11
Ott
2011

Il caso Arenaways: che figuraccia Trenitalia

Arenaways è una società privata nata nel 2006 con l’intento di offrire ai passeggeri un servizio ferroviario alternativo a quello del monopolista nazionale. La tratta interessata riguardava quella tra Torino e Milano, a cui si è in seguito aggiunta una seconda linea Torino-Livorno con fermate alle Cinque Terre. Dal primo agosto 2011, dopo nemmeno un anno di attività, è stato nominato il curatore fallimentare. Questo significa che la liberalizzazione del servizio ferroviario è fallita? No.

E’ sulla Torino-Milano, però, che si è giocato il destino della società. Il problema, come molti ricorderanno, riguarda piuttosto la forte limitazione imposta dall’Ufficio per la Regolazione dei Servizi Ferroviari (URSF) che impediva ad Arenaways di effettuare fermate intermedie tra le due città. La motivazione addotta era:  «Lo svolgimento del servizio di trasporto passeggeri richiesto da Arenaways ha carattere “regionale” e compromette l’equilibrio economico del contratto di servizio pubblico in termini di redditività dell’impresa ferroviaria Trenitalia, titolare dei contratti con le Regioni Piemonte e Lombardia». In altre parole, veniva proibito alla società privata di fare concorrenza al monopolista pubblico perché quest’ultimo non sarebbe stato in grado di reggere la competizione. Ciò è reso possibile dalla legge 99/2009, che sancisce l’assurdo principio per cui i concorrenti non devono fare troppa concorrenza al monopolista. Come se ciò non bastasse, Trenitalia ha anche aumentato l’offerta di corse nelle tratte interessate: una strategia che, secondo l’Antitrust, potrebbe essere stata finalizzata a ostacolare ulteriormente l’ingresso della società. Di fronte a simili ostacoli, a nulla servono i servizi aggiuntivi con cui Arenaways cerca di differenziare il servizio: possibilità di fare biglietti direttamente sul treno senza sovrapprezzi, di portare il cane a bordo o di usufruire del servizio di posta a bordo. Questi, infatti, possono servire a differenziare l’offerta del servizio, quando però non esistono restrizioni per alcuni competitors.

Oltre a questo comportamento palesemente anti-competitivo, lo sviluppo del settore ferroviario è ulteriormente ostacolato dall’articolo 8 della manovra correttiva di Ferragosto, che obbliga tutti gli operatori privati ad estendere ai loro dipendenti il contratto di Ferrovie dello Stato, ostacolando anche la libertà contrattuale.

Proprio oggi il governo annuncia tagli del 70% al trasporto pubblico locale: si rischia quindi di rimanere senza un servizio decente di trasporto. Se invece lo Stato avesse avuto il coraggio di sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla liberalizzazione del sevizio ferroviario (e del trasporto pubblico locale), garantendo un’effettiva competizione, ora che i contributi pubblici devono per necessità essere ridotti, i cittadini avrebbero un servizio alternativo efficiente, competitivo e flessibile. Infatti, come scriveva Ugo Arrigo sulle pagine di questo blog  e nell’Indice delle Liberalizzazioni 2011, la privatizzazione e la liberalizzazione dei servizi ferroviari e, in generale, del trasporto collettivo potrebbe consentire di rivitalizzare la domanda di un settore ormai considerato maturo: in Gran Bretagna, con l’apertura del mercato la domanda è raddoppiata dalla metà degli anni ’90, un aumento quasi triplo rispetto agli altri paesi europei.

Cosa ha ottenuto invece l’Italia nell’ostacolare la concorrenza?

  1. Ha ulteriormente perso di credibilità e trasparenza
  2. Ha mostrato la sua mancanza di capacità di innovazione
  3. Ha reso palese di essere consapevole offrire un servizio ferroviario non competitivo
  4. Non ha sfruttato l’occasione per ottenere del denaro per ridurre il deficit pubblico

Risultato finale: domanda stagnante, servizio inefficiente, mancanza di flessibilità e sempre meno soldi nelle casse dello stato e nelle tasche dei cittadini.

You may also like

I trecentomila torti dell’ingegner Moretti
Ferrovie piemontesi: non chiamatela concorrenza
Treni e rinnovabili: IBL sfida Legambiente
Carpe diem, Sicilia! o come imparai a preoccuparmi e a odiare Trenitalia

17 Responses

  1. andrea dolci

    Non so perché ma ho l’impressione che a Moretti della credibilità, della capacità di fare innovazione, della competitività e della buona gestione del denaro publico freghi ben poco.
    Ovviamente frega anche di meno a quelli che lo hanno messo in quella posizione.

  2. Arturo Castellani

    Nel nostro Paese le liberalizzazioni saranno fattibili solamente quando questa classe politica andrà a casa.
    Moretti è un perosnaggio senza scrupoli frutto dei soggetti suddetti.
    Che peccato, che delusione e che danno sono questa gente per la collettività.

  3. carlo grezio

    ohibò : legge 99 del 2009… ma allora non l’hanno fatta i soliti comunisti !
    che siano stati i bagonghi della lega e del pdl ?
    doppio ohibò : art 8 della manovra di ferragosto…il compagno tremonti colpisce ancora…
    ma i migliori di tutti sono i liberisti alle vongole che li hanno eletti e rieletti.
    complimenti e auguri.

  4. Carlo Vigiani

    Aggiungo all’articolo: Arenaways avrebbe aggiunto al servizio standard Torino-Milano quello inedito per Trenitalia composto dall’anello Torino-Milano-Pavia-Alessandria-Torino mettendo finalmente in comunicazione e in un’unica soluzione città capoluogo come Novara, Vercelli, Pavia, Alessandria supplendo alle inefficienti alternative del gestore pubblico.
    Concludo ribadendo quanto scritto da un altro lettore in un commento precedente: l’assurda legge che ha impedito ad Arenaways di operare con profitto è frutto della manovra agostana dei finti-liberali Tremonto-Berlusconi. In questo senso credo abbiano agito più da ragionieri (salvare i conti di Trenitalia e quindi del Tesoro) piuttosto che da economisti. Sfortunatamente le aziende e gli stati per crescere hanno bisogno di economisti e non di ragionieri

  5. Lucio

    Una vicenda emblematica in uno stato che gioca ad apparire liberale, mentre ama il feudalesimo più arcaico.
    Matureremo mai? Chissà.

  6. Mi dispiace per Arenaways! Molto di più per i pendolari che usufruivano dei suoi servizi. Trenitalia continua IMPERTERRITA a ritenersi monopolista, e a fare i suoi interessi sulle spalle dei viaggiatori. Se si frequenta una stazione dove transitano treni esteri, possiamo notare che le carrozze ferroviarie straniere sono sempre pulite. Trenitalia manda all’estero sue carrozze, a volte, coperte di graffiti. Sulla rete italiana, lo fa maggiormente! Stranamente i nostri “Writers” non colpiscono vetture Eurostar e simili! Perche? Poi, rendere la prenotazione obbligatoria, su treni interregionali non equivale ad un miglioramento ma ad un peggioramento, obbligando i CLIENTI a viaggiare dove vogliono loro….

  7. Abito a Torino, la probabilità di recarmi saltuariamente a Milano è alta, uno dei luoghi d’Italia che amo di più sono le Cinqueterre. Immaginarsi cosa penso.
    Comunque proporrei all’ IBL o a liberirsti combattivi ma non ideologici, di mettere in vendita t-shirt, cappellini, spille, cravatte ed altri gadget con il logo di Arenaways. Piccolo segno di protesta.

  8. arturo castellani

    E’ triste vedere le ferrovie affondate dal proprio AD, un pirata senza scrupoli comandato dalla classe politica di turno, ivi compresa quella piemontese, di smantellare il sistema ferroviario e disarcionare gli avversari sensa esclusione di colpi.
    Ma sono viducioso un giorno la Verita si farà starda.
    Fede dunque e teniamone conto alle prossime cosultazioni elettorali.

  9. Alberto2

    Tutto ovviamente condivisibile.

    Sarei comunque curioso di sapere la percentuale di riempimento dei treni torino-milano.
    Non so perchè ma sono convinto che tanti che strillano e si lamentano di trenitalia quando hanno poi avuto la possibilità REALE di scegliere un’altro operatore, non lo hanno fatto.

  10. è inutile girarci intorno, questo governo passerà alla storia come uno dei peggiori sotto i punti di vista, ma soprattutto come liberticida. E nei fatti è risultato essere più a sinistra della sinistra stessa, con l’aggravante di dire di essere anticomunista…. e giorno che passa ci stanno precipitando in un abisso da cui risalire

  11. Annamaria Sparagi

    Politici di bassa levatura al servizio di uno pseudo-imprenditore senza scruopoli. Questo è il risultato.

  12. gaetano criscenti

    aspiranti stregoni?
    dilettanti allo sbaraglio?
    nooooooooooo!
    sono solo dei furbi socialisti, anzi socialaffaristi che hanno nel proprio DNA lo spreco che la mano pubblica consente, e, nella natura del loro capo, l’essere dei monopolisti di stato o naturali.
    Non sanno neanche cosa siano le liberalizzazioni!
    Finchè non ci libereremo di questi eredi di De Michelis, sarà impossibile avere una società normalmente europea.
    E dire che i baffi ed i denti del lupo si vedono benissimo dietro la maschera da nonnina di cappucetto rosso . . .

  13. @arturo castellani
    Non dimentico cosa fece Cimoli alle FS! Ora lo smembramento delle rete ferroviaria italiana procede sotto Moretti. Intanto, i Francesi viaggiano sul TGV da oltre VENTI anni, mentre i nostri tempi di percorrenza, sulla Udine-Milano, non sono molto cambiati rispetto a quando i vagoni erano trainati da locomotive a vapore…

  14. alberto peruzzo

    Non sono un esperto di trasporti ma la mia paura è che la liberalizzazione porti tutti i concorrenti a concentrarsi sulle poche tratte densamente frequentate. Di conseguenza le altre tratte rimarrebbero servite solo da Trenitalia che sarebbe costretta a trascurarle e magari aumentere i prezzi per reggere laconcorrenza che invece si concentrerebbe solo sulle tratte redditizie. La vedo dura per gli utenti sia con la liberalizzazione sia senza(visto che ora le cose non funzionano granchè)

  15. Stefano

    @Alberto2
    La percentuale di riempimento ha poco significato, visto che gli orari del servizio Torino-Milano di Arenaways non sono stati scelti dalla società stessa ma tra quelli messi a disposizione da RFI. Se devo essere a Milano per le 8 ho poca scelta… e se invece devo andare da Milano verso Torino? Nessuna scelta.

    Il progetto di Arenaways era poi molto più articolato che non il semplice servizio Torino-Milano: l’itinerario circolare Torino – Santhià – Vercelli – Novara – Rho – Milano – Pavia – Voghera – Alessandria – Asti – Torino (sia nel senso indicato che in quello opposto). Provate a fare lo stesso percorso con Trenitalia… con tutti i cambi di treno senza coincidenze! Da notare che l’itinerario completo non è mai stato concesso a Arenaways.

    Secondo me per Trenitalia oggi esiste solo l’AV, gli altri treni sono visti come utili per raggiungere un punto a cui accedere all’Alta Velocità. Il servizio regionale interessa poco, ma T.I. non lo vuole cedere perché, a mio parere, teme che altri concorrenti possano subentrare in questo settore e fare meglio. Le Ferrovie Nord Milano sono in passivo? Eppure gestiscono solo traffico regionale. Persino una ferrovia locale come la “Vigezzina” Domodossola – Locarno riesce a fare meglio.
    Infine lasciatemi dire che il caso Arenaways (a cui vanno i miei auguri di “pronta guarigione”) ricorda per molti aspetti quello avvenuto in campo televisivo per l’emittente Europa 7.

  16. paolo

    Oltre a sottoscrivere molti dei commenti già scritti in precedenza compresi quelli poco lusinghieri all’ AD di Trenitalia,la cosa che più mi sorprende è lo scarso (direi nullo) vigore con il quale le varie associazioni dei consumatori si siano mosse a difesa di questa compagnia e di quest servizi.
    Eppure Arenaways dava un servizio aggiuntivo ( seppur azzoppato) ai consumatori
    creava un’ alternativa, permetteva una scelta.
    Come mai tanta poca attenzione da parte delle associazioni dei consumatori, se non si muovono su vicende così importanti a cosa servono ?

  17. ENRICO

    ma la volete capire che in questo paese le parole cosi’ come gli sfoghi da bar non servono? Tutti protestano e niente cambia!! E’ sempre stato cosi’. Pensate allo spreco di locomotive E 491/492 per la Sardegna e lo spreco di una elettrificazione iniziata e poi smantellata, solo questo meriterebbe una rivoluzione. La politica in Italia e’ la cosa piu’ schifosa che ci possa essere, la mentalita’ dell’italiano e’ ancora peggio, dove pensate che si possa andare? Dulcis in fundo, Sgarbi che dice che i graffittari sono artisti, ci manca solo che si dica che lo sono anche quelli che devastano i treni!!!! Tutti dicono che ci vuole il legno e difatti le legnate le prendiamo noi popolino.

Leave a Reply