Gli hamburger asseteranno il pianeta?
Scriveva ieri Fulco Pratesi sul Corriere della sera che, secondo lo studio Global Monthly Water Scarcity (dell’università olandese di Twente, Nature Conservancy, Water Footprint Network e Wwf internazionale), in 201 su 405 bacini idrografici nel mondo si registra una periodica scarsità idrica. A fronte di questa carenza è però in aumento la domanda, per via della crescita demografica e delle attività agricole in espansione, che sarebbero responsabili di un’impronta idrica del 92% a livello globale. Rientra nel campione dell’indagine anche il fiume Po, dove il settore agricolo preleva circa il 70% della portata.
L’ex presidente del Wwf sostiene che “è comprensibile come il maggiore impegno di sostenibilità vada riservato all’agricoltura”, portando quale esempio l’hamburger di carne che richiede circa 1000 litri di acqua per essere prodotto, rispetto ai 160 necessari per l’hamburger di soia. Conclusione:
“Da qui discende la necessità di razionalizzare le tecniche di coltivazione e d’ irrigazione, di rivedere i consumi di carne bovina, di utilizzare al meglio una risorsa che, come il petrolio, sta diventando sempre più scarsa”.
Queste soluzioni hanno in realtà un significato molto oscuro: come si razionalizzano infatti le tecniche di coltivazione e irrigazione, o come si spingono i cittadini a mangiare meno carne? Un metodo efficace sarebbe quello di prezzare il modo corretto l’acqua usata per fini agricoli, che effettivamente è il settore con i consumi – pari al 69% dell’estrazione a livello globale – maggiori e in aumento, soprattutto per l’irrigazione (80%).
Figura 1:
Fonte: OECD
L’andamento dei consumi, infatti, non può essere giustificato solo da un aumento della domanda di prodotti agricoli, ma anche dai prezzi, che non paiono riflettere il vero valore della risorsa. In Italia i dati sui prezzi agricoli variano in base alla fonte, ma ciò che più conta è il loro disallineamento sia rispetto ai costi di produzione, sia rispetto al “costo opportunità” dell’acqua: secondo Antonio Massarutto (2001) i costi dell’approvvigionamento idrico sarebbero coperti per un valore del 50-80% al Nord, che scende a livelli di emergenza – 20-30% – al Sud. A questo si aggiungono i sussidi agricoli, che hanno registrato una crescita del 4,2% dal 1995, incentivando ulteriormente una maggiore produzione agricola che di fatto non rispondeva a un reale fabbisogno.
È quindi evidente come l’intervento distorsivo dei governi che non fanno pagare il costo pieno dell’acqua agricola, spiegato da ovvi motivi di consenso elettorale o al massimo da un preteso tentativo di sostenere un settore “strategico” sussidiandolo in modo seminascosto, causi inevitabilmente sprechi – in questo settore le perdite arrivano anche al 70% – e sovraconsumi, superiori al valore del servizio che rendono e per cui utenti domestici e industria sarebbero disposti a pagare.
A dirla proprio tutta, infine, se il vero obiettivo è limitare la scarsità della risorsa, un’ulteriore parte della soluzione potrebbe essere rappresentata dagli ogm che, a parità di raccolto, possono ridurre significativamente la domanda idrica.
A fronte, quindi, di scarsità idrica e sovra consumi, la risposta non può che essere quelle di ridurre le ingerenze pubbliche e lasciare che i prezzi allochino l’acqua là dove risulta più richiesta, e solo nella misura necessaria.
L’impostazione e’ concettualmente sbagliata. E’ vero che l’agricoltura assorbe più acqua, ma l’acqua meteorica dovrebbe essere imbrigliata per essere utilizzata per altri scopi se questo confronto volesse essere fatto.
Per quanto riguarda gli ogm, la produttività del mais in Francia e’ cresciuta più che negli stati uniti negli ultimi 25 anni, senza utilizzare ogm.
Mi rendo conto di essere ignorante in materia, ma vi sottopongo un quesito Io vivo nei pressi di Torino e da anni vedo anche nella mia città campagne pubblicitarie per il risparmio dell’acqua, ma il Po è sempre colmo dai rubinetti scende sempre molta acqua per non parlare della gran quantità di neve che è caduta…potrei andare avanti con molti esempi, ho dei parenti che hanno una ditta di installazione pompe per pozzi e l’acqua l’hanno sempre trovata!Non è che questa !storia della scarsità d’acqua sia una bufala
?
… e quindi lasciare fare al mercato e smetterla di caricare gli uni per favorire gli altri in nome di discutibili e spesso presuntuose ragioni etiche.
Con un piccolo dettaglio: l’acqua è una risorsa rinnovabile e locale, a differenza del petrolio, non rinnovabile e globale in quanto trasportabile in quantità significative.
Mi lasciano perplesso certe “fobie per analogia”. Risparmiando acqua in Europa non sgorgherà in Africa. Altrimenti si arriva a non tirare più lo sciacquone ed a fare tonnellate di carta inutile con le certificazioni ambientali.
Da ultimo, non capisco questi fautori della “natura” che inneggiano ai falsi. D’accordo mangiare pochi hamburger ma che siano buoni e di carne vera. L’uomo è onnivoro.
OGM? ma se siamo il paese No Nuke, NoTAV, No centrali, No tutto.
Questione acqua: se l’acqua fosse usata in maniera razionale costerebbe poco, perché in abbondanza rispetto alle necessità. Far salire il prezzo dell’acqua significa penalizzare chi la utilizza in maniera razionale. Meglio tassare McDonald’s in modo da scoraggiare il consumo di hamburger.
D’altra parte penso che nessuno sia contrario al fatto che le sigarette siano fortemente tassate (ahi ahi io sono un fumatore) perché è un consumo in sè sbagliato.
Inizio a rimpiangere i tempi in cui le auto sopra i 2000 di cilindrata pagavano il 38 % di IVA. Che poi, a chi di soldi ne aveva tanti, non gliene importava niente e se la comprava lo stesso, ma almeno non si vedeva la sfilata di genitori che accompagnano i figli a scuola con un mostro assetato di benzina.
@Vincenzo
basta, basta, basta!!! perchè sempre questa idea che lo stato( che poi sono uomini più o meno competenti e ovviamente non onniscienti) deve decidere, scegliere e discriminare le nostre scelte individuali? l’articolo era semplicemente sulla falsa riga del referendum sull’acqua, l’idea è che per usare bene l’acqua bisogna darle un valore altrimenti la si spreca tendenzialmente…le tasse non soo un gioco, sono distorsive creano incentivi e disincentivi malati il più delle volte.E’ sbagliato pensare che si possa pianificare tutto, bisognerebbe tentare di avere sistemi fiscali il più possibile neutrali.
“da qui discende la necessità di razionalizzare le tecniche di coltivazione e di irrigazione”
E bravo, noi da anni stiamo a grattarci la pera senza cavare un ragno dal buco, e bastava razionalizzare le tecniche.
Peccato che le tecniche che piacciono a lui e ai suoi amichetti verdi sono quelle di qualche secolo fa e che tutto ciò che è razionale, in questo disgraziato paese, ha vita durissima e spesso breve.
Ma vedrete che arriveranno legioni di Andrea a proporlo per il Nobel a prescindere.
Per completezza bisognerebbe dire anche che molti dei consumi in agricoltura sono apparenti (a.e. l’irrigazione per scorrimento), spesso si tratta di acque usate (cioè già utilizzate per altro scopo), parte dei volumi sono restituiti (risaie), la qualità delle acque spesso non consentirebbe altro uso e infine, a differenza degli sciaquoni (e dell’irrigazione delle aiuole stradali) si tratta di acqua non trattata e potabilizzata (almeno questo). In più, parrebbe che nelle aree con scarsità idrica i consumi di BigMac siano bassini, senza nemmeno l’intervento di Slow food.
Pratesi parla quindi senza minimamente preoccuparsi di conoscere la realtà. Chissà perchè la cosa non ci stupisce.
@Alby
Torino probabilmente non ha problemi, ma altri posti si. Uno dei grossi problemi dell’acqua è proprio il fatto che in alcuni posti ce ne è molta, più di quanto ne serva e in altri posti poca.
@Laurent
che poi la carta è una delle produzioni che consuma più acqua
Per curiosità: ma il sig. Pratesi che titoli vanta per pontificare sulla “necessità di razionalizzare le tecniche di coltivazione e d’ irrigazione”? E’ forse un agronomo o un ingegnere idraulico?
Nel caso ci dicesse invece come.
@Vincenzo
L’acqua costa già (almeno in gran parte d’Italia) troppo poco ed è una delle ragioni per cui s spreca (ad esempio non riparando le perdite).
Che poi il consumo di carne e di hamburger in particolare sia “un consumo in sè sbagliato” è una sua rispettabile ma per me molto discutibile opinione a cui è facile ad esempio contrapporre la necessità di tassare le cime di rapa (nitrati) o il caffè (colesterolo) ecc. ecc.
Allora, io che faccio l’agricoltore (e che spendo in h2o il 5 % del fatturato) sono anche disposto a pagarla di più però, visto che i meloni alla coop li vendono a 2 euro al kg, io che li ho prodotti, ne vorrei almeno la metà, attualmente invecie non arrivo a venderli a 0,2 €/kg
quindi sapete perchè fanno pagare poco l’acqua, perchè altrimenti nessuno coltiva la terra! e dopo come fanno a fare le trasmissioni di cucina in tv? cosa dicono “usate un bel datterino cinese”? sai se pagassero molto i prodotti e facessero pagare molto l’h2o, magari qualcuno, usandone poca, potrbbe portare a casa due soldi. Invece così non c’è speranza.
A proposito di ogm, in italia (non è scritto minuscolo a caso) non si possono usare, quindi io uso varietà, di soia ad esempio, che rendono molto meno che quelle del resto del mondo, peccato che poi me la paghino come quella ogm e visto che se ne produce poca (te lo credo produci in perdita) per alimentare i maiali si utilizza per l’80% soia estera ogm…. quindi quando comprate due etti di “Parma” mangiate ogm
cosa ci vuoi fare, siamo in italia….
Concordo al 100% con l’articolo! Ma questi concetti chiari vaglieli a spiegare ai vari Pratesi, Pecoraro Scanio (quello che ha fatto la legge sui sussidi alle cosiddette “rinnovabili” che ci costeranno decine di miliardi fonte prof. Ragazzi) o Nichi Vendola (quello che ha bloccato il rigassificatore a Brinsidi… mentre anni fa dicevano che il gas era una fonte pulita)… Finchè questa gente totalmente ignorante e arrogante non verrà completamente emarginata dal dibattito (e doverosamente ridicolizzata) continueranno a fare danni enormi e duraturi a tutto il paese….