DDL Concorrenza: Professioni
Fra le misure contenute nel pacchetto di liberalizzazioni varato dal Governo, ve ne sono alcune relative ai servizi professionali.
Nel settore della professione forense, innanzitutto, il Ddl elimina il vincolo di appartenenza a una sola associazione professionale: se la norma verrà confermata durante l’iter parlamentare che la attende, gli avvocati potranno pertanto partecipare a più associazioni. Di conseguenza, il Ddl ha anche eliminato l’obbligo di avere il domicilio professionale nella sede dell’associazione di cui si è parte.
La novità più eclatante per quanto riguarda gli avvocati, però, è certamente il via libera alle società di capitali, cui potrebbe essere consentito di entrare a far parte delle società di avvocati, fermi restando i requisiti di indipendenza, autonomia e libertà di questi ultimi, oltre che il principio di personalità della prestazione. Infine, gli avvocati potrebbero presto essere tenuti a rilasciare ai clienti il preventivo scritto delle prestazioni che si apprestano a fornire, che oggi è fornito obbligatoriamente dai professionisti solo su richiesta esplicita del cliente.
Nonostante alcuni rappresentanti delle associazioni di categoria e degli ordini non abbiano perso tempo per evocare lo spauracchio dei “poteri forti” che si appropriano della libertà dei professionisti, le prime due novità, ampliando le possibilità e le scelte (anche di management) di degli avvocati, sono molto positive. Più di qualche dubbio, invece, lo suscita l’obbligo di preventivo, se non altro perché impone un ulteriore obbligo a carico dei professionisti, in un provvedimento che dovrebbe occuparsi di liberalizzazioni.
Per quanto riguarda i notai, il Ddl elimina il divieto di pubblicità e il riferimento al reddito minimo di 50.000 Euro triennali per determinare il numero dei notai in un ciascun bacino territoriale, la cui estensione viene contemporaneamente ampliata a livello regionale. Parallelamente, il testo uscito dal Consiglio dei ministri contiene alcune misure volte a ridurre le tipologie di attività per i quali è obbligatorio l’intervento dei notai. L’autentica notarile, infatti, potrebbe non essere più necessario per le compravendite di box o cantine sotto i 100.000 Euro (per le quali basterà l’intervento di un avvocato che abbia una polizza professionale con un massimale pari almeno al valore del bene) e per la costituzione di società a responsabilità limitata semplificate. Per una serie di atti, infine, la firma digitale potrà sostituire il ricorso all’atto pubblico.
Le misure previste per i notai, nel complesso, costituiscono un deciso passo avanti nell’ottica di una maggiore concorrenza nel settore. Il muro eretto da ormai più di 100 anni a difesa dell’establishment notarile (la legge che ne regola l’attività è del 1913) non viene certo abbattuto, ma qualche colpo lo riceve, in particolare dalle disposizioni sulle attività fuoriuscite dal perimetro di obbligatorietà dell’autentica notarile. Ciò che invece dev’essere chiaro è che, finché il notariato rimarrà a numero chiuso, nessun ampliamento del bacino di competenza dei relativi professionisti potrà essere chiamato “liberalizzazione”, indipendentemente dal fatto che generi un aumento di concorrenzialità all’interno del settore; al contrario, ogni nuova previsione di legge avente ad oggetto la professione notarile senza aprirla alla concorrenza è un’ulteriore conferma della volontà del legislatore di mantenere l’impostazione pianificatrice e programmatrice che regola il settore.
Non ho mai capito perchè l’introduzione di un socio di capitale dovrebbe ampliare “le possibilità e le scelte (anche di management) degli avvocati”. Generalmente chi mette i soldi comanda percui i requisiti di indipendenza, autonomia e libertà che l’avvocato dovrebbe – il condizionale non solo è d’obbligo ma il contrario è la certezza – mantenere sono solo sulla carta. Questo mortificherà ed accentrerà di più i professionisti che saranno costretti nel lungo periodo a soccombere alle maxi società che si verranno a costituire, per la gioia della concorrenza e della libertà di professione ….
Ovviamente grande risparmio per banche ed assicurazioni che potranno costituire società ad hoc nelle quali impiegare – con il job act ovviamente – i (non più liberi) professionisti pagandoli una miseria …. professionisti che potranno – rigorosamente in maniera gratuita (incredibile) – autenticare atti relativi ad immobili. Ah ovviamente bisognerà avere anche una polizza ad hoc per sottoscrivere gratuitamente tali atti …. ma volete che l’assiocuraizone non fornisca ai propri dipendenti una copertura ad hoc ?
Certo, magari l’Avvocato che sottoscriverà gli atti aggratis certe visure o certi controlli non li farà … con grande beneficio per il cittadino … oppure ci penserà la Banca a dare il pacchetto completo – mutuo e atto – tutto compreso … ed il cerchio si chiude …. povera italia ….
@Massimo Decimo Meridio
Povera l’Italia che crede che arroccandosi ad interessi corporativisti di avvocati, notai, etc. possa beneficiarne qualcuno al di fuori dei professionisti stessi.
Qualche avvocato non riuscirà ad avere più le tante rendite da posizione che aveva precedentemente? Non mi dispiace affatto ed era ora che qualcuno mettesse in discussione lo strapotere corporativista e oligopolista di alcune posizioni.
@John
Beh, trovo fantastico che per combattere gli interessi corporativisti di professionisti si creino ulteriori posizioni corporative e oligopoliste e si tenti di ditruggere a poco a poco la libera professione per renderla un mero prodotto e non un servizio.
Ma si sa, non tutti sono uguali, c’è sempre chi è più uguale degli altri. E sempre per usare una frase fatta, a pensar male si fa peccato ma spesso si azzecca volentieri.
Lei veramente pensa che il problema sia di qualche avvocato che non avrà più rendite di posizione (quali peraltro) ? Ma Lei la conosce la situazione economica e professionale attuale degli avvocati in italia ? Ha solo vagamente idea di cosa significhi oggi in italia esercitare la professione di Avvocato ? E non parlo del 5% di avvocati ricchi dei grandi studi legali dove il capitale che presto entrerà li renderà ancora più mastodontici ed elefantiaci … parlo del restante 95% di poveracci che si arrabbattano per sopravvivere … Lei è veramente convinto che gli avvocati esercitino uno “strapotere corporativista ed oligopolista” ?
O pensa magari che proprio l’introduzione di capitali in un settore di professione creerà quello che Lei sta affermando ?
Pensa veramente che la rendita di posizione dei notai sia minacciata da avvocati che gratuitamente autenticheranno gli atti, ammesso se ne trovi qualcuno che non faccia lo schiavo per banche ed assicurazioni ?? Lo pensa DAVVERO ?
Se la risposta è Si, complimenti anche Lei è vittima del lavaggio del cervello che il nostro simpatico Mr Bean de nojantri sta sistematicamente portando avanti ….. si goda queste pseduo “liberalizzazioni” …..
@massimo decimo meridio Pur non essendo (per mia fortuna) avvocato conosco bene le difficoltà degli avvocati italici. In verità siete troppi, poco trasparenti e in alcuni casi anche poco professionali. Se davvero si creeranno grossi studi legali sul modello americano non cambierà gran che nel disastrato mondo dell’ avvocatura italica! Ben diverso il discorso per i notai i quali si configurano come una corporazione con esclusive di stampo sostanzialmente medievali e quindi anacronistici e bisognosi di riforme urgenti.
Sono un ex notaio. Non mitizzo i notai, abbiamo mille colpe e difetti. Ma siamo efficienti: qui ed ora, il servizio dato dai notai costerebbe più e/o darebbe meno certezze se fornito da altri.
E’ vero ! ! ! In UK ed USA si può fare a meno di spendere tanti soldi per i notai: si risparmiano spesso, questi soldi? Nulla si paga per garatirsi l’acquisto? La consulenza di un legale.La polizza di un’assicurazione. Al netto di tasse obbligatorie, quanto costa comprare un immobile nei paradisi denotarizzati? … quanto costa il notaio dell’inferno Italia?
In medicina, qualcuno affiderebbe la cardiologia ad ortopedici o viceversa? Eppure sono entrambi medici, così come avvocati e notai sono entrambi giuristi.
A parte colpe e difetti dei giuristi (solo italiani, in UK ed USA tutti li amano alla follia, è noto), nessuno vede la manovra vera?
Banche che diventano mediatori immobiliari (Unicredit ed Intesa, per stare al concreto). Soci di capitale che entrano in società di avvocati. A pensar male si fa peccato …
Sul punto, chiedo di veirificare periodicamente benefici e costi, se il ddl sarà approvato.
C’è già un piccolo precedente sul quale ogni verifica èpossibile: anni fa sono state denotarizzare le vendite auto: quanto hanno risparmiato i cittadini? E’ già accaduto e non da ieri, una verifica competente sarebbe utile. La manovra di oggi è su un’altra scala, mentre il ddl va avanti, chiedo agli economisti verificare la denotarizzazione delle vendite auto. Potrebbe essere utile.
@ A. Marzocchi: ho una domanda, cosa invece ho perso (in qualita’ di cittadino e acquirente di veicolo) dalla denotarizzazione delle vendite dei veicoli? Grazie saluti
Alex quale risposta propongo un esempio.
Un’altra auto danneggia la sua, non si ferma ma lei fotografa la targa.
Se esiste un “archivo targhe” affidabile, può risalire al proprietario.
Ogni archivio è affidabile in funzione dell’affidabilità dele informazioni inserite.
L’esempio potrebbe riguardare danni più seri: ad esempio rapine, incidenti con danni a persone.
Grazie per la domanda, non voglio esagerare col valore del notaio ma il notaio… produce qualcosa di utile, anche nelle vendite auto.
Quindi per gestire un archivio targhe è necessaria la figura professionale del “laureato ingiurisprudenza, che abbia fatto pratica da un notaio e che abbia superato un concorso nazionale”. Secondo me no. Perchè allora non estendiamo la necessità del notaio anche ai servizi anagrafici? Perchè per il cambio di residenza è sufficiente andare allo sportello comunale eil lavoro degli impiegati comunali? gli archivii delle residenze (Anagrafi) che si generano sono affidabili e non necessitano di intervento del notaio.
Buongiorno, il punto vero è stato ben centrato da @massimo decio meridio e @alessandro marzocchi. Questo ddl che finge liberalizzazione, osannato dal parolaio nazionale quale panacea all’oppressione delle “corporazioni con esclusive … Medievali (cito Alex)”, in verità’ non fa altro che vigliaccamente favorire, in modo spudorato e pacifico, le banche, che con la loro leggina ad hoc, avranno a disposizione tante srl di loro proprietà’ farcite di (non più) liberi professionisti che autenticheranno atti a rotta di collo. Risultato? si sta andando verso la VERA corporazione: la BANCA. Lascio 1 spunto su cui riflettere… Secondo voi, che credete nella liberalizzazione, perché è stata stralciata la possibilità’ di vendere farmaci di classe c nei supermecati mentre, udite udite, viene proposta la possibilità di costituire farmacie anche a non farmacisti, per aumentare la concorrenza sul mercato? Non ci sperate… Succederà che prolificheranno grandi gruppi che entreranno sul mkt ma sempre 6 euro le aspirine le pagheremo… W l’Italia.. Non per fare propopaganda ma (dato di fatto) il taglio degli stipendi dei parlamentari 5stelle circa 10 milioni di euro è stato donato al fondo per il microcredito che darà 25000 e più ai cittadini che volessero iniziare una attività’ professionale o imprenditoriale.. Queste sono le azioni che favoriscono l’economia non certo le finte liberalizzazioni (sempre secondo la mia modesta opinione). Saluti
@ Alex. Respirare ed alimentarsi sono necessari, null’altro.
Ho risposto alla domanda che mi ha fatto: quale utilità?.
Da altro punto di vista lei conferma che quella di archivio è una funzione utile: perchè mai avere un’anagrafe? Perchè devo essere obbligato a raccontare dove risiedo e quando cambio la mia residenza? Poi ci sono archivi ed archivi ed ognuno ha libertà di sostenere le proprie opinioni.
vedere. Tutto quello che ho in una lista (Anagrafe) lo posso tassare. Ma questo è un altro argomento.
Il fatto che mi rimane oscuro è che un siffatto archivio possa essere gestito in maniera efficiente solo dai notai.
Se la professionalità del notaio si può identificare nella gestione efficiente di un archivio, c’è qualcosa che non quadra.
Perchè ho bisogno di un laureato in giurisprudenza, con pratica notarile, abilitazione tramite concorso e iscrizione all’ Albo?
Il costo per registrarsi all’ Anagrafe dei residenti del mio Comune è di circa 5 euro. La registrazione viene svolta da un impiegato comunale.
Mi piacerebbe capire quali sono le tecniche e le conoscenze che solo un notaio può garantirmi.
Saluti
Alex
Alex, il diritto di criticare i notai è sacrosanto. La invito ad evitare pre-giudizi. Proprio in questo blog, un più rcento post – http://www.leoniblog.it/2015/03/20/falso-in-bilancio-e-ingolfamento-del-sistema-giudiziario-di-raffaele-fiume/ – riconosce il valore di competenze specialistiche: spero che anche lei sia d’accordo. Nelle materie in cui la specializzazione è notarile … mettiamoci altri, purchè adeguatamente competenti e selezionati, non affidiamole a chiunque nella convinzione – secondo me sbagliata e pre-giudiziale – che tutti sanno e possono fare tutto. Se lei ed io ci rompiamo una gamba, vogliamo un ortopedico, non ci basta un medico generico pur bravo, e men che mai un non medico.
Il notaio è un giurista, ulteriormente selezionato (provo a semplificare) quale giudice preventivo: tutela il mercato verificando (“affidabilità” nel senso di) conformità a legge dei contratti che costituiscono gli archivi immobiliari.
Si può preferire il contrario, nessuna tragedia: è il sistema angloamericano che però costa di più: vero che si evita il costo del notaio, ma si paga quello di avvocati e di polizze assicurative per “garantire il buon acquisto”.
Noi notai abbiamo fatto di tutto per renderci antipatici, ma inutili non siamo e … neppure costosi!
Dimenticavo, Alex. Neppure in Italia il notaio è obbligatorio. Lei e la sua controparte potete chiudere la vostra compravendita immobilare soli soletti e nessuno vi disturba. Neppure è necessario il notaio se il compratore vuole “tutelarsi”: si rivolge al Tribunale il quale (continuo a semplificare) fa – dopo il contratto – il lavoro che altrimenti avrebbe fatto il notaio.
Questa procedura è perfettamente legale e possibile in cocreto, è talmente rara che io stesso l’avevo dimenticata. Se il “LIBERO MERCATO” sceglie sempre il notaio, PUR POTENDOLO EVITARE, ci sarà una ragione …
@ A. Mazzocchi, @ Mannheimer
Riguardando il contenuto dell’ articolo emerge allora un punto di ambiguità’: “…L’autentica notarile, infatti, potrebbe non essere più necessario per le compravendite di box o cantine sotto i 100.000 Euro”.
Potrebbe per favore riepilogare la normativa e gli obblighi ante e post DDL concorrenza 2015?
Ad esempio riguardo l’ obbligo di autentica notarile per compravendite immobiliari in valore superiore a 100.000 euro, o altri limiti/obblighi anche passati, per compravendite di autoveicoli.
Dalla sua ultima affermazione io interpreto che non vi è mai stato l’ obbligo di autentica notarile.
Il DDL concorrenza 2015 appare così del tutto inutile. Anzi andrebbe in direzione di un mercato regolamentato e non LIBERO.
Se lo è stato in passato (come lei chiarisce), con questo provvedimnento non lo sarà più poiche una terza parte (il Governo)
imporrà l’ obbligo dell autentica notarile per transazioni immobiliari in valore superiore a 100.000 euro ad acquirente (colui che compra l’ immobile) e venditore (in questo caso il notaio che vende il suo servizio di tutela).
Per quanto riguarda il “neppure costosi”, la valutazione di soddisfazione di un servizio (in questo caso di tutela notarile) è prassi chiederla al cliente (chi paga) e non al venditore (il notaio).
Saluti Alex
@Alex
Legga un’intervista al prof Galgano, docente universitario ed avvocato: http://tinyurl.com/pr4acu2.
Sui costi: (1) niente è gratis (2) si tratta di confrontare i costi del notaio con quelli praticati da altri con analoghe competenze, lo faccia e vedrà che quasi sempre ilnotaio costa meno di altri.
Sulla non obbbligatorietà del notaio. Veda ilcondice civile, articoli 2657, 2702, 2703. Poi non si fidi di me e legga il blog di un avvocato: http://tinyurl.com/pk5roho “” L’autenticazione può essere operata (trattandosi di atto tra privati) solo ed esclusivamente da un notaio. Da sempre, un certo numero di interpreti ha tentato di aggirare questo vero e proprio privilegio. Di seguito si propone una procedura certamente idonea ad evitare il costoso intervento del notaio. “”
Ed ora torniamo ai costi: ipotizzi una vendita per 10 mila euro, una per 50 mila ed una per 100 mila e chida il preventivo a 5 notai ed a 5 avvocati.
Quado ha fatto le sue verifiche possiamo scambiarci l’indirizzo e bere un caffè insieme per ulteriori approfondimenti e confronti.
Non sarei capace di spiegare il sistema europe (non solo italiano …) e quello anglo-americano solamente con commenti su un blog 🙂
Ho studiato i link e il materiale suggerito, mi sono convinto: il notaio non mi serve. L’ obbligo di servirmene è solo un retaggio feudale e medievale. Grazie degli sforzi profusi per giustificarne l’ utilità
saluti Alex
Viva felice e sereno, ne ha il diritto.
Il mio diritto viene quotidianamente calpestato dall’ abuso della legge, che mi impone il notaio (lo ius viene calpestato dalla lex). Vivrei + felice senza notai, servizi non richiesti e così via
Il 21 marzo, vedi sopra, trova scritto: “” Neppure in Italia il notaio è obbligatorio …”” Si rassereni, Alex.
Ma si figuri se sono turbato… ora che mi ha spiegato il modo di aggirare un inutile balzello, lo sfrutterò sicuramente alla prima occasione!
Stia sereno anche lei.
La categoria dei notai si tutela da se: infatti i servizi da essa offerti sono universalmente riconosciuti come utili, a buon prezzo e sottolinerei necessari.
Eh certo, il mondo è bello perchè è vario, e chiunque è libero di credere che gli asini volano…
Se manterrà la promessa, Alex, verificherà di persona che
* per comprare immobili il notaio non è obbligatorio neppure in Italia.
* il notaio costa meno ed offre di più rispetto ad altre scelte.
Se comprerà un ummobile si renderà conto del valore di avere certezze e garanzie basate su anagrafi / archivi ufficiali.
Un aggiornamento per Alessandro Marzocchi: l’ autore Mannheimer ribadisce che che i notai mantengono il monopolio nella validazione delle compravendite immobiliari (…È saltata, invece, l’apertura alla possibilità di validare i passaggi di proprietà di immobili non residenziali (box, negozi, ecc.) sotto i centomila Euro, che resta esclusiva dei notai…) http://www.leoniblog.it/2015/09/15/a-che-punto-e-il-ddl-concorrenza/
Chi ha ragione?
Saluti
Alex