E-Book e Libri: via libera alla tassazione Iva agevolata per i prodotti multimediali—di Cosimo Melella
Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Cosimo Melella.
Con la decisione presa a Marzo, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea bloccava il provvedimento del Parlamento Europeo che prevedeva l’abbassamento dell’aliquota Iva per i prodotti multimediali, gli e-book. Il 2 Ottobre scorso, invece, riunito in Lussemburgo, l’EcoFin, il Consiglio dell’Unione Europea, composto dai ministri delle finanze dei paesi membri, competente per le questioni relative alla politica economica, alla fiscalità e alla regolamentazione dei servizi finanziari, ha approvato, e con sorpresa per tutti, una direttiva della Commissione che permetterà ai Paesi dell’Unione di applicare agli e-book la stessa Iva dei libri cartacei con un’aliquota ridotta.
Se i giudici della Corte di Giustizia avevano ribadito che fosse legittima la distinzione tra i prodotti cartacei ed i prodotti multimediali, consultabili in streaming o con download, di diverso avviso si son mostrati i ministri delle finanze dei paesi membri. Quella della Corte era una presa di posizione anacronistica atta a frenare la crescita.
L’Italia, come la Francia ed altri paesi dell’Ue, aveva già precedentemente abbassato l’Iva su questo genere di prodotti, andando contro la regolamentazione europea, superando questo “antico paradosso del diritto” tributario, su cui l’Istituto Bruno Leoni si è espresso più volte (ad esempio QUI e QUI) per sostenere l’equiparazione, anche da un punto di vista fiscale, fra libro cartaceo e libro digitale.
Si era così passati dal 22% al 4% nel 2015, per iniziativa dell’allora ministro della Cultura, Dario Franceschini. Ed infatti, la Commissione inizialmente si era dimostrata contraria a queste forme di tassazione.
Ad oggi, con questa presa di posizione in controtendenza, l’UE ha voluto, invece, lanciare il forte messaggio di voler rimuovere i principali ostacoli allo sviluppo del mercato della stampa digitale, in linea con i principi fondativi dell’Unione, ribadendo che i prodotti digitali non devono essere penalizzati; devono, invece, essere soggetti allo stesso regime dei prodotti fisici.
Ci si augura che il via libera consentirà ai consumatori di avere un maggiore accesso a tali contenuti non più penalizzati, permettendo alle case editrici di agire di conseguenza e stimolando, al tempo stesso, l’offerta di piccoli autori indipendenti che potranno proporre il proprio prodotto ad una platea più ampia ed a costi più contenuti.