15
Apr
2011

Euroschizofrenia

Siamo tutti presi dal mancato sostegno europeo all’Italia sulla questione dei migranti che sbarcano a Lampedusa, e non ci rendiamo conto che l’Europa è ai minimi della sua credibilità e coesione. Il Capo dello Stato ha avuto ragione a richiamare tutti a toni e parole più misurate, quando si accenna all’ipotesi di exit italiano da Schengen e dall’Europa. Ma in realtà è l’intera Europa, oggetto di un exit drama perché incapace di una exit strategy.

Ricapitoliamo solo gli ultimi sviluppi ai quali i nostri media prestano poca attenzione. Gli elettori islandesi chiamati a referendum hanno deciso per la seconda volta che non ci pensano nemmeno, a sobbarcarsi al pieno rimborso delle banche estere, esposte negli istituti che l’Islanda ha dovuto nazionalizzare imponendosi una durissima austerità. Britannici e olandesi sono infuriati, si rivolgeranno al Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria che è intervenuto per la Grecia e Portogallo, ma è dubbio che i tedeschi siano favorevoli. Analoga questione è aperta in Irlanda, dove gli elettori nei sondaggi affermano che è una pessima idea, chiedere a loro di rifondere con le tasse tutti gli obbligazionisti delle banche statalizzate. L’Unione europea spinge sul governo di Dublino perché decida in tal senso, ma questo gonfia il risentimento nazionale irlandese che associa l’Euriopa a più tasse, dopo un anno di braccio di ferro contro francesi e tedeschi che approfittano della crisi per liberarsi della concorrenza fiscale irlandese sgradita. Domenica, si voita in Finlandia e in testa ai sondaggi c’è un partito, “I veri finlandesi”, esplicitamente euroscettico.

In Germania, almeno due altre Landesbanken pubbliche sarebbero in condizioni patrimoniali da non potersi sottoporre agli stress test di giugno, se la soglia minima di tier core 1 fosse il 5% senza comprendervi strumenti ibridi. Il ministro delle Finanze, Wolfgang Schaüble ha dovuto ammonire che il governo federale non è disposto a mettere un solo euro a disposizione delle banche pubbliche locali, se non si adeguano e non ricapitalizzano. Nel frattempo, dopo la capitolazione portoghese della richiesta di aiuto sino a 80 miliardi seguita al voto parlamentare che ha fatto cadere il governo sotto il peso del no all’austerità imposta da Bruxelles e Berlino, il braccio di ferro con Lisbona non si è ancora risolto, perché i ministri delle Finanze europei non si fidano dei portoghesi se non votano misure più severe. Due commissari europei hanno dovuto rivolgersi esplicitamente ai finlandesi, perché nei sondaggi la maggioranza degli elettori di quel Paese è risoluta nel chiedere al loro governo di non appoggiare il pacchetto portoghese. Intanto, il ministro delle Finanze spagnolo Elena Salgado, appartenenente a un esecutivo sempre più in caduta libera dopo il no di Zapatero alla eventuale ricandidatura, ripete praticamente ogni giorno che la Spagna è solida e non avrà mai bisogno di aiuti. Il Financial Times ogni giorno le risponde con un suo editorialista di punta, sostenendo l’esatto contrario perché le Cajas sono in un abisso lungi dall’esser risolto.

Ancora: sempre Schaüble è stato il primo ministro delle Finanze europeo a riconoscere esplicitamente a un anno di distanza che con la Grecia è stato commesso un errore di ottimismo, è praticamente certo che si dovrà porre mano a una ristrutturazione delle scadenze e degli interessi del suo debito pubblico. E’ ovvio che tutti gli spreads degli eurodeoili siano ulteriormente saliti a picchi da record. Nel frattempo dal board della BCE Lucas Papademos ha ammonito il suo Paese che un’ulteriore stretta di austerità è necessaria: i greci non ne vogliono sapere anche se il loro deficit pubblico quest’anno resterà superiore al 10% del Pil, malgrado tutte le riforme sin qui approvate. Il presidente della BCE, Trichet, ha commentato le parole di Schäuble con un esplicito attacco, inusuale ma insieme comprensibile perché il governo tedesco ha detto no alla giustra richiesta della BCE di essere sollevata dall’ingrato e sbagliato compito di acquirente degli eurotitoli a rischio sul mercato secondario, cosa che dovrebbe essere affidata nopn alla banca cengtrale che così facendo monetizza il debito, ma all’ESFS e dopo il 2013 all’EMS che prenderà il suo posto come fondo europeo di aiuto ai paesi in crisi. La Merkel è contraria, perché dovrebbe risponderne ai suoi elettori che già le hanno rifilato batoste in quanto non abbastanza tosta con gli spreconi latini.

Ecco l’immagine vera dell’Europa, nell’ultima settimana. Un Vietnam arroventato di scontri e fuochi incrociati, elettori contro i governi e governi contro i banchieri, banchieri a difesa di se stessi e sponde sempre più distanti, tra i pochi rigorosi e i molti disastrati. L’Italia non ha bolle né banche che ballano. Volete che chi ha tutti questi guai si sbracci per darci una mano sigli immigrati? Scordatevelo. Forse è il caso di parlare dell’Europa per quella che è: un malato di scghizofrenia avanzata, senza medici al capezzale all’altezza del male. Berlusconi fa ridere tutti. Ma anche chi non bunga bunga non è che sia proprio lucidissimo.

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18 Responses

  1. Marcwllo

    Gli europei votano destra per togliersi tasse e immigrati dalle scatole… Una volta eletti non vogliono, o non sono capaci, o non hanno le palle di fare provvedimenti politically scorrect e al giro dopo gli elettori di destra delusi non votano. Vince la sinistra. Piu immigrati e piu tasse e il giro ricomincia

  2. ciccio

    Possibile che lei che e’ una persona cosi’ preparata non dice la verita sull’ uscita da questa situazine in europa ? E be la soluzione la dico io che sono un ignorante,NAZIONALIZZAZIONE DELLA B.C.E.

  3. Efficace disamina, Oscar. È sempre bene guardare un poco al di là del proprio naso, come abitualmente non fa una certa massa di analfabeti economici che occupa alti scranni romani (e non solo).
    Epperò, guarda, io il cambio lo farei: non con la Grecia – e nemmeno col Portogallo, forse – ma qualunque altro Paese europeo ha maggiori speranze per il futuro rispetto allo Stivale, per quanto il decisore politico mostra.
    Tu no?

  4. Marcello

    Giusto ragionamento e sacrosanta conclusione!
    Ma nel bene e nel male noi pensiamo sempre che l’Italia sia il centro del mondo.
    Tanto per fare un esempio questa settimana ho trovato questi prezzi di diesel: Francia min 1,48 max 1,60 – Belgio min1,47 max 1,60 – Lussemburgo min 1,10 max 1,12 – Germania min 1,50 max 1,65…ma noi parliamo e pensiamo di avere i prezzi più alti d’Europa.
    Saluti

  5. La politica europea prima e durante la crisi ha mostrato una preoccupante miopia, l’incapacità di prendere decisioni coraggiose, e la totale mancanza di principi.

    Si è salvato, si fa per dire, i paesi non virtuosi in modo da incentivare nuovi stravizi. Si è usata la BCE per salvare questi paesi che andavano costretti a pagare le conseguenze dei loro errori. Si è fatto di tutto per non far crollare le banche franco-tedesche. Ci si è dimenticati per un decennio delle regole prudenziali imposte da Maastricht sui conti pubblici. Si è scommesso il futuro dei contribuenti per tappare le falle del sistema bancario.

    Si è fatto tutto ciò che è incompatibile con finanze pubbliche e mercati finanziari sani, e nonostante ciò non si è ancora risolto una miriade di problemi strutturali.

  6. Borderline Keroro

    @Marcello
    Non discuto i prezzi, sicuramente hai ragione, ma…

    – Puoi farmi avere anche quali sono gli stipendi medi (netti) in Italia e in Francia, Belgio, Germania?

    – E quali sono i servizi relativi?

    Sono convinto che noi paghiamo di più per avere di meno.
    Sono altrettanto convinto che l’Italia non sia al centro del mondo, ma è comunque il posto in cui vivo e i cui problemi sento sulla mia pelle.

  7. mario unnia

    Se non vado errato, i burocratici di Bruxelles e i vacanzieri di Strasburgo li manteniamo noi, mi pare di ricordare prelevando dal fondo degli incassi dell’Iva. Ebbene, tratteniamo l’equivalente del costo totale dell’operazione dei cosiddetti migranti, e stiamo a vedere.

  8. matteo

    Al prossimo ciclo recessivo (un paio d’anni) rischia di difarsi del tutto questa europa. Ognuno con la sua vecchia moneta
    Stanno devastando il futuro di un paio di generazioni con questa mania di salvare le banche con i miei soldi

  9. Marcello

    @Bordeline Kororo
    la questione non è dove costa più cara la benzina, ma il fatto che, su una faccenda tanto banalmente verificabile, si spendono polemiche e dibattiti che hanno tutti per assunto che da noi la benzina costa di più…mentre in Europa…!!
    Si dibatte ma senza aver assolutamente ne scienza ne coscienza di ciò di cui si parla, mettendo sempre l’Italia e gli italiani al centro del discorso.
    Su questo come su tutto!
    A proposito, oggi che sono tornato in Italia, ho fatto un pieno a Modena ad 1,39…

  10. Giovanni Bravin

    @Marcello
    Ogni tanto consulto i prezzi carburante su http://www.benzinpreis.de ma ogni volta mi faccio il sabgue amaro, e le mie visite si diradano. L’attuale governo ha aumentato l’accisa + Iva sul carburante, bella mossa! Purtroppo il contatore del debito pubblico, all’inizio della pagina, continua a crescere anziché invertire la sua tendenza. Il tanto sbandierato “patto di stabilità” a cosa serve?

  11. Bellisimo articolo che ho letto tutto d’un fiato, come d’altra parte mi succede di fare con la stragrande maggioranza degli interventi che qui compaiono.

    Vi prego però di far correggere gli errori di battitura dal vostro stagista o dallo spell checker prima di pubblicare!

    Spero che l’epidemia che sta colpendo la carta stampata non stia contagiando anche il mio blog (e giornalista) preferito!

  12. Borderline Keroro

    @Marcello
    Sono d’accordo con te che i media cerchino in tutti i modi di mettere in evidenza il dito per nascondere la Luna, fatto sta che da noi la benzina è pittosto cara. Se vuoi almeno sperare di viaggiare in modo decente devi pagarti la strada (autostrada, quindi).
    In Germania, malgrado tutto, l’autostrada è “gratis”. Se non ricordo male peggiore delle nostre, ma tutto sommato…
    Voglio dire, il discorso è che da noi la benza pesa, eccome, sulle tasche della gente. Probabilmente più che ai nostri vicini.
    E continuano ad aumentarla. E, ovviamente, la colpa del prezzo alto è SEMPRE dei gestori, della rete irrazionale, e degli speculatori.
    MAI che si parli dello Stato (sui media): sembra quasi che se si dovessero aumentare ulteriormente i prelievi fiscali sui carburanti, la cosa non inciderebbe sui giulivi contribuenti tricolori.

  13. Mah,

    io credo che venga fatta confusione sul termine Unione Europea. Il fatto che condividiamo una unica moneta non implica che l’area debba essere politicamente unica (anche se di fatto, nella logica statale, un ente politico unico deve esserci per “comandare” sulla moneta).
    A me piace che ci siano queste “incoesioni” che bloccano i vari salvataggi: i paesi, cioè le amministrazioni statali esclusive su precise aree geografiche, DEVONO essere in contrasto tra loro, DEVONO avere sistemi fiscali diversi, obiettivi diversi, stili diversi, principi diversi… DEVE esistere una concorrenza fiscale e amministrativa tra aree, in modo che ognuna metta sotto pressione le altre e dal confronto subisca l’onta di essere il peggior gestore. E la gente deve essere libera di ANDARSENE, deve avere la tranquillità di dire “l’Italia fa schifo, mi trasferisco in Polonia, o in Austria, o addirittura in Australia e f***o l’Europa” e deve essere aiutata in questo, perché è la forma di voto che sicuramente colpisce più duramente un’amministrazione incapace e più la spinge a risovere i problemi.

    Continuare a ragionare di un “coordinamento politico” è un retaggio, secondo me, della cultura socialista in cui tutti dobbiamo essere uguali e fare le stesse cose.
    Non siamo tutti uguali, tanto meno i paesi.

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