12
Apr
2012

Crescilombardia: privatizzare per cacciare la politica dalla sanità

Lo scorso 4 aprile il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato il progetto di legge “Misure per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione”, detto “Crescilombardia”. Uno dei punti prevede la possibilità di vendere, dismettere, valorizzare, riqualificare o gestire il patrimonio pubblico con società o fondi immobiliari appositamente costituiti e promossi dalla Giunta regionale.

A tal proposito, si legge nel capitolo sullo sviluppo del territorio e valorizzazione del patrimonio pubblico:

 La valorizzazione del patrimonio pubblico è un punto centrale della nuova legge, con l’obiettivo di rendere più efficiente la gestione degli immobili pubblici e di permettere il reperimento delle risorse per nuovi investimenti. Tutto ciò passa attraverso una semplificazione delle procedure, salvaguardando il ruolo degli enti locali. Si potrà pertanto dar vita a programmi di valorizzazione del patrimonio pubblico anche attraverso l’utilizzo o la costituzione di società o fondi immobiliari, sempre d’intesa con il territorio e i vari soggetti interessati

Potrà quindi essere venduto il patrimonio immobiliare dei soggetti pubblici, tra cui anche quello di Asl e ospedali. Una buona notizia, dunque, sul fronte sanitario: sarà infatti possibile recuperare risorse da investire per potenziare e migliorare le strutture sanitarie senza attingere dalle tasche dei già salassati contribuenti. Per ora, pare che la Regione voglia cedere 5 ospedali, ossia quelli di Vimercate, Legnano, Como, Bergamo e Monza, ormai in disuso: questo particolare progetto prevede una partnership pubblico-privato, dove il secondo contribuirà con quote di circa 400-500 milioni per rendere vendibili le strutture.

Questa rappresenta una mossa finalmente coraggiosa per far fronte alla crisi in cui versa non solo la Lombardia, ma il Paese in generale. Ha infatti un valore simbolico significativo, che riconosce l’esistenza di modalità diverse e alternative ai prelievi fiscali per aumentare le entrate. Ma ha anche un valore reale, rappresentato dalla lotta alle inefficienze sanitarie: solo il pubblico può infatti permettersi di mantenere e lasciar deprezzare ben 5 edifici evidentemente ormai inutili, frutto di scelte di investimento errate, che hanno portato alla moltiplicazione di ospedali pur senza che questa rispondesse ad un’effettiva necessità della domanda, ma solo per soddisfare un’esigenza di ricerca del consenso elettorale. È probabile che, se avessero pensato prima alla possibilità di privatizzare gli edifici sanitari, si sarebbe evitato di costruire un ospedale, quello di Bergamo, su una falda acquifera, che non ha tardato a presentare i costi pagati dai contribuenti. Chi ci rimette i proprio soldi, invece, ci pensa più volte prima di investire in progetti che causeranno ulteriori spese.

Permangono due elementi pericolosi: il primo è che per ora la vendita è solo una possibilità (previa intesa con gli enti interessati) e non un obbligo. Il rischio è quindi che alcuni enti locali si oppongano alla cessione degli immobili, vanificandone la riqualificazione e ostacolando il reperimento di risorse. Il secondo, potenziale, dipenderà dalle modalità di implementazione di tale legge, dato che non si sa ancora quanto e come i privati parteciparanno a tali fondi e quale sarà invece la quota di partecipazione del pubblico.

Il taglio della spesa pubblica deve passare attraverso la razionalizzazione degli sprechi, non solo tramite un aumento del carico fiscale: il profitto dei privati più che il consenso dei politici deve guidare le scelte di investimento.

 

 

6 Responses

  1. rccs

    Me lo vedo il contratto: i privati ci mettono x milioni per la ristrutturazione, ma il pubblico si impegna a rimborsare 2x se gli immobili vanno invenduti.

  2. marco

    Normalmente il diavolo si annida nei dettagli, e la Regione colla convenzione Santa Rita non mi sembra sia sensibile ai dettagli, quindi mi astengo dai giudizi in assenza di dettagli. Io penso che si potrebbe passare più rapidamente al realizzo, magari offrendo quegli immobili a chi prevede già l’utilizzo, cioè di farne un soggiorno per anziani, una scuola privata o un college, una prigione se fossimo talmente liberisti da privatizzare le prigioni per la detenzione di criminali a basso rischio di ribellione/evasione, o a centri per uffici (insieme di studi odontoiatrici, fisioterapia, notai, avvocati e commercialisti) per giovani a inizio carriera, o appartamentini di affitto contenuto per giovani coppie, o….o…

  3. lionello ruggieri

    Ma quanti altri casi Santa Rita e S. Raffaele vi servono per capire dove porta la privatizzazione? E non solo quella sanitaria. Basta guardare gli Usa dove tutto è privato da sempre (ed ora di più) per vedere dove si finir°: nella migliore delle ipotesi lo Syato costerà poco, ma non servirà a nulla e il rapporto costi benefici sarà mille volte peggiore di oggi. Pensioni da privati (assicurazioni), sanità da privati (assicurazioni), sicurezza da viglilanti privati, scuole private. A che serve quello Syato ?

  4. Marco Tizzi

    Vimercate è un ospedale nuovo di pacca, enorme. Monza non è nuovo, ma penso sia uno dei più importanti della Lombardia.
    Definirli “in disuso” è una delle più grandi idiozie che abbia mai letto.

    Inoltre ricordo che la privatizzazione in Lombardia è già una realtà e i risultati (S. Rita, San Raffaele…) sono bancarotte fraudolente e omicidi. Gli arresti dell’altroieri ne sono un esempio: guarda a caso è la sanità privata che è finita a San Vittore. Chissà perché.

    Sarebbe una cosa carina avere almeno un’accenno di idea di quello che si scrive prima di sparare a caso.

  5. Paolo R

    Il vecchio ospedale di Bergamo e’ un edificio storico molto bello, situato in centro nella città bassa, estremamente appetibile per l’edilizia privata.
    Mi chiedo: non saremo di fronte alla solita transazione edilizia a vantaggio dei soliti “amici di amici”, abilmente mascherata da intervento per lo sviluppo?

  6. PAOLO DELFINI

    SONO D’ACCORDO CON LIONELLO RUGGIERI, I LIBERISTI DI TUTTO IL MONDO OSSERVANO LA REALTA’ ATTRAVERSO LA LENTE DEFORMANTE DELLA LORO IDEOLOGIA(DA QUESTO PUNTO DI VISTA SONO COME I MARXISTI)PRIVATIZZIAMO TUTTO E AVREMO UNA REALTA’ IDILLIACA. LA DIVINA E INFALLIBILE MANO DEI “MERCATI” RISOVERA’ OGNI PROBLEMA. BRUTTA BESTIA L’UTOPIA!UN’UTOPIA AMBITA DA ALCUNI IN BUONA FEDE, E UN’ ALIBI INVECE PER TANTI PARACULI.

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