Dané per crescere: trovarli si può, eccome
Facciamo quattro conti. Ipotizziamo che siate nella fascia fino ai 30 anni. Che non siate un dipendente pubblico. E che magari parecchie tra voi siano giovani donne. Dunque più di uno su quattro tra voi è disoccupato. Mentre tra i coetanei europei meno di uno su cinque. Se siete donna e giovane, neanche una su tre tra voi ha un posto di lavoro. Mentre una vostra coetanea europea ha un posto di lavoro quasi in due casi su tre. Vi faccio delle domande, in giorni in cui tutti parlano di manovra finanziaria e riforma fiscale. Ci terreste a difendere una spesa pubblica corrente che da 793 miliardi di euro nel 2010 passa a 860 nel 2014, e a far aumentare le entrate di altri 93 miliardi da 722 fino a 815 miliardi, oppure preferireste tagli energici in cambio di più risorse da destinare alla crescita, allo sviluppo senza il quale il lavoro aggiuntivo per i giovani non c’è? Io, fossi in voi, avrei pochi dubbi. Faccio degli esempi. In Lombardia il costo procapite degli organi istituzionali è di 9 euro l’anno. Nella Regione più spendacciona, è di 199 euro. Il costo del personale dipendente pubblico locale procapite è di 21 euro l’anno per abitante lombardo, di 335 euro per i siciliani, di 2.207 per i valdostani. La spesa sanitaria procapite per cittadino lombardo è di 1763 euro l’anno, la media nazionale è di 1816. Le pensioni di invalidità in Lombardia riguardano il 2,6% della popolazione, contro Regioni in cui si tocca il 4,8%. La spesa in pensioni sul Pil in Lombardia rappresenta il 13%, in Italia complessivamente il 15%. La spesa per interventi e servizi sociali da parte dei Comuni in Lombardia vale in media 120 euro procapite, in Italia 126.
Eppure la popolazione a rischio povertà in Lombardia è il 9,5%, in Italia esattamente il doppio. Il debito delle amministrazioni lombarde vale il 4% del Pil regionale, nelle altre Regioni la media è dell’8%. Le esportazioni rappresentano il 26,5% del Pil lombardo, sono meno del 20% del Pil nazionale. L’intensità dell’evasione stimata dall’Istat è del 12,5% in Lombardia, cioè di 12,5 euro per ogni 100 euro d’imposta versata: in Regioni come la Calabria si arriva al 65%. Il tasso di occupazione lombardo è del 65,8%, quello nazionale del 57,5%. Il tasso di disoccupazione giovanile lombardo è del 18,5%, quello nazionale del 25,4%. Il tasso di occupazione femminile lombardo è del 56.1%, quello nazionale del 46,4%.
Avete bisogno di altro? In altre parole, non bisogna affatto essere leghisti, per capire che se si è giovani e svantaggiati, la richiesta dovrebbe essere che l’Italia prendesse dovunque esempio dalla Lombardia. E quando dico che non bisogna affatto essere leghisti, la penso esattamente come Luca Ricolfi: non sarà il cosiddetto federalismo fiscale in via di approvazione, a realizzare questo obiettivo, perché per ottenere il consenso di tutti esso è stato congegnato a parità di risorse attuali e riparametrando di poco i costi storici, anche se vi spacciano questo metodo come costo standard dei più virtuosi.
Ma come si fa in concreto, a immaginare un’Italia modello Lombardia? Faccio un solo esempio. Sul totale degli 800 miliardi di euro che vale nel 2010 la spesa pubblica italiana, circa 172 miliardi sono la spesa per dipendenti, sostanzialmente stabilizzata anche se ancora troppo rilevante. Circa 230 miliardi è il costo annuo delle pensioni, purtroppo in ulteriore crescita fino a quasi 300 miliardi nel 2014 ma di difficile compressione senza alzare l’età pensionabile più rapidamente del previsto (io sono di questa idea, perché i contributi ai giovani andrebbero abbassati e non alzati). Poi ci sono 70 miliardi di euro d’interessi sul debito, che diventeranno presto 80 e 90 perché i tassi salgono insieme agli spread sui titoli tedeschi. Infine ci sono 140 miliardi di euro rappresentati da ciò che la Pubblica Amministrazione spende in forniture. Una cifra che in 6 anni è cresciuta del 17% a livello di ministeri e amministrazioni centrali. Del 23% nei Comuni. Del 37% nelle Regioni. E del 50% nella sanità, che da sola vale più della metà dei 140 milirdi complessivi.
Ora la domanda è: c’è stata una pandemia di peste o colera, per cui le forniture sanitarie son o aumengtate di costo del 50% in 6 anni? E’ evidente, la risposta è no. E’ lì, che bisogna affondare con il bisturi, anzi con l’accetta, perché in quella somma si celano affari e compari, impropri connubi d’interessi e clientele locali.
Chi vi dice che non si può fare come in Lombardia, spendendo di meno e meglio per pensare al domani di voi giovani senza futuro, racconta solo balle.
Sono d’accordo con Giannino. Aggiungo: non bisogna essere nè giovani nè donne per trarre beneficio da uno stato più snello. Di certo, però, gli attuali beneficiari dello stato sovrappeso non si trovano nè tra i giovani nè tra le donne.
Che il sistema adottato fin ora dai governi non sia efficace credo che sia palese. Ciò che mi preoccupa non è il cosa fare per invertire la rotta, ma il chi possa, voglia o ne sia in grado nel nostro paese.
Mi chiedo anche se come popolo siamo davvero consci che la situazione del paese sia lo specchio della situazione di ognuno di noi e che ogni possibile soluzione passa per la modifica costante e continua del nostro presente e che essa è indispensabile per un futuro diverso. Ossia è impossibile avere un futuro diverso se nessuno di noi e disposto a cambiare nulla dell’attuale presente.
Molto interessante.
Per maggior chiarezza, come si può schematizzare la spesa pubblica ? Grazie
Totale: 800
dipendenti: 172
pensioni: 230
interessi: 70
forniture: 140
???: 188
Ho sentito e letto più volte Giannino sostenere che i cosiddetti “costi standard” proposti dall’attuale governo per il federalismo sono, in realtà dei “costi storici” riproposti e che, pertanto, la loro adozione non porterà a nessuna riduzione di spesa. Conoscendo la correttezza e professionalità di Giannino, certamente sono più propenso a credere a lui che alla propaganda politica (di entrambi gli schieramenti).
Vorrei avere, se possibile, qualche riferimento a supporto di queste affermazioni che non sia la norma stessa, scritta in un politichese quasi incomprensibile, e che, possibilmente, faccia anche i “conti della serva”.
Se qualcuno è a conoscenza di documentazione in merito di fonte attendibile, sarei veramente contento di averne i riferimenti.
grazie
Basterebbe ricalcolare tutte le pensioni retributive secondo il metodo contributivo,magari esentando solo le pensioni più basse.In questo modo ci sarebbe un risparmio enorme di risorse e potremo non solo raggiungere imediatamente il pareggio di bilancio,ma avremmo anche a disposizione ingenti risorse per abbattere in modo deciso la pressione fiscale.Chiaramente si tratterebbe di un intervento altamente impopolare che solo un governo autorevole e autenticamente liberale avrebbe la forza di realizzare.
Non è ovviamente il caso dell’attuale esecutivo e sopratutto non’ è il caso dell’attuale (incapace) ministro dell’economia.
Sarebbe opportuno limitare l’indicizzazione delle pensioni all’inflazione. Applicandola per ex. solamente a importi pari a 3-4 volte la pensione sociale, lasciando svalutare il resto. C’è gente andata in pensione con nemmeno vent’anni di contributi, altri poco più che cinquantenni. Comincino a contribuire anche loro. Diamoci un taglio ai sessantenni in crociera con le ferie pagate da chi si fa il mazzo per tutto il resto dell’anno.
Ergo… piuttosto di mantenere questa banda di “bamboccioni” di stato… andare all’estero!!!!
Giannino, Lei fa bene in conti non i “numeri” ma non li sa fare con gli italiani. Perchè mai crediamo che l’Italia vada male. Perchè Berlusconi è cattivo? Perchè Tremonti è cattivo? Perchè Prodi è stato cattivo? Perchè tuti i loro predecessori sono stati cattivi? Suvvia. Provi lei Giannino, anzichè dare i numeri e farsi bello in radio, a fare la cosa giusta in Italia: cioè, niente aumento di tasse ma taglio delle spese sprecone e magari lotta all’evasione. Vedrà come quelle povere vittime degli italiani della porta accanto (altor che lobby e poteri forti!) la sbraneranno. Qualcuno la disse la verità sugli italiani e sulla possibiltià di governarli… ma non dico chi se no mi danno del fascista. La Saluto
E se i partiti e tutti coloro che vivono di politica smettessero di fare i propri interessi e iniziassero a fare quelli dei dei cittadini?
Allora un malato in sicilia non costerebbe 10 volte quello lombardo e via discorrendo.
Le cifre sono solo una conseguenza della disonesta’ di chi ha le redini del potere
Ma come sarebbe che il personale pubblico della Valle d’Aosta è cento volte più alto di quello lombardo? Non si potrebbe cominciare la lassù?
Concordo sui tagli o meglio sull’efficenza da esportare (dalla lombardia), ma come facciamo a CRESCERE ???
Dott. Giannino, quali possono essere gi interventi per crescere in maniera duratura nonostante il debito pubblico ?
Grazie
Siamo perfettamente d’accordo con l’analisi di Giannino e invitiamo a valutare le differenze esistenti tra le Regioni a statuto speciale (Sicilia e Valle D’Aosta, per dire..) e quelle a statuto ordinario. Eh sì, come dice @Silvano, dobbiamo darci un taglio… e sappiamo bene dove bisognerebbe tagliare! In questo senso vi segnaliamo l’articolo pubblicato qualche giorno fa da Diego Bottacin: http://www.versonord.eu/portal/notizie/articoli/113-una-sola-priorita-ridurre-la-spesa-pubblica
In Italia, il numero dei lavoratori che producono vera ricchezza è diventato un’esigua minoranza rispetto tutti coloro che percepiscono uno stipendio dallo stato svolgendo un servizio pubblico troppo spesso inutile e troppo spesso mai richiesto con disparità di trattamento economico e ore lavorate all’anno rispetto il settore privato (vedi insegnanti).
La classe dirigente ha principalmente come obiettivo il proprio benessere e quello del proprio partito contravvenendo al principio “la legge è uguale per tutti” (es. deputati e consiglieri con doppi e tripli stipendi con monte ore di presenze ridicole e pensioni dopo qualche anno).
Tutti coloro che lavorano per l’amministrazione pubblica, nessun dirigente escluso, dovrebbero avere un tetto di retribuzione massimo di 3 volte la retribuzione media. Coloro che non lo trova ragionevole può sempre licenziarsi e inviare il proprio curriculum ad un’azienda privata.
Vorrei vivere in un paese in cui tutti sono chiamati a rendere conto del proprio operato e attività svolta, non solo coloro che devono adeguarsi ogni a GERICO al solo fine di non avere “problemi” o ”accertamenti” con il fisco.
Vorrei veramente vivere alla luce della democrazia per la quale le esigenze dei più sono più importanti delle esigenze dei meno.
@ Patrizio:
http://www.tesoro.it/documenti/open.asp?idd=26709
Pag. 42 del documento pdf (sulla pagina c’è il n. 38).
Ci trovi il bilancio pubblico degli anni dal 2014 al 2014 (previsioni, ovviamente).
Ciao!
Gionata
Per il 2011:
dipendenti: 171
pensioni: 244
interessi: 76
forniture: 137
altre prestazioni sociali: 61
altre spese correnti: 62
spese in conto capitale: 54
Totale: 802
Arrivato in prossimità dei fatidici 50 anni, pressato da una moglie medico cardiologo e da innumerevoli spot televisivi, sono stato “costretto” ad interessarmi di ..colesterolo. Mi sono armato quindi di vari testi sull’argomento ed ho letto molto sulle implicazioni che questo steroide ha sul nostro metabolismo e nei fattori di rischio cardiovascolare. Non volendo annoiare e non essendo un professionista, mi limito semplicemente ad una convinzione popolare: esiste quello buono e quello cattivo (in verità ne esiste uno solo, ma per comodità la prendiamo per buona…)
Ora, mi è sorto spontaneo un parallelismo con l’evasione fiscale nel nostro Paese. Probabilmente qualcuno inizierà a pensare che, data l’età, queste riflessioni sono dovute ad un progressivo decadimento delle facoltà cerebrali…vediamo se è così!
Recentemente, in più occasioni, noti esponenti politici e rappresentanti di Associazioni, pur ovviamente condannandoli, si sono espressi in maniera piuttosto “fatalista” sul alcuni fenomeni di evasione. Mi riferisco allo stesso Ministro Tremonti nelle sue esortazioni alla GdF a non voler infierire nei controlli alle pmi, al Presidente di Confcommercio, Sangalli, che in occassione dell’Assemblea Generale ha parlato con toni “compresivi” di quelle piccole Aziende che si vedono “costrette” ad evadere in parte per …sopravvivere.
I numeri ci dicono che l’evasione fiscale si aggira intorno ai 100 Mld/€ e ci riconducono ad un enorme volume di 300Mld/€ di ..pil sommerso! Sempre i numeri – intesi come rapporto tra debito pubblico e patrimonio delle famiglie italiane – ci pongono al secondo posto in Europa, distanzati di una sola lunghezza dal “paradiso” Germania.
Allora, può essere che una parte di questa “ricchezza sommersa” viene rimessa nel circuito economico nazionale, ovvero serva ai cittadini per i loro consumi? Probabilmente è così, sopratutto se diamo un’occhiata critica a ciò che ci circonda: auto, ristoranti, vacanze (a proposito di vacanze, gli Italiani non ci rinunciano se è vero che è aumentata a due cifre la percentuale di nostri concittadini che chiedono un finanziamento medio di 7mila/€ per farle…e le rate vanno poi pagate!), ect. Essendo un’economia reale basata sui consumi, ecco che questo fenomeno potrebbe definirsi come il “colesterolo buono”, ovvero “l’evasione buona”.
C’è poi l’evasione legata ai paradisi fiscali, all’esportazione di valuta, alle holding con sedi in Paesi dai sistemi fiscali benevoli, alle alchimie di bilancio che, guarda caso, si chiudono con utili ridicoli rispetto ai parametri patrimoniali ed economici, ect. Questa potrebbe essere definita “l’evasione cattiva”, …ovvero “il colesterolo cattivo” quello che porta all’infarto del sistema Paese intasandone le arterie dell’economia.
Va da se che l’evasione fiscale è uno, se non il principale, indicatore del senso civico di una Nazione. Ma i livelli raggiunti nel nostro sistema sono talmente elevati che possono definirsi endemici allo stesso ed occorrerà molto tempo per “rieducare” la popolazione. Qui sta il problema: l’attuale congiuntura macroeconomica ci consente di avere tempo? Al contrario, se il fine ultimo dello Stato è il maggior livello di benessere per i propri cittadini e data l’attuale impossibilità di una riforma fiscale che consenta un reale abbassamento delle aliquote – così come viene prospettata mi pare non porti nulla se non ad una lenta agonia prima della catastrofe tipo Grecia – non sarebbe opportuna una vera lotta contro il colesterolo cattivo ed una “blanda” terapia verso il colesterolo buono?
Chiedo al prof. Giannino perchè mai l’italia dovrebbe fare come la Lombardia? Intendo dire, che interesse hanno i politici di altre regioni oppure i politici dello stato centrale a fare come la Lombardia?
Essi traggono il loro potere dal controllo del flusso di denaro che va dalle regioni con surplus a quelle in stat di necessità, colmando questo divario si priverebbero di gran parte del loro potere… e non vedo perchè mai dovrebbero farlo…
I cittadini stessi del sud non spingono in questa direzione , perchè in fondo a loro non importa molto se i loro politici sprecano soldi, alla fine non sono soldi loro, anzi se per caso i loro politici li gestissero meglio, magari investendo e sviluppando l’economia locale, poi dovrebbero produrre loro , quindi dovrebbero distruggere il loro territorio invece della Lombardia per continuare a vivere allo stesso livello di come vivono ora.
Perchè mai la gente dovrebbe volere industrializzare il proprio territorio , inquinare e far ammalare di tumore i propri figli, quando invece potrebbero continuare benissimo a farlo fare ai Lombardi, a far i figli dei Lombardi e a distruggere la Lombardia , continuando a vivere allo stesso modo e godendosi la vita?
e bravo giannino,hai fatto in 5 minuti,il tempo di leggere,un quadro dll italia. italia ne di destra ne sx ne berlusconi ne bossi ne sx di ogni risma.purtroppo l,hai fatto per niente per non faranno niente lor signori se non continuare a difendere i loro e quelli vicini privilegi.tra tutti ce puo essre un solo che volendo potrebbe fare ,,,,,ma è troppo dura
Per le pensioni: il principio secondo il quale “i diritti acquisiti non si toccano” deve sicuramente essere commisurato (e non travalicare) ad un altro principio e cioè: il mantenimento di un diritto (acquisito) non deve andare a scapito del diritto (alla futura pensione) di altri e confliggere con esso.
In altre parole se per dare la pensione ad una schiera di privilegiati devo mortificare le aspettative delle future generazioni non parlo più di diritto acquisito ma bensì di un “sopruso acquisito”.
Quindi innalzamento da subito dell’età pensionabile a livello Germania poichè di questo passo le future generazioni nemmeno a 70 anni avranno la pensione.
Eg. Dott. Giannino, non so come mai ma sono quasi sempre d’accordo con Lei. Detto questo volevo porLe un quesito , se me lo permette, in quanto Lei è uno dei pochi che parla chiaro sulle disastrose situazioni di bilancio di molti stati. Praticamente abbiamo nazioni (in primis la nostra) che tirano a campare facendosi prestare soldi da Tizio per ridarli a Caio e poi da Caio per ridarli a Tizio. Naturalmente sperando che Tizio e Caio non decidano un giorno di non prestarne più. Ora, se un privato o una famiglia vivessero così sarebbero quantomeno considerati (giustamente) inaffidabili, pericolosi e indegni di aiuto. Ma dal momento che lo fanno gli stati………
Diciamo allora che le economie occidentali sono su una giostra che gira sempre più velocemente e che tentare di scendere richiederebbe troppo coraggio e soprattutto impopolarità. Temo però che una giostra che giri sempre più veloce prima o poi sia destinata a rompersi e anche rovinosamente.
Veniamo alla domanda: dunque se un privato o una famiglia o un altro soggetto ha debiti insanabili ma gioielli in cassaforte che fa? Vende i beni di famiglia no? Dunque, mi chiedo, perché l’italia, che ha un debito pubblico tremendo, non si vende/affitta i gioielli di famiglia? Siano essi il David di Michelangelo o il Colosseo, quadri, statue, monumenti, opere d’ arte… non siamo forse il paese che ne possiede di più al mondo? Non capisco proprio come si possa anche lontanamente parlare di rischio default per l’Italia con tutti i beni che abbiamo. E’ un paradosso! Ci sono (per fortuna) emiri, russi, cinesi disposti a spendere qualsiasi cifra per le nostre (anche mie quindi) ricchezze artistiche e naturali…e allora? Sono stufo di sentire questo debito pubblico gravare sulla testa e vederlo gravare sulla testa di ogni nuovo nato.
Lei che ne dice Dott. Giannino? Possono sembrare considerazioni provocatorie d’accordo ma resta il fatto che il problema debito è quantomai reale. Perché non essere per una volta così profondamente pragmatici? Pensi alle risorse che si libererebbero per un rilancio economico.
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti—–Luciano Costabile, Savona.
Complimenti a Oscar Giannino per aver chiarito perche’ l’Italia va vale e andra’ a finire sempre peggio.
Se la Lombardia, pur essendo molto meno che perfetta, produce e spende molto meno della media, purtroppo la maggioranza degli italiani specie nel centro-sud – ma non solo – preferisce sprecare nella propria regione a spese delle tasse dei lombardi, senza capire che cosi’ facendo danneggia sia la Lombardia, sia se’ stesso, sia la propria regione, perche’ non e’ mai esistito nessun luogo al mondo che abbia prosperato sul parassitismo della ricchezza e virtuosita’ altrui, mentre ci sono tanti esempi di economie prospere strangolate dal parassitismo e dallo sfruttamento altrui.
In ogni caso una grossa parte di colpa per l’andazzo italiano ce l’hanno i lombardi stessi che non sono capaci di fare due conti e di chiedere con maggioranza del 90% di secedere da chi vive molto piu’ di loro di parassitismo e imbrogli, per di piu’ prendendoli spesso anche in giro.
Se i lombardi col 90% del consenso chiedessero la secessione, allora si potrebbe iniziare (si sarebbe costretti ad iniziare) a mettere un minimo di ordine in quello che i giornali stranieri sempre piu’ chiamano e chiameranno il bordello italiano.
Avevo mandato un commento ma non appare, forse era troppo lungo: lo spezzo :
Vi chiedo: perchè mai l’italia dovrebbe fare come la Lombardia? Intendo dire, che interesse hanno i politici di altre regioni oppure i politici dello stato centrale a fare come la Lombardia?
Essi traggono il loro potere dal controllo del flusso di denaro che va dalle regioni con surplus a quelle in stat di necessità, colmando questo divario si priverebbero di gran parte del loro potere… e non vedo perchè mai dovrebbero farlo…
Caro Oscar,
il suo intervento mi piace perché mette in campo i numeri e sui numeri c’è poco da discutere, resta solo da decidere cosa si vuol fare.
Non condivido tuttavia il suo approccio sulle pensioni perché, con il sistema contributivo, a un decremento della contribuzione corrisponderebbe un decremento della pensione al di sotto dei livelli minimi vitali.
Purtroppo il problema delle pensioni deriva da un fatto molto semplice: la speranza di vita di un neonato è passata da 70 (1964) a 81,4 (2009) anni, per cui da una parte bisognerebbe lavorare di più, dall’altra le aziende i lavoratori anziano non li vogliono perché costano troppo o perché con l’età hanno perso efficienza.
Il vero problema è mantenere questo sistema in equilibrio sul lungo termine, e per questo ci vorrebbe qualcuno, con un coraggio da leone, che mettesse mano a tutti i privilegi, anche se “acquisiti”, portando TUTTI ad avere pensioni proporzionali ai contributi effettuati, come suggerisce Massimo74. Le risorse così liberate dovrebbero essere dedicate ad aiutare i giovani ad inserirsi con efficacia nel mondo del lavoro e i vecchi che ne hanno veramente bisogno.
quoto al 100% alberto lusiani, sempre molto acuto.
@Roberto 51
“Non condivido tuttavia il suo approccio sulle pensioni perché, con il sistema contributivo, a un decremento della contribuzione corrisponderebbe un decremento della pensione al di sotto dei livelli minimi vitali.”
E allora?
basterebbe molto meno della secessione; basterebbe che gli imprenditori dicessero: o tagliate spesa e tasse oppure dal 1 gennaio non versiamo più tasse e contributi e diamo tutto il lordo in busta paga ai lavoratori e invece di versare l’IVA facciamo il 20% di sconto ai clienti…
@Massimo74
La mia è una considerazione puramente aritmetica: con il contributivo un giovane che paga poco si ritrova poi in vecchiaia (se si è fortunati ci si arriva, non si preoccupi) a prendere poco. Quindi ridurre la contribuzione funzionerebbe solo se il lavoratore accantonasse risparmi per coprire quanto la pensione non gli farà avere.
Dalla sua sigla lei mi sembra molto più giovane di me e quindi, fortunatamente, appartiene ad una generazione con una speranza di vita più lunga della mia, questo vuol dire che i soldi risparmiati le dovranno bastare per un tempo più lungo, il che, con il metodo contributivo, determinerà ha un decremento del fattore di conversione del capitale accumulato in pensione.
@massimo
Tra le mille cose da fare per cambiare rotta sulla spesa, ci sono le famigerate regioni a statuto speciale .
Nate per ragioni storico,politico, linguistico, geografico , hanno la terribile prerogativa che buona parte dei tributi incassati non vanno alle casse centrali dello stato , ma rimangono nella regione .
Questo permette alla Val d’Aosta di finanziare qualsiasi stalla con dentro 2 mucche purche’ faccia la fontina e permette alla Sicilia di assumere metà dell’isola .
Lasciamo alle regioni con statuto speciale liberta’ nelle leggi, regolamenti ed altro , ma le tasse incassate vanno a tutto il paese .
Non si puo’ fare tutto in una soluzione? Va bene, allora il primo anno la regione versa il 3% dei propri introiti allo Stato , l’anno dopo il 6% .
Almeno dopo 10 anni , il 30% delle tasse delle regioni autonome va allo stato; ci sara’ forse un po’ meno fontina e qualche siciliano verrà a cercare lavoro in Lombardia, dove sicuramente verra’ ben accolto perche’ le aziende locali che potranno godere di minori tasse avranno la possibilita’ di investire nuovamente.
Caro Oscar,
purtroppo quando leggo i suoi articoli ed ascolto il suo programma sembra che sia possibile cambiare lo stato attuale della nostra economia, non senza una certa dose di buona volontà. Poi leggo fra le righe di quanto ci propinano quotidianamente i nostri rappresentanti e cado nello sconforto più assoluto perchè mi rendo conto che da nessuno di quelli che arrivano a tali livelli politici ci si possa aspettare una forza morale tale da cambiare il sistema. Eppure basterebbe agire veramente da buon “pater familiae”, per sapere come affrontare certe situazioni. Invece arrivati lì, nell’olimpo dei potenti, pensano a come perpetrare il loro potere, i benefits, le pensioni d’oro, gli stipendi e le indennità: non sia mai che una manovra finanziaria di tagli cominci proprio dalla riduzione ad una pensione standard per parlamentari, senatori, e amministratori vari, oppure dall’eliminazione di tutti i benefits! Su questo sono sempre TUTTI d’accordo! Del resto si tratta di un costume che purtroppo è in uso sin ai più bassi livelli dell’amministrazione pubblica, ed illudersi che un integerrimo possa arrivare ad alti livelli è pura utopia. Lo eliminerebbero prima di arrivarci, qualora veramente esistesse.
perchè lo stato non si riappropria della stampa della sua moneta e su quella prestata dalla Banca d’Italia paga due volte gli interessi? Va bene il conto ragionieristico ma non si può parlare di federalismo e lasciare intatte le regioni a statuto speciale. O le altre regioni diventano tutte a statuto speciale o queste si adeguano alla nuova norma…già troppo difficile e allora perchè due italie, tre,…venti ecc. non siamo forse tutti speciali? Allora a quelli speciali si da e si consente tutto, agli altri le briciole e dovremmo pure fare i conti!!!! altra cosa le pensioni. non sento le risposte: è meglio che gli uomini vivono di stenti per far vivere sano il “capitale” o è preferibile che la moneta sia della gente che vive, e per la quale viene istituito uno scambio di beni e servizi che aiutano questa scelta esistenziale… visto che non l’ho voluto io, ma ci sono arrivato come voi tutti su questa terra…. è così difficile parlare dell’uomo, della sua potenzialità, della sua crescita culturale e sociale… oppure è meglio abbandonarlo al suo destino e fare i ragionieri perchè cosi siamo nobilitati dalle nostre acculturazioni economiche? Io come cittadino mi vergogno che uno stato dia 300 euro di pensione e ad un altro 40.000. E’ evidente che c’è qualcosa che non va, come per le regioni a statuto speciale. cari economisti, mi aspetto qualche idea su come aiutare l'”uomo” senza entrare nè nel concetto di povertà, o altre morali appaganti…
@Guido Montagna
Non so come funzioni nelle altre regioni a statuto speciale, ma in trentino noi ci teniamo il 90% delle tasse che produciamo. PERO’ paghiamo noi tutti i servizi che nelle altre regioni invece paga lo stato!!! E’ una grandissima stupidata confrontare il costo dei dipendenti pubblici del trentino o di altre regioni a statuto speciale con le regioni a statuto ordinario! Da noi un insegnante e’ pagato con i soldi della provincia in lombardia dallo stato. Idem per sanita’, strade, etc… Mi sembra evidente che se dobbiamo inserire il costo di tutti questi dipendenti che paghiamo noi invece dello stato la spesa procapite sia molto piu’ alta che in lombardia, ma semplicemente perche’ stiamo confrontando due costi calcolati in modo COMPLETAMENTE DIVERSO!!!!
“Il costo del personale dipendente pubblico locale procapite è di 21 euro l’anno per abitante lombardo, di 335 euro per i siciliani, di 2.207 per i valdostani” …..
ci sarà mai qualcuno che, tra le altre cose, avrà il coraggio e la forza di tosare i privilegi delle regioni a STATUTO SPECIALE (del Sud e del Nord) ?
mi dicono gli esperti che con l’ultima riforma del FEDERALISMO MUNICIPALE (di fatto nuove tasse x sostituire l’Ici senza dirlo) LA DISTANZA CON QUELLE ORDINARIE SIA ADDIRITTURA AUMENTATA xrchè x far passare la riforma hanno dovuto ricompensare i voti indispensabili dei parlamentari provenienti da quelle a statuto straordinario che stavano minacciando di bloccare tutto..
BRAVA LEGA 🙁
@Roberto 51
Se si pagano pochi contributi è giusto che si abbia una pensione bassa.
Molte persone fanno sacrifici e risparmiano per cercare di avere in vecchiaia una rendita dignitosa che gli permette di integrare la pensione.Se altri non vogliono fare ciò e preferiscono consumare senza risparmiare nulla,hanno ovviamente il diritto di farlo,ma non possono poi alla fine della loro vita lavorativa dichiararsi indigenti e pretendere di essere mantenuti dalla collettività.
E’ giusto che ognuno cominci ad assumersi le responsabilità delle proprie azioni e a pagarne conseguenze senza pretendere di scaricarne i costi sugli altri,altrimenti poi non possiamo lamentarci se lo stato italiano è in perenne deficit e i cittadini vengono tosati come pecore per poter continuare a mantenere in piedi un sistema fatto di sprechi,corruzione e privilegi assurdi.
Continuiamo pure a ragionare di pil, stipendi dei parlamentari, spesa assistenziale ecc., così il popolino avrà qualcuno con cui prendersela, e il vate di turno una fetta di gloria da raccogliere.
Lasciando perdere la spesa sanitaria, che è una cosa seria; fermo restando che tutto si può- e si deve-ottimizzare, migliorare, potenziare, tagliando sprechi e abusi, ecc. ecc… bene, resta il fatto che il caro vate non dice quanti soldi (nostri) finiscano in mano alle mafie (a cominciare dagli amici degli amici del vate che governano.. se ci fossero gli altri, badate bene, cambierebbe più la forma che la sostanza), quanti alle banche per ripagare un debito pubblico fisiologicamente destinato ad aumentare perennemente per il signoraggio; il caro vate non dice quali sono i soldi rubati dalle lobbies, intascati dai grandi manager e dai ladri di stato, dalle cricche di turno e dai monopoli e cartelli energetici, e così via.
Eh no, è più facile prendersela con i napoletani che chiedono l’assegno, con i siciliani che pagano troppo i loro deputati regionali, con i rom, con gli africani, con i no-tav.. già, questi sono i mali del mondo. Il bene, invece, quello lo potete trovare nelle biblioteche delle IVY leagues americane che studia i modelli di management; nelle stanze delle multinazionali dei semi, del cibo, del petrolio, del nucleare, delle armi, dei farmaci, mentre si arrovellano su come migliorare le nostre vite… e soprattutto nelle parole del vate più fashionable del mondo, così piene di lungimiranza, visione, progressismo..
Un’ispirazione continua per un mondo migliore…..
AUMENTO ETA PENSIONABILE – si puo provare, ma temo che i risparmi resteranno sulla carta…. innumerevoli di 55-60enni a spasso che nessuna azienda vuole e a cui bisognerà passare un sussidio di disoccupazione invece che la pensione. A meno che si dica loro arrangiatevi….!!
AUMENTO ETA PENSIONABILE – si puo provare, ma temo che i risparmi resteranno sulla carta…. innumerevoli 55-60enni a spasso che nessuna azienda vuole e a cui bisognerà passare un sussidio di disoccupazione invece che la pensione. A meno che si dica loro arrangiatevi….!!
@Luciano Costabile
è uno scherzo, vero?
caro Oscar,
preoccupazioni superflue le sue, ci penserà il Vesuvio a creare il mitico milione di posti di lavoro, allorquando pur con modesti effetti collaterali (vittime e danni) darà una splendida opportunità di ricostruzione dopo che la soluzione finale, da lei prospettata in trasmissione, avrà risolto il problema della “munniezza napulitana”.
Le consiglio un libro: Alan Levy “Il cacciatore di nazisti”, che narra della vita di Simon Wiesenthal così potrà confrontarsi con l’idea nazional-socialista che distingueva tra il concetto di strage (che so io un centinaio di morti) e il concetto di statistica (6 milioni di vittime dell’olocausto). Evviva il suo pensiero liberale e dia retta a me, di persone come lei oggi si dovrebbe occupare la magistratura e forse un bravo medico, uno bravo però neh
A me pare che mamma Veneto e papa’ Lombardia debbano prendere provvedimenti nei confronti di questi figli-regioni BAMBOCCIONI che non hanno un lavoro, che vivono di paghette, che non studiano e non collaborano in casa… sono discoli, disordinati,sporcaccioni e aspettano che siano gli altri a pulire!
Del resto anche nonna Francia e nonno Germania stanno tagliando i cordoni ai figli indisciplinati…
Caro Giannino,
io non sono dotto come Lei ma mi risultano chiare le seguenti considerazioni.
1. la manovra fiscale del governo e’ una solenne presa in giro sia degi italiani sia di Bruxelles.
2. visto che come conseguenza sicuramente peggiorera’ le cose ( un punto di spread costa 16 mld piu’ della riduzione prevista dal ddl e per 13 e 14 nessuno la fara’) il governo perdera’ l’elezioni ed il debito pubblico aumentera’.
3. tutti diverremo piu’ poveri ed in particolare milioni di appartenenti alle classi economiche basse passeranno sotto la soglia di poverta’
4. costoro non staranno inattivi e quindi avremo eufemisticamente turbolenza sociale: i pericoli pubblici diverranno non piu’ i mafiosi ma i politici!
Ora Voi che siete giornalisti, se la mia analisi e’ corretta, perche’ non sfidate il governo a fare di meglio,oggi,con titoloni in prima pagina e non con le ,mi scusi il termine, le puttanate da grande fratello?
Mi viene un dubbio! Che nell’elenco dei nemici pubblici ,dopo i politici,ho scordato una categoria?
con simpatia personale
Non v’è dubbio sull’esito.
io dico che i privilegiati fano i propri interessi. leggasi tutti coloro che sono garantiti dall’attuale sistema di norme (volute implicitamente anche da stò governo) professionisti, avvocati, impresari e corsari. Inoltre i politici e tutto lo stuolo di amici e compiacenti fra cui faccendieri pregiudicati e condannati a titolo definitivo, che IO non vorrei MAI avere come miei amici. Evidentemente altri si fregiano di tali amicizie, oppure le sfruttano.
Bene, tutti questi hanno interesse allo status quo.
Ma mi domando
I GIORNALISTI, il quarto potere? in italia, salvo rari casi (talvolta urlati) non esistono!!!
E’ uno schifo. ma comprendo che se uno è dipendente di berlusconi, come può prenderne le distanze? come può ribadire a se stesso (prima che ai lettori e agli altri) ogni sera prima di anddare a dormire “IO sono autonomo, libero e indipendente rispetto al potere politico che dovrei controllare e poi descrivere al mio lettore”???
Io comprendo che Repubblica possa essere faziosa. Lo può fare. non appartiene ad alcun politico. Anche se Berlusc (tessera P2) ha detto che debenedetti era tesserato PD sin dall’anno XXXX (quando non esisteva il PD). Ci vogliamo confrontare con le grandi nazioni occidentali? Bene. facciamolo. Cameron, Sarkozy, Merkel, Obama, o altri non posseggono giornali o TV. Magari influenzano a loro modo il quartop potere, ma non ce l’hanno in proprietà.
@Luciano Costabile Mi associo alla proposta,che non verrà mai considerata.Troppo semplice e risolutiva per chi vive azzeccando garbugli.Naturalmente andrebbe preceduta dai provvedimenti necessari ad impedire simpatiche recidive da parte dell’allegra brigata.In questo clima di euforia da referendum,ricordo i risparmi non decisivi,ma simbolicamente significativi,che potrebbero derivare da due referendum preistorici ignorati e disattesi:finanziamento dei partiti e legge elettorale.Il primo va tolto e basta.I partiti si arrangino con i contributi volontari.La legge elettorale (che andava fatta “sotto dettatura dell’elettorato”,secondo il serafico Oscar) deve essere maggioritaria,con collegi uninominali e a turno unico.La palude dei voltagabbana e delle mosche cocchiere può essere guadata nel paese di Macchiavelli,solo partendo da Londra.Chi reclama la pluralità,la eserciti nell’ambito di partiti ideologicamente affini e non abbia la pretesa di aprire altre botteghe.Infine chi svolge attività politica non deve trarne vantaggi e non deve avere compensi.Spirito di servizio,non conflitto di interessi.A chi richiede compensi professionali si applichi il principio cinese di pagare il medico dopo la guarigione del paziente.
Diminuire i centri di spesa e “certificare” la correttezza delle procedure di anlisi dei bisogni/costi acquisto e affidamento contratti e appalti. Riguardo il costo delle pensioni, non capisco perchè non si possano toccare le “pensioni d’oro” degli ex-boiardi di stato (vedi sanguisughe). Non sono “diritti acquisiti”, ma privilegi estorti o auto-dispensati dalla casta. Basterebbe una trattenuta del 20% sulle pensioni e vitalizi che cumulativamente superino i 5.000 euro al mese, che potrebbe essere destinato ai giovani lavoratori o aspiranti tali (chiamiamolo pure “contributo generazionale”)
ma quando si dice ” rientro dal debito ” non significa che i soldi da rimediare vanno a coloro che hanno prestato i soldi allo stato?
quindi dire che si tagliano spese o si aumenta le tasse per poi investire in altri settori, non si dicono delle inesattezze? grazie per le vostre dotti argomentazioni
La parola “sprechi” spesso è un eufemismo per “Ruberie”: la invito caldamente a ricordare ogni tanto che oltre agli “sprechi” in Italia esistono cosucce come la corruzione che, secondo stime della corte dei conti, portano via 60 miliardi di euro all’anno e la evasione fiscale(cifre astronomiche). E se una buona idea fosse anche quella di spaventare questa gentaglia con politiche “giustizialiste” e leggi draconiane schiaffandone dentro un bel numero?
Caro dr Giannino
non scrivo per commentare l’articolo ma il linciaggio cui è stato sottoposto dai giornalisti di Repubblica.
C’è un detto popolare che dice che la madre degli imbecilli è sempre incinta. Aggiungo imbecilli ed in mala fede.
Grazie a questi “signori” personaggi ambigui, come quelli che stanno compiendo le loro “eroiche” imprese in Val di Susa o a Napoli incendiando l’immondizia, trovano seguito e forza perché non hanno il coraggio di dire che sono emeriti mascalzoni.
Con la mia solidarietà il più fervido augurio che persone, intellettualmente oneste come lei, continuino la loro opera nonostante l’incremento esponenziale degli imbecilli. Ugo Pellegri
Ecco perchè dal Veneto voglio emigrare in Calabria…
Mi sono riletto i dati di previsione ma c’è una cosa che non mi quadra.
Come è possibile che i costi del personale della pubblica amministrazione restino costanti fino al 2014 a 172 m.di?
Non è stato introdotto il divieto di assunzione? Per i pensionamenti il numero e stipendio complessivo degli statali dovrebbe scendere di almeno il 10%.Grato se mi spiegherà l’inghippo
Saluti e complimenti!
Valter
Lei è cattivo.Il governo,come si legge nella manovra presentata in questi giorni,ha risolto il problema ampliando la platea dei possibili procuratori di lavoro ad esempio alle scuole.Come vede il problema ,da Lei ben argomentato, sta a cuore a coloro che abbiamo delegato(?)a governarci e lo hanno già risolto.
Buttiamola in ridere con cordialità
In teoria potresti anche avere qualcuno che ti da’ ragione. Purtroppo però viviamo in un contesto in cui le grandezze di contabilità nazionale alimentano un sistema di aspettative che amplificano ulteriormente fenomeni quale crescita, rabbonimento delle agenzie di rating, mood di “affidabilità” del paese sui mercati internazionali.
Se ad esempio la crescita del PIL fosse in termini assoluti 10 (e in termini percentuali 1%) e il nero fosse in termini assoluti 10 (in termini percentuali un ulteriore 1%, semplificando) ecco che allora la crescita di PIL sarebbe 2%… e non un asfittico 1%, con tutte le conseguenze del caso.
A questo punto quindi, cosa è buono e cosa è cattivo? Mi pare che l’evasione buona sia davvero una scusa, comincino tutti a pagare le tasse, poi vediamo…
@Luca Paolo
Vediamo un po’…….se il nostro tasso di crescita non è realmente quello che quotidianamente ci viene rimproverato, se non c’è realmente un problema di occupazione giovanile, se non c’è realmente un problema di spesa sanitaria ormai insostenibile, se..se..se..se tutta la triste realtà che sta avanzando verso il nostro paese è solo una fantasia catastrofista allora….sì, lo confesso stavo scherzando! Se invece fosse tutto vero allora continuiamo pure a custodire i gioiellini di famiglia mentre vedremo di giorno in giorno sempre più impoverire i componenti stessi della famiglia.
Sono un commerciante pensonato.
Una volta il denaro girava girava come un uragano.
Una volta c’erano i certificati di credito bancari e i titoli di stato al portatore.
Ora che non c’è più nulla tutto e inpaltanato e se quache cosa si muove và all’estero.
Io cosa propongo per auto finanziare le banche e lo stato in barba ai corvi internazionali e nazionali che giochicchiano col compiuter sulle spalle dei risparmiatori.
CTZ speciali al portatore scadeza 10 anni al 2,5 %.
Al 10 anno rimborsarli con CTZ normali nominali a 2 anni al 2,5 %.
Idem per i certificati bancari.
I soldi al 12° anno sono regolarizzati e sanati.
Pensate quanto deraro ritornerebbe nel giro……………….
Pensate il beneficio sul PIL…………..
Nei momenti estremi estremi rimedi.
Questo è un momento di guerra finanziaria e nei momenti di guerra ci sono morti e feriti.
Questa soluzione fà male a qualcuno?
Forse ai teorici illusi o alla propaganda demagogica.
Forse mi sbaglio….. chi lo sà…….. la vita è tutta un enigma…….e del senno di poi ne son pien le fosse.
Farci un pensierino non fà male………..
Distinti Saluti
Nella manovra finanziaria sono stati aumentati i ticket sanitari.
Quindi una tassa sulla salute che pagheranno tutti ( o quasi nel senso che qualche regione ben amministrata riesce ad assorbirne il costo )
Questo è una vergogna se si pensa che alcune regioni hanno un costo pro capite per il servizio sanitario enormemente piu’ alto di altre regioni ( in cui magari il servizio è anche migliore )
Quindi ,niente ticket ma tagli , inchieste, commissionamento per quelle regioni che hanno un deficit della spesa sanitaria oltre ogni limite .
E stiamo parlando di miliardi ….
da lombardo, non mi sentirei di sbandierare il miracolo lombardo quanto piuttosto citare gli unici dati che non sono stati espressi: la lombardia conta quasi 10mln di abitanti, il 15% della popolazione che genera oltre il 20% del PIL. É un piccolo stato, che potrebbe certamente competere con altri stati del continente, come il Belgio, l’Olanda, la Svizzera, e così via. In Lombardia (che pure ha le sue ombre e i suoi scheletri, intendiamoci) si realizzano delle economie di scala considerevoli, complice anche un sistema infrastrutturale più sviluppato di altre regioni (ci si impiega meno tempo sulla tratta roma – milano che bari – roma o milano – modena, paradossalmente, perdonerete le inesattezze) e un una folta presenza di aziende. D’altro canto si vede territorio logoro e consumato che ha subito una cementificazione impressionante, una fame competitiva che è terreno fertile per infiltrazioni poco trasparenti e affari non sempre chiari. Riflette, la lombardia, il tipico campanilismo italiano, un’area divisa in 1546 comuni, dei quali solo uno sparuto centinaio annovera un considerevole numero di abitanti, mentre la maggior parte dei comuni sono micro o piccoli, come le nostre imprese. Poi, nulla da dire se, a livello italiano riescano a mostrarsi capaci ed efficienti, forse più per il benchmark utilizzato per il confronto che per meriti veri e propri.
Allora, in questo blog abbiamo una mentalità imprenditoriale , proviamo a fare 2 conti…
Il residuo fiscale della Lombardia , cioè la parte di tasse che NON è usata in Lombardia, ma solo in altre regioni) è circa 47 miliardi €, secondo vari giornali (a memoria QN, Sole24h ), seppur mai son state fornite cifre ufficiali (chissà come mai eh? )
(comunque se qualcuno ha dati migliori ben venga)
La Lombardia fa circa 311 miliardi di € di PIL.
In italia l’imposizione fiscale è circa il 43% del PIL, quindi: Tasse in lombardia : 311*43% = 133 Miliardi.
—> Ovvero paghiamo 133 miliardi di tasse , e 47 se ne vanno altrove. <—
Ovvero se la Lombardia non fosse in italia si potrebbero abbassare a tutti in media le tasse di quasi il 40% (senza nemmeno considerare l'aumento di efficienza della PA dovuto alla gestione lombarda invece che romana) , continuando a mantenere lo stesso stipendio di adesso a tutti gli impiegati pubblici,stessi ospedali, gli stessi investimenti in infrastrutture, gli stessi servizi al cittadino, tutto uguale a ora!
Potremmo essere una specie di paradiso fiscale ed industriale in europa e gli investitori scapperebbero IN Lombardia dalle altre nazioni.
Ma NOOO, mai toccare l'unità , è scritto nella bibbia giusto?? -.-