Contro il censimento
Anche Nicolò ha ricevuto il suo bravo modulo per il censimento. Dapprincipio si è messo di buona lena a compilarlo; pensando: se lo Stato spende un po’ dei miei soldi per chiedermi alcune informazioni, ce ne sarà una buona ragione. Man mano che andava avanti con le domande, si è convinto che si tratta solo di un altro modo – fra i tanti a disposizione – per sperperare i soldi dei contribuenti; e perdipiù molestandoli e minacciandoli con “l’applicazione delle sanzioni previste dagli artt. 7 e 11 del d.lgs n. 322/1989”.
Già le prime domande stupiscono. Si chiedono a Nicolò sesso, luogo e data di nascita, comune nel quale è iscritto. Nicolò ha già protestato su questo blog contro l’obbligo di iscrizione all’anagrafe; ma, visto che l’obbligo c’è, anche il più ottuso dei burocrati avrebbe potuto comprendere che per avere le “notizie anagrafiche” (così è intitolata questa sezione del modulo), anziché importunare i cittadini e minacciarli di sanzioni, sarebbe stato per l’appunto sufficiente interrogare l’anagrafe.
La sezione seguente è dedicata a “stato civile e matrimonio”. Anche qui, tutto sostituibile con una semplice occhiata alla scheda anagrafica.
Si passa poi a note più dolenti. La domanda che può essere imbarazzante, e si badi bene che non rientra fra quelle alle quali ci si può legittimamente rifiutare di rispondere, chiede di sapere dove Nicolò si trovava il 9 ottobre 2011. A dire il vero, Nicolò non ha ancora avuto occasione di trovarsi in luoghi che preferirebbe non fossero noti. Ma già sa che potrebbe capitargli. Anzi, ha cominciato a vagheggiare di romantiche, e riservate, fughe con una simpatica bimba bionda conosciuta in vacanza. Non gli è ancora capitato; ma se gli capitasse forse preferirebbe dire alla sua mamma – della cui gelosia comincia ad avere contezza – che si trovava a casa di un amico, piuttosto che confessare un trasgressivo soggiorno in un romatico agriturismo in Val d’Orcia. Sennonché lo Stato gli chiede di sapere dove ha trascorso quella determinata notte; e gli chiede di comunicarlo nell’ambito di un potenzialmente imbarazzante modulo comune a tutta la famiglia. C’è da farne una questione di principio o no?
L’unica domanda che riguarda Nicolò nella parte dedicata all’istruzione è quella relativa alla eventuale frequentazione di un asilo nido. Nicolò la trova provocatoria, considerato che, come ha già raccontato, non è stato ammesso all’asilo nido in quanto i suoi genitori pagano troppe tasse.
Così, per curiosità, Nicolò ha dato una scorsa anche alle altre domande di questa sezione; e ha trovato un po’ ridicolo che nel paese degli “esami di stato” lo Stato chieda ai cittadini che diploma hanno!
Neanche le domande relative al lavoro interessano direttamente Nicolò. Ma, nel paese dei contributi previdenziali obbligatori anche per i cosiddetti liberi professionisti, non basterebbe chiedere all’INPS?
A Nicolò vengono anche risparmiate le domande sulla sua abitazione; che vengono però rivolte ai suoi genitori; ma anche qui: se la casa è di loro proprietà o no, quanto è grande, se ha uno o più bagni, non dovrebbe risultare dal catasto? E se il catasto non è aggiornato, piuttosto che spendere soldi per importunare i cittadini non sarebbe meglio dedicarli ad aggiornare il catasto?
Infine ci sono le domande su come Nicolò si sposta; e qui il limite del ridicolo è abbondantemente superato: piuttosto che chiedere a 60 milioni di italiani se prendono il treno o l’autobus, non sarebbe più facile chiedere ai pochi, pochi perché monopolisti, gestori di ferrovie e trasporti urbani quanti biglietti hanno venduto?
Infine le domande cosiddette sensibili; alle quali ciascuno può legittimamente rifiutarsi di rispondere. Leggendole Nicolò ha avuto l’impressione che, essendo facoltative, non si è perso molto tempo a cercare formulazioni che dessere informazioni di qualche utilità. Nicolò non è ancora molto ferrato in metodologia delle scienze sociali o in epidemiologia; ma gli risulta piuttosto oscura l’utilizzabilità a fini scientifici del numero relativo alle persone che ammettono di avere qualche difficoltà nel ricordare o nel concentrarsi.
Alla fine, Nicolò ha l’impresione che non si tratti altro che di soldi e di tempo buttati via. Non saranno tanto tempo nè tanti soldi, ma sono proprio buttati via. Con l’aggiunta perfida di uno Stato che sperpera i tuoi soldi e il tuo tempo e in più ti minaccia con “l’applicazioni delle sanzioni previste dagli artt…..”.
Ma dato che il modulo non arriva x raccomandata, uno puo’ benissimo non averlo ricevuto no? Si c’e’ il sito, ma la password e’ nel modulo che *non* si e’ ricevuto (fino a prova contraria).
No?
Se no, trattasi di formale intimazione a sparare balle, la cui unica utilita’ e’ di confermare la sottomissione di ciascuno al mostro burocratico.
comprendere che per avere le “notizie anagrafiche” (così è intitolata questa sezione del modulo), anziché importunare i cittadini e minacciarli di sanzioni, sarebbe stato per l’appunto sufficiente interrogare l’anagrafe.
Caro Nicolò, non ti viene il dubbio che il censimento viene fatto appositamente per non fare affidamento solo sull’anagrafe? Tanto per testare la acutezza d’ingegno di Nicolò: dove pensa che l’abbiano preso il suo nome per mandargli il plico a casa???
e così per le domande successive….se il censimento viene fatto ogni 10 anni, mentre tutte le altre info sono pubblicate ogni anno, vuol dire che ogni anno si prendono i dati incrociandoli come consiglia lo scaltro Nicolò, ma ogni 10 è bene riallineare il tutto grazie ad un censimento, ed avere un’istantanea comune di tutta la nazione.
L’Amministrazione pubblica poteva risparmiarci la compilazione del Censimento 2011. I nostri dati, che ci richiede sono già in loro possesso, basterebbe incrociare e riunire le varie informazioni. Nei Comuni hanno l’anagrafe comunale e stato civile, poi hanno il catasto per le nostre abitazioni, fornitori di acqua, luce e metano e telefonia. Non ho ancora trovato la risposta ad un mio semplice quesito: perché i residenti in Comuni con maggiori abitanti, devono rispondere a maggiori domande se confrontate con chi abita in Comuni piccoli? Poi ho dovuto fornire la mia email, nel caso ne avessero bisogno! Non si sa mai… L’ISTAT ha dimostrato la sua inadeguatezza a raccogliere i dati già domenica 9 ottobre, con lunghissimi tempi d’attesa di connessione. Ci dicono, che lunedì 10, hanno risolto questo problema aumentando le linee telefoniche ed aumentando i loro server! Il censimento ci capita ogni 10 anni, ma l’ISTAT (pagata con soldi pubblici) ci dimostra la sua assoluta impreparazione anche nella lettera accompagnatoria al modulo censuario, firmata da Enrico Giovannini, datata 11 luglio 2011, ma la mia busta mi è stata consegnata dal portalettere l’11 ottobre! Sul sito ISTAT, dicevano che i moduli erano già stati consegnati, ma poi il portalettere mi ha confermato che hanno tempo fino ad oggi, sabato 22 ottobre! Dobbiamo fidarci ancora dell’ISTAT che ci comunica dati d’inflazione, PIL, ed altre statistiche???
Ciao Nicolò,
io mi chiamo Giannino e sono un bambino piccolo come te. Anch’io devo compilare il censimento e ne ho parlato con il mio nonno.
Il nonno mi ha raccontato che quando il re Davide fece il censimento del suo popolo (2 Sam 24), il Signore, per punirlo della sua superbia, mandò sul suo popolo una terribile peste.
Caro amico, l’abbiamo scampata bella, a noi si è limitato a mandare questa cosa che chiamano “governo” che sta cercando di mandarci tutti in rovina, speriamo che ce ne liberi quanto prima, anche se temo che in qualche modo questa punizione ce la siamo meritata.
Ciao.
Con riferimento al post “contro il censimento”,sono d’accordo sul fatto che i dati anagrafici potrebbero essere facilmente reperiti direttamente presso l’anagrafe.
Quanto alle mappe catastali,sarei meno ottimista.Le piante riportano il perimetro delle varie stanze e locali e/o strutture di servizio.Da questo,ricavare la presenza di bagno e acqua corrente in casa ce ne corre.Resta poi il problema degli affittuari.
E poi il problema principale:non è stato previsto uno strumento elettronico per aggregare e incrociare i dati delle varie basi dati (fra l’altro spesso l’architettura delle varie basi dati non è mutuamente compatibile.
Aiuto! Mia figlia dopo essere uscita dall’asilo ha deciso di dormire a casa della nonna quella sera. Non me lo ricordavo.
Ora becco la multa di 2000 euro se l’istat lo viene a sapere.
Per il prossimo censimento consiglierei a questi parrucconi qualche situazione per risparmiare milioni di euro nostri.
Il censimento si fa partire e tutti devono rispondere via internet, come ha finora fatto una grossa percentuale di cittadini.
Per chi non risponde entro una certa data (per dimenticanza, perchè non ha internet, perchè anziano) gli si invia il modulo cartaceo e ha due mesi per rispondere.
Qui invece milioni di moduli sprecati e soprattutto con la previsione di 3 familiari, costringendo una coppia con due figli a prendere una mattinata di permesso per andare al comune a procurarsi il modulo aggiuntivo per il seccondo figlio.
Fate schifo.
Derby è proprio cosi!!!!!quindi significa che lo stai compilando senza leggere!!!!COMPLIMENTI!!! Dal 9 Ottobre al 20 Novembre puoi compilarlo e consegnarlo tu presso il comune, delegazione comunale, poste o centri di raccolta del tuo comune. Dal 21 Novembre al 31 Dicembre entriamo in gioco NOI RILEVATORI, che guardando da web (perchè anche le consegne cartacee noi le inseriamo sul web) vediamo chi non l’ha ancora consegnato. In questo caso SAREMO NOI a contattare le famiglie e andremo NOI in casa loro previo appuntamento o a ritirarlo oppure aiuteremo a compilarlo sul posto. Se non leggi, porco cane, cosa cavolo vuoi sapere?????
“una grossa percentuale di cittadini”….col cavolo, sono il 20%, il restante 80% sono cartacei!!!!!!
Va la va la!!!
Ciao Nicolò
anche io sono una bambina piccola. Mi ha detto il nonno che hai ragione meno che su un punto, quello se sei sposato o meno. Dice il nonno che lo stato non sa se sei sposato. Mi ha raccontato che un giorno aveva bisogno di un certificato che la nonna era sua moglie. Glielo aveva chiesto un’organizzazione internazionale a Ginevra, che non so dove sia, forse in Africa. Allora il nonno è andato all’anagrafe ma gli hanno risposto che no, non si poteva avere un certificato se eri sposato. Non si può sapere se sei sposato e che si arrangiasse. Allora il nonno si è ricordato che una signora Mussolini voleva fare una legge che toglieva alle mogli il cognome del marito. Evviva, ha pensato il nonno, allora sulla carta d’identità della nonna ci sarà anche il mio cognome, posso usarla al posto del certificato. Ma Mussolini aveva detto una bugia: sulla carta d’identità non c’era il cognome del nonno e nemmeno c’era scritto che la nonna era sposata. Strano, perché dice la signora Mussolini che lei è a favore della famiglia tradizionale, ma forse essere sposati è un segreto. Allora il nonno ha pensato: vado in comune, dico che voglio fare le pubblicazioni per sposarmi, ma non mi ricordo se sono già sposato e se potevano controllare. Però l’impiegata ha detto al nonno che poteva fare tutte le pubblicazioni che voleva e anche sposarsi, solo che se poi era già sposato incorreva nelle sanzioni di legge perché non ci si può sposare due volte.
Alla fine il nonno ha raccontato la storia all’organizzazione internazionale che si è fatta molte risate e poi si è fidata della parola del nonno. Anzi, non gli ha nemmeno detto che incorreva nelle sanzioni se la nonna non era sua moglie, ma si sa, Ginevra è in Africa e non ci fanno caso.
Carlotta
@Gabriele
e VOI RILEVATORI siete sicuri che vi pagheranno?
@Giovanni Bravin
La lettera secondo me, Enrico Giovannini l’ha scritta il giorno 11 luglio e fino alla fine del mese l’ha messa in bella copia, riletta e stampata.
Agosto ferie.
Settembre tempo di migrare e finalmente ottobre a casa tua.
Che vuoi di più?
Non so quanti milioni di lettere e moduli siano stati stampati e il relativo costo, ma per uno Stato in bancarotta togliersi lo sfizio di chiedere a milioni di cittadini il loro nome e cognome per verificare che corrispondano a quelli presenti negli archivi già in possesso è una trovata geniale per aspettare e programmare il futuro.
Per concludere, immagino l’imbarazzo del presidente nel dovere scrivere dove ha passato la notte del 9 ottobre.E mi stupisco che non abbiano intercalato alle seriose domande qualche barzelletta per sdrammatizzare e dare fiducia agli italiani.
Intanto il resto del mondo ride lo stesso di noi!
@L’amico di Niccolò Condivido la Sua analisi sui tempi di consegna. L’ISTAT si è dimostrata totalmente impreparata ad accettare le compilazioni on-line, domenica 9/10. Hanno dichiarato di avervi provveduto il lunedì successivo. Considerato che sono sanzionabile, ai sensi di legge, per omessa dichiarazione, mi farò una copia del mio modulo prima di consegnarlo all’ufficio comunale. Per il precedente censimento, nel 2001, non RILASCIAVANO ricevute di avvenuta consegna. Non si sa mai, che qualcuno perda il mio modulo, e poi qualcun’altro TENTI di sanzionarmi!
Ho consegnato il mio modulo censuario al mio Comune ed ho rilevato alcune cose.
1- Rilasciano la ricevuta, ma ho dovuto controfirmarla, non so perché!
2- Gli orari di apertura dello sportello, pubblicati sul sito ISTAT sono completamente errati.
3- Per fortuna non ho chiuso la mia busta, perché l’impiegato ha dovuto riaprirla e compilare alcune parti di loro competenza. Perchè consegnare una busta preincollata?
…Intanto io pago…. Totò!