Contanti: che schifo! O no?
“Contanti si, contanti no, contanti ma pochi”. “Pos, non pos, sì pos ma con sanzioni per chi non ce l’ha”. Sembrano i ritornelli di nuove canzoni estive spensierate; invece sono l’oggetto delle discussioni governative su come far ripartire l’economia e contrastare l’evasione fiscale.
Si continua ad andare nella direzione sbagliata: errare è umano, ma perseverare è diabolico!
E’ dai tempi del Governo Berlusconi, quando anche Tremonti entrò fra i paladini della lotta al sommerso, che tutti si ostinano a criminalizzare il contante con l’unico effetto (devastante) di aver frenato bruscamente la circolazione del danaro, fatto crollare i consumi interni, favorito l’emigrazione della spesa all’estero (per chi può, ovviamente), generato una recessione inarretabile, depresso la produzione industriale e il commercio di beni e servizi, ammazzato l’intraprendenza di imprese e lavoratori autonomi, bruciato i risparmi delle famiglie (spesso dissipati anche dietro al sogno dei più giovani di iniziare una improbabile attività autonoma, illusi dagli incentivi statali e poi travolti dalla stagnazione del mercato).
Da questo buio tunnel non si uscirà fintanto che chi governa (adesso tocca al volenteroso Matteo Renzi) e chi opprime (persiste l’egemonia della führer Angela Merkel) perseverano in un rigorismo e riformismo dei grandi sistemi, rimanendo però lontanissimi dalla soluzione dei problemi concreti dei piccoli sistemi nonostante sia solo questi che mandano ancora avanti questo affascinante e disgraziato Paese.
Gira e rigira, le manovre in campo si traducono sempre in interventi repressivi, lesivi dei fondamenti diritti di libertà dei Cittadini, pericolosamente proiettati verso un controllo globale della sfera personale di ognuno che spia l’impiego legale anche più riservato del danaro, misura il patrimonio di ognuno e rende palesi ed aggredibili dal Fisco le disponibilità anche faticosamente accantonate in una vita di lavoro e di sacrifici; il tutto legittimato da una implicita presunzione di delinquenzialità generale, sintomo di una impostazione poliziesca dello Stato padre/padrone che solo qualche decennio fa’ avrebbe suscitato ribellioni popolari difficilmente controllabili e che oggi suscita solo lamentosi chiacchiericci perché nessuno ha più la voglia o la forza di protestare veramente.
Per tornare a crescere è fondamentale che il danaro torni a circolare e pertanto assume una importanza decisiva anche la sorte del contante: a questo proposito bisogna precisare una volta per tutte che non esiste nessun obbligo giuridico, comunitario o internazionale, di adottare misure che ne depotenzino, ne limitino o ne vietino l’utilizzo o la circolazione.
Il recente esempio svizzero è emblematico e l’Italia dovrebbe imparare qualcosa. Nonostante le raccomandazioni del GAFI (Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale) il Consiglio Nazionale, proprio qualche giorno fa’, ha deciso di non adottare alcuna misura limitativa nell’uso del danaro contante, nemmeno per le operazioni di natura immobiliare, pur avendo già approvato varie misure antiriciclaggio per contrastare i flussi finanziari di provenienza illecita o illegale. Le determinazioni adottate dal GAFI infatti invitavano soltanto ad adottare misure idonee a contrastare il fenomeno del riciclaggio di danaro di provenienza illecita o destinato a finanziare in terrorismo internazionale, lasciando poi ad ogni Stato ampia libertà di scelta; mai è stato preteso di limitare l’utilizzo del contante, né tantomeno di introdurre regole autolesionistiche.
Basta dunque con chi continua ad imporre le proprie scelte facendosi scudo con l’odiosa battuta “è l’Europa che ce lo chiede” o “sono gli accordi internazionali o bilaterali che lo esigono” : la sovranità di uno Stato è un diritto sacrosanto ed appartiene solo al Popolo; chi governa deve essere in grado di difendere la dignità e la salute anche economica del Popolo ed ha il dovere di reagire con fermezza contro ciò o chi lo vuole portare alla rovina, anche quando si debbono fare i conti con un debito pubblico importante. Anzi, proprio nei momenti di forte criticità ed indebitamento, chi governa deve avere l’intelligenza, la capacità, la libertà ed il potere di stimolare l’intraprendenza del suo Popolo, di favorirne la creatività e l’espressività, di liberarlo dal sovraccarico assurdo di regole inabilitanti e di proteggerlo dalle razzie incontrollate del proprio apparato fiscale legittimate da normative palesemente prevaricatorie ed estorsive.
Servono solo poche cose, urgenti e facili da attuare, ma con coraggio e determinazione: semplificare l’apparato amministrativo e burocratico, cancellando (non riformando) le innumerevoli regole che non sono più né conoscibili né controllabili neppure dagli esperti dei vari settori; liberalizzare l’impiego del cotante per favorirne al massimo la circolazione e la conseguente produzione di ricchezza (i sistemi cd. “tracciati” debbono essere favoriti attraverso la drastica riduzione dei costi di gestione ed incentivi fiscali nell’utilizzo); avvio di un periodo di tregua fiscale che restituisca ai Cittadini il gusto di spendere, liberandoli dalla ossessione di sentirsi sorvegliati speciali del Fisco e dall’avvilimento di essere considerati lazzaroni fino a prova contraria!
Non esistono altre vie per poter tornare rapidamente a crescere ed a recuperare la dignità di un Paese veramente libero!
Manuel Seri
Sono anni che uso solo le carte di credito e non mi sento spiato da nessuno è nemmeno mi frega che sappiamo cosa faccio. E neppure che conoscano il mio conto in banca. Sono favorevole alla completa eliminazione della cartamoneta perché si darebbe un forte colpo al consumo di droghe e a tutta la economia illecita. Mi spiegate invece perché non è così ed io dicendo queste cose sbaglio?
C’é qualcosa di “liberale” nel rifiutare l’uso della carta di credito da parte di certi albergatori di Venezia o nel doversi procurare contante (banconote da 500 euro, mi raccomando!) in certe transazioni immobiliari? O il dentista che non si fa mai installare il sistema bancomat? Vogliamo difendere e rilanciare l’Italia o l’Italietta?
@Ennio: qui si parla di libertà di scelta (lo stato ti impedisce di usare il contante) e di intromissione nella vita privata della gente (lo stato che ti impedisce di usare il contante perchè vuole sapere come spendi ogni tuo centesimo).
Sicuramente tu sei una persona onesta, ma dubito che invieresti a me tutti i tuoi estratti conto assieme ai tuoi dati anagrafici e fiscali: non ti fideresti. E faresti bene. Perchè invece ti fidi dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche? Dai per scontato che siano onesti lavoratori al tuo servizio? Ne sei sicuro?
Lo stato non ti è amico: usa e userà sempre di più i dati che conosce sulla tua vita a proprio vantaggio, non certo per regalarti qualcosa.
Pensaci.
@Ennio
La sua è una libera scelta, casualmente coincidente con la direzione dell’imposizione che la legge vorrebbe, quindi Lei si sente a suo agio.
Per reciprocità Lei dovrebbe accettare la posizione opposta, la mia (che come Lei sono una persona onesta, ma sono a disagio): non mi piace usare carte di credito (anche se talvolta le uso), non mi piace che mi spiino e che sappiano cosa faccio, non mi piace che guardino il mio conto in banca.
Io non impongo a Lei alcunchè, chiedo reciprocità.
Le droghe andrebbero liberalizzate (anche se io non ne ho mai fatto uso), non esiste economia illecita se frutto di scambi liberi e consenzienti.
L’economia è considerata illecita laddove, dopo lo scambio, non si pagano tasse.
Lo Stato è monopolista della violenza e ci estorce il denaro che guadagnamo. Se al posto di Stato, scrivessi Mafia, tutti siamo del parere che la Mafia deve essere eliminata, o no?
Dal mio punto di vista non c’è differenza tra lo Stato e la Mafia, entrambi usano la violenza per estorcermi il frutto del mio lavoro e ostacolare il mio progetto di vita; entrambi sarebbero da eliminare. La verità è che la guerra tra Stato e Mafia è una guerra per il monopolio della violenza; la violenza di vessare e uccidere gli Individui. ….e si perchè anche lo Stato uccide gli Individui e viola le fondamentali libertà e i fondamentali diritti dell’Uomo (cfr recenti e reiterate condanne della CEDU vs Stato itagliano)
@Alberto
L’albergatore che non vuole accettare carte di credito, perderà i clienti che vogliono usare carte di credito; se tutti i clienti vorranno pagare con la carta di credito, l’albergatore si dovrà adeguare o potrà decidere di cambiare mestiere.
Se chi le vende una casa vuole essere pagato in contanti, deve essere libero di farlo, se Lei non vuole pagare in contanti, compri la casa da un altro Individuo.
Se le spese dentistiche fossero detraibili dalla Sua (di Lei sig. Alberto) dichiarazione dei redditi, non ci sarebbe alcun problema di forma di pagamento, perchè Lei pretenderebbe la fattura per poter detrarre il costo sostenuto; e se Lei chiedesse al dentista una fattura maggiorata per scaricare di più e pagare meno tasse, il dentista non sarebbe disponibile a fargliela, perchè lui pagherebbe più tasse…il sistema sarebbe in equilibrio paretiano.
Non voglio difendere l’itaglia o l’itaglietta, sono entrambi concetti sbagliati. Bisogna difendere l’Individuo, qualunque esso sia, non lo Stato, qualunque esso sia.
La verità è che se questi concetti basilari devono essere ribaditi da uno qualsiasi (quale sono io) in questa sede, significa che non c’è speranza di venirne fuori nell’arco della Vita di un singolo (la mia); meglio andarsene altrove.
Salut a tucc
AlxGmb
Stigmatizzare le italiche scuse che si rifanno agli obblighi europei e poi citare l’esempio virtuoso della… Svizzera è un mezzo autogol dell’autore dell’articolo. Comunque anch’io sono per la piena libertà, non per gli obblighi. Giusto che chi vuole usare carte di pagamento possa farlo nel modo più esteso possibile, ma questo non deve tradursi nella demonizzazione e conseguente abolizione del contante. A qualcuno non interessa nulla che ogni singola transazione possa essere tracciata; a me francamente sì, e non perché abbia chissà che di illecito da nascondere, ma perché -detto papale papale- sono affaracci miei.
Inoltre voglio avere la libertà di poter “ritirare” fisicamente il mio denaro. La cartamoneta non ha valore intrinseco ma, a meno di un’iperinflazione stile Repubblica di Weimar, mi garantisce una certa conservazione del valore dei miei averi. Se per un qualsiasi motivo mi gira di non fidarmi più delle banche, voglio avere la libertà di prelevare le mie sostanze e di poterle utilizzare a mia discrezione. Se il contante viene abolito e il denaro diventa totalmente elettronico, non si potrà “ritirare” più nulla, se non spendendolo. Saremo totalmente nelle mani dei nostri governanti e delle banche, e vi ci saremo messi noi stessi, entusiasticamente, ipnotizzati dalla retorica della lotta all’evasione.
Sarei perfettamente d’accordo se vivessimo in una società corretta e non facilmente corruttibile, come è quella italiana. A mali estremi, estremi rimedi. Poi per quanto riguarda la privacy, penso che oggi solo il vicino di casa non può sapere come faccio girare la mia moneta. Non riesco a capire che nesso possa esistere tra le libertà individuali e il pagamento coi sistemi elettronici. Vado spesso in Svezia e costa’vi pago anche il caffè. Certo in Italia la evasione è enorme e così pure il malaffare, quindi giustificherei la eliminazione delle banconote. Non vedo in questo modo la morte della mia libertà personale anche se ogni transazione commerciale la devo fare con mezzi tracciabili, che poi son così comodi. In futuro si potrà fare tutto attraverso i device. Se col mio capitale faccio cose lecite che paura devo avere?
Vorrei capire e mi piacerebbe che qualcuno me lo spiegasse a cosa servono le banconote da 500 euro? Forse per sobbarcarci gli oneri del signoraggio. Son dei miliardi che ogni anno dobbiamo alle banche Spa, stampatrici moneta.
Sa quanto costa un pos? Si rende conto che si tratta di una tassa, onerosa, da pagare, in più? Sa che certe partite iva non se lo possono proprio permettere? E guardi che io mi faccio pagare in genere con bonifico elettronico, quindi è tutto tracciabilissimo.
“si ostinano a criminalizzare il contante con l’unico effetto (devastante) di aver frenato bruscamente la circolazione del danaro, fatto crollare i consumi interni”
Pensavo che il problema fosse alla fonte, ossia la mancanza di soldi da far circolare (al limite da risparmiare nell’eventualità non remota di perdita del lavoro).
“Per tornare a crescere è fondamentale che il danaro torni a circolare”: per fare cosa? Se nessuno compra i beni o servizi che produciamo…
@ Giorgio: avere una possibilità in più (pagare anche con il POS) non elimina la possibilità di poter ritirare i propri soldi quando si vuole dal conto corrente (checché ne dicano le banche, il limite al contante qui non si applica). Il circolo vizioso è tra costi di esercizio e pochi utilizzatori di POS, visto che all’estero con la moneta elettronica puoi comprare persino un singolo biglietto del metrò – e le macchinette non accettano nemmeno il pagamento con moneta.
Domanda: quanti di voi hanno rimandato, o eliminato, un acquisto perché sprovvisti di contante?
A parte considerazioni di libertà di scelta, la volontà di eliminare il contante è esclusivamente giustificata dall’illusione di dare un colpo all’evasione fiscale. Già ci sarebbe molto da discutere su questo fine che giustifica qualunque mezzo.
Ma c’è un piccolo dettaglio: l’obbligo di usare la carta di credito ha effetto solo sulle transazioni in chiaro…. a meno che qualcuno pensi di fare una legge per cui i pagamenti in nero si fanno solo per bonifico o con carta di credito…
Purtroppo non si vuol capire che aumentando le regole si rompono ulteriormente ed inutilmente gli zebedei a chi già è onesto.
L’iceberg si avvicina …