Iran: recessione batte democrazia
Da giorni, tutti i media impazzano con analisi giustamente sempre più spaccacapelli della lotta tra fazioni interne alla teocrazia iraniana. Non capisco perché sia invece totalmente sottovalutata la spinta puramente economica. E’ l’amaro morso della recessione in un paese piegato da scelte politiche sbagliate, a spingere la gente in piazza: temo assai più di ogni sogno di democrazia all’occidentale. Le cifre ufficiali della banca centrale dell’Iran attestano oggi una disoccupazione oltre il 17% e un’inflazione oltre il 25%: esse sono sicuramente false, approssimate per difetto solo Dio – Allah, pardon – di quanto. Quanto al peso che le diminuite royalties petrolifere, nonché l’arretratezza dell’intero apparato energetico nazionale esercitano, sulla crisi del paese e sulle sue pulsioni atomico-muscolari nell’area, trovate qui un’analisi accurata.
Verissimo! Si dimentica che quattro anni fa Ahmadinejad fu eletto, piu’ che grazie alla sua retorica da rivoluzionario della prim’ora, per le sue promesse ai poveri.
E se davvero ora gli iraniani se ne vogliono disfare, è anche perché queste promesse non le ha mantenute. Anzi.
Comunque leggevo che in campagna elettorale distribuiva patate ai poveri…
ricordo d’aver letto che l’inflazione fosse addirittura superiore al 25% in Iran, comunque è gravissimo quel che stà accadendo, a volte vorrei veramente che UK e USA liberassero anche paesi come Iran e Nord Korea e non solo paesi ripieni di petrolio… la questione umanitaria è molto grave e giustifica anche una guerra ad alti costi!!!