Dossier Confedilizia: tasse, tasse, tasse
C’era una volta, fino a poco tempo fa, l’Italia delle tasse molto alte sul reddito, sia quello da lavoro autonomo che da lavoro dipendente, e delle tasse un po’ meno alte sui patrimoni, sia finanziari che immobiliari. Quell’Italia non c’è più.
O meglio, come ha recentemente mostrato Uberto Cardellini, il paese dal folle carico fiscale sui redditi c’è ancora. È venuta a mancare l’altra Italia, quella dalle imposte sui patrimoni leggermente al di sotto della media, così che oggi abbiamo un carico fiscale insostenibile su tutti i fronti. L’inasprimento della tassazione sui patrimoni finanziari, ovvero sui risparmi investiti in strumenti mobiliari, è già stato raccontato, anche su questo blog. Un dossier di Confedilizia ci mostra invece il brusco aumento di imposte verificatosi in questi anni anche sui patrimoni immobiliari.
Stando a questo dossier, nel triennio 2011-2014, si è passati dai 9,2 miliardi dell’ICI ai ben 25 miliardi della doppia imposta IMU-TASI. E il passaggio non è stato per niente graduale: già nel 2012 l’ICI veniva sostituita dall’IMU con un gettito pari a 23,8 miliardi. Mentre nel 2011 pagavamo imposte sugli immobili pari a circa lo 0,6% di PIL, ora siamo vicini al 1,7%, contro una media europea di circa l’1%.
Alcuni esempi, inseriti nello studio, mostrano come l’aumento percentuale di tassazione locale sia arrivato al 291% per gli immobili locati a canone calmierato e a 157% per quelli con contratto libero. Nel caso concreto di un appartamento a Roma notiamo che, comprendendo tutte le imposte (ovvero: IRPEF, addizionali regionale e comunale, IMU, TASI, imposte di registro e di bollo), si arriva a un prelievo fiscale di quasi l’80% del canone di locazione. Certamente si tratta di un caso estremo, ancorché reale, ma è pur sempre utile a far capire la situazione.
Lo shock che c’è stato dal lato delle imposte sul risparmio, sia quello investito in strumenti mobiliari che in beni immobili, è impressionante. Ed è tanto più grave, se si pensa che lo shock non è dipeso tanto da un ripensamento del sistema tributario volto a spostare la tassazione dal lavoro ai patrimoni, quanto da una sorta di irrefrenabile tendenza da parte dei governi a racimolare risorse ovunque ne siano rimaste. Un punto di PIL all’anno tolto alle famiglie italiane in un battito di ciglia. Sarebbe bello se i governi fossero così rapidi, risoluti ed efficienti anche dal lato della spesa pubblica. Invece sembrano perfettamente in grado di imporre la revisione della spesa ai cittadini, ma non a loro stessi.
“Un soldo risparmiato è un soldo guadagnato… Per noi”, diceva lo sceriffo di Nottingham, intento a esigere il soldo-regalo di compleanno di un povero coniglietto, in una scena del Robin Hood di Walt Disney. In Italia non siamo ancora arrivati al rapporto uno a uno, ma come mostra il caso del canone di locazione prelevato all’80%, siamo sulla buona strada, e comunque già ben oltre la soglia della ragionevolezza.
Fa dunque riflettere la raccomandazione con la quale lo sceriffo si congeda sbeffeggiando la povera famigliola: “continuate a risparmiare”.
I governi che attuano le loro politiche fiscali come lo sceriffo di Nottingham, con la variante che questi prendeva ai poveri per dare ai ricchi, quelli invece, i governi, prendono a tutti coloro che non sono furbi abbastanza da nascondere il poco o tanto che hanno. Poveri noi. Comunque ottimo articolo!