18
Lug
2011

Dopo la bocciatura di oggi, che cosa aspetta l’Italia?

E’ terribile dirlo. Ma è anche inutile usare mezze misure, nascondere la verità ed eludere il problema. Purtroppo, abbiamo vinto la scommessa, dopo aver giudicato con la massima delusione che avete visto la manovra varata dal governo. Ieri, nel primo giorno di contrattazioni successivo al varo della manovra correttiva triennale della finanza pubblica, i mercati l’hanno bocciata. Il premio al rischio dei titoli pubblici italiani, il differenziale dei tassi d’interesse dei BTp italiani sui Bund tedeschi, è tornato a salire con una fiammata fino a quota 337 punti, per poi scendere ma solo alla soglia di 329. La Borsa italiana è stata di nuovo la peggiore europea, con un meno 3% e nuove discese dei titoli bancari.Che cosa possiamo attenderci nei prossimi giorni? Quali le conseguenze per l’economia italiana? E che cosa può fare, da parte sua, la politica?

Purtroppo – lo dico a prescindere dal male che penso dalle tasse in manovra, dalle mancate privatizzazioni etc  –  per mero realismo bisogna riconoscere che molto difficilmente i mercati si fermeranno. Innanzitutto perché Berlino continua a non dire una parola chiara a e definitiva sul salvataggio greco. Poi perché continuano a passare giorni decisivi prima che gli Stati Uniti, il 2 agosto, sforino il tetto autorizzato del proprio debito pubblico, pari al 100% del loro Pil, senza che si veda un accordo tra il Presidente e i repubblicani per tagliare credibilmente l’enorme deficit che si profila per i prossimi anni. Infine, perché i risultati degli stress test bancari europei, lo scorso venerdì, non hanno ottenuto l’effetto di rassicurare nessuno. Non c’è stata nessuna banca italiana tra quelle segnalate come a rischio in caso di ulteriori guai, eppure la loro capitalizzazione continua a scendere a rotta di collo, a valori veramente assurdi e inaccettabili.

Purtroppo, in tali condizioni e senza novità dalla Germania bisogna attendersi che le scommesse al ribasso contro l’Italia si faranno sempre più forti man mano che ci avvicineremo alle prossime emissioni di debito pubblico. Previste per il 25, 26 e 28 luglio. Il 26 luglio è programmata l’offerta dei BoT a sei mesi e dei CTz, con un importo complessivo che potrebbe superare i 10 miliardi. Il giorno successivo è prevista l’offerta dei BTp indicizzati all’inflazione, per 1 miliardo circa. L’asta più delicata è quella del 28 luglio, quando si piazzeranno il nuovo BTp triennale e il BTp decennale per un ammontare che dovrebbe essere tra 6,5 e 7,5 miliardi.

Nei primi sette mesi del 2011 l’Italia ha già raccolto circa 127 miliardi in BoT, 20 in CTz, circa 120 in BTp e oltre 20 in CcT. Mentre montava la danza macabra dell’eurocrisi, l’Italia da inizio anno ha emesso circa 250 miliardi di titoli di stato. La parte più significativa di questa raccolta è quella a medio-lungo termine, che ha più impatto nel determinare gli oneri complessivi pluriennali del debito pubblico. Se finora quest’anno sono stati piazzati BTp e CcT per 142 miliardi, entro fine anno ne mancano almeno altri 85 per arrivare a quota 227. Tra agosto e settembre, occorre rimpiazzare la bellezza di 66 miliardi di BTp in scadenza.

L’estate, dunque, si preannuncia molto calda. E’ vero, ieri non abbiamo toccato i 347 punti base di spread sui titoli tedeschi, il record della settimana scorsa. Ma abbiamo comunque sfiorato quota 340, e l’estate è lunga. Per avere un’idea degli oneri derivanti dagli spread in aumento, ogni incorporazione di 100 punti base di maggior rendimento sull’intera curva dei titoli italiani – tutte le diverse tipologie distinte per durata e rendimenti – comporta attualmente come effetto 1,5 punti di Pil di maggior onere del debito pubblico nel successivo quadriennio. Se la tendenza delle aste estive resta come nelle aste della scorsa settimana – da 120 a 150 punti base di maggior rendimento rispetto ai vecchi titoli di eguale tipo in scadenza, occorreranno altri 20 miliardi di euro in più rispetto ai saldi triennale della manovra attuale appena varata, per azzerare il deficit.

Come è evidente, per l’economia italiana la conseguenza negativa non è solo quella del peggioramento del debito pubblico sul Pil malgrado tanti sforzi, e dell’appesantimento degli interessi che occorrerà pagarvi sopra. Coi tassi che ballano così impetuosamente, il maggior premio al rischio si trasferisce a tutti gli operatori italiani, a ogni impresa e a ogni famiglia diventerà molto più oneroso finanziarsi e indebitarsi. E molti, trovandosi sottocapitalizzati per effetto della svalutazione generale del prezzo degli asset che si legge negli attuali prezzi di Bora, di fronte alle difficoltà di finanziamento nell’impossibilità di ricapitalizzare potrebbero finire in mani diverse a pochissimo prezzo, praticamente a prezzi di realizzo. E’ un rischio al quale sono esposti innanzitutto diversi gioielli italiani che fanno gola all’estero,a cominciare da grandi banche e grandi imprese. Montepaschi, telo puoi comparare intero oggi per il solo prezzo che ha pagato – pazzescamente – per Antonveneta!

Che cosa può fare la politica? Se continua l’ondata di deprezzamento delle attività e di contemporaneo rincaro del rischio-Paese, e se l’Europa non dà finalmente una quadra alla crisi greca e non cessa di incoraggiare le scommesse sul fatto che l’euro in quanto tale salti entro il 32013, allora ancora una volta bisogna dire la verità. Nulla può essere escluso, come una nuova ulteriore manovra d’emergenza, che metta mano a tagli strutturali su settori “pesanti” come la previdenza, accelerando di molto l’innalzamento previsto dell’età pensionabile, attualmente gradualissimamente progressiva verso quota “quasi 69” anni ma non prima del 2050.

Un’altra strada è quella di un governo diverso. Ma qui non tocca a me, fare ipotesi. Dico solo che ci sta tutto. Ci tengo solo a dire che la bocciatura c’è stata. E che l’esperienza europea dell’ultimo anno e mezzo, purtroppo, non è tale da poter dire ai lettori che di male non si vada in peggio. Anzi…..

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39 Responses

  1. Alberto

    Caro Giannino sono in assoluta sintonia; la cosa da fare è anticipare da subito gran parte dei 47 miliardi previsti a regime nel 2014 ed aggiungere altre misure di taglio strutturale cominciando dalle provincie e proseguendo con un rapido intervento sui costi della politica attraverso tagli mirati, mettendo il naso dentro il carrozzone con una task force che dia pubblicità del lavoro svolto in tempi stretti; credo che la gente ne abbia diritto e servirebbe anche alla politica; i miei calcoli, postati nel precedente articolo, dicono che in mancanza, arriveremo a 1950 MLD entro fine 2011 e questi calcoli se li fanno anche i mercati. I 4 MLD previsti per quest’ anno, dopo che evidentemente non ha avuto gli effetti sperati la manovra 2010 da 25 MLD, non bastano!

  2. Questa manovra come altre di destra o sinistra servono solo a rimpinguare il loro stipendio.
    Quale azienda pagherebbe 20.000,00 € al mese per un incompetente.
    Sono questi i mafiosi si sono inseriti nello stato e a loro non interessa come sarà il futuro degli italiani ma gli interessa il presente del loro mensile.
    Quello che da fastidio è che questi mentecatti ci prendono per i fondelli

  3. La cosa migliore è affidarsi alla Provvidenza, che non chiede interessi esorbitanti, viene sempre in aiuto, non specula e dona largamente secondo il bisogno. In una (pseudo) Economia come la nostra tutta determinata dall’interesse e dall’egoismo, dal godere del disastro altrui e dal creare ulteriori difficoltà a chi è già in difficoltà, questo fattore P (Provvidenza) è opportunamente cassato. Eppure è quello più reale.
    Una domanda infantile: ma se tutti gli Stati del mondo sono debitori, chi è il creditore?
    Grazie

  4. Davide Tibaneti

    grazie Giannino x le sue lucide considerazioni riguardo a queste giornate nere in Borsa/ economia : ora però Berlusconi dice che vorrebbe abbassare le tasse ma non sa quando con queste giornate di debolezza dei mercati . A questo punto mi metto a ridere !
    ps. quando sono triste cilcco home page chicago blog e mi soffermo sui numeri del debito pubblico che continua ad aumentare :grazie di esistere GIANNINO !!!!!

  5. Marcello

    Beh, diciamo che i problemi dell’Italia erano noti da tempo…poco è cambiato da qualche anno a questa parte…forse è arrivato il momento della resa dei conti!!!
    E, purtroppo, sia la classe politica italiana sia quella dei paesi zona euro non sono in grado di affrontare e risolvere questi problemi di non difficilissima risoluzione…se solo sapessero e capissero cosa fare!

  6. dedi

    cominciamo a mandare a casa i responsabili facendoli lasciare il mal tolto, mica diamo la pensione ai politici e a me no? sicuramente dovremo fare tagli da 100 se pensate che tre punti di spread sono circa 50 di interessi.
    ma attenzione io fossi un politico non uscirei piu’ di casa.

  7. Massimo Peruzzo

    dai che è la volta buona che andiamo a gambe per aria….. se si vuole cambiare, l’unica soluzione è andare in piazza con il forcone o aspettarli sotto casa, TUTTI, da destra a sinistra, passando anche per Pontida. Basti pensare che il Trota si becca 12000 €/mese come consigliere regionale….

  8. Andrea

    Io penso che l’entità in se’ della manovra non fosse essenziale.
    Necessario era far vedere che si stava lavorando, davvero, con l’obiettivo di cambiare le cose.
    Invece una penosa grossa-coalizione ha licenziato un testo che probabilmente era il peggiore concepibile: depressivo negli effetti, limitato negli obiettivi a breve termine, contorto come da tradizione.
    L’opposizione lo ha votato senza chiedere modifiche pensando poi di poter pretendere le dimissioni del governo: incredibile come quasi vent’anni di convivenza con il fenomeno Berlusconi non abbiano insegnato niente alla sinistra.
    Eppure era semplice, bastava far scrivere questo provvedimento a uno dei tanti manager italiani che riescono a fare ottimi risultati in Italia e nel mondo.
    Si trattava di prendere misure concrete e immediate per frenare la spesa e rilanciare la produzione e i consumi, perché se non ripartono quelli aggiungere tasse e balzelli non serve.
    Andavano rivisti tutti i singoli capitoli di spesa dello stato per poi tagliare senza tanti complimenti su spesa corrente, incentivi a fondo perduto alle aziende, costi della politica, pensioni stratosferiche. Ma anche chiudendo le prossime finestre per il pensionamento, eliminado le leggi che consentono a pochi di lavorare al di fuori del mercato, annullando inutili impegni militari in giro per il mondo, per concentrare le risorse in un riordino del sistema fiscale e della burocrazia che rendesse l’Italia vivibile per chi ci lavora e appetibile per gli investitori esteri.
    Non credo che questo governo sia capace di fare tanto e, ottimisticamente, non credo neppure che ne sia capace il prossimo.
    Di qualunque colore esso sia.

  9. oriana

    Stiamo andando verso il redde rationem ed in maniera indecentemente amorfa da parte della nostra classe dirigente, dirigente tra parentesi. Non c’è più da distinguere tra destra e sinistra, sopra o sotto; sono tutti eguali e probabilmente ce li meritiamo. Sarebbe veramente da prendere il forcone ma per metterglielo in mano e mandarli a lavorare, dal primo politico all’ultimo burocrate. Ma neppure allora forse capirebbero,si sentirebbero dei martiri.Mentre martire è chi si da da fare, produce,lavora,zappa,trasporta,commercia, esporta,importa e sente il peso dei cinque /sei che deve mantenere sulle sue spalle.

  10. In effetti senza violenza il popolo storicamente non ha mai ottenuto nulla. Anche io spero che salti il sistema, è l’unico modo perchè i parassiti muoiano o cambino organismo.

  11. Anna Anna Maria Segalini

    la manovra è impresentabile! Per dare un segnale di più equa ripartizione dei sacrifici occorre, da subito:
    eliminare le prestazioni sanitarie aggiuntive gratuite per i parlamentari (si paghino, se vogliono, l’assicurazione integrativa, come i comuni lavoratori)
    prevedere un “contributo di solidarietà” di almeno il 10% annuo, con contestuale abolizione perpetua degli adeguamenti, dei vitalizi degli ex parlamentari.
    Togliere la reversibilità dei vitalizi: le mogli che non hanno mai lavorato in caso di vedovanza non possono avere prebende superiori a una donna che ha lavorato per 40 anni!

  12. luigi

    solo il po` puo` risolvere i problemi dei padani…Il grande straripamento risolvera` i problemi, inclusi quelli della borsa di Milano….

  13. DINO DARIOL

    Credo anch’io che tutto dipenda dal comportamento della Germania e dalla finalizzazione dell’accordo sul deficit Americano.
    Senza dubbio da parte nostra, il fare un governo che metta mano seriamente a tutte le riforme strutturali necessarie, potrebbe essere un vantaggio importante una volta risolti i problemi di cui sopra.
    Prescindendo che Berlusconi non puo’ piu’ essere il Primo Ministro, come vedrebbe Lei questo (possibile?) nuovo Governo? Non certamente “tecnico”.
    Grazie

  14. ILPROVINCIALE

    WARREN BUFFET PRESIDENTE DELLa REPUBBLICA E LA MERKEL PIU’ BELLA CHE INTELLIGENTE.
    Gentile Direttore
    Perchè Buffet come Presidente della Repubblica o qualche top manager di Goldman Sachs come Premier? E’ presto detto. Ha notato come ormai nel linguaggio comune sono sempre più presenti frasi del tipo “La manovra è stata approvata dal parlamento ora la parola passa ai mercati” (la terza camera ma la più importante). Oppure “Vediamo se la manovra sarà bocciata o approvata dai mercati..” Potremo presto sentire “..336 sì la camera approva, 300 punti sopra i Bund la Borsa boccia..la manovra non passa..” Gli stessi ministri delle finanze affermano la legge deve essere approvata dai mercati (i camerieri che sperano che i padroni siano soddisfatti di come viene servito il tè). Insomma si può affermare che la democrazia in occidente è finita o almeno è finita come la immaginavamo prima dell’affermazione di un mercato finanzairio globale e che muove risorse superiori migliaia di volte il pil globale? Si può affermare che sono i mercati e dunque gli investitori o speculatori o le grandi banche d’affari che decidono come deve essere la politica degli Stati o nella miglore delle ipotesi esercitano un’influenza pesantissima sui governi eletti dal popolo. Davvero tutto va bene, la mano invisibile funziona, così vanno le cose..nessuno, proprio nessuno non ha qualche perplessità per un sistema in cui la sovranità popolare viene spogliata a favore dei mercati? Il nuovo governo globale ha come ministri in una governance ristretta e non trasparente i cd mercati. Nessuna preoccupazione? E’ solo filosofia politica da 2 euro da parte di un PROVINCIALE? La Chiesa ha più volte affermato che il diavolo avrà vinto quando nessuno crederà più nella sua esitenza. Goodbye Atene, Wellcome Chicago.
    Dopo un pistolotto antimercatista che avrà scandalizzato i chiacago boys e fatto commiserare l’autore della presente, passo a qualche complimento nei confronti della Frau Merkel. ANGELA MERKEL E’ PIU’ BELLA CHE INTELLIGENTE. Altro che il titolo di Der Spiegel sul Berlusca.
    Una crisetta greca (maggio 2010) se si considerano le dimensioni dell’economia greca rispetto al continente europeo è stata fatta crescere fino a diventare una crisi sistemica i cui effetti si fanno sentire su Italia, Spagna e già qualcuno parla di Francia. A causa all’epoca delle elezioni nel land del nord reno westfalhia e successivamente per accontentare la panza (non il cervello, perchè con l’euro ci hanno guadagnato) degli elettori tedeschi il Premier tedesco continua a non rendersi conto che l’unica scelta peggiore dinanzi ad un’alternativa è non scegliere. E’ l’unica scelta che i mercati sicuramente penalizzeranno come del resto stanno facendo. L’Europa non sceglie, non decide, la speculazione si comporta di conseguenza..i fondamentali economici dell’Italia contano fino ad un certo punto (anzi per molti aspetti sono più solidi degli altri Paesi..soprattutto il sistema creditizio..). La manovra di Tremonti è criticabile sotto numerosi aspetti, si poteva fare di più e soprattutto di diverso..un governo di più larga coalizione e senza il Berlusconi ci toglierebbe dai guai? Forse sarebbe meglio ma le cause sono altre..forse riguardano soprattutto la prima parte del mio commento. La saluto Direttore, con ENORME STIMA!

  15. Giuseppe D'Andrea

    Siamo tutti d’accordo sul fatto che chi amministra debba diminuirsi lo stipendio; sarebbe un segno di arroganza e stupidità attaccarsi ai propri privilegi nel momento in cui si chiede alla nazione tutta di affrontare la prima di una serie di prove durissime.
    Ovviamente, questo non basterà anche eliminando al 100% la politica (cosa che non è possibile e nemmeno auspicabile) serviranno ulteriori e più rilevanti misure, che colpiranno comunque tutti noi, il ceto medio e noi dovremo accettare anche quelle perché senza quelle non c’è futuro per l’Italia indipendentemente dal partito politico e dagli uomini al governo.

    Siamo tutti arrabbiati e siamo tutti preoccupati, il futuro non è roseo, ma noi possiamo contribuire a renderlo migliore. Iniziamo con l’accendere il cervello quando si parla di politica , smettiamola di farci imbambolare dalle promesse di favori e posti di lavoro e dalla tifoseria Destra-Sinistra e poi diamo un po di fiducia ai tanti giovani che ci sono nel nostro paese che sono il futuro e dovrebbero avere più spazio anche nel presente. Sarebbe molto bello avere un grande ricambio generazionale ed un Presidente del Consiglio trentenne (o quarantenne).

    Basta volerlo.

  16. Wilson

    @Andrea
    L’opposizione ha votato contro, non a favore.
    L’unica differenza rispetto al solito è che non ha fatto ostruzionismo, ma presentato solo le proprie proposte di modifica (tutte bocciate), sulla base dell’idea che nessuna manovra fosse peggio che una cattiva manovra.

  17. Pino

    Dopo 17 anni se n’è accorto anche Giannino che con questa classe politica e con questo sistema finanz-capitalistico ci siamo ridotti così. Con un numero di nuovi poveri che aumenta ogni anno, con Marchionne e i suoi consimili che portano a casa 450 volte il salario di un operaio (solo 30 anni fa la forbice diceva 20,30 volte), con la disperazione che solo un cieco o un sordo non vede e non sente attorno a te dappertutto (andate qualche volta alla mensa di Sant’Egidio, un campione impeccabile di chi sono e da dove vengono i nuovi reietti), con città e infrastrutture vecchie e abbandonate dalle casse vuote e dal saccheggio perpetrato da malavitosi e corrotti, con l’invecchiamento della popolazione a cui non si è stati capaci, nel corso degli ultimi decenni, di opporre una politica moderna di integrazione (le paure e il razzismo della lega, al governo insieme agli amici liberali [?] di Giannino, non dimentichiamocelo) e iniziative per scongiurare l’emigrazione involontaria, coatta, dei nostri migliori giovani (me lo ricordo Giannino in radio che sosteneva la fuga dei cervelli – l’esperienza! – diceva, come se no sapesse che invece molte di quelle partenze erano dovute alle porte chiuse qui, al sistema delle raccomandazioni dilagante, al clientelismo). Chi si è accorto da subito che il berlusconismo non faceva che amplificare questo disastro sociale ed economico è stato tacciato di “superiorità morale” (sottintendendo l’appartenenza a sinistra), schifato come il pericolo maggiore perchè (guai!) col germe del comunismo di stampo sovietico dei gulag in Siberia; e chi invece come Giannino (e buona compagnia: Pigi Battista, il Corriere della Sera, Cruciani de La zanzara, la confindustria tutta, ecc ecc) ha sempre avuto un atteggiamento comprensivo e assolutorio delle nefandezze da esso “intensificate” si ritrova oggi a trovare delle scappatoie morali anche ai propri fallimenti: caro Giannino, non serviva aspettare la grossa crisi finanziaria europea, non serviva davvero, per chiedere a voce alta – “a casa”! – magari in una manifestazione democratica in mezzo alla gente comune. Alla gente che si fa un culo così ogni giorno per tirare avanti.

  18. mario unnia

    Se l’Italia fosse un’azienda, malandata com’è, verrebbe da dire ‘inutile piangere sul capitale interamente versato’. Ma piangere non serve, e neppure indignarsi senza un progetto. Occorre organizzare i Tea Party a livello territoriale, attraverso piccoli gruppi di iniziativa politica, per non trovarsi spiazzati di fronte alle elezioni anticipate, quando sarà necessario attuare il ‘non voto’ come espressione massima di dissenso. Vorrei vedere cosa farebbe il presidente della repubblica difronte ad una astensione del 80%. Occorre poi che i giovani politologi che frequentano il blog mettano a fuoco una dichiarazione di intenti nella quale il ceto medio si riconosca. Il tempo stringe, urge essere pronti per l’autunno.

  19. Giuseppe D'Andrea

    @mario unnia

    Hai ragione Mario, non mi stancherò di ripeterlo, è facile demolire con le parole e con i fatti le politiche altrui ma è molto difficile amministrare e costruire, dobbiamo metterci insieme per produrre qualcosa di veramente grande per il bene nostro e per quello delle generazioni future. Insieme possiamo farlo.

    Mi piace l’idea del fare una dichiarazione dei diritti e delle volontà inizierei con:

    ” Lo Stato ha l’obbligo di limitare il peso della sua attività sulla politica economica della Repubblica”

  20. Marco

    Salve,
    io sono daccordo col fatto che non il governo ha deluso perchè non ci sono stati tagli a tutti i vari enti ecc ecc.. però secondo me continua la speculazione.. oggi le borse guadagnano… perchè? ma come la manovra ieri faceva schifo e oggi è eccellente?
    gli speculatore fanno crollare le borse (anche perchè le borse non crollano così tanto con i piccoli risparmi e i piccoli risparmiatori in genere non sono in grado di vendere quando i titoli vanno a -7% o -10%) e poi il giorno dopo recuperano ma non tutto al 100% per far rimanere i piccoli risparmiatori che il giorno prima vedendo -7% si erano promessi di vendere al prossimo rialzo ma poi siccome il prossimo rialzo non recupare bene il risparmiatore ci crede alle notizie fasulle diffuse e rimange in borsa per poi andare in contro a un altro crollo…

    P.S.: ma qualcuno di voi ha fatto caso che in Giappone attaccarono Toyota con gli scandali vari e poi il terremoto e poi ora attaccano tutti gli account di Sony, Sega (sempre Giapponese) e tante altre? (come mai gli hacker si accaniscono con il Giappone)..
    ammazza come ci somigliamo… chissà che dopo il crollo delle borse non rifà un terremoto in Italia .. eh eh (avevano attacanto anche gli accont degli enti italiani in questi giorni) – vedrete che gli us risolveranno i loro problemi in tempo in tempo come in un film.. tanto ci cascano sempre tutti

  21. Giuseppe D'Andrea

    @Marco

    Credo che spiegare il perché delle fluttuazioni delle borse a breve termine è di per se inutile nonché cervellotico; una vera spiegazione chiara e precisa del perchè domani mattina ci sarà un +2 o un -2 non c’è.

    Bisogna vedere piuttosto l’andamento “generale” nel medio lungo termine, questo andamento rispecchia a mio avviso il vero perchè della sfiducia del mercato internazionale nel nostro paese. Fai una brebe ricerca, guarda i dati del debito pubblico, della crescita economica e della produttività. I numeri sono impietosi : Debito in costante aumento, crescita in indebolimento, produttività scarsa.

    La rilevanza delle nostre manovre e delle nostre correzioni fiscali hanno scarso impatto su questi tre parametri:

    A- Non incidono sostanzialmente sulla riduzione del debito.
    B- Indeboliscono la crescita senza creare le condizioni per la ripresa
    C- La produttività non viene incentivata anzi per via di degli effetti “collaterali” rischia di peggiorare.

    Ora mettiamoci nei panni di chi amministra grandi fondi o comunque risparmi propri ed altrui, alla luce dei dati storici non esaltanti e considerando che nulla è cambiato sostanzialmente dal 1990 ad oggi (No, nemmeno Berlusconi è un cambiamento economico rilevante) te la sentiresti di dare i tuoi soldi e quelli dei tuoi clienti a questo paese? Io credo di no, non mi sentirei molto tranquillo, e questo è quello in cui credono i mercati e ce lo hanno “brutalmente” fatto notare in queste settimane vendendo e svendendo. La “speculazione” è tutta in queste aspettative negative, che il nostro paese non fa nulla per cambiare.

    PS: Sul Giappone:

    – Gli hacker hanno attaccato la Sony, per via della sua politica protezionistica sul software e l’hardware soprattutto, vedi ad esempio la vicenda Hotz sui firmware homemade PS3 e la rimozione unilaterale dell’opzione “Other OS” che nella comunità tecnologica ha causato grande fermento, lamentele e boicottaggi. Siccome la Sony ha sempre giustificato il suo comportamento con le ragioni di sicurezza, alla prima occasione è stata punita proprio sotto il profilo della sicurezza.

    -La Toyota casa automobilistica che ha fatto della qualità il suo vanto, ha venduto delle auto con “evidenti e pericolosi” difetti di fabbricazione, ovviamente richiamarle tutte e pagare i danni ha impattato negativamente sulla sua immagine e sul suo bilancio.

    -Il terremo è semplice sfiga.

    -Noi ed il Giappone non ci somigliamo per niente, terremoti a parte.

  22. stipe

    ma toh!, oggi invece la borsa riprende! forse perchè sono 24 ore che napolitano se ne sta zitto!! … e speriamo che continui così!!!
    (ma ancora non avete capito CHI è quell’astuto ex-dirgente pci?)

  23. Giovanni

    Caro Giannino è necessario tagliare la spesa pubblica con uno smagrimento dell’apparato pubblico, resta difficile pensare a soluzioni che non prevedono queste due azioni, come caposaldo di una politica di risanamento.

  24. Marco

    ma come spiegarsi le fluttuazioni è difficile.. ma guardate che wall street in generale da Aprile /Maggio fino Settembre/Ottobre crolla sempre.. praticamente ogni anni.. le notizie anche se sono buone poi si inventano e ma doveva andare meglio… ma come !!! ma guardate che wall street non si basa tanto sulle notizie, ma sulle notizie false e su come vogliono che vadano i titoli per fare le megaspeculazioni…
    P.S.: la Toyota faceva un difetto che si presentava in America, tipo oddio non sono riuscito a frenare in autostrada e ho sbattuto a una pattuglia della polizia (ma in america non lo sanno che girando la chiave si spegne il motore?)… le Toyota poi non è che in autostrada raggiungano i 200 km in un fulmine e poi io ho una Volvo (propietà Ford) che ha presentato lo stesso problema e nessuno però di Gm ha detto niente (uscì un giorno un articolo su reuters che Gm ha dovuto ritirare non so quanti milioni di macchine e poi dopo 30 min notizia rimossa)…. e come Apple che ha perso la causa con Nokia e deve ridare i soldi per ogni Iphone venduto e per tutti quelli che venderà per i brevetti copiati ma nessuno sa niente…

  25. gawicks

    Quanto sarebbe il risparmio di spesa se la quota oltre i 3000 euro delle pensioni attuamente percepite venisse calcolata in base ai contributi effettivamente versati?

  26. angelo

    Caro Oscar la Tua analisi è tanto impietosa quanto vera, siamo sulla tolda del Titanic a ballare e i nostri politici fanno finta di niente, varando una manovra che non tocca lo Stato pesante e mettendo le mani nelle tasche ormai quasi vuote degli Italiani.

  27. isabella

    Da semplice pensionata, leggendo della manovra, cosa capisco?
    1° – Non mi incoraggia a spendere perchè temo che nel mio futuro dovrò spendere sempre di più per assicurarmi servizi essenziali come assistenza e trasporti e quindi tendo a comprimere il più possibile i miei consumi aspettandomi più costi e più tasse.
    2°- I risparmi non li impegnerò nell’acquisto di titoli di stato italiani perchè vedo che il mio governo non amministra in modo corretto le entrate ma le spende o meglio le sperpera in modo improduttivo.
    3° – Quando i titoli di stato che possiedo arriveranno a scadenza non li rinnoverò ma trasferirò i fondi su conti di deposito anche perchè la banca mi ha avvisato che da ottobre il conto titoli mi costerà 40 euro in più e poi c’è il superbollo.
    4°- Pensavo di cambiare l’auto per fine anno….l’auto può fare tranquillamente altri 30000 Km per cui ne riparliamo tra un paio di anni.
    Non so se altri italiani faranno considerazioni simili, se così fosse però non credo che il PIL abbia grosse possibilità di crescere…..

  28. Salari Federico

    Ho letto l’articolo in riferimento sul Messaggero di oggi 19 luglio 2011 e non mi è piaciuto il solito auspicio fatto dall’autore all’aumento dell’età pensionabile come rimedio di tutti i mali dell’Italia e soprattutto come risposta alla caduta della borsa nel giorno precedente. Faccio notare che oggi c’è stata una ripresa della borsa, nonostante non sia intervenuto alcun cambiamento circa l’età pensionabile. Penso che sia una fortuna che Oscar Giannino non decida nulla al riguardo, perchè altrimenti saremmo tutti messi ancor peggio di come stiamo. Consiglio al medesimo di leggere sullo stesso numero del Messaggero l’articolo di Fitoussi, che, sicuramente più consapevole della gravità del problema della previdenza per la vita delle persone, non si lascia abbagliare più di tanto della reazione dei famosi “mercati”. La borsa non sarà composta come Oscar Giannino ha detto in una trasmissione da tutti imbroglioni o una cosa del genere, ma è indubbio che non ha alcun riferimento con le situazioni reali dell’economia, vedi il caso del risarcimento di 560 milioni di euro da Fininvest a CIR:le volpi del mercato hanno punito il vincitore più del perdente ! Starei quindi molto attento ad invocare aumenti dell’età pensionabile solo perchè i mercati si sono comportati in un certo modo in un certo giorno, per poi smentirsi il giorno successivo. Ci sono ben altre riforme da fare prima di toccare ancora le pensioni, che è diventato il ritornello di chi, come Oscar Giannino, un giorno dice una cosa e un giorno un’altra ( tipo : per ripianare il bilancio statale senza toccare i beni dei cittadini basterebbe le vendita del patrimonio immobiliare statale che ammonta a 400 miliardi di euro ( tratto dal Messaggero di qualche giorni fa, credo domenica). Ultima cosa: la borsa non sarà certo composta da tutti imbroglioni, ma è certo che con una misura di buon senso del tipo del divieto assoluto e immediato delle vendite allo scoperto, una buona parte dei giocatori si leverebbe di torno, con vantaggi per tutti,anche dei famosi mercati. Le cose da rivedere in Italia sono molte ( tra esse i contributi all’editoria, inconcepibili in una situazione di crisi ), ma prendersela sempre e solo con l’aumento dell’età pensionabile è troppo facile. Tagliamo sì, ma con buon senso ed equità e soprattutto senza farsi prendere dall’affanno al semplice starnuto dei “mercati”. Cordialmente. Federico Salari.

  29. Angelo

    @Francesco Giuseppe Pianori Il creditore sei tu,io,Giannino e chiunque abbia della moneta in mano è creditore verso lo stato,ovvero nel ns sistema la moneta è debito,nella ipotesi assurda che tutti pagassero i loro debiti non ci sarebbe più denaro in giro.

  30. Giuseppe D'Andrea

    @marco

    Se la tua teoria è quella del “grande complotto” dove tutto sale o scende a causa di burattinai nascosti nell’ombra, il mio discorso non vale, io parlo di normali quotazioni e di normali fluttuazioni.

    Ps : se la tua teoria sul giappone è sempre quella del complotto allora sono stati i servizi segreti. ;-D

  31. Marco

    ma io mica dico complotto… io dico che le grandi banche americane fanno quel lavoro… scusate ma Merryl Lynch sostanzialmente ha sempre fatto quello…
    su yahoo financa (versione us) se andate in un titolo e premere Major holders vedrete le grandi quantità di azioni e si vede anche dove sono i soldi di varie banche americane…
    sul Giappone avevo detto se avevate notato anche voi queste cose…. non è che ora mi riferivo al grande complotto… io dicevo strano che hanno ricevuto una catastrofe del genere e poi subito dopo gli attaccano le compagnie… Sega che hanno attaccato è anche Giapponese e cracckare gli account Sega e Sony non lo devo tutto questo interesse però magari a livello economico si…

  32. stipe

    @Giuseppe D’Andrea — mi dica lei che cosa può pensare un osservatore straniero imparziale – ammesso che ne esistano – che vede che un paese di 60 milioni di abitanti attribuisce virtù taumaturgiche alla ‘capacità di mediazione’ di un anziano politico con il curriculum di napolitano: formazione culturale targata pci anni 50, militanza pci, funzionariato pci, e quel che segue, fino all’elezione (si ricorda come andarono le cose?) al supremo soglio presidenziale. penserebbe NECESSARIAMENTE che questo paese è votato al rinnovamento, e ne ha la spinta culturale e umana, proprio come lo era la gloriosa URSS gerontocratica degli anni 70 – e CERTAMENTE sui ‘mercati’ qualcuno che si informa e riflette c’è …

  33. mathilde

    @ Marco & Giuseppe

    il Giappone ci somiglia, eccome!

    usciti dalla guerra mondiale sconfitti, perse le poche colonie e ceduti terre ai margini del paese (istria e isole curili), senza risorse energetiche o minerali di valore, tanto mare e poca terra (301.340 e 377.915 sq.Km.), un nord freddo, un sud caldo, terremoti e un vulcano simbolo (etna e fujihama), un debito su GDP enorme (118% e 225%), una popolazione che invecchia senza essere sostituita con nuovi figli, una passione per spaghetti e noodles, una societa’ machista, mafia e yakuza, passione per le auto economiche, simile GDP pro capite (30.500$ e 34.000$), debito assoluto (non %) verso residenti esteri (2.223.000.000.000 $ contro 2.441.000.000.000 $), inflazione (un piu’1,40% contro un meno -0,70%), disoccupazione (8,40% contro 5,10%), tasso interesse (1,75% e 0,30%).

    Eppure la differenza c’e’: bilancia dei pagamenti con un -61.980.000.000 $ di deficit italiano contro un attivo di 166.500.000.000 $ del Giappone.

    Tutti i dati (2010) provengono dal sito della CIA, USA.
    https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/rankorder/rankorderguide.html

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