Generali-Intesa: Geronzi c’è
Il patto annunciato ieri tra Generali e Crédit Agricole in Intesa è stato annunciato singolarmente ad assemblea di Generali ormai conclusa, ad evitare commenti impropri. Ma se è stata una sorpresa per osservatori e mercati, in realtà secondo fonti accreditate risultava in rampa di lancio da mesi. E’ una risposta “assicurativa” da parte di Geronzi nei confronti di Bazoli, al fine di rassicurare il presidente di Intesa che l’avvio a soluzione della cooperazione banco-assicurativa tra Trieste e Intesa non prelude affatto a una dissoluzione dell’ombrello protettivo che la banca d’affari “di sistema” continuerà a esercitare nei confronti della maggior banca commerciale anch’essa a pieno titolo “di sistema”, dopo l’operazione Cai e alla luce delle tante partecipazioni strategiche nel suo portafoglio. Non ci si sbaglia, insomma, interpretandola come l’ennesima conferma di un rapporto stretto e cooperante tra i due “grandi vecchi” del sistema bancario italiano, sempre che si associ il termine al peso che hanno e non all’età anagrafica.
Dal punto di vista del mercato, le autorità dovrebbero avere parecchio da chiedere. I francesi risultano impegnati a cedere entro l’anno oltre il 3% di Intesa che ancora detengono, poiché è la condizione che avevano pattuito con l’Antitrust in cambio degli sportelli di Cariparma. ottenuti da Intesa alla diluizione successiva alla fusione con il Sanpaolo della quale non furono né informati né tanto meno convinti ex post, visto che sanciva un ruolo transalpino esclusivamente da investitore finanziario nella banca italiana. Le indiscrezioni vogliono che i francesi chiedano all’Antitrust di rinviare la cessione delle quote, tranne miracoli nei corsi borsistici. Ma il patto annunciato ieri, che riguarda complessivamente quasi l’11% del capitale di Intesa mentre il salvataggio – anch’esso assai discutibilmente considerato “di sistema” – di Romain Zaleski ha portato la Tassara a poco più del 2%, ribadisce che, qualunque cosa in Generali si pensi della collaborazione operativa in materia banco-assicurativa, Mediobanca non si tira indietro dal difendere la stabilità della banca bazoliana. Non si comprende come l’eventuale lista comune Generali-Agricole possa non esprimere candidati del gruppo francese, visti gli impegni assunti con l’Antitrust. Ma questo naturalmente, è un altro paio di maniche, visti i tempi di eccezione alla concorrenza che ormai si applicano a qualunque materia e regola, con la scusa della crisi.
Un profilo dettagliato di Cesare Geronzi lo si trova a questa pagina: http://fusionibancarie.blogspot.com/2009/06/chi-e-cesare-geronzi.html