13
Lug
2012

Giustizia ingiustamente cara!

Avevo già segnalato in un precedente intervento (“www.chicago-blog.it/2012/02/01/giustizia-sempre-piu-cara-e-ce-chi-ne-approfitta/”) come alcuni Uffici Giudiziari dal 1° gennaio 2012 stessero pretendendo indebitamente il pagamento del contributo unificato (sostitutivo dell’Imposta di Bollo, della Tassa di Iscrizione a Ruolo delle cause, dei Diritti di Cancelleria, …) in misura maggiore (il 50% o il 100% in più!) di quella dovuta approfittando di una formulazione equivoca e maldestra dell’art. 28 c. 3 della L. 183/2011): con ciò Amministrazione della Giustizia ha incassato ingiustamente importi maggiorati (secondo le istruzioni delle varie Cancellerie) per le cause incardinate in grado di appello o davanti all Corte Suprema di Cassazione durante i primi sei mesi del 2012 (il 30.06.2012 scadeva l’impugnazione delle Sentenze interessate e cioè quelle pubblicate o depositate entro il 31.12.2011).
Fuori tempo massimo è risultato che avevo ragione!
Con una Nota del Dipartimento della Giustizia diffusa il 05.07.2012 il Ministero della Giustizia ha informato di aver diramato una serie di istruzioni ai vari presìdi giudiziari precisando, fra l’altro, che la maggiorazione del contributo unificato si applica non a tutte le iscrizioni a ruolo delle impugnazioni in grado di appello o di legittimità effettuate a partire dal 01.01.2012 (come è accaduto praticamente in numerosi Uffici Giudiziari e davanti alla Corte Suprema di Cassazione), ma solo alle iscrizioni a ruolo di cause che riguardavano l’impugnazione delle Sentenze o degli altri provvedimenti decisori pubblicati o depositati a partire dal 01.01.2012 (. E’ la conferma ufficiale tardiva che Qualcuno ha approfittato indebitamente degli aumenti disposti dalla Legge di Stabilità per il 2012 (art. 28 c. 1 della L. 183/2011) costringendo i Cittadini a sostenere un costo ingiustamente maggiorato per difendere il proprio diritto alla Giustizia!
Che problema c’é? Si potrebbe obiettare che le eccedenze indebitamente versate possono essere chieste a rimborso.
Manco per niente!
A parte l’ingiustizia in sé di aver dovuto subire una forma di tassazione maggiorata ingiusta proprio dall’Amministrazione della Giustizia per aver esercitato un diritto costituzionalmente garantito, bisogna sottolineare che non tutte le modalità di pagamento del contributo unificato consentono di poter ottenere il rimborso: coloro che hanno utilizzato il sistema “semplificato” del contrassegno telematico (una specie di francobollo adesivo rilasciato dai tabaccai e dalle altre ricevitorie dei generi di monopolio e di valori bollati), e sono la maggioranza per l’ovvia comodità dell’adempimento, sono esclusi dalla possibilità di domandare il rimborso per <<… l’impossibilità di individuare l’effettivo contribuente …>> perché sul tagliandino non figura in nome della parte che lo ha richiesto! Di conseguenza, entro due anni dal pagamento (art. 21 c. 2 del D.Lgs. 546/1992) potranno chiedere il rimborso, soltanto coloro che hanno effettuato il pagamento in banca o alle poste utilizzando il Mod. F/23 o il bollettino di conto corrente fiscale (cfr. Min. Economia e Finanze, Circ. n. 33 del 26.10.2007) e, in caso di diniego o di silenzio-rifiuto, potranno attivare il contenzioso tributario davanti alle Commissioni Tributarie (pagando ovviamente un altro contributo unificato di pertinenza di quel Giudizio ed anticipando le relative spese difensive).
Evviva la Giustizia italiana!
A questo punto sarebbe interessante anche conoscere (il sistema telematico di controllo dei dati lo consentirebbe) a quanto ammonteranno le eccedenza dei contributi unificati che l’Amministrazione della Giustizia ha indebitamente incamerato e che non restituirà più: come al solito <<… chi ha dato, ha dato, ha dato, … scurdammoce ‘o passato, simmo ‘e Napule paisà …>> (“www.youtube.com/watch?v=0DLJNPEcMIY”).

7 Responses

  1. Fabrizio Perrone Capano

    Si, lo sapevo una grande merdata. Una delle tante ingiustizie. La scusa per non restituire il contributo pagato telematicamente è inverosimile. La marca si appiccica sulla nota di chi ha iscritto a ruolo, quindi chi ha sostenuto la spese è chiaramente individuato. Ma se ci addentriamo nelle iongiustizie della giustizia non la finiamo più

  2. Mike

    Lei ha ragione. Tecnicamente, l’individuazione dell’avente diritto al rimborso non sarebbe un problema. Anzi, uno Stato onesto e leale provvederebbe d’ufficio al rimborso. Ma il nostro non lo è. Punto. @Fabrizio Perrone Capano

  3. alex61

    Ormai è anni che spero che esista una giustizia divina, perchè su quella italiana non possiamo certamente contarci.

  4. Roberto

    A me sembra che i media , ed anche i …… professori che ci stanno …..governando , facciano passare + grave la notizia della mancata emissione dello scontrino fiscale x un caffè , del solito declassamento , prima della solita asta dei titoli di stato , da parte della solita agenzia di rating di turno ! A Milano è la quarta / quinta volta che la G. d. F. fa il blitz , ma a Napoli , Bari , Palermo ecc. ecc. mai ? Io non sono minimamente leghista , xrò mi sembra che controlli in TUTTA Italia sarebbero preferibili , o no ?

  5. giuseppe 1

    E’ di ieri la notizia di Taormina che richiede alla Franzoni il pagamento di ottocentomila euro per le spese legali del processo. Giustizia cara? Direi impossibile, se non sei ricco.

  6. E’ l’ennesimo colpo per rubare a piene mani nelle tasche dei contribuenti. D’altronde lo Stato sa benissimo che la domanda di giustizia è come si dice in economia inelastica e quindi qualsiasi aumento al Contributo unificato verrà apportato l’incasso maggiorato è assicurato perché la domanda di giustizia non subirà flessioni. La cosa che più mi da’ fastidio come operatore del diritto è che i soldi percepiti attraverso il contributo unificato dovrebbero in teoria essere utilizzati per migliorare il sistema giustizia. Mera utopia. Da più di dieci anni non si investe e quindi, poiché nessuno ha la bacchetta magica, non si poteva pensare che il sistema migliorasse.
    Vorrei poi portare all’attenzione di tutti gli aumenti del Contributo Unificato negli ultimi anni a cui non è corrisposto un aumento degli onorari chiesti ai clienti; per esempio per una causa del valore compreso tra € 26.000 ed € 52.000 si è passati da € 310,00 dell’anno 2009 ad € 450,00 nel 2012 con un aumento in termini percentuali del 45% in quattro anni.
    Infine vorrei porre a tutti voi una domanda. Secondo Voi l’avere fissato il contributo unificato per le gare di appalto in € 4000,00 da dover duplicare come accade solitamente in caso di motivi aggiunti, non può essere considerata una misura che può favorire chi delinque che con le proprie liquidità illecite riesce attraverso la corruzione a diventare aggiudicatario dell’appalto ponendo il secondo classificato a desistere dall’iniziare il giudizio semplicemente per ragioni di calcoli costi/benefici?

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