Il bonus è un malus—di Gemma Mantovani
Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Gemma Mantovani.
I 550mila italiani che compiono diciotto anni potranno usufruire di una carta, un bonus di 500 euro per poter partecipare a iniziative culturali, come i professori.
L’ironia sulla politica dei bonus è ormai diventata uno sport nazionale, e va benissimo, ma sarebbe bene passare dalla satira comica ma un po’ ambigua alla Petrolini agli strali diretti e in toni gravi, perché la questione è serissima. Un antico adagio delle mie zone recita “piuttosto che niente è meglio piuttosto”, e questo motto popolare insieme ad uno dei più grandi filosofi italiani, Massimo Catalano, hanno sicuramente ispirato la politica economica del premier: è meglio un bonus cultura di 500 € a Natale o nessun bonus per tutto l’anno? A 18 anni con il bonus avrei fatto certamente un pieno di concerti. Ma amici meno frivoli di me a 18 anni lavoravano nei ristoranti per poi aprire il loro ristorante, imparavano i mestieri, di elettricista o estetista o liutaio, per poi aprire le loro botteghe: 1000 di lire li avrebbero voluti sì, certo, come primo mattone della loro futura attività.
Domandiamoci come mai, infatti, il governo inglese sostiene, invece, i progetti imprenditoriali dei 18enni: basta andare nel sito Start Up Loans – GOV.UK. Start Up Loans è un progetto dal governo britannico che finanzia e fa da guida ai giovani imprenditori. Andate invece sul sito di Invitalia. Guardate cosa viene stanziato per la giovane imprenditoria italiana tra i 18 e i 35 anni: lo stanziamento del Governo è di 50 milioni di euro (è possibile presentare la domanda dal 13 gennaio 2016). Con il bonus cultura, se abbiamo fatto bene i conti, verranno complessivamente erogati 275 milioni di €. Sembra che questo Governo ritenga i 18enni buoni solo per un po’ di aiuti di Stato al tempo libero, la card potrà infatti essere usata per acquistare libri, biglietti per musei e concerti. Molto seriamente: quanti studenti possono dichiarare di non essere stati a Paestum perché non avevano i soldi? Sapete quanto costa entrare a Paestum, visita al sito archeologico + museo? Prezzo pieno € 7 e la metà, cioè € 3,50 per tutti gli studenti di tutta la Ue dai 18 ai 25 anni oltre che per gli insegnanti. Scusate, ma di cosa stiamo parlando? Il degrado della cultura in Italia è dovuto al fatto che le dannate politiche dei “beni comuni, tutto gratis” hanno inculcato nei cittadini l’idea che la cultura non vale niente proprio perché non costa niente! La logica dei 500 euro a tutti i 18enni è la solita perdente logica dell’egualitarismo d’accatto, dello spirito primitivo della società del dono.
Perché, diversamente, se decido di dare 50.000 euro e scegliere 5.500 18enni per finanziare progetti imprenditoriali anche di imprenditoria in campo culturale allora è troppo sforzo, troppo lavoro e poi mi tocca ammettere che la macchina dello Stato è sgangherata e i soldi li può dare solo a pioggia: individuare le capacità e premiare il merito, stiamo scherzando, no grazie!
Il messaggio del bonus cultura è talmente disastroso, vecchio assistenzialista, non meritocratico e direi poco colto e assai grezzo che è veramente il miglior manifesto della visione illiberale della società di chi lo propone. E allora ecco: peggio un bonus oggi di niente domani.
Non siamo pessimisti: con € 500 tu DICIOTTENNE CON IL CERTIFICATO ELETTORALE ANCORA FRESCO DI STAMPA, non dovresti votare per Grillo, è difficile da capire ? Ed è un ottimo investimento per tutta l’ Italia, altro che imprenditoria giovanile ! Però se ne ricorderanno al momento delle elezioni ? Opino.
Ah Gemma come ha ragione…
Ah come ha ragione…
Non è l’idea in sé che è sbagliata, ma l’assenza di una strategia di medio e lungo termine, oltre al fatto che si tratta di elargizioni che aumentano il nostro deficit senza influire, presumibilmente, in misura apprezzabile sul nostro PIL. E’ lecito fare deficit solo quando il ritorno in terminci di aumentro del PIL sia ragionevolmente elevato.