gli imprenditori che devono ricostruire avranno uno sconto secco dell’ottanta percento sulla manodopera!
Si potrebbero anche fare accordi con imprese esistenti che assumono temporaneamente questa gente pagando solo il 20%, potendo quindi applicare notevoli sconti. (fiscalmente deve trovare Lei la soluzione…)
Anche le aziende che producono prefabbricati potrebbero usufruire di questa risorsa, così facendo si avrebbe un notevole risparmio anche sui prodotti non solo sulla manodopera, magari mettendole in rete progettando un capannone tipo, modulare che possa rispondere alle più svariate esigenze. (questo si può fare, io sono architetto)
Cosa ne dice? sono troppo ingenuo? troppo facile?
Grazie mille, attendo commenti
Caro Oscar
I risultati di una seria spending review? brillano ancora per la loro assordante assenza, ed oggi che sono stati “ufficializzati” i dati del gettito del primo quadrimestre (-3,4 mld) che cosa si fa? Aumentiamo l’IVA?
Non ci voleva un genio a capire come girano le cose nell’economia reale, nelle aziende vedo una più che significativa riduzione degli ordini (a fine maggio anche del 40% rispetto al precedente analogo periodo del 2011), girando per strada al fine settimana si vede sempre meno gente con lo shopper in mano infine, aggiungiamo la tragedia, sia di vite umane ma soprattutto economica, del terremoto.
La verità è una sola, non siamo in grado di decidere dove tagliare, ostaggi di una classe politica che difende (anche legittimamente?) interessi del proprio elettorato ma non solo, un governo che dovrebbe decidere ma che si trova subito dopo a fare i conti con provvedimenti da convertire in Legge.
In questo contesto è probabile che la scelta di rinunciare ad una parte della sovranità (vedi anche Romano sul Sole 24 ore) sia l’unica strada percorribile. D’altronde quante volte questo è già successo in politica estera, il Paese agisce ma solo con la copertura ONU, Nato e così via.
Ritengo che prima o poi si dovrà ragionare in termine di gabbie salariali, in particolare per il pubblico impiego nel mezzogiorno. Non è pensabile che lo Stato, e quindi tutti noi, possa continuare a sostenere il costo di questi posti di lavoro esuberanti a “prezzo pieno”.
Altro quesito che costo hanno i c.d. ricongiungimenti familiari dei cittadini extracomunitari?
Sono tutte cose che oggi non ci possiamo più permettere !!!
Un affezionato lettore
Dopo il “puzzone” ci è voluto un gruppo di burocrati ed economisti per portarci alla rovina. Basta un solo indice: le imposte e le tasse sono aumentate come non mai e le entrate sono diminuite. “si io fossi foco”
Ciao Oscar,
scusa se mi permetto di chiamrti per nome, ma ascoltandoti tutte le mattine, faccio sempre finta che tu sia un mio carissimo amico, che si può permettere il lusso di dire le cose così come stanno. Consentimi di aggiungere un altro frammento, a ciò che tu così bene esponi.
Hai un bel dire che “…nonostante la diminuzione dell’organico della PA, la pretesa statalista è sempre più famelica.”
Parto il ragionamento da qualche dispiacere, che mi dai amico mio, quando fai riferimento ai professori di economia e ai loro allievi: sono molto peggio di quello che racconti, mi dispiace.
La PAC è infarcita proprio di studentelli che oggi sono consulenti. Senza alcun merito ti assicuro, se non quello di aver troppo a lungo frequentato le compagnie di cattivi professori. A quali ditte facciano riferimento poi è stranoto. Domani, così come già è accaduto in passato, saranno pubblici dipendenti, quando non dirigenti.
Se un dirigente a termine non viene rinnovato, viene poi assunto da una di queste ditte e il costo rigirato, aggravato, sulla stessa amministrazione. Queste ditte con la loro presenza capillare nello stato e nei CDA, costruiscono a tavolino bilanci truccati, gare truccate per favorire sempre i soliti noti.
Sono gli stessi, oggi dirigenti e professori, che ieri da studentelli hanno messo la loro firma sugli studi delle commissioni, perché dici che queste cose le hanno ereditate?
Sì è vero negli altri paesi non è così smaccata la cosa, ma gli italiani hanno il vizio di esagerare, quello che succede in tutta europa, altrimenti gli appalti italiani e francesi sarebbero sotto l’attenzione della corte europea da tempo.
Scusa la mia genericità, perdonami se non ho il coraggio di essere più preciso.
Un esempio su tutti: si parla ancora di dismissione del patrimonio statale. Pur essendo d’accordo in linea di principio, ci sono alcuni piccoli problemi da affrontare, in ordine di importanza: il primo è che al governo tra i ministri c’è qualcuno che con le cartolarizzazioni ha creato una banca. Il secondo è che gli immobili destinati ad accogliere questi saprofiti sono quasi tutti non disponibili per mantenere il circuito di corruttela che c’è dietro gli affitti, strano che i magistrati di queste “piccolezze” non si occupino mai.
Caro Oscar, mio dolcissimo amico, il disco dei doors vista la mia età, non solo ce l’ho in vinile, ma anche in cd, e la fine è vicina…
@Alessandro Guerani
Perfetto e… quindi che si fa?
Come scritto le possibilità che vedo non sono molte: ristrutturare il debito pubblico mi pare un’opzione sensata, come dice LucaS.
Provare a vendere patrimonio dello Stato mi pare una buonissima idea solo in teoria: nella pratica non vedo compratori se non per svendita. E comunque gli immobili andrebbero a svalutare un mercato già in grandissima difficoltà che si porta dietro un bel pezzo del mondo finanziario e industriale che si vedrebbe svalutati gli asset.
Meno spesa meno tasse è giusto, giustissimo, direi necessario, ma non credo porti istantaneamente benefici a meno che non sia un’operazione a deficit come quella americana (tagliare più tasse che spesa). Che però non si può fare senza un sistema di indebitamento diverso, almeno a tassi fissi stabiliti dalla BCE, se non con debito condiviso.
Insomma, al di là dei responsabili, che credo siano ben stati individuati dalla stragrande maggioranza degli elettori, sembra si sia in un cul-de-sac nel quale il pragmatismo anglosassone della “moneta con un colpo di tastiera” pare il minor dei mali.
Magari associata a quella rinuncia della sovranità che personalmente davo per scontata alla nascita del “sogno europeo”, ma che invece ha richiesto una crisi massacrante e la voce grossa di un Presidente degli Stati Uniti perché venisse anche solo messa in agenda.
Col grande, grandissimo, enorme rischio che adesso diventi una sovranità tecnocratica invece che democratica.
@franco
Concordo anche se parzialmente, è vero che il disagio sociale è stato enorme e come saprai la paura del “corralito” ha fatto scuola e si è diffusa (vedi i prelievi dal sistema bancario in Grecia e Spagna).
In merito alla crescita bisogna verificare innanzitutto quanto in fondo il paese era caduto per poi valutare quanto le percentuali di crescita asiatica abbiano riportato l’economia (oppure no?) ai precedenti livelli.
Personalmente propendo per outlook negativo, vedi anche la recente nazionalizzazione della controllata di Repsol e le varie iniziative del governo tese a “sconsigliare” la distribuzione di dividendi verso le controllanti estere (ad. es. Telecom).
Ritengo che in Sudamerica il “disagio” sociale, nonostante si parli ormai ovunque di democrazia, si riesca a “gestire” più energicamente di quanto possiamo solo immaginare in Europa.
L’odiato tedesco,la pretesa che altri paghino i nostri debiti.No.La pretesa di una coerenza sugli alti principi,di cui tutti intasano le laringi.Si vuole procedere all’unione politica e c’è la volontà per farlo?Tutte le nazioni sono animate dal sacro fuoco della fusione negli stati uniti d’Europa?Benissimo,dando per scontato questi alti ideali,in realtà inesistenti,la moneta unica dell’Europa unita deve prevedere una qualche forma di condivisione dei debiti.A parole infatti tutti hanno le vesti stracciate dalla solidarietà.O si è uniti o non lo si è,a meno che la capitale della Germania non sia Napoli e lo sport preferito dai tedeschi quello delle tre carte.”Gli errori della politica dell’Europa scassatutto” è in realtà uno solo,non ammettere che l’unione è solo di convenienza e quindi limitarlo a questo,tornando banalmente alle monete nazionali e quindi come diceva Brancaleone,”ognun per sè”.Purtroppo sul “Moloch ipertrofico” c’è poco da fare se non c’è una volontà politica consapevole.Per la sua inesistenza passata,presente e futura,tutte le ricette devono prescindere da esso,quando invece è da lì che occorerebbe partire.Per quanto riguarda le dismissioni,sempre si parla e solo di quelle immobiliari,che naturalmente hanno problemi di mercato e di tempi di realizzazione.Dato che stiamo fallendo,propongo che il curatore allarghi il suo orizzonte al colosseo.Certo la galleria degli uffizi non si può vendere e neanche Pompei ma vista la redditività nulla o negativa della gestione del patrimonio artistico una qualche forma di alienazione a tempo ,in affitto o in comodato d’uso si potrebbe fare.Siamo o no rovinati?
@Marco Tizzi
Io sinceramente vedo davanti un bivio:
a) Si federa il debito e la politica economica europea con anche però una vera rappresentanza politica e non dei burocrati scelti da chissachì che decidono per tutti. A quel punto questi diventano problemi “interni”, come lo sono da centinaia di anni all’interno dei vari stati (credi che la Turingia abbia la stessa produttività del Baden-Wuttenberg? O fra la Normandia e l’Ile de france?). Questo non vuol dire “più pilo per tutti” alla Albanese ma la fine di questa politica di cannibalizzazione intra-europea.
b) crolla l’euro, di conseguenza, visti i populismi in moto, pure il mercato unico. Si ripiudano i saldi Target2, il debito pubblico viene rinominato in valuta nazionale, le Banche Centrali nazionali fanno politica monetaria per il loro paese e se del caso monetizzano il debito, si introducono blocchi ai capitali, alle merci e alle persone e ognuno fa gara a sé.
Io non vedo altre strade e premetto che vorrei evitare la 2, ma se dicono che la 1 è utopia… dimmi tu.
Tanto per sdrammatizzare e semplificare.
Una mattina prima di uscire di casa esponete nel giardino davanti a casa tutti i vostri gioielli, beni di valore, soldi, carte di credito e bancomat con relativi PIN, ecc. Quindi lasciate aperto il cancello. La sera rientrando a casa ovviamente non trovate più nulla ed allora pretendete che l’Assicurazione paghi tutti i danni.
L’esempio della Grecia, di cui si cerca di forzare la permanenza nell’euro ad ogni costo, è quanto di più diseducativo esista per gli scemi che poi pretendono di farsi pagare i danni dall’Assicurazione.
Il gioco a cui vi invito sta nel cercare di assegnare i nomi agli scemi, ai profittatori, ai ladri ed agli assicuratori!
@Alessandro Guerani
Dato che lo Spiegel parla ormai chiaramente di federazione dei debiti qualcosa si farà.
Se non si mette in ballo l’unione politica non servirà assolutamente a nulla.
L’unione politica, se si fa, impiega anni, ma TANTI anni, prima di funzionare. Nel frattempo urgono toppe.
Un default parziale e controllato è una toppa. Non drammatica.
A quel punto tutto sta COME quest’unione si vuol fare e CHI, intesi come leader, la farà.
Si tratta di politica, alta, nobile, importantissima politica.
Se i popoli saranno protagonisti si può anche ottenere qualcosa di davvero importante. Magari basandosi su due livelli di potere principali (regioni ed Europa) con gli Stati meno importanti e gli altri livelli intermedi inesistenti.
Se invece l’Europa Unita diventa uno Stato tecno-burocratico militarizzato sarà una polveriera molto triste.
Oppure c’è la tua opzione B, che anche qui ha un B1 = rifondazione dalle basi degli Stati nazionali o un B2 = repressione militare di qualsiasi focolaio di protesta con la forza delle armi.
Di sicuro al momento non c’è sul tavolo alcuna ipotesi concreta di risoluzione del problema del debito.
Pubblico o privato che sia, resta impossibile pagarlo, a livello mondiale.
@ Oscar Giannino: vorrei solo che mi chiarisse un punto del suo discorso che non è stato dipanato. Sono pienamente d’accordo con lei su tutto, vivo in Germania a Karlsruhe da 3 anni e francamente i tedeschi hanno tutto il mio sostegno. Non è giusto che si accollino tout-court il debito dei paesi dalla finanza/spesa pubblica allegra. E trovo ridicolo la soluzione di stampare moneta per coprire i debiti. Odio i debiti e cerco di non averne: fare debiti per comprare cose che non mi posso permettere lo trovo umiliante. Ora, lei ha spiegato benissimo come afrontare il problema in Italia: ovvero inziare con la dismissione di mattone pubblico e far ricorso alla CDP per coprire i debiti dello Stato. Ma per l’Europa cosa propone? Nuove regole per le banche o cos’altro? La sua idea in merito non mi è chiara e vorrei sapere cosa ne pensa. Io amo l’euro come idea, ho vissuto in vari paesi europei e penso che l’unificazione sia una cosa fantastica. Auspicherei che i 4 pilastri europei (libertà di circolazione dei capitali, delle merci, dei servizi e delle persone) non venissero disattesi dai vari stati nazionali come si fa adesso. Cosa mi dice in merito? Cerchi di puntualizzare in maniera più specifica le suei idee per l’Europa. La ringrazio molto. Lei è una delle poche luci in questo periodo di oscurantismo.
@Flavio
Lei è riuscito in pochissime parole ad esprimere tutto il punto di vista tedesco sulla questione.
Se mi permette l’intromissione, vorrei però farle notare alcune cose:
– personalmente la penso come lei, nel senso che non mi piaccioni i debiti e non ne faccio. Lei è consapevole che, nell’attuale sistema, in tutto il mondo (Germania compresa) se tutti facessero come lei e me non esisterebbe un solo centesimo di nessuna moneta?
Ogni singolo euro, dollaro, yen, sterlina, vattelappesca è frutto di un debito. Esiste perché esiste un debito.
Questo contesto alla visione tedesca: come si può dire di “non fare debiti” in un sistema che si fonda sui debiti?
– dismissione di mattone pubblico: chi lo compra? come si gestisce la diminuzione del valore derivante dall’eccesso di offerta?
– mi spiega perché la condivisione del debito è per lei un “accollarsi di debiti” altrui da parte della Germania? Se la Germania condivide 1 000 miliardi del suo debito e l’Italia fa altrettanto, perché dovrebbe essere la prima ad “accollarsi” il debito della seconda?
– dato che lei ci vive, mi spiega perché la Germania (o meglio, la cancelliera tedesca, rispetto troppo il popolo tedesco per pensare che lo rappresenti tutto) pretende che gli altri paesi Europei adottino delle misure, contenute nel fiscal compact, che in Germania non vengono adottate?
Dissento caro Giannino, con tutto il bene che le voglio, DISSENTO.
La colpa e’ sempre, SEMPRE, del leader, cioe’ di quella testa di kartoffeln della culona; no vision, no leadership, just STUPIDITY.
I tedeschi distruggeranno l’Europa per la terza volta.
Stanno veramente uccidendo la periferia dell’Eurozona, cioe’ il loro “sostentamento”:
http://in.reuters.com/article/2012/06/06/germany-output-idINL5E8H63MU20120606
Questa e’ la dimostrazione.
A forza di segare la loro fonte di nutrimento, il ramo si spezzera’ anche per loro, e anche loro torneranno a …..WEIMAR.
Verstanden Doktor Oskar?
@Marco Tizzi
per farla semplice, o se fa inflazione in modo che nessuno capisca con precisione da quale parte arriva la sberla oppure si va di notte in ogni deposito titoli italiano e si svaluta di un x per cento (direi il 40/50) ogni titolo del debito pubblico detenuto dai risparmiatori, dopodiché scoppia un casino sufficiente per cambiare la faccia alla politica italiana e la gente tornerà seria e meno attenta alle chiacchiere tipo quelle che ci sono anche nel programma di Grillo. Io sarei per la seconda, ma finirà con la prima.
Gentile Giannino, come al solito concordo con lei sull’analisi svolta, ma su un punto mi trovo a dover fare delle distinzioni. La Germania e la Signora Merkel hanno perfettamente ragione nell’insistere su una politica di rigore, ma trovo sia inaccettabile che non venga spesa una parola sul fatto di come alcuni Paesi hanno cercato di soddisfare le richieste. L’assoluto silenzio tedesco, ad esempio, sull’aumento della pressione fiscale nel nostro Paese e la mancata riduzione della spesa pubblica mi sembra emblematico. Per fare un esempio di facile comprensione: immaginiamo ci sia un bambino che continua a piangere. La Signora Merkel lo sente e decide di dire alla madre di farlo smettere in quanto disturba tutti e anche gli altri bambini potrebbero seguirlo nel pianto. La madre del bambino per soddisfare la richiesta lecita della Signora Merkel, inizia a picchiarlo. A questo punto la Signora Merkel non interviene e non dice alla madre che non sta usando la ricetta giusta, ma la lascia fare. E possiamo solo immaginare quale sara’ la fine del bambino.
Vede la Grecia, l’Italia e tutti i Paesi nei guai sono paragonabili a un bambino viziato e maleducato, ma se vogliamo fare veramente qualcosa, la soluzione non e’ uccidere il bambino, ma educare i genitori. I genitori sono i politici: inadeguati, incapaci, collusi ed ottusi. E’ il Parlamento il luogo su cui occorre esercitare pressioni, e’ il Parlamento che non permette a Monti e a tanti altri prima di lui di governare. La Merkel e la stampa tedesca se ci credono veramente in quello che stanno facendo, dovrebbero dire chiaramente ai parlamentari italiani di fare quello che e’ giusto: abbassare immediatamente le tasse, tagliare la spesa e dismettere il patrimonio pubblico. Il loro silenzio mi fa pensare a dei furbetti che pensano di guadagnarci nel breve e non capiscono che nel medio termine saranno travolti.
Cordiali saluti
@Vincenzo N.
Certo! 🙂
Oppure attendiamo la grande proposta tedesca per la risoluzione del problema.
Al momento sono arrivati i sei punti di Frau Nein che sembrano una cosa tipo “affrontiamo coraggiosamente l’invasione degli ultracorpi armati di pistola ad acqua e scopa di saggina”.
@Marco Tizzi: sono solo un povero ingegnere che fa ricerca e la mia comprensione dei guazzabugli economici è limitata. Per quel che vedo e capisco, cercherò di risponderle.
– i debiti non mi piacciono, ma tutti son forzati prima o poi a farli. il punto è qui: quanti debiti si possono fare? sicuramente inferiori alle proprie capacità di spesa. ergo altre cose dovranno aspettare e non si potranno comprare subito. Sul fatto che le varie monete esistono perché esiste un debito non la condivido. Le valute sono nate in passato sulle quantità di oro (o altri beni) possedute dai vari stati. Per cui come garazia sulla valuta, c’erano delle “sostanze effettive”. Ora si stampa moneta su presunte capacità di corrisponderle degli stati. In alcuni casi sarà a debito, in altri sarà a credito. Non tutti gli stati sono uguali.
-la dismissione di mattone pubblico, come più e più volte spegato da Giannino, non si fonda su una immediata commercializzazione degli immobili. Lo sanno tutti che immettendo un elevato numero di immobili sul mercato, il loro valore verrà deprezzato. Giannino suggerisce di metterli in un fondo chiuso, per essere immessi gradualmente. Probabilmente vi sarà un piccolo calo del valore, ma sempre meglio che tenerli lì ad ammuffire….per mantenerli in condizioni decenti bisogna comunque spenderci dei soldi.
-i paesi euro-forti sono pochi: condividere il debito significa che se qualcuno chiede di onorare quel debito e si rivolge ad un paese euro-debole, questi gli risponderà:”caro mio non ho soldi, rivolgiti a chi garantisce per me”….in questo caso la Germania. I tedeschi han fatto tanti sacrifici (hanno fatto anche errori…vedi le banche esposte verso la Grecia), ma dicono: perché devo garantire io, che ho già fatto dei sacrifici, per della gente che non si vuole prendere le proprie responsabilità???? Guardi che i tedeschi non sono egoisti. Anzi. Ma non capiscono perché se loro sono migliorati facendo fatica, non lo possano fare anche gli altri. Si potrebbe dire, che è una questione di onestà. Si ricorda la favola della formica e della cicala? troppo comodo cantare tutta l’estate per poi batter cassa d’inverno.
-non tutti i tedeschi amano la Merkel, ma la rispettano. Loro aiuterebbero volentieri gli altri stati, l’anno fatto con i paesi dell’est europa dopo la caduta del comunismo, ma come contropartita vogliono rispetto per le regole. E poi c’è la questione dell’orgoglio: se gli altri stati dicessero loro: cavolo, avete ragione su tutta la linea, ci vuole rigore e noi faremo in modo di diventare più affidabili approvando leggi più trasparenti ed efficaci, però in cambio dateci una mano, son sicuro che a loro andrebbe bene, e sarebbero ben più disposti verso gli altri. Mettere la Germania al muro, perché loro sono i più produttivi/efficienti non giova a nessuno. Hanno un debole per Italia e Spagna e nonostante tutto trovano anche i francesi simpatici. Penso che se la gente fosse più ben disposta verso di loro, anche loro di converso sarebbero più felici di aiutarci.
Per questo concludo con una battuta di Guzzanti-Tremonti: diamo l’Italia ai tedeschi e teniamici l’usufrutto!
ps: le faccio qualche esempietto veloce: in Germania per costruire una casa, ho solo 4 pagine del regolamento comunale da seguire, in italia 2 libroni di regole e regolette. Non ho bisogno di mandare raccomandate, perché la lettera normale è sufficiente per l’amministrazione pubblica. Come ingegnere NON ci sono esami di stato da fare o iscrizione agli albi. Per cancellarmi dall’albo degli ingegneri in italia HO DOVUTO PAGARE UN BOLLO DA 14 euro e rotti, per cancellarmi!!!!!….ogni ulteriore considerazione è inutile!
Cordiali saluti.
@Marco Tizzi Marco, vedi anche tu che il populismo oramai ha fatto breccia fino a dire “debito brutto brutto brutto” (copyright Corrado Guzzanti in Pippo Kennedy Show) o “gli orribili debiti” (copyright Frau Merkel).
Peccato che il capitalismo, come hai fatto notare tu, si fonda sui debiti, come sui crediti che sono la logica contropartita.
Come tutti quelli che svalutare è brutto ma rivalutare guarda caso nessuno lo vuol fare (p.s. l’Euro si è svalutato in questi ultimi mesi, allora tutta l’Eurozona è cattiva e ricorre alle svalutazioni, cattiva, cattiva… o forse è il mercato delle valute?) o l’inflazione oddio il demonio poi ci si rende conto che con la deflazione l’economia è ferma perché nessuno è così pirla da comprare oggi una cosa che costa meno domani.
Ci sono stati diversi periodi storici dove c’erano debiti anche maggiori degli attuali e se ne è venuti fuori solo in due modi: default e/o inflazione.
Rothgoff dice che gli USA stanno usando il sistema dei tassi zero ed inflazione un po’ più alta ma non stratosferica per cmq fare un deleveraging morbido. A me sembra la politica più intelligente, che non ammazza nessuno e fra l’altro stimola gli investimenti colpendo le rendite “inerti”.
Si dirà “ah ma si avvantaggiano i creditori sui debitori” e sono gli stessi che poi magnificano le doti del mercato. Bene, cari creditori, avete fatto un investimento sbagliato. Capita. E lo dico da creditore… purtroppo!
E veramente, il prossimo che dice che l’inflazione ha mandato al potere Hitler, quando la megainflazione di Weimar fu negli anni ’20 e furono invece le politiche di austerità e deflazione legate al neu-markt a favorire il nazismo a causa della tremenda disoccupazione che crearono, veramente, dicevo, mi viene il dubbio che si ciurli un bel po’ nel manico.
Sebbene mi dispiaccia davvero, continuo a credere che potremo “tentare” di salvarci solo a livello individuale. Non di nazione, ma proprio a livello monistico.
Il giorno dopo, affacciandomi alla finestra, vedrò tutto uguale al giorno prima.
L’unico cambiamento nel paesaggio sarà la comparsa diffusa di cartelli con su scritto, bello e grande: VENDESI.
La Germania si schiantera’ come gli altri, e’ inevitabile:
http://in.reuters.com/article/2012/06/06/germany-output-idINL5E8H63MU20120606
Chissà se qualche “economista de noiatri ” spiega come mai se ormai tutto il mondo occidentale saggio. capace, intelligente , colto ,è d’accordo sul fatto che la ricetta tedesca è sbagliata , non prende la strada giusta che ci farà uscire alla grande da questa situazione e lascia i cattivissimi tedeschi al loro fallimentare destino ?
@Fabio Cenci
Se avesse aderito al giochino che avevo proposto, si renderebbe conto che gli stupidi che hanno distrutto la propria capacità di creare ricchezza siamo noi, Paesi dell’Europa mediterranea. Avrebbe anche visto che la Germania è l’Assicuratore a cui abbiamo pagato un cospicuo premio per anni, ma non per assicurarci contro la nostra stessa stupidità. Ladri, profittatori, ricettatori sono ben sparpaglianti nel mondo. Ne abbiamo anche in casa a bizzeffe.
Purtroppo noi italiani abbiamo il limite mentale ereditato da una visione democristiana per cui “se i colpevoli sono tanti allora nessuno è colpevole”. Si spiega così un’altro tanto odiosa quanto inutile abitudine degli italiani: “cercare un unico colpevole su cui scaricare tutti i delitti commessi da tanti”.
Con ciò non intendo assolutamente salvare la “kulona”, che ha le sue colpe. Non serve attribuirle le nostre. Anzi, quando si addossano a uno anche le colpe degli altri, si finisce per permettere a loro di continuare a truffarci. L’avevo già imparato prima ancora dei tempi della caduta di Craxi.
@Flavio
Sono un ingegnere come lei, quindi non mi ergo sicuramente a professorino. Tra l’altro anch’io ho vissuto un po’ in Germania e per i tedeschi ho lavorato tanti anni.
Il problema è proprio quello che lei dice: c’è stato un tempo, MOLTO MA MOLTO LONTANO, in cui le monete avevano un valore fisico. Per capirsi la riserva frazionaria esiste da quando esistono le banconote, quindi intorno al ‘300!!!
Vogliamo tornare indietro di 700 anni? E come si fa?
Oggi tutte le monete, ogni singolo centesimo di qualsiasi valuta in circolazione è frutto di un debito. Siamo in una debt-based economy e non ci siamo da un giorno, ma da secoli.
Se vogliamo un sistema diverso sono tutto orecchie, ma ancora non ho sentito UNA proposta che sia UNA arrivare dalla Germania (in particolare dal suo cancelliere) per un sistema diverso.
La dismissione del mattone pubblico se passa da un fondo a che serve? Questo fondo ci fa leva (quindi debito) per pagare il debito pubblico? Oppure lo vendiamo a pezzi sul mercato libero, cosa che non fa alcuna differenza, tranne essere più pratica, rispetto alla vendita diretta del mattone?
E mettiamo di metterci 200 miliardi di immobili, chi se li compra come pensa che troverà i soldi? In contanti? Sotto il materasso?
Ovviamente farà debiti. E siamo punto a capo.
Il sistema, oggi, in tutto il mondo si basa sul debito. Per ogni Stato uno dei seguenti soggetti DEVE fare debiti: governo, cittadini, estero (tramite esportazioni).
L’economia basata sull’export è un assurdo logico perché ovviamente non tutto il mondo può essere esportatore. Quindi?
“Garantire” sul debito con cosa? Con quale mezzo?
I tedeschi devono mettersi in testa che il debito mondiale totale, sia esso pubblico o privato, non è ripagabile. Si può solo rifinanziare.
La Germania ha un debito totale pari al 300% del PIL, cosa da in garanzia? Non esiste una garanzia reale per i debiti. Né per gli altri né per lei.
I tedeschi che sacrifici hanno fatto, me li nomina? Kohl ha avuto la grande idea di cambiare i marchi della DDR ad un cambio favorevolissimo: le Germania unita è stata inondata di soldi e necessità di infrastrutture.
Gli Hartz si fondano sulla riduzione dei contributi al reddito che in Italia nemmeno ci sono!! Alla faccia del sacrificio!!!
In comepnso però la Germania ha fatto 3 default in un secolo.
L’Italia 0 (ZERO) in 150 anni.
Suvvia, non si creda alla propaganda, ci son già cascati una volta i tedeschi!!
Le ripeto: conosco bene la Germania, so i pro e i contro, ci ho vissuto e so quali sono le differenze. Ma attualmente la sig.ra Merkel non sta dicendo all’Italia “ti aiuto se rispetti le regole”, perché non sa nemmeno lei quali sono le regole che dovremmo rispettare!
Frau Nein dice “alla Germania le cose vanno bene come sono adesso, gli altri si arrangino”!
Questo non va. Perché se il mondo avesse fatto lo stesso nel 1948, la Germania sarebbe ancora oggi un Paese del terzo mondo.
Ma per fortuna la Merkel NON E’ LA GERMANIA.
@Alessandro Guerani
vedo, ma lotto 🙂
@Marco Tizzi: mai detto di tornare indietro quando le valute avevano una crontropartita effettiva in oro o beni.
Voglio solo far notare che è inutile fare debiti eccessivi. un pò va bene ma non troppo.
La soluzione in tasca non ce l’ho neanche io, ma aspetto lumi da chi ne sa di più. Ora, per quel che vale penso che Giannino abbia la cosa in testa più chiara del sottoscritto. In fondo non possiamo essere onniscienti, e per questo ho chiesto a Giannino di essere più specifico sulle possibili soluzioni europee.
Anche per la dismissione di immobili pubblici, mi affido al suo giudizio e francamente non penso non abbia tenuto conto della possibile svalutazione degli stessi.
Un punto è fermo: UK o Germania usciranno dalla crisi più velocemente dell’Italia. Caro Tizzi, può dir quel che vuole, ma i fatti sono incontrovertibili: questi stati sono molto ma molto più liberali dell’Italia. Non c’è solo la grande finanza, ci sono anche le piccole cose e come ingegnere lo dovrebbe sapere. Ho anche vissuto in UK per diversi anni, e le libertà di cui ho goduto in questi grandi paesi, in Italia me le sono sempre sognate.
Si ricordi, non esistono solo le grandi cose, ma è soprattutto attraverso le piccole vicissitudini giornaliere che ci costruiamo il nostro benessere. In Germania e/o in UK non vengo turlupinato in maniera così plateale come in Italia. Lei paghi se ha voglia, io con tutti i loro difetti mi tengo questi 2 paesi.
Cordialità.
ps: per curiosità è anche lei uno di quelli che pensa che gli ordini professionali siano fondamentali? come anche gli esami di stato o il numero chiuso di farmacie? giusto per capire….
@Flavio
Siamo d’accordissimo che deve esserci un limite al deficit (spendo più di quanto incasso) ma già lì è molto difficile quantificarlo.
Tutto il deficit che negli USA è stato fatto in questi ultimi due anni è stato fatto tramite tagli alle imposte, parlo di 700 miliardi di dollari, qualcosa come 2 000 dollari a testa per ogni cittadino americano. Vorrei proprio vedere se si facesse un taglio delle tasse di 2 000 dollari a testa, inclusi vecchi e bambini, chi si lamenta che abbiamo troppo debito pubblico!!
Per il resto, LUNGI da me sostenere lo Stato italiano. Io voglio solo dire che il problema NON E’ il debito pubblico, ma solo ed esclusivamente la politica!!
Prendere in toto il sistema tedesco, quello inglese o, meglio, quello danese? O quello svizzero?
Ditemi dove devo firmare.
Subito.
Ma, vi prego, smettiamo di farci le pippe col debito pubblico e cominciamo a parlare delle vere cose fondamentali: i diritti ed i doveri, dei cittadini e dello Stato.
Personalmente, per dirla con De Andrè, “quello che io penso sia utile è di avere il governo il più vicino possibile a me e lo stato, se proprio non se ne può fare a meno, il più lontano possibile dai coglioni.”
Ma qualunque sia la proposta ricominciamo a parlare di cose serie, non di numeri finti che servono solo per costruirci religioni sopra.
P.S.
Non sono religioso, quindi non mi interessano gli ordini 😉
E penso che gli unici limiti all’imprenditoria dovrebbero essere legati ad eventuali danni alla libertà e alla salute degli essere umani.
Sicuramente è ridicolo sostenete che la causa dei problemi europei è la Germania e/o la Merkel. D’altro canto non si può negare che la Germania sta contribuendo in modo determinanate a bloccare l’adozione di una serie di provvedimenti necessari. Tutto ciò se non ha causato la crisi, di certo l’ha aggravata.
Per il debito italiano. L’Italia l’ha fatto e l’Italia se lo ripaga. Questo non vuol dire che non si debba andare verso strumenti cooperativi di gestione del debito (mi fanno morire dal ridere quelli che sostengono che così’ lo pagherebbero i tedeschi!). E’ indispensabile procedere alla vendita di proprietà pubbliche (per ridurre lo stock del debito) e dare un netto taglio alle spese improduttive dello stato (per permettere un inizio di riduzione della pressione fiscale). Certo che se consideraimo la pagliacciata della spending review …
Per quanto rigurada le modalità concrete della vendita degli immobili pubblici, ovvio che non si può pensare di piazzare tutto in vendita domani, ma soluzioni diverse sono state proposte e anche se non sono un esperto mi paiono fattibili.
P.S. Come al solito GRANDE LUTTWAK ieri sera a Ballarò
Egr. Giannino,
sono a casa x malattie e ho il piacere di ascoltarla alla radio a 9 in punto.
bravo e coraggioso.
Cari amici secondo me OG dice una cosa molto semplice, e che condivido in pieno, se le leggi economiche hanno un senso, è giusto che chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Certo tutti vorremo pagare di meno o trovare la formula magica, ma le formule magiche non esistono. La Germania attualmente tra i paesi UE ha preso una posizione netta, rispettare le regole, ristrutturarsi con le riforme, per evitare come spiega il ns amico Italiano che fa l’Ingegnere in Germania, che per costruire si devono seguire due libri di regole, con il risultato che se tutti i paesi indietro, come il ns, si sbrigano a riformarsi la risalita sarà meno lenta, in caso contrario l’incertezza regna sovrana, potrà succedere di tutto anche che l’Euro si frantumi trascinando molti paesi in recessione.
Quali sono le leggi economiche che dicono che bisogna pagare pegno? OG cita l’ex consigliere di Obama. Io da profano ho compreso quello che dicono le due maggiori scuole di pensiero. OG ed i liberali spiegano che il mercato deve essere solo disciplinato e regolamentato ma poi l’intervento dello stato non deve essere eccessivo o addirittura invasivo, vedi USA che quando dovevano aumentare il tasso di sconto hanno fatto il contrario creando le bassi per la crisi del 2008.
I liberisti ritengono (giustamente per me) che stampare denaro o politiche simili a lungo termine non portano da nessuna parte, certo nel corto e forse medio termine, i risultati arrivano, ma si rimanda solo il problema. Prendiamo il Giappone che ha il 200% di debito anche se tutto loro, dove andrà a finire un paese che ha già un tasso occupazionale altissimo se per qualsiasi ragione inverte il trend risparmio ed acquisto debito interno?
E’ solo un esempio. Poi ci sono quelli che pensano che va bene stampare, fare eurobond, fermare l’emerraggia e poi altri che ci spiegano tecnicamente come dentro l’Area Euro con i tassi fissi i paesi periferici alimentano le esportazioni ed il benessere dei paesi centrali, Germania in testa.
Anche se quest’ultima tesi mi sembra riprendere il dilemma sul chi nasce prima tra l’uovo e la gallina. Se i paesi periferici sono in ritardo rispetto quelli centrali, lo stato (di conseguenza i suoi cittadini che l’hanno votato) avrà le sue colpe e basta vedere l’Italia si comprende subito tutto con i cittadini che in questi 30 anni hanno beneficiato di una crescita drogata – vedi risparmio privato – , se poi ci dicono che in Grecia è peggio faccio fatica a comprendere come non stanno già ora come in Somalia.
Il problema non è più stato o meno stato per poi arrivare al punto che i poveracci vengono sempre penalizzati, il problema è la qualità della spesa, e la struttura del paese. Se per decenni lo stato e come l’attacco a fort apache dove ognuno prende quel che può, poi dopo prendersela con chi costruiva un paese normale (esempio paesi UE forti) è ridicolo.
Non capendo nulla ed essondomi avvicinato all’economia da autodidatta il buon senso mi dice che quanto sostiene OG sia corretto anche se scomodo e l’unica soluzione per pagare pegno e provare a soffrire meno (perchè bisognerà assolutamente soffrire come è giusto che sia, l’Italia per 30 anni di inefficcienze, la Spagna per aver gonfiato la bolla sulla quale ora stanno cadendo ecc. ecc.) e bisogna sbrigarsi a riformarsi, prima diventeremo un paese normale e meno soffriremo.
Poi naturalmente se i paesi periferici si sbrigano anche la Germania ed i paesi forti saranno più predisposti a tendere la mano, e velocizzare la formazione degli Stati Uniti D’Europa, che sempre secondo il mio modesto parere, è l’unico obiettivo finale da perseguire per soffrire il meno possibile.
Ma credere e pensare che non si debba soffrire nei prossimi anni è da pazzi. In questo contesto era normale che un paese grande ed importante come l’Italia, causa il suo immobilismo, poteva diventare il detonatore del botto Europeo e nel novembre del 2011 stavamo facendo crollare tutto. Monti che piaccia o meno attualmente ha dato il cerino acceso in mano alla Spagna.
Gianluca
Non sono un esperto di economia se non nei limiti di una persona che lavora in un’azienda che sta sul mercato. Avendo tra l’altro una formazione tecnica è ben probabile che io sia portato a semplificare un po’ troppo.
Fatta questa doverosa premessa passo ad esporre quella che è la mia opinione sulla questione spesa pubblica.
Per come la vedo io in base all’opinione che mi sono formato in questi ultimi mesi seguendo sia questo blog che altri di simile o opposta tendenza, c’è un errore che viene commesso, e spesso lo commetto anche io, nel valutare la questione “spesa pubblica” e nel cercare quindi le possibili soluzioni anche in relazione alla crisi economica e finanziaria.
L’errore, sempre secondo me, è guardare il problema nell’ottica di “spesa pubblica” e non nell’ottica di “prodotto pubblico”, quindi non ciò che lo Stato spende ma ciò che lo Stato produce.
Provo a spiegarmi meglio.
L’economia è fondamentalmente una questione di produzione e scambio.
Tizio produce sarchiapone e Caio produce fuffa ed entrambi hanno il fine di tenersi una parte di ciò che producono e di scambiarne un’altra parte con il prodotto dell’altro. Questo almeno nei limiti sia delle risorse disponibili che della loro completa soddisfazione.
Tutto funziona finché entrambi producono e scambiano i beni da loro prodotti. Se uno smette di produrre o se smettono di scambiare vi è un calo della produzione complessiva, a meno che Tizio non campi di solo sarchiapone e Caio di sola fuffa.
Diciamo ora che Tizio sia il settore privato e Caio lo Stato.
Come era per il caso di Tizio e Caio ciò che è importante è quanto e cosa producono, cosa che determina lo scambio.
Se lo Stato produce istruzione, sanità, infrastruttire varie produce comunque un qualche cosa che per il settore privato è utile e che il settore privato è disponibile a comprare in cambio dei suoi prodotti (auto, vestiti, cibo). Il fatto che lo stato sia inefficiente o corrotto porterà ad un uso non ottimale delle risorse disponibili e quindi al non ottenimento della massima produzione ma non porterà mai a una riduzione anno su anno della produzione. Io, settore privato, dirò pure che la sanità mi costa tanto ma lo dico magari anche del biglietto del cinema ma poi ci vado lo stesso al cinema. Semplicemente debbo produrre di più per avere il mio biglietto. Non sono soddisfatto al 100 % ma solo al 90, 80,70.
Ben diverso è il caso quando lo Stato smette di produrre quelle che cose che era supposto produrre e passa a produrre norme inutili che tra l’altro finiscono per impedire a me di produrre il mio sarchiapone; oppure se lo Stato produce troppo di uno dei suoi prodotti, aldilà di quelli che io sono disponibile a comprare (ad esempio fa una strada inutile). Entrambe tali cose sono negative perché lo Stato mi costringe a comprare i suoi prodotti e al tempo stesso, soprattutto quando produce norme, limita la produzione dei miei.
Pertanto l’approccio che occorrerebbe, a mio avviso, utilizzare non è tanto quello, politicamnete difficile soprattuto nel breve periodo, di una riduzione della spesa pubblica (torno ad utilizzare questo termine) ma di una sua riqualificazione così che lo Stato produca prodotti a noi utili. Qualche norma di meno, qualche ente di controllo in meno e una buona scuola in più sarebbero decisamente un buon passo in avanti.
@Gianluca
“La Germania attualmente tra i paesi UE ha preso una posizione netta, rispettare le regole, ristrutturarsi con le riforme,”
Gianluca, il problema è: QUALI riforme? I 6 punti che la Merkel ha proposto, e li ha proposti la settimana scorsa, dopo 3 anni, fanno RIDERE.
Kulonen vuole solo vincere le elezioni e spera che creando una serie di miti riesca a convincere i tedeschi che al momento la stanno serenamente punendo alle urne.
Della burocrazia italiana non gliene può fregare di meno, dell’efficienza del nostro Stato men che meno, delle banche soagnole, figuriamoci!
Le attuali “regole” europee, poi, NON FUNZIONANO. Se non si capisce che vanno cambiate non si va da nessuna parte.
Che si vada verso un’integrazione o verso una rottura bisogna cambiarle, e di corsa, altro che seguirle!
Ma cosa deve succedere per capirlo?
Noi abbiamo un grosso debito pubblico, ma la Spagna?
E il Portogallo, che ha anche fatto tutte le riforme chieste dalla Volkswagen per poi sentirsi dire che aveva un mercato interno troppo debole ed era troppo distante dalla Germania per altre fabbriche?
E l’Irlanda, in cui i cittadini hanno dovuto pagare di tasca loro i debiti delle loro banche fallite (FALLITE, NON CI SONO PIU’!!)?
Come è possibile non accorgersi che in questo momento gli unici popoli in crisi sono nell’Eurozona?
Ma secondo voi, sono curioso, perché il governo statunitense è impegnato in un attacco mediatico senza precedenti nella storia recente nei confronti di una sola persona? Sono tutti matti?
Ennò caro Giannino, è colpa dei tedeschi invece.
Perchè così è più facile toglierci di dosso le scomode le responsabilità che dovrebbero generare i cambiamenti che, ovviamente, noi italiani (politici, imprenditori e persino comuni lavoratori abituati a vivere di espedienti perchè il sistema sociale Italia lo richiede e poi lo impone, del resto si è sempre fatto così, da noi funziona così, me lo diceva pure mio nonno…fa parte del nostro essere latino) non siamo in grado di apportare.
L’Italiano a tutti i livelli è abituato ormai – e non gli dispiace neache tanto – a pescare nel torbido, in effetti così ci sono meno regole (e da rispettare), meno impegno, meno preoccupazioni, più libertà di trarre vantaggio personale etc. etc.
Ma sì, è tutta colpa dei tedeschi, loro fissati con i principi e valori da rispettare!
ma che si adoperino questi ottusi nord-europei a tirarci fuori dai problemi, e che lo facciano anche velocemente senza troppo disturbarci nella nostra sonnolenza…
@Vincenzo se non fosse che ho gusti un po’ retrò potrei dire che la amo!
Finalmente… fra l’altro quello che dice è confermato dal buon Martin Wolf che sul FT (http://blogs.ft.com/martin-wolf-exchange/2012/05/31/taxation-productivity-and-prosperity/) ha fatto vedere che non c’è nessuna correlazione empirica fra livelli di tassazione e PIL sfatando quest’altro mito.
Gli USA certo che tengono la tasse al 30%, ma la sanità è in gran parte privata e costa più della nostra in termini di PIL con qualità media inferiore, perché è vero che c’è il Dott. House ma ci sono tanti tanti Dott. Guido Tersilli medico dell’ASSICURAZIONE (a riprova che l’efficienza del privato rispetto al pubblico è un altro mito) e pure la previdenza è in buona parte privata con spesso uguali esiti (qualcuno si ricorda dei fondi di pensione della Exxon o anche della GM?).
Il nostro problema è COME si spende, anche al Sud, ai tempi che si facevano infrastrutture certo c’erano sprechi, ruberie, inefficienze (ma anche qui, ci sono anche all’estero e ci sono anche nel privato) però queste portavano un miglioramento della produttività di quelle zone. Da quando invece la spesa è diventata di tipo assistenziale (giusto per tenere un minimo viva la domanda che sennò metà delle aziende del nord chiuderebbero, diciamoci la verità) sta sprofondando sempre di più.
Fra l’altro una spesa per investimenti fatta per bene diminuisce il bisogno di spesa corrente nel futuro perché dà gli strumenti per “cavarsela” da soli, e questa è stata la vera, grande, immensa, responsabilità della politica.
Anche in Inghilterra si taglia la spesa pubblica di percentuali a due cifre !!!! Anche se non pertinente ed ammesso che fosse possibile cosa accadrebbe alle economie avanzate se si decidesse di trattare il petrolio solo ed unicamente come materia prima proibendo in assoluto di farlo utilizzare come strumento finanziario ? Cosa accadrebbe se venisse messo in carico con il prezzo di acquisto alla fonte proibendo i numerosi passaggi di mano a cui è normalmente soggetto nella fase di consegna ? Di nuovo anche se non pertinente il nostro Stato non è solo ladro ma anche incompetente per seguirLa nella chiusura di lunedì mattina su Radio 24 !! So che non lo farà…… ma non demorda.
LA CRISI 1 – IL VICOLO CIECO
Siamo finiti tutti in un vicolo cieco.
A tutta velocità, senza soste.
Senza badare ai cartelli che ci avvisavano.
Ce n’erano a dozzine,
li abbiamo visti chiaramente.
Eppure abbiamo tirato diritto.
Perché?
Perché non eravamo a piedi,
ma su un treno.
Che non guidavamo noi
e da cui non si poteva scendere.
I nostri macchinisti idioti,
ma con titoli altisonanti,
ministro, professore, presidente, assessore,
non avevano neanche la patente.
Merde di mosca, dal cervello deficiente.
E ora, che siamo in procinto
di sbattere contro il muro,
pensiamo e ripensiamo.
Forse c’è stato un momento in cui
si poteva scendere dal treno.
Sì, ma quale?
E perché ora se la prendono con noi?
caro Oscar INVITA ALLA TUA TRASMISSIONE 9 IN PUNTO IL MINISTO MONTI PER SAPERE COME RISPONDE ALLA TUA IDEA DELLO STATO LADRO CHE DA ANNI E ANNI SPERPERA DENARO DEI CITTADINI.
CARO OSCAR IL GIORNO CHE IDATORI DI LAVORO IMPRESARI ARTIGIANI SI UNIRANNO CON GLI OPERAI CONTRO IL MALE COMUNE CIOE’ LO STATO ITALIANO E TUTTA LA SUA POLITICANZA SENZA BANDIERE DI DESTRA E SINISTRA SENZA SINDACATI VARI…… SOLO ALLORA ESTIRPEREMO FINO ALLA RADICE IL MALE DELL’ITALIA
sono, semplicemente fuori della realtà
Allora aveva ragione berlusconi che l italia è ingovernabile…. Tutti dicono di tagliare ma nessuno lo fa nel pubblico.
Nel privato si continua ogni giorno a tagliare per sopravvivere…. E poi si muore !
E’ incredibile di come le leve del sistema economico-mediatico-politico internazionale si siano coalizzate per isolare la politica tedesca, che, paradossalmente, è l’ultimo baluardo della corretta gestione della cosa pubblica!
L’unico caso virtuoso di gestione pubblica viene additato come la causa di tutti i mail del mondo, ma come farlo capire ai cittadini europei???
Forza Oscar…
Ormai è chiaro che il sistema non è in grado di aggiustarsi da solo. Ieri quel demente da netto in busta di Monti, di fronte alle minori entrate causate tra l’altro dalla sua politica depressiva, si veda l’aumento delle accise. Se l’è presa ancora con gli evasori dicendo che sarà ancora più cattivo. Qui quando non ci sarà più niente da tassare questi signori non immaginano nemmeno cosa può essere la cattiveria. Questi professori che non studiano, dovrebbero studiare il metodo di forecast per eccellenza: la storia passata.
Le storie delle matrone di Parigi che intrecciavano la maglia a Place de la Concorde mentre ammazzavano la noia tra una testa rotolante e l’altra. Quella era una terrificante manifestazione di cattiveria.
Alla luce dell’inettitudine che si ripete da 30 anni la parola d’ordine resta la stessa ORGANIZZIAMOCI.
Oscar organizza la mobilitazione generale del ceto produttivo, degli imprenditori, le partite iva e tutti i lavoratori del privato, contro la canaglia statalista al soldo delle sacre istituzioni. Basta Tasse, basta tirannia, basta soppressione del diritto naturale, basta negazione del diritto di godere del frutto del proprio lavoro. BASTA ZAVORRE AL PIEDE BASTA PARTIRE LA MATTINA CON UN MACIGNO SULLE SPALLE! In Italia ormai c’è un solo modo per diventare un sereno e benestante signore: Entrare nel cerchio magico dello STATO LADRO e ottenere un bel incarico da 10.000 euro al mese. Vogliamo aspettare che ci tolgano tutto! MOBILITAZIONE!
Ma non sarà davvero questo “vivere”?!? E’ ovvio che c’è un altro modo di fare, questa “vita” è innaturale! In Questo Sistema politico ed Econimico, continuamo a scrivere migliaia di regole, migliaia di vincoli, impossibili da seguire e impossibili da verificarne il rispetto, mai premianti ma solo punitive. Come dice Oscar, la spesa Pubblica si è tagliata (forse) di 4 miliardi di €, lo 0.6% circa del totale. Negli ultimi anni ci sono persi 100.000 posti pubblici ma si sono spesi 42 miliardi di € in più nel complesso (in trasmissione oggi Radio24). Se si epurasse col macete licenziando nel pubblico, ci saranno migliaia di cassaintegrazioni da pagare, se tanto mi da tanto..nuova stangata d’ “emergenza” all’italiana. L’economia peggiorerà non ci saranno entrate, si emettono Titoli. Lo spred sale, grandi fondi d’investimento, le banche fanno liquido (per forza..la Borsa scende..), arriveranno altre “letterine” come quella dell’ 8 agosto. Un pò ovunque in Europa. Se non lo facciamo il cerchio si chiude prima e si emettono titoli nelle medesime condizioni del caso precedente. Il risultato finale sarà sempre quello, comunque vada. E non vogliamo accettare che non stiamo “emettendo” Titoli, stiamo vendendo ai soliti “noti”, .. i “mercati”, la Nostra Sovranità e la Nostra Libertà. Non c’èntra la Destra o la Sinistra, il votare o no; la benzina va fatta e le bollette si devono pagare..anche nell’ Anarchia! Oppure si cambia il sistema econimico! Ed è questo che si deve fare tagliando la testa al toro!
La colpa non è dei tedeschi….o meglio non solo
Mi trovo a sottoscrivere tutto ciò detto in precedenza da Giannino
Tuttavia già dal 2001 i mio vecchio insegnate mi disse ” L’ EURO nasce come un fuoco di paglia se tutti i paesi non intraprenderanno politiche comuni a breve al fine di stabilizarlo la speculazione sui singoli paesi lo fagociterà” io che allora non avevo compreso chiesi spiegazioni e lui mi disse in breve “non si cresce per sempre e non tutti allo stesso modo e il sistema è troppo vincolante e poco flessibile” Allora giovane studente finsi di aver compreso e lo ringraziai e salutai…..il Prof. Alberto Sidoli ci ha lasciato nel 2008 penso che avesse compreso prima di tutti quello che sarebbe accaduto.
Puro buon senso. E l’Economia, prima di essere curve, funzioni, matrici e altri strumenti utili troppo spesso solo a spander nebbia, è razionalità e buon senso.
Caro Giannino, serve urgente al M5S un prossimo ministro delle finanze e del tesoro competente.
Penso che dovresti renderti disponibile per il prossimo governo a guidare quel Dicastero.
E’ chiaro come il sole quale sarà la composizione del futuro governo:Movimento 5 Stelle, Radicali, Italia dei Valori.
Un’accoppiata vincente sarebbe formata da te e dal Prof. Nicola Rossi.
Auguri.
Se usciano dall’euro e troniamo alla lira ci sarà il dimezzamento del valore dela lira. Poiché avremmo nel frattempo convertito il debito dello stato in lire, la Sig.ra volkswagen e gli altri furbastri di Washington se la prende dove gli si conviene.
Debito pubblico dimezzato e si ricomincia con le esportazioni. Allora si che potremo fare concorrenza alla Cina sulla qualità e alla Germania sul prezzo.
Ma Kissinger non vuole e farebbe scoppiare una decina delle bombe atomiche della novantina che ne ha a casa nostra.
A me sembra che l’esito di tuto questo pasticcio sarà una bella III guerra mondiale.
Vedo che anche Giannino ormai, in buona ed affollata compagnia, oscilla con i suoi scritti, tra la speranza che si faccia pulizia e la disperazione che deriva invece dai comportamenti evidenti di un parlamento che tiene in ostaggio il governo tecnico che fa il paio con l’ inadeguatezza sempre più evidente di Mario Monti e del suo esecutivo sia per gli errori sinora cumulati sia per sempre maggior inettitudine; a tutto ciò si aggiungono i comportamenti sempre più brancolanti nelle tenebre delle istituzioni politico economiche-europee.
Intanto tutti coloro, almeno in area OCSE, (la Cina sta a guardare abbastanza tranquilla ed interessata) che dovrebbero prendere in mano le sorti della attuale crisi, e stabilire strategie di salvezza per l’ area, rinunciando a particolarismi ed egoismi nazionali, passivi o attivi che siano, stanno starnazzando o dormono tranquilli sul vulcano dove si sta sempre più caricando la pressione nella camera magmatica dove sta aumentando la potenziale forza distruttiva a livelli spaventosi.
Eppure le soluzioni ci sono e bisogna trovare il coraggio di metterle in pratica; si vuole la solidarietà, la Germania è disponibile? No, è comprensibile, e allora che si applichi l’ altra soluzione e si metta fine al rapporto innaturale nel modo più consensuale possibile. L’ Italia e tutto ciò che la riguarda e di cui da decenni si discetta, sempre con gli stessi argomenti è solo uno dei problemi e nemmeno il maggiore oggi.
@Vincenzo
Il discorso file per carità il punto è che è un discorso teorico. Quanto dice potrebbe essere condivisibile se fossimo in america o in un’altro paese dove la spesa pubblica e la tassazione è più bassa.
Il nodo è che l’amministrazione non produce, MA SPRECA I NOSTRI SOLDI, mi spiega che produzione fa un forestale calabrese, piuttosto che l’ufficio faraonico di Formigoni?
Quindi io sarei felicissimo di adottare un sistema similare a quelli del nord Europa, per cui siate coerenti cari comunistelli che ci riempite le orecchie di come è bello il Nord Europa, tagliamo come in quei paesi almeno 3 punti di Pil di spesa pubblica e abbassiamo ai loro livelli la tassazione, inponiamo criteri di efficenza della pubblica amministrazione come la licenziabilità degli statali fannulloni, e premi sulla base dell’efficenza, inoltre che si faccia una riforma del mercato del lavoro come quella proposta da Ichino che è ricalcata su quel modello.
Invece di continuare a difendere il trogolo in cui la POLITICA mangia a NOSTRE SPESE.
Beh! Illustrissimi ottime le Vs. Dotte Dissertazioni economiche ma io domani festeggio il compleanno scendendo in cantina per recuperare la valigia, anzi una borsa di plastica che tanto mi basta: quattro mutande, un pò cervello, due mani e devo ammetterlo, anche una preparazione scolastica solida però spendibile oltre confine.
Come nel film “Tutti assieme appassionatamente” mi defilerò cantando giulivo per verdi colline Goodbye Aufwiedersehen Arrivedorci Arrivedorci!
Mah.
@Marco
Tagliare l’ufficio faraonico di Formigoni è esattamente ciò che desidero. E’ meglio spendere quei soldi per pulire le strade. I ventiduemila forestali calabresi possono anche rimanere, ma spediamoli a scavare in Emilia quando serve. Nel 2006 passai da Vibo Valentia e Pizzo Calabro due-tre giorni dopo che una fortissima tromba marina aveva sconvolto il litorale facendo anche un po’ di vittime. Con 22000 persone disponibili avrebbero potuto ripulire le strade dai detriti nel giro di mezza giornata. Ovviamente nulla era stato fatto.
Chi ha più di 50 anni, come me, può ricordare bene che quando era bambino il sistema pubblico si limitava a fornire servizi. Non c’erano Authority e cose del genere (molti ente inutile sì) e leggi e regolamenti erano relativamente semplici.
Tra l’altro all’epoca la PA riconosceva la sua “inefficienza” pagando is uoi dipendenti meno dei corrispondenti dipendenti privati. Lo so bene perché sia mio padre che mia madre erano pubblici deipendenti.
Ancora nel 1989, quando mio padre andò in pensione, essendo un esperto nel suo settore, ricevette un’offerta da un’azienda privata per lavorare come consulente per una media di 20 ore settimali per un compenso che era superiore al suo ultimo stipendio.
E poi, appunto, niente sedi faraoniche. Qualche volta, quando ero piccolo, mia madre mi portava con lei in ufficio e ricordo benissimo che gli uffici, compresi quelli dei livelli più elevati, erano spartani.
P.S. non sono comunistello anzi ho, purtroppo, ultimamente votato per il PDL (ma qualche volta mi soono astenuto)
La spesa pubblica è anche: ospedali dove una visita specialistica viene rimborsata 23 euro (circa 150 in regime libero), una TC 37 euro (250 circa in regime libero), una toracotomia 40000 euro (100000 in regime libero), eccetera eccetera eccetera…. mi limito alla sanità che conosco. Da sei mesi non posso andare in ferie (le ferie che mi toglieranno alla fine dell’anno senza pagarmele) perchè sennò non si riesce a mantenere il servizio. La mia collega ha 750 ore di straordinario np (non pagato) nel 2011 pari a tre mesi di lavoro. Poi c’è anche tutto il resto del casino. Tre segretarie ogni medico, gli appalti, due anni per fare partire qualsiasi progetto eccetera eccetera. Se (o per meglio dire quando) taglieranno queste spese, i pazienti dovranno pagarsi le prestazioni a valori sempre più vicini a quelli di mercato.
@Giordano
Non so dove vive lei, ma in Lomdardia una ecografia addominale nel novembre 2011 costava 76 euro di ticket con un mese di attesa, privato 85 fatta due giorni dopo.
Caro Oscar, è tutto vero, però io credo che la realtà Italica, sia molto diversa dal resto dell’Europa e più semplice da risolvere. E’ ormai palese a tutti che la nostra crisi è, ed è stata generata, esclusivamente dai vari governi ladri che abbiamo avuto.
La ricetta per rimetterci in pista rapidamente è molto semplice : abbattere i costi assurdi dello stato ladrone e, abbattere i privilegi di tanti gravitanti nelle sfere dello stato, e altre poche azioni.
Alcune proposte:
Riforma fiscale tale da poter pagare le tasse, conseguentemente stroncare l’evasione e aumentare il gettito pagando tutti ma di meno. Si genera maggior redditività d’impresa, maggior reddito hai dipendenti, se le persone possono spendere, spendono volentieri e l’economia riparte.
Ridurre di un terzo i vari politici con uno st. max di 4500€ mese togliendo i vari benefit. Abbiamo maree di validi giovani che farebbero la coda…
Raggruppare tutti i vari magnificenti ministeri nel palazzone della Farnesina, sono certo che anche così si avanzerebbe spazio… e dismettere tutti i vari immobili che lo stato affitta, che mi par di ricordare producono un costo annuo di 1,3 miliardi di € …
Allocare il Quirinale in un bel palazzotto e ridurre il personale a 50 unità max, contro le attuali 2200 unità (costo annuo attuale 228 milioni di €) fissando un massimo di spesa di 1/1,5 milioni di €, che sarebbe già tantissimo.
Ulteriore riforma delle pensioni: massimo erogabile mensile 5000, si incazzano, e si incazzino…
Questo porterebbe a un risparmio enorme, molto di più dell’immaginabile.
Abolire il rimborsi elettorali, è ormai provato che non serve, vedi movimento 5 stelle.
Abolire i contributi alla stampa.
Licenziare senza scrupolo i dipendenti statali inutili, vedi i 30,000!!! operatori forestali Siciliani, i 15,000!!! Calabresi e le varie altre manovalanze, si veda i dipendenti camera senato parlamento; daltronde, se si ha una cancrena a un piede, o lo tagli o muori…. e ancora per chi serve rimanga, si equiparino gli stipendi per quanto sono nel privato.
Una riforma seria della sanità, dei lavori pubblici, dei vari enti strategici
Una patrimoniale “una tantum” pesantissima, per poi continuare con una normale; se fosse fatta bene, esempio gente come: Berlusconi, Ferrero, Agnelli, Debenedetti, Moratti e tanti vari di questo calibro pagheranno 20/50 milioni, e a seguire in modo proporzionale…
Ridurre drasticamente le spese militari che a oggi ammontano al bilancio di uno stato neanche tanto piccolo.
Vendere poi quanto è logico, necessario, dei beni immobiliari statali.
@Vincenzo
Secondo lei è possibile mandare i forestali a fare qualcosa di utile? O il pletorico apparato siciliano a fare qualcosa di utile? (Io dubito perchè sarebbe una lesione di qualche oscuro diritto riconosciuto solo a chi è un clientes..ops intendevo dipendente pubblico.)
C’è chi le tasse le paga e chi le riceve, purtroppo quando il 52% del PIL è intermediato dallo stato l’equilibrio si sposta a favore di chi le tasse le riceve e quindi ecco il debito che cresce ininterrotto. Ivi compreso quel rivo di soldi che fa costare 16 volte in più il sacchetto di plasma calabrese rispetto a quello della val d’Aosta, o 5 volte in più le siringhe. E lei mi parla di “riqualificare” la spesa? Qui ci vuole l’accetta o il cappio per i politici che continuano a sperperare i nostri soldi.
Il ticket di una ecografia addominale costa al paziente in Lombardia 52.50 euro se non in esenzione. Zero in esenzione. L’85 per cento dei pazienti è esente o per età o per patologia……… tanto che i i ticket coprono i 7% della spesa sanitaria nazionale (e lombarda). Questo tanto per definire meglio i termi del problema. In attesa di commenti sugli altri aspetti……… @Marco Tizzi
Ma il mio intento non è di difendere aspetti indifendibili della spesa pubblica che vedo tutti i giorni. Le posso portare decine di esempi di (nella migliore delle ipotesi) mancata razinalizzazione del pubblico (e anche nel privato…. Santa Rita docet…). Ma di sottolineare che il prodotto pubblico è talvolta misconosciuto proprio perchè siamo abituati a goderne senza pagare in solido la prestazione (strade, polizia, magistratura ecc.ecc…).
@Giordano
Le assicuro che la differenza era meno di 10 euro. E in convenzione dovevo aspettare un mese perché a novembre la regione lombardia aveva già finito il “budget” per le convenzioni, c’erano copie dell’avviso appese anche nelle farmacie.
Con questo non voglio dare addosso alla sanità lombarda, che anzi non scambierei con nessuna sanità al mondo, ma semplicemente dire che anche nell’eccellenza si possono tagliare costi. E rivedere le esenzioni che così non hanno senso.
Per quanto ai “servizi gratuiti” l’importante è fare bene i conti e confrontarli con il resto del mondo o almeno col resto d’Europa. Perché i conti non tornano sotto tantissimi aspetti.
@Giordano
Resta il fatto, poi, che l’Italia non è la lombardia… il problema resta tutto lì.
Ho molti dubbi che se il rapporto costi/servizi fosse in tutta Italia come in Lombardia saremmo qui a lamentarci.
@Giordano
Non credo che qualsiasi cittadino voglia ridurre la spesa necessaria, ma ricordiamoci che siamo in Italia, dove il quirinale costa 3 volte quello che spende la Regina Elisabetta, quasi il doppio della Casa bianca e d’Eleliseo.
Se un padre di famiglia non si può permettere di andare a cena fuori a mangiare il pesce si compra una pizza. Noi non possiamo più permetterci uno stato che eroga rendite ai clientes che come sanguisughe sottraggolo linfa all’economia vera che è quella che tira la carretta. Solo noi abbiamo (se non ricordo male) sette corpi di polizia, ovviamente con i necessari graduati. Se hai un solo corpo di polizza basta 1 comandante in una caserma non ne servono 7. Dov’è la produttività pubbica in tutto cio? Ci sono solo percettori di tasse e succhiasangue.
Bravo, confrontiamo gli stipendi. A me hanno offerto 350000 grands netti (sottolineo netti ) + benefits all’estero. Qui ne prendo 100000 lordi tassati al 45 % circa. Uno specialista in formazione guadagna in Italia 1800 euro netti al mese. Un operaio che lavora in acciaieria 1800 netti. L’Italia è il quarto “produttore” di articoli scientifici al mondo, con un investimento in ricerca ridicolo rispetto agli altri. La sopravvivenza media delle donne in Italia ha superato gli 80 e mi sembra siia la seconda al mondo. Questi i parametri. Questi gli indicatori. L’Italia spende in rapporto al PIL quasi la metà degli altri paesi confrontabili.Vogliamo perequare i costi ai benefici? Oltre a suggerirmi di cogliere l’occasione, qualche commento?
@Marco
Sono certamente sicuro che c’è un oscuro diritto che li protegge. Ciò che ho voluto dire nel mio intervento è che è proprio lì che si deve andare ad intervenire.
Io sono abituato a ragionare su ciò che, sia pure con molti sforzi, è possibile fare
Ridurre la spesa pubblica è una cosa di cui si potrà parlare per secoli ma senza mai realizzarla.
Riuscire a fare fare qualche cosa di utile ai camminatori siciliani, tanto per citare gli ultimi, è, forse, possible. E già sarebbe un passo importante in avanti
@Giordano
Il problema è tutto lì: finché paghiamo Manganelli & C. non riusciamo a pagare i medici. Quelli che non se ne vanno (e ne conosco tanti) sono comunque da considerarsi un po’ eroi, un po’ folli.
Ma il discorso è estendibile a quasi tutto il panorama del lavoro, sia dipendente che autonomo: io faccio il consulente e a 50 Km da wui, in Svizzera, la tariffa è il doppio secca. E la tassazione sarebbe anche uguale, ma almeno in Ticino mi fanno scaricare tutti i costi.
Cosa mi tiene qui?
Attendo le prossime elezioni: se non danno speranza vado.
Non devo nemmeno cambiare casa.
@Marco Tizzi
Quanto si guadagna non è che trovi un posto pure a me 🙂 ?
@Vincenzo
Anch’io lo so che una riduzione dei dipendenti pubblici è semplicemente impossibile, ma almeno vogliamo adottare il criterio dei costi standard per impedire il proliferare della spesa?
Tra i militari di polizia e carabinieri già si parla di accorpamento e non sono poi così contrari. Poi uno straccio di norma che ponga la supremazia del governo, che decide di chiudre un tibunale di provincia inefficente la vogliamo mettere (così accorpiamo e non licenziamo). Oppure uno straccio di norma che obblighi tutti gli enti pubblici ad avere un bilancio con i criteri civilistici, o ancora devo sentire che alcune regioni hanno un bilancio ORALE?
Leggo e ascolto con infinito piacere il dott. Giannino; ne condivido il pensiero. Considero parimenti questo Stato ladro; la burocrazia, con la sua spesa improduttiva un MOLOCH da distruggere non appena ve ne sarà occasione; i grands commis dello Stato una casta da abolire. Da tempo vado dicendo che il problema si annida in queste consorterie di dirigenti pubblici, i soli a farsi le Leggi e a capirne il significato. E poi, quali leggi? Le attuali hanno tre articoli, duemila commi e il testo che è un rimando a leggi e commi precedenti a cui sostituire oramai una parola o una congiunzione con un’altra. Le capiscono solo loro; e sempre ci annidano le trappole e le “guarentige” pour eux memes….
Sono d’accordo nel risparmiare! Il debito pubblico si riduce soprattutto con il risparmio della spesa improduttiva. Ma mi chiedo: 1) la spesa improduttiva sono sempre soldi che finiscono in tasca a qualcuno che è DENTRO questo Stato. E difatti il Compendio Statistico li considera “trasferimenti” e li inserisce nel PIL, o mi sbaglio?; 2) siamo in deflazione pura, perchè i beni si stanno svalutando per assenza di domanda ed eccesso di debito privato; 3) l’economia ristagna per assenza di credito (fallout bancario).
Quindi: perchè una politica inflazionistica, con concessioni di credito e moneta può non produrre effetti? L’economia ridarrebbe fiato agli investimenti. Questa politica porterebbe, attraverso l’inflazione, a remunerare meno, in termini reali, la spesa e gli stipendi pubblici inefficienti. Certo, si ridurrebbero i crediti, a motivo che sarebbero pagati con moneta inflazionata, ma meglio ridotti che, come oggi, impagati. Eccetera eccetera.
Mi scuso per il disturbo. Grazie dello spazio concesso.
X Marco Trizzi
Noto che ancora una volta ti scagli a testa bassa contro la Merkel e sinceramente lo trovo incomprensibile. Mi piacerebbe tanto sapere cosa avresti fatto tu al suo posto considerando la situazione in cui è lei e soprattutto i mezzi che ha lei, perchè comunque non può sostituirsi ai governi e ai parlamenti nazionali quindi ha usato le uniche armi che aveva. Se le classi politiche degli eurodeboli per difendere le solite caste, i soliti dipendenti pubblici e per non perdere voti non hanno fatto le riforme per tempo e in modo graduale non possono prendersela con la Merkel se adesso sono costretti a farle in modo rapido e in una situazione molto più difficile. Il discorso sarebbe molto articolato quindi mi concentro su poche cose:
1) Ancora con sta storia che la Germania non fa austerità… Tanto per cominciare la Germania PUO’ PERMETTERSI di fare quello che vuole del suo bilancio dato che non è lei in una situazione di bancarotta ma ci siamo noi e fino a prova contraria non deve chiedere l’aiuto di nessuno a differenza nostra, ergo pensiamo ai nostri problemi che ne abbiamo abbastanza, invece di sindacare su cosa dovrebbe o non dovrebbe fare la Germania.. è come se io pretendessi di insegnare a Federer a giocare a tennis! Ma il punto chiave è un altro: la Germania la cosiddetta “austerità” (termine che non significa nulla) l’ha già fatta e la sta ulteriormente implementando ovviamente molto meno di noi visto che parte da una situazione molto migliore: le riforme che si vogliono introdurre in Italia le ha fatte per tempo anni fa in modo graduale e con l’economia che tirava, quindi queste hanno prodotto problemi significativi ma non insormontabili e oggi danno i frutti… che senso ha chiedere che facciano riforme che hanno già fatto? Questo perchè per me più che austerità è tutto una questione di riforme! Che poi tu mi dica che è una follia che paesi molto meno solidi debbano farle in modo massiccio, in poco tempo e con l’economia e il sistema finanziario al collasso è un altro discorso ma non si può certo dire che la Germania non le ha fatte o che è colpa della Germania se ci siamo ridotti a questo punto per dover INIZIARE a farle!
2) Anche l’accusa di aver “trasformato un problema da 100 in uno da 100 mila miliardi” relativa alla Grecia la trovo assurda. Tanto per cominciare cosa avrebbe dovuto fare la Merkel? Finanziare ad oltranza le follie socialistoidi greche? O farla fallire immediatamente? La prima opzione è improponibile e direi anche insultante e immorale! La seconda avrebbe causato uno sconquasso finanziario enorme e avrebbe portato IMMEDIATAMENTE all’uscita della Grecia dell’euro… invece la Merkel ha scelto una via più intelligente: aiuti in cambio di riforme (che la Grecia avrebbe dovuto fare a prescindere con o senza euro) default parziale prima e uno totale adesso dando tempo al sistemo finanziario di “digerire” la cosa e prepararsi per tempo! Aggiungo che se la Merkel avesse scelto l’alternativa 2 le cose sarebbero precipitate e si sarebbe aperta l’alternativa 1 per tutti gli altri paesi europei ossia la Germania paga i loro debiti e li mantiene senza poter decidere nulla… mentre almeno adesso i paesi hanno iniziato a ristrutturarsi e la Germania pagherà, se poi effettivamente pagherà, solo a fronte di garanzie…. Ricordati sempre che il lavoro della Merkel non è accontentare i greci o diventare simpatica per vincere il Nobel come Obama ma difendere gli interessi dei contribuenti tedeschi e mi pare chi finora stia facendo il suo lavoro al massimo delle sue pissibilità tenendo conto degli strumenti che ha a disposizione e del casino in cui si è trovata…. Cmq rilancio: dimmi tu cosa avresti fatto al suo posto…. sempre considerando però a chi devi rispondere: il contribuente tedesco e non i greci o gli italiani o gli spagnoli e meno che mai le loro caste, i loro dipendenti pubblici e ricettori di welfare che ci hanno portato dove siamo oggi! Grazie Cosi almeno non dici che siamo troppo d’accordo -)
@LucaS
Luca, andiamo per gradi. Cosa avrebbe dovuto fare la sig.ra Merkel te l’ho già detto e te lo ripeto: avrebbe dovuto recintare la Grecia con un piano bastone-carota 3 anni fa. Invece ha voluto usare solo il bastone, trasformando un problema da 100 miliardi 3 anni fa in un problema da 10 000 miliardi.
Tutto nasce dalla mancanza di un organo di governo a livello zona-euro e questo non è di certo colpa solo sua. Ma è lei che si è messa a fare i vertici bilaterali con Sarkozy proponendosi come leader dell’Eurozona, non glielo ha chiesto nessuno.
Poi:
1) per me “austerità” significa imporre un surplus di bilancio. La Germania ha fatto le riforme con un forte deficit “perdonato” da tutti, Italia in testa. Come mai? Perché servono soldi per fare le riforme.
E poi guardiamole nel dettaglio queste riforme, perché è importante capire bene di cosa stiamo parlando: i famigerati Hartz si fondano sui tagli ai sussidi al reddito del ciccionissimo stato sociale tedesco. Noi quei contributi NON LI ABBIAMO. Cosa vuol dire, quindi? Che li dobbiamo mettere? Lo stesso discorso si può fare per il sistema di istruzione tedesco, che fa parte dei “6 punti” insieme ad altre genialate tipo creare paradisi fiscali nelle zone “depresse” (non è chiaro come la cosa possa conciliarsi con l’austerità).
Guarda come ha agito Obama: non so tu, ma io nel 2009 davo gli USA per morti. Obama ha fatto 700 miliardi di tagli alle tasse (e NON di aumenti alla spesa come qualcuno dice. Anzi la spesa è diminuita, anche se di poco). L’economia è ripartita, anche se di certo molti problemi restano. Ma già ad Aprile il governo federale è andato in surplus.
Con questo, ripeto per la milionesima volta, NON dico che i problemi dell’Italia sono colpa della Merkel. L’Italia DEVE fare tantissimo e purtroppo, nell’attesa di Giannino, non si vede all’orizzonte chi possa farlo. Ma non posso non criticare il cancellierato della Merkel e non posso pensare che il più grande attacco politico di un presidente americano ad uno Stato sovrano del mondo occidentale sia solo un momento di follia.
E non posso non ribadire che per fare le riforme vere bisogna strafottersene del bilancio nel breve periodo. Questo è il grande problema che l’Italia ha avuto nella seconda repubblica: le coperture. Ogni volte che si prova a far qualcosa si dice “mancano le coperture”. Che è una vaccata perché tanto non lo sa nessuno quale sarà il gettito fiscale e noi siamo talmente idioti che nemmeno sappiamo quale sarà la spesa. Bisogna quindi FARE, senza storie, senza ragionieri. Monti sta facendo il ragioniere e sta fallendo. La Fornero si è presentata ai sindacati dicendo “soldi per gli ammortizzatori sociali non ce n’è”, cosa ci aspettavamo? Che gli rispondessero “ah, tranquilla, mettiamo la libertà di licenziamento lo stesso, no problem. Tanto siamo solo gli unici nel mondo occidentale che non hanno ammortizzatori sociali universali e permanenti, che problema c’è?”.
Tutta questa follia per inseguire un pareggio di bilancio che invece deve semmai essere una conseguenza, non un obiettivo. E vedrai che anche in Germania quando il pareggio diventerà un obiettivo saranno ca..i acidi. Perché se comunque non riescono a stare in pareggio nonostante la crescita e nonostante la contabilità che non considera debito molte cose, tra cui tante pensioni e tanti investimenti, appena cominciano a scendere un attimo con il PIL si trovano nelle canne. E loro il pareggio di bilancio ce l’hanno nel 2016, non l’anno prossimo come noi, che non è un vantaggio da poco.
Anche il discorso che noi “siamo in bancarotta” e loro no, ti ripeto è un’illusione finanziaria. Leggiti Phastidio.net, spiega davvero benissimo e con una puntualità esemplare perché i soldi stanno muovendo verso Berlino e che non si tratta di “superiorità morale”. E’ solo una copertura temporanea, che comunque finisca questa crisi finirà e lascerà la Germania nelle canne.
2) La situazione greca doveva essere gestita con bastone e carota: do dei soldi ai greci (e NON ai suoi governanti) in cambio di alcune cose, che però devono essere sensate. Non si può pensare che nello stesso sistema monetario i dipendenti greci guadagnino un quarto dei tedeschi, non può funzionare, perché il mercato dei prezzi ovviamente non può consentire certe differenze, quindi così uccidi il mercato interno e senza mercato interno prima o poi l’economia muore.
I soldi che sono stati dati ai greci sono soldi completamente finti: hanno comprato debito e gli hanno dato i soldi per ripagarlo. E’ stata una partita di giro, ai cittadini greci non è finito un centesimo. Infatti il default è stato parziale perché alla BCE i soldi dovevano tornare. Leggi questo articolo del NYT:
nytimes.com/2012/05/30/business/global/athens-no-longer-sees-most-of-its-bailout-aid.html?_r=1
Al contribuente tedesco avrei detto: dobbiamo spendere 100 miliardi per avere un partner europeo che funzioni e che ci consentirà di vendere a loro i nostri prodotti e di comprare da loro prodotti più validi ad un buon prezzo. L’alternativa è massacrarli, ridurli in povertà e poi obbligare a ricostruirsi come vogliamo noi: sempre che ci si riesca, ci costerà molto di più.
Luca, è una questione di pragmatismo. Io non solo un filoamericano, ma adoro il pragmatismo anglosassone: prima si rivolve il problema, poi si cercano eventuali responsabili. La punizione non serve a nulla, suscita solo odio e non risolve il problema.
Tutto questo lo dico con sotto un grande dubbio di fondo: i tedeschi vogliono un’unione politica europea?
Se le risposta è “no”, allora smettiamo di raccontarci balle e troviamo un modo intelligente per tornare tutti a farci gli affari propri.
In Italia la stragrande maggioranza dice sì. Io sono ancora incerto, sinceramente. Ma ammiro il fatto che nonostante siamo nella merda fino al collo non ho sentito NESSUNO, nemmeno in questo blog, lamentarsi del fatto che gli italiani abbiano dovuto pagare non so quanti miliardi (mi pare più di 10 già oggi) ai Greci.
Se invece anche i tedeschi pensano che la risposta sia “sì”, allora devono infilarsi in quella testaccia dura che le unioni monetarie, fiscali e politiche devono funzionare con le regole che ci sono in tutto il resto del mondo, altrimenti saremo sempre vulnerabili.
Ci stiamo finanziando ai tassi del Guatemala, mi vuoi davvero dire che la nostra economia è paragonabile a quella Guatemalteca?
I tedeschi hanno la stessa elasticità del vetro. Personalmente faccio fatica ad immaginare una possibile omogeneità di pensiero, di interessi, di modo di vivere, di speranze per il futuro e di identità culturale fra un operaio della Ruhr ed un coltivatore di agrumi siciliano. In America sia che un boscimane, un ingegnere giapponese od un pescatore di merluzzi norvegese voglia entrare negli USA, prima li fanno giurare sulla costituzione (dove non si parla di spread, di greexit o di bund) e poi, se accettano, si parla di diritti e doveri. L’Europa è nata per i banchieri, così da potere spostare soldi (e potere) dove meglio rendono e per i politici così da ridurre ulteriormente le già minime libertà individuali effettive dei rispettivi popoli. Un esmpio omogeneo ai precedenti post? Alzi la mano fra di voi ce n’è uno che ha avuto la possibilità di dire anche solo una parola nella definizione del cambio disastroso lira/euro. E’ di oggi la notizia che la Corea del Sud ci ha superato come esportazioni. Bene. E’ un terzo dell’Italia, ha 50 milioni di abitanti, non ha petrolio/gas/oro, reddito pro capite 30000 euro. Dov’è la differenza? Perchè loro possono stare da soli e noi no?
@Vincenzo
Il punto è che lo stato non produce nulla che si possa vendere, altrimenti non avrebbe bisogno di finanziarsi con le tasse, ma metterebbe il suo servizio sul mercato.
Di conseguenza, qualsiasi cosa produce lo stato è un consumo e non una produzione di risorse (al netto).
Quindi, se si consuma più di quello che si produce, la prima cosa non è togliere di più a chi produce, ma tagliare le spese dello stato. Anche perché alcune sono più nutili (o dannose) di altre.
In Svizzera? Un consulente in gamba che si occupa di sistemi e processi può serenamente fatturare 800 euro al giorno. In Ticino le tasse sono all’incirca come quelle italiane, ma puoi detrarre tutti i costi.
Se sei del settore contattami pure, basta cercare su Linkedin, ma se cerchi un po’ in rete ci metti davvero poco a trovare lavoro!
Stai solo attento che se ti devi trasferire la vita in Svizzera costa tantissimo.
@ Vincenzo
Attenzione che lo stato non sempre spende per produrre a volte spende per dare servizi che solo lo stato può dare come per la giustizia e la sicurezza.
Ed in questo campo una cattiva giustizia (come è quella Italiana, la peggiore in Europa e la più condannata a Strasburgo) ha influenze molto elevate sull’economia di un paese. Mancanza di tempi certi per arrivare a sentenza, alte porbabilità di prescrizioni (stiamo sull’ordine di 180.000 all’anno) creano non pochi problemi a chi opera nel settore imprenditoriale ed infine allontana gli investimenti dall’estero.
Aggiungiamo che poi dove storicamente lo stato ha avuto domini monopolistici gli importi del clientelismo politico sono stati scaricati sui cittadini ed anche in questi casi le mancate VERE liberalizzazioni hanno peggiorato la qualità del paese e dell’economia.
Infine legato alla giustizia c’è un altro settore che non produce e che è obbligatoriamente gestito dallo stato, è quello di coloro che gestiscono la sicurezza nel paese. Anche in questo caso, con leggi fatte male ed interessate,il paese si trova una corruzione ed una criminalità organizzata così radicata nel territorio che è difficile da estirpare e crea danni economici mostruosi.
Riepilogando, lo stato Italiano è devastante per un paese come il ns e causa di leggi malfatte che hanno causato un sistema di sicurezza non funzionante (qualità della spesa). Ci ritroviamo con corruzione valutata non so quanti punti di pil, stessa cosa per evasione ed elusione ed infine causa criminalità organizzata si ampiano i gap con il resto dell’Europa.
Basta leggere i vari rapporti di Banca D’Italia, Corte dei Conti ecc. per comprendere che stiamo parlando di centinaia di miliardi all’anno. Quindi attenzione oltre alla cattiva produzione ed al cattivo servizio causa principalmente il clientelismo ben radicato nel ns paese, vanno evidenziati anche tutte le cose fatte dallo stato che non producono e creano danni pazzeschi all’economia del paese.
Gianluca
@Mirco
E’ più corretto dire che lo Stato ci obbliga a comprare da lui cose che comunque compreremmo (ad esempio la scuola o la sanità) e fa pagare non solo chi compra in quel momento ma tutti attraverso un meccanismo di tipo assicurativo.
Finché facesse questo la cosa potrebbe pure essere accettabile peraltro compensando la scarsa efficienza con stipendi bassi dei dipendenti pubblici.
Il vero problema sono le cose inutili o dannose (la burocrazia).
Il senso del mio intervento è: visto che è infattibile, perlomeno in tempi brevi, eliminare lo Stato or comunque ridurlo ai minimi termini, almeno trasformiamo la spesa di tipo inutile e dannoso in spesa che comunque arrechi un minimo di beneficio.
Penso che chiunque, a parità di spesa pubblica, preferisca che si assuma un medico competente, piuttosto che qualche camminatore siciliano.
Buona sera , con estremo senso di delusione noto che analizzando la situazione reale del nostro paese tutti sono concordi nell’affermare che le colpe sono riconducibili all’intrasigenza e al rigore Germanico ………. Palle !!!!!!
La germania a differenza della nostra nazione è governata da una classe dirigente che per difendere i propri interessi nazionali ha scatenato la treza guerra mondiale combattuta con strumenti finanziari !
L’obbiettivo tedesco entro 18 mesi sicuramente avra’ raggiunto l’obbiettivo di trasformare l’economia italica in un deserto , quello che una volta quando esisteva ancora la lira era considerata la cina d’europa ora diventerà come il shara africano , cioè una distesa del nulla dove le fabbriche chiudono e dove i macchinari vanno all’asta e vengono venduti all’estero …………………
Sicuramente tra 18 mesi l’unica economia europea in grado di esportare macchinari e prodotti sarà quella tedesca.
QUELLO CHE MI FA PIù ARRABBIARE SICURAMENTE è LA MANCANZA DA PARTE DELLA NOSTRA CLASSE DIRIGENTE DI UNA EXIT STRATEGY DA QUESTO PERICOLOSO TUNNEL. RADO
PERTANTO PROPONGO UN PIANO CHE IN 120 GIORNI SIA IN GRADO DI RISANARE L’ECONOMIA DEL NOSTRO PAESE E RILANCIARE LA CRESCITA :
1) COSTITUZIONE DI 2 SPA STATALI NELLE QUALI CONFLUIRE I BENI INUTTILIZZATI DELLO STATO(CASERME E PALAZZI ) , E TUTTO IL PATRIMONIO CULTURALE ( COLOSSEO , POMPEI ) .TALE OPERAZIONE GENEREBBE UN VALORE CONTABILE CHE PUO OSCILLARE DA 550 MILIARDI A 900 MILIARDI DI EURO .
2)UTILIZZARE LE AZIONI DI TALE SOCIETA PER AZIONI COME “MEZZO DI PAGAMENTO ALTERNATIVO DI PAGAMENTO PER RIMBORSARE I TITOLI DEL DEBITO PUBBLICO . TECNICAMENTE QUESTO EVITEREBBE UN DEFAULT TIPO ARGENTINA E CONSENTIREBBE DI RIDURRE IL DEBITO PUBBLICO DI CIRCA 550/900 MILIARDI DI EURO –
3) PASSARE IMMEDIATAMENTE AD UNA NUOVA MONETA NAZIONALE SVALUTATA DEL 25/30% , TALE DECISIONE AUMENTEREBBE L’EXPORT DEL NOSTRO PAESE .
4 ) RIFINANZIARE IL DEBITO RESIDUO CON DEI TITOLI DEL DEBITO PUBBLICO GARANTENDOLI CON L’ORO DELLA BANCA D’ITALIA , ESSENDO L’ITALIA LA 5 POTENZA PER DIMENSIONE DELLE RISERVE AUREE , QUESTO GARANTIREBBE IL RIFINANZIAMENTO SICURO DI ALTRI 550 MILIARDI DI EURO .
5) ABASSAMENTO DELLE ALIQUOTE IVA PER TUTTI I PRODOTTI CHE SONO ALMENO PER IL 90% PRODOTTI SUL TERRITORIO ITALIANO , E CONTESTUALE INNALZAMENTO AL 28/30% PER TUTTI QUELLI PRODOTTI FUORI DAL TERRITORIO ITALIANO .
CI SONO ALTRI 10 PUNTI CHE MERITEREBBERO ESSERE ELENCATI , MA LI RISERVO PER IL PROSSIMO COMMENTO ………….
RICORDIAMOCI CHE IL COMUNISMO è FALLITO , IL CAPITALISMO PURE , BISOGNA RIPARTIRE DALL’ECONOMIA DI TIPO FAMILIARE , FAMILIARE DEI NOSTRI PADRI DOVE LE FAMIGLIE MAGARI CON UN SOLO STIPENDIO RIUSCIVANO A COMPRARSI CASA MANTENERE 2 FIGLI E MANDARLI PURE ALL’UNIVERSITà ………………
VIVA L’ITALIA , VIVA L’ITALIA DEGLI ANNI 50………………
La pagheremo per tutti quegli anni in cui le classi dirigenti (tutte dai media a confindustria, dai sindacati ai banchieri, dalla pubblica amministrazione agli atenei) han consentito ad una men che mediocre classe politica di strumentalizzare la propria incapacità gestionale e analitica oltre che leadersip, lanciando anatemi verso la parte avversa e tramutando un paese in uno stadio con le curve impegnate ad insultarsi.
Presunta classe dirigente ricordatevi che il cambio di mutandine non restituisce la verginità. Un disegno val più di 1000 parole.
@Marco
Mi potrebbe spiegare perchè i dipendenti pubblici non possono essere licenziati ?
Non si può, ringraziando il cielo: la BCE ha più volte ribadito che le riserve auree non sono dello Stato, ma dei cittadini italiani (incluse quelle che ci hanno rubato i tedeschi, ma questo è un altro discorso).
Non si possono toccare, se non per distribuirle fisicamente ai legittimi proprietari.
Quella sì che sarebbe una bella mossa!
Attenzione al Grillismo caro Oscar Giannino.
L’avvento di Grillo è stato sacrosanto e giusto, ma deve presentare un serio progetto politico nuovo, e non blaterare a vuto e offendendo, in quanto la gente si stanca, il popolo vuole vedere i fatti e abbassare i toni offensivi. E’ il momento che Grillo incominci a pensare seriamente al parlamento, non può deludere i giovani e milioni di cittadini sbandati. Caro Oscar Giannino, ti stimo da epoca non sospetta, ho letto alcune tue significative edizioni librarie a tua firma, vorrei porti un quesito che Monti non mi ha risposto che è il seguente, da come sento da più parti, è vero che se il nostro Governo applicasse il sistema USA nel darre la possibilità e la motivazione per ciascun cittadino di poter scaricare scontrini e fatture dalla propria dichiarazione dei redditi a fine anno, ci sarebbero garantite alle casse dello Stato Italiano circa 30 miliardi di euro ogni anno?? Spero che mi rispondi al più presto, firmato, un cittadino Italiano mono reddito dipendente.
@Marco Tizzi
NON penso ci siano dei problemi a pagare parte del debito con l’oro in quanto il debito come l’oro è di tutti i cittadini, solo persone irrispettose di questo dettame hanno digerito senza fiatare (per stampa e per radioTV) che l’Alitalia fosse costituita in BAD COMPANY sulle spalle dei contribuenti (insieme a 7 anni di scivolo per i dipendenti in esubero…sempre sulle stesse spalle) per conferire una società più snella a prezzi di saldo a esuberanti privati e privi di competenze specifiche. ma noi amiamo esordienti allo sbaraglio in ogni campo
Perchè non si dispone con decreto L. una trattenuta del 10% su tutte le vincite in denaro (Superenalotto, Lotto, Gratta e vinci, Lotterie ecc.) da versare a favore delle popolazioni e delle imprese disastrate delle zone terremotate?
I nostri governanti quanto hanno elargito?
Si è costituito un fondo di raccolta per beneficenza tra i nostri parlamentari?
Cosa ne pensate?
@marco
Quando lei sarà a capo della BCE potrà proporre questa cosa folle e io potrò ribellarmi in ogni modo.
Per ora sia Trichet che Draghi hanno chiaramente detto che le riserve auree non si toccano perché sono “del popolo italiano”.
Che NON è colui che ha fatto i debiti, perché i debiti li ha fatti lo STATO italiano.
E lo Stato NON siamo noi, NON è il popolo, ma è un gruppo ristretto di persone – che personalmente ritengo criminali – che agisce CONTRO il popolo.
@Marco Tizzi
Bravo: il debito è del governo, allora metto in galera i ladri dei miei soldi. Così va meglio? E come la mettiamo con le vendite del patrimonio immobiliare?
si la colpa del debito italiano è nostra , ma dobbiamo considerare che i tedeschi, non odiati, hanno torto perchè non sanno aver ragione, mi spiego : se è vero che il debito pubblico in Italia e quello privato altrove non sono di provenienza teutonica, è pur vero che se si fa parte di una comunità, più o meno organizzata , bisogna aver la flessibilità necessaria per affrontare le emergenze, evitando che i problemi si aggravino invece che diminuire. La Germania non ha saputo cogliere l’opportunità che le avrebbe permesso di porsi alla testa della comunità europea con pieno diritto di definire le linee di sviluppo future. E’ , questo, un limite grosso del popolo tedesco, che mai ha saputo sfruttare in modo positivo le sue indubbie capacità e che anzi spesso ha portato a posizioni di scontro globale e definitivo come è accaduto nel corso del secolo scorso.
@marco
Facile: la mettiamo che il patrimonio dello Stato è dello Stato.
Le riserve auree non ne fanno parte, almeno secondo Draghi e Trichet.
Voi fareste da garante per un mutuo ad un parente che ha poca voglia di lavorare, prima pensa al piacere e dopo al dovere è anzianotto, ad i propri figli permette di cazzeggiare e non ha saputo pagare i vecchi prestiti e mutui??????????????????…………IO NO!!!!!!!!!!!!, e VOI?????, e perchè mai i tedeschi si???
Perchè su ogni ente pubblico (comuni, asl, ecc… ) non si mettono due grandi visori in cui in uno viene indicato e aggiornato costantemente il debito dell’ente pubblico e nell’altro il debito dello stato sempre aggiornato… tanto per rinfrescarci costantemente le idee…….
A mio avviso in questo pezzo le affermazioni di Krugman andrebbero trattate in modo più ampio. Krugman non dice semplicemente di stampare moneta, dice che in fase di deleveraging il mercato soffre di un calo di domanda che, giocoforza, deve essere compensato dagli stati.
E’ inutile pensare ai debiti pubblici oggi: politiche di rigore portano ad un peggiormanto del quadro economico e quindi a minori entrate e così finiamo per non risolvere il problema ed aggravare la crisi.
Il problema è non aver ottimizzato la spesa dello stato quando l’economia cresceva e licenziare dipendenti pubblici, per esempio, non avrebbe prodotto automaticamente disoccupati poichè il mercato ne avrebbe assorbiti in gran parte. Questo ovviamente non succederebbe ora, quindi il rigore nel gestire lo Stato è sacrosanto, ma ora la medicina sarebbe peggio del male.
Concordo con l’anlisi di sempre lucida di Giannino: se non si aggredisce la spesa pubblica, non c’è speranza. Sono però anche più pessimista, la crisi ci ha portato indietro di una trentina d’anni e la spesa dovrà purtroppo essere tagliata non solo negli sprechi, ma anche ne icosti di tanti servizi che oggi ci sembrano indispensabili. Dobbiamo ricominciare daccapo, come negli anni ’60: i figli andranno a scuola a piedi, si faranno un po’ meno tac e ecografie, e via così. Qualcuno l’ha già capito, altri stanno ancora brindando come i passeggeri del Titanic…
Ora mi sono rotto veramente i co….ioni, al governo fanno a gara per mandare quello più cialtrone e li tutti a festeggiare, Abbiamo tagliato 4 miliardi di spesa pubblica evviva evviva applausi e riconoscimenti, tra chi??? tra di loro, se la suonano e se la cantano e poi se la risuonano e se la ricantano. OSCAR se non scendi in campo tu almeno vieni con noi sulle gradinate per tiragli addosso i pomodori …… marci, perché quelli buoni li dobbiamo tenere per quel poco che ci è rimasto
Egregio Dott. Giannino,
ha ragione la colpa è nostra solo nostra.
Oddio la situazione fuori di noi è un po’ complicata, gli attori europei non ragionano quasi mai avendo in mente gli interessi di un popolo o nazione europea che non esiste bensi’ gli interessi nazionali. E in questo i tedeschi sono maestri. Ma come rimproverarli, e con che faccia rimproverare loro di non essere “solidali”…
Bisogna iniziare a condividere almeno un po’ di Etica economica (e non solo) prima di chiedere, vergognosamente, solidarietà anzichè, dignitosamente, ricordare loro i propri doveri verso il progetto europeo.
Premetto che condivido in pieno il Suo richiamo alla riduzione della spesa e contro l’ oppressione economica e fiscale dalla quale la nostra nazione non riesce a riprendersi e sotto il cui peso sta rischiando veramente di implodere.
Mi domando pero’ (mi perdoni se fraintendo il suo pensiero) se è corretto dipingere la attuale situazione come uno Stato oppressore di un generico Cittadino.
Mi sembra una rappresentazione parziale. Quello che mi sembra di vedere piuttosto è l’ esistenza di forti ceti parassitari, composti da milioni e milioni di cittadini, che utilizzano il potere partitico per occupare lo Stato e tramite esso perpetrare i propri privilegi opprimendo i ceti produttivi (intesi in senso lato, quindi includo dentro anche i lavoratori del settore privato, non solo imprenditori e artigiani).
Se questa visione è corretta, mi sembra ingenua la speranza di pensare che chcchessia governo tecnico (sostenuto trasversalmente da quel ceto politico che trasversalmente difende i vari ceti parassitari stessi trasversalmente presenti negli attuali schieramenti politici) potesse o possa destrutturare questo sistema.
Sarebbe necessario un progetto politico riformista che per le dimensioni dei cambiamenti necessari assume piu’ le caratteristiche di un progetto rivoluzionario.
Un progetto che non puo’ vedere insieme dipendenti pubblici e dipendenti privati, funzionari politici e piccoli imprenditori, giovani e sindacati pensionati, …
E di questo non c’è traccia,purtroppo.
Povera Italia !
Voi fareste comandare un futuro (speriamo mai) superstato europeo a uno che negli ultimi anni ha ucciso un tot numero di persone perche’ era pazzo e tutti quelli della sua famiglia, invece di chiamare il118, lo applaudivano e gli dicevano che non sbagliava mai! @Luca78
…la democrazia è un sistema politico poco efficiente e spesso inefficace, ma è migliore di tutti gli altri …
La diarchia commissione / governi presente in Europa è un nonsenso democratico. Dovremmo affidarci a tale assurdo meccanismo ???
Caro Giordano, dico solo che se i tedeschi non vogliono esporsi per paesi che non si mettono in riga c’è solo da comprenderli e non da odiarli, ti faccio presente che il non mettersi in riga è STORICO, non è legato all’attuale sitazione, non mi pare che il debito pubblico lo abbiamo creato solo con l’euro!, anzi!!!, per cui euro o lira unione politica o non unione politica dovremmo semplicemente metterci in testa che non possiamo vivere al di sopra delle nostre possibilità.
Io e la mia compagna stiamo pagando il mutuo e come tutti abbiamo le spese per vivere, se uno di noi 2 perde il lavoro cosa facciamo???, continuiamo ad avere lo stesso tenore di vita?! o ridimensioniamo le nostre spese a partire da quelle superflue???. se poi voglio continuare ad avere un bel tenore di vita chi ha perso il lavoro si mette a cercarsene uno e compatibilmente all’offerta di lavoro ci si adegua, magari a fare una cosa per cui non si è portati, pur di mantenere il nostro attuale livello di benessere.
I FURBONI ITALICI, insieme a Spagna, Grecia, Portogallo e Francia invece vogliono continuare a fare la stessa vita di prima aprendo prestiti, beh scusi se ho quello che si chiama lo spirito del buon padre di famiglia, attenzione però prima o poi qualcuno ci verrà a chiedere il conto ed allora sarà meglio che di F35 ne compriamo nu bel pò, quando gli USA ed EUROPA non saranno più in grado di pagare il debito alla CINA, cosa e ci chiederanno di restituirlo casa faremo????? IIIWW, sono pazzo???? mi risponda allora lei alla mia semplice domanda. @Giordano
Ma dov’è la democrazia in Europa? Qual’è il popolo che con libera consultazione (Referendum) ha deciso di rinunciare alla sua storia, alla sua moneta, alla sua politica, alla sua lingua, alle sue tradizioni (ricordiamo che l’italiano e sparito dai testi delle varie commissioni europee) a favore di un governo non eletto, opaco, incontrollabile? Io non ne vedo. I francesi, quando gliel’hanno chiesto, hanno fatto una sonora pernacchia a questa neo-dittatura dirigista. Gli olandesi, anche. Io spero che questo mostro crolli e se si deve pagare, pagherò (tanto non mi accorgerò della differenza rispetto ad ora…) @Stefano
Caro Luca, che noi (o per meglio dire i nostri padri) abbiamo vissuto al di sopra delel nostre possibilità è tanto chiaro oggi, quanto oscurato da politica e demagogia ieri. IO personalemente ho sempre pensato che siamo una nazione ricca solo di ingegno e povera di tutto il resto. Siamo stati poveri per 2000 anni, perchè mai avremmo dovuto diventare ricchi negli ultimi venti? Cosa è cambiato? Abbiamo trovato il petrolio? No. Detto ciò, mi sembra che i tedeschi siano se non gli ultimi, i penultimi che ci possono fare la morale. Da sempre, per loro predisposizione, sono imperiali. Da sempre, per loro indole, sono sciovinisti. Da sempre, per loro natura, sono griagiamente rigidi. Non voglio che l’Italia diventi così. Mio padre ha combattuto per l’Italia. Io ho giurato al tricolore. Sono nato italiano. Non voglio morire (euro)tedesco. La nostra rinascita passa attraverso i nostri pregi e i nostri difetti, non mutuando quelli (più grossi) altrui, che fra parentesi hanno dato negli ultimi due secoli origine a tragedie immense. @Stefano
P.S. La crescita del PIL della Cina è in caduta libera. Forse quest’anno 5%. I capitalisti comunisti dovranno aumentare gli stipendi ai loro sudditi per sostenere la crescita. Il costo del lavoro aumenterà, i prodotti non saranno più competitivi, e poi vediamo cosa succede con 500 milioni di persone che stanno bene ed un milardo che gira senza scarpe ai piedi……. @Luca78
@Giordano
@Giordano
Concordo, “La nostra rinascita passa attraverso i nostri pregi e i nostri difetti”, ma purtroppo con la classe dirigente che abbiamo e con i nostri difetti ormai incancreniti nel 70% della popolazione la domanda è: meglio morire poveri e italioti o morire benestanti europei????.
Fermo restando che cmq sia morirò italiano per scelta, e non solo per sangue e chi non ama questo paese è il primo che se ne deve andare, perche io non me ne vado mentre la barca affonda come spesso si sente dire in giro.
Per quanto concerne la Cina, magari avessimo il PIL a +5%, cmq lo rallentano per scelta perche crescono troppo in fretta e sono d’accordo che devono cambiare registro su diritti umani e civili però, non pretendo che i nostri operai lavorino 15 ore al giorno, ma qui la gente non accetta deppure di lavorare al ritmo degli operai tedeschi o americani, non saremo noi troppo esagerati???
@Giordano
Che vuole che succeda? Quello che succede in Italia. Niente!
Eventi come la Rivoluzione Francese avvengono una volta ogni millennio.
…parlare di noi stessi è sempre difficile e spesso non si riesce ad essere obiettivi, per cui analizziamo il passato e facciamo tesoro di quanto riscontriamo:
A) una bolla speculativa e/o un periodo nel quale si pensava che tutto fosse possibile e a portata di mano c’è già stato nel passato ?
B) la crisi dovuta dall’esplosione della bolla e dalla rinata consapevolezza che ricchezza non era solo borsa e finanza e l’impoverimento conseguente c’è già stato ?
C) una classe politica che ha creduto che di dovesse rispondere alla crisi con una stretta economica monetaria e che non fosse compito della politica dare una risposta alla crisi c’è già stata in passato ?
D) questa limitata o assente risposta politica ha risolto la situazione o ha allungato la durata della crisi stessa ?
E) in passato una risposta alla crisi si è riscontrata solo in seguito all’intervento pubblico ??
Se abbiamo risposto si alla maggior parte dei quesiti, se non a tutti, perché ci ostiniamo a voler reinventare la storia e ad ignorarne gli insegnamenti ??
D) questa politica ha solo
Ma chi l’ha detto che la colpa del debito pubblico è anche mia?
Smettetela di dire fesserie. Con questa arrendevolezza finite per aiutare le tesi di chi ci vuole rendere colpevoli di qualcosa che molti di noi non hanno mai fatto.
Io pago le tasse.
Non ho mai chiamato la polizia e quando ho rinnovato il passaporto ho speso 97 euro per un timbro.
Non vado all’ospedale pubblico.
Non faccio causa a nessuno.
Le mie figlie vanno a scuola dalle suore.
I miei genitori hanno pensioni da fame perchè non hanno mai avuto la fortuna (e il connesso livello di stato di salute) di fare gli statali, cioè non fare un cazzo per tutta la vita.
Il militare l’ho fatto nonostante avessi 5 offerte di lavoro in tasca.
Lavoro 12-13 ore al giorno.
Lo stato mi ha dato ZERO da quando sono nato mentre io gli ho dato in tasse l’equivalente del costo di un appartamento di medie dimensioni.
L’ho dato ad un numero più o meno pari a 2-3 milioni di persone che non lavorano e non hanno mai lavorato, che hanno sistemato figli e nipoti e molti dei quali continueranno a percepire pensioni fino al giorno in cui finalmente creperanno, le stesse persone che ritardano un visita medica ad un malato grave, che impiegano 2 anni per scrivere una sentenza, che impiegano due ore e mezzo per andare a controllare se effettivamente c’è un ladro in casa tua, che impiegano due anni per darti un’autorizzazione, 10 anni per mandarti un rimborso fiscale, che non pagano quando sbagliano, che sorridono, sorridono, sghignazzano (“a me non mi tocca nessuno”), che rubano le telefonate, le cartucce, la carta, le pene negli uffici, che usano l’auto di servizio per andare a prendere i propri figli a scuola, che ti tengono in attesa 10 minuti mentre chiacchierano prima di prendere la dettatura del telegramma, che non ti fanno passare sull’autostrada perchè la tua auto costa di più della loro, che vanno al mare nello stabilimento della marina militare.
IO NON C’ENTRO CON TUTTO QUESTO, NE’ IO NE’ I MIEI PARENTI FINO AL 2° 3° GRADO NE’ LE PERSONE CHE HO PIACERE DI FREQUENTARE.
IO NON VI VOGLIO ATTORNO A ME. ASPETTO IL MOMENTO DI VEDERVI ELEMOSINARE.
come uscirne?la politica Italiana come nè uscirà?l’europa,sogno,scommesa,troverà forza?chi pagherà e chi si accontenterà?i babbioni,le scommesse sul fallimento pilotato troverà acts di fraudolenza punitivi?la gente troverà mai l’assetto ideale tra scialacqua e morigeratezza?l’avidità del super benessere punterà sull’etica di altre fonti di felicità?e i giovani troveranno mai un modello che non sia solo quello misurato dal denaro?la tv internet la pubblicità potranno mai uscire dalla logica del profitto a qualunque costo?troppi dilemmi,troppe regole,troppo di troppo.Esemplificazione!Non rivoli infiniti di bla bla messaggi stereotipi leggi ingiustizie stupidità ecc…Creiamo non distruggiamo!Ciao!
@ma vai vai….
Meraviglioso, é esattamente anche il mio pensiero,in piú voglio aggiungere che dietro a
Questo discorso non si nasconde ‘mi lamento perché non ho avuto la mia parte’,ma semplicemente
Perché VOGLIO fare la mia parte , e vorrei che OGNUNO facesse la sua parte
Senza scrocconi,senza succhiasangue, e sto aspettattando seduto sulla riva del fiume……..
Il debito pubblico italiano è stato voluto da un sistema statale, politico e di potere che si mantiene come una colonia di pidocchi sulle spalle della parte produttiva del paese.
Sono talmente avidi ed incoscienti che hanno esagerato ed adesso si va dritti al collasso.
Anche questo governo Monti sta solo cercando si svaligiare le riserve delle formiche per pagare i bagordi quotidiani delle cicale.
Questo è un fatto tutto italiano e la crisi economica internazionale è stato solo un detonatore anticipato.
Purtroppo ne usciremo (forse) solo quando lo stato non avrà più in cassa i soldi per pagare gli stipendi degli statali oppure quando le formiche si ribelleranno con i fatti.
@ma vai vai….
Ragionando cosi’,oper luoghi comuni, io dipendente statale dichiaro il decuplo del gioielliere del centro, pago il 45 per cento delle tasse all’origine, non detraggo un cazzo, lavoro in un posto dove che faccia bene o male non gliene frega un cazzo a nessuno in primis al notaio che arriva col suv da 200000euro e mi fa vedere l’esenzione per reddito per fare l’ecografia del dito che si e’distorto ad antigua dove va a portare i soldi che non dichiara da ytrent’anni…..
p.S. oscar giannino dovrebbe riportare accanto alla cifra del debito pubblico anchr il numero di anni che occorrerebbero a sanarlo se i 300 miliardi all,anno di evasione creati da quelli che possono mandare le figlie dalle suore fossero recuperati. @ma vai vai….
@Giordano
Adesso sono diventati 300 miliardi?
Qui siete tutti economisti (dico a caso,non so se Lei lo sia) e sparate numeri a casaccio senza un minimo di riscontro? Il rigore formale del ragionamento è un optional? Si può contaminare l’analisi scientifica (in realtà si tratta di semplice aritmetica – non so a cosa servano agli economisti le matrici e le funzioni, se poi il massimo dell’analisi – tanto per dire – è fare (A+B)*C il tutto fratto il numero e – massima vetta matematica -) con i desideri? L’economia con la filosofia? Qui le cifre sono troppo ballerine. L’Istat stima 120 miliardi, la Corte dei Conti ci suggeriva l’altro giorno una cifra molto più bassa. Poi se ne esce qualcuno che raddoppia (Lei ne ha ben diritto, tanto è uno Sport Nazionale) Ma questo è anche il Paese dove ci sono cinque milioni di disoccupati, cinque di casalinghe, cinque di studenti e dieci di sottoccupati (non mi prenda alla lettera, ho detto anche io a casaccio). Ognuno usa le stesse cifre per sostenere una causa diversa. Viene fuori Passera, che afferma esserco 28 milioni di persone che se la passano male. Per qualcun altro (oppure per la stessa persona in un’occasione diversa) quelli sono 28 milioni di evasori! Non c’è da lambiccarsi troppo il cervello per capire qual è il motivo per cui andiamo così male!
@Luca78
@ma vai vai….
D’accordissimo con tutti e due : l’Italia è piena di persone che vogliono fare i froci con il cu lo degli altri , italiani o tedeschi non importa(chiedo scusa per il mio inglese oxfordiano ). Per quanto riguarda la responsabilità del debito pubblico questa è di tutti noi , ma non perchè abbiamo direttamente rubato dalle tasche degli italiani ( come tutto il mondo pubblico in primis ) ma perchè abbiamo eletto per decenni una classe politica che in complicità con il mondo pubblico ci ha portati alla rovina. E’ la democrazia, bellezza, e quindi è anche colpa di tutti .
@Giordano Forse lei non considera che almeno il 50% dei dipendenti pubblici sono INUTILI , costosissimi , inefficenti e in tanti casi corrotti.
Caro Giordano,
Mi rallegro innanzitutto del fatto che Lei sia un mosca bianca.
Mi spiace però di constatare che anche Lei è infettato da quella malattia chiamata odio sociale e invidia, tipica di chi ha poco perchè ha fatto poco.
Mi permetta di osservare.
Uno. I notai, per i quali non ho simpatia, sono la categoria a maggior reddito dichiarato in Italia, quindi dovrebbe essere semplice, se Lei lo segnalasse, stanare il suo caro notaio dell’ecografia.
Due. Ma a Lei dopo avere fatto il Suo lavoro, con zelo, precisione e puntualità, cosa gliene frega del suv del notaio o dove fa le sue vacanze. Il cittadino che lavora, e forse un notaio (io sicuramente) lavora più di lei, ha studiato più di lei, con i redditi guadagnati si compra quello che vuole, senza che il cittadino alimentato dall’odio sociale debba necessariamente svolgere considerazioni di opportunità.
Tre. Visto che Lei ha scovato un evasore, poteva denunciarlo, ci sono i sistemi.
Quattro. Da quello che dice, Lei parla da un osservatorio che Le dovrebbe consentire di capire ancora meglio dove si annida il virus del Paese. Non mi dica che non sa che in Italia ci vogliono 6 mesi per fare una tac, mentre se mia zia lavora all’interno me la fanno domani mattina (e questo non per colpa Sua ma perchè tutte le strutture pubbliche e sanitarie si tengono, come le compagnie aeree, posti liberi per soddisfare amici, colleghi e vip).
Cinque. Anche Lei vedo è affaccendato nel calcolare il nero italiano, oltre all’istat, alla corte dei conti, ai sindacati.
Visto che come abbiamo capito Lei è uno che lavora, cioè una mosca bianca, non si metta a fare lo stesso lavoro delle categorie più nullafacenti del Paese.
Capisca questo che anche un bambino di 5 anni può mettersi a calcolare il nero, tanto nessuno può correggerlo e dare la cifra esatta, quindi è semplicissimo.
Quello che non avete ancora capito è che i burocrati di alto e medio livello (ma a basso livello inizia questa cosa qua) e i politici, cioè tutti quelli appartenenti alle categorie che sarebbero spazzate via se cambiasse qualcosa nel nostro paese (2-3 milioni di statali inutili, 3-4 milioni di pensionati tra baby, 50enni, o gente sopra a 1500 euro rubati) vi instillano l’odio sociale per far si che dimentichiate le loro ruberie concentrandovi sul fatto che se mancano 300 miliardi questi sono dovuti agli evasori, cioè a quel notaio che lei indica, piuttosto che all’idraulico, al piccolo imprenditore.
Guarda caso tutti quelli che anni addietro, non avendo l’amico DC, PCI, piuttosto che sindacalista o lo zio monsignore non sono riusciti ad essere assunti in un bell’ufficio pubblico (così ti sistemi, lavori poco e fai anche il doppio lavoro) o per scelta hanno deciso di andare a fare un lavoro vero (sa quello in cui ti rimproverano se sbagli, ti licenziano, ti fa saltare il pranzo se c’è un’urgenza, ti fa rispondere alla mail o scrivere la relazione a mezzanotte, ti fa uscire se c’è un metro di neve o se hai la febbre) oggi sono ladri, evasori, notai, bla bla bla.
SI DIMETTA DAL SUO CAZZO DI POSTO e vada a fare l’idraulico o l’informatico, o il dirigente, o l’ingegnere o quello che vuole, GUADAGNERA’ IL TRIPLO, POTRA’ EVADERE, POTRA’ ANDARE AD ANTIGUA PURE LEI, SI POTRA’ COMPRARE IL SUV IN LEASING, CI VADA, LO FACCIA, MA SI DIMETTA DAL SUO CAZZO DI POSTO PUBBLICO, CI PROVI, ADESSO.
Scusi lo sfogo caro Giordano, lei è una mosca bianca e forse non se lo merita.
Sono dispiaciuto del fatto che forse non potrò mai fare la Sua conoscenza, in quanto in uffici pubblici io ci vado solo se obbligato e non per scelta e cerco, causa il voltastomaco, di trattenermici meno minuti possibile.
Caro Giordano,
P.S. Mando le mie figlie dalle suore, con soldi dichiarati al fisco, stai sereno.
Il motivo per cui lo faccio, l’ho deciso quando ho visto in tv insegnanti laureati con il minimo nel 68 (se no ti tiro una bomba), lavativi e mangiapane a tradimento, portare bambini di 7-8 anni a fare la manifestazione contro la Legge Gelmini.
Pur non essendomi simpatica l’ex ministro e non conoscendo le doglianze degli insegnanti, mi sono detto: stronza di una maestra ignorante! a fare la manifestazione vacci tu di sabato e se vuoi portaci i Tuoi figli; i miei devono stare in classe a studiare italiano e matematica.
Caro Oscar, perchè non fonda Lei un partito liberale moderato che coinvolga le nuove generazioni? Io, che sono vecchio, Le darei il voto e penso che saremmo in tanti, giovani e vecchi.
…ho appena finito di fare i conti: del mio reddito di lavoratore dipendente del settore privato in questi primi 5 mesi del 2012 rispetto al lordo (imponibile IRPEF) a me ne viene in tasca il 55% (e non ho ancora considerato l’IMU che non è sul reddito ma sul patrimonio).
Di questo non posso che ringraziare una schiera di sedicenti politici votati (purtroppo) anche da me, ma il colpo di grazia l’ha dato l’ultima parte della politica economica del governo Berlusconi (quella voluta dalla Unione Europea teutonica e dai poteri forti) ed il governo Monti.
Se vogliamo fare un discorso su come risolvere i problemi dell’Italia sono disponibile, ma sono stufo di farmi carico io della maggior parte delle imposte perché sono facilmente torchiabile da un fisco ingiusto.
Schettinismo. 1.000 x 100.000
Si’ che pena i tagli proposti alla spesa pubblica. Ma noi, gli elettori della base, cosa facciamo? Per fortuna c’e’ un Grillo che assorbe le repulsioni più forte, altrimenti avremmo il formarsi di frange estreme, come in Grecia, che raccolgono la protesta ed il malcontento. Ma noi liberisti e moderati ( ?) che facciamo? Avanzo una proposta: raccogliamo il nostro malcontento con un “Oscar per l’economia”. Candidiamo Oscar quale ministro dell’economia di un futuro governo. Elaboriamo un programma in punti sugli argomenti che condividiamo: tagli all’invasione dello Stato nell’economia, razionalizzazione della spesa pubblica con l’introduzione di bench marks per tutti i settori, banda larga, abolizione della burocrazia e semplificazioni, vere liberalizzazioni in tutti i settori, sistema fiscale con semplificazione e predeterminazioni degli imponibili dei lavoratori autonomi e piccoli imprenditori in cambio dell’abolizione delle scritture contabili ( e se uno vuole lavorare e guadagnare di più lo fa per se stesso).
E per fare questo propongo una sottoscrizione pubblica: 1000 euro a testa per un obiettivo di 100.000 persone. Usare questi soldi per una campagna elettorale volta ad acquisire consensi per il programma.
Altrimenti facciamo tutti la figura dei dottori che discutono tra loro su chi e’ più bravo e il malato muore…
La soluzione qual’è? Le analisi di Krugman non fanno una piega. Occorre immettere molta liquidità nel sistema, anche correndo il rischio di un aumento dell’inflazione. Il problema Germania esiste, perchè è la Germania che forza i paesi a una politica di austerity che in questo momento l’Europa non può permettersi. Riflettiamo: se la crisi spagnola è dovuta essenzialmente alla illiquidità dei mutui immobiliari, a causa del deprezzamento del valore degli immobili, questo si risolverebbe nel tempo, con il recupero dei valori immobiliari. Quindi la perdita che ora viene quantificata non è per sempre. E’ chiaro che nel caos europeo ogni paese tira l’acqua al suo mulino, che manca una visione comune, che mancano gli economisti in grado di indirizzare il potere politico. —Massimo Laccisaglia, federazionedeimovimenti@gmail.com
… come me esistono in Italia 17.000.000 di persone, lavoratori dipendenti, 3.500.000 dei quali pubblici; come me quasi altri 17.000.000 (ed in parte gli stessi) sono proprietari della propria abitazione.
Vogliamo iniziare a far pagare anche gli altri e non sempre solo principalmente questi ??
Concordo che si devono eliminare spese inutili e clientelari, gli sprechi della politica e delle istituzioni, ma intanto, si facciano pagare quelli che finora hanno pagato meno, non quelli che hanno sempre pagato e che, con risparmi, mutui ancora in corso, sacrifici e sudore e non grazie all’evasione fiscale, sono riusciti ad avere una seconda casa.
Si faccia pagare a quelli che sono in pensione da quando avevano 40 anni, si faccia pagare a quelli che hanno usufruito di norme non più in vigore perché giudicate ingiuste ed insostenibili, si faccia pagare a chi ha avuto ed ha tuttora due o più pensioni sopra i 100.000 euro l’anno, ……. finiamola di cercare sempre dagli stessi: non ne possono più, oltre a non averne più di soldi da dare a questo Stato ingiusto ed incapace !!!
@Stefano
E quando mai i dipendenti pubblici hanno pagato?
…le tasse le hanno pagate, magari qualcuno, molti ?? non hanno lavorato tanto, ma restano pur sempre almeno 13.500.000 dipendenti privati che sono stati spremuti finora.
E’ ora di spremere qualcun altro !!
Il governo Monti (o qualunque altro governo) se vuole essere equo, e non solo rigoroso, dovrebbe tenerne conto.
@Stefano
I dipendenti pubblici ovviamente non pagano le tasse, prendono le tasse.
Questo altro mito tutto italico va sfatato con convinzione.
il debito è alto: 1900/2000 miliardi di euro, gli interessi ci distruggono, come fare a diminuirlo molto complicato molto pesante, estinguerlo impossibile, le tasse aumentano, le persone, l’economia reale è strozzata…ma una soluzione ci sarebbe, mettere in circolo il debito e usarlo come “moneta” spendibile nel mercato interno, garantita dallo stato. Lo stato potrebbe pagare con il debito, senza interessi, stipendi degli statali, forniture ecc. pagarli in bu.d.i.n.i (buoni debito interno no interessi) ogni “budino” varrebbe un euro e sarebbe poi usato per le normali spese dei cittadini.
La gente sarebbe piena di “budini”, ma non si pagherebbero più gli interessi e si potrebbero finalmente diminuire le tasse, diminuire di molto il debito con investitori esteri, diminuire gli interessi da pagare (che poi paghiamo noi cittadini italiani, ormai si lavora per pagare) e ripartire vivendo in modo nuovamente “normale”. Perchè non farlo, perchè non provarci?
@ma vai vai….
la questione è sempre quella di un sistema che si autogiudica, autoassolve, autopromuove, autogoverna e autoalimenta. Quindi tende ad ingrossare, non può accettare controlli esterni e obiettivi, non si sottopporrà mai a giudizi veri se non costretto. E’ la realtà che sta davanti agli occhi di chi vuol vedere: estenuanti dissertazioni per stabilire se si debba o no ridurre il costro della P.A. che si perdono immancabilmente nel nulla, se si debba stabilire che anche i pubblici possano essere licenziati ( ma pensa un pò anche inutili bisogna tenerli!) , se ci debba essere responsabilità per quel che fanno (no, la responsabilità è dello Stato ovvero di tutti gli altri). Ma basta!
Chissà se ci hanno mai pensato che non pagano le tasse ma le ricevono e quindi stanno usando risorse non loro, che devono usare queste risorse non loro senza sprecarne neppure una piccola parte e che devono renderne conto a chi gliele dà ovvero a coloro che producono reddito reale.
Dica, Di Croce, vedo che lei è onesto, mi faccia vedere con i numeri chi ha avuto le maggiori responsabilità e chi è stato votato in questi 11 anni di euro. Visto che facciamo i froci col culo degli altri, come si è formato il debito pubblico? Certo la spesa oggi non la vuole tagliare veramente nessuna delle forze che votano in parlamento, perchè altrimenti si taglierebbe e di corsa, ma nei precedenti anni chi ha fatto correre di più la spesa ed il debito? Mi pare che anche Giannino se ne sia accorto qualche mese fa, dopo tanto torpore! E basta con il fatto che tutti sono bravi e tutti sono uguali, perchè in Italia con questa storia mi son rotto i coglioni.@Claudio Di Croce
Ho ascoltato la lectio magistralis tenuta da Mario Draghi alla Sapienza in commemorazione di Federico Caffè, il 24 maggio scorso.
L’impressione è stata di una grave contraddittorietà e la sensazione di un loop volgarmente riassumibile nel rishio che in Europa non sappiano che pesci pigliare. Sommariamente in premessa Draghi ha fatto una ricognizione dei danni prodotti da una visione keinesiana tutta incentrata sull’implementazione della crescita fondata sull’espansione del debito pubblico. Poi nel sottofinale ha chiuso invocando interventi diretti sull’economia reale per aumentare la domanda interna.
Non ho capito qualcosa?
@ma vai vai
Sono contento di leggere una analisi perfetta sul funzionamento del mondo pubblico e collegati , cioè quelli che si fanno mantenere da coloro che LAVORANO . Forse ha dimenticato un particolare : la CORRUZIONE del mondo pubblico . Chissà se ci sarà mai un controllo vero sul patrimonio accumulato da molti dipendenti pubblici comparato con il reddito dichiarato . Chi lo dovrebbe fare questo controllo ? L’Agenzia delle Entrate , la Guardia di Finanza ? Lei lo crede ? Qualcuno lo crede ? O come diceva Totò :” ma mi faccia il piacere “.
.. non sono un dipendente pubblico (ed è assurdo doverlo premettere visto che dovremmo essere tutti un po’ meno faziosi), ma affermare che “i dipendenti pubblici” (tutti) non lavorano o si fanno mantenere, generalizzando in modo indistinto quanto pure avviene è proprio la stessa cattiva abitudine che porta poi la politica a tassare indiscriminatamente “tanto ci sono degli evasori”.
Basta pressapochismi, e soprattutto ricordiamo che se lo stato spende così tanto una parte di ciò che spende va in tasca di privati che forniscono all’ente pubblico beni o servizi inutili o di scarsa qualità.
Basta spesa pubblica in eccesso, meno tasse a chi le ha sempre pagate, lotta dura e continua a tutta l’evasione, anche insegnando ai bambini a pretendere li scontrino per il gelato.
Impediamo che chi evade resti coperto e nascosto tra noi che paghiamo regolarmente.
(non comportiamoci come certi sindacati che nascondono quelli che non lavorano o compiono boicottaggi tra le spire della tutela dei lavoratori).
… dite SI, SI e NO, NO.
@Alberto
Forse lei dimentica che la crescita del debito pubblico è iniziata con il compromesso storico degli anni settanta è proseguita impetuosa negli anni ottanta con il triunvirato Craxi- DeMita – Forlani a cui hanno dato il loro entusiastico appoggio i comunisti. Erano anni di crescita economica e quindi tutti i partiti – con l’approvazione degli italiani che li votavano – dispensavano soldi e favori a tutti , in particolare al mondo pubblico. La maggior parte della spesa si formava in occasione della discussione della legge di bilancio nelle commissioni parlamentari in cui veniva praticato da TUTTI i partiti il cosidetto assalto alla diligenza . Il mostruoso debito pubblico è nato lì ; negli anni successivi ,nessuno ha seriamente cercato di ridurlo anche perchè gli italiani votano chi gli promette di vivere sempre meglio e mai quello che gli chiede di fare sacrifici. Questi sono accettati se li fanno gli altri , mai noi. La sindrome NIMBY , non vale solo per le discariche ma per qualunque cosa . Se poi lei vuole farmi dire che la colpa è di SB , questo non è vero , se non nel fatto che ha deluso le aspettative di milioni di italiani – me compreso – che avevano sperato che un imprenditore che non viveva di politica , e cioè di una lauta percentuale delle tasse pagate dai sudditi, potesse fare le famose riforme per ridurre il peso della Stato LADRO . Mi pare però che il nostro economista ex tedesco , adesso francese e domani chissà , stia incontrando qualche problema , o no ? E comunque lei pensa che un governo espressione della burocrazia possa veramente ridurre il peso dello Stato ?
@Claudio Di Croce
Mi permetta di aggiungere, Claudio, che ogni volta che cadeva un Governo ci si affrettava ad approvare un mare di provvedimenti che riguardavano per lo più piccole (ma non così piccole) erogazioni clientelari. Un certo politico Dc del Mezzogiorno in questo era insuperabile. Senza fare nomi, ma ce lo siamo ritrovati sia nel Governo Prodi che in quello Berlusconi.
@Stefano
Cosa diavolo c’entra il pressapochismo?!?!?
Cerchi lei di essere un po’ meno pressapochista.
Qui è solo una questione di aritmetica di base: un dipendente pubblico è una spesa del governo, quindi non può contribuire al bilancio dello Stato con le tasse, perché la sua attività retribuita è una spesa.
E’ un’uscita, non un entrata.
E’ un “meno”, non un “più”.
Questo non ha nulla a che vedere col suo valore: ci sono dipendenti pubblici che valgono molto di più di quello che costano, mentre altri che valgono molto meno.
Ma nessuno può in alcun modo “pagare le tasse”.
Tutti, senza distinzioni, prenderanno le tasse.
@Stefano
@Marco Tizzi
e il massimo del paradosso lo raggiungiamo quando poi vanno in pensione…
A quanto pare siamo tutti nervosetti. Datevi una calmata e sappiate che la soluzione della crisii economica esiste da tempo e non ve ne siete accorti!! Invece di lamentarvi visitate i sito blog http://www.econ-agan.blogspot.com.
Auguri.
agan
Consiglio una LUCIDISSIMA E STRAORDINARIA ANALISI SOCIO-ECONOMICA dell’attuale crisi dell’Eurozona. Davvero da non perdere.
http://www.youtube.com/watch?v=t_ssGy0LXo0
Ma lei a ascoltato ciò che ho allegato? Giannino l’ ha ascoltato si o no? I dati esposti dea Giannino in maniera assolutamente chiara, che qui spesso abbiamo elaborato, analizzato e discusso, io, lei e tanti altri non mi sembra che c’ entrino nulla con le questioni che lei ha esposto, mi consenta! C’ è stato chi ha governato, meglio o peggio ed ha assunto ed avuto le responsabilità e i risultati sono disponibili e sotto gli occhi di tutti. Il resto lo conosco e se non si attribuiscono i pesi delle porzioni di debito relativi alle responsabilità non se ne esce! @Claudio Di Croce
Come si da a ritenere che salute, educazione, sicurezza, …. siano solo costi ?!?!
E’ questo l’ennesimo paradosso, se non si capisce il valore dello Stato e dei servizi (veri, non quelli inutili) pubblici come si fa a pensare al futuro ? Si sta solo pensando al passato, alla “bellezza del capitalismo puro della fine settecento, ai bambini che lavoravano la notte in miniera, alle 14 ore di lavoro, alla vita media di 43 anni, ….. E’ questo il bel mondo a cui vogliamo puntare ?
In Germania non si combattono i dipendenti pubblici, li si fanno lavorare per fornire i servizi necessari alla comunità.
Finiamola di cercare capri espiatori diversi da quelli veri (forse qualcuno ha la coda di paglia ???)
evasori fiscali
gran parte della classe politica
tutta la casta dei privilegiati da scelte clientelari
e soprattutto operiamo per cercare di impostare una politica sostenibile e soprattutto giusta.
Stefano sai cosa manca su questo blog, da parte di molti, il cervello! Cosa cazzo significa che i dipendenti dello stato sono tutti pesi morti? Se ci pensi è una forma di razzismo e per di più becera e stolta.@Stefano
Egregio Giannino, mi domando come mai in Francia dopo le elezioni presidenziali in cui ha vinto il socialista F.Hollande con il suo programma di innalzamento tasse e nazionalizzazioni, i tassi decennali francesi hanno iniziato a scendere?Il suo programma e’ l’esatto contrario di quello tedesco ma ora c’e’ la fiducia nella Francia. Circa 1 anno fa e’ avvenuto il terremoto in Giappone e subito dopo il terremoto tutti i paesi industrializzati per bloccare la speculazione contro il Giappone sono intervenuti per tenere basso lo Yen. In Italia dopo il terremoto in Emilia mi sembra nessuno sia intervenuto per fermare la speculazione sull’Italia, anzi ogni giorno si fa riferimento che siamo sull’orlo del fallimento. Secondo lei di chi bisogna essere “amico” per fare scendere i tassi decennali in Italia, importiamo per caso F. Hollande nel nostro paese?
Distinti saluti
Stiamo facendo i conti con il nostro deprecabile passato, con i nostri antichi vizi, la nostra arretratezza culturale, la mancanza di una coesione sociale che, per assurdo, si manifesta solo per gli eventi sportivi della nazionale di calcio unico collante di questo disastrato paese. La qualità della vita in questo paese è pessima, come la sua amministrazione come le sue infrastrutture (ospedali, scuole, università, burocrazia), mi spiace ma non mi basta la dieta mediterranea le bellezze paesaggistiche e le belle ragazze per vivere bene, voglio sentirmi partecipe di una volontà comune di rendere bella la vita delle persone che mi circondano, di dare e ricevere bellezza interiore e non avvelenarmi lentamente ogni giorno con piccole e grandi palesi ingiustizie sociali di ogni genere…….questo paese sta diventando invivibile, è come se ci portassimo una maledizione mitologica addosso, siamo tormentati dall’ira funesta del Dio degli ingiusti.
….e lo spread torna a 470 (cosa ne dicono i poteri forti, Repubblica, i politici del centrosinistra, ….. hanno un nuovo nome da suggerire a Napolitano o questa volta iniziamo a fare sul serio ed a lottare tutti uniti ? – ma fatelo sapere anche a Monti che procede imperterrito con la sua politica di “spremi ancora di più chiunque finora ha sempre pagato”).
La finiamo di lasciare che politica ed economia siano solo un giochino di pochi per fare soldi coi soldi ?
Quanto dovremo aspettare per avere uno Stato ed una Unione Europea che tutelano i cittadini e non che inventano norme sensate in periodi di crescita e pretendono – novelli apprendisti stregoni – di applicarle pari pari in periodi di recessione ?
Noi in Italia di storture da eliminare ne abbiamo, ma il problema è molto più generale: la finanza opera a livello globale e noi, politica, tutela del lavoro, sistema di tassazione, …. operiamo solo su scala nazionale.
La visione da dare è un’altra, dobbiamo puntare su una società più giusta, che abbia benessere e felicità delle persone come obiettivo, e che ottenga questo risultato con la modalità più consona col periodo storico, garantendo libertà democrazia e stato di diritto, con le istruzioni che operano come strumento di riequilibrio e di tutela, sussidiarie – e quindi minimali, per quanto possibile – rispetto agli altri soggetti liberamente presenti.
Questa weltanschauung dovrebbe essere proposta a livello europeo e sulla base di questa vision l’Europa potrebbe riproporsi come alternativa “umana” al capitalismo selvaggio che – credo, spero !!- nessuno (o solo pochi egoisti sconsiderati) vuole applicare in modo assoluto.
Non so, e la storia – chissà come mai – non ci ha mai permesso di verificare se, nel lungo periodo, la mano invisibile del mercato sia veramente stata in grado di raggiungere il sistema perfetto da un punto di vista economico garantendo comunque la libertà e la democrazia (che spero vogliamo comunque tutti garantire, vero ???). Il problema è come tutelare tutte le persone che vivono nel breve e medio periodo i cambiamenti radicali che avvengono.
Vogliamo semplicisticamente dire: non mi interessano, spero di non essere tra quelli che subiscono i danni maggiori ?
Io preferirei che cercassimo invece di tutelare prima di tutto queste persone, perché fare la rivoluzione per arrivare al sistema perfetto, ma farlo sulle spalle della gente è in totale contrasto con la bellezza e la giustizia che l’obiettivo che ci stiamo dando rappresenta !!!
Gent.dott.Giannino, ne ho anche per Lei, lo dica una volta per tutte se pensa di poter proporre un movimento di opinione, politico e, se si, se vuole lasciare questa ambiguità di cui è intriso questo blog: lotta all’eccesso di statalismo, lotta alla evasione fiscale, lotta ai partiti che hanno permesso tutto questo, lotta a chi si propone solo come alternativa pulita, ma non ha progetti per il futuro, lotta a chi si astiene per disgusto (e così sostanzialmente accetta ed appoggia chi ci ha portato in questa situazione).
Basta ambiguità, per favore, da parte di tutti, anche da parte Sua.
Grazie
Dottor Giannino, si legga cosa scrive il suo amico Mario Seminerio sui Tedeschi :
http://phastidio.net/2012/06/11/ma-quanto-e-difficile-simpatizzare-con-i-tedeschi/#more-8157
I Tedeschi sono tra i principali colpevoli di questa crisi finanziaria; la loro cecita’, stupidita’, e assoluta mancanza di “vision” ci stanno affondando. Il loro innato senso di superiorita’ portera’ ad una terza guerra, piu’ devastante delle precedenti, perche’ portera’ alla miseria assoluta in Europa.
Io sono consapevolissimo dei difetti di questo popolaccio al quale appartengo, ma non e’ cosi’ che la Storia puo’ fare passi in avanti; non e’ cosi’ che l’Europa potra’ migliorare.
I Tedeschi non cambieranno mai, e il mio commento e’ ovviamente iper negativo nei loro confronti.
Il debito pubblico? E’ un male, un male assoluto. Provoca distorsioni del mercato e conflitto tra le generazioni. Vogliamo continuare a vivere sulle spalle dei nostri figli?
Abbiamo una montagna da scalare, ma prima o poi si deve iniziare.
Il debito pubblico va portato a ZERO e mai più ricostruito.
Inutile alzare le tasse, qui bisogna tagliare le spese. E di spazio ce ne è in abbondanza, basta vedere cosa ha fatto in un anno il colonnello Maurizio Bortoletti alla ASL di Salerno. E di casi simili è piena l’Italia.
E poi, cessioni di quote del patrimonio di stato (spesso lasciato in stato di abbandono). Cessioni massicce, affinché i privati lo rendano produttivo e fruttifero.
Infine i tedeschi. I tedeschi si son limitati a fare la loro parte. L’Euro dava vantaggi ed opportunità a tutti gli stati. L’Italia aveva l’occasione di iniziare a ripianare il debito sfruttando il periodo di tassi più bassi, ma ha colto solo l’occasione di indebitarsi sempre più. I tedeschi finalmente potevano fare progressi industriali al riparo delle nostre continue svalutazioni competitive e lo hanno fatto! La loro produttività è continuamente salita e salirà ancor di più! Le industrie tedesche si stanno indebitando a tassi negativi e quindi investono a più non posso! Alla fine della crisi il differenziale di produttività sarà salito alle stelle.
Per l’Italia? è giunto il triste momento di pagare il conto di 60 anni di spese allegre e scellerate.
…salute a Lei Maestro Giannino!(Maestro e nn dott.,prof,economista,ecc..ecc) perchè Maestro è colui che ti insegna di vita.Evito esternazioni di complimenti, ecc.ecc ,le Sue analisi e posizioni mi trovano d’accordo e rinforzano un mio pensiero che da tempo esprimo.Brevemente… noi non ce la faremo perchè siamo un popolino di “furbi” con un senso civico da 1a10,-20.la ns.maggiore preoccupazione è fregare il prossimo!Certo non tutti…esclusi i presenti e via dicendo!
Desolante l’impotenza e la frustrazione delle cicale che “ragliano”
contro i tedeschi,ma cosa sperate che si voltino a guardarci o a tenderci la mano, non credo.Certamente se attorno a loro ci sarà la desertificazione economica ne sentiranno gli effetti,ma loro le vw le continueranno a esportarle e noi….,a ragliare
Caro Dott. Giannino, quando la sento sbraitare contro lo Stato “ladro” a Radio 24 mi si apre il cuore. Ma perchè siamo così pochi ad accorgerci? Perchè la maggioranza della gente che SA BENISSIMO chi ci ha portato qui, continua a votarli? Ma è possibile che nessuno dei politici si decide a partire da zero (come nel dopoguerra) rimboccandoci le maniche? So che Lei è refrattario a scendere in politica ma potrebbe essere un grandissimo stratega e suggeritore di un movimento “civile”, “educato”, ma risoluto a non permettere più a nessuno di maltrattare questa bella Italia e questi italiani (mi riferisco alla ben nota maggioranza silenziosa). Coraggio, ci aiuti a risollevarci!!!!!!!!
Caro Oscar,
quello che stiamo vivendo è ben teorizzato nel cosiddetto “effetto spiazzamento” o “crowding -out” da me studiato nel lontano 1989. Non comprendo come mai questo effetto non sia stato preso in considerazione da nessuno ed in primis dai tedeschi-francesi. Una politica fiscale recessiva ed una analoga politica monetaria determina il fallimento della Grecia: non ci vuole un Keynes o un Friedman per scoprirlo. Quindi non comprendo le scelte tedesche se non in un’ottica di puro sviluppo teutonico: svalutare l’euro sulle spalle delle cicale greche, portoghesi, … spagnole, italiane. Ecco il successo tedesco di questi anni, ma attenzione questa scelta temo stia sfuggendo di mani e quindi … spero che si ricordino delle teorie kenesyane e monetariste, applicandone “cum grano salis”. Le cicale devono fare la loro parte ma senza una visione comune questo si ritorcerà su tutta l’Europa.
Un caro saluto
Carlo
Ho postato questo commento sul keynesblog.com, sito dove si ritrovano i fans della spesa pubblica in deficit per sconfiggere la recessione e la disoccupazione.
Chissà cosa risponderanno. Non mi faccio illusioni particolari.
” Sicuramente Fed e BCE si metteranno a stampare.
Su questo non si possono avere dubbi. Non sanno fare altro.
Poi con la svalutazione monetaria arriverà l’inflazione, l’aumento dei prezzi e l’impoverimento della popolazione. E soprattutto dei già più poveri.
Questo lo penso io. Voi la pensate diversamente e lo so bene.
Comunque, Voi dite che bisogna fare più spesa pubblica perchè keynesianamente la spesa in deficit sconfigge la recessione e la disoccupazione.
Bisogna che il governante del momento pianifichi la crescita e lo sviluppo.
Nella direzione che immagina sia la migliore per tutti.
Ovviamente, è pacifico che Voi siate animati dalle migliori intenzioni solidaristiche di questo mondo. Non lo metto in dubbio. Altrimenti dovrei pensare che siate dei parassiti che campano alle spalle di quei produttori di ricchezza che non sono contigui allo stato.
(La lotta di classe è sempre tra sfruttati e sfruttatori, ma per identificare gli sfruttati di oggi basta guardare alle categorie che, purtroppo, annoverano i suicidi: dipendenti privati e piccoli imprenditori. Chi è sostanzialmente illicenziabile o vive alle spalle di quelle categorie non è uno sfruttato. E spesso è pure un parassita improduttivo.)
Ma davvero, almeno in questo blog, non credo che ce ne siano.
Tuttavia, la spesa pubblica italiana oggi ammonta ad 800 miliardi di euro ed è costantemente aumentata negli ultimi 15 anni ed abbiamo comunque una disoccupazione all’11% ed altissima tra i giovani soprattutto nel meridione (ca 35%).
La pressione fiscale sull’Italia legale è superiore al 54% del pil.
Il debito pubblico sfiora i 2000 miliardi di euro: http://brunoleoni.it/debito.htm
Chi pagherà tutto il debito che si accumulerà ulteriormente con altra spesa pubblica in deficit? Pensate che si possano ancora aumentare le tasse? Crearne di ulteriori?
Non credete che tutto questo sarà un ovvio disincentivo al lavoro?
Soprattutto a fronte degli sperperi di denaro pubblico che sono sotto gli occhi di tutti: dai costi esagerati degli acquisti nella sanità pubblica al numero di assunti pletorico in alcune PA (è assistenzialismo, non produttività), dalle moltissime opere incompiute ai costi della casta politico-burocratica (intendo gli alti dirigenti, non gli impiegati), ai tempi improbabili della giustizia civile, ecc. ecc. ecc. ?
Siete assolutamente sicuri che stampare altra cartamoneta sia un modo saggio ed onesto moralmente di risolvere i problemi anche nel medio-lungo termine?
Se svalutare la propria cartamoneta fosse e fosse stata la migliore soluzione credo che il nostro Paese, che l’ha fatto spesso in passato, sarebbe oggi il paradiso in Terra.
Invece, …
Non credete che, oltre al recupero sacrosanto dell’evasione fiscale, la crescita si faccia invece con meno tasse su chi produce e meno spesa pubblica improduttiva?
Non credete che sia molto meglio creare un ambiente che attiri capitali ed imprese e perciò crei lavoro vero, piuttosto che un ambiente che li fa scappare altrove?
Che favorisca il lavoro vero, piuttosto che creare, con un artifizio monetario, solo temporanei miglioramenti delle esportazioni? “
Vi invito a leggere l’ articolo seguente di Mario Seminerio :
http://oro-oggi.bullionvault.it/governo_tecnico_crisi
Sondaggio: facendo un bilancio del governo Monti, i tecnici (o presunti tali….per me sono solo dei burocrati incancreniti) stanno davvero salvando l’ Italia o piuttosto sono cosi’ impegnati a fare i paraculi ed a piazzare le basi per il loro prossimo incarico (Monti for President) da affossarci senza pieta’ alcuna e con totale sprezzo e noncuranza ?
Io voto per l’ opzione Monti primo Paraculo d’ Italia!
Saluti
L’Italia fino a quando non prenderà coscienza che questa classe dirigente ha clamorosamente fallito e non solo per i personaggi che in molti casi sono al comando da decenni ma anche dal modo in cui essa viene generata, selezionata e posta sulle varie poltrone, andrà tristemente sempre più ad occupare le più basse graduatorie dell’innovazione, ricerca, efficacia della giustizia, qualità della PA, ecc. Non riesco a capacitarmi di come la gente non si renda conto che questo è un paese che fa acqua da tutte le parti. 20 anni fa, quand’ero un ragazzino, ricordo che si parlava del basso investimento in R&S, dell’obsolescenza delle infrastrutture, del declino del sistema dell’educazione, della mancanza di un piano nazionale per il Turismo, della desertificazione industriale, della corruzione, ecc e oggi si parla ancora delle stesse cose.
Invece di risolvere e passare avanti, si continua a parlare, a cercare il punto di equilibrio tra le istanze dei partiti che dell’interesse del Paese ne hanno perso memoria, e così via…
In questo momento si dovrebbe investire soprattutto in innovazione, in ricerca scientifica e tecnologica, riformare le università e la scuola rendendole in 3 anni tra le migliori al mondo, far passare una legge sulla corruzione seria per fare scendere la sua incidenza a livelli scandinavi e aiutare l’imprenditoria sfoltendo tutti quei cavilli tecnici che impediscono la creatività di quegl’ italiani che sanno fare impresa seria e che hanno grande creatività appunto perchè hanno capito dove sta il futuro dell’economia e della società, ridurre l’influenza della politica nelle nomine in agenzie, enti, banche, ecc e tagliare le spese inutili (con alcune eccezioni e giustificate).
Qualcuno ha mai sentito un governo, un partito, un personaggio invocare scelte “ora” per avere un’Italia a 10-20-30 anni? Ci dicono cosa dovrà essere l’Italia nel 2025? 2035? NO. Silenzio assoluto, perchè non è nel DNA della nostra classe politica e dirigente.
Voglio sentire chi comanda, chi ha potere, che mi dica: in 10 anni l’Italia deve essere tra i primi 10 paesi al mondo dove investire, o dove fare ricerca scientifica, dove fare impresa in nanotecnologia, dove studiare all’università, dove ottenere un lavoro in un’agenzia o impresa internazionale, dove studiare musica; insomma ditemi qualcosa del genere!!!
Sono stanco di vedere quest’ Italia sprofondare nel terzo mondo…quello che un domani non troppo distante ci sostituirà e non perchè è inevitabile ma perchè siamo stati noi stessi a portarci li’.
@Alberto
Sig.Alberto buongiorno, Lei sa’ bene che la verita’ e’ nel mezzo! Mi scusi ma se ad esempio prendiamo statisticamente 10 o 20 Paesi equilibrati nel loro status quo (dati alla mano e senza ideologie alle spalle) per cui ,sempre come esempio, abbiamo un rapporto generico di 1 dipendente pubblico ogni 10 cittadini e non 1 ogni 4 come attualmente da noi e questo rapporto (ovviamente il primo) e’ ben collaudato e sostenibile, da questo quale giudizio obiettivo dobbiamo aspettarci? E’ inutile che ognuno di noi si irriti, lo squilibrio e’ matematicamente evidente e bisogna porre rimedio sia con il blocco del turn over (fino al raggiungimento del parametro ottimale) che alle assunzioni ecc.ecc.Un imprenditore e/o una famiglia sa benissimo, in caso di eventuali squilibri economici, dove tagliare e dove porre rimedio ad un problema per mantenere la propria sopravvivenza e dei suoi collaboratori e/o figli.Purtroppo ,nell’incoscenza generalizzata, altri non si adeguano a questa banale ma indispensabile soluzione. Ma vi ricordate i “camalli” genovesi? Era primo porto in Europa ed e’ diventato quello che ora notiamo, la colpa e’ mia? non penso proprio!Ecc.ecc.ecc.Distinti saluti,Marco.