28
Nov
2018

La burocrazia semplice e l’impresa facile: è possibile?

di Lorenzo Ieva

La produttività di un’impresa deriva in parte niente affatto trascurabile dalla semplicità della burocrazia, da intendersi come quel complesso di uffici dello Stato e degli enti territoriali (o derivati dagli stessi), che esercitano funzioni e prestano servizi nell’interesse della collettività, in ambiti nei quali è prevalente l’interesse pubblico, cioè di tutta la comunità e di ogni singolo suo componente.
L’attività della burocrazia attraversa tutta la vita delle persone e delle imprese. Si pensi alle funzioni pubbliche della difesa estera (militari), della difesa interna (polizia), della giustizia (tribunali e procure), della potestà tributaria (agenzie fiscali) per citarne alcune. Si pensi ai servizi pubblici sociali della sanità (ospedali e Asl), della previdenza e assistenza (Inps) e della istruzione (scuola e università) per ricordarne altre. Poi, ci sono le cd. public utilities, ossia i servizi pubblici economici, oggi in gran parte privatizzati, come: trasporti, energia, telecomunicazioni.
Cittadini ed imprese, nell’ambito delle proprie attività, quotidianamente incrociano lo svolgimento di una qualche funzione o servizio pubblico in continuazione. Ma, proviamo a pensare come fare a rendere la vita semplice alle imprese. Una possibilità è quella che le imprese abbiano a che fare con pochi, se non unici, enti preposti allo svolgimento di una data macro-attività.
Facciamo un esempio chiaro.
Se una certa impresa, per lo svolgimento della propria attività economica, potesse interfacciarsi con pochi enti, probabilmente riuscirebbe ad abbattere i costi del proprio apparato amministrativo, riuscendo a divenire più competitiva sul mercato. Come ?
Una qualsiasi impresa in realtà si ritrova ad avere bisogno per la propria attività di:
Un ufficio per le autorizzazioni all’apertura dell’impresa, edilizie, al commercio, alle forme di incentivazione: inutile frammentare tutto tra inutili camere di commercio, comuni, regioni e quant’altro. E’ invece necessaria e sufficiente un’agenzia nazionale, vigilata dal Ministero dello Sviluppo economico, che venga chiamata ad attuare un testo unico normativo chiaro, che preveda i requisiti per aprire un’impresa, le possibili forme di incentivazione, le autorizzazioni da chiedere sia per aprire l’attività che per le opere edilizie necessarie, con personale specializzato.
Un ufficio per il fisco: perché non creare un agenzia fiscale unica (sia pure suddivisa in varie banche all’interno a seconda delle specificità), concentrando tutti i diversi soggetti deputati a tassare, compresi i comuni e gli enti territoriali, in modo da aver un soggetto pubblico specializzato in materia di imposizione fiscale. Ovviamente, tutte le imposte devono trovare disciplina in un testo unico organico. L’importo delle varie imposte poi potrà affluire, a seconda dei casi, allo Stato, alle regioni o agli altri enti territoriali. Ma, il prelievo ed il controllo possono tranquillamente essere affidati a funzionari tributari statali specializzati.
Un ufficio per la previdenza ed assistenza: perché esiste l’Inps per le pensioni e per le malattie dei lavoratori e le invalidità civili, ma poi anche altri enti di previdenza per singole categorie, e poi ancora l’Inail per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Non è meglio avere un unico ente per tutta la previdenza ed assistenza, che applichi un testo unico ragionato di tutte le forme di sostegno ed aiuto economico ai lavoratori ?
Un ufficio per la prevenzione, la sanità e il rischio incendio sui luoghi di lavoro: alcune attività comportano la necessità di controlli preventivi e successivi in materia sanitaria. In Italia, esistono le Asl regionali, che forse sarebbe meglio riportare allo schema assicurativo sociale, come un tempo, che si occupano di curare i cittadini, ma anche di fare prevenzione, con però profonde differenze a seconda delle regioni. Perché non affidare tutti questi compiti di prevenzione, che non sono propriamente sanitari, ad un ente unico nazionale, articolato per regioni e province, come l’Ispettorato del lavoro (in coordinamento con i vigili del fuoco per il rischio incendio) ?
Un ufficio per la protezione dell’ambiente e lo smaltimento dei rifiuti: qualsiasi attività d’impresa genera rifiuti ed un impatto ambientale, che può essere più o meno rilevante. A tal fine, va scritto un testo unico, più chiaro e lineare rispetto a quello ‘contorto’ attuale, in relazione al quale va’ preposto un ente nazionale, con una propria amministrazione periferica provinciale e personale specializzato nella materia.
Nella nostra idea, abbiamo cinque enti, cinque testi unici, cinque fondamentali canali di comunicazione, cinque categorie di funzionari specializzati e preparati a dare risposte alle imprese ed ai cittadini, null’altro. Domande chiare e risposte chiare da cinque enti pubblici, con personale specializzato, che sia in grado di fornire una visione unica sul territorio nazionale dei cinque macro-settori per gli adempimenti, che occorre effettuare, per ricevere tutto quanto occorra per intraprendere attività economiche in modo certo e chiaro, senza intoppi e incertezze applicative.
E’ poi così elementare avere una burocrazia semplice e un’impresa facile …, basta metter da parte le resistenze corporative e gli inutili approcci autonomistici per questioni che invece esigono risposte chiare, univoche e … nazionali, se non anche internazionali …

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