1
Giu
2011
Il buco nell’acqua / 18
Massimo D’Antoni, su LeftWing, invita a votare sì al primo quesito e no al secondo. Sono d’accordo a metà, ma vale la pena leggere perché si tratta di un suggerimento ponderato.
Massimo D’Antoni, su LeftWing, invita a votare sì al primo quesito e no al secondo. Sono d’accordo a metà, ma vale la pena leggere perché si tratta di un suggerimento ponderato.
Non mi è chiara una cosa: queste affermazioni:
“Non è peraltro difficile prevedere che, nel caso di una vittoria dei sì e quindi della necessità di finanziare gli investimenti tramite bilancio pubblico, i vincoli all’indebitamento degli enti locali e la necessità di dare priorità ad altre voci di spesa (l’assistenza, la sanità, l’istruzione) determinerebbero il rinvio degli investimenti nel settore idrico a un futuro indefinito. Un sì al referendum rischierebbe dunque di andare ben oltre l’intento di rendere l’acqua un investimento non profittevole per i privati, ottenendo l’effetto indesiderato di bloccare ogni realistica prospettiva di ammodernamento della rete.”
Non sono in contrasto con questa?!?
“e dovrebbe votare no al secondo referendum anche chi, avendo a cuore la tutela della risorsa idrica, ritiene che la responsabilità di programmare e realizzare gli investimenti debba essere lasciata a un soggetto pubblico.”
Tra l’altro perchè mai dovrebbe essere lasciata a un soggetto che assai raramente ha dimostrato capacità in questo tipo di programmazioni?
Ringrazio chi vorrà rispondermi
Cordialità