Germania, se Westerwelle NON andasse agli Esteri
Meglio una Germania governata da una coalizione Cdu-Csu-Fdp, che la riedizione della Grande Coalizione con la Spd. Angela Merkel è riuscita a ottenere il suo obiettivo. Sfiancare i socialdemocratici incatenandoli a un governo che li ha visti andare in crisi sul tradizionale estremismo che in quel partito convive con il realismo filobancario e filorusso di Schroeder. Così la sinistra si divide tra socialdemocratici ai minimi storici, Verdi e Linke, mentre democristiani e liberali governano. Il leader della Fdp Westerwelle è il vincitore numero due, dopo la Merkel. A questo punto, da europei parecchio scassati nel dopo crisi, e da italiani a corto di buona politica, dovremmo augurarci che il leader liberale NON accettasse l’incarico di governo tradizionalmente riservato in Germania al leader del partito numero due in una coalizione, cioè il ministero degli Esteri. Conta solo per gli affari con la Russia, ormai, visto che il più dei fronti delicati – l’attività di primo piano anche se molto riservata dei servizi tedeschi sullo scacchiere mediorientale tra Libano, Siria, Afghanistan e Iran (vedi il colpaccio che ha smascherato l’impianto segreto nucleare di Ahmadinejad e Khamenei, i tedeschi sono stati preziosi) – passano assai più per la Difesa e gli Interni. Se Westerwelle si concentrasse sulle Finanze, forse – ma dico: forse – vedremmo davvero qualche taglietto alle tasse e alla spesa pubblica non puramente simbolico. Ce ne sarebbe, a onor del vero, un gran bisogno. Anche per rilanciare il dibattito qui da noi. Singolare Paese nel quale al contempo mancano all’appello 20 miliardi di euro di spesa pubblica, tra minori entrate ed esplosione nel 2008 della spesa per beni pubblici intermedi (oltre 4 bn oltre il previsto), eppure al contempo Tremonti a fine dicembre conta di avere a disposizione tra i 12 e i 14 bn di euro, per rabberciare con i tanti che digrignano i denti: tra un terzo e un quarto dallo scudo fiscale, un terzo dalle eccedenze inutilizzate degli ammortizzatori sociali, un terzo da entrate aggiuntive per lotta all’evasione, che quest’anno batterà tutti i record. E meno male che Berlusconi, alla festa della PdL a Milano, ha declamato che finché c’è lui al governo non avremo mai la tirannia fiscale sognata da Visco…
Westerwelle andrà purtroppo agli Esteri. Ma dato lo splitting tra Economia e Finanze, è probabile che uno dei due vada all’FDP. L’Economia andrà presumibilmente a Zu Guttenberg. Le Finanze se le contenderanno CDU ed FDP. In ogni caso io direi che Guido è il vincitore numero 1, l’Union ha retto l’onda d’urto, peggiorando sensibilmente in Baviera.
La decisione chiave, con importanti implicazioni sia di politica economica che di politica estera è la cancellazione della data limite per la chiusura degli impianti nucleari. Questa potrebbe essere sostituita da una formula tipo “fin quando sarà possibile farli funzionare in piena sicurezza”; in pratica sarebbero una decina di anni in più.
Le società energetiche ci guadagnerebbero un sacco di quattrini e sarebbero più che disposte a versarne una congrua parte nelle casse federali sotto forma di “windfall tax”.
La prevista crescita delle importazioni di gas verrebbe rinviata di alcuni anni, facendo abbassare la cresta a Putin & Co, con effetti che si ripercuoterebbero fino all’Asia centrale ed al Medio Oriente.
@Massimo
La data limite fissata dall’Atomgesetz è di 32 anni per ciascun reattore. Poi con il trucco dei lavori di manutenzione e del ritiro temporaneo dalla rete si fa slittare in avanti il termine. Nel 2021-2022 dovrebbe spegnersi l’ultimo. Ora vediamo che scriveranno nel Koalitionsvertrag FDP e CDU/CSU. E’ probabile che si vada verso una formula simile a quella che indichi tu.
@Oscar: per le Finanze il nome c’è già ed è Solms.
@Massimo
… Impennata in borsa di RWE ed E.ON…
Giovanni è sempre informatissimo. Ieri ero ad una festa della FDP (abito a Duesseldorf), la birra scorreva a litri, e gli esponenti regionali della NRW parlavano di 4 ministeri per la FDP, visti i risultati. Di cui uno dovrebbe essere gli esteri e un altro le finanze. Dopo aver fatto buona parte della campagna elettorale sul taglio delle tasse mi pare anche giusto che pretendano quel ministero.