Il video è molto carino. Penso che sarebbe meno carino, però, confrontanto il numero di incidenti stradali mortali ai tempi della Bel Air piuttosto che ai tempi della Malibu…
Non solo, bisognerebbe fare il conto del numero di vittime per chilometri totali percorsi. non c’e’ confronto.
Piercamillo Falasca
Si vede che io e Pietro M. siamo compagni di bisbocce… anche io piango la perdita di quella bella Chevrolet del 1959…
Ciò detto, bel video e bel messaggio
Mi devo ricredere. I dati (in assoluto) smentiscono il mio pregiudizio. grazie
Riccardo
In compenso, perdere di vista per 30 secondi un bambino di 4 anni in città oggi significa ritrovarlo spiaccicato sull’asfalto da una moderna e sicura auovettura il cui autista forse neanche se ne accorge.
OK ora le auto sono più sicure di 50 anni fa, è giunto il momento di smettere di usarle (almeno in città)
Carlo Stagnaro
Riccardo – Anche questa affermazione non trova riscontro nei dati (sebbene io non abbia trovato dati diretti). Anzitutto il tasso di mortalità nella fascia 1-5 anni è crollato: http://www.childmortality.org/
E’ crollata anche la quota di bambini morta a causa di incidenti e ferite, compresi quelli automobilistici (per i quali non trovo una serie storica a parte): http://www.childstats.gov/AMERICASCHILDREN/phenviro6.asp
Dalla stessa fonte, apprendo che nel 2005-6 il traffico veicolare era responsabile di circa il 10 per cento di tutte le morti tra 1-5 anni di età. Se è vera la sua tesi, in passato tale percentuale era inferiore. Ma una volta che la si ponga sullo sfondo della riduzione complessiva del tasso di mortalità (vista la rapidità del calo, suppongo sia anche una riduzione in valore assoluto), suppongo che si possa tranquillamente affermare che anche il numero di vittime del traffico si è ridotta.
Enrico
Limitatamente alla riduzione delle vittime posso essere d’accordo. Ma, nel titolo del filmato, al sostantivo progresso va fatto seguire l’aggettivo “tecnologico”, perchè altrimenti mi verrebbe da pensare che l’idea di progresso possa essere esemplificata da questo filmato, e ciò mi renderebbe molto triste. Scusate la tirata moralistica, ma questa è veramente la prima cosa che mi è venuta in mente quando ho visto il filmato.
@Enrico
Ma il filmato è esemplificativo del progresso al suo meglio: non solo avanzamento tecnologico, ma avanzamento tecnologico pensato per rendere migliore e più sicura la vita degli uomini.
L’articolo citato rileva che oggi molti meno bambini vanno a scuola a piedi o in bici, a vantaggio dell’utilizzo della macchina.
Purtroppo il dato completo per farsi un’idea corretta dovrebbe comprendere il numero di bambini che effettivamente vengono lasciati liberi di andare a piedi sul marciapiede.
Il vero tasso da calcolare (la probabilità statistica, e quindi il pericolo) dovrebbe essere calcolato come numero di incidenti sul numero di bambini liberi sul marciapiede.
Altro ragionamento (si fa per chiacchierare, ovviamente):
se nel video si fossero scontrati la vecchia cadillac con un hummer, le sorti dei rispettivi dummies sarebbero state ancora più asimmetriche. Questo vuole dire che l’hummer è più sicuro della cadillac? Si certo, ma solo per chi ci sta dentro.
Tutti quelli che stanno fuori sono sempre meno sicuri al crescere del numero di hummer in circolazione.
Ora basta, sennò rischio di sembrare un talebano.
Grazie comunque del bel post 😉
Carlo Stagnaro
Riccardo, scendere a un tale livello di dettaglio sarebbe piuttosto complicato, nel senso che temo dati del genere non esistano (o, almeno, non li conosco). Comunque questo rischia di farci perdere di vista il punto fondamentale e più ampio che è emerso da questa discussione: la mortalità dei bambini è letteralmente crollata, negli ultimi decenni. Da lì non ci si schioda. Detto questo, capisco la provocazione, ma la rifiuto: siamo sicuri che, a parità di altri elementi, un mondo dove i bambini vengono mandati in strada allo sbando sia preferibile a un mondo in cui ciò non accade? Se anche la riduzione della mortalità fosse interamente riconducibile a un maggior senso di responsabilità dei genitori, non potrei che esserne felice.
Quanto alla battuta sull’Hummer, non credo sia così. Se fosse vero che la diffusione dei Suv avesse l’effetto di proteggere il conducente mettendo a repentaglio la vita di chi guida l’altra macchina, avremmo assistito – parallelamente alla diffusione dei Suv, ormai pervasiva in alcune realtà e senza dubbio in quella americana – a un aumento, o almeno una stabilizzazione, delle vittime della strada. Invece esse hanno continuato a diminuire.
Insomma: comunque ci si giri intorno, la realtà dei dati è che, negli Usa, le strade sono più sicure che nel passato, prossimo o remoto che sia.
Chi è quel barbaro che distrugge una macchina del 1959 per giocare all’autoscontro! Chiamate l’UNESCO! 🙂
Il video è molto carino. Penso che sarebbe meno carino, però, confrontanto il numero di incidenti stradali mortali ai tempi della Bel Air piuttosto che ai tempi della Malibu…
Scrooge – Fino a un certo punto. Nel 1959 le vittime autostradali negli Usa sono state 36.223. Nel 2008, 37.313. Se guardiamo al tasso di mortalità, il paragone non è neppure il caso farlo: nel 1959, 5.171 vittime per 100 milioni di miglia-veicolo, nel 2008 eravamo a 1,27. Per i dati:
http://www-fars.nhtsa.dot.gov/Main/index.aspx
e
http://www.saferoads.org/federal/2004/TrafficFatalities1899-2003.pdf
Non solo, bisognerebbe fare il conto del numero di vittime per chilometri totali percorsi. non c’e’ confronto.
Si vede che io e Pietro M. siamo compagni di bisbocce… anche io piango la perdita di quella bella Chevrolet del 1959…
Ciò detto, bel video e bel messaggio
Mi devo ricredere. I dati (in assoluto) smentiscono il mio pregiudizio. grazie
In compenso, perdere di vista per 30 secondi un bambino di 4 anni in città oggi significa ritrovarlo spiaccicato sull’asfalto da una moderna e sicura auovettura il cui autista forse neanche se ne accorge.
OK ora le auto sono più sicure di 50 anni fa, è giunto il momento di smettere di usarle (almeno in città)
Riccardo – Anche questa affermazione non trova riscontro nei dati (sebbene io non abbia trovato dati diretti). Anzitutto il tasso di mortalità nella fascia 1-5 anni è crollato:
http://www.childmortality.org/
E’ crollata anche la quota di bambini morta a causa di incidenti e ferite, compresi quelli automobilistici (per i quali non trovo una serie storica a parte):
http://www.childstats.gov/AMERICASCHILDREN/phenviro6.asp
Dalla stessa fonte, apprendo che nel 2005-6 il traffico veicolare era responsabile di circa il 10 per cento di tutte le morti tra 1-5 anni di età. Se è vera la sua tesi, in passato tale percentuale era inferiore. Ma una volta che la si ponga sullo sfondo della riduzione complessiva del tasso di mortalità (vista la rapidità del calo, suppongo sia anche una riduzione in valore assoluto), suppongo che si possa tranquillamente affermare che anche il numero di vittime del traffico si è ridotta.
Limitatamente alla riduzione delle vittime posso essere d’accordo. Ma, nel titolo del filmato, al sostantivo progresso va fatto seguire l’aggettivo “tecnologico”, perchè altrimenti mi verrebbe da pensare che l’idea di progresso possa essere esemplificata da questo filmato, e ciò mi renderebbe molto triste. Scusate la tirata moralistica, ma questa è veramente la prima cosa che mi è venuta in mente quando ho visto il filmato.
@Enrico
Ma il filmato è esemplificativo del progresso al suo meglio: non solo avanzamento tecnologico, ma avanzamento tecnologico pensato per rendere migliore e più sicura la vita degli uomini.
@Carlo Stagnaro
Carlo,
è vero, le statistiche sembrano confermare che il tasso di mortalità infantile dovuto ad investimento è diminuito. Ho trovato conferma qui http://www.articlesnatch.com/Article/Statistics-on-Children-Hit-by-Cars/250313.
Ma questo non mi rassicura affatto.
L’articolo citato rileva che oggi molti meno bambini vanno a scuola a piedi o in bici, a vantaggio dell’utilizzo della macchina.
Purtroppo il dato completo per farsi un’idea corretta dovrebbe comprendere il numero di bambini che effettivamente vengono lasciati liberi di andare a piedi sul marciapiede.
Il vero tasso da calcolare (la probabilità statistica, e quindi il pericolo) dovrebbe essere calcolato come numero di incidenti sul numero di bambini liberi sul marciapiede.
Altro ragionamento (si fa per chiacchierare, ovviamente):
se nel video si fossero scontrati la vecchia cadillac con un hummer, le sorti dei rispettivi dummies sarebbero state ancora più asimmetriche. Questo vuole dire che l’hummer è più sicuro della cadillac? Si certo, ma solo per chi ci sta dentro.
Tutti quelli che stanno fuori sono sempre meno sicuri al crescere del numero di hummer in circolazione.
Ora basta, sennò rischio di sembrare un talebano.
Grazie comunque del bel post 😉
Riccardo, scendere a un tale livello di dettaglio sarebbe piuttosto complicato, nel senso che temo dati del genere non esistano (o, almeno, non li conosco). Comunque questo rischia di farci perdere di vista il punto fondamentale e più ampio che è emerso da questa discussione: la mortalità dei bambini è letteralmente crollata, negli ultimi decenni. Da lì non ci si schioda. Detto questo, capisco la provocazione, ma la rifiuto: siamo sicuri che, a parità di altri elementi, un mondo dove i bambini vengono mandati in strada allo sbando sia preferibile a un mondo in cui ciò non accade? Se anche la riduzione della mortalità fosse interamente riconducibile a un maggior senso di responsabilità dei genitori, non potrei che esserne felice.
Quanto alla battuta sull’Hummer, non credo sia così. Se fosse vero che la diffusione dei Suv avesse l’effetto di proteggere il conducente mettendo a repentaglio la vita di chi guida l’altra macchina, avremmo assistito – parallelamente alla diffusione dei Suv, ormai pervasiva in alcune realtà e senza dubbio in quella americana – a un aumento, o almeno una stabilizzazione, delle vittime della strada. Invece esse hanno continuato a diminuire.
Insomma: comunque ci si giri intorno, la realtà dei dati è che, negli Usa, le strade sono più sicure che nel passato, prossimo o remoto che sia.