Il comitato economico del PdL
Siamo seri. La soluzione varata questa sera ad Arcore è una pezza a colori. La presidenza a Tremonti del comitato economico del PdL, formato dai tre coordinatori del partito e dai capigruppo a Camera e Senato formalizza che il ministro deve coordinarsi con chi lo critica, e che Berlusconi – come prescrive la Costituzione – è sovraordinato. La mia personalissima opinione è che Tremonti abbia comunque formalizzato da parte sua una distinzione politica molto forte, da Berlusconi e dall’attuale PdL. In vista del futuro, che si preannuncia travagliato. E chi vivrà vedrà, in che cosa possa consistere. Non lo sa di preciso nessuno dei protagonisti. Neanche Tremonti. Né Silvio. Ma la distinzione politica è stata segnata. Il comitato serve solo a tirare avanti in qualche modo. Voglio vedere come, appena si comincia a votare sugli emendamenti alla finanziaria.
Il Trem (prima o poi) passerà alla Lega, dove lo accoglieremo a braccia aperte.- Non ne può più dei vari Fini, Bocchino, Fitto, Prestigiacomo, Baldassarri & Co., che un giorno sì e l’altro pure si “impancano” a criticare ed a dare giudizi sul suo operato.- E poi nel PDL (ritirato il Berlusca per ovvi motivi…anagrafici) chi comanderà? Me lo vedo proprio il Trem che dice signorsì a Fini….
Tremonti non passerà mai alla Lega, perchè diventare, nel migliore dei casi il numero 2 di un partito che ha l’8% dei voti se c’è la possibilità per quanto remota di diventare il numero uno di un partito con il 37% ?
Io continuo a pensare che il problema principale, sul piano politico, sia Fini e il suo futuro. Le fibrillazioni nascono tutte da li. Fini non può neanche immaginare un suo futuro politico se non pensando anche ad una disaggregazione delle attuali alleanze e della coalizione. Con l’esistenza della lega, per di più di quelle proporzioni, un futuro da leader G.Fini non può neanche immaginarselo: Dead Man Walking. In questa prospettiva Tremonti diventa un “nemico” da eliminare o da ridimensionare. Ed è iniziato il balletto, in stretta alleanza con chi ha sempre manifestato una “storica” inimicizia (i “duri e puri”), quelli che elaborano “finanziarie” alternative sui giornali online. Condivido con te, e già oggi arrivano i primi segnali, che più di qualcuno ci potrebbe pensare a provarci ad impallinarlo in parlamento. Dove andremo a finire, come dice Cossiga ancora non siamo in grado di profetizzarlo 🙂 ma che Tremonti abbia fatto capire chiaramente dove oggi sta sembra abbastanza chiaro (imho).
Io non sono un economista ma che ne pensate di questo: che si potessero scaricare nella dichiarazione dei redditi una percentuale (10, 15, 20%) di tutte le spese che si fanno (cibo, abiti, ecc ecc). Uno quando acquista, come si fa già in farmacia, si fa mettere il codice fiscale nello scontrino e alla fine dell’anno, la percentuale stabilita della quantità totale viene dedotta dall’imponibile nella dichiarazione dei redditi. In questo modo, tutti chiederebbero scontrini e fatture perché si scaricano e verrebbero fuori un sacco di soldi evasi finora e molto sommerso. Due piccioni con una fava…