Equitalia non c’entra
L’ennesimo attacco vandalico contro una sede di Equitalia (questa volta è toccato a quella di Bologna) dimostra che non si conosce come funzione l’organizzazione del Fisco in Italia: Equitalia è soltanto l’ente che “deve” riscuotere il carico tributario e sanzionatorio che gli trasmette già bello e confezionato nella maggior parte dei casi l’Agenzia delle Entrate; è pur vero che nel corso del procedimento di riscossione il debito fiscale si arricchisce di ulteriori oneri (€ 5,88 per diritti di notifica, 4,00-4,5% per interessi), aggi (4,65-9,00%), interessi di mora (6,8358-9,00%) e quant’altro, ma Equitalia non può sottrarsi ai propri obblighi e “deve” attivare tutte le procedure rigorosamente stabilite dalla Legge per agire esecutivamente nei confronti del debitore (cfr. artt. 45 ss. del D.P.R. 602/1973 e relative norme complementari). Serve dunque anzitutto un chiarimento, sia pure sommario:
- il Governo fa i conti e stabilisce quanto serve per amministrare lo Stato avvalendosi anche del contributo del Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha i cordoni della borsa;
- il Ministero dell’Economia e delle Finanze ordina all’Agenzia delle Entrate di procurare la parte delle risorse che derivano dalle entrate tributarie indicandole l’importo complessivo;
- l’Agenzia delle Entrate a sua volta stabilisce i budget a cui dovranno attenersi le diramazioni periferiche (Direzioni Regionali e Direzioni Provinciali) nell’esercizio dei loro poteri di accertamento;
- gli Uffici finanziari periferici si adoperano per soddisfare la richiesta esercitando tutte le loro prerogative (accessi, ispezioni, verifiche, studi di settore, redditometri, spesometri, indagini finanziarie, presunzioni legali di vario genere), usufruendo anche di specifici trattamenti economici incentivanti, ed emettono gli accertamenti nei confronti dei Contribuenti;
- Equitalia riceve dai medesimi Uffici finanziari l’ordine di riscuotere le somme per le quali i Contribuenti risultano essere (almeno sulla carta) debitori verso il Fisco, anche se nel frattempo la pretesa è stata impugnata davanti al Giudice (Commissioni Tributarie), e deve agire esecutivamente in caso di mancato pagamento.
In tutto questo giro tocca perciò ad Equitalia di andare a prendere i soldi in tasca ai Contribuenti ed il suo rigore procedimentale viene percepito male dai malcapitati i quali riversano su di Essa le loro ire.
L’anomalia però sta a monte e cioè nel livello intermedio dove, per assecondare esigenze di budget imposti dall’alto e per avere qualche soldo in più in busta paga, c’è chi ha tutto l’interesse ad approfittare dei numerosi strumenti presuntivi per effettuare accertamenti fiscali sempre più elevati e sempre meno aderenti alla reale capacità contributiva dei malcapitati. Succede così che un Contribuente che ha evaso, ad esempio, € 50.000,00 viene accertato per una evasione presunta di € 400.000,00 e viene invitato definire ad € 300.000,00 altrimenti è costretto ad andare in Giudizio con tutti gli oneri e i costi della difesa per i vari gradi e con i normali rischi del contenzioso; intanto però l’Erario manda in riscossione una parte dei maggiori tributi accertati. Morale: l’evasore diventa vittima del sistema, si sente perfino prevaricato da un potere pubblico maldestramente esercitato nei suoi confronti e quando l’esattore batte cassa reagisce male, … ma Equitalia non c’entra niente!
Se l’Agenzia delle Entrate esercitasse pretese accertative “giuste“, il Contribuente obtorto collo non potrebbe sottrarsi al suo obbligo di pagamento, magari approfittando anche dei vari benefici di Legge, capirebbe di aver sbagliato, forse si educherebbe al rispetto delle regole anche tributarie e non alimenterebbe reazioni inconsulte nemmeno nei confronti degli Enti sbagliati.
E’ giusto quel che dice. Ma quando la popolazione esasperata si ribella e prende a calci gli esattori della mafia – anch’essi semplici esecutori mandati da altri – non sempre siamo così attenti a distinguere. Anzi diciamo che finalmente la gente ha cominciato a ribellarsi all’altrui violenza.
Sono d’accordo: non confondiamo chi esegue con chi dispone. Impegnamoci per introdurre nel sistema elementi di legalità, che nulla hanno a che fare con la legislazione forsennata in materia tributaria, negatrice del diritto e dello stesso statuto del contribuente che, in quanto legge ordinaria, è sempre derogabile da una legge successiva (con evidente beffa per i produttori). Pretendiamo che i veri parassiti la smettano di insultare i produttori e chiediamo anche agli esecutori una maggior attenzione per chi lavorando e creando ricchezza consente loro di avere un lavoro.
Pace e bene a tutti. Usiamo la protesta NON violenta, ma facciamo sentire.
Non so se Manuel Seri ha voluto essere istituzionale nel scrivere questo articolo.
Fatto sta, però, che Equitalia sia posseduta in parte dal Fisco (51%) e in seconda parte dall’INPS.
A capo di Equitalia c’è lo stato direttore dell’agenzia delle entrate e quindi si trova leggermente in conflitto di interesse: lo stesso mandante a capo del riscossore.
Una situazione simile si trova nella città di Trieste, e si chiama Esatto S.p.A., posseduta in parte da Equitalia, la quale ha il mandato per riscuotere.
Non può un tributo preteso dal Fisco essere chiamato Accertato, perché la parola Accertato ha un significato ben preciso nella lingua Italiana e quindi una cosa accertata deve esserlo, e invece, il tributo accertato è semplicemente presunto dagli elaborati del Fisco.
In pratica è come se un dubbio ancora da provare, sia detto accertato.
Non si possono usare questi termini, poiché sono fraudolenti e in fatto quando vengono usati dai giornalisti avviene che il pubblico pensi che ci sia stato un processo, e che un giudice abbia accertato con prove inconfutabili che un fatto sia avvenuto.
Condivido in generale il fatto che lo stato debba iniziare a spendere molto ma molto meno.
Secondo me c’entra eccome, nessuno obbliga gli sgherri di Equitalia ad eseguire “ordini” illeggitimi, come ad esempio le ipoteche su prime case per “debiti” inferiori agli 8000 Euro, che mettono sul lastrico i cittadini. I bravi (nel senso mazoniano) di equitalia sono responsabili in quanto eseguono misure che potrebbero non eseguire se avessero un poò di coscienza. Non rischiano neanche di perdere il posto (nessun dipendente pubblico viene licenziato in Italia). La giustificazione che loro “eseguono gli ordini” non è valida, come non era valida (storicamente) per i nazisti, che anzi se non li eseguivano rischiavano la pena capitale. Se uno ha un minimo di “coscienza” non mette un cittadino sul lastrico per delle presunzioni, tanto più che non rischia nulla a non farlo. Quindi i funzionari di equitalia sono pari, moralmente, ai mafiosi che estorcono denaro, anzi peggio, perché il mafioso bene o male rischia il carcere, loro invece non rischiano nulla e potrebbero esimrsi dall’eseguire ordini chiaramente vessatori. Se avessero un pò di coscienza farebbero un bello sciopero, per protestare contro chi gli chiede di eseguire ordini “immorali”.
L’ultima del Fisco? “Equitalia pignora pensioni e stipendi”
L’Associazione Codici denuncia: “Equitalia pignora somme giacenti anche a titolo di pensione o di stipendio”. Interrogazione parlamentare del Pd
Occhio ai conti correnti. Perché Equitalia potrebbe pignorare somme giacenti anche a titolo di pensione o di stipendio. E’ già successo. A Catanzaro alcuni cittadini hanno visto improvvisamente i loro depositi congelati.
A tal proposito, circa un mese fa, l’associazione Codici ha denunciato l’accaduto e ha aperto uno sportello per tutelare i diritti delle persone che si sono viste recapitare i provvedimenti parlando di applicazione di norme “di dubbia costituzionalità”.
Secondo alcune segnalazioni, proprio nel capoluogo di regione, si sarebbero registrati casi anomali con cittadini che si sono ritrovati con pignoramenti in atto anche senza un apparente motivo.
Equitalia, informata dai malcapitati del fatto che “sui loro conti correnti confluivano soltanto le pensioni e che le somme non potevano essere pignorate, non aveva comunque disposto lo svincolo delle somme malgrado la reiterata richiesta degli interessati”.
All’epoca, la risposta di Equitalia Sud non si fece attendere. “Tutta l’attività di agente della riscossione è svolta nel pieno rispetto nelle norme approvate dal Parlamento”, si affermava in una nota diffusa dall’Ufficio relazioni esterne della società in risposto all’associazione Codici, aggiungendo che “i pignoramenti sono eseguiti sui conti correnti dei contribuenti morosi che hanno un debito ingente; sono stati oggetto di altre procedure esecutive o cautelari e, quindi, sono già a conoscenza della loro posizione debitoria; hanno chiesto e ottenuto la rateazione del debito, ma non hanno onorato il pagamento delle rate. Equitalia Sud ricorda, inoltre, che, per debiti di minore entità sugli stipendi e sulle pensioni, può essere effettuata la trattenuta di 1/10 fino a 2.500 euro, 1/7 per debiti fino a 5.000 e 1/5 per importi superiori”.
Adesso, il tema è tornato di attualità. Ed è stato oggetto di una interrogazione parlamentare presentata dal deputato pugliese del Pd, Dario Ginefra.
“Dal governo vorrei sapere se è vero, come risulta a me, che Equitalia (approfittando di una legge che aveva tutt’altro intento) stia avviando procedure esecutive su quote impignorabili di pensioni e stipendi e cosa voglia fare l’esecutivo per impedirlo”, ha spiegato al Fatto il parlamentare.
La questione è delicata e al tempo stesso complicata. L’accusa è che Equitalia, con la complicità di banche e uffici postali, impedisca ai cittadini che hanno come unico introito una pensione media di accedere ai propri soldi almeno fin quando non sia stata definita la loro posizione col fisco.
Secondo quanto recita l’articolo 545 del codice di procedura civile, stipendi e pensioni non sono soggetti a sequestro e pignoramento, se non per il massimo di un quinto del totale.
Ma ora qualcosa è cambiato. Con il nuovo decreto fiscale del governo Monti adesso vige il divieto di percepire in contanti emolumenti e pensioni sopra i mille euro lordi. Il che ha costretto moltissimi pensionati ad aprire un conto corrente o postale. E qui arriva l’inghippo. Perché i gestori dei conti correnti (siano di banche o di Poste) non sono tenuti a tutelare la fonti che li alimentano.
A ciò si aggiunge che, con l’ampliamento dei poteri discrezionali di sequestro per gli enti riscossori, le richieste di pignoramento di Equitalia non arrivano più alla fonte (stipendio o pensioni), ma sul conto, che è più facilmente attaccabile. Risultato: il correntista trova i suoi soldi congelati. Tutto ciò comporta la nascita di un circolo vizioso per cui il pensionato si indebita con altri istituti peggiorando la propria posizione.
Articolo di Luca Romano IL GIORNALE – 14 giugno 2012, 14:50
Credo che ogni ulteriore commento sia superfluo !
Banca d’Italia, debito record a 1.948 mld
In 4 mesi entrate tributarie stabili
Secondo i dati del Bollettino di Via Nazionale, i debiti della Pubblica amministrazione hanno raggiunto ad aprile il record storico di 1.946 miliardi di euro. Da gennaio a oggi, le entrate tributarie sono cresciute solo dello 0,2%
Ma di cosa si ciancia? E del casino tra Poste Italiane e Equitalia? Ed il fatto che Equitalia sia per il 51% dell’Agenzia delle entrate ed il 49% dell’inps e poi devono fare la riforma delle pensioni e aumentarci le tasse? Allora funziona male? allora non riscuotono?
Non prendeteci per i fondelli almeno Equitalia fa parte del sistema punto.
Sono contro gli atti vili, però. Infatti invito tutti a prendere i forconi e i badili e fare piazza pulita dove necessario, come si faceva una volta: senza troppa violenza, ma facendogli capire che non ne possiamo più.
Non è solo equitalia tutto funziona così: se hai una causa da trasportato contro un assicurazione, primo devi chiedere 300 affinché ti riconoscano 100; secondo di quei cento 55 se ne vanno in tasse sui beni che acquisti in base a cui hai chiesto i rimborsi. Infine 25 se ne vanno all’avvocato (la maggior parte sono bolli e tasse). Alla fine a te rimane 20 dei 300 che avevi chiesto, sempre che la cassazione non faccia cazzate, e devi dire pure grazie.
Ragazzi l’unica cosa seria non è fare i conti (e vi assicuro che per il mestiere che faccio li so fare benissimo) bensì è mandarli tutti a casa: dico tutti!
Salvaguardando la sanità (che va ottimizzata) e l’istruzione (idem) il resto sono enti inutili.
Qualcuno mi sa spiegare a fronte di quali nuovi e onerosi servizi di cui sicuramente da cittadino fruisco (senza accorgermene) servono a fronteggiare le nuove tasse? e adesso mi spiegate quale maggiore sicurezza ho quando vado all’estero (visto che mia molgie non è italiana) se devo pagare quattro passaporti invece di due?
Basta! lei dottor Seri la può pensare come crede, e può esprimere tutto il buon senso di questo mondo, ma qui non c’è nè più per nessuno!
La gente normale, gente che lavora produce e dallo stato riceve 0 e carbonella, non ne può più. Basta! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro! Stato Ladro!
Concordo perfettamente con i post precedenti…
Equitalia fa parte del sistema e vilmente finge di essere un mero esecutore di ordini.
I suoi dipendenti pertanto svolgono un lavoro spesse volte IMMORALE perche al soldo di un datore di lavoro LADRO.
Io fossi in loro cambierei mestiere… altrimenti tante cose diverrebbero lecite se fatte al soldo altrui… la riscossione usuraia, la consegna di stupefacenti, il corriere del contrabbando, lo scafista degli immigrati, lo spallone
Concordo perfettamente con i post precedenti…
Equitalia fa parte del sistema e vilmente finge di essere un mero esecutore di ordini.
I suoi dipendenti pertanto svolgono un lavoro spesse volte IMMORALE perche al soldo di un datore di lavoro LADRO.
Io fossi in loro cambierei mestiere… altrimenti tante cose diverrebbero lecite se fatte al soldo altrui… la riscossione usuraia, la consegna di stupefacenti, il corriere del contrabbando, lo scafista degli immigrati, lo spallone, il caporale che intermedia il lavoro dei clandestini…
e potrei continuare!
Re Riccardo combatteva le crociate ed aveva bisogno di soldi. I Baroni regnavano ed avevano bisogno di soldi. Lo Sceriffo di Nothingam assoldava sgherri per prendere soldi al popolo. Gli Sgherri dello Sceriffo di Nothingam spremevano soldi al Popolo.
Tutti, tutti loro campavano con i soldi del Popolo.
Chi è il meno colpevole tra loro?
Molto efficace!!!@roberto
Gentile Manuel Seri, fermo restando formale rigetto di ogni atto di violenza (che avviene pero’ sostanzialmente sempre nella direzione opposta a quella da Lei qui uniteralmente esecrata) se Equitalia non ritiene di essere direttamente responsabile, si rivalga a sua volta lungo la linea gerarchica. Ogni anello della catena e’ in contatto solo con l’adiacente.
@roberto:
il passaggio al denaro elettronico come esclusivo mezzo di pagamento, che prima o poi, col pretesto di una crisi o l’altra e il contributo degli utili idioti che non mancano mai, avverra’, dara’ potere totale di controllo dello Stato sul cittadino, che oltre a poter spiare su ogni singola transazione, potra’ chiudergli il rubinetto in qualsiasi momento.
A parte il fatto che, a mio modesto parere, prima o poi tutto cio’ che e’ in rete sui grossi computer statali, per guasto o sabotaggio, sara’ accessibile a tutti. Non ci salvera’ nemmeno la mole sterminata delle informazioni, data la potenza e versatilita’ dei motori di ricerca.
In parallelo al gonfiarsi del moloch, forse si costituira’ un sistema parallelo, cui spettera’ l’onere e l’onore di ricostruire sulle macerie.
Ci salvera’, salvera’ la civilta’, il “nero”.
mi associo agli amici che hanno commentato, e aggiungo “basta con le ipocrisie e le solite banalità tipo: le cose vanno male perchè ci sono gli evasori…..” . Credete che se lo “stato” avesse a disposizione ancor più danaro, lo utilizzerebbe meglio? ci sarebbe più equità? Ma cosa deve succedere ancora perchè la gente si svegli e veda la realtà così come è e non come gliela stanno raccontando? Articoli come quello del sig. Seri denotano sempre un fondo di perbenismo che vuole salvare la faccia e scrivere qualcosa che accontenti tutti. Basta per favore, e sopratutto mi rivolgo a Giannino affinchè prenda posizione seriamente verso e@uitalia e non perda tempo a dire che gli atti vandalici bla bla bla….
Sono appena tornato da Madrid, dove ho visto cosa stanno facendo dei ragazzi giovani per cercare di dare un cambio, hanno usato il web in modo intelligente e in un giorno hanno raccolto 19000 euro che serviranno a denunciare l’ex direttore di Bankia. Almeno loro ci provano.
Credo anche io che il “nero” ci salverà.
Si forse non c’entra ma alla mia azienda hanno mandato una cartella da 90.000 euro riguardante un avviso di accertamento precedentemente impugnato e vinto un anno fa in Commissione Tributaria. Tra un poco mi viene un colpo. So che loro non c’entrano nulla ma certe volte potrebbero stare anche più attenti quando emettono le cartelle.
Da Bologna ho ricordi dei primi periodi di Equitalia piuttosto burrascosi.
Con ipoteche e fermi auto che partivano al semplice batter di ciglia.
Con il tempo (e la limitazione di poteri) la situazione si è un poco normalizzata.
Oggi Equitalia è colpevole in quanto indossa la divisa ingrata di chi deve, di fatto, reperire il gettito.
Ma le colpe stanno in alto, fra politici e tecnici che vedono nel gettito un numero senza avvedersi che dietro ci sono le persone.
Soprattuto con un sistema infernale di sanzioni ed interessi che moltiplica il dovuto iniziale, fino a rendere l’estinzione del debito un moloch invincibile.
Ed anche nei ben retribuiti gestori, che hanno creato una macchina molto efficiente che non hanno saputo/voluto rallentare al momento del bisogno o quantomeno, non hanno saputo lanciare ai politici l’allarme.
Tanto per fare un’esempio, rieccheggiano ancora le parole lanciate dai vari potentati nell’Agosto scorso per una manovra contro gli evasori che in realtà erano persone che facevano fatica a pagare.
Non avevano capito niente !
Sento l’esigenza di rendere pubblica questa vicenda, raccontatami da un collega, perchè TUTTI sappiano come vanno oggi le cose in Italia.
Due o tre giorni fa c’è stato un convegno di commercialisti al quale ha partecipato il Direttore della Agenzia delle Entrate di Reggio nell’Emilia Dottor TRABUCCO
Ad una domanda di una commercialista che chiedeva come fare per le imminenti scandenze fiscali di una azienda di Verona (che non gode dello slittamento dei termini), AVENDO LO STUDIO SEPOLTO SOTTO LE MACERIE DEL TERREMOTO, la risposta è stata: “Ricostruisca i dati contabili e faccia i versamenti”.
Insomma, obbediscono solo agli ordini. Questa l’ho già sentita…
Troppo facile. Questa e’ la logica di de responsabilizzazione che imperversa ormai da decenni nella pubblica amministrazione e nel grande sottobosco del parassitismo. Sono un baby pensionato? Eh, ma la legge me lo permette! Ho il posto pubblico a vita, a prescindere dalla mia produttività? Eh, mica e’ colpa mia. Equitalia strangola dei cittadini? Eh, ma e’ obbligata a farlo. Equitalia non e’ un essere senziente. E’ un organismo che opera attraverso delle persone in carne ed ossa, che nessuno obbliga a fare il mestiere che fanno. Thoreau insegna. Possono fare dell’altro nella vita che non gli sceriffi che i gabellieri per conto dello stato ladro. O no?
@shady
@Francesco
@eddymoon64@gmail.com
@Andrea
@paperino
@sergito
@LuigiVis
@nikema
@Gianfranco Favaro
… salvo altri.
Dai commenti all’articolo mi rendo conto che non sono stato compreso e ciò mi costringe a dei chiarimenti.
So bene che Equitalia spa è costituita da due Soci (Agenzia delle Entrate per il 50% e INPS per il 49%) e che dunque è parte integrante del sistema organizzativo fiscale; è l’ultimo anello della catena; il primo è il Governo che batte cassa … e via via tutti gli altri. So altrettanto bene che obbedire agli ordini superiori non deresponsabilizza e la storia ha dato esempi importanti in questo senso anche in situazioni assai più gravi, intollerabili e perfino incredibili, anche se maledettamente vere.
Con l’articolo volevo però evidenziare un paio di aspetti che reputo fondamentali:
1) il Governo batte cassa e, abusando della decretazione d’urgenza o della decretazione delegata, introduce norme di una tale invasività e spregiudicatezza da essere incompatibili con uno Stato di diritto dove la dignità e la libertà del Cittadino dovrebbero essere i pilastri fondamentali dell’organizzazione sociale; esse però vengono diffusamente accettate dall’opinione pubblica fuorviata da propagande demagogiche di tipo emergenziale e perfino avallate dalla Giurisprudenza di diritto (Corte di Cassazione) e di costituzionalità (Corte Costituzionale), nonostante violino palesemente principi giuridici ed umani essenziali; in questo contesto la responsabilità politica dei tali scelleratezze non può essere ignorata ed anzi andrebbe sottolineata adeguatamente;
2) chi determina il quantum delle pretese tributarie abusando degli strumenti investigativi ed accertativi che la legge (alias, il Governo) gli mette a disposizione è l’Agenzia delle Entrate attraverso i suoi Uffici periferici, i quali hanno tutto l’interesse a prevaricare i diritti dei Contribuenti (esagerando clamorosamente nell’applicazione delle presunzioni legali) perché debbono raggiungere il budget annuale loro assegnato e debbono ripartirsi al loro interno i trattamenti incentivanti … alle spalle dei malcapitati;
3) Equitalia invece allunga le mani nelle tasche dei Contribuenti per prendere ciò che le viene ordinato … ed i suoi operatori non possono sottrarsi dal rispettare i protocolli loro imposti a pena di incorrere in responsabilità personali.
Nel delineato contesto,
– il Governo (o comunque l’istituzione statale) si munisce delle regole più adatte per legittimare le più ingiuste razzie nei confronti dei Contribuenti (i quali offrono spesso sufficienti motivi per non essere considerati fiscalmente leali),
– l’Agenzia delle Entrate esercita maldestramente i propri poteri accertativi, abusando impunemente delle sue prerogative in danno dei Contribuenti (che, per legge, vengono considerati evasori fino a prova contraria e che subiscono limiti di prova incredibili quando si debbono difendere), generando a loro carico debiti per tributi e sanzioni generalmente sproporzionati per eccesso rispetto a quello che si meriterebbero ed ordinado ad Equitalia di riscuoterli;
di conseguenza, la ribellione “giusta” da parte dei Contribuenti deve considerare bene i ruoli e le responsabilità dei vari anelli della catena e deve saper individuare con precisione i veri responsabili delle prevaricazioni.
Spero con ciò di aver chiarito il mio pensiero, altrimenti verrebbe inutilmenge sprecato il tempo e l’impegno che dedico a questa forma di divulgazione. Vi ringrazio per la pazienza di leggermi e per l’attenzione che mi prestate e Vi auguro le migliori cose.
Manuel Seri
Equitalia è solo l’ente deputato alla riscossione ? Vero . Ma è anche vero che è l’ultimo anello vessotatorio a cui il cittadino Sovrano / suddito fa riferimento . Quindi il tutto è assolutamente giustificato .
Della serie sono emeriti cavoli loro !
Maestà il popolo non ha pane ! Bene dategli le brioches ! Le tagliarono la testa , dopo aver mangiato le brioches !
Se al fronte un soldato nemico ti spara, cosa devi fare? Sparagli o rivolgerti al suo superiore? Se un soldato nemico dice “non sparare a me, l’ho fatto solo perchè me l’ha detto il mio superiore” è giusto ascoltarlo?
Ma per favore. Se Equitalia fa solo quello che dice lo Stato Equitalia è lo stato. Ne è il suo braccio (anche) armato che ti prende quello che pretende anche con la violenza legittima (?).
Concordo al mille per cento con ciò che esprime Oscar Giannino tutti i giorni. Lo ringrazio davvero di esistere. Su questo punto però non lo seguo. Equitalia che dice “non è colpa mia” è solo un modo per far volare gli stracci. E’ la tipica arroganza delle grandi organizzazioni che mettono nei loro contratti delle clausole capestro, ti fanno firmare la casellina “ho lette le tue condizioni di … (biiip) e le accetto” (sottinteso, perchè non ho scelta, per cui mi …. (biip) ancora di più) e poi se protesti l’impiegato ti dice “è il regolamento non c’entro”. E’ una perfetta manovra elusiva. L’unica difesa è dire al caro impiegato (anche di Equitalia) che ha scelto lui di indossare una certa divisa e quindi ne deve pagare tutte le conseguenze. Se non è contento, faccia un altro lavoro.
Se non vuoi che il nemico ti spari, devi disertare, non sparare e poi dire all’latro “me l’ha detto di fare il mio capo”.
Con immutata stima per Giannino ed immutato disprezzo per questo stato ladro e vigliacco.
Salve, ringrazio Manuel Seri per la risposta, che tuttavia mi trova d’accordo solo in parte. E vero che Equitalia non è l’unica responsabile e che di conseguenza la responsabilità di questa situazione assurda e vessatoria è da ascrivere -anche- nell’ordine ai politici, all’agenzia delle entrate ai vari organi giurisdizionali che avallano situazioni predatorie da parte dello stato, e dunque dobbiamo “prendercela” anche con loro. Ciò, tuttavia, non esime in alcun modo Equitalia dalle proprie e pesanti e ingiustficabili responsabilità: la prima, come detto, di ordine morale: non si eseguono ordine “immorali” che mettono sul lastrico, privandoli dell’essenziale in base a presunzioni, cittadini che dovresti “servire” (civil servant, in inglese). E se tutti gli impiegati e dirigenti di Equitalia avessero un pò di coscienza -non ce l’hanno- si dovrebbero rifiutare di eseguire gli ordini palesement “vessatori”. Ho detto sciopero, perché ad esempio un bello sciopero da parte dei dipendenti Equitalia che avesse come obiettivo di “criticare” quelle norme che ritengono ingiuste (sono tante) creerebbe un tale clamore che forse le cose cambierebbero sul serio, visto che suonerebbero come monito importante verso gli anelli superiori della catena gerarchica. Tuttavia, dal momento che loro si nascodono dietro il paravento del “eseguiamo solo gli ordini”, chiudono gli occhi davanti alle conseguenze e questo è inaccetabile: anche le leggi razziali erano leggi e chiunque avrebbe potuto dire: applico solo la legge. la distinzione tra gli uomini e i quaquaraquà è proprio questa: se una cosa è profondamente ingiusta e crea un danno ingiusto agli altri non la fai, punto. Secondo: Equitalia non solo applica leggi e regolamenti vessatori, ma addirittura non rispetta queste leggi e va oltre, a proprio beneficio e a danno degli Italiani. Quante decine di migliaia di ipoteche su case per meno di 8.000 Euro sono state applicate da Equitalia su prime case, quando “legalmente” non potevano farlo? Eppure lo hanno fatto, ciò ha creato danni ingiusti incalcolabili ai cittadini, ma nessuno di questi individui abbietti è responsabile, ovviamente nessun giornalista ha quel minimo di “coraggio” per dire che una situazione tale è ingiustificabile, sotto ogni punto di vista. Insomma ci troviamo in una situazione indecente: chi è chiamato a far rispettare leggi già di per sè vessatorie nemmeno le rispetta e si spinge oltre, però al cittadino vengono addirittura imposte sanzioni in base a presunzioni spesso del tutto infondate. Per come la vedo io, chi è chiamato a far rispettare le leggi dovrebbe essere irreprensibile e invece accade il contrario: ti chiedo di rispettare la legge ma io sono legittimato a non farlo, insomma siamo tornati al feudalesimo puro, alro che capitalismo e socialismo. Vi consiglio di rivedere “Indagini su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” ancche se ora la situazione e pure peggiore: li il suo essere al di sopra delle legge era “implicito” nella sua posizione di potere, non era “certificata” da atti -le ipoteche illeggittime- ufficiali. ora non c’è nemmeno più questa decenza: Con carte ufficiali lo stato non si rispetta la legge e nessuno dei respponsabili viene sanzionato. E democrazia questa? Io lo chiamerei signoraggio feudale.
Se accetti un lavoro ne accetti tutte le possibili conseguenze, buone o no esse siano.
La responsabilità personale è una cosa su cui non si dovrebbe MAI transigere.
Mi preoccupa il fatto che siano i giornalisti, o comunque i massmedia, a tentare di depistare l’attenzione da questa cosa.
Mi vengono in mente quei tedeschi che alla fine della guerra non sapevano……
Ringrazio Manuela Seri per il tempo dedicatomi.
Apprezzo veramente la sua considerazione per i ns interventi. Ho riletto il suo articolo con maggiore attenzione e… ho trovato le sue precisazioni (per me) necessarie.
Il metodo burocratico può essere definito come quello che a) amministra gli esseri umani quasi fossero cose e b) amministra le cose secondo principi più quantitativi che qualitativi, allo scopo di rendere più semplici e meno costosi la quantificazione e il controllo. Il metodo burocratico è dominato dalle statistiche: i burocrati formulano le proprie decisioni in base a regole fisse elaborate sulla scorta di dati statistici, anziché basarle sulla “risposta agli esseri viventi” che hanno di fronte; in altre parole, decidono in merito ai problemi secondo quanto è più probabile statisticamente, col rischio di offendere e ferire quel 5 o 10 per cento di persone che non si
adeguano al modulo. I burocrati temono la responsabilità personale e
cercano riparo dietro le loro regole; la loro sicurezza e il loro
orgoglio risiedono nella lealtà verso le regole, non già nella lealtà
verso le leggi del cuore umano.
Eichmann è stato un esempio perfetto di burocrate: non aveva mandato centinaia di migliaia di ebrei alla morte perché li odiasse, dal momento che in effetti non aveva mai amato né odiato nessuno. Eichmann semplicemente aveva «compiuto il proprio dovere»: obbediva a questo mandando gli ebrei alla morte, come aveva obbedito al dovere all’epoca in cui era semplicemente incaricato di accelerarne l’emigrazione dalla Germania. Ai suoi occhi, null’altro importava se non l’obbedienza alle regole, e si sentiva in colpa soltanto quando fosse venuto meno a queste.
Da ‘Avere o essere’ – di Erich Fromm
Equitalia non è il gabelliere dello Stato. Equitalia è una società privata che deve produrre utile (9% di aggio è una percentuale enorme, viste le cifre che raccoglie!) e che piega le leggi a suo piacimento, con lo Stato che gli fa da palo. In Germania ed in UK, dove ho vissuto, il primo sollecito al pagamento di qualsiasi tassa ti arriva senza alcuna mora. Da noi Equitalia comincia a giocare coi nostri debiti fin dal primo avviso
@irene camagni
Appunto, quelli sono paesi civili. Prima di tutto ti mettono in condizioni di adempiere i tuoi obblighi e poi comuqnue tid anno dei servizi in cambio del pagamento delle tasse. In Italia lo stato divora risorse, non dà nulla indietro -anzi, peggio, fa di tutto per ostacolarti – applica interessi da strozzini, mentre se un privato applicato gli stessi interessi per una somma data in prestito va in carcere. Ormai gli italiani sono talmente abituati ad avere uno stato che non è tenuto a rispettare le regole, che nemmeno ci fanno più caso. Veniamo vessati dallo stato e dai burocrati in ogni modo possibile ed immaginabile ed invece di fare un a rivoluzione accettiamo supini. E vero che ormai siamo sudditi e/o abbiamo la sindrome di Stoccolma.
Si, in quei paesi il fisco mi elencava i miei diritti e poi passava a ricordarmi i miei doveri. Io mi ribello e faccio ricorsi, anche per piccole somme, non mi importa se il mio commercialista sbuffa. Fino ad ora ho sempre avuto ragione, e non avevo sempre ragione, perchè il commercialista ha saputo sempre trovare il cavillo giusto. Spero che Equitalia soffochi nei ricorsi. Per il resto, ch’aggia dì. I tedeschi hanno una burocrazia prussiana, noi abbiamo una burocrazia borbonica. Peccato, Maria Teresa era passata da noi e ci aveva lasciato una buona ed efficiente burocrazia
Buon articolo. Lo sapevate che la gentilissima Equitalia con la rateizzazione del debito Equitalia concede agli insolventi di pagare i tributi anche in 72 rate mensili. Non pubblicizzano la cosa, ma esiste questa possibilità.
Mi permetto di dissentire. L’articolo potrebbe anche essere corretto se non fosse che il presidente di Equitalia è anche il direttore generale del ministero delle finanze.
Prescindo da quella che dovrebbe essere una palese situazione di incompatibilità controllato/controllore (incidentalemente sanzionabile) per segnalare che, come tutti sanno, i direttori generali hanno, di fatto, perfino una funzione nella preparazione delle disposizioni e dei testi di legge. Non credo occorra altro.
Grazie Manuel, anche a me ha fatto piacere leggere il Suo intervento, e dopo aver letto il libro sudditi mi sento ancora più inca**ato e impotente, quindi credo che mi orienterò a cercare altri “sudditi” che sono veramente stanchi e che abbiano voglia di togliere alimento al “sistema”, sì dico togliere perchè credo sia il metodo migliore, senza violenza (anche se a volte ho creduto fosse l’unica via) ma come faceva gandhi o altri come Lui, quindi : lo stato si alimenta di denaro?! bene noi possiamo farglielo avere il più tardi possibile, solo dopo averlo fatto cambiare di mano numerose volte senza ……..
Grazie per il Suo impegno @Manuel Seri