13
Ott
2012

Il difficile equilibrismo dei ministri tecnici sull’asse del tempo

«È una situazione complessa, con una serie di tecnicalità che si ripresentano ogni volta si toccano le aliquote: il nuovo sistema di detrazioni partirà dal 1 gennaio 2013, dal punto di vista di cassa». Così ha risposto il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, alla domanda se le nuove disposizioni previste nella legge di stabilità possano considerarsi retroattive.  (Il Messaggero, 12 ottobre)

Cosa ha voluto dire  Grilli, ministro tecnico del governo tecnico, con questa affermazione dall’apparenza alquanto tecnica?

Come ormai i lettori di Chicago-blog sanno,  mentre la riduzione delle due aliquote Irpef che gravano sugli scaglioni più bassi di reddito diviene operativa dall’inizio del 2013, la notevole sforbiciata alla detrazioni fiscali si applicherà anche a ritroso, aumentando l’imposta sui redditi percepiti nel 2012. Tuttavia la maggiore imposta, riferita ai redditi del 2012, dovremo pagarla ‘solo’ nel 2013, in sede di dichiarazione fiscale sui redditi dell’anno prima. Da qui il riferimento al ‘punto di vista di cassa’ nella dichiarazione di Grilli.

Per le casse pubbliche, in sostanza, questo è un gettito del 2013 e anche per il contribuente sarà un esborso del 2013. Peccato che colpisca redditi passati sui quali contavamo che il prelievo fiscale applicabile fosse quello vigente e noto al primo gennaio dell’anno in cui li abbiamo percepiti.

Proviamo ora a portare alle estreme conseguenze l’esegesi di Grilli sulla tasse non retroattive per cassa (ma solo per competenza). Immaginiamo un governo tassaiolo (esercizio non difficile) che decida di aumentarci le tasse del 2010, 2009, 2008, 2007 e 2006. Lo decide oggi, nel 2012, e ce la fa pagare nel 2013. Anche in questo caso non potrebbero ovviamente risultare retroattive per cassa.

Per esserlo  infatti il fisco dovrebbe possedere la macchina del tempo dello scienziato del film ‘Ritorno al futuro’, tornare indietro agli anni indicati e prenderci i soldi direttamente dalle buste paga dell’epoca. Per nostra fortuna è una ‘Mission impossible’ anche nell’ipotesi che il governo assumesse Tom Cruise al posto di Attilio Befera. Non gli resterebbe quindi che farci pagare queste maggiori tasse con parecchio ritardo rispetto agli anni di riferimento e il ministro dell’Economia potrebbe ben dire  “il nuovo sistema di prelievo partirà dal 1 gennaio 2013 dal punto di vista di cassa”.

Continuiamo ora nel nostro esercizio interpretativo e immaginiamoci un clone del ministro Grilli al dicastero della giustizia. Il governo decide un inasprimento delle pene per certe tipologie di reato ma decide anche che le maggiori pene si applicano non solo ai reati di quella tipologia commessi da qui in avanti ma anche a tutti quelli compiuti in passato.

Siamo a questo punto in grado di anticiparvi la dichiarazione rilasciata al riguardo ai giornalisti dal ministro della Giustizia in missione a Tokio:

«È una situazione complessa, con una serie di tecnicalità che si ripresentano ogni volta si toccano le pene: il nuovo sistema penale partirà dal 1 gennaio 2013 e le maggiori pene saranno espiate da tale data».

Dal punto di vista di cassa, ovviamente.

 

42 Responses

  1. gianfranco

    speriamo almeno che non applichino anche il massimo di penale per il “ritardo” ed ovviamente gli interessi

  2. Lorenzo

    Retroattivo vuol dire che cambia una situazione pregressa in base alla quale sono state già prese decisioni ed altera gli effetti di queste decisioni. Le detrazioni in quanto incoraggiamento a determinate scelte, determinano spese aspettandosi un certo effetto. Cambiare le detrazioni rispetto a quanto in essere al momento della decisione è retroattivo. Fra l’altro, molte di queste decisioni sono pluriennali senza possibilità di uscire senza danni: quindi le baggianate del ministro, ammesso e non concesso che avessero un senso, avrebbero valore solo per spese annuali.

    Una volta le tasse si pagavano l’anno dopo aver percepito i redditi.
    Poi arrivò la “ritenuta d’acconto”, meccanismo medievale ancora in essere. Per tutti gli altri gli acconti IRPEF arrivano al 98%.
    In questo modo col giochino del “per cassa” lo stato si è mangiato, oltre al debito pubblico ufficiale, un anno di introiti fiscali senza dichiararlo e senza farlo comparire sulla pressione fiscale.

    Faccio anche notare che i 250 Euro di franchigia (= ) si applicano a quasi tutti. l’1% di IRPEF su 28.000 Euro sono al massimo 280 Euro. Se ne perdiamo quasi tutti 250, cosa resta per la “compensazione” con l’aumento IVA?

    Purtroppo il nostro è fiato sprecato. Non solo rubano sfacciatamente ma pretendono anche di averci fatto un regalo. Non sono dei tecnici, sono dei politici ladri anche loro ed oltre ad essere ladri ci pigliano pure per il c…
    Pare proprio che l’unico modo per tolgiere di mezzo quesete facce di m….da siano i forconi.
    Se mi capita a tiro uno di quelli gli faccio davvero male.

  3. Lorenzo

    P.S. Finchè rimangono al timone personaggi di tal fatta si va dritti al baratro, in fondo al declino. Se non si ferma il declino democraticamente e rapidamente, molti altri si faranno male oltre a quelli che già soffrono (disoccupati, giovani, …)

  4. Mike

    Il ministro Grilli è abile con le parole ma la sostanza non cambia, perché l’intervento sulle deduzioni – detrazioni comporta, sic et simpliciter, un’inasprimento della prelievo fiscale sui redditi 2012 in corso di formazione – quindi, una modifica bella e buona delle “regole del gioco” mentre questo si sta svolgendo. Una vera “porcheria all’italiana”, in barba allo Statuto del Contribuente, ormai ridotto a carta straccia. Siccome però il contribuente è anche elettore, ecco che i vari Bersani, Alfano, Casini, e compagnia cantante se ne sono accorti …… . Credo che ne vedremo delle belle nei prossimi giorni.

  5. TERZO STATO

    Fino a quando continuerete a farvi trattare come servi? Abbiamo ancora bisogno di prove? Di altri articoli o discussioni che denudano lo stato ladro e tiranno?
    BASTA elucubrazioni! Ogni giorno che passa, questi si mangiano un pezzo della tua vita!
    Parliamo di come organizzarci! Di iniziare la RIVOLUZIONE per ridare dignità e libertà a noi ed un futuro ai nostri figli.
    Se non avete il coraggio di parlare di rivolta, TROVATELO PER I VOSTRI FIGLI!!

  6. Alberto

    @TERZO STATO
    Dobbiamo organizzare rapidamente la rivolta del popolo dei produttori contro i parassiti. Dobbiamo però essere molto precisi quanto agli obiettivi da perseguire. Va detto chiaramente che la spesa pubblica va ridotta hic et nunc con pesanti interventi di diminuzione sugli stipendi dei dipendenti pubblici. Potranno essere previsti successivi aumenti delle retribuzioni pubbliche solo a seguito di comprovati incrementi di produttività ed efficienza.

  7. Stefano

    Appunto, non saremo mai (più) liberi cittadini e sovrani se non PRETENDIAMO che anche lo Stato rispetto le leggi.

    Per questo dovremmo proporre una rivolta al contrario, un movimento per la legalità e lo stato di diritto: uno sciopero bianco dell’IMU pagando solo quello che la legge 212/2000 prescrive e cioè solo sulla base delle aliquote 0,4% e 0,76%, senza la componente dell’addizionale comunale votata dai Comuni nel 2012 e quindi non applicabile – per lo Statuto del Contribuente – fino sl 2013.
    Una protesta che porti i 20 milioni di Italiani che a dicembre dovranno pagare il saldo dell’IMU a pagare meno e pagare ciò che è veramente giusto.

    Il Medioevo è finito, tecnici e politici lo devono capire: non accettiamo più di essere sudditi, siamo Cittadini sovrani.

    È necessario che tutti facciamo qualcosa, basta rassegnazione, lamentele o chinare la testa, dobbiamo agire in modo lecito, ma forte e chiaro.

  8. Non capisco per quale motivo qualcuno vuole il Monti-bis. In che cosa Monti ed il suoi “tecnici” sono migliori? Meglio, paradossalmente, un politico “ladro”, ma almeno perseguibile dalle leggi vigenti, di chi armeggiando con la legislazione, fa perdere la fiducia nelle istituzioni.

  9. Giorgio Andretta

    Sig. Stefano,
    lei scrive:”…. e pagare ciò che è veramente giusto…., quindi intende che l’IMU e tutte le altre tasse siano in qualche modo giustificate?
    Grazie per quanto riterrà rispondermi.

  10. Matteo

    Ma non si può chiedere un parere della corte europea su questa faccenda delle tasse applicate retroattivamente?

  11. fra

    Grilli difende la manovra. Secondo noi qui sul blog e molti altri economisti non smuove una mazza se non anzi peggiorare il quadro economico. Questo paese è una barzelletta e il default totale è la soluzione più meritata.

  12. Alberto

    Articolo giocato su paradosso, molto efficace, ma che rende conto dei seguenti fatti importanti:
    A) Anche i tecnici, anzi soprattutto, sono più ladri di polli che gente che applichi le regole e la professionalità;
    B) Se anche i tecnici non rispettano quelle regole che dovrebbero al contrario contribuire a creare e far rispettare nel nostro paese, per renderlo più appetibile all’ afflusso di investimenti dall’ estero, allora quel minimo di senso della loro presenza si esaurisce del tutto;
    C) Leggevo questo intervento molto amaro di Aldo P che descrive (mis)fatti esattamente in linea con quelli che ci troviamo oggi a commentare e sognavo di poter fare come lui, ma non posso fare per impedimenti di salute e per età avanzata e debbo sforzarmi per evitare la depressione, che fortunatamente per ora, tengo a freno con il Rock&Roll.

  13. ALESSIO DI MICHELE

    La prima spesa statale da tagliare è quella dei sussidi alla stampa: finchè i giornalisti saranno seduti a tavola coi politici (e noi a pagare il conto) non faranno quello che è il loro dovere: i cani da guardia sociali, che sbugiardano SuperMario, o, per essere speranzosi, raccontano con precisione i quesiti referendari del giugno 2011.

  14. Massimo74

    @Alberto

    Più che tagliare gli stipendi dei dipendenti pubblici (su cui sembra tra l’altro che la corte costituzionale non sia molto d’accordo), non sarebbe meglio ridurre la pianta organica degli stessi attraverso licenziamenti e privatizzazioni?

  15. Stefano

    Gent.sig.Andretta, sono convinto che l’esistenza di uno Stato sia indispensabile e che tale Stato debba essere finanziato/remunerato.
    Posso concordare con Lei che piano piano lo Stato minimo auspicabile e necessario si sia esteso fino a consumare più del 50% del PIL, ma questa è la situazione, se non iniziamo a metterci un freno con azioni concrete smettendo di fare discorsi sterili e pura filosofia sarà sempre peggio, un po’ peggio di ieri ed un po’ meno di domani …..
    Dobbiamo rompere questo schema iniziando da qualche parte, ad esempio da dove il potere è anche macroscopicamente in difetto.
    Se non invertiamo questo trend, non con nuove tasse o nuove leggi, ma impedendo, sulla base delle leggi esistenti, allo Stato di non ottenere nuove entrate ed obbligandolo a risparmiare sulle uscite, lo obbligheremo ad iniziare un circolo virtuoso.

    Non contate su un rapido collasso del sistema: Achille piè veloce non arriverà mai alla tartaruga, nessuno lo vuole in realtà: non è il collasso che serve alla finanza, è tenere sospesa quanto più possibile questa situazione che genera ricavi (1.400 euro di interessi all’anno che ciascuno di noi paga ai detentori del debito pubblico 🙁 ogni anno, neonati e ultracentenari compresi.

  16. Giorgio Andretta

    @Stefano
    dal momento che propongo un’alternativa, l’antropocrazia, posso criticare qualsiasi forma di stato, anche quelle demenziali come quello in cui viviamo, diversamente, tutti coloro che criticano sterilmente dovrebbero avere la compiacenza di zittirsi.
    Quando si spende per il funzionamento dell’organizzazione più del 50%, od una percentuale che si avvicina, di ciò che si incassa per l’oggetto dello statuto, un buon padre di famiglia concluderebbe che qualcosa non va, ma quelli che ci amministrano evidentemente non ricadono nella categoria citata.
    Sarà un piacere rileggerla.

  17. Alberto

    @Massimo74
    Intervenire sulla pianta organica con licenziamenti provocherebbe moti di piazza difficilmente controllabili e contenibili ed avrebbe comunque effetti positivi solo nel medio-lungo periodo. Viceversa, un provvedimento che prendesse atto della notevole minore produttività ed efficienza del comparto pubblico italiano rispetto a quello degli altri Paesi europei e riducesse le retribuzioni in modo generalizzato (e dunque non solo gli stipendi al di sopra di una certa soglia, come invece dispose il decreto del governo Berlusconi che ora è stato dichiarato incostituzionale), non si esporrebbe ad importanti censure di costituzionalità ed avrebbe il pregio di comportare un’immediata diminuzione del fabbisogno da compensare con una diminuzione del carico fiscale su persone e imprese.

  18. Marco Tizzi

    @Alberto
    Purtroppo Alberto la consulta non ha tirato in mezzo l’art. 3 perchè erano stati tagliati solo gli stipendi alti, bensì perché non erano stati tagliati gli stipendi PRIVATI come i pubblici.
    Non è dato a sapere perché le uscite debbano essere equiparate alle entrate, ma la sentenza è molto più pesante di quello che si crede: non è possibile tagliare gli stipendi pubblici senza tagliare anche quelli privati.

    E’ un enorme limite alla possibilità di fare politica economica.
    Un governo serio, con qualcuno che capisse qualcosa di economia anche per sbaglio, avrebbe subito messo in campo una riforma costituzionale: se si pensa che l’inutilissimo “pareggio di bilancio” è stato messo in costituzione in 48 ore, si capisce che è solo una questione di volontà.

  19. Claudio Di Croce

    Si continua a parlare di ” tecnici ” come se fosse un termine positivo: quelli che sono al governo sono dei burocrati ladri , sfacciati, presuntuosi , pronti a aumentare il furto fiscale per garantire e aumentare i privilegi della casta politico/burocratica/giudiziaria a cui appartengono . Io non capisco come facciano i loro sostenitori , compresi quelli di questo blog , a non rendersi conto di questa elementare verità.

  20. Alberto

    Fosse solo quello, sarebbe quasi normale; il fatto che mi sembra più grave, rispetto a ciò che fin’ ora sono stati capaci di perpetrare, è che le lobbies e le relative situazioni di privilegio nell’ economia reale e produttiva, si sono macroscopicamente amplificate a danno del sistema delle imprese piccole e medie che formavano la struttura di sostegno del nostro paese. Mi riferisco soprattutto a fisco e mercato del lavoro. Avete sentito stamani il liberista Della Vedova, che vuole ancora, insieme all’ altro grande liberista Casini, perpetuare, fino a che morte non li separi, e non mi permetto di sperare per chi arrivi prima, l’ esperienza tecnico-professorale. @Claudio Di Croce

  21. Massimo74

    @Alberto

    Non vedo il problema.Se ci sono rivolte di piazza, le si placa mandando l’esercito.
    In inghilterra hanno tagliato 700.000 dipendenti pubblici e non sono arrivati alla guerra civile.Cmq, per me andrebbe ben anche il taglio delle retribuzioni degli statali, benchè si tratti di un provvedimento molto meno efficace che non risolve i problema strutturali dell’inefficenza e mancata produttività della pubblica amministrazione.

  22. Massimo74

    @Marco Tizzi

    Secondo me la prima riforma costituzionale da approvare dovrebbe essere l’abolizione della corte costituzionale.La decisione sulla costituzionalità o meno delle leggi dovrebbe essere lasciata esclusivamente in capo al presidente della repubblica.Per quanto non abbia alcuna ammirazione per Napolitano, sono sicuro che non avrebbe avuto il coraggio di dichiarare incostituzionali i tagli alle retribuzioni dei dirigenti e magistrati come invece è stato fatto dai giudici della corte costituzionale.

  23. Marco Tizzi

    @Massimo74
    Guarda, Massimo, a me al solo pensiero di gente che debba decidere la costituzionalità o meno delle leggi mi viene il mal di testa.
    La costituzione, se proprio deve esserci, dovrebbe stabilire altre cose: tetti alla tassazione e al numero di leggi, ordinamento dello Stato, cose davvero di base.
    E dovrebbe essere compresa, come tutte le leggi, anche da un bambino di 7 anni, quindi la “consulta” potrebbe benissimo essere composta da cittadini estratti a sorte.

    Ma ormai il sistema è talmente uno schifo che non c’è più nemmeno il minimo ingranaggio, anche quelli che fossero volenterosi, che possa funzionare: serve un reset o un fazzoletto di terra da cui partire da zero.
    Per questo l’autodeterminazione dei popoli potrebbe funzionare: eprché partendo da zero potresti non ricomettere gli stessi errori.

  24. Massimo74

    @Marco Tizzi

    Sono d’accordo.Mi risulta che il il movimento libertario di Facco sia l’unico movimento politico ad oggi che propone di introdurre il diritto costituzionale all’autodeterminazione dei popoli.Penso proprio che dopo 20 anni mi toccherà fare di nuovo lo sforzo di recarmi al seggio elettorale…

  25. Marco Tizzi

    @Massimo74
    Io negli ultimi 19 l’ho fatto 2 volte. Credo siano passati più di 15 anni.
    Entrambe le volte la croce era per i radicali. Quando sentii per la prima volta parlare Daniele Capezzone mi pentii e finì la mia carriera di votante.
    Anch’io questa volta andrò. E sicuramente il movimento di Facco è il più interessante.
    Deciderò all’ultimo minuto se sarà per loro, con la certezza di non finire nemmeno nei riassunti degli spogli, oppure se contribuire a far saltare il banco votando M5S.
    Nel frattempo, chissà, magari si capisce cosa vogliono fare quelli di FiD: io al momento non ci ho capito nulla.
    Oggi in un’intervista riportata sul loro sito OG dichiara che pensare a un Monti-bis è “fantapolitica”.
    MAH!!!!

  26. Massimo74

    @Marco Tizzi

    A proposito del M5S, tu sai se per caso il loro programma prevede la modifica dell’art. 75 della costituzione per consentire in italia (come succede da sempre in svizzera) la possibilità di indire referendum abrogativi sulle leggi fiscali?Ho provato a chiedere a diversi simpatizzanti del movimento ma nessuno mi ha dato alcuna risposta in merito.Cmq su capezzone hai perfettamente ragione, si tratta di un personaggio da voltastomaco.Prova a chidere a Leonardo Facco che ha avuto il (dis)piacere di conoscerlo, cosa ne pensa del soggetto in questione.

  27. Marco Tizzi

    @Massimo74
    Ringraziando il cielo non ho mai avuto il (dis)piacere di conoscerlo, m’è bastato sentirlo un paio di volte per radio per cancellare i radicali dalla mia vita.
    Non che sia mai stato un militante, ma li ho sempre considerati il meno peggio. Capezzone è un po’ il loro Scilipoti.

    La questione referendum non è chiarissima nel programma del M5S, che recita così:
    “Referendum sia abrogativi che propositivi senza quorum”

    Però vari post in merito sul blog di Beppe Grillo hanno sempre dichiarato “come succede in Svizzera”, quindi direi di sì.
    Solo che anche se votasimo l’abrogazione di 10 leggi alla settimana prima di raggiungere un limite accettabile io e te facciamo già parte della schiera degli ultracentenari…

  28. Giorgio Andretta

    @Marco Tizzi

    @Massimo74
    ma che consapevolezza custodite? Roba da matti, mi è chiaro perchè non usa Skype, Marco, dovrebbe guardarmi negli occhi.
    Chi si reca a votare ha le mani sporche di sangue, non importa per chi si vota perchè non insiste diversità tra chi ruba e chi tiene il sacco, sempre complici sono.

  29. Giorgio Andretta

    Ma che consapevolezza custodite, egr.i Marco Tizzi e Massimo74?
    Roba da matti!
    Adesso mi è apparso lampante perchè non usa Skype con il sottoscritto, Marco, dovrebbe guardarmi negli occhi.
    Chi si reca a votare ha le mani sporche di sangue, non importa per chi si vota perchè non insiste diversità tra chi ruba e chi tiene il sacco, sempre complici sono.
    Od è convinto che il palo della banda dell’Ortica sia innocente?

  30. Giorgio Andretta

    @Massimo74
    quelli che lei ha votato nel 1992 sono andati in IRAQ, e non solo, ad intingere le vostre mani nel sangue.
    Se nutre la compiacenza di consultare direttamente i programmi del M5S e di Leonardo Facco anzichè chiedere ai rispetti simpatizzanti, evincerà che si tratta dei libri dei sogni.
    Cosa significa enunciare se non partecipi sull’agito?

  31. Marco Tizzi

    @Giorgio Andretta
    Caro Giorgio,

    capita, purtroppo sempre più raramente, che la mattina lavori e che quindi non possa rispondere! Se mi si offende non va mica bene, solo le donzelle mi si possono offendere se non posso rispondere 🙂

    Curioso che lei accusi due persone che in vent’anni hanno votato tre volte in tutto di collaborazionismo col potere quando discutono pacificamente tra di loro se sia il caso di votare due formazioni che possono avere tutti i difetti del mondo, ma di certo le mani in pasta non le hanno mai messe.
    Le ribadisco le mie idee: il M5S può essere un voto tattico, per far saltare il banco e defaultare, mentre il movimento libertario è un voto strategico, per quel che mi riguarda, perché di certo il buon Facco ha idee molto simili alle mie, che mi piacerebbe cominciassero a prendere piede.

  32. Giorgio Andretta

    Ho fatto una semplice constatazione, egr. Marco Tizzi, non era mia intenzione offenderla, se ha interpretato le mie parole in tale accezione le chiedo venia.
    Non solo il M5S o il sig. Facco ma ogni formazione politica ha l’obbligo di schierarsi se a favore o contro dell’insitenza delle basi militari Yankee presenti nel nostro territorio, continua fonte di violenze, sterminii, soprusi, vessazioni oltre che trabocchevoli di “democrazia” fin da farci soffocare. Mi sono rivolto a lei ed al sig. Massimo74 in quest’occasione, ma non ne ho perso una, nei miei precedenti commenti, d’indirizzarla di volta in volta al “malcapitato”.
    L’ingenuità regna sovrana su tutti i proponenti perchè sono convinti di “fare i conti senza l’oste”(leggi USA) nel caso delle basi militari, ma in ogni altra scelta abbiamo sempre una spada di Damocle che pende sulla nostra testa o le risulta diversamente?
    Le varie stragi o gli assassinii mirati non sono serviti a nulla?
    Dovrei concludere di si dal momento che festeggiamo ancora la LIBERAZIONE con l’orgoglioso rigonfiamento del petto da parte dei cosi detti partigiani
    Sarà un piacere rileggerla.

  33. Marco Tizzi

    @Giorgio Andretta
    Non mi sono offeso, mi spiace solo non aver potuto risponderle direttamente.
    Washington mi fa molta meno paura di Berlino, posto che per uno che si pone come obiettivo il microgoverno, anche come estensione territoriale, l’ingerenza dei grandi, grossi e cattivi è sempre negativa.
    Per come sta girando il mondo credo che le basi USA in Italia siano sempre meno strategiche per il Governo americano, anche perché l’interventismo degli sceriffi mondiali ha sempre meno adepti in patria.
    Ma forse m’illudo.
    Il M5S non ha praticamente un programma di politica estera (ma chi l’ha mai avuto?), però non è quello il punto: se lo voterò (non è assolutamente certo) sarà per far saltare in aria il banco. E’ un voto, dal mio punto di vista, distruttivo: non vedo nessuna luce in fondo al tunnel e se mai la vedessi sarei fortemente convinto che sia un treno.
    Il sistema è rotto, serve un reset. E penso che non andrae a votare non serva a nulla per raggiungere questo scopo: alle ultime politiche i non-votanti, come me, sono stati il maggior partito d’Italia. Qualcuno se n’è accorto?

  34. Giorgio Andretta

    @Marco Tizzi
    rispetto le sue preferenze non coincidono con le mie perchè siamo figli di diverse esperienze.
    A mio modo di vedere gli uni e gli altri non sono degni di scacciare la polvere dai calzari dell’individuo italiano, noti bene che ho usato il singolare e non il plurale.
    Tutto il mondo dovrebbe zittirsi quando nell’aere si ode un bisbigliò italiano.

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