Hazlitt. Capitolo 9 – Smobilitazione militare e burocratica
Quando nell’esercito, come nella pubblica amministrazione, ci sono elementi improduttivi occorre privarsene. Sorge allora il problema, spesso mal posto, di come sia possibile riassorbire i lavoratori che perdono il posto dopo i licenziamenti massicci causati dai tagli alla spesa pubblica.
Hazlitt osserva che quanti non comprendono il problema avanzano argomenti che condannano i tagli poiché lasciano disoccupate molte persone, il cui potere d’acquisto si riduce e in tal modo danneggia anche i fornitori che beneficiavano dei loro consumi.
In realtà, spiega Hazlitt, se ci si concentra solo sui dipendenti pubblici licenziati e sui commercianti di cui erano clienti non ci si accorge dei benefici complessivi che i tagli alle inefficienze producono sulla gran parte della popolazione, su cui dopo la razionalizzazione della spesa pubblica grava una pressione fiscale ridotta. Per giunta, nel momento in cui i contribuenti pagano meno tasse, essi investono maggiormente in produzione e così facilitano – e l’esperienza dimostra quanto questo processo sia veloce – la ricollocazione nel settore privato di quella minoranza che smette di gravare sugli altri e può farsi produttiva, nel proprio interesse e in quello generale.
Secondo Hazlitt quando la spesa pubblica genera inefficienze essa smette di essere una contropartita offerta ai contribuenti e diventa un furto inaccettabile ai loro danni.