I numeri di Copenhagen: i delegati emettono 2 tonnellate di CO2 a testa in 11 giorni, come un cinese in sei mesi
1200 auto con autista, 140 jet privati, un carcere temporaneo per ospitare, all’occorrenza, 4.000 detenuti. Si mette in moto la macchina per salvare il mondo e, di certo, qui non si risparmia. Nè sulle spese, né sull’ambiente. Lo racconta, con dovizia di particolari e pettegolezzi, Andrew Gilligan sul Times, che insiste – giustamente – sui lussi e gli sprechi che si concederanno i 15.000 delegati, 5.000 giornalisti e 98 leader politici, a cui si aggiunge un imprecisato numero di curiosi, ong, manifestanti, fancazzisti e casinari. Secondo gli organizzatori, lo svolgimento dei lavori determinerà il rilascio in atmosfera di 41.000 tonnellate equivalenti di CO2. Tanto quanto ne consuma in un anno una città di 150 mila abitanti.
Chiamatela necessità, se volete, ma questi virtuosi che si vedono una volta all’anno negli alberghi superfighi per redimerci dai nostri peccati emetteranno, negli undici giorni undici della conferenza, in media 2,05 tonnellate di CO2 pro capite, cioè 0,19 tonnellate al giorno, cioè – su base annua – 68 tonnellate di CO2. Tra le tre e le quattro volte un cittadino americano, forse solo Al Gore e pochi altri emettono così tanto nel mondo reale.
Non di sole emissioni vivono i summit sul clima, naturalmente. Anche di soldi, soldi, soldi, tanti soldi. I conti li ha fatti Matthew Sinclair della TaxPayers’ Alliance, che ha calcolato una spesa – per gli undici giorni del meeting – di 143 milioni di euro. E’ una cifra enorme, specie se si considera che razza di anno stiamo vivendo, e quanti miracoli potrebbe fare un’impresa se ricevesse una cifra simile in dono dai governi del mondo. O, se preferite, se proprio bisogna spenderli in roba verde, con 143 milioni di euro potete installare una capacità eolica pari a 110 MW, secondo stime ottimistiche (1.300 euro al kW), da cui trarre 220.000 MWh di produzione elettrica all’anno (suppongo 2.000 ore di funzionamento / anno) e risparmiare emissioni per 176.000 tonnellate all’anno (il parco termoelettrico europeo ha un’intensità carbonica media pari a 0,8 ton CO2 / MWh).
Ma, dimenticavo. Costerà un mare di soldi, produrrà un oceano di emissioni, ma senza questo vertice, come faceva Greenpeace ad avere tanta risonanza coi suoi manifesti?
Una domanda. I delegati mangeranno carne? Perchè leggevo al volo non mi ricordo su che giornale che Paul McCartney, il beatle, afferma che bisognerebbe smettere di mangiare carne: ogni bistecca immetterebbe non so quanto Co2 nell’atmosfera..
Tutto questo – mentre non mi soffermo da Madre superiora sulle spese e le emissioni di nani e ballerine – per fare programmi a cent’anni mentre il petrolio noto finirà fra 40 al ritmo attuale di prelievo.
Ripeto: disaccoppiare il tema della soetnibilità dall’ambietalismo dei pub, dei caffè culturali, e dei salotti.
Mettere in agenda la sostenebilità industriale finaziaria, sociale e culturale di uno sviluppo che per cause molteplici dovrà comunque cambiare paradigmi.
Lasciare parola a chi sa e può, non al buonismo millenarista.
Rifare i conti, verificare a fondo la modellistiche di previsione degli impatti.
Offrire alternative, non mancette all’arroganza in nome del senso di colpa…
E non perdere di vista gli interessi, più cogenti dei principi.
Insomma: provare a essere adulti prima di ritrovarci vecchi e in balia di altre furberie grandi e piccole..
Un convegno sulle emissioni nocive che emette una gran quantità di emissioni nocive assomiglia ad un convegno sul tema della violenza sulle donne dei paesi emergenti, le cui giornate sono allietate dalle cubiste provenienti dai paesi medesimi.
Salire sul cubo non è violenza sulle donne. 🙂
Una domanda: l’aria fritta è un gas a effetto serra?
Ho già espresso in un altro post tutto il mio disprezzo per questi mega-vertici mega-inutili.- Non capisco perchè dobbiamo far viagggiare per il mondo (a nostre spese) questi culi-di-piombo quando esistono da anni le videoconferenze.- Una risposta (forse) potrebbe essere questa: se sei nel tuo ufficio in videoconferenza e non a Copenhagen, forse è più pericoloso avere una escort che ti sollazzi l’uccello tra una riunione e l’altra….- Ma allora io dico invece di spenderi tutti ‘sti soldi per fare mega-vertici che servono come copertura per le scappatelle extraconiugali mandiamoli tutti (i potenti di turno) una settimana all’anno (a nostre spese) a divertirsi a Puket….almeno scopano ed evitano di fare danni….
Stagnaro, ma allora non hai capito!
La vera verissima verità è che questi summit servono proprio a questo: cercare di emettere quanta più CO2 possibile per potere poi, alla fine dei giochi, incolpare imprenditori, produttori e automobilisti.
Seriamente, invece: fortuna che è tutta una bufala, altrimenti avremmo davvero motivi per accanirci!
i negoziati sono in corso da mesi .. da maggio se non sbaglio . a copengahen faranno solo un po di scena .. il patto vero e proprio verrà firmato solo l’anno prossimo a citta del messico (forse) . e comunque ribadisco che secondo me il mondo non si puo ‘ salvare … si puo’ forse solo cercare di accorciare un po il medioevo prossimo venturo . spero si eviti roba tipo il comunismo di guerra di lenin o l’ecofascismo di Rafael Trujillo.