4
Ott
2009

Ferrovie: il nodo dei nodi

Tra poche settimane s’inizierà a parlare del treno ad alta velocità che collegherà Roma e Milano in tre ore. Infatti, il 13 Dicembre, entrerà in funzione il nuovo tratto tra Bologna e Firenze, che permetterà di “avvicinare” le due città del centro Italia a soli 37 minuti. Certamente sarà un grande passo in avanti, in quanto vi sarà una durata di viaggio inferiore anche sulla tratta Milano – Napoli, che sarà percorsa dal treno ad alta velocità in solo 4 ore e 10 minuti. Tutti questi miglioramenti permetteranno al treno di conquistare notevoli quote di mercato nei confronti dell’aereo. Di conseguenza Alitalia avrà ulteriori problemi, in quanto gran parte del business lo realizza sul mercato domestico. Tutto oro quello che luccica? Purtroppo no. L’alta velocità ferroviaria è stato un progetto molto costoso (3 volte i costi di quella spagnola e francese al chilometro) e realizzato male. La posa dei binari tra le città (la linea ad alta velocità) sarà si conclusa nel dicembre di questo anno, ma non sono stati completati i lavori per l’ingresso nelle città di questi treni, i cosiddetti nodi.

Andando a vedere sul sito di rete ferroviaria Italiana è possibile notare che prima del 2014, se i tempi verranno rispettati, i lavori per l’ingresso nelle grandi città non saranno conclusi.

Dato che l’offerta di Trenitalia aumenterà e, a partire dal 2011 entrerà sul mercato il concorrente NTV, l’ offerta di treni ad alta velocità tenderà ad aumentare.

Quali conseguenze? Si formerà un notevole imbuto all’ingresso nelle città e molto probabilmente i treni regionali incontreranno seri problemi, come è successo lo scorso anno in Lombardia dopo l’entrata in funzione della nuova linea ad alta velocità tra Milano e Bologna.

A partire da dicembre molto probabilmente vi sarà un miglioramento nei collegamenti a lunga percorrenza, ma i treni dei pendolari potrebbero incontrare maggiori difficoltà.

Vi è un secondo aspetto non meno importante: il fatto di avere un congestionamento in entrata nelle stazioni, farà anche si che la concorrenza nell’alta velocità sarà maggiormente difficoltosa, in quanto il problema dell’imbuto dei nodi vale anche per questi treni.

Il problema è che esiste una liberalizzazione legale del mercato italiano, ma non reale, poiché vi sono importanti barriere all’entrata. Una di queste è la gestione della rete ferroviaria e delle Stazioni, la quale resterà nelle mani di Ferrovie dello Stato. La holding di proprietà del Ministero dell’Economia possiede sia l’operatore ferroviario dominante, Trenitalia che la rete, RFI.

È come se nel trasporto aereo, Alitalia fosse il gestore aeroportuale e il regolatore del volo che assegna le rotte. Si capisce bene perché sarebbe necessaria una separazione reale tra Rete Ferroviaria e Trenitalia, con la privatizzazione di quest’ultima.

Se si vuole la concorrenza e i benefici che questa apporta a tutti i consumatori è dunque necessaria una liberalizzazione reale del trasporto ferroviario.

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6 Responses

  1. Gersca

    Il nodo dei nodi bello come come titolo……ma mettiamoci anche il fatto che con la mia famiglia siamo fortunatamente solo 3 persone …andata e ritorno 450 euro…..dicasi 450 euro ….oltre che veloci sono velocissimo a vuotarti il portafoglio.

  2. Ottima informazione e argomento, quello degli “imbuti” all’ingresso dei nodi ferroviari italiani, purtroppo trascurato dalla stampa e dai dibattiti sul ferroviario italiano (io ne avevo scritto gia’ qualche anno fa, proprio in questi termini, su una rivista professionale ma francese).

    Il rischio grosso e’ che molti dei vantaggi dell’AV siano vanificati o limitati in maniera considerevole dalle conseguenze di questi “imbuti” (ritardi e perturbazioni varie che fanno perdere il tempo guadagnato con l’AV, limitazione dell’offerta che di fatto preclude l’espansione dello sviluppo del traffico e della redditivita’ degli investimenti, ecc.).

  3. Piero

    leggi un pò cosa dicono su dagospia.. hanno un pò di ragione ?

    LA FRANCIA BOICOTTA LE FERROVIE DI STATO (MORETTI DEVE “RINGRAZIARE” LUCHINO) – ECCO IL “MADE IN ITALY” DEI FURBETTI DI “ITALIA FUTURA”: LE FERROVIE FRANCESI, SNCF, POSSONO ENTRARE TRANQUILLAMENTE CON IL 20% NELLA SOCIETÀ NTV CREATA DA DELLA VALLE-MONTEZEMOLO-PUNZO, INTESA, GENERALI, BOMBASSEI E SCIARRONE)

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