GM si riprenderà prima della Opel “russa”
I media Usa oggi sono tutti dedicati all’uscita di GM dalla procedura di bancarotta, durata a malapena 40 giorni, con le nuove decisioni di tagliare 450 manager, interi marchi, e un calendario che viene annunciato come “serrato”, per iniziare e restituire le decine di miliardi di dollari pubblici gentilmente messi a disposizione dall’Amministrazione USA. Un’impresa da far tremare le vene ai polsi, possibile solo se a questo punto Fritz Henderson e i restanti manager davvero incidono il corpaccione dell’inefficienza GM a colpi di accetta. Improbo sì, però comunque un compito meno improbabile di quello che graverà sulla spalle della ormai ex branch europea di GM, la Opel avviata alla partnership con la cordata austriaca di nome – Magna – ma russa di sostanza – il gruppo automobilistico Gaz più Sberbank. Le follie recenti di Gaz le trovate descritte qui con abbondanza di particolari. Chiedere per favore ai francesi di Renault, che a inizio 2008 hanno speso un miliardo di dollari per rilevare il 25% di Avtovaz. Il gruppo russo ha perso 800 milioni di dollari su 6 miliardi di fatturato nel 2008, le sue vendite a fine giugno da inizio anno sono inferiori del 47% a quelle del 2008, e i revisori del bilancio lo scorso 2 luglio con grande scorno di Putin hanno scritto nero su bianco di avere a questo punto molti dubbi, sulla capacità aziendale di far fronte alle rate del debito pari a 1,7 miliardi di dollari…
La vicenda Opel è il massimo della stravaganza e dell’estraneità a logiche di mercato. E non ne è artefice solo il Governo tedesco o quello inglese che pure benedice il matrimonio con MAGNA. Davvero non si capisce che senso abbia l’operazione MAGNA-Sberbank-VAZ. Di pari vaglia è l’entusiasmo dei vertici GM per l’offerta della cinese BAIC. Che bravi! Chiedono solo 2,65 mld di $ al governo tedesco. Certo! aprono ad Opel le porte della Cina, ma si ripagano in tecnologia presa da Opel a cui non sono in grado di offrire nulla di tecnologico ed adeguato al mercato quale si delinea per il futuro. Magari ha ragione Marchionne.
luigi zoppoli