L’Italia ed il dilemma del prigioniero – di Piero Torazza
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Piero Torazza.
Questo scritto è la continuazione del precedente “Tutti giù per terra!”, giugno 2011 quando la Grecia era il problema e l’Italia sembrava messa bene. A posteriori direi che ho portato molta sfortuna.
Parto da una considerazione amara ma fondata: il problema economico numero uno dell’occidente non è più il Pil, non è più la Disoccupazione, non è più l’Inflazione. Oggi il problema numero uno è il Debito.Senza crescita non si paga il debito, ma la crescita a debito lo rinvia e lo aggrava. Non si fanno le nozze con i fichi secchi, ancor peggio facendosi prestrare i soldi dagli strozzini perchè le banche non si fidano più.
Partiamo dal leader: negli U.S.A il Debito Aggregato (pubblico+privato) nel 2011 è peggio che nel 1929.
I favolosi anni ’80/90 (deregulation, finanziarizzazione, crescita) sono stati una gigantesca illusione di massa.
Guardiamo il debito Pubblico Italiano: negli anni ’80 abbiamo raddoppiato il debito da 60% a 120% ponendo le basi per l’attuale declino. Negli anni ’90 ci avevamo messo una toppa facendolo scendere al 104% per entrare nell’Euro. Nel 2011 siamo ritornati al 120% senza dover salvare le banche come gli altri.
Una curiosa coincidenza: 1992 = debito 120% + tangentopoli; 2011 = idem:)
Il Debito Pubblico Aggregato Italiano (incluse Pensioni&Enti Locali&Partecipazioni) è circa il 300%.
Questo Debito non lo hanno fatto i marziani: lo abbiamo fatto noi, andando in pensione a poco più di 50 anni, facendoci assumere nella p.a. in esubero, eludendo o evadendo in massa le tasse (ognuno per quello che può), e perdonando una classe politica la cui corruzione (= maggiore spesa pubblica) credo abbia ben pochi eguali in occidente. Lo stato si è indebitato al nostro posto. Ma lo stato siamo noi.
Del ruolo che potrà giocare il tanto celebrato risparmio/patrimonio parlerò alla fine.
Pure la mitica Germania è messa peggio di quel che si dice: non mette nel suo Debito una grossa Agenzia Pubblica (tipo la Cassa Depositi e Prestiti), se lo facesse passerebbe dall’80% al 100% dalla sera alla mattina. Poi ci sarebbero altre cosette. Ma basta questa.
Non è fondata la tesi, numeri alla mano, che il colore politico dei governi abbia influito più di tanto. Il Debito U.S.A è cresciuto con Repubblicani (Destra) e Democratici (Sinistra).
Ad esser precisi è cresciuto più con i Repubblicani, ma Clinton fu favorito da un Pil più veloce.
Aggiungiamoci qualche Guerra fatta a Debito per non metter le odiate tasse, i mega salvataggi delle Banche ed una Riforma Sanitaria socialmente condivisibile (x me) ma comunque costosa, e la frittata è fatta.
Pubblico una slide sul caso Italia: non la commento per evitare che le appartenenze politiche distraggano dal cuore del problema. Ognuno la valuti da sè. Teniamo conto degli Slittamenti Elettorali: spesso il governo uscente l’ultimo anno fa debiti per acquisire consenso a carico di chi verrà.
Non è neppure fondata la tesi che le opposte ideologie economiche abbiano influito più di tanto.
Gli U.S.A più Liberisti/Mercatisti hanno spinto su Debito Privato e Base Monetaria (un debito occulto comprato dalla banca centrale invece che dai risparmiatori).
L’Europa più Statalista/Keynesiana ha spinto su Spesa e Debito Pubblico.
Come Pil l’America è andata molto meglio dell’Europa, ma come Debiti Aggregati sta peggio di noi.
Ci sono sia i Fallimenti dello Stato sia i Fallimenti del Mercato: ogni estremismo è pernicioso.
Il ruolo della Speculazione finanziaria
Nel dibattito sui media si fronteggiano due tesi manichee: “è tutta colpa della Speculazione” vs “è tutta colpa dei Debiti pubblici”. Rubo un cinico motto che ben rappresenta la mia opinione: “la speculazione è come un avvoltoio, arriva quanto sente l’odore del sangue, quando la preda è già (di per sè) in agonia”.
Alcune distorsioni della Speculazione sono decisamente fondate:
- due pesi e due misure: Banche d’Affari/Agenzie attaccano l’Europa ed ignorano America, Inghilterra e Giappone che a debiti son messe forse peggio (l’America è appesa al $ Riserva Mondiale = debito estero che si può non rimborsare); prima di attaccare a casa loro ci pensano due volte;
- nel breve/medio periodo altera i prezzi come più gli conviene (Bull&Bear Trap = Trappole per rialzisti&ribassisti) rispetto ai fondamentali; il prezzo comunica informazione, ma l’informazione può essere scientificamente falsata => la crescita 2009/2011 era drogata dalle bolle monetarie, ma politici ed opinione pubblica non si lamentavano di questa bella bugia, mentre ora contestano l’amara verità;
- la speculazione non è formata da milioni di operatori equipotenziali, il 90% dei Derivati U.S.A. è in mano a 5 Banche d’Affari, e l’ammontare dei Derivati Lordi (1) è 10 volte il Pil mondiale => questa concentrazione di potere (e di rischi!) è incompatibile sia con la visione Dirigista sia con quella Liberale che vuole contrastare ogni posizione Dominante (sia essa Statale o Privata);
- il valore delle Borse Private Non-Regolamentate (cioè esterne alle classiche Borse di New York, Francoforte, ecc.) ha ormai superato quello delle Borse Regolamentate;
- i CDS (Credit Default Swap), contratti di assicurazioni per coprirsi dal rischio fallimento, sono quotati sui mercati Non-Regolamentati; è possibile comprarli allo Scoperto (Naked) cioè senza avere i titoli da coprire in portafoglio: “mi posso assicurare contro il rischio che la casa del mio vicino bruci” => potrei essere tentato di dar fuoco a quella casa non mia (il Codice Civile lo vieta) (2);
- publicizzazione delle perdite: era forse utile salvare le banche (i risparmi della gente), ma non è bello permettere che gli stessi manager del crack continuino con de-merito ad auto-darsi i super bonus.
Purtroppo queste distorsioni Speculative sono soltanto un’aggravante del problema del Debito.
Sono come i costi della Casta: vanno messi a posto ma non illudiamoci che così si risolve tutto.
La cinica Speculazione ha però un doloroso pregio: oggi costringe (per il proprio interesse) politici e ceto medio a guardare in faccia la realtà, e non fra qualche anno quando sarebbe pure peggio.
Perchè la speculazione nel 2010 attaccava i Piccoli (Grecia, Irlanda) mentre nel 2011 attacca i Grossi (Italia)?
Il nostro debito 2010 era un pò più basso ma comunque già fuori controllo. Secondo la mia esperienza il motivo è il seguente: le Banche d’Affari a fine 2010 si sono accorte che nel giro di 6 mesi il Pil mondiale entrava in stagnazione (era finita la benzina degli stimoli statali). Così dapprima hanno venduto senza farsene accorgere le loro azioni in portafoglio (distribuzione al parco buoi), poi fulminati sulla via di Damasco cascano da cavallo e si accorgono che il Pesce Grosso è a rischio, lo attaccano ad Agosto 2011 e scatenano il crollo dell’azionario.
Prima non gli conveniva vedere. Ora sì. E dopo i Grossi toccherà ai Giganti.
Le cause fondamentali del Debito
- fine del Baby Boom: aumento spesa sociale, spostamento risparmio dagli investimenti verso la rendita;
- eccesso capacità produttiva: negli U.S.A. il tasso di utilizzazione è sceso dal 90% degli anni ’60 all’85% del ’90 al 78% odierno => non sappiamo più cosa produrre => siamo ingabbiati nelle trappola della crescita continua per evitare disoccupazione e reggere i debiti;
- concorrenza globale: ha giocato un duplice ruolo, dapprima ha consentito al consumatore di comprare a basso costo, oggi l’industrializzazione dei paesi emergenti (ed il lento miglioramento del loro modesto livello di vita) delocalizza attività, genera disoccupazione e debito estero;
- risorse naturali razionate: l’aumento dei consumi dei paesi emergenti nel lungo periodo ha ovvii effetti su domanda & prezzi delle commodity (energia incluso uranio, alimentari, metalli);
- mancanza di un salto tecnologico radicale: una volta c’era la ferrovia, poi l’automobile, frigorifero, tv, internet => oggi ci siamo ridotti a cambiare la cover del cellulare; speriamo nella fusione a freddo;
- crescente concentrazione della ricchezza: sia negli Usa che in Europa, a causa della della pressione sui salari indotta dalla 2° fase della globalizzazione, è aumentata la quota assegnata ai profitti ed agli stipendi della struttura apicale (aumento del divario tra operaio e manager) => ma il ceto medio vuole consumare lo stesso in democrazia => quindi facciamo debiti pubblici e privati (3);
- marketing commerciale: è una leva, oggi portata all’eccesso, per sostenere i consumi senza reddito;
- marketing politico: la democrazia richiede responsabiltà da parte del ceto medio elettore, se i politici hanno paura di perdere consenso dicendo la verità allora mentono, rinviano, aggravano i problemi.
Prospettive per il 2012: il Deleveraging globale
Oggi mentre scrivo, 10 Ottobre 2011, sui mercati finanziari c’è calma apparente.
E’ possibile che entro la fine del 2011 ci saranno nuovi crolli, è praticamente certo che ci saranno nel 2012.
E’ facile prevedere che il Pil scenderà ulteriormente, minori entrate, maggiori interessi.
Nel 2012 sono previste tonnellate di Rinnovi di Debito Pubblico in tutto il mondo, ci sarà una concorrenza aggressiva per accappararsi finanziamenti razionati: il costo del danaro aumenterà per stati & imprese & privati.
Alcune analisi su particolari strumenti che prezzano i rischi impliciti lasciano intuire che, ai piani alti delle Banche d’Affari, prevedono un annus horribilis. I loro report ufficiali ad usum del fini van presi con le molle.
Il 2012 sarà l’anno del grande Deleveraging globale (rimborso forzato dei debiti). E sarà molto doloroso.
Il famoso Spread Btp-Bund rimane molto alto, per ora tenuto sotto controllo dagli acquisti della Bce.
Purtroppo per l’Italia il costo di quelle assicurazioni chiamate CDS è più alto dello Spread sui bond:
Per consolarci un pò, guardiamo pure il grafico del CDS medio delle Banche Americane:
Due commenti flash sui CDS comparati:
- il costo del rischio per l’Italia non è molto diverso da quello del sistema bancario americano;
- il costo per le banche americane ha quasi raggiunto i livelli 2007/08 => pre-default Lehman.
Un paradosso: oggi le Banche Europee sono in crisi di liquidità, hanno paura ad imprestarsi i soldi tra di loro, così li depositano al sicuro presso la Bce oppure li trasferiscono in America presso la Fed, cioè presso quella Banca Centrale che dovrebbe controllare i rischi del sistema bancario americano!
Qualche settimana fa è venuto in Europa il Ministro del Tesoro Americano, un certo Geithner, a spiegarci come risolvere i nostri problemi, e ci ha detto: fate come noi in America, date il permesso alla Bce di stampare nuova moneta, così evitate di andare sui mercati a chiedere prestiti (vedi il Fondo Salva Stati), non vi costa (apparentemente) niente, e poi ci comprate tutti i titoli spazzatura che volete. In pratica ha detto: create una bella Bolla finanziaria anche voi Europei, così si somma alla nostra. Il potenziale inflazionistico nel lungo periodo è dirompente. Nel medio si scarica su Borse&Commodity. Poi brucerà implicitamente “debiti pubblici = risparmi/salari privati” senza dover fare manovre impopolari così difficili in democrazia.
Gli ottimisti dicono che dopo ripartirebbe la crescita dei salari reali e del Pil. I catastrofisti parlano di nuove guerre mondiali: speriamo di no. Personalmente credo che nessuno oggi sia in grado di dire cosa accadrà.
Lo Scioglimento dell’Euro è ormai una possibilità realistica: nel breve distruggerebbe patrimoni/salari degli Italiani di un 30/40%. Nel lungo la Svalutazione della Lira (od Euro 2 dei Poveri) migliorerebbe la competitività dell’industria italiana. E’ per questo che gli Industriali Tedeschi premono per un intervento (condizionato) a favore dei Piigs, mentre il ceto medio tedesco (i tax payer che dovrebbe pagare i salvataggi) è fortemente contrario. Anche qui credo che oggi nessuno sappia come andrà a finire.
La situazione Italiana: una proposta
Nel precedente articolo di giugno 2011 concludevo: quando sarà chiara la portata della crisi, si scatenerà un gigantesco scaricabarile per far pagare gli altri (interno ed internazionale).
Ormai il Tempo è diventato una risorsa razionata: ogni ulteriore ritardo aumenterà i costi.
Mentre scrivo sento parlare di altri Condoni: oltre alle questioni di etica pubblica/cattivo esempio, seguire queste strade significa non voler capire la portata storica degli eventi.
È suicida sperare negli aiuti dal cielo: Bce, Germania, Fondo Salva Stati, Fmi, Cina (4).
Arrivo alla proposta per l’Italia, di cui sono sempre più convinto.
Per gestire il 2012 dovremmo accettare ulteriori sacrifici distribuiti su tutti i gruppi sociali di ogni colore.
La maggior parte di queste manovre sono recessive nel medio periodo, ma non c’è alternativa.
Colore di centro/sinistra:
- taglio costi pubblica amministrazione centrale&locale;
- riforma pensionistica (inclusi privilegi es. falsi invalidi, baby pensioni, cassa dirigenti);
- riforma lavoro: meno diritti al tempo indeterminato e più diritti ai precari (gap generazionale);
Colore di centro/destra:
- vera lotta evasione + trattato Svizzera (x capitali non scudati come Usa/Germania/Francia) (4);
- patrimoniale over xxx euro (escluse le attività produttive non di comodo);
- snellimento albi professionali (bloccato in estate da sommossa avvocati parlamentari);
Ceto politico bipartisan:
- privatizzazioni (incluse molte municipalizzate: ma attenzione a prezzi di saldo e favori agli amici);
- abolizione provincie, soppressione piccoli comuni e riduzione parlamentari&consiglieri regionali.
Due le ragioni per cui queste politiche dovrebbe essere a 360° gradi:
- quantitative => i problemi da risolvere sono di portata storica;
- sociali/morali => distribuzione dei sacrifici => consenso democratico per attuarle.
Due postille:
- la patrimoniale deve generare una riduzione del cuneo fiscale lavoro/imprese=> dalla rendita al lavoro;
- massima vigilanza su rischio che privatizzazioni finanzino spesa corrente invece di ridurre debito.
Accennavo in precedenza al Risparmio Privato degli Italiani che astrattamente compensa il Debito Pubblico (di cui siamo al 50% creditori ed al 100% debitori). E’ giunta la fase storica in cui la teoria si materializzerà: volontariamente o forzatamente, questo dipenderà da noi.
Alcuni dicono: ripudiamo il debito estero => e poi ? => che fine fa quel 50% di Stato finanziato da fuori?
Il dilemma del prigioniero
Per ridurre il Debito volontariamente è indispensabile che i vari gruppi riducano l’egoismo intrinseco nella nostra natura umana. Secondo me questa via sarebbe collettivamente il male minore.
Propongo il Dilemma del prigioniero (6): fa parte della Teoria dei giochi e studia il comportamento.
Le scienze economiche non sono scienze esatte (come quella dei neutrini:)
Sono in buona parte dei modelli in cui la psicologia sociale (individui e masse) ha il ruolo determinante.
Meccanica del gioco: due malandrini vengono beccati nel loro appartamento con la refurtiva.
Li portano davanti al giudice che gli spiega la legge di quel paese:
- se confessa uno solo, quello che confessa si becca 8 anni (max della pena), l’altro 0 anni (il più furbo);
- se confessate entrambi avrete 2 anni per uno (25% del max) come premio per la collaborazione;
- se non confessa nessuno, siccome c’è la prova della refurtiva, 5 anni per ognuno (60% del max);
- prima del processo potete comunicare tra voi per mettervi d’accordo;
- ma poi in udienza non potrete più comunicare.
Date queste condizioni: la Scelta Ottimale per il “Singolo A” (non confessare = media probabilistica 2,5 anni) danneggia il Gruppo (dagli 8 ai 10 anni totali vs un minimo di 4).
E nel caso in cui il “Singolo B” imiti “A” (non confessi), allora anche “A” soffre un danno (5 anni invece di 2) rispetto alla Scelta Ottimale per il “Gruppo” (confessare entrambi).
Il trucco sta nella Fiducia: perchè in udienza non possono più parlare tra loro.
Se fossi uno Statalista direi: la logica ho smontato la “Favola delle api” (7) dove “i vizi privati si risolvono in pubbliche virtù” e la mano invisibile del mercato produce sempre bene collettivo. Se fossi un Liberista mi basterebbe cambiare qualche “punteggio” e/o “regola” per dimostrare l’opposto.
Logicamente noi Possiamo dimostrare ciò che Vogliamo.
Possiamo, Vogliamo, Fiducia => queste le 3 parole che cambiano tutto.
L’economia è una scienza sociale quindi alcune delle condizioni (regole e punteggi) le decidiamo noi.
Gli psicologi nella “teoria del lutto” ci descrivono diverse fasi: negazione, rabbia, rassegnazione, accettazione. Qualche mese fa eravamo nella negazione di massa, oggi siamo a cavallo tra rabbia e rassegnazione. Se raggiungeremo la fase dell’accettazione sarà meglio (meno peggio) per tutti.
In questo autunno 2011 (per il 2012) siamo chiamati a scegliere velocemente tra:
- accettare volontariamente altre dure riforme fiscali strutturali (per tutti);
- subire forzatamente una prossima iper-inflazione e/o default (per tutti).
In buona fede
Piero Torazza
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Nota (1) : i puristi della finanza osserverebbero che i Derivati Netti sono molto meno: Tizio ha un debito con Caio che ha un debito con Sempronio che ha un debito con Tizio, quindi alla fine i debiti non esistono; la storia ci dimostra che i Singoli Agenti economici sono egoisti di breve periodo.
Nota (2): non è una mera ipotesi di scuola: in America una di quelle 5 Banche ha speculato al ribasso contro quell’Assicuratore (il più grande al mondo) con cui lei stessa si era assicurata => conflitto di interessi al cubo!
Nota (3): i puristi del liberismo direbbero che se diamo sgravi fiscali ai ricchi poi questi investono e danno nuovo lavoro al ceto medio che alla lunga ne beneficia; a guardare la storia degli ultimi 30 anni non sembrerebbe, forse per l’aumento della mobilità dei capitali e per l’eccesso di capacità.
Nota (4): recentemente i Cinesi sono venuti per salvarci, gli abbiamo chiesto: compratevi altri Btp, cioè una promessa senza garanzie reali, e loro ci hanno risposto (giustamente): se volete compriamo il 30% dell’ Eni.
Nota (5): il trattato con la Svizzera potrebbe fruttare 100 miliardi di botto (tassati al 20/30%), più lo rinviamo più diamo il tempo agli evasori di spostarli verso altri lidi fiscali; la Svizzera chiede di non pubblicare i nomi proprio per conservare i capitali post-condono.
Nota (6): è una versione da me modificata dell’originale di Albert Tucker, un logico/matematico americano del ’900.
Nota (7): breve e gustoso poemetto scritto Bernard Mandeville nel ’700
condivido quanto scrive al 99 per cento. spero di leggere ancora dei suoi prossimi interventi
Cosa dire..complimenti , una disamina da mettere i brividi e da tenere in un archivio storico Punto.
Perfettamente, aggiungerei una riforma elettorale che esprima forze politiche “committed” regionalmente e pareggio imperativo regionalmente. Inoltre la crescita dimensionale dei comuni e delle regioni dovrebbe essere di “dimensione economica” per le municipalizzate privatizzabili, per la riduzione dei costi di gestione, per avere una struttura di gestione (sindaco e assessori) professionalmente meglio qualificata da una scelta piu’ vasta, per avere meno conflitti interregionali o comunali,
Ho letto l’articolo. Interessante e soprattutto comprensibile anche per uno come me che ha una cultura economica modesta.
Si sente parlare sempre più spesso di Signoraggio primario. Se ciò che si dice è vero, consentendo allo stato italiano di stampare direttamente gli euro che gli servono per mezzo della zecca dello stato come faceva fino agli anni ’70, non sarebbe questa una buona opportunità di risparmio e quindi di abbattimento del debito pubblico?
E dopo aver letto inizio a lavorare, bell’articolo, complimenti, ma mi scende una lacrimuccia al pensiero di ciò che ci aspetta. E’ pur vero che già lo si sa, lo viviamo tutti i giorni nei rapporti con le banche, negli invenduti e nella mancanza di lavoro… però…
Speriamo che coloro che hanno il dovere civile (per il ruolo che rivestono) e morale (per la fiducia che loro è stata data), di agire, qualunque sia il colore politico, siano in grado di governare e indirizzare per quanto possibile il momento. La vedo dura!
No, mi spiace.
Tirar fuori il criterio del NIMBY in economia è troppo comodo.
Non è vero che tutti sono colpevoli in egual misura.
Un dipendente pubblico inutile che si è fatto assumere in cambio del voto causa un danno di costo aziendale di circa 50.000€ all’anno (ALL’ANNO!) corrispondenti ad un panettiere di Voghera che non batta scontrini per 37.313 Kg di pane. TRENTASETTE TONNELLATE.
Se per “evasione” mi si parla dei fondi neri per cui il fratello della Marcegaglia ha appena patteggiato, ok. Ma siccome l’articolo fa un po’ di ogni erba un fascio, ragioniamo.
E’ cinquant’anni che si assume gente inutile nello stato. In Sicilia c’è un dipendente pubblico ogni 14 residenti (fonte “Il Quotidiano di Sicilia”) per un totale di 351.153 (a Aprile 2011) che costano 21 miliardi di € l’anno.
Praticamente un operaio di Termini Imerese verrà messo a casa perchè non si possono creare condizioni favorevoli all’impresa in loco perchè i soldi servono per mantenere suo cugino a far niente in comune (o in provincia, regione, 118 o chissà dove).
A Genova, solo di comunali+municipalizzate, ce n’è uno ogni 50 abitanti.
Un comunale per ogni condominio. Roba da fare la carta d’identità sul pianerottolo.
E stiamo qui a segarci mentalmente con i bargraph su dove prendere i soldi per ridurre l’IRAP e rilanciare l’economia?
Una bella leggina che imponga una percentuale di dipendenti pubblici per abitante (ripartiti sulle varie istituzioni) e via: CIG+Mobilità+licenziamento+incentivi a mettersi in proprio per i pubblici dipendenti.
Siamo al punto che se li pagassimo pur lasciandoli a casa, andremmo meglio perchè+ potremmo ridurre le incombenze.
Altro che scontrino del panettiere!
Ho letto , e mi è venuto un pensiero che mi ha terrorizzato piu dello stesso articolo.
Ma se facessi leggere questo articolo o altri simili a: Di Pietro o alla Bindi oppure a Bossi ma anche a Vendola e Scilipoti per non parlare di Bersani e dello stesso Berlusconi.
Secondo Voi riuscirebbero a comprenderlo ?
Bell’ articolo, panoramico ed analitico. Ciò detto, tra gli elementi che vengono considerati, mi sembra che vengano ignorati due importanti aspetti relativi alla nostra situazione particolare e cioè:
1) Il patrimonio privato italiano lordo è pari a circa 10.000 miliardi e quello netto a circa 9000 miliardi, come ben rappresentato da questo lavoro di bankitalia;
2) Il patrimonio netto dello stato è pari a 1850 miliardi, come appare da questo lavoro per MEF di E. Reviglio.
In totale siamo a circa 12000 miliardi, a fronte di un debito aggregato di 4800 miliardi, il 300% del PIL, e cioè a circa 2,5 volte il debito.
Concordo sul fatto che mi pare emerga dalle sue considerazioni, che né Europa, né tantomeno altre istituzioni internazionali, vogliano salvarci e tantomeno le società di rating, sino benevole con noi, pertanto, davanti all’ abisso incombente, dovremo salvarci da soli (come pure i cittadini italiani dovranno singolarmente provvedere per se stessi ), sviluppando strategie innovative che ci conducano al più presto fuori da questa situazione, con un percorso che abbia una precisa destinazione e che ovviamente sia basato sulle garanzie che prima citavo; siano pertanto chiamati al capezzale italiano i migliori cervelli che abbiamo e la politica, che vedo come il più importante impedimento per questo lavoro di salvezza, faccia un passo indietro e si ponga al servizio della rinascita.
Applausi a Piero Torrazza: ha condensato in linguaggio comprensibile ai “non addetti ai lavori” ed in forma elegante e spiritosa concetti difficili. Le conclusioni mi appaiono, purtroppo, ragionevoli. Bisognerà rassegnarsi ai sacrifici. Mi piacerebbe però che si incominciasse da quanto proposto da MitMar.
ho cercato la semplicità.. il complicato nasconde vuoto o insincerità intellettuale..
esempio di Signoraggio…
* in un paese producono 10 mele e ci sono 10 soldi..
* lo stato non vuol tagliare spesa e mettere/recuperare tasse/evasione
* così stampa altri 10 soldi che ora sono 20 in tutto (10+10)
* il prezzo di ogni mela così sale da 1 soldo a 2 soldi (inflazione)
* ma se il salario dell’operaio è kost allora prima ci comprava 1 mela.. ora 1/2..
* ma così l’operaio non s’è accorto che il governo lo ha gabbato.. e magari lo rivota..
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con l’unione monetaria la stampa di moneta è passata dalla Banca d’Italia (a cui sono rimaste funzioni di controllo&ispezione sul sistema bancario) alla Bce..
io credo che molti Poteri Forti Mondiali, essendo difficilissimo far digerire in democrazia manovre fiscali restrittive x ridurre i debiti fuori controllo, segretamente in cuor loro sperino proprio nell’iper inflazione..
la Fed (gli Americani) e la Boe (gli Inglesi) hanno già fatto così..
e vorrebbero che lo facesse pure la Bce (Europa).. mal comune mezzo gaudio..
per ora i Tedeschi si sono opposti (sarebbero quelli che ci perdono di più)..
mentre i Leader dei Piigs (tra cui noi) sotto sotto forse ci sperano come alternativa e/o in abbinamento agli EuroBond (debito pubblico consolidato europeo.. la Germania varrebbe quanto l’Italia)..
girala come vuoi.. di riffa o di raffa.. i debiti ci sono.. ed alla fine la gente dovrà pagare..
“Lo stato si è indebitato al nostro posto. Ma lo stato siamo noi.”
No,lo stato non siamo noi,ma semplicemente chi lo occupa (sia pure attraverso la farsa del voto popolare) in quel momento.
son di Genova come te.. non sono uno di quei dipendenti pubblici che cita MitMar..
se vogliamo aver qualche speranza di limitare i danni .. i sacrifici dovranno partire CONTEMPORANEAMENTE da tutti .. x ragioni quantitative e di consenso sociale..
non corcordo caro Max.. la classe politica di un paese rappresenta, in scala amplificata, i vizi e le virtù della maggior parte della gente..
se tutti fossimo come te.. oggi non ci troveremmo nel vicolo cieco..
se tutti fossimo come te.. oggi ne potremmo uscire limitando i danni..
Bravo Piero!
La parte più preoccupante del tuo intervento è quella delle cause, perché non ci si può fare (quasi) nulla, almeno con gli strumenti e la mentalità che ci ritroviamo.
Come si vede dal mio nickname sono un baby boomer e come tale mi posso annoverare, nel mio piccolo, tra i responsabili di questa fantasmagorica giostra su cui tutti stiamo girando vorticosamente. Nella storia umana non c’è mai stato niente di simile: abbondanza illimitata di beni di consumo, cure, durata della vita, occasioni di svago e istruzione, riduzione sostanziale delle diseguaglianze.
Il tutto prodotto in un lasso di tempo brevissimo, lo posso garantire per esperienza personale: non sono Matusalemme (non sono nemmeno pensionato) ma sono passato personalmente dai tempi in cui la radio era un lusso, il frigo uno sconosciuto e il dialetto l’unica lingua conosciuta a imparare tre lingue (italiano, inglese e francese), interagire con persone di tutto il mondo e disporre di tutto quello che mi serve, e di più.
Quindi vi prego non date troppo addosso ai baby boomers, siamo noi che abbiamo messo su questa giostra su cui tutti si stanno divertendo con suv, vacanze, ipad e quant’altro.
Però abbiamo fatto un errore enorme: la giostra funziona solo se va sempre più veloce (aumento del pil) e per noi questo ha voluto dire aumentare i bisogni e quindi i consumi e aumentare l’efficenza del sistema, riducendo i costi di produzione, in modo da aumentere i margini e quindi le risorse da dedicare al consumo.
Questo ha funzionato fino a quando c’erano bisogni da soddisfare e risorse da sfruttare; quando la giostra ha cominciato a rallentare l’abbiamo drogata con i debiti, adesso neppure quelli bastano perché stiamo sbattendo contro una serie di problemi: i debiti vanno ripagati, anche i bisogni hanno un limite, aumentare l’efficienza riduce i salari e quindi i consumi e ormai stiamo esaurendo le risorse naturali disponibili.
Purtroppo in questo momento la giostra è pilotata dai soliti bb (baby boomers o banda bassotti?) che solo due cose capiscono: aumentare il pil e ridurre le spese, come se le due cose non fossero connesse.
Personalmente non ho la minima idea di come se ne possa uscire, sicuramente non saranno gli attuali piloti a farci uscire da questa situazione, è il momento che i giovani prendano il posto dei padri: servono teste nuove, idee nuove, obiettivi nuovi e molta, ma veramente molta, fortuna.
Caro Piero genovese, quando dico che bisogna incominciare a ridurre la spesa pubblica improduttiva non voglio sostenere che i sacrifici non debbano essere ripartiti fra tutti, ma, semplicemente, che è inutile sforzarsi di racimolare acqua per metterla in una bigoncia forata.
Personalmente comincerei a stampare moneta a volontà, poi darei vita ad un aumento della spesa pubblica a favore di chi ha redditi bassi fino a 15.000,00 euro all’anno e aiuterei i precari. Poi tasserei i super-ricchi, le banche e le assicurazioni. Dopo di che una grande riforma bancaria. Ossia le banche devono svolgere la loro funzione bancaria ma anche sociale. Concedere prestiti alle famiglie meno abbienti applicando un costo del denaro irrisorio! Dopo di che una grande riforma POLITICA. il Parlamento avrà amssimo cento rappresentanti che si candideranno personalmente a livello nazionale senza più partiti e lobby politiche. Basta coi partiti. I candidati, chiunque lo voglia, pubblicherà su internet o dove vuole il proprio programma. I primi cento che hanno più voti diventano parlamentari ed eleggono il governo TECNICO. Basta consigli regionali, provinciali e comunali. Restano le regioni e i comuni, via le province. I comuni diventano CITTA’ STATO con un proprio statuto ed un Regolamento! Nei comuni si eleggeranno tre rappresentanti del popolo che insieme e ascoltanto sempre i cittadini promulgheranno leggi comunali che non andranno in contrasto con quelle Nazionali. Oggi si possono utilizzare i mezzi di comunicazione come internet per dialogare tra rappresentati del popolo e cittadini. Si potrà diventare rappresentante del popolo massimo una legislatura e dopo si torna a fare il proprio lavoro! Questa è democrazia, la partitocrazia è morta!
progetti inattuabili: i sindacati non molleranno mai. abbiamo il partito comunista, l’unico ancora esistente, che neppure il pd riesce a tacitare, seppure scomparso dal parlamento viene agitato come spauracchio dalla destra, tanto che vivra’ in eterno…come il fascismo. soluzioni possibili, ok patrimoniale 0,5% su immobili a rendita catastale e patrimonio mobiliare sopra 500.000 euro(senno’ si e’ ricchi per gioco) data la ampia diffusione della proprieta’ immob.re. Incentivi alle imprese strutturali per investimenti e reinvestimenti degli utili , eliminazione Irap che tassa il costo del lavoro,aliquota 0% sino a 10.000 euro di reddito , 23% sino a 50.000 oltre 31%. troppo facile? fate vobis
Tutto giusto, ma i sacrifici per essere accettabili devono essere ripartiti in modo che tocchino temporalmente priam i veri ricchi e i grandi rantier poi a scendere gradualmente.
altrimenti non può funzionare. E si da fuoco alle polveri
@Roberto 51
Roberto la giostra girando sempre più veloce ha creato una spaccatura tra quelli che stando vicino al centro giravano più piano e quelli dell’estremo che giravano a velocità supersonica.
La cura si chiama redistribuzione dei redditi, riduione delle rendite.
nel 2012 gli Usa in 1 solo anno dovranno “rinnovare” un debito record pari al 150% del totale italiano (1900 miliardi).. nel 2012/13 ci saranno tensioni epocali..
o l’Italia accetterà di rinforzarsi facendo durissimi sacrifici CONTEMPORANEAMENTE..
oppure verremo schiacciati e chi ci rimetterà di più saranno proprio i più deboli..
hai ragione non sono entrato in dettagli..
* investitori esteri che finanziano il 50% debito delle compensazioni toeriche col nostro patrimonio non gliene frega niente.. si materializzeranno..
patrimonio pubblico 1900 mld (= 1900 debito ma < 4800 mld debito Aggregato)..
due anni fa governo privatizzò 16 mld immobili.. netto sconti e spese incasso 3 mld..
attentione a non rimanere cornuti e maziati.. e l'Inps che ha venduto i suoi immobili continua a starci pagando un affitto stratosferico.. privatizziamo ma con giudizio..
patrimonio privato 8000 mld.. ma bisogna toglierci attività produttive non di comodo e soglia esenzione 800.000 euro.. inoltre deve essere finalizzato a ridurre cuneo impresa/lavoro x finanziare economia reale.. dalla rendita al lavoro..
sinteticamente si potrebbe fare in ordine preferenziale :
1) ripudiare il debito pubblico ( poco fattibile ?’)
2)accelerare la creazione di moneta ( e’ solo carta )
3)il che favorisce il calo della moneta ( forte stimolo economia ) .Nel caso che i tedeschi fossero contrari , ripudiamo anche l’euro ( una sterlina italiana non sarebbe male )
4) consigliare il governo a portare i tassi sul debito che desiderano produrre sui livelli di tassi della banca giapponese confidando sul fatto che sei obbligato a detenerli ( leggi fondi pensione etc ).
Obiettivamente tutti i governi cosa stanno effettivamente mettendo in atto ben sapendo che nessuno rimborsera’ mail il debito pubblico? :
1) inflazionano la propria moneta e conseguente svalutazione competitiva
2)tassi interesse sul debito pubblico inesistenti o adirittura negativi.
@Luigi M Augusto Cesare
Perchè tutta questa complicazione?
Stampiamo moneta in quantità da salvarci, diciamo 1.900 mld di euro (non so quanti siano in lire) per ripagare i debiti, poi diamo 1.000.000 di euro in mano ad ogni cittadino, chiamiamolo patrimonio di cittadinanza, e poi vediamo cosa accade. Un anno o due di prova. Io, a grandi linee so cosa succederà dopo, e saprei cosa fare subito con il mio milione di euro, prima che si tramuti in carta igienica.
@CARLO
1) Certo, pagare 1.900 miliardi non mi sembra fattibile.
2) Si ma solo se dimostriamo che, l’inflazione non esiste.
3) Forte stimolo per le esportazioni, ma le importazioni aumenterebbero e il valore della moneta non diminuirebbe anche il potere di acquisto della popolazione?
4) Il Giappone lo aspetto al varco… quanto potrà monetizzare la BOJ ancora?
I governi fanno quello che “conviene” fare da un punto di vista politico:
(1) se vuoi i consensi spendi, se spendi devi tassare, se tassi perdi consensi
2) se non vuoi tassare emetti titoli di debito e paghi interessi, così spendi e guadagni consensi.
3) per pagare i debiti tassi, se non vuoi tassare, inflazioni la moneta (lo fa la BC) compri i debiti e paghi gli interessi. (1)
Un bel loop. Si può anche semplificare in caso di economia totalmente nazionalizzata e statalizzata :
(1) Il governo spende, se non vuole aumentare le tasse crea il denaro e continua a spendere.
Questa è la chiave del “pozzo di San Patrizio” una fonte di ricchezza infinita e inarrestabile, teoricamente meraviglioso, leggendario. Anche John Law e Philippe de Orleans, ci hanno già provato nel 1700 e a dire il vero qualcuno li aveva già preceduti in epoche antecedenti, ma il loro tentativo è stato il più grande e strutturato dell’epoca “moderna”; i loro intenti erano nobili tutto sommato, per un periodo raggiunsero pure quell’ideale di ricchezza enorme e diffusa, poi per qualche motivo fallirono. Certo mi direte sono passati ben 300 anni, le cose cambiano, noi magari siamo più intelligenti, più avanzati e più furbi di quanto non fosse quello scozzese e quel francese di 300 anni fa, noi non cadremo e non sbaglieremo. Beh in tal caso auguri, spero che riusciate a renderci tutti ricchi.
Fino a quel momento, la ricchezza illimitata e inestinguibile rimarrà ai miei occhi come la vita eterna, l’eterna giovinezza, la pace perpetua e l’onniscenza; un qualcosa gli uomini tentano sin dalla notte dei tempi di conquistare, alla quale non arrivano mai.
Articolo largamente condivisibile.
Le implicazioni internazionali e le relative scarse scelte dei singoli stati sono indicati lucidamente, ma non devono indurre a pensare che il singolo governo sia completamente impotente nel prendere qualche decisioni di risanamento.
A costo di ripetermi ne indico qualcuna di seguito, che essendo in gran parte impopolari e dure richiderebbero che fossero gestite da un governo estremamente credibile (anche sul piano personale) e non ricattabile.
E questo è il problema perchè di governi e singoli politici in queste condizioni non ve n’e’ traccia.
in questo paese non esiste più da tempo una classe politica capace di inquadrare i problemi gerarchicamente e di impostare strategie di ampio respiro capaci di poggiare su più pilastri per arrivare ad un risultato strutturale e consolidato nel tempo .
Si continua a parlare di ipotesi di singoli interventi senza avere una quadro di riferimento condiviso di problemi, cause ed effetti e nemmeno di obbiettivi di medio lungo periodo.
Le cosiddette manovre sono un guazzabuglio di provvedimenti parziali e contradditori,oltre che mal scritti.
E’ tutto un rincorrersi di pannicelli caldi e palliativi, come diventa qualunque provvedimento se non è preso in una cornice ampia e coordinata ,che eviti contraddizioni e effetti collaterali e perversi.
DEBITO PUBBLICO : non è la causa, ma l’effetto della dissennata gestione in deficit della amministrazione pubblica da oltre un secolo.
Se non pareggi mai costi e ricavi alla fine avrai un debito insostenibile.(ovviamente da misurarsi non rispetto al Pil, ma rispetto alle entrate annuali).
Che senso ha ipotizzare manovre straordinarie di riduzione del debito se non si blocca il meccanismo che l’ha fatto inesorabilmente crescere anno dopo anno ?
CRESCITA ECONOMICA : ormai ferma da oltre un decennio pur misurandola – in modo più o meno truffaldino – inserendo nel PIL quote crescenti di economia sommersa.
E’ indispensabile che riprenda la crescita non solo perché così risulterà più agevole gestire lo stock di debito pubblico, ma per risolvere problemi di disoccupazione, di povertà crescente, di distruzione di ricchezza cumulata, di futuro per i giovani.
Non si avrà ripresa della crescita senza misure di incentivazione/attrazione degli investimenti, quindi di riduzione della pressione fiscale sul lavoro e sull’impresa.
PRESSIONE FISCALE : insopportabile sia che la si misuri come quota % di un Pil misurato in modo truffaldino (cioè incrementato dell’economia sommersa) ormai al 45 – 46 %, sia che la si misuri – come sa chi paga le tasse – in termini del 60-65% su chi produce redditi da lavoro e da impresa.
Ne deriva che la pressione fiscale è fortissima su lavoro e impresa, molto forte sui consumi e molto blanda sulle rendite.(per i rentiers puri l’italia è di fatto un paradiso fiscale) .
Questa situazione – assolutamente ingiusta anche in caso di finanza pubblica in ordine – è causa , non effetto, della bassa crescita economica.
EVASIONE FISCALE : è contemporaneamente causa ed effetto di una serie di fenomeni:
Sicuramente è causata da aliquote marginali particolarmente esose richieste in cambio di servizi pubblici vergognosi, ma soprattutto congegnando il tutto in modo che chi può sottrarsi facilmente alla tassazione lo possa fare senza porsi più di tanto il problema.
Alla fine abbiamo una pressione fiscale insopportabile ai danni di chi non può sottrarsi, per esempio i lavoratori dipendenti (non perché più onesti, infatti sono disponibilissimi in genere a mettere in nero parte delle loro prestazioni – per es gli straordinari) accompagnata da una forte disattenzione/complicità rispetto a chi può sottrarsi più facilmente.
Eppure basterebbe concedere la detraibilità di tutti i costi sostenuti ( o almeno dell’Iva ) per trasformare ogni contribuente nel più ferreo esattore di ciascuno.(Risibile l’affermazione che il gettito derivante non basterebbe, ed in ogni caso è proprio su quel gettito che bisognerebbe costruire il budget di spesa della pubblica amministrazione.)
La guerra agli evasori, considerato che ad ogni condono è irrimediabilmente persa, va fatta riducendo le aliquote, permettendo la detraibilità dei costi, sanzionando con il carcere chi eventualmente residuasse in un comportamento antisociale, e soprattutto mostrando una gestione della pubblica amministrazione capace di sostenere le uscite con le entrate su cui può contare e soprattutto fornendo servizi di qualità coerente e correlata con il costo (imposizione).Basta costi scandinavi e prestazioni sudamericane (con il dubbio che il sudamerica ci abbia nel frattempo di gran lunga superato).
A me sembra che non si possa pensare alla vendita di patrimonio immobiliare o di condono fiscale fino a che non si sia costruito un budget in cui le entrate attuali e certe coprano le spese.
Per farlo ragionevolmente basterebbe fare alcune operazioni ampiamente liberali :
1. ridurre la pubblica amministrazione di un livello amministrativo ABOLENDO HIC ET NUNC LE REGIONI ( risparmio di 100 miliardi anno) , riorganizzando il progetto federalista sul concetto di province autonome , di ridotta dimensione, senza ambizioni né di secessione, né di gestioni di politica estera, facilmente controllabili dagli elettori perché su dimensioni visibili, cosa che le attuali regioni non sono e che covano corruzione e crescita del debito pubblico fuori controllo,
2. ABOLIZIONE DELLE PROVINCE DELLE GRANDI CITTA’, ACCORPANDOLE CON I COMUNI E DANDO VITA AGLI ENTI METROPOLITANI , non più di otto per le otto grandi città. (quindi tutto il contrario della retorica corrente : le province delle piccole città e province servono, quelle delle grandi città non servono, le regioni non servono, la Sanità va gestita in altro modo o centralmente o a livello provinciale).
3. FUSIONE OBBLIGATORIA dei piccoli comuni confinanti finchè non raggiungano una massa critica di 15.000 abitanti ( ne sparirebbero oltre il 30%)
4. RIDUZIONE DEL PARLAMENTO AD UNA SOLA CAMERA
5. RIDEFINIZIONE DI UNA LEGGE ELETTORALE COERENTE CON LA NUOVA STRUTTURA AMMINISTRATIVA quindi o maggioritario all’inglese o alla francese o proporzionale alla tedesca : terzium – sicuramente truffaldino come tutti i sistemi italiani della seconda repubblica – non datur .
6. RIFORMA FISCALE con riduzione delle aliquote e deducibilità dei costi o almeno dell’IVA sui consumi e sui costi; riduzione delle accise sui carburanti e sull’energia .
7. RILANCIO degli INVESTIMENTI PRIVATI attraverso riduzione ragionevole della pressione fiscale su Imprese e Lavoratori finanziata da incremento di Imposte su percettori di Rendite e se possibile anche PUBBLICI in una logica di adeguamento infrastrutturale.
8. Azzeramento di tutte le forma di contribuzione o di fiscalità favorevole alle Chiese e ai culti, con ripresa a tassazione dei beni egli enti religiosi;
9. Azzeramento dei contributi ai privati che esercitano attività scolastica o sanitaria e alla stampa
10. Azzeramento delle missioni militari (di pace o meno).
11. Azzeramento delle false pensioni di invalidità
12. Abolizione delle future pensioni di Anzianità ponendo come vincolo l’età pensionabile della Germania
Se a questo punto dopo un forte snellimento della macchina pubblica, con riduzione del suo costo standard annuale e con il rilascio di tutti gli ammortizzatori sociali normalmente previsti (CIO, CIS, Mobilità ) per i dipendenti regionali estromessi , si volesse anche vendere il patrimonio immobiliare mal gestito dello stato realizzando un centinaio di miliardi, ma NON con le truffaldine operazioni di cartolarizzazione (SCIP) fatte recentemente , ben venga, ma dopo aver fatto le azioni concrete di cui sopra
Il vincolo di bilancio è una condizione naturale non un invenzione ideologica : questo paese ne ha fatto a meno per quasi un secolo , ma ora deve tutto in una volta recuperare la saggezza del buon padre di famiglia.
Lo stato italiano rastrella ogni anno oltre 700 miliardi di imposte, a vario titolo, per poi fare Investimenti per meno di 30 miliardi all’anno : ha senso sopportare una struttura cosi’ inefficiente ? raccogliere tasse per pagare stipendi e pensioni ? Ovviamente no, quindi prima di perdere tutto con una rivoluzione procediamo ad una riforma.Gestita e pensata dagli intelligenti e onesti però, non dai mentecatti e delinquenti.
non è una questione di comunisti cattivi vs destri bravi.. nè viceversa..
se il “complesso” della gente non accetterà le dure manovre..
temo che il 2012/13 andranno nei libri di storia 🙁
stampa valanghe monetarie (anche se x darla ai poveri come dici tu) è storicamente la strada che più penalizza i ceti deboli insieme a default..
x es. america latina ci provavano.. dipendenti pubblici/pensionati ricevevano soldi finti e dovevano letterarmente correre a comprarci qualcosa.. con inflazione 500%-1000% bastava mezza giornata (hai letto bene..mezzo gg) x distruggere potere d’acquisto..
fu un disastro.. se hai voglia leggi sopra mia rispo a Lorrat con beve esempio..
ciao.. vedi rispo a Lorrat ed a Augusto Cesare..
Erasmo,
la tua osservazione è corretta ma parziale perché il passo successivo, come ben sa chi ha studiato un minimo di fisica alle superiori, è la rottura della giostra, che andrà in mille pezzi.
Spesso mi chiedo: quali basi ha la teoria per la quale l’economia deve sempre crescere?
C’è qualcuno che mi spiega come il pil possa crescere all’infinito?
A un certo punto tutto ha una fine, perfino i bisogni immaginari. Oggi si vede gente che consuma per pura bulimia, è questo che bisogna fare per tenere su il pil? E le risorse? neppure quelle sono infinite.
@carlo grezio
condivido quello che hai scritto.. cito in particolare governo istituzionale..
se vogliamo evitare crack 2012/13 saranno necessarie manovre impopolari 360°..
1 sola parte protegge “suo” elettorato” e scarica costi su nemici..
spesso contrapposte ideologie economiche/politiche sono maschere di convenienza..
è questo il senso filosofico del Dilemma del Prigioniero..
PS: un consiglio simpatico che vale anche x me.. cerca la sintesi 🙂
bingo.. senza crescita non paghiamo debiti e disoccupazione..
ma con debiti non possiamo finanziare crescita..
e non sappiamo più cosa produrre x eccesso capacità ed assenza salto tecnologico..
l’evoluzione “fisicamente” inevitabile ( = non-dipendente da volontà di banche/governi/ceto medio) sarà almeno x un pò di anni la de-crescita..
particolari studi su strumenti finanziari derivati ci dicono che x il 2012/13
le grandi banche d’affari (cattive ma non certo stupide) vedono molto brutto..
quello che non sappiamo è se nel “dopo” avremmo la forza x uscirne migliori o peggiori..
Torrazza pubblica un illuminante grafico (il secondo) in cui si precisa lo sviluppo del debitopubblico italiano nella storia recente.
Vorrei dare un ulteriore contributo su come questo enorme Debito (al 31.8.11 pari a 1.900 miliardi di euro si sia “sedimentato” nella storia.
Utilizzando a valori storici il sito Banca Italia Base Informativa Pubblica si può agilmente ricostruire la seguente tabella, tutta in euro.
debito accumulato da :
– governi 1° repubblica (1946-1992)= 798,9 miliardi
– governi transizione (amato-ciampi 1992-94) = 195,2 miliardi
– governi 2° repubblica (1994- oggi ) = 905,2 miliardi
Se si vuole entrare in un minimo di giudizio all’interno delle 2 fasi storiche si può ulteriormente precisare :
prima repubblica :
– 43 governi dal 46 all’83 , in 35 anni accumulano 211,4 miliardi debito;
– 5 governi CAF dall’83 al 92, in 9 anni accumulano 587,4 miliardi di debito.
seconda repubblica :
– 3 governi berlusconi, in 8,5 anni circa accumulano 555,1 miliardi di debito;
– governi sinistra (prodi,dalema, amato, prodi) in 7 anni circa accumulano 249,3 miliardi debito;
– governo dini in 1 anno e tre mesi circa cumula 100,7 milardi di debito.
Se ne possono trarre alcune valutazioni, considerando che a valori storici sono molto confrontabili tra loro soprattutto i dati della seconda repubblica caratterizzati da tassi d’interesse bassi e costanti e senza svalutazioni della lira.
Tra le altre ne segnalo un paio : la storia del grande debito pubblico ereditato dalla prima repubblica ( cui si voglia o no sommare quello accumulato nel periodo che ho chiamato di transizione) ormai non tiene più : la seconda ne ha costruito uno analogo in tempi molto più brevi ed in condizioni monetarie molto più favorevoli.
Se valutiamo i governi tecnici (per esempio quelli della transizione Amato-Ciampi e quello Dini) non se ne ricava affatto la sensazione di una migliore capacità di contenere la crescita del Debito.
@carlo grezio
Quindi la classifica (escludendo Dini e Ciampi) è:
1° Governi B. con 65,30 M.di di €/anno
2° CAF con 65,22 M.di di €/anno (in realtà attualizzando e tenendo conto delle sciagurate decisioni che ancora paghiamo il CAF è il vincitore morale della classifica).
3° Centro-sinistra con un modesto 35,61 M.di di €/anno.
Visto che negli anni del centro-sinistra anche il pil è aumentato di più che non negli anni B. (a spanne, lascio a Carlo l’onere di fare i conti giusti) qui mi sembra che i risultati parlino chiaro: l’unica salvezza ci può venire dai sinistri! Ops!
Questo però non è molto strano, visto che i principali ministri dell’attuale governo (Tremonti, Sacconi, Brunetta, lo stesso Berlusconi) sono tutti di scuola CAF, anzi di scuola PSI e basta.
cerchiamo sempre speranze impossibili.. è umano.. come fa Cesare Augusto..
ma noi possiamo solo scegliere in parte il mix tra manovre/iperinflazione/default..
il grafico debito Usa 1929 vs 2011 ad inizio pagina parla da solo..
la cultura economica è quasi inutile di fronte all’enormità..
Speranza e Timore, i maggiori nemici dell’uomo
Goethe
per gli amanti della stampa di nuova moneta a go go.. ed altri espedienti contabili..
quale possibile soluzione del problema epocale del debito.. segnalo..
http://www.chicago-blog.it/2011/10/19/%e2%80%9cde-coupling%e2%80%9d-banche-debito-sovrano-%e2%80%93-di-davide-grignani/comment-page-1/#comment-23507
è un pò in difficilese.. personalmente non sono molto d’accordo..
ma è cmq interessante x capire..
@carlo grezio
Ci sarebbe da considerare tutta una serie di variabili economiche e di conseguenza per fare un confronto più analitico bisognerebbe standardizzare il dato, ma onestamente non ho ne tempo ne voglia. Che i governi “globalmente” non abbiano avuto molto interesse per il contenimento del debito non sono certo io a dirlo, se seguiamo poi certe impostazioni teoriche in voga ieri e tornate estremamente di moda oggi che non vedono nel debito alcun male, anzi lo interpretano come un modo intelligente per aumentare la ricchezza nazionale, pare ben chiaro che il dilemma del debito fosse “trascurato”. Per lo più si parlava del PIL e dei modi di fare crescere il PIL.
Dibattito per le colpe;
La colpa è della prima repubblica, per aver creato e ipotizzato un sistema economico “misto”, farraginoso e dispendioso, la seconda repubblica ha la colpa di non aver provato PER NULLA a correggere, anzi ha fatto tutto l’opposto per lo più cedendo la politica monetaria ed il controllo dei tassi alla BCE, perdendo così l’unico escamotage utilizzabile per diluire l’iper-debito, o almeno la sua parte interna.
Qualunque studente del secondo anno di ragioneria sa che per valutare una azienda indebitata si guarda al valore del debito in rapporto al patrimonio . Se esiste un debito di mille e il patrimonio è cento esiste un grave problema , se con lo stesso debito di mille il patrimonio è diecimila l’azienda è valutata solidissima . Allo stesso modo si valuta una debito nazionale in rapporto al PIL , cioè alla ricchezza prodotta ogni anno.
Questa concetto è applicato in tutto il mondo . Ad esempio il debito in valore assoluto tedesco si avvicina molto a quello italiano ma il PIL è molto superiore per cui la Germania è valutata solidissima. Nel fare queste comparazioni del debito in relazione al governo in carica si dovrebbe farlo in relazione al PIL del periodo e cioè alla ricchezza prodotta e anche alla situazione economica mondiale , sempre che non si consideri quello che è successo dal 2008 a oggi nel mondo dal punto di vista economico colpa di Berlusconi.
Mio caro Piero, se guardi i dati del gettito ICI, viene fuori un valore immobiliare catastale di circa 3700 MLD che a valori di mercato sono almeno il doppio, ma limitando il valore, ai fini di una patrimoniale a 1,5 volte e con un’ aliquota media del 5/6°/°°, inclusa anche la prima casa, darebbe un gettito annuo di circa 30 MLD annui. D’ altronde, per come siamo messi, qualunque governo dovrà farlo e lo farà e d’ altra parte l’ ICI darebbe oggi circa 20 MLD. Ma tornando al discorso delle garanzie, fornite dai livelli di patrimonio di cui parlavo, mi riferivo a proposte del tipo di quella ideata da A. Monorchio o analoghe. Noi d’ altronde come lei ben evidenzia, siamo con l’ acqua alla gola già per tutti i motivi che lei espone, ma anche per il fatto che uno spread BUND/BTP, al livello attuale o anche di molto superiore, se la Grecia facesse default, porterebbe rapidamente alla deriva del nostro costo del debito, già oggi sicuramente permanendo gli attuali livelli, ci troveremo con circa 15 MLD in più nel 2012, come costo del debito. Io credo che la nostra unica risorsa, insieme al tanto che si potrebbe tagliare, siano i patrimoni e dobbiamo ragionarci sopra seriamente e con molta serietà e dato che non mi sogno minimamente di fornire ricette, ho appunto invocato i cervelli che non ci mancano e che indubbiamente sono migliori di me; dopodichè se non ci sono possibilità concrete di seguire questa strada, credo che il nostro tracollo sarà sicuro.@Piero
@CLAUDIO DI CROCE
qualunque studente di ragioneria, anche del primo anno, sa che il Pil NON E’ (non equivale a) il patrimonio dello stato.
about Patrimonio ti rinvio alla rispo che ho dato ad Alberto..
about Berlusconi.. non è certo colpevole della grave situazione mondiale..
la sua colpa è averla nascosta (x consenso e potere personale) sino a maggio 2011..
continuando a spendere ed a metter nuove tasse nascoste..
facendo +16% debito in 3 anni senza dover neppure salvar le banche come gli altri..
anch’io lo so che saranno “obbligati” (non conta il colore) a mettere patrimoniale vera..
però bisogna VIGILARE che non finanzi spesa corrente ma abbatta stock di debito..
altrimenti è un suicidio..
ciao e grazie 1000 x tue info..
Piero
@carlo grezio
Dall’altro della sua scienza potrebbe spiegarlo agli ignoranti delle Agenzie di Rating, alle Banche Centrali di tutto il mondo e agli economisti e ai giornalisti economici ( queste due ultime categorie composta da presuntuosi e saccenti potrebbero in effetti essere d’accordo con lei )
Come mai non si propone come Governatore della Banca d’ Italia, anzi della BCE, anzi della FED o della BOJ o della Bank of England oppure direttamente come governatore della Banca Mondiale con potere assoluto in materia economica ? Auguri !!!!
di croce, guardi, inutile perdere tempo se lei scambia un flusso (pil) con un asset (patrimonio) e non è dall’alto della scienza economica ma dal basso di un minimo di cultura generale.
sui vecchi manuali di contabilità nazionale il pil veniva grossolanamente descritto come ” l’insieme degli scambi di beni e servizi all’interno di un paese in un periodo dato…” come vede niente di minimamente avvicinabile al concetto di patrimonio.
Il rapposto debito pubblico/pil è un criterio generale sintetico di (possibile) sostenibilità del debito, ma non se può parlare come qualcosa di simile al rapporto patrimonio netto/indebitamento che può anche essere usato in sede aziendale.
chi vuol capire capisca
e per quanto mi riguarda la chiudo qui.
grazie Carlo x i tuoi informati commenti che spesso condivido..
grazie a Croce che non condivido ma è una voce del paese da ascoltare
guarda sopra grafico con nomi e tieni conto di slittamenti ultimo anno legislatura
congiuntura può sfavorire ma non giustifica raccontar bugie giganti x 3 anni..
Debito/Pil corrisponderebbe ad Indebitamento/Valore Aggiunto
@Piero
Senza considerare che il Prodotto Interno Lordo, non è veramente “LORDO” perchè considera soltanto beni e servizi destinati all’utilizzatore finale. Tutto questo a causa di una concezione errata degli stadi della produzione, molto Keynesiana e dell’eccessiva attenzione del indicatore sul consumo. Fuori da questo computo rimangono i beni capitali circolanti, i beni intermedi non durevoli, e i beni capitali ancora incompleti al termine del periodo di rilevazione.
La misura corretta dovrebbe essere quella dell’output totale, la produzione di tutti i beni capitale, i beni di consumo e i servizi prodotti durante l’anno fiscale.
L’uso del PIL invece presume che la produzione sia un conglomerato unico senza stadi d lavorazione (falso) dove il tempo non ha rilevanza (falso).
“
6 un vero appassionato della materia…
anche Investimenti Beni Capitali (= Risparmio) son nel Pil..
c’è pure Valore Aggiunto imprese Trasformazione Intermedia..
Pil sale “mentre” Valore si forma “prima” del Consumo Finale..
c’è Ritardo dovuto all’effetto Delta Stock lungo la filiera..
i dubbi che ho son altri : PiLordo non conta Ammortamento => paradosso : se crolla un ponte Pil aumenta xchè contabilizza solo ricostruzione.. ci sarebbe PiNetto ma non si usa xrchè troppo “discrezionale”..
altro dubbio: Pil andrebbe segmentato non solo x tipi di valore (I, C, E-I, S)
ma anche x Grado Concentrazione tra Individui.. un paese con Pil 100 ma pochi ricchi e molti poveri ha Qualità BenAvere inferiore ad una con 100 ma più equa.. purtroppo è pure fondata critica Liberista : “troppa” ridistribuzione uccide iniziativa e dopo un pò tutto crolla.. in media stat virtus..
tralascio infine differenza tra BenAvere e BenEssere : su questo sito non credo sia ambita 🙂
ieri ho sentito un pensiero che ben si addice al Dilemma del Prigioniero :
“Nessun fiocco di neve si sente mai responsabile di una valanga” (Voltaire)
PS: scrivi un articolo anche a te e mandalo a Carlo Stagnaro.. 6 persona di valore..
Scelgo la seconda opzione…per TUTTI. Poi vediamo chi la sfanga.
Cordiali saluti
ACCECATO morì Sansone con tutti i Filistei nel palazzo..
anche quelli fuori si presero un pò di pietre in testa..
ma vissero.. e scrissero la storia di quei matti là dentro..
Ho lavorato per banche nei mercati finanziari e ora consiglio la gente su come e dove portare attenzione ai prodotti e strumenti che vengono consigliati… e condivido pienamente che il complicato nasconde vuoto o insincerità intellettuale..ma anche il troppo semplice e facile nasconde parte della verità…
Lo “stampare moneta” di fatto è una pratica utilizzata da circa venti anni dalle banche private. Non stampano moneta fisicamente ma virtualmente. Quando io utilizzo strumenti a leva nei mercati, muovo un flusso finanziario di 100 con un flusso reale di 10. Di fatto creo moneta che produce effetti su asset reali. La forte deregulation degli ultimi 20 anni ha permesso alle banche di creare base monetaria. Questa nuova massa monetaria ha permesso in parte crescita e in parte accumulazione nei beni “meno elastici” (come p.e. abitazioni o commodity) portando alla creazione di valori fittizi sostenuti da moneta di fatto virtuale. Nel momento in cui rallenta la creazione di massa monetaria virtuale delle banche, ci si accorge che le valorizzazioni dei beni non sono valorizzazioni reali. A questo punto intervengono le banche centrali a sostituire la moneta virtuale creata dalle banche private con la moneta di corso legale stampata dalle banche centrali, al fine di non fare collassare un sistema che si è strutturato su valori dei beni inflazionati dalla moneta virtuale. Questo è quanto succede nel mondo e quanto stanno facendo la FED e la Bank of England con il loro programma di riacquisto di asset (piu’ o meno tossici) e titoli di stato. Potrei portare molti esempi di come le banche creano moneta derogando dal blando rispetto di alcuni coefficienti patrimoniali, ma diventerebbe noioso scendere in tecnicismi. Quello che di fatto continuo a sostenere assurdo, è che si sia delegato al settore privato il soddisfacimento del bisogno di moneta per lo sviluppo economico e sociale delle collettività. La banca crea moneta per trarne profitto. L’attuale sistema economico e finanziario produce un accentramento delle risorse e allo stesso tempo deve creare consumo per sopravvivere. Una dicotomia insostenibile nel lungo periodo che trova equilibrio in situazioni deflattive (studiamo bene il caso del Giappone e cosa comporta l’applicazione di politiche restrittive). La moneta inflattiva non viene creata ora, ma è già stata creata dalle banche private. Quello che avviene ora è solamente una sostituzione (da moneta virtuale a moneta legale) che comporterà inflazione solo se continuerà ad alimentare alcuni canali. Nel caso non vi fosse questa sostituzione di moneta bisognerà procedere a rettificare in negativo l’ordine di grandezza dei valori, fino a quando il sistema troverà un nuovo equilibrio. Ma questo processo può essere devastante (anche a livello sociale) se non ben gestito. Quando si parla di stampa di moneta inflattiva ci si dimentica sempre di una cosa. Che siamo uomini, dotati di intelletto, e non animali opportunistici che si limitano a raccogliere le mele che ci sono. Le modifico quindi l’esempio precedente:
* in un paese producono 10 mele e ci sono 10 soldi..
* lo stato stampa altri 4 soldi al fine di aumentare il benessere della società, cercando di aumentare il numero di mele prodotte. Vengono formate (l’istruzione è importante) persone al fine di cercare metodi per produrre più mele.
* le mele prodotte passano da 10 a 15
*l’operaio, con la stessa cifra, può comprare più mele. L’operaio è contento e ringrazia lo stato per avere bene utilizzato le risorse finanziarie create.
Dobbiamo reindirizzare il modello finanziario e industriale verso un modello di sviluppo, non di consumo. E il settore finanziario è il settore più importante da regolamentare, in quanto indirizza le risorse. Mi piace sempre proporre una analogia tra denaro e carburante. E’ innegabile che più benzina possiedo più posso andare lontano. Ma è innegabile che se getto benzina ai quattro venti, la presto a persone che la utilizzano male, può anche essere pericolosa.
@DavideA
Grazie x il bel intervento Davide..
pare che i Derivati Lordi siano 10 volte il Pil..
i Netti saranno meno cmq sono sempre tanti..
la leva sui derivati la usano non solo le Banche d’Affari tipo GS..
anche Banche Commerciali con riserva frazionaria creano moneta..
con gli obblighi riserva imposti da Banche Centrali gli Stati “delegano” al Privato stampa moneta..
un economista iperliberista fondatore della scuola Austriaca, un certo Hayeck, propugnava abolizione Banche Centrali con delega totale al Privato x evitare continue bolle che i governi iniettano in economia x gestire le recessioni (e consenso/voti)..
la politica monetaria statale genera i cicli economici.
ormai definizione di moneta è assai labile.. M1 M2 MZ ecc.. potremmo metterci i Derivati.. e le Black Pool..
esempio Mele=Pil Reale che sale con espansione base è una tecnica Keynesiana..
ma credo che ormai la sua “utilità marginale” sia decrescente..
QE2 della Fed ha avuto effetti minori del QE1.. e QE3 avrà effetti minori del QE2..
una delle cause “reali” del declino degli ultimi 10 anni è la sovracapacità produttiva del sistema eco occidentale.. non sappiamo più cosa produrre “x far girar la giostra vana della vita” diceva Don Quijote..
senza contare che della base già creata dalla Fed in questi 10 anni ben 1,6 trilioni $ sono ancora liquidi c/o la stessa Fed .. non utilizzata xrchè non sanno che farne.. gli Asset Elastici Borse&Commodity li hanno già inflazionati abbastanza..
dove andrà questo eccesso ? qualcuno dice che i new Treasury le Banche Usa li potrebbero comprare con quell’eccesso senza neppure bisogno x la Fed di stamparne altra…
io credo che alla fine l’occidente dovrà in un modo o nell’altro pagare..
temo che non lo farà volontariamente/democraticamente xrchè non c’è nè consapevolezza nè consenso.. credo che alla fine del tira e molla nel 2012/13 scatteranno gli automatismi di mercato: default&inflazione…
grazie ancora x il tuo interessante contributo..
in Italia,nessuno confesserebbe. I 5 anni,fra amnistie e condoni, probabilmente scenderebbero sotto i 2 anni. e poi ci sono l’appello e la cassazione. con la fedina penale pulita si può esser assunti dalla pubblica amministrazione.il dilemma del prigioniero da noi non vale: troppe variabili implicano una la scelta impossibile .Stesso discorso per quanto riguarda l’autunno 2011 ed il 2012 nessuna scelta: le avremo entrambe.
Caro Torrazza,
Bellissimo articolo. Mi piace meno la conclusione.
Hai trovato uno per il quale il dilemma del prigioniero non funziona.
Al processo continuerei a dirmi innocente.
Il dilemma del prigioniero infatti poco si addice alla faccenda, descritta in modo eccellente.
Io personalmente:
– mi curo dal medico privato (non peso su ospedali, laboratori di analisi, differentemente da tanta altra gente che non paga nulla e non solo evasori, ma anche extra comunitari o per es. turisti della salute, tipo persone che partono dalla sicilia per farsi una visita non complicata ma ordinaria a milano o a bologna o a roma)
-non ho denunciato e non sono stato denunciato da nessuno, con la conseguenza che non ho intasato alcun tribunale;
– i miei figli vanno a scuola privata e quindi non spreco risorse di insegnanti e bidelli, ma neanche luce elettrica o ammortamento;
– pago il pedaggio e l’ici da paura che servono rispettivamente alle autostrade (regalate ai soliti ignoti) e alle strade piene di buche
– la mia pensione sarà a 68 anni (900 euro grazie ai milioni di pensionati che ne godono pur non avendo mai lavorato) e quella integrativa me la pago di tasca mia, così come il riscatto del militare durante il quale ho lavorato gratis per loro
– non ho titoli di stato e quindi non percepisco dallo stato interessi (e già perchè quelli del btp day non sono degli eroi, sono soltanto approfittatori che prestano i soldi allo stato percependo il 7% in cambio, contro lo 0,5% del mio conto)
– non ho familiari o antenati che fanno i dipendenti pubblici (quei 4 milioni di signori, di cui 1 milione non serve e forse un altro milione finge di lavorare, alla faccia dei restanti 2 milioni che ingiustamente si prendono gli insulti per tutti gli altri )
– non faccio politica e mi vergognerei anche soltanto di frequentare qualche politico (mentre c’è gente che gode ad invitare al proprio matrimonio l’assessore comunale o si inchina se passa il presidente) e se ne incontro uno per strada mi giro dall’altra parte
– non ho chiesto nè ottenuto raccomandazioni, autorizzazioni, concessioni
– non ho fatto condoni
– non ho ottenuto esenzioni (ho perso un anno della mia vita e di lavoro già assicurato per andare a “servire” la patria, ramazzando un piazzale dove marescialli andati in pensione a 40 gettavano sigarette)
– non ho mai chiamato la polizia né sono mai entrato in un commissariato
– non prendo una multa da 15 anni
– non guardo la rai pur pagando il canone
– non mi rifornisco, né con l’auto nel per il gas con la compagnia petrolifera italiana e lo stesso per il telefono
– non ho la colf e non utilizzo e non assumo servizi da gente che non abbia la mia cittadinanza, sebbene non conosco la parola razzismo
– aliquota media irpef 37,5%, quando invece in relazione a quanto precede dovrei pagare 1000 euro l’anno tanto per fare l’elemosina all’insegna della progressività.
Chi cazzo l’ha detto che devo pagare anche soltanto un euro per risolvere questa situazione, chi si vuole candidare per venire a bussare a casa mia e chiedermi anche solo il più piccolo contributo per tutto questo.
Muoia Sansone con tutti i Filistei ………….altro che dilemma del prigioniero.
Caro stufo, mi potrebbe ( a me che pago tutto al massimo) anche andare bene la tua situazione, puchè continui a non usare i servizi pubblici. (ma tu ti fidi della sanità privata? Per le cavolate andranno pure bene pure i figli dei primari ma per le malattie vere, non so. ) A me innervosiscono quelli che evadono e poi però succhiano dallo Stato. Farei scattare dei controlli ad ogni richiesta di servizi, dall’esenzione del ticket alla mensa scolastica, all’asilo nido e così via.
@antonella
per me..
tra un falso invalido..
un raccomandato della pa..
un evasore..
un corrotto..
non c’è differenza..
son tutti egoisti che sfruttano la collettività..
alcuni si mascherano dietro la finta solidarietà..
altri dietro il finto liberismo..