25
Mag
2012

Il futuro dell’Italia: 3, 2, 1…

L’aspetto positivo degli ultimi eventi – l’astensione, la liquefazione del PDL, il successo grillino – è che qualcosa si sta muovendo nell’ambito liberale, o, per usare un termine meno connotato politicamente e più adatto a descrivere l’eterogenea composizione dei suoi membri, ‘moderato’.

I problemi del paese sono gli stessi di venti anni fa, ma l’Italia è ora più debole, più vecchia, più stanca. Un’altra cosa non è cambiata: i liberali sono disorganizzati, schiacciati da alleanze inconsistenti se non indecorose (gli infiniti lutti che Berlusconi addusse ai liberali), pronti a fare da mente di un movimento di dieci persone, ma non da braccio per un movimento mille volte più grande.

C’è fermento, notavo giorni fa sul mio blog. Lottieri lancia l’idea di un cantiere libertario per un’alternativa al socialismo di destra e di sinistra. Molti sperano che Oscar Giannino, con la sua visibilità e competenza, faccia finalmente deviare il centrodestra verso posizioni liberali. Giannino ha del resto recentemente scritto:

“Chi è liberale e si batte per sussidiarietà e famiglia, meno spesa pubblica ammazzacrescita e dimagrimento dello Stato tossicodipendente, ha pochi mesi per lanciare dal basso un soggetto politico che col Pdl attuale e il suo sterile continuismo nulla può avere a che fare”

C’è fermento. Ieri sono stato a cena con vari esponenti del PLI. Il 1 Giugno i giovani di Fare Futuro si troveranno per due giorni vicino Pordenone a discutere proposte per rinnovare il paese. E a Roma il 9 Giugno Zer0Positivo ha indetto una riunione aperta a tutti i liberali, con le parole d’ordine che ci si aspetta da un movimento liberale.

VIDEO DI ZeroPositivo.

I problemi fondamentali sono (almeno) tre:

  1. C’è bisogno di una finalità politica chiara che funga da stella polare per orientare gli sforzi. Il liberalismo tende a porsi in maniera olistica ma astratta, mentre l’elettorato moderato tende a vedere i singoli problemi senza una visione di insieme. L'”avanguardia della borghesia” deve superare questo iato.
  2. Serve una rete sociale in grado di opporsi alle forze dello status quo, unendo i moderati. Il liberalismo è nell’interesse di tutti e di nessuno. Di tutti, perché a nessuno conviene finire come la Grecia. Di nessuno, perché ognuno individualmente può ottenere prebende tramite compromessi con l’apparato di potere pubblico. L’elettorato moderato, senza una visione liberale, si dividerebbe alla ricerca di privilegi particolari, anziché opporsi al sistema politico-amministrativo che sta distruggendo il paese.
  3. Il liberalismo è lontano dal sentir comune. Chi liberale non è può difendere politiche che distruggono il paese in nome della “patria” e politiche antisociali in nome della “solidarietà”. Ma poter sfruttare retoriche vuote ed ipocrite è il privilegio di chi ha conquistato i pregiudizi e l’immaginario del pubblico. Occorre diffondere, oltre alle idee e alle teorie, nuovi ideali politici e valori morali.

Finché non faremo tutto ciò, e ci vorranno anni, potremo parare i colpi, scegliere tra padelle e braci, guadagnare tempo. Ma dobbiamo muoverci. E muoverci nella società, perché lo stato non cambierà finché un contropotere sociale non imporrà il cambiamento. Nessun privilegiato ha mai abbandonato i suoi privilegi spontaneamente, diceva M. L. King. E non è stato presentandosi alle elezioni, ma mobilitando la società contro l’ingiustizia, che è riuscito a fare ciò che ha fatto. Se la società italiana si fa mettere in piedi in testa dalla politica, il problema non è la politica, ma la società.

36 Responses

  1. Liza

    Mah…Speriamo.
    Queste parole mi suonano un po’ vuota retorica, ma intravvedo un fondo da sviluppare che, in prima persona, mi vedrebbe positivamente coinvolta.
    In Italia il liberalismo lo si è sempre pensato come “fascisti mascherati”, ma si sa, qui da noi, tutto quello che non era sinistra era fascismo.
    Incapaci di portare avanti un progetto politico, ridotti sempre a quattrogattesche comparse, ora avrebbero senz’altro un terreno per sviluppare il proprio modo di vedere il mondo, e fare alternanza al mondo socialcomunista che finora ci ha pervaso.
    Anche se, come qui sostenuto, molte idee ci accumenerebbero perché nessuno vorrà finire come la Grecia.
    Sperem

  2. claudio p

    Il sistema elettorale italiano rende inutile la pratica del voto.
    Il sistema elettorale usato nelle lezioni amministrative, essendo incentrato sulla scelta della persona, ha permesso di selezionare sindaci un po’ più distaccati dalla partitocrazia e un po’ più legati all’elettorato. I sistemi elettorali che si sono succeduti per le legislative invece, sono una farsa, una truffa.
    Da libertario, ritengo che ci si possa arrangiare anche senza politici professionisti (vedi esempio svizzero), ma per l’attuale momento storico che sta vivendo l’Italia, credo che un primo passo dovrebbe essere quello di pretendere un sistema elettorale diverso. Un sistema uninominale ad un turno sull’esempio di Gran Bretagna, Stati Uniti, Australia, ecc… (con questo stesso sistema viene anche selezionato metà del parlamento tedesco, neozelandese, giapponese, ecc..).
    Nel momento in cui i burocrati stanno per creare l’ennesima falsa riforma del sistema elettorale, un sistema che ancora una volta garantirà alla Casta la possibilità di non curarsi della volontà dei cittadini, i Liberali italiani potrebbero unirsi per denunciare la truffa reiterata.
    Nel lungo termine l’alternativa potrebbe essere la disgregazione della UE e della stessa Italia.

  3. Pietro Monsurrò

    Liza: un piano non ce l’ho, ovviamente. Però la questione non è la retorica, è cosa serve effettivamente. si parla di partiti come se la vita dentro i partiti potesse cambiare la natura dello stato. si parla di alleanze, di comparsate, di ‘influenze’, però ci sono liberali che in venti anni di Parlamento non hanno ottenuto nulla. il problema è la società. bisogna cambiare i rapporti di forza sociali organizzando le forze sociali che vogliono il cambiamento. solo il potere contrasta il potere. grazie a M. L. King gli afroamericani sono riusciti a fare cose che nessuno, neanche loro, avrebbero creduto possibili. il problema non è di alleanze con partiti socialisti di destra o sinistra, il problema è sviluppare la “coscienza di classe della borghesia”, come direbbero i marxisti.

  4. Pietro Monsurrò

    Non mi torna che in Svizzera non ci sia la politica come professione. Di certo c’è meno politica, e i risultati positivi si vedono. La legge elettorale è importante, ma perpetua il focus sulla politica. Sperare in un cambiamento tramite la politica significa giocare un gioco in cui i liberali sono svantaggiati: finché i voti si compreranno con la spesa e i privilegi, i liberali perderanno. Solo se gli italiani si convincono che privilegi e sprechi per comprare consensi non sono un buon investimento riusciranno a scrollarsi di dosso il peso dello stato italiano.

    Io non voto da quasi dieci anni, non ne sento la mancanza. Ma di una società che non si faccia calpestare dalla politica, sì che ne vedo ogni giorno la carenza, e ne sperimento i deleteri effetti. “I governi non sono mai liberali se non quando i cittadini li costringono ad esserlo”.

  5. Marco Tizzi

    Non mi capacito dell’equazione liberale=moderato.

    Forse non è chiaro il messaggio del voto amministrativo: gli italiani non sono per niente “moderati”, sono incazzati neri.
    I “moderati” sono destinati alla sconfitta, soprattutto se continuano a mischiare liberisti e socialisti.

  6. Marco Tizzi

    Pietro Monsurrò :
    Non mi torna che in Svizzera non ci sia la politica come professione.

    Confermo che in Svizzera non ci sia politica professionale a livello di governo centrale, almeno non come la conosciamo noi.
    Il Parlamento si riunisce 4 volte l’anno per 3 settimane.
    La chiave sta nella democrazia diretta, con un amplissimo uso dei referendum, e nel fatto di avere poche, semplici, leggi: in pratica il parlamento non serve se i cittadini possono decidere in autonomia.

  7. claudio p

    Quando parlo di fare a meno dei politici professionisti non intendo in senso stretto, assoluto; ma sul modello svizzero (l’equivoco è dovuto ad un maldestro tentativo di sintesi). Comunque anche su wikipedia la situazione del potere legislativo in Svizzera è sintetizzata così:” il parlamento svizzero, inoltre, non è composto da politici professionisti.”

    Nel merito capisco bene la Sua posizione, ma io credo che la via maestra, quella politica, sia meno pericolosa di qualunque scorciatoia, anche la più promettente.

  8. Gregorio

    Nel carattere italiano manca un genuino spirito di comunità. Senza pensare ai massimi sistemi, occorre che ognuno di noi osservi con quale tasso di litigiosità si svolgono le riunioni condominiali !!!
    Si da sempre più peso a chi dice le cose piuttosto al cosa dice. Sempre la forma prima dei contenuti. Avete mai sentito un telegiornale o un notiziario alla radio commentare una sentenza amministrativa? In Germania, due giorni fa i notiziari in “prime time” informavano i cittadini su di una sentenza della corte costituzionale a proposito dei limiti posti al diritto del locatore di ristrutturare il proprio immobile quando questo è occupato da un locatario. Anche se utili alla civile convivenza, notizie del genere in Italia non verrebbero mai presentate in un telegiornale, perché troppo pratiche, troppo terra terra, insomma noiose.
    È anche da queste piccole cose che si può percepire il grado di civiltà raggiunto da una comunità.

    Vedremo ora questo nuovo esperimento di Parma? Dopo il 92 (tangentopoli) ero altrettanto fiducioso, ma dopo vent’anni, ahimè, mi rassegno e penso che “noi italiani siamo ancora un popolo da fare “. Non c’è leader, sistema elettorale o consensuale che tenga. Rimaniamo una banda di egoisti, individualisti e partigiani del sensazionalismo.

  9. mick

    Liberale in Italia non sta affatto con “moderato”. In italia c’è così poco di liberale (non di certo FLI o le macerie del PDL!!!) che una vera politica liberale non può che essere “rivoluzionaria”!
    E’ verissimo che deve cambiare la società, ma se il cambiamento è possibile lo è proprio nei imomenti di crisi quando le contraddizioni del sistema esistente sono più evidenti e sentite.

  10. erasmo67

    @Marco Tizzi

    Ed in effetti il Liberane non è affatto moderato. Le scuole di pensiero neo-liberista di Chicago , cui questo blog evidentemente si ispira son scuole di pensiero estreme e criminali che hanoo ispirato disastri sociali come nel Chile di Pinochet o nella Russia post comunista , hanno devastato gli USA con Regan e UK con la Tatcher , oggi stanno lavorando ai fianchi la Grecia che quasi è capitolata e guardano con cupidigia a Spagna e Italia.

    Il LIBERISMO non è nel comune sentire perchè il liberismo è la vittoria dei pochi su i molti, dei migliori su i normali, dei più forti e motivati su i normali.

    I normali vogliono una vita normale tranquilla e protetta dallo stato di cui fanno parte.
    Questo è il comune sentire.

    Sono i Ladri di Stato , i Mafiosi globalizzati , le Multinazionali sovranazionali che succhiano la maggior parte della ricchezza che permetterebbe alla maggior parte di un popolo normale di vivere degnamente e democraticamente.

    I Liberali non sono ne’ moderati ne’ democratici.

  11. Gentile dott. Monsurrò trovo particolarmente indovinata la sua idea che per affrontare i tre ordini di problemi che ha individuato ci vorranno anni. Qui si tratta anche, mi permetto di aggiungere, di “insegnare” a tantissimi (altrimenti non si cambia nulla) italiani cos’è il liberismo e consideri che c’è tantissima gente che non ha conoscenza dei concetti base dell’economia. Tra questi ci sono io che difatti ascolto Giannino, leggo questo blog, capendoci in entrambi i casi molto poco eppure, a tratti, comprendendo la logica inappellabile di certi ragionamenti.
    C’è molto da fare e in questo momento, poco tempo; personalmente ritengo sarebbe avventato che il dott. Giannino scendesse direttamente in politica; molto meglio che continui ad essere un riferimento culturale e intellettuale occupandosi dell’accrescimento di quella “controparte sociale” necessaria per la realizzazione di un progetto così ambizioso. Gettare una mente così acuta tra mestieranti per lo più ridotti alla contraddizione dialogica compulsiva, gente che si sorprende se scopre di pensarla come l’interlocutore, tanto è abituata a negare la sola possibilità di un punto di convergenza (leggasi tentativo di risoluzione di problemi pratici), è semplicemente uno spreco di risorse umane.
    Qui bisogna cominciare dalle basi “ma dobbiamo muoverci”, come dice lei.

  12. Paolo Accornero

    Se ritorno indietro negli anni e ripenso a quando c’era l’IRI o le banche erano delle istituzioni politiche, sicuramente devo riconoscere che oggi siamo più liberali di ieri. Il problema è che allora c’era crescita mentre oggi no e che quindi non si puó più ricercare il consenso allargando la spesa e la politica o meglio i politici di professione stentano a trovare le alternative che gli consentano di ottenere il consenso. Una volta potevano bastare le ideologie, ma oggi tutti hanno capito che non c’è ideologia che garantisca che l’uomo utilizzi il potere per l’interesse comune anzichè per il proprio. Occorre trovare un sistema elettorale che faccia coincidere il più possibile la ricerca del proprio interesse con l’interesse comune. Quindi ritengo che la crisi politica attuale sia un momento di evoluzione della stessa che peró non riesce ancora a delineare una prospettiva convincente e adeguata al momento storico che stiamo vivendo.

  13. mario

    forse non ti sei accorto che il contro potere di cui parli c’è gia!!… è il MOVIMENTO 5 STELLE (che non è solo ed esclusivamente Beppe Grillo)fatto di CITTADINI (non sudditi)… abbiamo una voglia di cambiamento che neanche puoi immaginare.. ma tu ed i tuoi amici con cui sei andato a cena mi date l’impressione del “gattopardo” e cioè CHE TUTTO CAMBI X NON CAMBIARE NULLA.. siamo un pò stufi di voi!! siete chiacchere ed aria fritta. Fare futuro-zeropositivo mi sembrate una costola del “potere costituito” che attualmente c’è dalla notte dei tempi oppure peggio che mai fate parte di quel buontempone,salvatore della patria-messia che ri registra al nome di ITALIA-FUTURA by LUCA CORDERO DI MONTEZZEMOLO? avete una sola possibilità x rimanere in sella e cioè che torni a scorrere un fiume didanaro in modo da ritornare a quei anni in cui eravamo rimbambiti da tette e culi, miliardi spesi x il calciatore pinco pallino, o il classico compri oggi e paghi tra un anno (belle inculate!!).. forse in questo modo il cervello dei cittadini ritornerebbe (uso il condizionale) in ibernazione.. ma ora NOOOOOOO!!! La scintilla c’è stata e il fuoco si è acceso.. vai a leggere nei vari blog o i vari sondaggi o meglio andate tra la gente comune.. insomma prova ad andare a cena in casa della signora Maria o del signor Giovanni forse ti renderai conto del VERO FERMENTO che attraversa in modo trasversale questo paese.. ora basta mi voglio bere il mio caffè vista l’ora… UN SALUTO AD OSCAR GIANNINO:: TI SEGUO SPESSO NEI TUOI PROGRAMMI:: SEI UN GRANDE!!! CIAO!!

  14. mario

    @sicampeggia
    CARISSIMO LA PRIMA COSA DA INSEGNALE ED IMPARARE (VALE X TUTTI) E’ L’EDUCAZIONE CIVICA CHE NON SI INSEGNA PIU’ NELLE SCUOLE E CHI A SUO TEMPO LA STUDIATA NON SE LA RICORDA

  15. andrea

    Dopo decenni di speranze di rivoluzione e/o riforme liberali… forse è meglio che gli Italiani, che in larghissima maggioranza sono statalisti e socialisti nel loro intimo (il fascismo (o il comunismo) come carta d’identità del Paese), bevano l’amaro calice, anche se per molti sarà letale.
    Questo è un Paese vecchio di età e di idee: moltissimi cercano lo stato etico senza rendersene conto, vogliono i diritti sociali in Costituzione, vogliono l’assistenzialismo e lo stipendiuccio purché sia.
    Possiamo salvarci solo come singoli individui.
    Mi dispiace, ma è così.

  16. giuseppe

    Secondo me bisognerebbe evitare di cascare di nuovo in un dibattito surreale, intruppando tra i presunti liberali soggetti che poco o nulla c’entrano.

    – Non c’entrano nulla gli anticomunisti tout court. Nessuno di noi è un fan della Russia Sovietica, ma essere anticomunisti non significa essere anti statalisti. Pensiamo a parecchi ambienti militari, statalisti per antonomasia ed anticomunisti per definizione.

    – Non c’entrano niente i fautori dell’Ordine e della Disciplina (per lo più applicabile agli altri e mai rivolta a sé stessi) Quelli sono solo bigotti.

    -Non c’entrano niente i Clericali (ma una buona parte dei Cattolici è liberale e tollerante senza essere clericale)

    -Non c’entrano niente i Moderati. Come giustamente ha detto qualcunoqui siamo tutti incazzati neri.

    Detto ciò, va da sé che un Movimento liberale in senso estensivo e un pò coerente e identitario non possa allo stesso tempo essere maggioritario.
    Ma questo non vuol dire che non possa essere utile e determinare le scelte politiche, anche dei Governi. Bayrou e Clegg non comandano, ma contano.

  17. marco

    il problema dell’Italia di oggi si chiama berlusconismo, ed è la remissione con cui i “moderati” e ancor peggio le elite manageriali che amano autodefinirsi liberali hanno subito lo scandalo di approssimazione e incompetenza con cui il paese veniva gestito in una congerie di compromessi se non di intrallazzi.
    Nonostante tutto nel lungo periodo tutti i prezzi devono venir pagati, non vedo nessuno colla statura morale per dichiarare i prezzi da pagare per migliorare questo paese ma omuncoli come gli ex comunisti che hanno pensato di cancellare il loro passato col folklore di qualche belletto, ora tocca ai Larussa e Fini, agli imboscati “liberali” calati fino al collo insieme agli ex democristiani e alla Lega Maroniana a far da paravento al berlusconismo rampante imbellettarsi per l’ultimo tango romano:

  18. elegantissimo

    Sei vuoi essere sentito devi andare dal patito e il sazio non crede a l’altro a digiuno. Ma quando la smettete di filosofare. Mano alla disubbidienza civile e legale, e daremo un segnale concreto e ineludibile. Se è vero che a non pagare( le così dette imposte o gabelle) è un reato, oltre che ammininistrativo, anche penale, bè vorrei essere il primo a varcare le patrie galere!!! Vorrei ricorade a tutti che la persona più importante della Repubblica Italiana è il cittadino, in quanto soggetto giuridico a pieno titolo, non il Presidente della Repubblica (non eletto dai cittadini) e tutti gli altri che sono!

  19. Filippo

    Altro che liberali e liberismo…Sentito ieri in televisione il discorso di Silvio Berlusconi:

    A-30 anni che pensiamo al presidenzialismo (chi,lui?io no avevo e ho altre cose più importanti a cui pensare con tutto rispetto)

    B- siamo stati votati sono stato votato da milioni di italiani (vabbè,sbagliare è lecito)

    C-possiamo dare agli italiani la possibilità di eleggere direttamente il Presidente della Repubblica entro la fine di questa legislatura (anche qui,credo ci siano cosè più importanti da fare che bloccare i due rami del parlamento con un processo di revisione costituzionale così profondo ma chi sono io per potermi permettere questi giudizi?)

    quindi,concludo io,A+B+C = il Cav.Berlusconi verrà eletto Presidente della Repubblica.
    questo è quello che ci attende e che ci toccherà,meritato o meno che sia.Tutto il resto sono solo chiacchiere e bei propositi,o sogni di speranza in un futuro migliore che evidentemente non siamo ancora pronti a costruire.
    come disse qualcuno 2000 anni fa circa,se per arrivare là (alla salvezza,al Regno eterno,ad un Paese migliore dico io molto più laicamente e prosaicamente) devo bere fino in fondo questo amaro calice vediamo almeno di farlo in fretta….

  20. elegantissimo

    @Filippo
    caro Filippo, i Tuoi risentimenti sono giustificati, invece che assistere passivamente alla remota elezione(complice il parlamento) di Berlusconi a presidente della (futura) repubblica, dovremmo avere il coraggio di accusarlo di attentato alla democrazia. E sì, è Lui il colpevole(ha ceduto le armi e i co…ni!). Io mi sono permesso di descriverlo come la vigliaccheria fatta a persona e la codardia più evidente (dopo avergli dato voti, consensi, tempo e credibilità). Parole scritte sul suo sito(berlusconi); attendo impaziente una denuncia.

  21. Caro Mario l’educazione civica non basta, qui si tratta di economia e delle leggi che la regolano cose che, per lo più, sono sconosciute alla maggioranza dei cittadini nonché a molti politici di mestiere. Metterli alle strette su questi temi sarebbe una buona tattica per rendere evidente la loro ignoranza e dunque inefficacia.@mario

  22. Filippo

    @elegantissimo
    caro elegantissimo,neppure io so cosa dire,se mi sono limitato a scrivere un commento lieve lieve senza alcun tentativo di approfondimento dato che è sabato e almeno oggi e domani non vorrei guastarmi il fegato oppure è rassegnazione per una situazione che richiederà non dico generazioni quanto ere geologiche perchè cambi.Hai voglia a denunciare anche presso gli organi giudiziari chi ha portato il Paese a un passo dallo sfascio e non mi sento di fare troppa differenza tra dx cx e sx perchè nella maggior parte dei casi una buona fetta di coloro che hanno detenuto un pò di potere sia a livello locale che regionale che nazionale ha fatto poco per cercare di evitare di arrivare fino a qui.Una denuncia in più porta solo l’ennesimo faldone di carte che si andrebbe a perdere in un ufficio di chissà quale palazzo di giustizia.Guardando un pò di dibattiti in tv mi sono reso conto che tra le cose che mancano a questi imbelli politici c’è un senso di responsabilità diffusa,collettiva per un organismo di cui facevano o tuttora fanno parte con gli onori e gli oneri che ne competono.Tutti in Tv dicono,e posso anche crederci,che non è colpa loro,che loro hanno fatto le proposte giuste le critiche giuste etcetc.Ma nessuno che dica loro:”eravate VOI al potere,avevate VOI la possibilità e gli strumenti di portare il Paese in una certa direzione,avete deciso altro?bene,quindi VOI come singoli dato che non ne avete colpa siete IRRESPONSABILI?Quindi nessuno è responsabile di quello che è successo o per meglio dire lo siete come organismo collettivo anche se ancora nessuno ha pronunciato qualche ammissione ma singolarmente nessuno lo è?Nessuno ha tenuto conto delle variabili relative a quello che stavate per fare?E quindi come sentite di giustificare i vostri stipendi i vostri onori i vostri privilegi se poi siete SEMPRE irresponsabili?Avete un minimo di dignità che vi faccia assumere un briciolo di responsabilità e che altrettanto responsabilmente vi faccia impegnare 7 giorni su sette per cercare di rimediare ai disastri compiuti?”No,mi dispiace,troppo comodo.E’ per questo che faccio fatica a vedere prospettive serie di cambiamento se non cambiamo questo atteggiamento.Denunciare Tremonti e Berlusconi per false dichiarazioni,quando hanno detto ai quattro venti che la situazione italiana era buona,che eravamo messi meglio degli altri Paesi europei,che ormai si vedeva la fine della crisi non porterebbe comunque a niente.Almeno cerchiamo di non farcela più raccontare da loro e da altri falsi imbonitori,qualunque idea politica o presunta tale abbiano.
    Scusate i deliri e buon weekend a tutti!

  23. Mario Protagoras

    Il fondamento del pensiero liberale, all’interno della società, è la responsabilità individuale: civile, economica, penale, politica, sociale. Da qui discende la società e come essa è strutturata. Provate a vedere come funziona in Italia e vedrete che tasso di liberalismo abbiamo. Rassegnamoci. Cinquant’ anni di ideologia comunista e democristiana hanno condizionato pesantemente il modo di pensare delle persone. Anch’io ho un sogno. E so che resterà tale.

  24. Paolo Silvi

    Molto semplicemente….abbiamo la classe politica che ci meritiamo e che ha ridotto questo Paese in queste condizioni con il nostro diretto e/o indiretto contributo ! Triste, doloroso ma vero. Tutto qui

  25. TERZO STATO

    OK Bene la teoria, andiamo alla pratica.
    Riunione del 9 giugno con Zero Positivo, andiamoci tutti i lettori del blog. Ritroviamoci, cominciamo a vederci. La parola d’ordine è sempre la stessa ORGANIZZIAMOCI. Da qualche parte si deve cominciare.
    SFRUTTIAMO OGNI OCCASIONE D’INCONTRO, tutti a ROMA il 9 Giugno.
    Per combattere lo stato totalitario e ladro bisogna esistere, e per esistere bisogna incontrarsi e contarsi ed unire le voci per spedire un ruggito a quei milioni di clientes che difendono le “regole” dello stato che paga i loro privilegi con i nostri soldi.
    ORGANIZZIAMOCI
    NON C’E’ PACE SENZA GIUSTIZIA

  26. Vincenzo

    Talvolta mi ritorna alla mente Indro Montanelli, liberale vero seppur conservatore, che quando Berlusconi scese in campo ruppe il sodalizio ormai lunghissimo anche di amicizia che aveva con lui, criticandolo apertamente. Quanto avremmo fatto bene a dare retta a Montanelli, persona sapiente e liberale da sempre!
    Aveva compreso perfettamente cosa aveva fatto Berlusconi.
    B. aveva capito che gli italiani cercavano una ventata liberale dopo anni di cattocomunismo e vendette loro quel progetto, ma solo sulla carta, perché il vero suo intento era di farsi gli affari suoi. E così ha fatto per vent’anni, vent’anni nei quali gli scontri con la magistratura sono stati la scusa che ha portato per non governare, non essendone in grado.
    Certo, senza Berlusconi nel 94 avrebbe vinto la sinistra. Ma cosa pensate che avrebbe combinato la “gioiosa macchina da guerra” di Occhetto? Nulla di nulla, tanto scombinata era. Anzi avrebbe forse fatto aprire gli occhi a tanti elettori liberali di sinistra che invece poi si sono arroccati insieme a personaggi come Vendola, Di Pietro, Rosy Bindi e via discorrendo per puro anti-berlusconismo.
    E Montanelli in fondo aveva visto giusto anche lì; mandare al potere quella sinistra era il modo migliore per farla scomparire lasciando spazio ai liberali sia che essi fossero moderati o riformisti. Ma Montanelli non è stato ascoltato

  27. Andrea

    Serve una Rivoluzione Liberale, che in questo paese e’ storia e poca attualità. Ma chi può farla? Speriamo in una diffusa, ma cosciente, voglia di cambiamento che si trasformi in realtà. Ma i media la smettano di dare spazio ai soliti noti, ricerchino e diano spazio a nuovi volti e nuove idee.

  28. francesco miglino

    EGREGIO PRESIDENTE BARAK OBAMA,
    LE DONAZIONI DI MILIONI DI INTERNETTIANI AMERICANI, DI TUTTI I CETI SOCIALI, CHE CON EMPATIA FINANZIANO LA SUA CAMPAGNA ELETTORALE, L’ HANNO LIBERATA DALLA SUDDITANZA ALLE LOBBIES, ALLA FINANZA E ALLE BANCHE.
    LEI HA LA TITOLARITA’ DI IMPUGNARE LA COSTITUZIONE AMERICANA E LIBERARE IL SUO POPOLO DALL’ INSOPPORTABILE CARICO DEL PARASSITISMO FINANZIARIO CHE AFFLIGGE LA VITA E LA PACIFICA CONVIVENZA DELLE SOCIETA’
    IN OCCASIONE DELL’ ANNIVERSARIO DEL 4 GIUGNO 1963, ATTIVI L’ ORDINE ESECUTIVO 11110 FIRMATO DA KENNEDY E RESTITUISCA AGLI AMERICANI IL DONO PIU’ BELLO CHE POSSA AVERE UN POPOLO LIBERO PER PROGETTARE IL PROPRIO FUTURO: LA SOVRANITA’ MONETARIA.

    La stessa empatia che oggi milioni di uomini di buona volontà collegati in rete provano per Lei, Lincoln la provò per il Popolo Americano a cui ridonò in nome della costituzione la sovranità monetaria dicendo: “Abbiamo dato al popolo di questa repubblica la più grande benedizione che abbia mai ricevuto, una moneta propria per pagare i suoi debiti….”

    APPELLO AL POPOLO AMERICANO DI JOHN FITZGERALD KENNEDY
    La parola segretezza è ripugnante in una società aperta e libera e noi come popolo ci siamo opposti intrinsecamente e storicamente alle società segrete, ai giuramenti segreti e alle riunioni segrete. Siamo di fronte ad una cospirazione monolitica e spietata di livello mondiale basata soprattutto su mezzi segreti per espandere la sua sfera d’ influenza.. Sull’ infiltrazione anziché sull’ invasione, sulla sovversione anziché sulla scelta. E’ un sistema che ha reclutato ingenti risorse umane e materiali nella costruzione di una macchina affiatata, che combina operazioni militari, diplomatiche, di intelligence, economiche, scientifiche e politiche. Le Sue operazioni non vengono pubblicizzate ma tenute segrete. I suoi errori non vengono evidenziati ma vengono secretati, i suoi dissidenti non vengono apprezzati ma ridotti al silenzio. Nessuna spesa viene contestata, nessun segreto viene rivelato. Ecco perché il legislatore ateniese Solone decretò che evitare la conoscenza delle controversie fosse un crimine per il cittadino.
    Sto chiedendo il Vostro aiuto nel difficilissimo compito di informare e allertare il popolo americano. Convinto che con il Vostro aiuto l’ uomo diverrà ciò che è nato per essere: libero ed indipendente

  29. Stefano

    Sempre più parlare di Italia senza pensare ad Europa ed anche al mondo è poco significativo: l’Italia è – ancora – una tra le prime dieci economie al mondo ed in Italia vive ancora circa l’1% della popolazione mondiale.
    Basta guardare le proiezioni del 2020 o, peggio, del 2050 per rendersi conto di quanto, in un lasso di tempo ormai così breve, come la situazione cambierà e non solo per l’Italia, ma per tutta la vecchia Europa, anche se l’Italia continuerà a rappresentare nel continente una delle nazioni meno dinamiche.
    Nel pensare al futuro sarebbe opportuno pensare non a modelli o ideologie predefinite, ma all’uomo ed al suo futuro e quindi a cosa vorremmo come futuro per la nostra Società (intesa con le considerazioni di cui sopra).
    Mi sembra molto limitativo pensare al ns.futuro analizzando il solo confine dello stivale e le ideologie o le chiavi di interpretazione dello scorso millennio.

  30. Naka

    Perchè lasciare scrivere su questo blog gente come P. Monsurrò che di liberale non ha neanche la fantasia? Fa perdere tempo e porta discredito anche a O.Giannino che invece gode della mia ammirazione e che leggo sempre volentieri – (Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei)

  31. Angelo Castagno

    Come si fa a sostenere l’identità liberali=moderati? Non c’è nulla di più rivoluzionario al momento che il sostenere meno tasse, meno debito e meno stato. Ci si fà illusioni eccessive a voler interpretare in questo senso la volontà prevalente degli italiani. L’Italia è “anziana” ed è conservatrice. In primis le pensioni, per cui più tasse e più stato, altrochè.
    Paradossalmente il contributo determinante e che può superare anche le resistenze dell’Italia anziano può venir dai più giovani, quelli che pagano il conto. Ma tra i più giovani le posizioni stanno divenendo via via estremistiche. Altro che moderati!

  32. MARCO

    Credo che sia molto più complicato o se preferite semplice.
    Si parte dal riconoscere i propri “orrori”, chi ha avallato anche obtorto collo un partito populista lo ammette e si scusa, chi ha sostenuto i conti in ordine di un fiscalista e i suoi condoni si inghiotte tutti i rospetti POI parla. Si comincia dai tagli e dalla meritocrazia che tutti capiscono e a cui molti (forse i più) anelano, lotta senza quartiere a camarille e collusioni, marginalizzazione del camaleontismo. SE si trova il coraggio della passione e della coerenza che portano all’eccellenza dei comportamenti. si vince
    Ricordate i mafiosi sono i PRIMI e più grandi estimatori dei loro veri avversari “OMINI”, così si vince sui quaqqueraquà di cui son pieni i partiti, anche senza le arringhe di un masaniello cibernauta come Grillo

  33. Sulla rubrica “il dubbio”del Corriere della Sera del 1 giugno è apparso un articolo di Piero Ostellino che rappresenta magistralmente lo stato della democrazia nel nostro paese. E’ uno scritto da rintracciare e da non perdere perchè non è facile leggere un pensiero cosi chiaro e coraggioso sullo stato della giustizia italiana. Le stringenti domande rivolte al presidente Napolitano sono un atto d’accusa che non può rimanere senza risposta.”Il caso Fazio insegna che non è più tollerabile questa magistratura.” Il richiami rivolti a Napolitano per il suo comportamento sul governo Monti sono duri e colpiscono nel segno.”Con quale autorità politica e legittimità costituzionale Napolitano dice che il capo dello Stato deve essere una figura imparziale.Dopo il suo comportamento anomalo censura la proposta di revisione costituzionale in senso semi-presidenziale.” “Se questa magistratura è il cane da guardia della nostra democrazia c’è davvero da inquietarsi.” Parole sante!

  34. andrea

    @giovanni
    Sono anni che Ostellino dice quelle e tante altre sacrosante cose. Si legga Lo Stato canaglia che raccoglie articoli di molti anni, oppure vada nel sito del Corriere, nella sezione Cultura, Archivio storico e digiti Ostellino nello spazio Autore. Vedrà che trattato di liberalismo doc quotidiano le vien fuori.

  35. Roberto

    Restare sul piano della teoria, mette in difficoltà… E non perchè la teoria sia impalpabile, ma perchè l’oggetto (una politica liberale) è in se stesso ampio e rimanda a qualcosa che va oltre la politica. Ed ecco infatti che viene in evidenza (necessariamente) il rapporto tra politica e società, che poi è uno dei cardini del liberalismo e della sua dialettica con lo stato (che nell’epoca moderna si è risolto sempre più con il ‘politico’). Provo a lenciare una idea (che potrebbe preludere all’analisi di un metodo): indirizziamo le energie verso alcuni propositi concreti: una legge, una modifica dell’apparato pubblico-amministrativo, una qualche forma di aggregazione a rilevanza pubblica che incida giuridicamente, ecc. Si potrebbe lavorare pure per la redazione di una specie di ‘Manuale del buon amministratore’, in cui far risaltare i principi ed i criteri di una concreta ed efficace azione politico-amministrativa di stampo liberale… Che ve ne sembra?

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