Funiculi’ Catricala’
Per la serie: l’eterno ritorno del sempre uguale, oggi l’Autorita’ garante della concorrenza e del mercato (per gli amici, l’Antitrust) ha presentato la sua relazione annuale. Qui ci riferiamo alla presentazione letta dal suo Presidente al Parlamento.
Poco da segnalare. Il testo si apre con una timida difesa delle istituzioni di mercato, dalla cattiva reputazione che la crisi ha proiettato su di esse. Catricala’ non e’ molto persuasivo, ma un applauso da parte nostra, in questo caso, non glielo leva nessuno.
La relazione continua tra affermazioni tutte da dimostrare (in un periodo come questo, bisogna tener gli occhi ancora piu’ aperti su quei settori contrassegnati da “intrecci o posizioni dominanti”, come fossero la stessa cosa) e una difesa non d’ufficio ma dell’ufficio. L’Autorita’serve prima dopo e durante i processi di liberalizzazione, spesso per sanzionare “comportamenti elusivi delle liberalizzazioni”. I mercati liberi devono essere piu’ presidiati dei “settori protetti”, e altre amenita’.
Il piu’ importante punto di merito sta nella difesa della “strategia degli impegni”, accusata da alcuni esperti d’antitrust di eccessiva morbidezza nei confronti delle aziende. Poi poche ma sagge parole su farmacie e stoccaggi del gas.
Per gli appassionati della “indipendenza” dell’Autorita’, vedasi la paginetta scarsa sulla disciplina del conflitto d’interessi, in capo all’Agcm dalla legge Frattini (come gia’ in passato, l’Agcm contesta i meccanismi d’accertamento dei conflitti). I nostalgici di “Mi manda Lubrano” troveranno conforto nelle tre pagine sulla “tutela del consumatore”.
Bravo Catricalà. Ma dal presidente di un’autorità che ha significativi poteri di indagine e di sanzione ci si aspetterebbero azioni, più che denunce.
Considerato che, ad esempio sul caso Alitalia, l’Antitrust è stata disattivata per legge, è difficile aspettarsi molto di più da un’Autorità priva di denti.