Comiso, nemesi della Sicilia
Di Andrea Giuricin e Luciano Lavecchia
A 5 anni dall’inaugurazione, l’aeroporto di Comiso è ancora chiuso. E’ la tipica storia italiana – fai qualche analisi d’impatto, prendi un’infrastruttura richiesta dal territorio, con fatica superi le lungaggini burocratiche, possibilmente si lucra qualche finanziamento europeo (20 milioni in questo caso) e finalmente si procedere all’inaugurazione, il giorno tanto desiderato da tutti, specie dai politici.
In questo caso, era il 2007 quando un D’Alema sorridente annunciava l’apertura di un’opera strategica: la provincia di Ragusa ha il PIL pro capite più alto della Sicilia, una zona industriosa, con una fiorente industria agroalimentare e un turismo molto sviluppato, nonostante l’assenza di qualsivoglia forma di collegamento: ad oggi non c’è un’autostrada (si ferma a Siracusa), una ferrovia (ci vogliono 7 ore dal capoluogo, Palermo) né, per l’appunto, un aeroporto.
Anzi, l’aeroporto c’è, è pronto, da 5 anni, ma sembra che Enac, ente di vigilanza dell’aviazione civile, ed Enav, ente che regola il traffico aereo, non si mettano d’accordo su chi deve pagare i controllori di volo. Avete capito bene: 40 milioni di soldi pubblici per costruire un aeroporto, e pare che il problema siano gli stipendi dei controllori di volo (prima ancora c’era problema costi dei VV.FF. ma sembra che questo sia stato superato).
E adesso il nuovo piano aeroporti del Ministro dei Trasporti non prevede di dare un grande futuro all’aeroporto che esiste, ma non funziona.
Nella Regione e nello Stato delle migliaia di aziende pubbliche e dei milioni di stipendi, la cosa assume il sapore della farsa. Ed infatti, occhi smaliziati sottolineano la volontà da parte della SAC, società che gestisce l’aeroporto di Catania (il primo dell’Isola e fra i più importanti d’Italia), come concorrente agguerrito di Comiso: una storia di campanilismo provinciale dunque – Catania ha paura che la piccola Comiso gli rubi traffico aereo, e quindi, tramite la sua quota nella società che controlla lo scalo di Comiso (la SOACO), ostacola l’apertura.
Non siamo come nel caso dell’aeroporto di Salerno di fronte ad un caso in cui gli aeroplani di una certa grandezza non possono atterrare. Anzi, diverse compagnie low cost si sono dette interessate ad investire nello scalo per sviluppare il traffico dei turisti verso la Sicilia. E proprio da un altro caso siciliano, i catanesi potrebbero imparare. Basta spostarsi di qualche centinaio di chilometro a nord-ovest e guardare all’esperienza dell’aeroporto di Trapani: piccolo aeroporto militare, da quando è diventata base di Ryanair nella sicilia occidentale, cresciuto a tassi mostruosi, Trapani non ostacola il vicino aeroporto di Palermo, poiché posizionato su due segmenti di mercato differenti. Anzi, quando Trapani fu chiuso per favorire le operazioni militari in Libia, il traffico fu deviato su Palermo, che vide un extragettito, mandando così alle ortiche qualsiasi idea di cannibalizzazione. Oggi i trapanesi girano il mondo, e il mondo gira la provincia di Trapani, grazie all’aeroporto gestito da Ryanair, con grande apprezzamento del tessuto economico locale che infatti insiste per chiusura base militare.
La chiusura di Windjet apre inoltre spazi enormi ai concorrenti . La compagnia siciliana aveva la propria base operativa nello scalo catanese e adesso che non opera più a causa delle difficoltà economiche, vi sarebbe ancora maggiore spazio per l’aeroporto di Comiso.
Comiso potrebbe fare molto per dare slancio a Ragusa, e alla Sicilia, ma per questioni da “ominicchi”, come direbbe Sciascia, è ancora chiuso. E dire che nonostante tutto, frotte di turisti invadono il ragusano (i cui incantevoli panorami sono stati diffusi nel mondo dalla fortunata serie TV del Commissario Montalbano). E tra i piccoli imprenditori di Pachino c’è chi sogna di imbarcare tonnellate dei preziosi pomodorini dall’aeroporto, per consegnarli il giorno dopo a Shangai, Singapore, Stati Uniti, freschi ed economici. Ma questi sono, per l’appunto sogni per fermare il declino dell’Italia. Lasciamo la Sicilia al sottosviluppo. Lasciamo morire quel poco di tessuto produttivo che rimane in Sicilia.
Una nota di chiusura: Comiso è stata escluso dal piano degli aeroporti voluto dal ministro Passera, come ricordavamo pocanzi, ergo, niente aiuti pubblici (oltre a quelli già erogati per la costruzione).
Se Comiso vorrà vivere, dovrà reggersi sulle sue gambe. Nella Regione definita “ultima repubblica sovietica” da un ex presidente di Confindustria, l’idea che una azienda sia libera da influenze politiche e che possa dimostrare, con la sua esistenza, di non aver bisogno di contributi pubblici per sopravvivere, è più che una notizia da quotidiano economico. E’ una rivoluzione.
La rivoluzione di cui ha drammaticamente bisogno la Sicilia.
Be’….appare inevitabile da parte mia, che di quel luogo mi nominai fra gli internauti siculi, esprimere la mia gratitudine all’autore per la puntuale e precisa narrativa dei fatti senza mai imputare ad alcun ominicchio (aggiungerei quaraquaquà) la vergognosa disattenzione e negligenza nella gestione di un affaire che palesa soltanto connivenze tipicamente meridionali condite da liscia (= lentezza) sicula che contraddistingue il popoluccio dal brillante e inarrendevole polentone.
Questa è l’ennesima conferma della supremazia del cittadino nordista…con tutte le opportune riserve (Gino Aprile docet).
con gratitudine e stima.
Se non c’è traffico non lo si può inventare. L’aeroporto non ha senso per il traffico che riuscirebbe ad attrarre. Sorge in un area sfavorevole per i collegamenti tanto che per gli abitanti ed i turisti che vistano provincia di Siracusa è più comodo servirsi dell’aeroporto di Catania. Il bacino d’utenza è di circa 300.000 abitanti con un tenore economico piuttosto basso e flussi turistici decisamente inferiori a quelli di Catania e Siracusa. La compagnia che volesse fare scalo a Comiso finirebbe per accumulare pesanti perdite.
Eppure la pista è più lunga di quella di Linate, retaggio di quando l’aeroporto serviva da struttura militare diventata ormai inutile da quasi vent’anni. Non si è pensato di riattivare la struttura neppure durante l’ultima campagna di Libia. In questi casi i controllori di volo sarebbero stati ufficiali NATO, ma evidentemente dal punto di vista logistico e dei rifornimenti la struttura non era in grado neppure di ospitare basi avanzate come quelle rapidamente organizzate degli alleati in Afghanistan o Kazakistan! Insomma si sono spesi milioni di euro per ripristinare una struttura che nessuno utilizzerebbe mai.
Dati di Google Maps:
Distanza Comiso – Aereoporto Catania – Fontanarossa: 93,1 km, 1h 25 min
Distanza Ragusa – Aereoporto Catania – Fontanarossa: 101,1 km, 1h 38 min
Di cosa stiamo parlando ?
conosco catanesi che per risparmiare sul volo partono in vacanza da Trapani, o torinesi che partono da Orio al Serio: lasciate partire Ryanair da Comiso e vedremo quanti passeggeri transiteranno
L’articolo (e i commenti) sembra confermare quanto disse molti anni fa Andreotti: a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina.
… Ryanair a Cosimo ci verrebbe (come qualsiasi altra low cost, la stessa windjet se ripartisse), basta co-finanziarla o come si dice, basterebbe il co-marketing… e fintantoché il co-marketing coprirà’ il costo “seggiolino” il volo restera’ dopodiché grazie e arrivederci (vedi Brescia Montichiari). Quindi: soldi pubblici per l’aeroporto, soldi pubblici per i servizi aerei e le relative infrastrutture (l’attuale lite ENAC ENAV) e soldi pubblici (vista la proprietà dell’aeroporto) per finanziare il traffico aereo! Con Catania a 1 ora e 15 e un bel po’ di sofferenze in bilancio lasciate in eredita’ dall’esperienza windjet!
Mi pare che chi abbia scritto l’articolo abbia scarsa conoscenza delle logiche e delle economie di scala che (dovrebbero regolare) regolano l’aeronautica civile.
Per incominciare, Comiso dista 20 chilometri dall’aeroporto di Catania (e non quasi 100 come qualcuno qui scrive).
Sarebbe un’assurdità ideologica incommensurabile (e potrei argomentarlo pienamente se a qualcuno interessa) e mi spiace che in questo blog la si sostenga!
Saluti.
Dimifox.
Ho ripassato un po’ di geografia, e vorrei condividere le mie scoperte:
1) Palermo, Trapani, Catania e Comiso sono tutte in Sicilia
2) Palermo e Trapani sono a Ovest, ed entrambe hanno aeroporti funzionanti
3) Catania e Comiso sono a est, entrambe hanno strutture aeroportuali, ma solo quella di Catania funziona ed è affollatissima
4) Distanza aeroporti Trapani-Palermo: 91.6km (fonte Google maps)
5) Distanza aeroporti Catania-Comiso 87km (fonte Google maps e contachilometri della mia auto), paragonabile alla distanza Palermo-Trapani.
Per favore, smettiamola di dire che l’aeroporto di Comiso non funzionerà a causa della sua collocazione, e piuttosto lavoriamo ed attiviamoci tutti per renderlo fruibile a cittadini e turisti, e dotiamolo di vie d’accesso decenti, poi vediamo se funziona o no. In questo caso, la cattedrale serve a fermare la desertificazione, e l’esempio di trapani (nella stessa regione, quindi con lo stesso scenario politico sconfortante) lascia ben sperare che questo aeroporto possa avere un suo futuro.
Spiacente Dimitri,
solo per precisione di cronaca Comiso non dista 20 Km, bensi’ circa 100, controlla con GoogleMap.
Cio’ non cambia comunque i termini generali della questione….(sui quali hai ragione)!
Personalmente risiedo a Siracusa, lavoro a Catania e vado al mare a Pachino (in provincia di Sr ma al confine con la provincia di RG), quindi conosco molto bene il territorio della Sicilia Orientale.
L’ aereoporto di Comiso potrebbe avere un senso solo se inserito in un certo contesto teso alla crescita del territorio, un contesto che non puo’ prescindere dai collegamenti stradali innanzitutto…e qui casca l’ asino e si ricade in un altro e piu’ grave scandalo siciliano….l’ Autostrada Siracusa-Gela (che dovrebbe collegare la provincia di Rg al resto della sicilia orientale).
Per 40 anni questa autostrada e’ servita semplicemente a creare il Consorzio Autostrada Siracusa-Gela che gestiva….il nulla, visto che l’ autostrada non esisteva!
In 40 anni era stato costruito solo un tronco di circa 15 km, ma in compenso tanta gente era andata in pensione ed aveva per tutta la vita percepito lauti stipendi da dirigente!
Finalmente (siamo ai tempi nostri) il governo B. mette l’ autostrada tra le grandi opere ed i lavori partono…, nel frattempo si passa al governo Prodi ed in prossimita’ delle elezioni il Ministro Di Pietro in fretta e furia viene ad inaugurare il tratto sino a Noto (il piu’ classico dei cliche’ elettorali, “chiu’ pilu pi tutti” !!!).
Peccato che gia’ il giorno dopo l’ inaugurazione sull’ autostrada vengano messi limiti di velocita’ ad 80 km orari (sic!): il motivo ? E’ stata realizzata cosi bene che l’ asfalto e’ da rifare (praticamente tutto) ed i terrapieni degli svincoli crollano, e Di Pietro cosa fa’ ? Apre un’ inchiesta ? Li manda in carcere tutti ? Ma scherziamo…ha altre inaugurazioni cui presenziare, elezioni cui pensare, insomma: non rompete i maroni al ministro.
Dopo di allora si sono succeduti continui lavori di rifacimento (dell’ asfalto e degli svincoli) si e’ aperto il tratto sino a Rosolini, si sono costruiti i caselli (vuoti ed inutilizzati) e finalmente l’ autostrada ha assunto un aspetto “quasi” degno….ma da Rosolini a Gela c’ e’ ancora il 50% del percorso da inventare! Sono passati 50 anni…..work in progress!!!
Senza l’ autostrada il territorio che puo’ essere servito dall’ aereoporto di Comiso e’ davvero minuscolo. E’ vero che in queste condizioni l’ aereoporto di Catania e’ senza dubbio la scelta piu’ logica per chi risiede qui.
Che si siano spesi 40 milioni in questa condizione e’ la cartina di tornasole di come le cose vengono fatte in Sicilia (ed in Italia) raziocinio e programmazione = 0!
Ma non voglio passare per un fan dell’ aereoporto di Catania, per carita’! L’ aereoporto di Catania ha storie di sprechi e di malagestione molto peggiori di quelli di Comiso.
Non entro nei dettagli dei parcheggi e servizi (che da utente giudico semplicemente penosi) ma cito solamente un esempio che sinceramente fa’ cadere le braccia: il collegamento metropolitano con Catania.
Forse non tutti sapete che Catania dispone di una piccola (ed allo stato totalmente passiva ed inutile) metropolitana, ricavata dall’ interramento dei binari urbani della locale ferrovia circumetnea (gia di per se’ un’ opera folle considerato che il terreno a Catania e’ costituito da basalti lavici, una pietra durissima! Scavare gallerie su tali terreni ha un costo mostruoso).
Orbene si e’ pensato di collegare con la metropolitana l’ aeroporto di Catania con il centro cittadino. Giusto!
Si da’ il caso che esista gia’ una ferrovia di superficie che parte dalla stazione centrale di Catania e passa a 700 m dall’ aereoporto: basterebbe creare una stazioncina all’ aereoporto e stendere una bretella di 700 m di binari e con un costo minimo (10-20 milioni max) il gioco e’ fatto in un battibaleno! Giusto ? NO!!!
MA SIAMO PAZZI ? COSI’ COSTA TROPPO POCO!!!
Bene si e’ scelto di creare una nuova tratta tutta scavata nel basalto (stiamo parlando di una decina di Km), il costo ? Una bazzecola da quasi un miliardo di euro!!!
Capito perche’ il Comune di Catania e’ alla bancarotta ?
Capito perche’ la Regione Sicilia e’ alla bancarotta ?
Capito perche’ l’ Italia e’ alla bancarotta ?
Benvenuti al sud!
Catanese di nascita, ragusano di adozione, ho seguito attentamente la vicenda del Magliocco. Purtroppo devo ricordare quanto il principe di salina citò nel Gattopardo “…..la presunzione dei siciliani è superiore solo alla loro miseria….” L’aeroporto nasce con un vizio di forma, in quanto lo scopo non fu quello di pianificare un piano di sviluppo per il ragusano, ma solo per l’annoso concetto di individuare nei cittadini dei voti da poter manovrare con scambio e manipolazione. L’aeroporto nacque senza alcuna cessione del demanio aeronautico e con lavori abusivi (accertamento della Corte dei Conti in corso). Ricordo che l’Aeronautica Militare ha ceduto una parte del sedime solo alla Regione Sicilia e solo nel corso del 2011. Altro errore di fondo fu permettere l’ingresso nella SOACO della SAC di Catania che ha investito circa 22 milioni di euro. Certo è che il piano di sviluppo dell’aeroporto di Catania (circa 6 milioni di passeggeri l’anno) è talmente ambizioso da puntare a farlo diventare scalo intercontinentale, con consistenti lavori di ampliamento (ampliamento nuova aerostazione, allungamento pista, prolungamento metropolitana, raddoppio viabilità stradale e ampliamento parcheggi). La possibile apertura dell’aeroporto di Comiso sottrarrebbe immediatamente almeno 500.000 passeggeri nel primo anno a Catania e non credo sia credibile che la Sac possa permettere tutto ciò, se non dopo aver realizzato “l’intercontinentalizzazione” dell scalo Catanese, cedendo il cargo ed i low cost a Comiso. Quello cui si sta assistendo adesso è un insieme di “viscosità” volute da una parte (SAC per il tramite di ENAC ed ENAV) ed un altro insieme di presunzione e miseria di capacità professionali dall’altra (politici locali del ragusano).Possibile soluzione? Azione coraggiosa dell’imprenditoria del ragusano che con un investimento di corca 7 milioni di euro nel primo anno, potrebbe creare una compagnia aerea Iblea con 2 aerei in “wet leasing”, basandola su comiso ed operando per il primo anno in AFIS. Costi 7 milioni di euro. Possibili introiti con oculata gestione…..circa 20 milioni di euro. Del resto ogni bimbo inizia a camminare a piccoli passi ed a proprie spese e non con un aeroporto mastodontico….cattedrale nel deserto (ricordo la pessima viabilità stradale…simile alle trazzere attorno il Magliocco). Concludo esortando ad una maggiore professionalità ed atto di coraggio nei confronti dell’imprenditoria ragusana.
Dimenticavo…… nel 2010 introdussi presso le autorità ragusane una ditta specializzata che aveva già curato l’apertura di uno scalo nazionale. Tale ditta propose di curare tutte le pratiche relative all’apertura con un pagamento solo ad operatività dell’aeroporto avvenuta . I politici locali decisero di farne a meno per motivi che non ritengo opportuno sindacare. Morale: siamo ancora a discutere del problema dell’aeroporto di Comiso un problema….o meglio di un falso problema che viene sbandierato da tutte le formazioni coinvolte nella in campagna elettorale.
Un commento generale:
nel nostro post partiamo dal fatto che l‘aeroporto di Comiso esiste e che 40 mln del contribuente sono stati già spesi (per inciso, 20 sono di fondi europei ma la Commissione UE ha dato ultimatum: se entro fine 2012 Comiso non sarà operativo, la Regione Siciliana dovrà restituire i 20 mln – Tenetelo bene a mente). Ergo, non entriamo nel merito se a Comiso o più in generale nel ragusano doveva essere costruito un aeroporto.
Poichè però quest’aeroporto esiste, appare ridicolo buttare 40 milioni di fondi pubblici perchè non ci si mette d’accordo per chi deve pagare gli stipendi dei controllori di volo. La nostra proposta è quella di aprire il capitale della SOACO, la società che ha in gestione Comiso, a capitali privati (veramente privati, non la SAC di Catania): se Comiso sopravviverà con le tariffe aeroportuali, andrà avanti e sarà una vittoria per tutti: il territorio, il contribuente e, più in generale, per il libero mercato. Viceversa, avremmo comunque buttato 40 milioni nella spazzatura.
Saluti
“il piano di sviluppo dell’aeroporto di Catania (circa 6 milioni di passeggeri l’anno) è talmente ambizioso da puntare a farlo diventare scalo intercontinentale, con consistenti lavori di ampliamento (ampliamento nuova aerostazione, allungamento pista, prolungamento metropolitana, raddoppio viabilità stradale e ampliamento parcheggi”
1) Ampliamento Aerostazione: esiste la vecchia aerostazione completamente abbandonata da quando, pochi anni orsono, e’ stata inaugurata la nuova. Perche’ non ristrutturare la vecchia invece di ampliare la nuova ?
2) allungamento pista….per i voli intercontinentali! Figo, ma serve davvero ?
3) Prolungamento metropolitana, lasciamo perdere! Vedete nel post precedente come grazie a questo pensano di spendere quasi un miliardo in piu’!
4) Raddoppio viabilita’ stradale: attualmente si arriva in autostrada sino ad 1 km dall’ aereoporto e poi ci si deve immettere in delle stradine ridicole. Se il buongiorno si vede dal mattino sono capaci di raddoppiare l’ autostrada (assolutamente inutile) e lasciare le stradine….
5) Ampliamento parcheggi: per farli gestire da chi ? Amici degli amici ?
@Antonio Conati Barbaro
Che cosa vuoi dire?
Ma perché per più di 40 anni una famiglia ragusana ha percorso sta famigerata strada per l’aeroporto di Catania con ogni modello della ford fiesta da quando l’hanno inventata ad oggi ed un turista non lo può fare viceversa…oppure perché un meridionale deve percorrere la Salerno Reggio anche quando si attraversavano i monti calabresi e viceversa non possono fare altrettanto gli altri….???
Io credo che se basiamo tutto sulle infrastrutture stradali…bè..allora credo che stiamo navigando in un mare di “defecazione” …vi garantisco che conoscendo molte realtà ben oltre il territorio siciliano la SS. 514 supera di ben donde la titolarità di arteria stradale…eppure anche con …trazzere…altre regioni ed altre comunità hanno fatto della loro caparbietà la loro arma di sviluppo in tutti i campi…teniamo bene a mente che siamo il popolo degli sprechi…ma andiamo in viaggio in Kenia per il safari, o ancor meglio andiamo in Sardegna disposti anche a percorrere due ore di strada statale senza alcuna comodità….non creiamo falsi problemi…ne abbiamo già così tanti.
solo per correggere una mia nota di richiamo…(Pino Aprile docet) ….I’m sorry!!!
Solo per precisare,
anch’ io penso che al punto in cui siamo la cosa migliore e’ aprire l’ aereoporto di Comiso e spero fermamente che il capitale sociale sia in mano a veri imprenditori che lo gestiscano al meglio e con redditivita’ (e si spera con ricaduta economica sul territorio).
Ma il modo con il quale si e’ proceduto alla realizzazione dello scalo (prima di collegarlo al resto della sicilia) rende l’ impresa assai difficile….
Per il resto devo correggere una mia affermazione, la linea metropolitana Catania – Aereoporto costera’ SOLO 425 MILIONI (a meno di prevedibili imprevisti):
http://cantieri.mit.gov.it/index.php/sicilia/82-nodo-di-catania-rete-circumetnea-tratta-stesicoro-aeroporto
il tutto per 6.7 km di metropolitana, ASSOLUTAMENTE INUTILE visto che esiste gia’ la ferrovia di superficie che parte dalla stazione centrale di Catania e passa a meno di 700 m dall’ aereoporto!
Mah!
La provincia più ricca del Sud Italia , senza collegamenti con il mondo , strade ed aeroporti .I siciliani sono costretti a viaggiare in aereo , per via delle distanze che ci separano con il resto dell’ Italia , e Catania è l’aeroprto più caro nel panorama italiano , in quanto Alitalia ha il monopolio dello scalo catanese .
Tutto questo frena lo sviluppo della nostra provincia , e ancora si discute se sia opportuno o meno aprire l’aeroporto di comiso .
E i “magnaccia ” dei nostri politici locali cosa fanno? ,si vendono magari per un tozzo di pane .
A voi i commenti .