29
Ago
2010

Continental e United e la concorrenza nel mercato aereo

È arrivata ieri una notizia che rivoluzionerà i cieli mondiali: il Dipartimento di Giustizia Americana ha permesso la fusione tra United Airlines e Continental Airlines. Certo la notizia era già annunciata poiché lo scorso 12 agosto le due compagnie avevano svelato il marchio che avrebbe volato sulle fusoliere della flotta della nuova compagnia. L’Antitrust americano ha posto alcune condizioni, in particolare la vendita di alcuni slot nello scalo di Newark. La nuova compagnia avrá la sua base a Chicago e farà una forte concorrenza all’altro grande operatore tradizionale americano, Delta Airlines e alla prima low cost statunitense Southwest. È nata dunque una delle più grandi compagnie mondiali almeno in termini di passeggeri, ma il fatto più rilevante è che questa fusione conferma una tendenza degli ultimi anni.

Il mercato aereo ha conosciuto un decennio estremamente delicato tra il 2001 e il 2010. In particolare le compagnie tradizionali hanno visto la crescita dei vettori low cost che hanno sottratto quote importanti di mercato. Il decennio è stato inoltre caratterizzato da tragici shock esterni.

Dapprima l’11 settembre, che ha provocato una caduta del traffico di almeno il 20 per cento nei mesi susseguenti all’attacco alle Torri Gemelle e in seguito la SARS hanno inciso pesantemente sui bilanci delle principali compagnie aeree mondiali nel primo lustro del 2000.

In questo primo quinquiennio si sono rafforzate le grandi alleanze globali con a capo le grandi compagnie americane ed europee. Il traffico aereo si è concentrato verso tre grandi operatori globali, quali Skyteam, One World e Star Alliance.

Gli shock esterni e la maggiore concorrenza delle compagnie low cost, principalmente in Europa, hanno costretto i vettori tradizionali a ristrutturarsi.

In questa fase sono cominciate anche le fusioni tra le grandi compagnie, culminato con il merger tra AirFrance e KLM.

Questa tendenza nella seconda parte del primo decennio del nuovo secolo. La crisi economica ha accelerato il processo di concentrazione, tanto che non solamente si sono uniti i grandi vettori tradizionali, ma sono state create joint venture tra i vettori americani e quelli europei.

Nel mercato europeo, la tedesca Lufthansa ha continuato ad acquistare vettori, fino a raggiungere un fatturato di quasi 25 miliardi di euro, mentre British Airways ed Iberia hanno concluso proprio nel 2010 l’accordo per la fusione.

AirFrance-KLM, oltre ad essere diventato il primo socio di Alitalia, ha creato una joint venture per i voli tra le due sponde dell’oceano Atlantico con Delta.

Questi accordi sono stati favoriti da un cambio legislativo: l’Open Sky. Questo è entrato in vigore da fine marzo del 2008 e ha permesso una liberalizzazione dei voli tra Stati Uniti ed Europa.

L’Open Sky ha modificato il panorama del trasporto aereo e ha aumentato la concorrenza tra i vettori europei e quelli americani.  La legislazione vigente non permette tuttavia l’acquisto incrociato di maggioranze di compagnie tra Stati Uniti ed Unione Europea.

Per questa ragione si stanno formando grandi gruppi americani e grandi gruppi europei, legati molto spesso da joint venture, ma niente di piú. Nel momento in cui si dovesse arrivare ad un accordo per l’acquisto incrociato delle compagnie aeree, le fusioni non sarebbero piú a livello continentale, ma intercontinentale.

Questi vettori legati nelle joint-venture si trovano sempre piú a combattere la concorrenza dei vettori asiatici e medio-orientali ed è quindi quasi naturale che si creino dei gruppi sempre più grandi.

La fusione tra Continental e United dunque segue un percorso iniziato diversi anni fa ed è prevedibile che non sia l’ultimo merger nel settore.

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1 Response

  1. Cruciale fusione di due marchi e di due storie aeronautiche che si amalgamano e non a caso fondono logo e ragione sociale nella nuova livrea.

    Con questo nuovo passaggio del trasporto aereo mondiale, si delinea sempre più la trilogia (che si spera non sfoci in oligarchia) delle tre grandi alleanze, che però a breve vedrà l’ingresso di un nuovo attore, quale quello di un’alleanza tra le “arabe”, vera grande novità degli ultimi anni.

    Dal punto di vista statunitense, DELTA si trova sempre più a gestire il suo ridimensionamento in Skyteam, che è stato confermato nonostante la fusione con Northwest e per lo strapotere di Air France che potrebbe in futuro fagocitarla, se gli equilibri geopolitici USA-UE dovessero mutare.

    Allo stesso modo AMERICAN AIRLINES si trova in condizioni di difficoltà dentro ONEWORLD per via dell’interessante accordo (chiamarla fusione è improprio) tra BA e IB.

    In tutto questo, però, ci sono donne e uomini che dentro questi nuovi agglomerati aziendali perdono il loro posto di lavoro e, spesso, i loro sogni.

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