Elezioni spagnole, perde il populismo–di Diego Sànchez de la Cruz
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Diego Sànchez de la Cruz.
I risultati elettorali di domenica in Spagna confermano che un’ampia maggioranza degli elettori rifiuta il populismo autoritario di Podemos e dei suoi alleati. In appena un semestre, i voti raccolti dalla estrema sinistra si sono ridotti di 1,1 milione.
Nel frattempo, il Partito popolare ha rafforzato i suoi risultati elettorali condividendo un messaggio riformista in cui sono ricomparse, dopo anni di incertezza, le proposte liberali.
Durante la campagna elettorale, Rajoy ha difeso la riduzione delle imposte e insistito nell’importanza di mantenere la liberalizzazione del mercato del lavoro approvata nel 2012.
Inoltre, la destra spagnola ha recuperato un tratto ideologico nel criticare il programma di ispirazione comunista di Podemos.
La sinistra più moderata che rappresenta il PSOE torna ad essere sanzionata dagli elettori, ma mantiene la sua posizione di guida delle forze progressiste, confermando che il grande sconfitto di domenica è Pablo Iglesias.
Nella formazione del governo, è importante che prevalga la volontà espressa dalla maggioranza degli spagnoli e che si stringa un patto tra PP e Ciudadanos per attuare le riforme di seconda generazione orientate a migliorare le istituzioni, completare la liberalizzazione del mercato del lavoro, ridurre il peso dello Stato nell’economia e abbassare le imposte.
In tempi convulsi per l’Europa, la Spagna ha dato una lezione di stabilità. E’ importante che la reazione al populismo e la difesa della libertà continuino ad essere presenti nel programma quotidiano della politica, dei think tank, della società civile e dei mezzi di comunicazione.
Abbiamo una opportunità d’oro per consolidare i successi e riparare gli errori: approfittiamone.
Diego Sànchez de la Cruz è direttore del think tank spagnolo Civismo (http://www.civismo.org).